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Credente e non credente: vite a confronto

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  • Davyl
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    E' anche vero che in quel caso non si tratta di "scelta personale".

    Non sono i bambini d'Africa ad aver deciso di patire la fame.
    Non sono gli Ebrei ad aver deciso di essere sterminati.

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  • Swen
    replied
    Originariamente Scritto da Garrincha Visualizza Messaggio
    Ma non c'è da discutere, eh. Ogni azione umana è intrinsecamente finalizzata al bene di chi la compie: l'uomo non può danneggiarsi volontariamente. Se si danneggia, significa che in quel caso il danno avrebbe comportato una soddisfazione del desiderio e che quindi il danneggiamento in realtà ha connotazioni positive.
    Un uomo vuole morire? Perfetto: vuole morire perché ritiene che la morte sia il bene.
    Neanche i folli possono volere il male, è proprio inconcepibile per la struttura del nostro pensiero.
    Sbagli. Se fosse come dici tu, non dovrebbe esistere nessuna compassione. Non dovremmo addolorarci per i malati di fame in Africa, per il genocidio degli ebrei, per la morte di un nostro caro parente. E non credo che facendolo ci si voglia fare del "bene".

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  • Garrincha
    replied
    Ghonnen, senza applicare milioni di divisioni perfettamente inutili, ti basta sapere che io parlo di desideri contingenti e non di desideri assoluti. Dietro al "mi faccio del male nel tempo x", si cela sempre un "voglio il "miglior" bene possibile nel tempo x (che può essere anche un'ipoteca al tempo y)". Questo significa che ogni azione serve a soddisfare il desiderio di bene ed è impossibile volere il male, perché siamo fatti in modo che anche il pensiero di arrecarsi dolore a livello conscio in realtà è sorretto dalla volontà di farsi del bene.

    Per quanto mi riguarda, esiste solo l'inconscio. La coscienza è semplicemente un quotidiano che nessuno può leggere, su cui vengono stampati i risultati delle attività cerebrali.

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  • ghonnen
    replied
    Originariamente Scritto da Garrincha Visualizza Messaggio
    Ma non c'è da discutere, eh. Ogni azione umana è intrinsecamente finalizzata al bene di chi la compie: l'uomo non può danneggiarsi volontariamente. Se si danneggia, significa che in quel caso il danno avrebbe comportato una soddisfazione del desiderio e che quindi il danneggiamento in realtà ha connotazioni positive.
    Un uomo vuole morire? Perfetto: vuole morire perché ritiene che la morte sia il bene.
    Neanche i folli possono volere il male, è proprio inconcepibile per la struttura del nostro pensiero.
    No invece se si considera la mente sui 3 piani conscio ,preconscio ed inconscio.
    Capirai(spero) che non sempre il desiderio razionale sia pertinente a quello istintivo.
    Se ti stessi chiedendo che differenza cè, sappi che il tuo Io, è sempre in lotta per avere la meglio. Non sempre le azioni realizzate sono l' equivalente al desiderio.
    Delle volte sorvolano la nostra volontà.
    Già Garrincha... non è giusto dire l' omino del cervello... sono GLI omini.

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  • Marcos92
    replied
    Originariamente Scritto da Chaotic Boy Visualizza Messaggio
    Intendo prima ancora di essere nel gembo materno, non si era nulla, fino a quando non si è venuti al mondo.
    Ti ripeto, non puoi saperlo e tantomeno dimostrarlo °°

    Beh, per il discorso della chiesa tra uccidere e avere un suo bacino d'influenza politico c'è assai differenza.
    E poi non ho detto che la chiesa di ora è perfetta, ma non puoi manco negare gli aiuti che sta dando dove ci sono situazioni disastrose.

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  • Chaotic Boy
    replied
    Originariamente Scritto da Marcos92 Visualizza Messaggio
    No, ti sbagli.
    Magari potevi pure percepire qualcosa, ma è come se ora ti chiedessi "Cosa hai fatto il 12 Aprile 1994?" sono sicuro che tu non sapresti rispondere, ma è normale dato che avevi 4 anni e la mente o non era tale da memorizzare più di tanto o/e te lo sarai scordato nel tempo.
    Intendo prima ancora di essere nel gembo materno, non si era nulla, fino a quando non si è venuti al mondo.

    Il discorso sulla chiesa e sulle persecuzioni del passato te lo potevi evitare, la Chiesa è cambiata, io credo in quella recente, mica in quella medievale.
    Ma la chiesa di adesso è anche peggio di quella medievale, almeno a quei tempi ci si "ammazzava" solo tra peccatori.
    Adesso la chiesa ha un forte potere nel mondo, come lo ha ogni rispettiva religiona nel suo bacino di influenza, e rimanendo sempre sulla religione cattolica, la nostra chiesa è ricchissima.
    Il papa vive da re, tu non sai cosa stai dicendo, non hai idea di tutti i segreti che la chiesa protegge o dei possedimenti che ha in italia.
    Oltretutto anche grazie allo stato ha grandi privilegi....
    Perlomeno se credi in qualcosa informati bene a chi stai "affidando" la tua fede.

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  • Marcos92
    replied
    Originariamente Scritto da ghonnen Visualizza Messaggio
    No.
    La religione è stata fonte di potere, ma più che questo, è stata ed è una linea di etica dell' individuo e della società.
    Che essa sia crsitiana(non solo cattolica ), mussulmana,buddista,induista, ebrea, scintoista ecc ecc.
    Perchè non leggi bene il suo post?
    Lui ha detto è, non "è stata", la chiesa di oggi è completamente diversa da quella del passato, corrotta e fonte di morte e potere.
    Si sta parlando della chiesa di oggi, non di quella di 1000 anni fa xD

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  • Garrincha
    replied
    Ma non c'è da discutere, eh. Ogni azione umana è intrinsecamente finalizzata al bene di chi la compie: l'uomo non può danneggiarsi volontariamente. Se si danneggia, significa che in quel caso il danno avrebbe comportato una soddisfazione del desiderio e che quindi il danneggiamento in realtà ha connotazioni positive.
    Un uomo vuole morire? Perfetto: vuole morire perché ritiene che la morte sia il bene.
    Neanche i folli possono volere il male, è proprio inconcepibile per la struttura del nostro pensiero.

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  • ghonnen
    replied
    Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
    Ogni scelta viene effettuata nella consapevolezza di compiere il proprio bene; se così non fosse, se l'individuo scegliesse una possibilità che possa solo danneggiarlo, si cadrebbe nella follia.
    Escluse le imposizioni legislative ed etiche, nel cui caso l'individuo andrebbe a scegliere non più il "bene", ma il "minore dei mali".
    No.
    Esistono le pulsioni di morte.
    E le possediamo tutti, non solo i ''malati''.

    Originariamente Scritto da Chaotic Boy Visualizza Messaggio
    La religione è solo un mezzo inventato dall'uomo per dare un senso alle sofferenze che un normale essere umano prova in vita.
    No. Dio può esserlo, la religione no.

    La religione è stata fonte di potere, ma più che questo, è stata ed è una linea di etica dell' individuo e della società.
    Che essa sia crsitiana(non solo cattolica ), mussulmana,buddista,induista, ebrea, scintoista ecc ecc.

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  • Marcos92
    replied
    Originariamente Scritto da Chaotic Boy Visualizza Messaggio
    Prima di nascere si percepiva qualcosa? no...la morte è la stessa cosa ma solo alla fine della vita.
    No, ti sbagli.
    Magari potevi pure percepire qualcosa, ma è come se ora ti chiedessi "Cosa hai fatto il 12 Aprile 1994?" sono sicuro che tu non sapresti rispondere, ma è normale dato che avevi 4 anni e la mente o non era tale da memorizzare più di tanto o/e te lo sarai scordato nel tempo.
    Stesso discorso si puo' applicare al prima di nascere, abbiamo avuto (credo) enormi cambiamenti.
    Il discorso sulla chiesa e sulle persecuzioni del passato te lo potevi evitare, la Chiesa è cambiata, io credo in quella recente, mica in quella medievale.

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  • Chaotic Boy
    replied
    Originariamente Scritto da Marcos92 Visualizza Messaggio
    Si, ok, il tuo post mi sembrava ambiguo e ho detto la mia teoria premettendo che possa essere frutto di una cattiva interpretazione.
    Comunque tu cosa intendi per nulla?
    Ci si potrebbe aprire un topic sopra, ma cerca di dircelo in un post, cosa "senti" nel nulla?
    Per quanto riguarda il mio personale pensiero non credo alle religioni proprio perchè le basi su cui si fondano, sono state scritte da uomini che sono riusciti a convincere altri uomini.
    Non c'è stata un identità divina, o un qualcosa di inspiegabile, io rispetto i credenti, è la religione che non rispetta loro.
    Basta pensare alle persecuzioni per opera della chiesa nel corso dei secoli, il tutto in nome di dio, sangue è stato versato in nome di dio che in teoria dovrebbe perdonare.
    Ovviamente non si può sapere cosa c'è dopo la morte, ma se ci fermassimo a pensare, ogni religione da un interpretazione diversa di quello che accade quando passiamo a miglior vita.
    E' come se ci fossero le elezioni e dovessimo decidere per quale partito votare, ma è ridicolo.
    Prima di nascere si percepiva qualcosa? no...la morte è la stessa cosa ma solo alla fine della vita.
    Pur essendo ateo trovo meno fantasiosa la teoria di una rinascita, piuttosto che credere a un dio che mi vorrà al suo fianco una volta esalato l'ultimo respiro.
    Last edited by Chaotic Boy; 17 maggio 2008, 14:48.

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  • Marcos92
    replied
    Si, ok, il tuo post mi sembrava ambiguo e ho detto la mia teoria premettendo che possa essere frutto di una cattiva interpretazione.
    Comunque tu cosa intendi per nulla?
    Ci si potrebbe aprire un topic sopra, ma cerca di dircelo in un post, cosa "senti" nel nulla?

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  • Davyl
    replied
    Originariamente Scritto da Chibi Goku Visualizza Messaggio
    E direi che è qui che non ci intendiamo, una scelta di vita non rende "felici", e non è nemmeno detto che lo favorisca, esplicita il nostro essere.

    Siccome non si sceglie di credere o di non credere perché credendo allora sarai felice per il motivo x allo stesso modo mi pare completamente inutile e improduttivo cercare di partire dalla felicità per analizzare una scelta del genere.

    Ci sarà l'ateo felice di esserlo e quello infelice di esserlo, e lo stesso varrà per il credente.
    Alcune cose sfuggono ai semplici principi utilitaristici, e mi pare puro esercizio di stile tentare di ricondurceli a forza.
    Una scelta (libera e volontaria, senza cadere nell'imposizione legale o morale) di vita viene compiuta sempre in vista di ciò che è meglio per noi in quel frangente, di ciò che migliorerebbe la nostra situazione, di ciò che potrebbe portare alla "sfuggevole felicità".

    A meno che la scelta di credere o non credere sia completamente casuale, allora ciò che spinge a scegliere l'una o l'altra cosa è la valutazione dei pro e dei contro dell'una e dell'altra condizione a disposizione.

    Anche una concezione (elaborazione personale su un determinato oggetto) presenta dei pro (qualcosa che arreca beneficio -> felicità temporanea) e dei contro (qualcosa che peggiora la propria situazione), altrimenti tutti la penserebbero nel medesimo modo su ogni cosa e si potrebbe realmente stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; la Giustizia, in altri termini.

    Ogni atto è riconducibile a principi utilitaristici; negare ciò è negare il principio di causalità.
    Indubbiamente "ci sarà l'ateo felice di esserlo e quello infelice di esserlo", non per niente il discorso è prettamente soggettivo.

    Originariamente Scritto da Chibi Goku Visualizza Messaggio
    Mi sfugge come una concezione di vita possa provocare la "sfuggevole felicità" che tu identifichi come "euforia del sentimento stesso nel momento in cui si compia un'azione".
    Qualcosa, a mio modo di vedere, non quadra.
    Come? Nell'averla scelta. E qui si riparte dalla mia risposta al primo punto.

    Ogni scelta viene effettuata nella consapevolezza di compiere il proprio bene; se così non fosse, se l'individuo scegliesse una possibilità che possa solo danneggiarlo, si cadrebbe nella follia.
    Escluse le imposizioni legislative ed etiche, nel cui caso l'individuo andrebbe a scegliere non più il "bene", ma il "minore dei mali".
    Last edited by Davyl; 17 maggio 2008, 14:45.

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  • Chaotic Boy
    replied
    Originariamente Scritto da Marcos92 Visualizza Messaggio
    (Forse tu non l'avrai voluto dire e questa è una mia interpretazione del tuo post)
    Meno male che metti le mani avanti, perchè si non hai proprio capito

    Il credente ti assicuro che non passa la vita pensando continuamente all'aldilà e preoccpupandosi,
    Ti perdonerei se fossi straniero e non capissi il significato delle mie parole, ma purtroppo credo tu sia della nostra penisola.
    Ho solo detto che le religioni sono state inventate dall'uomo ( si è così non sono discese dall'alto) per dare un senso alla propria esistenza, dato che le sofferenze in vita potrebbero essere ripagate con la gratificazione di un aldilà, nel caso della religione cattolica e mussulmana perlomeno.

    E poi leggiti l'ultima frase ch hai scritto, chi sei tu per saperlo? XD
    Per caso sei morto e sei ritornato in vita per dircelo?
    Con questa frase infantile chiudo quì la mia risposta, mannaggia lo sapevo che dovevo aggiungere un Post scriptum recante "Sono ateo"
    Last edited by Chaotic Boy; 17 maggio 2008, 14:32.

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  • Marcos92
    replied
    Originariamente Scritto da Chaotic Boy Visualizza Messaggio
    La religione è solo un mezzo inventato dall'uomo per dare un senso alle sofferenze che un normale essere umano prova in vita.
    Tanto dopo ci sarà l'aldilà, la pace eterna dopo la morte...sono tutte baggianate, quello che distingue appunto un non credente dal credente, è che il primo prenderà la vita con spensieratezza, e non penserà alla morte più di tanto, mentre il secondo sarà esattamente come il primo ma lo prenderà nel didietro quando una volta morto non troverà nulla.
    Poche volte ho sentito corbellerie concatenate in un post di tali dimensioni.
    Allora, innanzitutto la religione "per te è..." e non "è..." perchè qui siamo comunque nel soggettivo.
    (Forse tu non l'avrai voluto dire e questa è una mia interpretazione del tuo post) Il credente ti assicuro che non passa la vita pensando continuamente all'aldilà e preoccpupandosi, anzi, quello per me è il non credente (a volte).
    E poi leggiti l'ultima frase ch hai scritto, chi sei tu per saperlo? XD
    Per caso sei morto e sei ritornato in vita per dircelo?
    Che fanatismo dagli epididimi.

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