Originariamente Scritto da Francesca
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Originariamente Scritto da Francesca
propongo anche infibulazione + pubblico linciaggio + assistere ad un concerto dei baustelle + lapidazione finale.Jester è tornato.. sigpic
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Originariamente Scritto da Francesca
propongo anche infibulazione + pubblico linciaggio + assistere ad un concerto dei baustelle + lapidazione finale.
In parole povere:
BANNATE
LA!!!!
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Originariamente Scritto da !gohanssj2! Visualizza Messaggioma guarda che questa è un interpretazione che ho dato io al topic, cosa che manco io farei mai.
Ma penso che questo topic possa dare il via ad altre potenziali discussioni
Anch'io penso che questo topic posso offrire discussioni molto interessanti, (stavo già apprendendo qualcosa sull'Aoristo ) Peccato ci siano sempre i soliti cazzari di turno che rovinano tutto.sigpic
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Originariamente Scritto da Connacht Visualizza MessaggioTornando seri:
Propongo di bannare Kabu, perché i suoi consigli riguardo i funghi allucinogeni sono stati raccolti da un essere che ha guardato troppo (o troppo poco) Evangelion.
Lei è quindi una pessima influenza per i pargoli di questo forum.
Addirittura il ban per una semplice micofila mi sembra eccessivo....
Ma tornando DAVVERO alle cose serie...
Io continuo a non vedere questo pensiero puro, astratto, autoreferente ed immanente nell'essere umano. Ammetterne o anche solo auspicarne l'esistenza conferisce all'umanità una dimensione 'divina' che prescinde dall'esperienza del mondo, quando a mio avviso il pensiero in se -in quasiasi sua forma, dalla genesi alla migrazione verso l'esterno- scaturisce solo ed unicamente dal contatto dell'uomo con il mondo, e dalla stimolazione della materia cerebrale tramite il contatto con altra materia (visiva, auditiva, speculativa, cognitiva).
Non si può prescindere da quello che siamo -esseri immersi nel mondo- per disquisire sulla nostra capacità di pensiero. Per capire se esso esiste indipendentemente dalla nostra esperienza dovremmo far crescere un individuo in un ambiente asettico, privo di qualsiasi stimolo esterno fin dalla nascita. Solo lui forse potrebbe sviluppare una forma di pensiero 'puro'.
In ogni altro caso tutto ciò che pensiamo deriva da tutto ciò che abbiamo esperito ed esperiamo del mondo, elaborandolo tramite il nostro più o meno valido sistema operativo.sigpic
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Sfrutto la poliedricità di tale topic, facendo rientrare un tema che in fondo non si distacca molto.
Qualche anima pia mi spiega in modo comprensibile l'"Io penso" di Immanuel Kant?
Specificatamente, la sua azione unificatrice e la sua capacità di conferire oggettività alla conoscenza intellegibile.
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Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza MessaggioSfrutto la poliedricità di tale topic, facendo rientrare un tema che in fondo non si distacca molto.
Qualche anima pia mi spiega in modo comprensibile l'"Io penso" di Immanuel Kant?
Specificatamente, la sua azione unificatrice e la sua capacità di conferire oggettività alla conoscenza intellegibile.
Esso si pone come principio alla base di ogni sintesi conoscitiva (che si attua tramite forme pure di sensibilità e intelletto, cioè categorie & spazio e tempo), accompagna ogni nostra rappresentazione (dato che dietro OGNI fenomeno c'è un noumeno), legittima l'esistenza delle categorie, quindi oggettiva la validità del fenomeno e si basa sulla "appercezione trascendentale".
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L'"Io penso" potrebbe essere definito come la sintesi delle diverse rappresentazioni che rientrano nell'unica rappresentazione, e che mi permette di dire che tale rappresentazione, nata dall'unificazione di più rappresentazioni, è mia?
In pratica l'appercezione trascendentale è la rappresentazione necessariamente e logicamente a priori che conferisce oggettività alla mia conoscenza e che mi permette di travalicare l'intersoggettività?
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L'"io penso" non è propriamente una rappresentazione, ma un processo di sintesi, un principio, una funzione: tu pensi, e pensi molteplici cose, ma intanto quelle cose dipendono dal "tuo pensare", è proprio quel pensare ti permette di coglierle negli aspetti oggettivi, è proprio quel pensare che permette di legittimare l'attribuzione di "concetti umani" a qualcosa che umano non è, perché quel "pensare" si basa sull'appercezione trascendentale, la quale, come suggerisce la parola stessa, ci mette in grado di andare oltre il fenomeno, carpendone caratteri universali e necessari.Last edited by Davyl; 26 March 2009, 11:13.
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