Premetto: ho aperto questo topic con le migliori intenzioni.
Ciao a tutti.
Il termine conformismo indica una tendenza a conformarsi a opinioni, usi e comportamenti già definiti in precedenza e politicamente o socialmente prevalenti.
In ambito sociale si definisce conformista colui che, ignorando o sacrificando la propria libera espressione soggettiva, si adegua e si adatta nel comportamento complessivo, sia di idee e di aspetto che di regole, alla forma espressa dalla maggioranza o dal gruppo di cui è parte. Questo atteggiamento viene definito in psicologia con il termine conformità.
L'origine del conformismo risiede molto spesso nella radice animale dell'essere umano che attinge le sue paure dalla solitudine fuori dal branco. È una sorta di comportamento mimetico: l'individuo si nasconde nell'ambiente sociale nel quale vive, assumendone i tratti più comuni, in termini di modi di essere, di fare, di pensare. Il senso di protezione che ne deriva rafforza ulteriormente i comportamenti conformisti.
L'atteggiamento opposto al conformismo viene definito anticonformismo e consiste quindi in un rifiuto delle idee e dei comportamenti prevalenti. Infatti, normalmente, le persone non conformiste hanno già sviluppato un livello di coscienza diverso che permette loro di poter sfidare i comportamenti comuni senza soffrirne.
[fonte Wikipedia]
La parte in grassetto è sicuramente la più interessante. Io mi identifico nel gruppo di persone conformiste, che quindi seguono il gregge di pecore, proprio perché non credo di avere quel "livello di coscienza" che un anticonformista ha. Motivo dicendo che semplicemente analizzando la mia vita velcemente, mi sembra di aver sempre seguito alla lettera quel che mi si diceva. Voi come vi identificate invece? C'è un qualche episodio che vi ricordate che volete raccontare che faccia capire perché vi sentite conformisti o anti conformisti?
Ciao a tutti.
Il termine conformismo indica una tendenza a conformarsi a opinioni, usi e comportamenti già definiti in precedenza e politicamente o socialmente prevalenti.
In ambito sociale si definisce conformista colui che, ignorando o sacrificando la propria libera espressione soggettiva, si adegua e si adatta nel comportamento complessivo, sia di idee e di aspetto che di regole, alla forma espressa dalla maggioranza o dal gruppo di cui è parte. Questo atteggiamento viene definito in psicologia con il termine conformità.
L'origine del conformismo risiede molto spesso nella radice animale dell'essere umano che attinge le sue paure dalla solitudine fuori dal branco. È una sorta di comportamento mimetico: l'individuo si nasconde nell'ambiente sociale nel quale vive, assumendone i tratti più comuni, in termini di modi di essere, di fare, di pensare. Il senso di protezione che ne deriva rafforza ulteriormente i comportamenti conformisti.
L'atteggiamento opposto al conformismo viene definito anticonformismo e consiste quindi in un rifiuto delle idee e dei comportamenti prevalenti. Infatti, normalmente, le persone non conformiste hanno già sviluppato un livello di coscienza diverso che permette loro di poter sfidare i comportamenti comuni senza soffrirne.
[fonte Wikipedia]
La parte in grassetto è sicuramente la più interessante. Io mi identifico nel gruppo di persone conformiste, che quindi seguono il gregge di pecore, proprio perché non credo di avere quel "livello di coscienza" che un anticonformista ha. Motivo dicendo che semplicemente analizzando la mia vita velcemente, mi sembra di aver sempre seguito alla lettera quel che mi si diceva. Voi come vi identificate invece? C'è un qualche episodio che vi ricordate che volete raccontare che faccia capire perché vi sentite conformisti o anti conformisti?
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