Originariamente Scritto da Paolo Vespa
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Consigli letterari
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Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza MessaggioUhm, è da mesi che mi ripropongo di comprare 1984. Già ho amato "La fattoria degli animali", questo sarà proprio "a livello".sigpic
stupid sexy greedo butt
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Finito di leggere qualche giorno fa Pietà per gli Insonni di Jeffery Deaver. Fino a metà il ritmo narrativo è abbastanza lento e noioso, per poi crescere pian piano fino ad arrivare al culmine nel colpo di scena finale, grande tocco di classe dell'autore. In definitiva un bel thriller, con una storia molto particolare che viene svelata nel corso del libro.
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Letto ieri Bartelby lo Scrivano di Herman Melville: un racconto molto particolare, arguto e decisamente non scontato. Ci troviamo proprio in un altro mondo rispetto a Moby Dick, ma lo stile di Melville resta comunque riconoscibile (personalmente mi piace, soprattutto per il suo far sempre commentare tutto ai suoi personaggi). Consigliato a chiunque abbia voglia di una lettura breve (solo 42 pagine) ma particolare (avete presente La Metamorfosi di Kafka?)
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Finito Infinite Jest dopo quasi sei mesi di lettura. Veramente epico, forse uno dei migliori libri moderni che abbia mai letto insieme a 99 Francs.
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Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza MessaggioFinito Notre-dame de Paris, di Victor Hugo. Un classico che ha momenti di grande dispersività e lentezza, nonchè di pedanteria, intervallati da grandi momenti di introspezione, di poesia e capacità descrittiva.
Non che ora come ora abbia intenzione di leggerlo, però sono curiosa.sigpic
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Le Montagne della Follia - H. P. Lovercraft.
Se 1984 mi ha agghicciato descrivendo il nostro mondo trasformato in un regime dove l'individuo è insigificante, Le Montagne della Follia fanno circa la stessa cosa, parlando però di mondi inimaginabili e misteriosi quanto folli. Non è un libro geniale per i dialoghi, completamente assenti in tutta la durata del romanzo, e nemmeno per la caratterizzazione dei personaggi, il nome del protagonista non viene detto, e i vari personaggi sono più trattati come moltitudine che come singoli individui. Infatti, essendo un libro impostato come relazione di una spedizione volta a scoraggiare ulteriori viaggi nelle Montagne della Follia, questo è più incentrato sulla descrizione sia dei paesaggi che delle azioni. La comparsa di esseri di altri mondi (in modo davvero spicciolo confrontato con l'intera opera) e la descrizione della loro storia e delle loro abitudini evinte dagli studi delle incisioni su pietra della loro immensa città abbandonata, e ancora, il successivo decadimento progressivo, unito alla moltitudine di citazioni di opere sia letterarie che pittoriche di cui la metà da lui inventate (uno degli elementi che più colpiscono il lettore), mette una profonda angoscia, un'angoscia che fa sentire l'intera umanità completamente insignificante, niente di più che una coincidenza causata dalla perdita di controllo sulla vita da parte degli Antichi, vita che sulla Terra è stata creata proprio da loro, nella necessità di utilizzare qualcuno per i lavori pesanti. Il fatto che addirittura questa civiltà sia stata spazzata via da creature ancor più suoeriori, di certo non aiuta.
Romanzo di fantascienza davvero angosciante, filosofico e scientifico al tempo stesso, ottimo per chi ama i brevi racconti del terrore di Poe.
Voto: 9.sigpic
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Originariamente Scritto da Feleset Visualizza MessaggioLo consiglieresti o no, quindi? XD
Non che ora come ora abbia intenzione di leggerlo, però sono curiosa.
Sto a 3/4 de La coscienza di Zeno, ma posso già dire quanto sia un grande romanzo.
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Spoiler:
L'isola del tesoro - Robert Luis Stevenson.
Ero indeciso su cosa leggere, avendo una gran quantità di libri mai letti e di generi completamente differenti. Mi ero riproposto di leggere qualcos'altro di Dostoevskij o di Asimov, oppure di cominciarmi un altro noir. E invece mi è caduto l'occhio sul titolo "L'isola del tesoro". Sapevo già più o meno la storia, come tutti, del resto, tuttavia la curiosità di leggere la storia originale ha prevalso e alla fine mi sono gettato nel mare dell'avventura con Jim Hawkins e il Dottor Trelawney. L'incontro con Long John Silver e i temibili racconti sul capitano Flint sono cose memorabili, come anche la battaglia per il fortino o la comparsa del naufrago Ben Gunn. Vi giuro che dopo averlo cominciato mi veniva spontaneo inneggiare: quindici uomini, sulla cassa del morto - Io ho ho! - e una bottiglia di rum!, pur non conoscendone il ritmo.
Voto: 8.Last edited by Black Ghost; 05 June 2010, 14:56.sigpic
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Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza MessaggioSto a 3/4 de La coscienza di Zeno, ma posso già dire quanto sia un grande romanzo.
Nel frattempo ho letto "Gente di Dublino" di Joyce (una serie di racconti di cui alcuni davvero di pregevole fattura) e ora sto leggendo il "Demian" di Hermann Hesse.
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Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza MessaggioConfermo, un grande romanzo.
Ho smesso di leggerlo a metà del terzo capitolo quest'estate; l'ho trovato granitico: non è difficile da seguire, ma è come se non volesse farsi leggere, occorre stare troppo tempo sulle sigole pagine e questo comporta una certa perdita della visione d'insieme. Devo però ammettere di essere mal disposto nei confronti dei romanzi lunghi. Lo stesso effetto l'ho avuto con l'Ulisse di Joyce (solo che in quel caso l'ho posato alla terza pagia con l'intenzione di riprendere quando avrò la mente più sgombra)
Nell'ultimo periodo ho letto "Ubu Re" di Alfred Jarry: decisamente un testo molto particolare, una satira caustica che deve tantissimo al buffonesco medievale e di cui è ben difficile comprendere l'oggetto (sempre ammesso che sia riferita a un solo oggetto); ho trovato interessantissima la fisicità dei personaggi (su tutti il Padre Ubu), molto più che il testo in sè che in realtà ritengo non avrebbe molta ragione di esistere senza che prima esista un corpo (o anche delle marionette, visto che, se ho ben capito, fu messo in scena proprio con delle marionette)e non credo sia un caso che prima del testo Jarry abbia messo un disegno di Ubu; questo aspetto poi diviene certo più interessante se si ha una pur minima idea di quale fosse il pensiero di Antonin Artaud
Nei prossimi tempi ho in programma "On the Road" di Kerouac, "Il Codice di Perelà" di Palazzeschi, "Rabbia" di Palahniuk e di terminare "Canti dell'Innocenza e dell'Esperienza" di Blake; oltre che riprendere "Urlo" di Ginsberg
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