Io ero convinto che uno dei compiti dello stato fosse proteggere i propri cittadini.
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Pena di morte: pro o contro?
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Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza MessaggioE in che modo la clausura forzata "rieducherebbe" il criminale?
In Italia se le cose non funzionano non posso farci nulla. Quindi io parlo solo teoricamente. E comunque sia, la pena di morte non risolverebbe nulla.
Originariamente Scritto da John Fitzgerald Gianni Visualizza MessaggioIo ero convinto che uno dei compiti dello stato fosse proteggere i propri cittadini.
Non riesco quindi a capire cosa vuoi insinuare..sigpic
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Ma come lo reintegri un omicida? Non lo reintegri, punto. Ha ucciso, fine. Niente pena di morte - come ho già detto, perché in Italia è indolore - lasciamolo a marcire in cella finché non tira le sue cuoia sporche di merda.
Ma no, il reinserimento a chi ha ucciso no. Al massimo gli ultimi 10 anni da clochard, ma il reinserimento no.
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L'uomo è in grado di cambiare, soprattutto quando di fronte si trova una brutta esperienza come la mancanza di libertà. Con il giusto periodo di prigionia (in relazione al torto commesso) darei a tutti la possibilità di cambiare, in caso negativo ci può tranquillamente restare a vita. Consentirei comunque la pena di morte solo se richiesta dal colpevole in caso di più ergastoli, ma solo in quel caso.
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Originariamente Scritto da Blaze Visualizza MessaggioMa come lo reintegri un omicida? Non lo reintegri, punto. Ha ucciso, fine. Niente pena di morte - come ho già detto, perché in Italia è indolore - lasciamolo a marcire in cella finché non tira le sue cuoia sporche di merda.
Ma no, il reinserimento a chi ha ucciso no. Al massimo gli ultimi 10 anni da clochard, ma il reinserimento no.
Cioé, questa frase è da Oscar:
Ma no, il reinserimento a chi ha ucciso no. Al massimo gli ultimi 10 anni da clochard, ma il reinserimento no.Forse quando rimarrà solo sale e terra e le stelle cadranno, ti sentirai a casa.
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In un mondo dove magari a chi ruba un tozzo di pane è negato il (giusto) reinserimento, figurati a chi ha ucciso.
Cioè, ma scherziamo? Una persona ha tolto la vita ad un'altra persona, sua sponte, e dovrebbe avere anche diritto ad un reinserimento?
Ok, lasciamo stare i chiari estremismi di prima e consideriamo un caso concreto:
un uomo uccide all'età di vent'anni. Si prende i suoi meritati trent'anni di carcere. Diciamo che man mano ottiene un cinque anni abbuonati, esce all'età di quarantacinque anni dal carcere. Ora, CHI lo prenderebbe a lavorare? Potrebbe esserci qualcuno buono di cuore, certo, ma potrebbe anche non esserci (specialmente se il quarantacinquenne, esempio da me citato, è invece un sessantenne o un cinquantenne). E a quel punto che si fa? Si tolgono posti di lavoro a gente che si spacca il culo dalla mattina alla sera (perché no, anche stranieri) per darli ai nostri ex-delinquenti per farli reintegrare? Ma per piacere. Un omicida - a meno che non sia omicidio colposo, a quel punto le pene sono molto più alleviate - è socialmente morto, s'è macchiato dell'onta più grave possibile.
Che poi a te piaccia giocare a fare Monsignor Bienvenu almeno quanto piace a me giocare a fare Dr. House, è affar tuo.
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Originariamente Scritto da Gohan96 Visualizza MessaggioE lo Stato com'è che "proteggerebbe" i propri cittadini? Lo Stato impone l'osservanza delle leggi che dovrebbero impedire i crimini, ma concretamente non possono difendere i cittadini come supereroi.
Non riesco quindi a capire cosa vuoi insinuare..
Se poi si riesce a "recuperarli" tanto di guadagnato ma ciò deve avvenire dopo una condanna commisurata, in durata e durezza(viva il 41bis), al loro reato.
Lo scopo primario delle carceri è questo.Last edited by John Fitzgerald Gianni; 13 June 2011, 23:16.Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironicola grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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Originariamente Scritto da Blaze Visualizza MessaggioIn un mondo dove magari a chi ruba un tozzo di pane è negato il (giusto) reinserimento, figurati a chi ha ucciso.
Cioè, ma scherziamo? Una persona ha tolto la vita ad un'altra persona, sua sponte, e dovrebbe avere anche diritto ad un reinserimento?
Ok, lasciamo stare i chiari estremismi di prima e consideriamo un caso concreto:
un uomo uccide all'età di vent'anni. Si prende i suoi meritati trent'anni di carcere. Diciamo che man mano ottiene un cinque anni abbuonati, esce all'età di quarantacinque anni dal carcere. Ora, CHI lo prenderebbe a lavorare? Potrebbe esserci qualcuno buono di cuore, certo, ma potrebbe anche non esserci (specialmente se il quarantacinquenne, esempio da me citato, è invece un sessantenne o un cinquantenne). E a quel punto che si fa? Si tolgono posti di lavoro a gente che si spacca il culo dalla mattina alla sera (perché no, anche stranieri) per darli ai nostri ex-delinquenti per farli reintegrare? Ma per piacere. Un omicida - a meno che non sia omicidio colposo, a quel punto le pene sono molto più alleviate - è socialmente morto, s'è macchiato dell'onta più grave possibile.
Che poi a te piaccia giocare a fare Monsignor Bienvenu almeno quanto piace a me giocare a fare Dr. House, è affar tuo.Forse quando rimarrà solo sale e terra e le stelle cadranno, ti sentirai a casa.
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Originariamente Scritto da sentinel Visualizza MessaggioOddio, non solo pensi alla prigione ancora in maniera infantile (perché solo un bambino, che di libertà non ne ha nessuna, non si rende conto che la privazione della libertà è una punizione più che sufficiente per qualsiasi crimine), ma anche al reinserimento. Per reinserimento non si intende dare lavoro agli ex galeotti. Significa fare in modo che in galera non ci VADANO PIU. Si cerca di far cambiare le persone in modo che quando escano dopo la loro giusta punizione, imparino che quello che hanno fatto è sbagliato. Ma l'uomo è marcio dentro e blah blah blah, vero? E comunque, la gente scorda, te scordi, io scordo nel giro di qualche anno. Gli unici casi che rimangono vividi sono quelli eclatanti o per il loro nonsense, o per la brutalità e la crudeltà con cui sono stati commessi. E nel secondo caso, l'ergastolo dovrebbe essere d'obbligo. Io non gioco proprio a far niente, ma se te sei sempre vissuto nel mondo di persone che descrivi, mi dispiace per te.
Ti ho già detto qualche post addietro che era soltanto per chiarire ciò che pensassi su tutti, me compreso. Non marcio dentro. Non ho detto marcio dentro da nessuna parte.
Ciò chiarito, vorrei sapere un omicida, fuori, senza lavoro, come possa sperare di non commettere più crimini.
Io mi rendo conto benissimo della gravità della privazione della libertà, ma ti dico anche che la sola speranza di uscire e di avere una nuova famiglia felice è un qualcosa che ad un criminale efferato non deve essere proprio dato.
Significa fare in modo che in galera non ci VADANO PIU.
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Volendo un ex galeotto una vita se la rifà, basta cambiare zona e magari anche identità. Se la zona è un paese diverso, ancora meglio. E poi, detto francamente, ad uno che è stato anni e anni in carcere penso vada bene pure dormire sotto le stelle con una tenda. Libertà prima di tutto, voglia di rivivere seguendo un nuovo stile di vita. I dettagli si aggiungono mano mano. Non è così fantascientifico.
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Originariamente Scritto da Blaze Visualizza MessaggioNo, cioè, NO.
La pena di morte come salvataggio dalla sofferenza al condannato è troppo.
Non giova a nessuno farlo marcire in prigione per sempre, quindi tranquillamente gli darei la morte se da lui è richiesto, le vittime mica tornano se il trattamento del colpevole è diverso, in questo caso in entrambe le scelte non c'è nemmeno il rischio che aumentino, quindi...
Originariamente Scritto da Blaze Visualizza MessaggioIn un mondo dove magari a chi ruba un tozzo di pane è negato il (giusto) reinserimento, figurati a chi ha ucciso.
Cioè, ma scherziamo? Una persona ha tolto la vita ad un'altra persona, sua sponte, e dovrebbe avere anche diritto ad un reinserimento?
Ok, lasciamo stare i chiari estremismi di prima e consideriamo un caso concreto:
un uomo uccide all'età di vent'anni. Si prende i suoi meritati trent'anni di carcere. Diciamo che man mano ottiene un cinque anni abbuonati, esce all'età di quarantacinque anni dal carcere. Ora, CHI lo prenderebbe a lavorare? Potrebbe esserci qualcuno buono di cuore, certo, ma potrebbe anche non esserci (specialmente se il quarantacinquenne, esempio da me citato, è invece un sessantenne o un cinquantenne). E a quel punto che si fa? Si tolgono posti di lavoro a gente che si spacca il culo dalla mattina alla sera (perché no, anche stranieri) per darli ai nostri ex-delinquenti per farli reintegrare? Ma per piacere. Un omicida - a meno che non sia omicidio colposo, a quel punto le pene sono molto più alleviate - è socialmente morto, s'è macchiato dell'onta più grave possibile.
Che poi a te piaccia giocare a fare Monsignor Bienvenu almeno quanto piace a me giocare a fare Dr. House, è affar tuo.
Chi avrà anche solo il coraggio di pensare di uccidere una vecchia mosca malata dopo quello che ha passato?
Va data a tutti la possibilità di cambiare, sarebbe più ingiusto dare la pena eterna ad un uomo ormai convertito e magari diventato molto di buono della maggioranza che sta in giro...
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Sì, ma il punto è: dove lo piazzi? O questo diventa davvero un barbone o sei costretto a dargli una spintarella (non giù da un burrone, purtroppo) per fargli avere un posto di lavoro.
Comunque sia chiaro, c'è reato e reato. Trovo che l'omicidio, se premeditato, non abbia scusanti in sæcula sæculorum. Idem la pedofilia (ma praticamente mettere un pedofilo in un carcere senza isolarlo vuol dire ammazzarlo, visto che anche io se fossi un detenuto non me lo lascerei scappare).
Il problema si ripropone: fuori, come lo mantieni? (il pedofilo invece reitera sicuro quindi lascialo lì finché non tira le cuoia)
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Originariamente Scritto da Majin Broly Visualizza MessaggioNon ha nulla di rieducativo, che dovrebbe essere a mio avviso il primo scopo della pena, ovvero il reinserimento, anche da detenuto, nella società.
Il carcere non può rieducare, nessuno può fare una cosa del genere, attorno ai 20 anni il carattere di una persona è formato, con le sue virtù e i suoi vizi rimarrà quel tipo di persona.
Certo, non escludo che qualcuno intraprenda un percorso per cambiare stile di vita ma non è un processo che può essere indotto, non puoi indurre un criminale a smettere di delinquere più di quanto non puoi indurre un tossicodipendente a smettere di drogarsi, a credere alla rieducazione si creano solo nuovi Angelo Izzo.
Originariamente Scritto da Gohan96 Visualizza MessaggioMa concretamente non possono difendere i cittadini come supereroi.
Originariamente Scritto da sssebi Visualizza MessaggioL'uomo è in grado di cambiare, soprattutto quando di fronte si trova una brutta esperienza come la mancanza di libertà.
Originariamente Scritto da Blaze Visualizza MessaggioPotrebbe esserci qualcuno buono di cuore, certo, ma potrebbe anche non esserci (specialmente se il quarantacinquenne, esempio da me citato, è invece un sessantenne o un cinquantenne).
La realtà è che con gli assassini in Italia siamo troppo buoni, quando si dice ergastolo al processo si intendono 20 anni, quando si dice 15 anni se ne intendono 10.
Originariamente Scritto da sentinel Visualizza MessaggioSignifica fare in modo che in galera non ci VADANO PIU. Si cerca di far cambiare le persone in modo che quando escano dopo la loro giusta punizione, imparino che quello che hanno fatto è sbagliato.
Mettiamo il caso che prendi uno del genere e lo condanni a 4-5 anni di reclusione, sconta la pena, esce, cerca lavoro e non lo trova, secondo te cosa farà?
Originariamente Scritto da Blaze Visualizza MessaggioMa praticamente mettere un pedofilo in un carcere senza isolarlo vuol dire ammazzarlo, visto che anche io se fossi un detenuto non me lo lascerei scappare."Non sarai mai un vero uomo fino a che non conoscerai la via del guerriero..."
I sette principi del Bushido
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Ma davvero jeff? Credi sul serio che una persona non possa essere indotta a comprendere i propri sbagli ed essere reinserita civilmente in società? Una volta criminale criminale per sempre? Mi spiace, ma è una visione che mi rifiuto categoricamente di condividere.
Che poi l'attuale sistema carcerario sia inadatto ad un compito di questo tipo concordo, ma che sia impossibile portare una persona all'abbandono di un comportamente criminale è pessimismo allo stato puro, se davvero così fosse ogni pena dovrebbe essere a vita, visto che alla fine della detenzione rimetteremmo in libertà un criminale che certamente delinquerà di nuovo.
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