Sul "metodo di ricerca che si ferma troppo all'apparenza" non capisco quale sia il problema.. mica sono dei metafisici medievali che vanno a cercare le essenze e le sostanze. La conoscenza si svolge e rimane sempre su quella che tu chiami "apparenza" e che costituisce invece la quasi totalità dell'esperienza umana.
Insomma, per citare Valéry: "il più profondo è la pelle"..
No, è questo passaggio che non accetto (e quindi nemmeno il passaggio alla società. La percezione è qualcosa che riguarda sia l'apparato di conoscenza - ovvero il linguaggio - sia l'apparato di ricezione degli stimoli esterni - ovvero gli organi del senso. Dai genitori potrai ottenere gli organi predisposti a recepire il mondo in un certo modo, mentre dalla società ottieni il linguaggio attraverso cui categorizzare discorsivamente il mondo. Con il tempo, tanto più un individuo si impegna a capire il proprio apparato percettivo-sensoriale, quanto più otterrà un linguaggio personale (o stile) ben definito e adatto alla sua persona.
Inutile dirti che le società umane esistono solo da quando esiste il linguaggio, e che come si è visto la lingua rappresenta una fase evolutiva molto tarda, che sopraggiunge quando ormai la maggior parte delle funzioni e degli sviluppi del corpo sono già stati predeterminati dai geni.
Uè, signor Descartes, la Sua dubitatio universalis ha anche dei limiti. Perlomeno hai la certezza di poter parlare..
In ogni caso le femministe erano quasi tutte lesbiche.
Insomma, per citare Valéry: "il più profondo è la pelle"..
Originariamente Scritto da IISNT
Inutile dirti che le società umane esistono solo da quando esiste il linguaggio, e che come si è visto la lingua rappresenta una fase evolutiva molto tarda, che sopraggiunge quando ormai la maggior parte delle funzioni e degli sviluppi del corpo sono già stati predeterminati dai geni.
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