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I consigli letterari di Francesco Tenni.

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  • I consigli letterari di Francesco Tenni.

    I consigli letterari di Francesco Tenni

    Si raccolgono, qui, i "consigli i lettura" scritti, qua e là, fino ad ora, nel forum. Ad essi, di volta i volta, se ne aggiungeranno altri, nell'intento di fornire indicazioni bibliografiche utili agli Utenti interessati.

    Propongo la lettura di qualche libro. Argomenti disparati. Taglio piuttosto lontano dall'accademismo pedante.

    Se avete letto i testi brevemente presentati, se volete leggerli, se vi interessano, se non vi interessano, se avete domande inerenti tutti gli argomenti trattati, scrivetelo e risponderò, per quel che è nelle mie possibilità, a tutti.

    - R. Howard Bloch, Il plagiario di Dio, prefazione di Umberto Eco, Edizioni Sylvestre Bonnard, Milano, 2002.

    L'opera presenta la storia straordinaria dell'abbé Jacques-Paul Migne, il quale, a partire dagli anni Quaranta del XIX secolo, diede il via alla pubblicazione delle cosiddette Patrologiae, la Patrologia Graeca e la Patrologia Latina, enormi raccolte che si proponevano di racchiudere tutte le opere dei Padri della Chiesa, greci e latini. Un'impresa pazzesca, nella qualche nessuno di noi, probabilmente, si cimenterebbe. Eppure, l'abbé Migne, dopo molti anni di lavoro, ci riuscì.
    Il libro è, precisamente, la storia di questa straordinaria attività imprenditoriale ed intellettuale. Attenzione. Così presentata, la cosa, potrebbe apparire noiosa. Non lo è. L'Autore traccia tutto il percorso imprenditoriale di Migne, l'apertura della tipografia, la sfilza di cllaboratori che dovette procurarsi - e tutti, più o meno, validi -, tutti i soldi, che non aveva, e che dovette avere per procedere alla pubblicazione, dopo la lunghissima, estenuante preparazione, di quest'opera ciclopica. In più, tutti gli stratagemmi, di marketing, potremmo definirli al giorno d'oggi, che l'abate dovette studiare per vendere il "prodotto".
    La prosa del libro è gradevole. Le parti più divertenti riguardano la vendita delle messe, da parte di Migne, per procurarsi il denaro, i guai che questa pratica gli causò, gli escamotages machiavellici tramite i quali riuscì, in ogni circostanza, ad uscire vincitore.
    Il palgiario di Dio è un testo gradevole e si legge tutto d'un fiato. Mi ricordo di averlo letto quando, sottotenente dell'Aeronautica, tornavo a casa per una licenza, nel lungo viaggio in treno, che durava, circa, dodici ore. Grazie al libro di R. Howard Bloch, quel viaggio interminabile, mi sembrò meno gravoso e lungo. Consigliato a chiunque, senza un eccessivo sforzo dell proprie cellule grigie, voglia trscorrere qualche ora i compagnia di un prete davvero sui generis.




    - Pedro Salinas, La voce a te dovuta. Poema, a cura di Emma Scoles, Einaudi, Torino, 1979.

    Trattasi di un canzioniere d'amore novecentesco. Salinas, Autore, anche, di altri testi poetici di notevole valore, esprime, qui, la sua migliore vena poetica, in questo settore. La poesia d'amore è la più difficile da scrivere, al giorno d'oggi, secondo criteri di originalità. Ormai, è stato scritto tutto, sull'amore, ed il contrario di tutto. Salinas riesce, nondimeno, a proporre toni innovativi e molto molto personali. Questo è un merito che rende apprezabile i suoi testi. Il ritmo è piano, le parole scorrono senza icontrare ostacoli o deformazioni.
    Sono versi adatti a tutti. Da rileggere, nondimeno, fino ad avere colto i più sottili toni del poeta della [...] solitudine immensa d'amarti solo io [...].

    - William Faulkner, L'urlo e il furore, Einaudi, Torino, 1997.

    Il libro di Faulkner è un capolavoro della Letteratura americana del '900 e, anzi, della Letteratura mondiale.
    Si tratta della storia della "decadenza di una famiglia" (per parafrasare Thomas Mann), vista dalle diverse angolazioni rispondenti a diversi membri della famiglia stessa.
    Quasi ogni personaggio è ammantato, nella sua vicenda personale, dalla tragedia.
    Il libro è straordinario per la forma. La struttura, innanzitutto. La stessa vicenda è raccontata da diversi punti di vista, a dimostrare quanto la realtà sia differente, a seconda di chi la vive. Solo alla fine, può essere, si capisce che i diversi "attori" narrano la stessa storia. Il linguaggio, inoltre, è senza paragoni efficaci nella Letteratura novecentesca. Potremmo associarlo al "barocco" di un C. E. Gadda ed allo stream of consciouness di J. Joyce. Ma sono raffronti empirici. L'originalità è la marca dominante della struttura e della lingua di questo libro "intraducibile", come lo definì Attilio Bertolucci.
    Ho letto L'urlo e il furore in un periodo difficile della mia vita. La mia fidanzata era malata, io temevo di non laurearmi. Poi sono venuti la Laurea, il Dottorato e la carriera universitaria. Ma, tutte le volte che risfoglio il capolavoro di Faulkner, mi ritorna alla mente quell'epoca così quasi irreale della mia vita, ed il gusto dolceamaro di essa.

    Tra i tanti romanzi faulkneriani, L'urlo e il furore è, senza insicurezze, il capolavoro assoluto dello scrittore americano.




    - Franco Farinelli, Geografia. Un'introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, Torino, 2003.

    L'opera è un saggio che affronta la scieza della geografia da un punto di vista filosofico.
    Divisa in 98 agili capitoletti di due pagine ciascuno, ci porta attraverso concenzioni filosofico-geografiche dello spazio, del tempo, della terra e della cartografia, tra le altre cose.
    E' un saggio delizioso, per palati raffinati. Alle volte è criptico e non si capisce bene che cosa voglia dire la mente illuminata dell'Autore (un luminare nel campo della filosofia della geografia).
    Al termine della lettura due sono le sensazioni che rimangono nella mente del lettore. Un appagamento segreto se si è riusciti a seguire le trame del discorso, ed una malcelata impressione che ci dice questa verità: se non avessimo letto questo libro, probabilmente, nulla di decisivo sarebbe cambiato, nella ostra vita quotidiana.




    * A voi una breve bibliografia di testi italiani, o tradotti in Italiano, utile per approfondire l'argomento della mistica ebraica. I testi sono, tutti, semplicemente reperibili, in libreria od in biblioteca.

    - Norman Solomon, Ebraismo, Einaudi, Torino, 1999 (1996);

    - Gershom Scholem, La Kabbalah e il suo simbolismo, Einaudi, Torino, 2001 (1960-1980);

    - Gershom Scholem, Il Nome di Dio e la teoria cabbalistica del linguaggio, Adelphi, Milano, 2001 (1970-1998);

    - AA. VV., Zohar. Il libro dello splendore. Passi scelti della Qabbalah a cura di Gershom Scholem, Einaudi, Torino, 1998 (1949-1977);

    - Gershom Scholem, La Cabala, Edizioni Mediterranee, Roma, 1992
    (1974-1982);

    - AA. VV, Mistica ebraica. Testi della tradizione segreta del giudaismo dal III al XVIII secolo, a cura di Giulio Busi e di Elena Loewenthal, Einaudi, Torino, 1999 (1995);

    - Giulio Busi, La Qabbalah, Laterza, Roma-Bari, 1998;

    - Elie Wiesel, Sei riflessioni sul Talmud, Bompiani, Milano, 2000;

    - Abraham Cohen, Il Talmud, Laterza, Roma-Bari, 1999 (1981- 1935).
    Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

  • #2
    Consigli letterari.

    * La crittografia si divide, essenzialmente, in due settori, interdipendenti l'uno dall'altro. La crittografia "classica" è quella che risale ai primi messaggi cifrati, prodotti, quasi essenzialmente, per fini politici o guerreschi, a partire, almeno, dagli antichi Greci e fino all'invenzione dei calcolatori più rudimentali. Alla crittografia "classica" appartengono anche tutte le prove letterarie o linguistiche volte alla formazione di un linguaggio artificiale incomprensibile, se non ai possessori della "chiave" di esso o, al contrario, di una lingua universalmente parlabile da tutti gli uomini della terra (prova, questa, della quale l'Esperanto è un esempio non troppo riuscito, ma emblematico).
    La crittografia "moderna" (o "contemporanea"), risalente al XX secolo, riguarda, invece, quasi essenzialmente i sistemi informatici di crittografia di dati segreti e/o sensibili. Dalle informazioni dei servizi segreti, ai dati guerreschi, alle "semplici" codifiche dei sistemi bancari e del "Bancomat".
    I sistemi informatici hanno enormemente ingigantito le possibili applicazioni crittografiche, facendo passare quest'arte, però, ad un livello scientifico sempre più sofisticato e trasferendo le sue caratteristiche da un ambito umanistico ad un ambito informatico.
    La crittografia "classica", ai nostri tempi, può riverberarsi, sminuita e ridotta a semplice (ma intelligente) passatempo, nell'enigmistica.

    I migliori testi utili per l'approfondimento della questione.

    Per la cosiddetta crittografia "informatica", essenziali sono:

    - Bruce Schneier, Niels Ferguson, Crittografia pratica, Apogeo, Milano, 2005;

    - Paolo Ferragina, Fabrizio Luccio, Crittografia. Principi, algoritmi, applicazioni, Bollati Boringhieri, Torino, 2001.

    Trattasi di due testi piuttosto complicati, se letti da non specialisti, ma indispensabili per addentrarsi nel mondo della crittografia e per praticarla.

    Testi più discorsivi e divulgativi sono:

    - Fabrizio Luccio, Linda Pagli, Algoritmi, divinità e gente comune, Edizioni ETS, Pisa, 1999;

    - Rob Eastaway, Jeremy Wyndham, Probabilità, numeri e code. La matematica nascosta nella vita quotidiana, Edizioni Dedalo, Bari, 2003.

    Per quel che attiene ad una storia della crittografia, dalle origini al mondo telematico, occorre leggere (e non c'è niente di meglio, attualmente, sul piano dei testi divulgativi):

    - Simon Singh, Codici & segreti. La storia affascinante dei messaggi cifrati dall'antico Egitto a Internet, BUR Saggi, Milano, 2001.

    Utili ed accattivanti informazioni inerenti la crittografia "classica" e lo sforzo intellettuale profuso, da molti, per la strutturazione di un linguaggio universale possono leggersi in:

    - Caterina Marrone, I geroglifici fantastici di Athanasius Kircher, Stampa Alternativa & Graffiti / Nuovi Equilibri, Viterbo, 2002;

    - Umberto Eco, La ricerca della lingua perfetta nella cultura europea, Laterza, Roma-Bari, 2002 (1993).




    * Sapete che cos'è la "grammatologia"? E' la scienza che studia la storia delle scritture. Di tutte le scritture. Sia per quanto riguarda la "forma" delle lettere dei rispettivi alfabeti, sia la fonetica dei simboli, sia le implicazioni che le scritture apportano alle culture che di esse si servono. Si spazia da quelle più antiche, come la pittografia cinese e le scritture babilonesi, od i geroglifici egizi, o le scritture anatoliche, o le scritture egee (Lineare A e Lineare B), ad arrivare a quelle più moderne, tra le quali i sistemi scrittori informatici.

    Fornisco, qui di seguito, una breve rassegna di testi utili ad approfondire l'argomento. Se conoscete altri testi sulla grammatologia, se volete discuterne, scrivete. Leggerò e risponderò volentieri a tutti.

    I testi:

    - AA. VV., Origini della scrittura. Genealogie di un'invenzione, a cura di
    Gianluca Bocchi e Mauro Ceruti, Bruno Mondadori, Milano, 2002. E' un interessante lavoro formato da studi miscellanei;

    - Henri-Jean Martin, Storia e potere della scrittura, Laterza, Roma-Bari,
    1990 (edizione originale: Henri-Jean Martin, Histoire et pouvoirs de l'écrit, Librairie Académique Perrin, Paris, 1988). Riguarda la storia della scrittura, unitamnte alla storia del libro ed all'impatto della scrittura stessa sulla soietà umana, nel corso della storia;

    - Vincenzo Valeri, La scrittura. Storia e modelli, Carocci, Roma, 2005 (2001). E' un'opera un po' tecnica, ma aile e scorrevole;

    - Ignace J. Gelb, Teoria generale e storia della scrittura. Fondamenti della grammatologia, EGEA, Edizioni giuridiche economiche aziendali dell'Università Bocconi e Giuffrè Editori S. p. A., Milano, 1993 (edizione originale: Ignace J. Gelb, A study of writing (Revised edition), Copyright by Ignace J. Gelb, all rights reserved, 1952 and 1963 [Chicago]. E' il testo classico sulla storia della scrittura;

    - Roy Harris, L'origine della scrittura, Stampa Alternativa & Graffiti, Viterbo, 1998. E' una sorta di interessantissima "controstoria" della storia della scrittura;

    - Roy Harris, La tirannia dell'alfabeto, Stampa Alternativa & Graffiti, Viterbo, 2003. Un libro classico sulla storia dell'alfabeto e della scrittura, dall'impostazione originalissima;

    - Marc-Alain Ouaknin, I misteri dell'alfabeto. Le origini della scrittura, Atlante, Monteveglio (Bologna), 2003. Libro informatissimo e, a tratti, dall'impianto e dalle argomentazioni sorprendenti.

    Questi sono i testi più importanti, tra quelli italiani o tradotti in Italiano, di semplice reperibilità.




    * Agli amanti del poeta francese del Novecento Jacques Prévert, offro una breve rassegna di testi disponibili in Italiano e semplicemente reperibili.

    Vi piace il "surrealista del popolo"? Conoscete le sue poesie?

    Scrivetene qualcosa, se volete. E, se conoscete altri testi da aggiungere a questo excursus bibliografico, non esitate a farlo.

    - Jacques Prévert, Parole, Guanda, Parma, 1998;

    - Jacques Prévert, Spettacolo, Guanda, Parma, 2003;

    - Jacques Prévert, Amori, T.E.A., Milano, 1995;

    - Jacques Prévert, Fatras, Guanda, Parma, 1999;

    - Jacques Prévert, Gran ballo di Primavera. Incanti londinesi, Guanda, Parma, 1997;

    - Jacques Prévert, Il Prévert di Prévert, Guanda, Parma, 1998;

    - Jacques Prévert, Alberi, Guanda, Parma, 1999;

    - Jacques Prévert, Quand'ero bambino, Guanda, Parma, 2001;

    - Jacques Prévert, Poesie d'amore, C.D.E., Milano, 1997;

    - Jacques Prévert, Poesie d'amore e libertà, Superpocket R. L. Libri, Milano, 1999;

    - Jacques Prévert, Le foglie morte, Guanda, Parma, 2004.
    Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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    • #3
      Ancora sulla crittografia & affini.

      * Vi ricordate del nostro excursus sulla crittografia e sullo studio di lingue artificiali, decrittabili da pochi adepti o parlabili, universalmente, da tutti gli uomini della terra (il tutto, naturalmente, in linea teorica).

      Mi permetto di effettuare alcune aggiunte alla bibliografia antecedente, sperando vi risultino utili ad approfondire l'argomento, unitamente a quello dello studio delle tecniche di memorizzazione, dal Medioevo al Settecento circa, tramite la lettura di saggi che sono, ormai, classici. Aggiungo un testo "diretto", di Raimondo Lullo, estremamente importante e leggibilissimo.

      - Paolo Rossi, Clavis Universalis. Arti della memoria e logica combinatoria da Lullo a Leibniz, Il Mulino, Bologna, 1983 (1960). E' opera fondamentale sull'argomento, oltre che un classico scritto dal Professor Rossi.

      - Paolo Rossi, Il passato, la memoria, l'oblio. Otto saggi di storia delle idee, Il Mulino, Bologna, 2001 (1991). E' la naturale prosecuzione del saggio antecedente.

      - Frances A. Yates, L'arte della memoria, con uno scritto di Ernst H. Gombrich, Einaudi, Torino, 1993 (1972), altro classico sull'argomento, scritto da una importantissima studiosa inglese.

      - Raimondo Lullo, Arte Breve, a cura di Marta M. M. Romano, presentazione di Alessandro Musco, Bompiani, Milano, 2002. Un'opera, tra quelle del Lullo, estremamente adeguata per leggere, direttamente, sull'argomento.
      Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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      • #4
        Oh mamma mia, ci devo fare un esame con un professore innamorato di Lullo.. ma del tipo che si è fatto pure una serie di ruotine di carta concentriche con i segni dell'alfabeto bloccate da un fermacampione, stile seconda elementare..

        Come controconsiglio cito quello che sto leggendo, ossia Lo scambio simbolico e la morte di Jean Baudrillard (ed. Feltrinelli a cura di Giuseppe Mancuso, editing pessimo come ogni libro della loro collana Economica ma perlomeno è leggibile), il quale attribuisce al pensiero computazionale - nato da Lullo, Leibniz e Cartesio - nientemeno che la rovina della società contemporanea. E', per la cronaca, il pensatore a cui si sono ispirati i Wachowski per la trilogia di "Matrix" - il suo Simulacres et simulation, curiosamente non ancora tradotto in italiano, dovrebbe anche comparire in una scena del film in possesso di Neo.

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        • #5
          Non sarebbe meglio postare tutto ciò nella sezione "Libri e Cultura"?

          sigpic
          Max Pezzali Mania
          ---> http://www.maxpezzalimania.it

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          • #6
            Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
            E', per la cronaca, il pensatore a cui si sono ispirati i Wachowski per la trilogia di "Matrix" - il suo Simulacres et simulation, curiosamente non ancora tradotto in italiano, dovrebbe anche comparire in una scena del film in possesso di Neo.
            Infatti l'ho cercato per mari e per monti sicura che fosse stato pubblicato.
            Non mi era neanche passata per la mente l'idea che forse non fosse stato mai tradotto.
            In Matrix Neo usa il libro di Baudrillard per nasconderci dentro i programmi pirata.
            ... bello è il bosco, buio e profondo,
            ma io ho promesse da non tradire,
            miglia da percorrere prima di dormire,
            miglia da percorrere prima di dormire


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            • #7
              Risposta.

              Si è deciso di inserire, definitivamente, i "consigli di lettura" in "Free talk", e non in "Libri & Cultura", per permettere di usufruirne ad un più largo bacino di utenza.

              Tra poco sarebbe apparso un avviso, in "Libri & Cultura", indicante lo spostamento.

              La scelta può essere opinabile, ma, come detto, è dettata da criteri di fruibilità e di adeguatezza alle esigenze degli Utenti.

              Da oggi, i "consigli di lettura" resteranno in "Free Talk" permanentemente.

              Grazie, da ora in poi, a tutti coloro che scriveranno riguardo ai "consigli stessi"!

              Saluti a tutti!

              Francesco Tenni
              Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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              • #8
                Suggerimento di lettura sul "Sator-Quadrat".

                * Vi ricordate del Sator Quadrat?

                Fornisco, di seguito, una succinata bibliografia adeguata ad approfondire l'argomento:

                - Rino Cammilleri, Il Quadrato magico. Un mistero che dura da duemila anni, Rizzoli, Milano, 2001 (1999). E' il testo fondamentale, in Italiano, sulla questione, scritto, tra l'altro, con un accattivante linguaggio giornalistico.

                - Umberto Cordier, Guida ai luoghi misteriosi d’Italia, Piemme, Casale Monferrato, 2002. E' un libro interessante, che tratta di 700 luoghi, circa, italiani, ai quali sono legati "misteri", più o meno verosimili. La sezione sul Quadrato si rintraccia nella parte dedicata a Pompei. Si tratta, anche, del Quadrato incaico.

                - Francesco Perono Cacciafoco, Il Quadrato magico dell’iscrizione di Santa Giustina di Sezzadio. Storia di un crittogramma ignorato per quasi mille anni, Pubblicazioni dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Alessandria, Alessandria, 2004. E' un testo di difficile reperibilità, purtroppo (io l'ho avuto tramite l'Università presso la quale insegno), ma di assoluto interesse. L'Autore ricava, da un'iscrizione musiva della cripta dell'Abbazia in questione, tramite criteri crittografici e matematici, il Sator Quadrat. E, nel turbinio di tutte le sue argomentazioni storico-filosofiche, simbologiche, iconografiche, matematiche e crittografiche, sembra che abbia ragione.

                Spero vi siano utili, se siete interessati all'argomento, questi suggerimenti!
                Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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                • #9
                  Tenet Opera Rotas?
                  parli di quel quadrato lì?
                  ... bello è il bosco, buio e profondo,
                  ma io ho promesse da non tradire,
                  miglia da percorrere prima di dormire,
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                  • #10
                    Originariamente Scritto da Darkito Visualizza Messaggio
                    Non sarebbe meglio postare tutto ciò nella sezione "Libri e Cultura"?
                    No, perchè abbiamo deciso di postare tutto qui, diciamo che questo è uno spazio che può tranquillamente rimanere in FT. Per qualsiasi problema sono disponibile in privato.

                    Derfel

                    PS Non sono assolutamente incazzato Ci mancherebbe, con te poi!
                    Last edited by Derfel; 20 September 2007, 17:13.
                    http://img46.imageshack.us/img46/3987/userbarer7.jpg





                    http://gamesurf.tiscali.it/forum/sig...gpic6655_7.gif

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                    • #11
                      Sì!

                      Originariamente Scritto da VNSmatrix Visualizza Messaggio
                      Tenet Opera Rotas?
                      parli di quel quadrato lì?
                      Sì, è il Sator-Quadrat, Rotas Opera Tenet Arepo Sator, del quale si è parlato, qualche tempo addietro, in una discussione su "Free Talk".

                      I tre testi citati offrono una panoramica esaustiva sull'argomento.

                      Saluti!

                      Francesco Tenni
                      Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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                      • #12
                        Eugenio De Signoribus.

                        Proponiamo la lettura di tre libri di versi di un poeta italiano non molto conosciuto, ma di valore assoluto: Eugenio De Signoribus.

                        I suoi versi, dal tono piano e pacato, non sono alieni da un preziosismo lessicale che non diventa, mai, pedante e che arricchisce, anzi, l'ordito e la strutturazione del metro.

                        De Signoribus è un poeta che dovrebbe essere letto da chiunque si interessi (o, più semplicemente, da chiunque sia appassionato) di poesia italiana contemporanea.

                        - Eugenio De Signoribus, Principio del giorno, Garzanti, Milano, 2000;

                        - Eugenio De Signoribus, Memoria del chiuso mondo, con una nota di Andrea Cavalletti, Quodlibet, Macerata, 2002;

                        - Eugenio De Signoribus, Ronda dei conversi, Garzanti, Milano, 2005.
                        Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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                        • #13
                          Nerval e Paolo Pejrone, saluzzese.

                          * Due suggerimenti:




                          - Gérard De Nerval, Le Chimere e altri sonetti, traduzione di Walter Nesti, prefazione di Pierluigi Ligas, Bonaccorso Editore, Verona, 2005.

                          Trattasi di un libretto "aureo" e di un testo importante. E' una delle poche traduzioni, recenti, in Lingua italiana, della più rilevante opera poetica di Nerval, oltre che di altri suoi testi in versi. Il libro non dovrebbe sfuggire a tutti coloro che siano amanti della Letteratura francese, e che siano interessati alla figura ed all'opera del più grande poeta visionario francese dopo Rimbaud, e di uno degli Autori più affascinanti e trascurati della Letteratura europea del secolo XIX.

                          - Paolo Pejrone, In giardino non si è mai soli. Diario di un giardiniere curioso, illustrazioni di Gionata Alfieri Feltrinelli, Milano, 2003 (2002).

                          Opera insolita, scritta da uno dei più noti architetti dei giardini del nostro paese. Adatta a chiunque ami le piante e la natura, scritta in modo gradevole ed assolutamente accessibile a tutti. Sia che vogliate saperne un po' di più sul mondo dei giardini, sia che vogliate dedicarvi ad una lettura amena ed arguta, è il libro che fa per voi. Paolo Pejrone, originario di Saluzzo, è uno scrittore capace e sottile. Una lettura consigliata a tutti. Le illustrazioni sono degne di un erbario. Peccato che siano poche.
                          Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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                          • #14
                            Poesia e Storia.

                            * Due suggerimenti di lettura:




                            - Francesco Perono Cacciafoco, Celidonia, Lalli Editore, Poggibonsi, 2001.

                            Trattasi di un libretto di poesie, di difficile reperibilità (mi è stato recapitato tramite l'Università presso la quale insegno), assolutamente di valore. I testi sono pochi, metricamente ridotti all'essenziale. Il tono è piano, nessuna parola risalta sulle altre (e questo è un enorme pregio, nella poesia di oggigiorno). Il significato dei testi è misterico, sovente evocativo. E' una prova molto riuscita, di un Autore non molto noto, ma validissimo, che ha scritto, presso lo stesso, sconosciuto, Editore, anche altri due libri di versi (Giorni e giorni e giorni, 1999, e Blues senza ritmo, 2000), i quali, nondimeno, non sono riuscito a reperire e, di conseguenza, a leggere. E' una lettura consigliata a tutti coloro che si interessano di poesia italiana contemporanea ed a quanti ambiscono a scrivere versi. E' un esempio di scrittura poetica. Un modello in sordina, latore di numerosi, silenziosi, suggerimenti formali, metrici, stilistici e tecnici.




                            - Glauco Maria Cantarella, Una sera dell'anno Mille. Scene di Medioevo, Garzanti, Milano, 2004 (2000).

                            E' un'opera importante, poichè offre, in chiave divulgativa e discorsiva, un affresco notevole del Medioevo europeo. La estrema gradevolezza della scrittura dell'Autore (uno dei più importanti medievisti italiani in attività) e la scorrevolezza dei capitoli, ne fanno una lettura utile per i non addetti ai lavori che siano interessati all'Età di Mezzo, ed un affascinante ripasso per gli iniziati alla Storia medievale.
                            Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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                            • #15
                              mi sapreste consigliare qualche testo riguardante le rune?
                              grazie
                              PILADE,SONO SIR PILADE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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