I consigli letterari di Francesco Tenni
Si raccolgono, qui, i "consigli i lettura" scritti, qua e là, fino ad ora, nel forum. Ad essi, di volta i volta, se ne aggiungeranno altri, nell'intento di fornire indicazioni bibliografiche utili agli Utenti interessati.
Propongo la lettura di qualche libro. Argomenti disparati. Taglio piuttosto lontano dall'accademismo pedante.
Se avete letto i testi brevemente presentati, se volete leggerli, se vi interessano, se non vi interessano, se avete domande inerenti tutti gli argomenti trattati, scrivetelo e risponderò, per quel che è nelle mie possibilità, a tutti.
- R. Howard Bloch, Il plagiario di Dio, prefazione di Umberto Eco, Edizioni Sylvestre Bonnard, Milano, 2002.
L'opera presenta la storia straordinaria dell'abbé Jacques-Paul Migne, il quale, a partire dagli anni Quaranta del XIX secolo, diede il via alla pubblicazione delle cosiddette Patrologiae, la Patrologia Graeca e la Patrologia Latina, enormi raccolte che si proponevano di racchiudere tutte le opere dei Padri della Chiesa, greci e latini. Un'impresa pazzesca, nella qualche nessuno di noi, probabilmente, si cimenterebbe. Eppure, l'abbé Migne, dopo molti anni di lavoro, ci riuscì.
Il libro è, precisamente, la storia di questa straordinaria attività imprenditoriale ed intellettuale. Attenzione. Così presentata, la cosa, potrebbe apparire noiosa. Non lo è. L'Autore traccia tutto il percorso imprenditoriale di Migne, l'apertura della tipografia, la sfilza di cllaboratori che dovette procurarsi - e tutti, più o meno, validi -, tutti i soldi, che non aveva, e che dovette avere per procedere alla pubblicazione, dopo la lunghissima, estenuante preparazione, di quest'opera ciclopica. In più, tutti gli stratagemmi, di marketing, potremmo definirli al giorno d'oggi, che l'abate dovette studiare per vendere il "prodotto".
La prosa del libro è gradevole. Le parti più divertenti riguardano la vendita delle messe, da parte di Migne, per procurarsi il denaro, i guai che questa pratica gli causò, gli escamotages machiavellici tramite i quali riuscì, in ogni circostanza, ad uscire vincitore.
Il palgiario di Dio è un testo gradevole e si legge tutto d'un fiato. Mi ricordo di averlo letto quando, sottotenente dell'Aeronautica, tornavo a casa per una licenza, nel lungo viaggio in treno, che durava, circa, dodici ore. Grazie al libro di R. Howard Bloch, quel viaggio interminabile, mi sembrò meno gravoso e lungo. Consigliato a chiunque, senza un eccessivo sforzo dell proprie cellule grigie, voglia trscorrere qualche ora i compagnia di un prete davvero sui generis.
- Pedro Salinas, La voce a te dovuta. Poema, a cura di Emma Scoles, Einaudi, Torino, 1979.
Trattasi di un canzioniere d'amore novecentesco. Salinas, Autore, anche, di altri testi poetici di notevole valore, esprime, qui, la sua migliore vena poetica, in questo settore. La poesia d'amore è la più difficile da scrivere, al giorno d'oggi, secondo criteri di originalità. Ormai, è stato scritto tutto, sull'amore, ed il contrario di tutto. Salinas riesce, nondimeno, a proporre toni innovativi e molto molto personali. Questo è un merito che rende apprezabile i suoi testi. Il ritmo è piano, le parole scorrono senza icontrare ostacoli o deformazioni.
Sono versi adatti a tutti. Da rileggere, nondimeno, fino ad avere colto i più sottili toni del poeta della [...] solitudine immensa d'amarti solo io [...].
- William Faulkner, L'urlo e il furore, Einaudi, Torino, 1997.
Il libro di Faulkner è un capolavoro della Letteratura americana del '900 e, anzi, della Letteratura mondiale.
Si tratta della storia della "decadenza di una famiglia" (per parafrasare Thomas Mann), vista dalle diverse angolazioni rispondenti a diversi membri della famiglia stessa.
Quasi ogni personaggio è ammantato, nella sua vicenda personale, dalla tragedia.
Il libro è straordinario per la forma. La struttura, innanzitutto. La stessa vicenda è raccontata da diversi punti di vista, a dimostrare quanto la realtà sia differente, a seconda di chi la vive. Solo alla fine, può essere, si capisce che i diversi "attori" narrano la stessa storia. Il linguaggio, inoltre, è senza paragoni efficaci nella Letteratura novecentesca. Potremmo associarlo al "barocco" di un C. E. Gadda ed allo stream of consciouness di J. Joyce. Ma sono raffronti empirici. L'originalità è la marca dominante della struttura e della lingua di questo libro "intraducibile", come lo definì Attilio Bertolucci.
Ho letto L'urlo e il furore in un periodo difficile della mia vita. La mia fidanzata era malata, io temevo di non laurearmi. Poi sono venuti la Laurea, il Dottorato e la carriera universitaria. Ma, tutte le volte che risfoglio il capolavoro di Faulkner, mi ritorna alla mente quell'epoca così quasi irreale della mia vita, ed il gusto dolceamaro di essa.
Tra i tanti romanzi faulkneriani, L'urlo e il furore è, senza insicurezze, il capolavoro assoluto dello scrittore americano.
- Franco Farinelli, Geografia. Un'introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, Torino, 2003.
L'opera è un saggio che affronta la scieza della geografia da un punto di vista filosofico.
Divisa in 98 agili capitoletti di due pagine ciascuno, ci porta attraverso concenzioni filosofico-geografiche dello spazio, del tempo, della terra e della cartografia, tra le altre cose.
E' un saggio delizioso, per palati raffinati. Alle volte è criptico e non si capisce bene che cosa voglia dire la mente illuminata dell'Autore (un luminare nel campo della filosofia della geografia).
Al termine della lettura due sono le sensazioni che rimangono nella mente del lettore. Un appagamento segreto se si è riusciti a seguire le trame del discorso, ed una malcelata impressione che ci dice questa verità: se non avessimo letto questo libro, probabilmente, nulla di decisivo sarebbe cambiato, nella ostra vita quotidiana.
* A voi una breve bibliografia di testi italiani, o tradotti in Italiano, utile per approfondire l'argomento della mistica ebraica. I testi sono, tutti, semplicemente reperibili, in libreria od in biblioteca.
- Norman Solomon, Ebraismo, Einaudi, Torino, 1999 (1996);
- Gershom Scholem, La Kabbalah e il suo simbolismo, Einaudi, Torino, 2001 (1960-1980);
- Gershom Scholem, Il Nome di Dio e la teoria cabbalistica del linguaggio, Adelphi, Milano, 2001 (1970-1998);
- AA. VV., Zohar. Il libro dello splendore. Passi scelti della Qabbalah a cura di Gershom Scholem, Einaudi, Torino, 1998 (1949-1977);
- Gershom Scholem, La Cabala, Edizioni Mediterranee, Roma, 1992
(1974-1982);
- AA. VV, Mistica ebraica. Testi della tradizione segreta del giudaismo dal III al XVIII secolo, a cura di Giulio Busi e di Elena Loewenthal, Einaudi, Torino, 1999 (1995);
- Giulio Busi, La Qabbalah, Laterza, Roma-Bari, 1998;
- Elie Wiesel, Sei riflessioni sul Talmud, Bompiani, Milano, 2000;
- Abraham Cohen, Il Talmud, Laterza, Roma-Bari, 1999 (1981- 1935).
Si raccolgono, qui, i "consigli i lettura" scritti, qua e là, fino ad ora, nel forum. Ad essi, di volta i volta, se ne aggiungeranno altri, nell'intento di fornire indicazioni bibliografiche utili agli Utenti interessati.
Propongo la lettura di qualche libro. Argomenti disparati. Taglio piuttosto lontano dall'accademismo pedante.
Se avete letto i testi brevemente presentati, se volete leggerli, se vi interessano, se non vi interessano, se avete domande inerenti tutti gli argomenti trattati, scrivetelo e risponderò, per quel che è nelle mie possibilità, a tutti.
- R. Howard Bloch, Il plagiario di Dio, prefazione di Umberto Eco, Edizioni Sylvestre Bonnard, Milano, 2002.
L'opera presenta la storia straordinaria dell'abbé Jacques-Paul Migne, il quale, a partire dagli anni Quaranta del XIX secolo, diede il via alla pubblicazione delle cosiddette Patrologiae, la Patrologia Graeca e la Patrologia Latina, enormi raccolte che si proponevano di racchiudere tutte le opere dei Padri della Chiesa, greci e latini. Un'impresa pazzesca, nella qualche nessuno di noi, probabilmente, si cimenterebbe. Eppure, l'abbé Migne, dopo molti anni di lavoro, ci riuscì.
Il libro è, precisamente, la storia di questa straordinaria attività imprenditoriale ed intellettuale. Attenzione. Così presentata, la cosa, potrebbe apparire noiosa. Non lo è. L'Autore traccia tutto il percorso imprenditoriale di Migne, l'apertura della tipografia, la sfilza di cllaboratori che dovette procurarsi - e tutti, più o meno, validi -, tutti i soldi, che non aveva, e che dovette avere per procedere alla pubblicazione, dopo la lunghissima, estenuante preparazione, di quest'opera ciclopica. In più, tutti gli stratagemmi, di marketing, potremmo definirli al giorno d'oggi, che l'abate dovette studiare per vendere il "prodotto".
La prosa del libro è gradevole. Le parti più divertenti riguardano la vendita delle messe, da parte di Migne, per procurarsi il denaro, i guai che questa pratica gli causò, gli escamotages machiavellici tramite i quali riuscì, in ogni circostanza, ad uscire vincitore.
Il palgiario di Dio è un testo gradevole e si legge tutto d'un fiato. Mi ricordo di averlo letto quando, sottotenente dell'Aeronautica, tornavo a casa per una licenza, nel lungo viaggio in treno, che durava, circa, dodici ore. Grazie al libro di R. Howard Bloch, quel viaggio interminabile, mi sembrò meno gravoso e lungo. Consigliato a chiunque, senza un eccessivo sforzo dell proprie cellule grigie, voglia trscorrere qualche ora i compagnia di un prete davvero sui generis.
- Pedro Salinas, La voce a te dovuta. Poema, a cura di Emma Scoles, Einaudi, Torino, 1979.
Trattasi di un canzioniere d'amore novecentesco. Salinas, Autore, anche, di altri testi poetici di notevole valore, esprime, qui, la sua migliore vena poetica, in questo settore. La poesia d'amore è la più difficile da scrivere, al giorno d'oggi, secondo criteri di originalità. Ormai, è stato scritto tutto, sull'amore, ed il contrario di tutto. Salinas riesce, nondimeno, a proporre toni innovativi e molto molto personali. Questo è un merito che rende apprezabile i suoi testi. Il ritmo è piano, le parole scorrono senza icontrare ostacoli o deformazioni.
Sono versi adatti a tutti. Da rileggere, nondimeno, fino ad avere colto i più sottili toni del poeta della [...] solitudine immensa d'amarti solo io [...].
- William Faulkner, L'urlo e il furore, Einaudi, Torino, 1997.
Il libro di Faulkner è un capolavoro della Letteratura americana del '900 e, anzi, della Letteratura mondiale.
Si tratta della storia della "decadenza di una famiglia" (per parafrasare Thomas Mann), vista dalle diverse angolazioni rispondenti a diversi membri della famiglia stessa.
Quasi ogni personaggio è ammantato, nella sua vicenda personale, dalla tragedia.
Il libro è straordinario per la forma. La struttura, innanzitutto. La stessa vicenda è raccontata da diversi punti di vista, a dimostrare quanto la realtà sia differente, a seconda di chi la vive. Solo alla fine, può essere, si capisce che i diversi "attori" narrano la stessa storia. Il linguaggio, inoltre, è senza paragoni efficaci nella Letteratura novecentesca. Potremmo associarlo al "barocco" di un C. E. Gadda ed allo stream of consciouness di J. Joyce. Ma sono raffronti empirici. L'originalità è la marca dominante della struttura e della lingua di questo libro "intraducibile", come lo definì Attilio Bertolucci.
Ho letto L'urlo e il furore in un periodo difficile della mia vita. La mia fidanzata era malata, io temevo di non laurearmi. Poi sono venuti la Laurea, il Dottorato e la carriera universitaria. Ma, tutte le volte che risfoglio il capolavoro di Faulkner, mi ritorna alla mente quell'epoca così quasi irreale della mia vita, ed il gusto dolceamaro di essa.
Tra i tanti romanzi faulkneriani, L'urlo e il furore è, senza insicurezze, il capolavoro assoluto dello scrittore americano.
- Franco Farinelli, Geografia. Un'introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, Torino, 2003.
L'opera è un saggio che affronta la scieza della geografia da un punto di vista filosofico.
Divisa in 98 agili capitoletti di due pagine ciascuno, ci porta attraverso concenzioni filosofico-geografiche dello spazio, del tempo, della terra e della cartografia, tra le altre cose.
E' un saggio delizioso, per palati raffinati. Alle volte è criptico e non si capisce bene che cosa voglia dire la mente illuminata dell'Autore (un luminare nel campo della filosofia della geografia).
Al termine della lettura due sono le sensazioni che rimangono nella mente del lettore. Un appagamento segreto se si è riusciti a seguire le trame del discorso, ed una malcelata impressione che ci dice questa verità: se non avessimo letto questo libro, probabilmente, nulla di decisivo sarebbe cambiato, nella ostra vita quotidiana.
* A voi una breve bibliografia di testi italiani, o tradotti in Italiano, utile per approfondire l'argomento della mistica ebraica. I testi sono, tutti, semplicemente reperibili, in libreria od in biblioteca.
- Norman Solomon, Ebraismo, Einaudi, Torino, 1999 (1996);
- Gershom Scholem, La Kabbalah e il suo simbolismo, Einaudi, Torino, 2001 (1960-1980);
- Gershom Scholem, Il Nome di Dio e la teoria cabbalistica del linguaggio, Adelphi, Milano, 2001 (1970-1998);
- AA. VV., Zohar. Il libro dello splendore. Passi scelti della Qabbalah a cura di Gershom Scholem, Einaudi, Torino, 1998 (1949-1977);
- Gershom Scholem, La Cabala, Edizioni Mediterranee, Roma, 1992
(1974-1982);
- AA. VV, Mistica ebraica. Testi della tradizione segreta del giudaismo dal III al XVIII secolo, a cura di Giulio Busi e di Elena Loewenthal, Einaudi, Torino, 1999 (1995);
- Giulio Busi, La Qabbalah, Laterza, Roma-Bari, 1998;
- Elie Wiesel, Sei riflessioni sul Talmud, Bompiani, Milano, 2000;
- Abraham Cohen, Il Talmud, Laterza, Roma-Bari, 1999 (1981- 1935).
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