Ieri ho rintracciato, tra le carte di Paola, la mia fidanzata che non c'è più, alcuni ritagli di giornale. Li aveva sistemati nelle sue cartelline poco tempo prima che la malattia me la portasse via. Non riesco a capire di cosa si tratti. Nonostante la mia enorme biblioteca, nonostante tutti gli strumenti ai quali posso attingere nell'Università presso la quale insegno, non sono riuscito a risalire alla sorgente (letteraria o meno) di questi testi. Nemmeno, mi è stato possibile rintracciare il giornale dal quale sono stati ritagliati. Paola non mi ha mai parlato di questi scritti.
Vi trascrivo, qui, il primo (ce ne sono altri, più lunghi e più brevi), unitamente alle da me non intelligibili annotazioni di Paola. Spero che qualcuno di voi riconosca questo testo e che sappia darmi indicazioni in proposito. Appena avrò tempo, se non ci sarà soluzione, trascriverò anche gli altri. In tutti i casi, i testi stessi sono, tutti, dello stesso tenore del seguente.
Se sapete qualcosa, se "vedete" qualcosa, scrivetemi, vi prego. Potete capire quanto sia (o sarebbe) importante per me.
Il testo:
Amore mio, il tempo si sta spegnendo. La sera, quando percorro la strada, le luci si affievoliscono, fino alla Cappelletta. La luna rischiara la campagna, se si vuole vederla così, ma è buio, e l'aria inizia ad essere fredda. Il silenzio è sottile, e sembra, da un momento all'altro, che tu debba arrivare qui. Quando i cani si innervosiscono, quando si svegliano i cavalli, o smettono di brucare l'erba e guardano, sembra che guardino, oltre il recinto, penso che tu arriverai, prima o poi, alle mie spalle. Che mi porterai la sorpresa del tuo arrivo. Che mi chiuderai gli occhi, con le mani, ed io saprò subito che sei tu. Anche se ora sei lontano, in mezzo agli elefanti, e se il freddo della sera non ti tocca, so che arriverai. Ricordi, quando avevo freddo alle mani, la notte, e mi contavi le dita, ad una ad una, per riscaldarmele? Mi sembra che scenda, il tempo, prima di scappare ed infrangersi al fondo del torrente che scorre e che sembra aspettare le piogge, per prendere respiro, per farci un po' di paura.
Amore mio, se ne vanno le serate, mentre percorro, da sola, la strada che segna i momenti, la strada che ho imparato ad odiare e che sembra che aspetti te, ogni minuto. Ma il tempo è impertinente. E la vita sta per sfiorire. Come posso saperti lontano, mentre infelice cammini tra le rose scottate di un giardino che hai imparato ad odiare, che potresti amare, se fossimo insieme? Come posso pensare che tu mi abbia dimenticata? Ricordi il mio sonno, sulla tua spalla, nei viaggi lungo la costa? Sapevo di dormire come una neonata nella culla. Ma l'aria, adesso, è fredda. Il tempo si sta spegnendo. Oh, torna, prima che sia tardi, che le luci si spengano, che il torrente sommerga tutti noi! Torna, avanti la dimenticanza e la caduta delle nostre case, dei tetti che tua madre ha voluto costruire! Tua madre mi parla sempre di te. Io, sempre, le parlo di te. Quando i cani si innervosiscono, quando i cavalli si svegliano, sembra che tu stia per arrivare. Per risvegliare, d'un tratto, tutti gli ineffabili pensieri di me, che dormo sempre da sola.
Annota Paola, in basso, a destra: C.T.S.Q.V.
Più sotto, sempre in basso, a destra: x F.
Qualcuno sa capire che cosa significa tutto questo?
Scusatemi, se sono un po' patetico.
Torno, subito, ai "consigli di lettura".
Scrivetemi, se potete dirmi qualcosa.
Francesco Tenni
Vi trascrivo, qui, il primo (ce ne sono altri, più lunghi e più brevi), unitamente alle da me non intelligibili annotazioni di Paola. Spero che qualcuno di voi riconosca questo testo e che sappia darmi indicazioni in proposito. Appena avrò tempo, se non ci sarà soluzione, trascriverò anche gli altri. In tutti i casi, i testi stessi sono, tutti, dello stesso tenore del seguente.
Se sapete qualcosa, se "vedete" qualcosa, scrivetemi, vi prego. Potete capire quanto sia (o sarebbe) importante per me.
Il testo:
Amore mio, il tempo si sta spegnendo. La sera, quando percorro la strada, le luci si affievoliscono, fino alla Cappelletta. La luna rischiara la campagna, se si vuole vederla così, ma è buio, e l'aria inizia ad essere fredda. Il silenzio è sottile, e sembra, da un momento all'altro, che tu debba arrivare qui. Quando i cani si innervosiscono, quando si svegliano i cavalli, o smettono di brucare l'erba e guardano, sembra che guardino, oltre il recinto, penso che tu arriverai, prima o poi, alle mie spalle. Che mi porterai la sorpresa del tuo arrivo. Che mi chiuderai gli occhi, con le mani, ed io saprò subito che sei tu. Anche se ora sei lontano, in mezzo agli elefanti, e se il freddo della sera non ti tocca, so che arriverai. Ricordi, quando avevo freddo alle mani, la notte, e mi contavi le dita, ad una ad una, per riscaldarmele? Mi sembra che scenda, il tempo, prima di scappare ed infrangersi al fondo del torrente che scorre e che sembra aspettare le piogge, per prendere respiro, per farci un po' di paura.
Amore mio, se ne vanno le serate, mentre percorro, da sola, la strada che segna i momenti, la strada che ho imparato ad odiare e che sembra che aspetti te, ogni minuto. Ma il tempo è impertinente. E la vita sta per sfiorire. Come posso saperti lontano, mentre infelice cammini tra le rose scottate di un giardino che hai imparato ad odiare, che potresti amare, se fossimo insieme? Come posso pensare che tu mi abbia dimenticata? Ricordi il mio sonno, sulla tua spalla, nei viaggi lungo la costa? Sapevo di dormire come una neonata nella culla. Ma l'aria, adesso, è fredda. Il tempo si sta spegnendo. Oh, torna, prima che sia tardi, che le luci si spengano, che il torrente sommerga tutti noi! Torna, avanti la dimenticanza e la caduta delle nostre case, dei tetti che tua madre ha voluto costruire! Tua madre mi parla sempre di te. Io, sempre, le parlo di te. Quando i cani si innervosiscono, quando i cavalli si svegliano, sembra che tu stia per arrivare. Per risvegliare, d'un tratto, tutti gli ineffabili pensieri di me, che dormo sempre da sola.
Annota Paola, in basso, a destra: C.T.S.Q.V.
Più sotto, sempre in basso, a destra: x F.
Qualcuno sa capire che cosa significa tutto questo?
Scusatemi, se sono un po' patetico.
Torno, subito, ai "consigli di lettura".
Scrivetemi, se potete dirmi qualcosa.
Francesco Tenni
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