Non confondiamo le cose, please.
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Studiare!? E perché mai?
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Originariamente Scritto da Quantocepiacegioca'! Visualizza MessaggioEh, la madonna...perchè non 120...dai, che se ti capitasse sotto una bottarella glie la daresti!
Ormai è così, che ci vuoi fare...Poi chiedono pure le quote rosa, oltre alla corsia preferenziale della f**a!
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ed eccoti una più che quarantenne
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vedi un pò tesigpic
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Originariamente Scritto da John Fitzgerald Gianni Visualizza MessaggioNon confondiamo le cose, please.
Comunque per tornare I.T. sempre lì si torna: ormai studiare non conviene più a livello economico.Fai prima ad imparare un mestiere. Un direttore di banca laureato guadagna molto meno di un idraulico. O di una mignotta che la da a un vecchio e poi approfitta della notorietà per vendere una linea di prodotti.
Originariamente Scritto da Vergil Visualizza Messaggioma per piacere. dai c'ha proprio 'na faccia da culo
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ed eccoti una più che quarantenne
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vedi un pò te
Guarda come accarezza la foto del vecchio maiale! Hahahahahahahah! Bellissima la prima foto!Last edited by Quantocepiacegioca'!; 22 April 2011, 00:20.
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No, non confondiamo invece.
La figura femminile nell'italia del XXI secolo è ancora bella che discriminata.Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironicola grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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Originariamente Scritto da John Fitzgerald Gianni Visualizza MessaggioNo, non confondiamo invece.
La figura femminile nell'italia del XXI secolo è ancora bella che discriminata.
Io dico che da molti è bella che sottovalutata, piuttosto.
Soprattutto da chi ancora la compiange, dipingendola come un essere debole e svantaggiato.
Comunque vorrei essere messo a conoscenza di esempi concreti di discriminazione femminile in aziende serie ed affermate, soprattutto.Io non ne ho mai visti, finora e fino a prova contraria.
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Originariamente Scritto da Quantocepiacegioca'! Visualizza MessaggioConfondiamo, confondiamo. ormai 'sta storiella della povera donna sprovveduta e svantaggiata non regge più.Per esperienza personale. Uno studio commerciale in cui chiesi di lavorare per conto di un amico che conosceva il padrone mi mandò a dire che assumevano solo donne, ad esempio.
Comunque per tornare I.T. sempre lì si torna: ormai studiare non conviene più a livello economico.Fai prima ad imparare un mestiere. Un direttore di banca laureato guadagna molto meno di un idraulico. O di una mignotta che la da a un vecchio e poi approfitta della notorietà per vendere una linea di prodotti.
Mettile un cuscino in faccia e risolvi il problema!
Guarda come accarezza la foto del vecchio maiale! Hahahahahahahah! Bellissima la prima foto!sigpic
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Originariamente Scritto da John Fitzgerald Gianni Visualizza MessaggioNo, non confondiamo invece.
La figura femminile nell'italia del XXI secolo è ancora bella che discriminata.
Se invece intendi la donna come preda sessuale è invece vero. Però c è una particolarità. La donna come preda sessuale, deve essere consenziente. Nel senso che se per facilitarsi la vita apre "le proprie virtù" a chi capita, poi è fuoriluogo che si metta a piagnucolare perchè la società malvagia l ha costretta. Io conosco tante donne che non scendono a compromessi, e non ottengono le cose con la minigonna. E se non fai la gatta, difficilmente vieni invitata a farlo. Ovviamente tutto ciò è un discorso che non tocca deviazioni particolari come quelle su minori etc, che sono manipolazioni belle e buone, e comunque punite per legge.
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Originariamente Scritto da Vergil Visualizza Messaggioquoto, adesso è meglio imparare subito un mestiere, così sei a posto. io ho finito la ragioneria, senza poi andare all'università e in un anno sono riuscito a trovare impiego solo come stagista, senza contare poi che la preparazione della scuola per il mondo del lavoro, è quasi nulla
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Originariamente Scritto da John Fitzgerald Gianni Visualizza MessaggioEh ma quella sarda è una società matriarcale.
Intendo nel mondo del lavoro.
Poi mi pare che studi se non ho capito male. A meno che tu non sia in ingegneria fisica et simile, conta i professori e le professoresse. Non sono poche.Last edited by Andrew Clemence; 22 April 2011, 13:28.
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Mmm io ho solo due tutor donne (architettura).
Mi riferisco al fatto che nelle aziende le donne sono molte meno ed il fatto che, come hai detto tu, le donne vengano per lo più viste come prostitute la dice lunga sulla loro condizione.Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironicola grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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Veramente non mi è parso proprio che andrew abbia affermato che le donne vengano viste per lo più come prostitute, ed è assurdo anche pensarlo. Ha solo detto che per alcune esiste quella strada, ma che comunque occorre cercarsela, non è che ogni donna vivente viene molestata al lavoro. Nella mia facoltà buona parte del corpo docenti è donna, conosco menager donna, titolari di aziende donna, medici donna, cioè, francamente tutta questa discriminazione ormai io non la vedo più.
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Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza MessaggioSe invece intendi la donna come preda sessuale è invece vero. Però c è una particolarità. La donna come preda sessuale, deve essere consenziente. Nel senso che se per facilitarsi la vita apre "le proprie virtù" a chi capita, poi è fuoriluogo che si metta a piagnucolare perchè la società malvagia l ha costretta.Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironicola grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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Anche se, come già detto, il livello di scolarizzazione delle donne è elevato, esse vanno incontro ad un destino occupazionale che le vede soprattutto impiegate nel lavoro dipendente, in ruoli subordinati.
Nella distribuzione dei ruoli apicali le donne, infatti, sono ancora poco rappresentate, pur svolgendo spesso compiti funzioni importanti nelle organizzazioni ma formalmente poco riconosciuti e non dotati di adeguati strumenti.
Nel Servizio Sanitario Nazionale la presenza femminile è alta (60,9% del totale); tuttavia, nella distribuzione dei ruoli le donne costituiscono il 32,2% dei medici mentre sono il 75,5% del personale infermieristico.
I dati del Conto Annuale 2005 della Ragioneria Generale dello Stato indicano nella dirigenza medica del Ssn la presenza del 32% di donne, 33.716 su 104.720, con solo 916 donne medico in part time. La presenza delle donne medico diminuisce in modo considerevole per gli incarichi di struttura complessa (ex primari), appena l'11%, 1.123 su 10.094, mentre per le strutture semplici la percentuale risale al 25%, 4.358 su 17.150.
Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, come rilevato dalla Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità, del 23 maggio 2007 (“Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche”), pur in presenza di un quadro normativo articolato permangono molti ostacoli al raggiungimento delle pari opportunità tra uomini e donne. Gli strumenti previsti dal legislatore non hanno ancora prodotto i dovuti risultati, come si evince da quanto segue. Nonostante la componente femminile del lavoro pubblico sfiori il 54% del totale (con punte del 76% nel comparto scuola), le dirigenti di seconda fascia sono il 25% e le dirigenti di prima fascia circa il 15%. A livello di amministrazione centrale (Ministeri ed Enti pubblici non economici), gli ultimi dati mostrano una presenza delle donne nelle fasce dirigenziali appena un pò più alta: le dirigenti di seconda fascia sono il 35% e le dirigenti generali di prima fascia sono il 20%.
Un divario significativo si rileva anche rispetto agli incarichi aggiuntivi: agli uomini é attribuito il 56% del totale degli incarichi e alle donne il 44%; ma la differenza, a favore degli uomini, aumenta considerando i compensi: le donne, infatti, percepiscono solo il 29% dei compensi accessorii e gli uomini il 71% del totale.
Medici si' (37,1%), primari no (12,3%), ricercatrici si' (45%), professori ordinari no (17,6%). In 50 anni il numero delle donne nella Pubblica Amministrazione e' cresciuto, ma poche fanno carriera. Concentrate soprattutto nel settore dell'istruzione e della sanita', le donne non riescono a sfondare le cosiddette pareti di cristallo e molte restano a sognare una carriera ancora riservata ai colleghi uomini. E questo sebbene siano considerate piu' preparate e motivate rispetto ai maschi.
E' quanto emerso nel corso della conferenza stampa di presentazione delle celebrazioni, (domani), per il Cinquantenario della sentenza n.33 della Corte Costituzionale, che il 13 maggio del 1960 dichiaro' l'illegittimita' della norma che impediva l'accesso alle donne alle principali carriere pubbliche. Eppure, secondo i dati del conto annuale del Ministero dell'Economia, in Italia le donne ancora faticano a raggiungere la qualifica di primario (12,3%), prefetto (15%), professore ordinario (17,6%), magistrati presidenti di sezione della Corte dei Conti (14,6%), magistrati presidenti di sezione del Consiglio di Stato (13,2%).
Solo 2 donne su 40 sono presidenti di sezione della Corte di Cassazione.
Nella carriera diplomatica poi, nonostante le donne che partecipano ai concorsi siano piu' degli uomini, solo una donna su un totale di 24 ambasciatori, una su 9 e' Capo Rappresentanza Multilaterale, solo 8 Capi Missione all'estero su un totale di 123 Ambasciate, solo 19 sono Ministro Plenipotenziario (8.7%), solo 2 su 70 sono Capo di Consolato Generale.
''Una sola donna giudice alla Corte Costituzionale, una al vertice della Banca d'Italia, una ambasciatrice, una donna su 9 consiglieri in Rai: dopo 50 anni non si puo' certo parlare di pari opportunita', piuttosto di solitudine dei numeri uno'', commenta con una battuta Rosa Oliva, la donna che, essendo stata esclusa da un concorso pubblico che prevedeva l'accesso ai soli uomini, 50 anni fa intraprese l'azione giudiziaria che porto' alla sentenza grazie alla quale le donne vennero ammesse alle principali carriere pubbliche.
Solo un sindaco su dieci è donna nel nostro Paese. Negli oltre 8 mila Comuni italiani la presenza rosa alla guida dei Municipi si ferma a soltanto 789 casi, contro i 7.238 dei colleghi maschi, attestandosi a una quota del 9,8%.
La percentuale cresce al 13,5% per il vicesindaco (842), al 18,7% per gli assessori e al 18,1 per i consiglieri. Il tutto pari a una media del 17,6% a fronte del restante 82,4% degli uomini.Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironicola grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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