Originariamente Scritto da IISNT
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Grazie mille IISNT, mi hai ricordato una sezione del mio programma sulla clandestinità che mi ero completamente fumato nel precedente post.
E' la sezione "rifugiati politici" e "catastrofi umanitarie" che presenterò domani in aula
Hai ragione, nei casi che hai menzionato è più che giusto dare un'aiuto concreto a persone che si trovano in uno stato di difficoltà determinato da eventi catastrofici quali guerre, genocidi, dittature, ma anche terremoti o cataclismi naturali. Te lo dice uno come me che è pure ateo convinto, ma che in fondo in fondo ha un barlume di umanità...
Punto fondamentale: regolamentare il tutto, perchè se sono d'accordo con te al 10000% sulla necessità di dare aiuto a chi versa nelle condizioni da te descritte, è quantomeno importante distinguerli dai "furbi", ossia coloro che "bussano" senza documenti alla nostra porta dicendo che provengono da paesi in guerra, salvo poi scoprire che non era vero.
Quindi...
1. controllo sui documenti d'identità di chi arriva, e accertamento dei casi da te citati. Tu mi dirai..."e chi non li ha, i documenti?"...chi per vari motivi non ha documenti dovrà fornire nome e cognome e dare possibilità alle ns autorità di verificare la consistenza delle informazioni. E' nella loro convenienza farlo, perchè sarebbe il presupposto PRINCIPE per avere lo status di rifugiato politico.
2. una volta accertata la provenienza e la sussistenza delle condizioni da te descritte, scattano 6 mesi di permanenza dei centri di accoglienza in attesa di definirne la finale allocazione
3. smistamento dei rifugiati politici/catastrofati (se pò dì così?) nei vari Paesi UE a seconda di diversi criteri:
a) hanno già parenti in altri Paesi?
b) ci sono comunità RILEVANTI della nazionalità del rifugiato nei Paesi UE dove poterlo inserire un pò più facilmente?
c) ci sono Paesi UE che hanno interesse nel regolamentarli a fine lavorativi?
4. Tutto ciò a patto di aver stipulato accordi con TUTTI i paesi UE sulle modalità di suddivisione delle accolgienze per Paese.
Es: la guerra in Libia chi la sta facendo? Ripartiamo gli immigrati, regolarizzandoli come rifugiati politici, nei vari Paesi in questione.
IISSN, ovvio che questi siano solo esempi. Quello che mi preme veramente è l'esistenza di regole ben precise.
Senza di queste siamo alla legge della giungla.
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