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Beh io mio figlio lo battezzo. Perchè è una cosa che decido io, e perchè la ritengo una cosa marginale e che non lascia conseguenze. Insomma uno che viene battezzato non per forza deve essere credente. Credo che l astio verso il battesimo sia figlio di un antireligiosità. Insomma ponendo che uno sia ateo, lavandogli la faccia in chiesa non lo vincolerei a fare nulla. Ma una volta adulto sarà lui a decidere come sviluppare la sua sfera spirituale. Io gli presenterò tutte le possibilità condizionandolo il meno possibile, perchè instradare un figlio per me è presunzione. Magari sarà meglio di me in tutto, perchè dovrei limitarlo?
Per quanto riguarda invece la società, in sardegna la mia esperienza in questo senso è molto molto positiva. Io ho avuto molti compagni di classe non battezzati, e non ne hanno mai avuto nessuna conseguenza negativa. Al massimo non facevano la cresima, e si rodevano un pò nel non ricevere regali (certo non per la sfera spirituale visto che erano atei). E ora che ci penso, conosco moltissimi battezzati diventati atei, ma nessun ateo che si sia mai battezzato. Vuol dire che la cosa certamente non è limitante.
Infine un altro caso curioso è che conosco moltissimi ragazzi figli di comunisti anni 70, che non ci pensarono nemmeno a battezzare i figli, ma poi li hanno mandati dai salesiani per la qualità dell insegnamento
Bhe, ma non è detto che non cattolico significhi necessariamente ateo. Francamente se fossi stato coinvolto da una qualche religione in modo significativo mi avrebbe fatto molto male il pensiero di aver ricevuto il sacramento di un altro credo. Comunque sia, sarebbe troppo complicato cercare di trovare un fondamento razionalmente valido all'ingiustizia della scelta da parte dei genitori. Chi crede davvero nel battesimo non può fare a meno di dare tale sacramento al figlio.
Io non credo nel battesimo, trovo pericolosa e moralmente inefficace la dottrina cattolica, non sono un simpatizzante della chiesa e non intendo dare loro consensi tramite pratiche di questo tipo. Ergo, non solo non battezzerei mio figlio ma nemmeno permetterei alla mia compagna di farlo. Tuttavia il problema non si pone perché non penso che avrò mai uno o più figli..
Sul piano teoretico penso due cose e non penso che tra loro siano facilmente conciliabili.
-La prima è che il bambino dovrebbe avere una totale libertà di culto. Il battesimo di fatto non è semplicemente un'indicazione ma è un'iniziazione. C'è quindi una qualche forma di costrizione.
-La seconda è che la fede è una cosa personale, ma che nell'essere personale implica dei doveri e delle convinzioni. Sarebbe assurdo che un credente davvero convinto evitasse al figlio il primo sacramento, proprio perché credente. Nel credere egli crede (appunto) di fare del bene al figlio col battesimo e ciò è inevitabile in quanto una possibilità diversa implicherebbe il dare spazio a un non-credere (affidarsi quindi al valore della libertà piuttosto che a quello del comandamento).
Bhe, ma non è detto che non cattolico significhi necessariamente ateo. Francamente se fossi stato coinvolto da una qualche religione in modo significativo mi avrebbe fatto molto male il pensiero di aver ricevuto il sacramento di un altro credo. Comunque sia, sarebbe troppo complicato cercare di trovare un fondamento razionalmente valido all'ingiustizia della scelta da parte dei genitori. Chi crede davvero nel battesimo non può fare a meno di dare tale sacramento al figlio.
Io non credo nel battesimo, trovo pericolosa e moralmente inefficace la dottrina cattolica, non sono un simpatizzante della chiesa e non intendo dare loro consensi tramite pratiche di questo tipo. Ergo, non solo non battezzerei mio figlio ma nemmeno permetterei alla mia compagna di farlo. Tuttavia il problema non si pone perché non penso che avrò mai uno o più figli..
Eh il problema è tutto lì... è una scelta che spetta al genitore... Magari non battezzando un figlio poi si scopre che invece gli sarebbe piaciuto. A parer mio conviene decidere per il figlio, stando poi attenti a non condizionarlo...
Sul piano teoretico penso due cose e non penso che tra loro siano facilmente conciliabili.
-La prima è che il bambino dovrebbe avere una totale libertà di culto. Il battesimo di fatto non è semplicemente un'indicazione ma è un'iniziazione. C'è quindi una qualche forma di costrizione.
Boh non la vedo così... Alla fine il fatto che non significhi niente non vale solo per gli atei, ma anche per qualunque altra fede... Per chi non è cattolico è solo acqua e catenine d oro... Insomma non ricordo altri riti di iniziazione similari, ma se mi avessero iniziato all islam ad esempio, e ciò poi non avesse inciso sulla mia libertà, non me ne sarebbe fregato niente...
-La seconda è che la fede è una cosa personale, ma che nell'essere personale implica dei doveri e delle convinzioni. Sarebbe assurdo che un credente davvero convinto evitasse al figlio il primo sacramento, proprio perché credente. Nel credere egli crede (appunto) di fare del bene al figlio col battesimo e ciò è inevitabile in quanto una possibilità diversa implicherebbe il dare spazio a un non-credere (affidarsi quindi al valore della libertà piuttosto che a quello del comandamento).
Beh certamente nessuno battezza il figlio per fargli del male... sostanzialmente è tutto a fin di bene
Sono visceralmente antiteista, e sulla Chiesa come Istituzione non mi pronuncio neanche; ho subìto il battesimo come tutti senza neanche accorgermene e sono andato avanti per inerzia, e nessun altro motivo, fino alla cresima. Appena ho voglia di sbattermi avvio le pratiche per lo sbattezzo, per una serie di motivi che ho ritenuto validi e logici.
I figli si fanno in due, quindi di base mi regolerei in funzione dell'opinione della madre dei miei figli: la mia è che credo che la mossa migliore sia fornire ai figli tutti gli strumenti per metterli in condizione di ragionare sulle cose col proprio cervello, specie se si tratta di questioni così evidentemente personali: quindi fosse per me non battezzerei nessun mio discendente, non mi sentirei in diritto.
Gesù Cristo è stato battezzato a trent'anni o giù di lì, se non erro.
Sono visceralmente antiteista, e sulla Chiesa come Istituzione non mi pronuncio neanche; ho subìto il battesimo come tutti senza neanche accorgermene e sono andato avanti per inerzia, e nessun altro motivo, fino alla cresima. Appena ho voglia di sbattermi avvio le pratiche per lo sbattezzo, per una serie di motivi che ho ritenuto validi e logici.
I figli si fanno in due, quindi di base mi regolerei in funzione dell'opinione della madre dei miei figli: la mia è che credo che la mossa migliore sia fornire ai figli tutti gli strumenti per metterli in condizione di ragionare sulle cose col proprio cervello, specie se si tratta di questioni così evidentemente personali: quindi fosse per me non battezzerei nessun mio discendente, non mi sentirei in diritto.
Gesù Cristo è stato battezzato a trent'anni o giù di lì, se non erro.
Ah ma ci si può sbattezzare? Trovo che il problema assuma ancora meno rilevanza allora...
Ah ma ci si può sbattezzare? Trovo che il problema assuma ancora meno rilevanza allora...
Sì può, ci mancherebbe.
Non è questione di risolvere un problema, è semplicemente una presa di posizione rispetto a un rito che ti è stato imposto senza chiedere il tuo parere, io credo. Rito che porta con sè conseguenze ben precise. Che poi queste conseguenze siano pressochè esclusivamente simboliche è abbastanza vero, anche se io ultimamente ho iniziato ad attribuire allo sbattezzo una valenza politico/sociale.
Sì può, ci mancherebbe.
Non è questione di risolvere un problema, è semplicemente una presa di posizione rispetto a un rito che ti è stato imposto senza chiedere il tuo parere, io credo. Rito che porta con sè conseguenze ben precise. Che poi queste conseguenze siano pressochè esclusivamente simboliche è abbastanza vero, anche se io ultimamente ho iniziato ad attribuire allo sbattezzo una valenza politico/sociale.
Beh ma anche esso ha una valenza simbolica alla fin fine. Anche se non sapevo esistesse, è bello che ci sia. Poi così uno può decidere senza conseguenze. Io comunque da ateo onestamente me ne fregherei. A meno che non avessi una ferma ostilità verso la chiesa. Ma essere ostile ad un credo non è da me. Al massimo non lo faccio mio...
Beh ma anche esso ha una valenza simbolica alla fin fine. Anche se non sapevo esistesse, è bello che ci sia. Poi così uno può decidere senza conseguenze. Io comunque da ateo onestamente me ne fregherei. A meno che non avessi una ferma ostilità verso la chiesa. Ma essere ostile ad un credo non è da me. Al massimo non lo faccio mio...
Chiaro, è come il circo che mettono su tutte le volte riguardo al crocifisso nelle scuole o nelle aule dei tribunali. Uno che non ci crede se ne sbatte, a meno che non abbia voglia di piantar grane.
Essere ostili alla dottrina cattolica ed essere ostili alla Chiesa che la amministra però sono due cose distinte, secondo me, e distinte andrebbero trattate. C'è un buon numero di persone che conosco che rischiano la crisi d'identità perchè pur considerandosi e volendo essere considerati cristiani sono abbastanza autonomi dal ritenere che la Chiesa sia rimasta indietro di un tot di anni, per dirne una.
E poi, se per fantascienza ci fosse una presa di coscienza globale tale da togliere un sensibile numero di iscritti alla Chiesa di Roma, i politici dovrebbero per forza perdere il vizio di legiferare con un occhio, un orecchio e un orifizio rivolti verso la Chiesa stessa, poichè in caso guarderebbero ad una minoranza.
Vabbè, ormai avete detto tutto voi. Io comunque prima di tutto vedrei il parere di mia moglie: se lei è cattolica e vuole battezzare il bambino allora lo si battezza. Alla fine ad un ateo non gli tange più di tanto, è un sacramento privo di significato per lui.
Nel caso anche mia moglie sia atea/fosse indifferente anche per lei le questioni si complicano: non penso sia una grossa condanna non battezzarlo, anche perchè, raggiunta l'età della ragione, potrà benissimo decidere di battezzarsi di sua volontà, senza imposizioni di ogni sorta.
Riguardo al catechismo (sempre che mia moglie sia atea/sia indifferente) assolutamente NO. Ricordo ancora quanto era pesante e noioso andare al catechismo a 7-8 anni. Non vorrei far provare a mio figlio quella sensazione, oltretutto inutilmente.
Chiaro, è come il circo che mettono su tutte le volte riguardo al crocifisso nelle scuole o nelle aule dei tribunali. Uno che non ci crede se ne sbatte, a meno che non abbia voglia di piantar grane.
Essere ostili alla dottrina cattolica ed essere ostili alla Chiesa che la amministra però sono due cose distinte, secondo me, e distinte andrebbero trattate. C'è un buon numero di persone che conosco che rischiano la crisi d'identità perchè pur considerandosi e volendo essere considerati cristiani sono abbastanza autonomi dal ritenere che la Chiesa sia rimasta indietro di un tot di anni, per dirne una.
Sicuramente è una cosa diversa. Ma alla fin fine questo esula dal discorso, perchè parlavamo di battesimo, e il battesimo se chi è battezzato è ateo, rafforza l egemonia della chiesa fino ad un certo punto... Non è come un reclutamento forzato insomma Se presupponesse qualche obbligo (non parlo di obblighi reali, ma anche spirituali, ad es, subirsi tot messe o si va all inferno), credo sarebbe diverso...
E poi, se per fantascienza ci fosse una presa di coscienza globale tale da togliere un sensibile numero di iscritti alla Chiesa di Roma, i politici dovrebbero per forza perdere il vizio di legiferare con un occhio, un orecchio e un orifizio rivolti verso la Chiesa stessa, poichè in caso guarderebbero ad una minoranza.
Boh ripeto, a volte sentendovi parlare mi pare di vivere in un mondo a parte. Forse la sardegna segue un percorso tutto suo... Vi assicuro che sono molto inserito in società, conosco anche certi ambienti "riccastri", quelli che notoriamente sono infestati dal tipico cattolico ipocrita che la domenica va a messa e la sera a baldracche, ma zero. Tra chi ha meno di 35 anni conoscerò 2 o 3 persone che vanno in chiesa con una certa regolarità. Ma se provo anche solo lontanamente a pensare che le loro scelte siano in qualche modo influenzate dalla dottrina cattolica, mi vien da ridere. Le chiese sono piene della vecchia generazione... E credo che tutti gli orifizi dell attuale classe dirigente siano rivolte alla banca, per distrarsi solo al passare di una minigonna...
Credo che per togliere il numero di iscritti alla chiesa basti aspettare il ricambio generazionale.
Riguardo al catechismo (sempre che mia moglie sia atea/sia indifferente) assolutamente NO. Ricordo ancora quanto era pesante e noioso andare al catechismo a 7-8 anni. Non vorrei far provare a mio figlio quella sensazione, oltretutto inutilmente.
bha non so tu che esperienza abbia avuto, ma io ho un bellissimo ricordo di catechismo, acr e simili, dove ho conosciuto bravissime persone. riguardo al battesimo, parlando da agnostico, non farei battezzare mio figlio per il semplice motivo che non avrei il diritto di prendere una decisione per lui. quando sarà adolescente (quella che io giudico una prima età della ragione, poichè sorgono tante domande nella mente di un ragazzo) deciderà lui se entrare nella comunità cattolica o meno. io non do alcuna colpa ai miei di avermi battezzato, anche perchè (essendo credenti non praticanti) non mi hanno mai spinto ad andare a messa o catechismo. Mai. da bambino facevo in sostanza quello che facevano i miei amichetti, e penso che sia andata così per quasi tutti. vivo in un paesino di 4000 abitanti, non dico che un bambino non battezzato non sia visto di buon occhio, ma la situazione e simile. spero che nei prossimi anni la situazione cambi, penso solo che oggnuno debba avere consapevolezza nelle prorprie scelte religiose senza essere condizionato da nessuno, possibilmente nemmeno dai genitori ^_^
bha non so tu che esperienza abbia avuto, ma io ho un bellissimo ricordo di catechismo, acr e simili, dove ho conosciuto bravissime persone.
Sarà una questione di parrocchia. Io ricordo che il mio catechismo era veramente, ma veramente (VERAMENTE) noioso. Paradossalmente preferivo stare a scuola.
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