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Chi era quello che scriveva senza conoscere?
Le basi per facilitare l'integrazione ci sono, bisogna continuare educando i bambini.
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I problemi della Romania, rimarcati dalla UE, sono la criminalità organizzata e la corruzione.
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Io sono favorevole agli sgomberi (ad esempio quelli di Bologna qualche tempo fa) a patto che siano razionali e non siano mezzi di propaganda che non risolvono nulla.
Il razzista lo do a chi dice che un determinato popolo è per sua natura parassita e che non può guarire.
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URSS? Mica la Romania era nell'URSS? È stata un mezzo stato satellite dell'URSS per pochi anni poi c'era Causescu che non pensava ad i suoi connazionali, figurati alle minoranza
Ad ogni modo per smontare definitivamente il fatto che i rom siano tutti (o quasi) nomadi che non vogliono una vita sedentaria vi posto questo dal sito del Senato;
A differenza di quanto comunemente si crede, la stragrande maggioranza dei Rom, Sinti e Caminanti presenti sul territorio italiano non è nomade e ha anzi uno stile di vita sedentario. Spiega Leonardo Piasere, nel volume I Rom d'Europa: «[...] stabilità e mobilità costituiscono i poli di un continuum di situazioni di vita di cui è impossibile tracciare un confine netto» aggiungendo che più dell'80% di Rom e Sinti in Europa sono da tempo sedentari. Secondo il Ministero dell'interno nel nostro paese le famiglie che ancora viaggiano in carovana rappresentano il 2-3% dei Rom, Sinti e Caminanti. Ne è convinta anche l'Anci: «In realtà Rom e Sinti non sono da considerare minoranze "nomadi" ma si compongono di famiglie che oramai, per diversi motivi, sono sedentarizzate. [...] Le famiglie appartenenti a gruppi nomadi sono pochissime e riguardano soprattutto alcuni gruppi di Sinti giostrai e Rom Kalderasha. Entrambi i gruppi menzionati sono peraltro in gran parte di nazionalità italiana». Tali considerazioni sono condivise dall'Opera Nomadi e dal Ministero dell'interno, che precisa: «La maggioranza delle famiglie ancora nomadi si ritrova tra i Sinti. Il fenomeno è minimo tra le famiglie Rom e non è mai elettivo, bensì forzato per mancanza di altre possibilità di abitazione o sopravvivenza: le famiglie Rom, nell'ex Jugoslavia, erano infatti sedentarizzate.
[...]
Proprio per questo è necessario affrontare con chiarezza il discorso legato al nomadismo: gli 8-10 milioni di Rom/Zingari europei (Roms, Sintés, Kalés, Kaalés, Romanichels, Boyash, Ashkali, Manouches, Yéniches, Travellers, ecc – secondo una delle definizioni del Consiglio d‟Europa) sono all‟85-90% sedentari. Questo per motivi storici: circa l‟80% dei Rom/Zingari proviene dai paesi dell‟Europa centro orientale, dove già nell‟impero austro-ungarico furono in parte sedentarizzati; successivamente nei paesi comunisti i Rom/Zingari subirono le misure di collettivizzazione con l‟inserimento nelle strutture abitative. Ai Rom/Zingari dell‟est si possono aggiungere i gitanos spagnoli, che da secoli vivono in abitazione, o i Rom/Zingari di antico insediamento in Francia e Italia, come i Rom abruzzesi. Gli unici gruppi ancora nomadi o semi-nomadi sono alcuni manouches in Francia, gruppi Sinti in Italia settentrionale e in Germania, i Travellers in Gran Bretagna e pochi altri. L‟idea degli zingari come un “popolo nomade” è spesso frutto della precarietà di vita in cui versano da anni.
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Proprio per questo è necessario affrontare con chiarezza il discorso legato al nomadismo: gli 8-10 milioni di Rom/Zingari europei (Roms, Sintés, Kalés, Kaalés, Romanichels, Boyash, Ashkali, Manouches, Yéniches, Travellers, ecc – secondo una delle definizioni del Consiglio d‟Europa) sono all‟85-90% sedentari. Questo per motivi storici: circa l‟80% dei Rom/Zingari proviene dai paesi dell‟Europa centro orientale, dove già nell‟impero austro-ungarico furono in parte sedentarizzati; successivamente nei paesi comunisti i Rom/Zingari subirono le misure di collettivizzazione con l‟inserimento nelle strutture abitative. Ai Rom/Zingari dell‟est si possono aggiungere i gitanos spagnoli, che da secoli vivono in abitazione, o i Rom/Zingari di antico insediamento in Francia e Italia, come i Rom abruzzesi. Gli unici gruppi ancora nomadi o semi-nomadi sono alcuni manouches in Francia, gruppi Sinti in Italia settentrionale e in Germania, i Travellers in Gran Bretagna e pochi altri. L‟idea degli zingari come un “popolo nomade” è spesso frutto della precarietà di vita in cui versano da anni.
Sono circa 40 mila i Rom, Sinti e Caminanti che vivono nei campi: questo dato rappresenterebbe quindi tra un quarto e un quinto della popolazione complessiva. Tuttavia non esistono poiché è difficile conoscere la quantità e l'ubicazione esatta di questi campi, in quanto molti insediamenti sono abusivi, abitati da poche decine di persone, oppure resistono per poco tempo.
Originariamente Scritto da Alessandro330
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Oppure:
“L’aumento degli immigrati non si traduce in un automatico aumento proporzionale delle denunce penali nei loro confronti”, spiega il Rapporto. A carico dei nuovi venuti vi è un denunciato ogni 25, mentre a carico di tutti i residenti in Italia (italiani e stranieri) vi è un denunciato ogni 22. Nel periodo 2005-2008, mentre i residenti stranieri sono incrementati del 45,7%, le denunce contro stranieri sono aumentate solo del 19%. Percentuali che tradotte in valori assoluti mostrano il numero di denunce complessivo (riguardanti italiani e stranieri) di 2.579.124 nel 2005, contro le 2.694.811 denunce del 2008. Di queste, il numero di quante hanno riguardato cittadini stranieri è di 248.291 nel 2005 e 297.708 nel 2008. Dato che riguarda anche gli stranieri in attesa di registrazione, gli irregolari e i temporaneamente presenti per turismo, affari o altro. “Vengono, così, a cadere i pregiudizi su diverse collettività in precedenza considerate “canaglie” – spiega il rapporto -, tra le quali fino a pochi anni fa era singolare il caso degli albanesi, come ora lo è quello dei romeni.
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