Rinchiuso in una semi-oscurità, bendato agli occhi da una fascia rosso sangue,
giaceva addormentato l’androide numero 6.
Dormiva un sonno profondo, ignaro di tutto.
18 aveva fatto una cosa stupida.
Era andata dall’orco, sperando di poter vedere numero 17.
Il sollievo che provava nel subconscio era enorme.
Incosciente, pareva esser stato esorcizzato.
Ma poteva mai immaginare che la sua cara 18
stava venti metri sotto di lui, rabbrividendo e iniziando a pensare
“Voglio tornare indietro”?!
***********
Il fischio fastidioso della teiera risuonò nella struttura metallica del laboratorio.
L’orco la prese, e versò in un paio di bicchieri l’acqua bollente.
Poi, iniziò a inzuppare la sua bustina, e in breve tempo cominciò a
bere piccoli sorsi.
Ghiller rimaneva a fissare la sua tazza piena di te, senza spiccicare una parola.
“Sicura di non volerne, 18? Non sai quanto è buono…perché non ti avvicini?”
Disse Gero, guardandola con un sorriso inquietante.
La ragazza iniziava a tremare.
Perché faceva così?
Per provocarla?
O era un invito sincero?
Si doveva fidare?
Sia la sua mente, che il suo corpo, dicevano “no.”
Gero trangugiò un altro sorso di tè, e continuò a parlare con lei, come stesse chiacchierando del più e del meno.
“Puoi andartene se vuoi,18…visto che 6 ti protegge, potremo fare un'altra volta…”
La ragazza assunse un espressione dubbiosa.
L’orco la rassicurò.
“Ghiller non ti ha toccata, giusto? Beh, nemmeno io lo farò…”
Per la prima volta, il suo tono di voce pareva sincero.
18 iniziò a fare i primi passi incerti verso la porta.
E nessuno dei due si muoveva.
Arrivò quindi alla porta.
Provò una strana sensazione di sollievo.
Ma, prima che la sua mano potesse raggiungere il chiavistello, la voce di Gero
la fece come ripiombare nel terrore.
“Ma prima, cara…mi diresti cos’è quel segno che hai sul collo? Sai, sono curioso…”
18 si voltò lentamente verso l’orco, cercando di coprire il segno.
Sussultò quando vide ciò che aveva davanti.
Gero si era alzato, e teneva la tazza da tè in mano.
Il suo volto era una maschera di follia.
Stava a solo un metro di distanza da lei, e sorrideva.
“ Quel punto” iniziò molto lentamente “…è dove ti ho iniettato il Diamond ring!!!”
18 non rispose.
L’espressione con cui l’orco la stava osservando metteva i brividi.
“Ma certo…è stato quello là a fartelo????!!!!”
La ragazza osò annuire con la testa.
L’orco allora si mise a ridere.
“…Ti sei innamorata di numero 6,non è vero???!”
La ragazza iniziò a balbettare.
“E…e allora?!Cosa centra??”
L’espressione di Gero si fece cupa.
Improvvisamente, le lanciò addosso il contenuto della sua tazza, colpendola agli occhi.
Un urlo di dolore uscì dalla bocca della ragazza, che si portò le mani al volto.
Ghiller si alzò di scatto, guardando la scena stupito.
Mentre 18 ancora si contorceva per il dolore, l’orco la prese con violenza per i capelli e la sollevò fino all’altezza degli occhi.
“…Sei una bimba cattiva…lo sai che lui non è il tipo per te…”
le sussurrò nell’orecchio.
“Tu sei mia…e di nessun altro …capito? ”
Senza lasciarle tempo di riprendersi, la scagliò a terra con forza.
Riprendendo la vista, la ragazza guardò verso il suo aggressore.
“ Lasciami andare maledetto!!! Perché mi fai questo???!”
urlò, con tutta la forza che aveva.
Gero si fermò un momento.
Poi sorrise.
“Piccola stupida…credi davvero che avere la protezione di 6 mi impedisca di toccarti? Non posso lavorare, ma posso ancora farti quello che voglio!!!!”
Così dicendo, afferrò per il collo della maglia la ragazza, e iniziò a trascinarla
verso la sua camera.
Ghiller urlò il nome di Gero, ma l’orco non gli diede nemmeno retta.
18 cercava disperatamente di fermarsi, graffiando il pavimento e cercando di afferrare un qualsiasi sostegno.
“ B-BASTA!!!!CHE VUOI FARMI???” sbraitò, iniziando a piangere.
Arrivato sull’entrata della camera, Gero l’afferrò per i polsi, e la osservò.
La frase che pronunciò raggelò il sangue della giovane.
“…Sì…così…quando piangi sei deliziosa. Come vorrei mangiarti…”
18 cercò di dimenarsi, ma l’orco la spintonò, facendola finire sul letto.
Rimbalzando al contatto del materasso, la ragazza venne poi bloccata
dalla presa ferrea di Gero.
Terrorizzata, ancora ignara delle sue intenzioni, 18 cercò Ghiller
con lo sguardo.
E lo trovò sulla porta.
La stava a sua volta guardando.
Con uno sguardo che lo faceva sembrare un'altra persona : afflitto e di una tristezza immane.
“GHILLER!!!!AIUTAMI!!!!” implorò lei, dimenandosi con tutte le forze.
Il ragazzo abbassò lo sguardo, stringendo i denti.
Era come…se fosse davvero in pensiero per lei.
Il corpo della ragazza si irrigidì, sentendo l’alito dell’orco vicino al suo volto.
Con sguardo folle, Gero le carezzò una guancia.
“…Piccolina…non sai quanto io desideri questo tuo magnifico corpo…
prima che tu divenga un androide, voglio farti mia…”
Il tremore del corpo di 18 non accennava a placarsi.
La figura di 6 apparve nella sua mente.
E nella sua testa il terrore si mescolava ai pensieri disperati.
---Aiutatemi!!!6!!!Ghiller!!!Qualcuno…---
---Che mi vuole fare??!---
---Non voglio!!!Non voglio!!!!!!!---
L’orco la fissò a lungo dall’alto, quasi godendo della sua paura.
Avvicinandosi, le sussurrò una frase che la fece raggelare ancora di più.
“Oggi è il giorno in cui tu scoprirai la verità…
è tempo che tu smetta di credere a quelle assurde favole…
…ora lasciati abbandonare…”
giaceva addormentato l’androide numero 6.
Dormiva un sonno profondo, ignaro di tutto.
18 aveva fatto una cosa stupida.
Era andata dall’orco, sperando di poter vedere numero 17.
Il sollievo che provava nel subconscio era enorme.
Incosciente, pareva esser stato esorcizzato.
Ma poteva mai immaginare che la sua cara 18
stava venti metri sotto di lui, rabbrividendo e iniziando a pensare
“Voglio tornare indietro”?!
***********
Il fischio fastidioso della teiera risuonò nella struttura metallica del laboratorio.
L’orco la prese, e versò in un paio di bicchieri l’acqua bollente.
Poi, iniziò a inzuppare la sua bustina, e in breve tempo cominciò a
bere piccoli sorsi.
Ghiller rimaneva a fissare la sua tazza piena di te, senza spiccicare una parola.
“Sicura di non volerne, 18? Non sai quanto è buono…perché non ti avvicini?”
Disse Gero, guardandola con un sorriso inquietante.
La ragazza iniziava a tremare.
Perché faceva così?
Per provocarla?
O era un invito sincero?
Si doveva fidare?
Sia la sua mente, che il suo corpo, dicevano “no.”
Gero trangugiò un altro sorso di tè, e continuò a parlare con lei, come stesse chiacchierando del più e del meno.
“Puoi andartene se vuoi,18…visto che 6 ti protegge, potremo fare un'altra volta…”
La ragazza assunse un espressione dubbiosa.
L’orco la rassicurò.
“Ghiller non ti ha toccata, giusto? Beh, nemmeno io lo farò…”
Per la prima volta, il suo tono di voce pareva sincero.
18 iniziò a fare i primi passi incerti verso la porta.
E nessuno dei due si muoveva.
Arrivò quindi alla porta.
Provò una strana sensazione di sollievo.
Ma, prima che la sua mano potesse raggiungere il chiavistello, la voce di Gero
la fece come ripiombare nel terrore.
“Ma prima, cara…mi diresti cos’è quel segno che hai sul collo? Sai, sono curioso…”
18 si voltò lentamente verso l’orco, cercando di coprire il segno.
Sussultò quando vide ciò che aveva davanti.
Gero si era alzato, e teneva la tazza da tè in mano.
Il suo volto era una maschera di follia.
Stava a solo un metro di distanza da lei, e sorrideva.
“ Quel punto” iniziò molto lentamente “…è dove ti ho iniettato il Diamond ring!!!”
18 non rispose.
L’espressione con cui l’orco la stava osservando metteva i brividi.
“Ma certo…è stato quello là a fartelo????!!!!”
La ragazza osò annuire con la testa.
L’orco allora si mise a ridere.
“…Ti sei innamorata di numero 6,non è vero???!”
La ragazza iniziò a balbettare.
“E…e allora?!Cosa centra??”
L’espressione di Gero si fece cupa.
Improvvisamente, le lanciò addosso il contenuto della sua tazza, colpendola agli occhi.
Un urlo di dolore uscì dalla bocca della ragazza, che si portò le mani al volto.
Ghiller si alzò di scatto, guardando la scena stupito.
Mentre 18 ancora si contorceva per il dolore, l’orco la prese con violenza per i capelli e la sollevò fino all’altezza degli occhi.
“…Sei una bimba cattiva…lo sai che lui non è il tipo per te…”
le sussurrò nell’orecchio.
“Tu sei mia…e di nessun altro …capito? ”
Senza lasciarle tempo di riprendersi, la scagliò a terra con forza.
Riprendendo la vista, la ragazza guardò verso il suo aggressore.
“ Lasciami andare maledetto!!! Perché mi fai questo???!”
urlò, con tutta la forza che aveva.
Gero si fermò un momento.
Poi sorrise.
“Piccola stupida…credi davvero che avere la protezione di 6 mi impedisca di toccarti? Non posso lavorare, ma posso ancora farti quello che voglio!!!!”
Così dicendo, afferrò per il collo della maglia la ragazza, e iniziò a trascinarla
verso la sua camera.
Ghiller urlò il nome di Gero, ma l’orco non gli diede nemmeno retta.
18 cercava disperatamente di fermarsi, graffiando il pavimento e cercando di afferrare un qualsiasi sostegno.
“ B-BASTA!!!!CHE VUOI FARMI???” sbraitò, iniziando a piangere.
Arrivato sull’entrata della camera, Gero l’afferrò per i polsi, e la osservò.
La frase che pronunciò raggelò il sangue della giovane.
“…Sì…così…quando piangi sei deliziosa. Come vorrei mangiarti…”
18 cercò di dimenarsi, ma l’orco la spintonò, facendola finire sul letto.
Rimbalzando al contatto del materasso, la ragazza venne poi bloccata
dalla presa ferrea di Gero.
Terrorizzata, ancora ignara delle sue intenzioni, 18 cercò Ghiller
con lo sguardo.
E lo trovò sulla porta.
La stava a sua volta guardando.
Con uno sguardo che lo faceva sembrare un'altra persona : afflitto e di una tristezza immane.
“GHILLER!!!!AIUTAMI!!!!” implorò lei, dimenandosi con tutte le forze.
Il ragazzo abbassò lo sguardo, stringendo i denti.
Era come…se fosse davvero in pensiero per lei.
Il corpo della ragazza si irrigidì, sentendo l’alito dell’orco vicino al suo volto.
Con sguardo folle, Gero le carezzò una guancia.
“…Piccolina…non sai quanto io desideri questo tuo magnifico corpo…
prima che tu divenga un androide, voglio farti mia…”
Il tremore del corpo di 18 non accennava a placarsi.
La figura di 6 apparve nella sua mente.
E nella sua testa il terrore si mescolava ai pensieri disperati.
---Aiutatemi!!!6!!!Ghiller!!!Qualcuno…---
---Che mi vuole fare??!---
---Non voglio!!!Non voglio!!!!!!!---
L’orco la fissò a lungo dall’alto, quasi godendo della sua paura.
Avvicinandosi, le sussurrò una frase che la fece raggelare ancora di più.
“Oggi è il giorno in cui tu scoprirai la verità…
è tempo che tu smetta di credere a quelle assurde favole…
…ora lasciati abbandonare…”
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