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Anche la mia FanFiction

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  • Rinchiuso in una semi-oscurità, bendato agli occhi da una fascia rosso sangue,
    giaceva addormentato l’androide numero 6.
    Dormiva un sonno profondo, ignaro di tutto.
    18 aveva fatto una cosa stupida.
    Era andata dall’orco, sperando di poter vedere numero 17.
    Il sollievo che provava nel subconscio era enorme.
    Incosciente, pareva esser stato esorcizzato.
    Ma poteva mai immaginare che la sua cara 18
    stava venti metri sotto di lui, rabbrividendo e iniziando a pensare
    “Voglio tornare indietro”?!

    ***********

    Il fischio fastidioso della teiera risuonò nella struttura metallica del laboratorio.
    L’orco la prese, e versò in un paio di bicchieri l’acqua bollente.
    Poi, iniziò a inzuppare la sua bustina, e in breve tempo cominciò a
    bere piccoli sorsi.
    Ghiller rimaneva a fissare la sua tazza piena di te, senza spiccicare una parola.
    “Sicura di non volerne, 18? Non sai quanto è buono…perché non ti avvicini?”
    Disse Gero, guardandola con un sorriso inquietante.
    La ragazza iniziava a tremare.

    Perché faceva così?

    Per provocarla?
    O era un invito sincero?
    Si doveva fidare?
    Sia la sua mente, che il suo corpo, dicevano “no.”
    Gero trangugiò un altro sorso di tè, e continuò a parlare con lei, come stesse chiacchierando del più e del meno.

    “Puoi andartene se vuoi,18…visto che 6 ti protegge, potremo fare un'altra volta…”
    La ragazza assunse un espressione dubbiosa.
    L’orco la rassicurò.
    “Ghiller non ti ha toccata, giusto? Beh, nemmeno io lo farò…”
    Per la prima volta, il suo tono di voce pareva sincero.
    18 iniziò a fare i primi passi incerti verso la porta.
    E nessuno dei due si muoveva.
    Arrivò quindi alla porta.
    Provò una strana sensazione di sollievo.
    Ma, prima che la sua mano potesse raggiungere il chiavistello, la voce di Gero
    la fece come ripiombare nel terrore.
    “Ma prima, cara…mi diresti cos’è quel segno che hai sul collo? Sai, sono curioso…”
    18 si voltò lentamente verso l’orco, cercando di coprire il segno.
    Sussultò quando vide ciò che aveva davanti.
    Gero si era alzato, e teneva la tazza da tè in mano.
    Il suo volto era una maschera di follia.
    Stava a solo un metro di distanza da lei, e sorrideva.
    “ Quel punto” iniziò molto lentamente “…è dove ti ho iniettato il Diamond ring!!!”
    18 non rispose.
    L’espressione con cui l’orco la stava osservando metteva i brividi.
    “Ma certo…è stato quello là a fartelo????!!!!”
    La ragazza osò annuire con la testa.

    L’orco allora si mise a ridere.
    “…Ti sei innamorata di numero 6,non è vero???!”
    La ragazza iniziò a balbettare.
    “E…e allora?!Cosa centra??”
    L’espressione di Gero si fece cupa.
    Improvvisamente, le lanciò addosso il contenuto della sua tazza, colpendola agli occhi.
    Un urlo di dolore uscì dalla bocca della ragazza, che si portò le mani al volto.

    Ghiller si alzò di scatto, guardando la scena stupito.
    Mentre 18 ancora si contorceva per il dolore, l’orco la prese con violenza per i capelli e la sollevò fino all’altezza degli occhi.
    “…Sei una bimba cattiva…lo sai che lui non è il tipo per te…”
    le sussurrò nell’orecchio.
    “Tu sei mia…e di nessun altro …capito? ”
    Senza lasciarle tempo di riprendersi, la scagliò a terra con forza.
    Riprendendo la vista, la ragazza guardò verso il suo aggressore.
    “ Lasciami andare maledetto!!! Perché mi fai questo???!”
    urlò, con tutta la forza che aveva.
    Gero si fermò un momento.
    Poi sorrise.
    “Piccola stupida…credi davvero che avere la protezione di 6 mi impedisca di toccarti? Non posso lavorare, ma posso ancora farti quello che voglio!!!!”
    Così dicendo, afferrò per il collo della maglia la ragazza, e iniziò a trascinarla
    verso la sua camera.
    Ghiller urlò il nome di Gero, ma l’orco non gli diede nemmeno retta.
    18 cercava disperatamente di fermarsi, graffiando il pavimento e cercando di afferrare un qualsiasi sostegno.
    “ B-BASTA!!!!CHE VUOI FARMI???” sbraitò, iniziando a piangere.

    Arrivato sull’entrata della camera, Gero l’afferrò per i polsi, e la osservò.
    La frase che pronunciò raggelò il sangue della giovane.
    “…Sì…così…quando piangi sei deliziosa. Come vorrei mangiarti…”
    18 cercò di dimenarsi, ma l’orco la spintonò, facendola finire sul letto.
    Rimbalzando al contatto del materasso, la ragazza venne poi bloccata
    dalla presa ferrea di Gero.
    Terrorizzata, ancora ignara delle sue intenzioni, 18 cercò Ghiller
    con lo sguardo.
    E lo trovò sulla porta.
    La stava a sua volta guardando.
    Con uno sguardo che lo faceva sembrare un'altra persona : afflitto e di una tristezza immane.
    “GHILLER!!!!AIUTAMI!!!!” implorò lei, dimenandosi con tutte le forze.
    Il ragazzo abbassò lo sguardo, stringendo i denti.
    Era come…se fosse davvero in pensiero per lei.
    Il corpo della ragazza si irrigidì, sentendo l’alito dell’orco vicino al suo volto.
    Con sguardo folle, Gero le carezzò una guancia.
    “…Piccolina…non sai quanto io desideri questo tuo magnifico corpo…
    prima che tu divenga un androide, voglio farti mia…”
    Il tremore del corpo di 18 non accennava a placarsi.
    La figura di 6 apparve nella sua mente.
    E nella sua testa il terrore si mescolava ai pensieri disperati.
    ---Aiutatemi!!!6!!!Ghiller!!!Qualcuno…---
    ---Che mi vuole fare??!---
    ---Non voglio!!!Non voglio!!!!!!!---
    L’orco la fissò a lungo dall’alto, quasi godendo della sua paura.
    Avvicinandosi, le sussurrò una frase che la fece raggelare ancora di più.
    “Oggi è il giorno in cui tu scoprirai la verità…
    è tempo che tu smetta di credere a quelle assurde favole…
    …ora lasciati abbandonare…”
    Nolite te bastardes carborundorum

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    • molto bella, come ho già detto i sentimewnti dei xsonaggi vengono fuori letteralmente dalla fanfic... complimenti anke x il disegno!!
      sigpic
      "Dio non gioca a dadi con l'Universo" - Albert Einstein
      My AMV: Vegeth

      Comment


      • Ciau sorellona!!! Ti recensinsco un po', anche se l'ho già fatto 10000 volte su msn

        Allora, la storisa mi piace (lo sai), i pers mi piacciono (lo sai), questo capitolo mi piace per come è scritto, un po' meno x il contentuto (dio mio, sembro una prof )
        Insomma, cm sai, questa ff mi piace completamente tranne una cosa
        sigpic
        ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

        Comment


        • Questo capitolo è molto forte, vi avverto per tempo...
          L'illustrazione è vecchia, è presente pure su dba, ma è molto probabile un remake di quest'ultima

          Capitolo 20- A new, true word of malice

          […] Credete nel principe azzurro?Sciocchi…
          In realtà, questa favola serve a mascherare gli orrori che ci sono dietro…
          la vera natura dell’uomo…
          la vera natura mostruosa di chi abbiamo di fronte, ogni giorno…[…]



          Nella stanza vi erano delle ombre oscure, simili a tanti spettri.
          Le lacrime di terrore solcavano il viso di 18.
          Era la prima volta che provava una tale paura.
          Voleva fuggire…
          Un brivido gelido le percorreva la schiena, mentre il sudore freddo le colava
          dalle tempie.
          Gero era sopra di lei.
          La bloccava, tenendola stretta ai polsi.
          Era sopra di lei, e la stava osservando, divertito.
          Una sensazione di ribrezzo si impossessò di lei.
          “…Non…non mi toccare!!!!” furono le parole scandite dalla sua bocca.
          Gero rise all’ordine, e allungò una mano verso di lei.
          La ragazza chiuse gli occhi.
          Voleva assolutamente svegliarsi da questo incubo!!!
          La mano dell’orco le sfiorò il seno, e questo la fece sussultare un'altra volta.
          “La ragazza è sensibile…” mormorò Gero, con aria eccitata.
          Così dicendo, si avvicinò alla sua bocca, sussurrando dolcemente.
          “...perché non mi dai un bacio?Scommetto che se me lo dai, ti sciogli, così sarà tutto più semplice!!!”
          Il ribrezzo divenne ben presto una sensazione di ripugnanza.
          Scalciando con forza, la ragazza riuscì ad allontanarlo momentaneamente.
          “MAI!!!!” urlò, cercando di scendere dal letto.
          Di nuovo, l’orco l’afferrò per un braccio, scagliandola addosso alla spalliera del letto.
          “…Non importa…volevo non farti male, ma penso che mi divertirò lo stesso,
          anche senza il tuo consenso!!!”
          18 non poté prevedere il violento schiaffo, che la prese in pieno viso, e che la fece cadere un'altra volta.
          Era mostruosa la violenza con cui la stava seviziando.
          5, forse anche 10 volte più del solito…
          “ Non puoi restare una bimba per sempre, 18…” sibilò Gero, portandosi ancora davanti a lei.
          “Davvero credi ancora nel principe azzurro? Che piccola ignorante…”
          L’espressione di 18 si fece distrutta, all’udire le frasi seguenti.
          “ Non esiste il principe azzurro.
          Si tratta di una semplice favola, per coprirti gli occhi a questo.
          Ogni uomo, nessuno escluso… desidera il corpo della donna.
          Tutti sono disposti a prenderlo con la forza!!!
          Arrenditi a questa verità, mocciosa!!!!!!!!
          E preparati per divenire adulta, grazie a me!!!!”

          Finite queste parole, la mano dell’orco afferrò la sua maglia, e con violenza,
          la strappò via, lasciandola a torso scoperto.
          18 cercava di coprirsi il seno con le braccia, ma Gero faceva forza a sua volta,
          con l’intento di scoprirla.
          “ NO!!!!SMETTILA!!!VATTENE!!!!!” urlò 18, in preda al panico.
          Era un disonore, mostrare il suo corpo ad un uomo.
          Si sentiva già macchiata dentro.
          Ma il suo seviziatore non aveva che iniziato…
          “ Me la prenderò con calma, 18…” disse lui, contemplandola con occhi maniaci.
          “ Più aspetto, e più mi sento eccitato…è fantastico!”
          La mano di Gero fece per strappare via i pantaloni, ma 18 reagì un ennesima volta,graffiandolo al braccio.
          L’orco si arrabbiò, e le diede un pugno allo stomaco.
          Mentre 18 si teneva il punto dolorante, ancora lui incalzò, riempiendola di botte.
          Un colpo particolarmente forte le fece sputare del sangue sul lenzuolo.
          E lei sentiva tutta la bocca piena di sangue.
          “ Non mi far incazzare, 18. Non voglio rovinare il mio lavoro!!!” urlò Gero, premendola forte sul letto.
          Stavolta lei non reagì, ancora intontita dai colpi.
          Allora, l’orco le strappò via anche i pantaloni, lasciando il suo esile corpo solo con le mutandine.
          Le lacrime di 18 avevano ormai inzuppato il letto.
          E la risata di Gero era alternata ad un respiro affannoso ed eccitato.
          ---Perché nessuno viene a salvarmi??!
          …perché sono stata così stupida?
          Morirò?---

          Distratta da tali pensieri, non si rese quasi conto che le mani dell’orco la stavano toccando ovunque.
          Provava comunque una sensazione di schifo.
          Più le mani passavano su di lei, più la sua anima pareva perdere il suo candore.
          Il terrore e il panico erano talmente grandi che non riusciva a parlare.
          Gero le carezzò le labbra.
          “ Ora sei diventata docile…hai perso tutta la verve?”
          Non ricevendo risposta, l’orco iniziò a slacciarsi i pantaloni.
          “ Vedrai, ti piacerà…mi supplicherai di continuare, piccolina…”
          18 chiuse gli occhi.
          Non voleva assolutamente vedere, ne sentire nulla.
          Ormai, piena di lividi e di percosse, aveva perso la forza di ribellarsi.
          Fu quando sentì una mano di Gero toccarla in un punto intimo, per poi iniziare a sfilarle le mutandine, che la sua mente creò dei pensieri quasi innaturali.
          ---Cosa si prova?---
          ---Mi farà male?Oppure proverò piacere?!---
          Lei quasi rimase incredula. Come poteva pensare cose simili?
          Si faceva schifo. Era davvero lei quella che pensava queste cose??!
          Cercando di non badare a nulla, la ragazza non si mosse più.
          Poteva solo aspettare che facesse quello che doveva fare…
          Gero allora la prese per il mento, costringendola ad aprire gli occhi.
          “ Sei pronta? Adesso ti farò diventare adulta...allarga le gambe, da brava…”

          18 raccolse le forze per opporre un estrema resistenza, invano.
          “Ho detto ‘ allarga le gambe ’ !!!!”
          Con un gesto violento, Gero le aprì le gambe a forza.
          Oramai era questione di attimi.
          18 si rassegnò, e chiuse gli occhi in una smorfia innaturale.

          Ma poi, poco prima che l’orco potesse raggiungere il suo obbiettivo,
          un rumore sordo risuonò nella stanza.
          18 aprì gli occhi, e notò che l’orco si era fermato, con un espressione confusa.
          Lentamente, una macchia rossa apparve sulla sua fronte, e in breve un rivolo
          di sangue scese lungo il viso.
          Questi si toccò la ferita, e la sua mano si tinse di rosso.
          Poi, ribaltando gli occhi, l’orco cadde svenuto addosso alla ragazza.
          Senza capire bene cosa fosse successo, 18 si tolse di dosso lo schifoso,
          e guardò bene intorno.
          Davanti a lei c’era Ghiller, che brandiva un tubo metallico, sporco di sangue
          all’estremità.
          18 spalancò la bocca, stupita.
          “Ghiller…tu…mi hai salvata?” domandò, coprendosi con le mani.
          Il ragazzo non disse nulla, e porse a 18 le sue mutandine.
          La ragazza arrossì, e le indossò velocemente.
          Lanciando un’occhiata a Gero, svenuto sul letto, tirò un sospiro di sollievo.
          Il cuore le batteva all’impazzata, e ancora tutto il suo corpo, ferito e tumido,
          tremava come una foglia.

          “P…perché?” mormorò all’ albino, sempre considerato un malvagio alla pari di Gero.
          “…Non potevo proprio far finire così una ragazza così bella…
          è una cosa che mi ha fatto andare il sangue alla testa…
          per quanto io sia cattivo, questo va contro la mia etica morale e fisica…”
          Ricordando le parole che le aveva detto, 18 scosse la testa.
          Piangeva ancora come una disperata, e stava iniziando a singhiozzare.
          Voleva quasi ringraziarlo.
          Un sorriso apparve sul volto del ragazzo.
          “Non farlo…anche se ti ho salvato, rimango sempre una persona malvagia…
          non dimenticarlo mai…la prossima volta, non ti andrà così bene…”
          La ragazza rimase immobile.
          Non riusciva a fare nemmeno un passo.
          “ Ora vattene…potrebbe svegliarsi a momenti. E io potrei anche cambiare idea.” intimò Ghiller, buttando il tubo a terra.
          18 si schiodò dalla sua posizione, e iniziò a correre più veloce che poteva.
          Raggiungendo la porta, l’aprì dandole una spallata.
          Il gelido vento passò all’istante sulla sua pelle nuda.
          Singhiozzando e piangendo, guardò in alto, verso la casa di 6.
          Sebbene tutto il corpo fosse dolorante e ferito, iniziò lentamente a scalare la roccia.
          E ogni volta che la sua mano raggiungeva un appiglio, un gemito di dolore e
          di frustrazione usciva dalla sua bocca.
          Molto lentamente, e continuando a piangere, fino a quasi perdere il fiato, salì, fino a scorgere , a qualche metro da lei , il rifugio.
          “ Perdono, 6!!!!Non lo farò mai più!!!” disse, soffocando le parole nel pianto.
          * * * *
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          • L’androide 6 si svegliò di soprassalto dal suo sonno.
            Un qualcosa lo aveva svegliato.
            Aveva avuto un orrendo presentimento.
            Togliendosi la fascia, vide subito che 18 non c’era.
            E li, il suo viso divenne bianco come un cadavere.
            Con uno scatto saltò fuori dal letto, diretto verso la porta.
            Spingendo la porta per aprirla, sentì dall’altra parte un’altra persona che spingeva.
            Allora, indietreggiando, lasciò che la porta si aprisse.
            E, sotto la sua espressione stupita, 18 crollò in avanti, cadendo a terra.

            “18!!!!!!!!!!”
            6 fu subito accanto a lei, sostenendola con le braccia.
            “18!!!Che ti hanno fatto??!” urlò, iniziando a piangere “Tutte queste botte…”
            La ragazza guardò l’androide, e subito gli mise le mani al collo, urlando.
            “ Scusami, 6!!!!Scusami, non dovevo!!!Sono stata una stupida!!!!”
            Guardando il suo corpo, 6 capì subito.
            Stringendola forte, si mise a piangere, ritenendosi responsabile.
            “Perché mi sono addormentato??!Dovevo difenderti!!!”
            18 scosse la testa, ancora terrorizzata.
            “ No…è solo colpa mia!!!Mi dispiace, non ti lascerò mai più!!!Lo giuro!!!!”
            L’androide cercò di tranquillizzarla, tenendola tra le braccia.
            Sentiva il suo cuore battere all’impazzata, e si capacitò del suo panico.
            “ Come stai??!” le domandò, guardandola.
            La ragazza cercò di farsi forza, e tirò su con il naso.
            Un finto sorriso, pieno di dolore mal celato, apparve sul suo viso.
            “ Abbastanza bene…non è riuscito ad avermi,6. Sono riuscita a sfuggirgli per un pelo…e lui non è riuscito a prendermi…”

            Lui la guardò, e non lasciò mai la presa.
            Le era capitato un qualcosa di orribile…
            E ora, aveva bisogno di sostegno e di cure.
            “ Staremo sempre insieme, 18!” mormorò l’androide con voce tremante, cercando di sopprimere il pianto.
            “Non ti lascerò mai più…mai più!!!!”
            Così dicendo, 6 posò delicatamente la testa della giovane sul suo petto, tenendola stretta con una delicata forza.
            La ragazza rimase con lo sguardo fisso nel vuoto, ma riuscì ad annuire.
            Un espressione sconvolta, con gli occhi fissi sul vuoto, e sbarrati, facevano sembrare la ragazza davvero un’ altra persona.
            Quando si sarebbe ripresa?
            Si sarebbe ripresa?
            Di sicuro non sarebbe rimasta ingenua come un tempo: le sue mani tremanti lo dicevano chiaramente.
            Aveva iniziato a capire l’orrore di un mondo fin troppo reale, ben lontano dallo stereotipo dolce e gentile che aveva portato sempre con lei.
            Ma lui l’avrebbe salvata, ad ogni costo.
            L’avrebbe nascosta a questa verità, ad ogni costo.
            Così, senza dire nulla, 6 prese 18 tra le braccia, e la posò sul letto.
            “…Hai bisogno di cure…” mormorò tristemente, posando una mano sulla sua schiena.
            La ragazza sussultò dolorosamente al suo tocco.
            L’androide la carezzò sulla guancia, con il vano desiderio di farla riprendere.
            Come un bambino solitario ed introverso, si era legato stretto la sua bambola,
            che tanto amava.
            E come un bambino, l’avrebbe pettinata e curata con cura, cercando di non perderla mai di vista…
            Non voleva perderla…
            Nolite te bastardes carborundorum

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            • non ho mai letto prima d'ora una storia così bella!
              Non so come fai, ma riesci a utilizzare le parole in un modo stupendo!
              Mi sono commossa !
              Complimenti. Hai mai pensato di fare la scrittrice?

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              • K eposso dire sis?
                Grande Ghiller!!!!!!!! ho deciso ke rientrerà nella top ten dei miei preferiti
                sigpic
                ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

                Comment


                • ke dire... nn ho parole! questo capitolo è davvero molto toccante... complimenti, davvero...
                  sigpic
                  "Dio non gioca a dadi con l'Universo" - Albert Einstein
                  My AMV: Vegeth

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                  • Originariamente Scritto da Tiffany 94 Visualizza Messaggio
                    non ho mai letto prima d'ora una storia così bella!
                    Non so come fai, ma riesci a utilizzare le parole in un modo stupendo!
                    Mi sono commossa !
                    Complimenti. Hai mai pensato di fare la scrittrice?
                    Beh....Grazie ^////^
                    Scrittrice? Naaah, preferisco la via del disegno, anche se amo sia scrivere che disegnare.
                    Lieta che ti piaccia!

                    XShira: Eccerto...XD Ghilly è da premiare solo per questo. Però se tocca 18 lo spacchi, non è così?
                    Nolite te bastardes carborundorum

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                    • Originariamente Scritto da GT! Visualizza Messaggio

                      XShira: Eccerto...XD Ghilly è da premiare solo per questo. Però se tocca 18 lo spacchi, non è così?

                      No
                      Lascio ke questo onore l'abbia Crilin
                      Cm in No Sense
                      sigpic
                      ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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                      • Proseguiamo.
                        Shira, vedi di contenerti per questo capitolo XD

                        Capitolo 21- The gravity of love

                        Uno scontro tra l'egoismo di due persone, che finisce così per annullarsi,
                        si chiama Amore...
                        Nessuno può esistere senza una metà... nessuno.
                        [...] Cercando la tua mano, anche nell'oscurità più profonda, mia principessa,
                        io ti troverò, prima o poi...


                        18 si era messa a sedere sul letto, con la testa rivolta al suolo.
                        Tutta la sua vitalità pareva esser stata ingoiata in un solo boccone dall'orco.
                        Aveva gli occhi vuoti, riempiti solo di lacrime... e di terrore.
                        Il terrore di chi scopre, tutto in un momento, di non esser più un bambino innocente.
                        Il suo splendido viso era pieno di lividi violacei e gonfio.
                        E così anche la schiena, le braccia e le spalle e l'interno delle cosce.
                        Il fremito della ragazza segnalava il suo dolore.
                        6 aveva preso un contenitore pieno di acqua fresca, raccolta dalla pioggia recente, e si era messo vicino a lei.
                        Prendendo il pezzo di stoffa rosso di 18, lo immerse nell'acqua.
                        Sospirando, lo posò poi con delicatezza sulla sua schiena, con l'intento di lenirle il dolore.
                        La giovane sussultò ancora una volta e lasciò scappare un lamento a bassa voce.
                        L'androide, con quanta più delicatezza possibile, cercò di tamponarle ogni singola ferita, pulendo alcuni grumi di sangue.
                        Solo ora lui riusciva a rendersi conto della sua fragilità ... ora che ad ogni suo tocco, tremava e si lamentava.
                        " Non mi fare questo, 18..." pensò, cercando di non piangere.
                        " Sei una ragazza così forte... non lasciarti andare!!! Io ho bisogno di te..."
                        Quasi a rispondere ai suoi pensieri,
                        18 iniziò a mormorare qualcosa, con un filo di voce.
                        "6..." disse, con voce tremante.
                        " Dimmi..."
                        "...Io...io...sono una cattiva ragazza, ora? ...ora che mi è successo questo?"
                        "No, 18. Tu sei sempre una ragazza splendida, non ci pensare nemmeno..."
                        rispose 6, posandole una mano sulla spalla.
                        Lei rimase un attimo in silenzio.
                        Poi si voltò leggermente verso di lui, quel poco che bastava per incrociare i suoi occhi.
                        "Lui... l'orco... mi ha detto che gli uomini desiderano il corpo della donna... e che tutti lo prendono con la violenza, se lo vogliono...
                        È vero questo? Tutti gli uomini sono così??!"
                        A questa domanda disperata, Roku non volle mentire.
                        Voleva risponderle sinceramente, anche se la cosa l'avrebbe fatta soffrire.
                        "Sì. Molti di loro, 18...molti."
                        Lo sguardo della ragazza si fece cupo. Iniziarono a scorrere le lacrime.
                        "Allora, io dovrò concedermi, come tutte le altre? Lasciare che l'uomo mi prenda con la forza?!!"
                        mormorò, coprendosi il volto con le mani.
                        Era disperata.
                        ---Davvero l'uomo è un essere così orribile?---
                        ---Davvero la donna è da sempre destinata a venir posseduta e niente altro??---
                        Queste domande senza risposta continuavano a formularsi all'infinito nella sua mente.
                        Ma la domanda peggiore, quella che la stava facendo piangere, era questa...
                        ---Anche 6 è uguale agli altri uomini??!---
                        Sebbene lei non avesse mai dubitato del suo caro amico, ora aveva paura:
                        e se all' improvviso anche lui l'avesse picchiata, spogliata, e alla fine, presa con tanta mostruosa violenza??!
                        Non ci voleva credere.
                        Lui era troppo gentile, e caro, e adorabile.
                        Non avrebbe mai sopportato questo.
                        Singhiozzando, la ragazza scoprì gli occhi e si voltò verso 6.
                        Lo guardò un attimo e poi gli fece la domanda, piangendo tra una parola e l'altra.
                        "Dimmi la verità, 6. Anche tu sei come loro? Anche tu vorresti il mio corpo??
                        Ti prego... rispondimi con sincerità!!!!"
                        L'androide rimase in silenzio, con uno sguardo indefinibile.
                        Poi, senza preavviso, chiuse le sue braccia attorno al collo della ragazza, con una leggerezza e una delicatezza quasi eterea.
                        Il viso stravolto di 18 trovò appoggio sulla sua spalla.
                        La ragazza rimase immobile, senza nemmeno respirare.
                        Tenendola stretta tra le sue braccia, lui sussurrò la risposta al suo orecchio.
                        "Mai. Questo mai... sei l'unica persona per cui io abbia mai provato affetto, 18.
                        Temo anche il solo toccarti più forte del dovuto, e quindi farti male... come potrei volere questo??!"
                        La ragazza rimase in silenzio.
                        Poi, allungò lentamente le sue braccia ferite, fino a raggiungere la schiena dell'androide.
                        Con una stretta flebile, ricambiò il suo abbraccio.
                        E subito dopo un rantolo straziante, accompagnato ad intermittenza da dei singhiozzi, uscì dalla sua bocca.
                        Stava cercando di scaricare tutta quella frustrazione, urlando il suo dolore.
                        La presa di 6 non accennò ad allentarsi: entrambi stavano stretti e sentivano il cuore di ciascuno battere allo stesso tempo...
                        Nel disperato tentativo di sciogliere il groviglio doloroso nelle loro gole, chiusero gli occhi, divenendo immobili,
                        simili ad una statua di ghiaccio, raffigurante una coppia di amanti afflitti.

                        * * * * * * * * *

                        Ghiller era seduto su una sedia, con lo sguardo privo di vita.
                        Stringeva ancora tra le mani il tubo sanguinante che aveva usato per aiutare 18.
                        I suoi occhi rossi si muovevano frenetici lungo la stanza, non sostando un secondo.
                        Una sensazione fastidiosa lo faceva ansimare.
                        E Gero era a pochi metri da lui. Sveglio.
                        Si era ripreso da pochi minuti, ma il ragazzo non gli aveva nemmeno rivolto la parola.
                        Il rivolo di sangue che usciva dalla ferita gli aveva bagnato l'occhio destro, ora chiuso.
                        Ed una sensazione di rabbia, mista al rimbambimento causato dal colpo, lo possedevano.
                        Seduto su una sedia, di fronte ad uno specchio, aveva iniziato a medicarsi la ferita.
                        Mentre stava passando con l'ago un filo di sutura, cercò di parlare al suo amico.
                        "Sei stato tu a farmi questo, non è vero?"
                        Ghiller si voltò lentamente, volgendogli gli occhi.
                        Gero lo teneva d'occhio tramite lo specchio.
                        "Perché l'hai fatto, Ghiller?" continuò con tono rabbioso, mentre cuciva la ferita.
                        Il ragazzo guardò il tubo di metallo che aveva in mano, per poi farlo cadere a terra.
                        Aveva ancora in mente l'immagine di 18.
                        Pareva così indifesa... ed era così bella... che, senza rendersene conto, aveva provato odio nei confronti di Gero...
                        "Rispondimi, bastardo!!!!" urlò l'orco, lasciando la presa dallo strumento chirurgico e voltandosi di scatto verso di lui.
                        Ghiller iniziò a mormorare.
                        "Io... l'ho fatto perché..."
                        Gero gli si avvicinò, dopo aver tagliato il filo con una forbice.
                        Indicando con un sorriso insano la sutura, gli arrivò quasi addosso.
                        "Ho capito... tu mi hai fatto questo e hai salvato 18... perché ne sei innamorato!!!!!!"
                        Ci furono degli attimi di silenzio inquietante, spezzati da un rumore improvviso di un qualcosa sfoderato da sotto il cappotto.
                        Gero aveva puntato addosso a Ghiller la sua Magnum 44, senza sicura.
                        Allo stesso momento, il ragazzo aveva sfoderato un coltello a serramanico e lo aveva incastrato con precisione nella canna della pistola.
                        Erano in una situazione di stasi.
                        "Mi meraviglio di te, mio caro Deak..." cominciò a mormorare l'orco, con tono fin troppo dolce.
                        "No... non mi chiamare così!!!!" balbettò il ragazzo, mettendosi una mano sulla tempia.
                        "Perché ti sei innamorato di 18?" domandò, rinfoderando la sua pistola.
                        L'albino non rispose.
                        Gero, improvvisamente, lo prese per il collo e lo mise al muro.
                        "È solo una donna!!!! Capisci, Deak??! Una donna!!!! E le donne non sono capaci di vero amore!!! Per lo più, lei diventerà un androide! Vuoi amare una macchina??!"
                        urlò l'orco, con gli occhi di un pazzo.
                        Ghiller lo respinse con un calcio.
                        "Che ti importa cosa amo o cosa non amo, Gero??! Io me ne sono innamorato, ne sono sicuro!!!!!!!"
                        Queste parole zittirono il vecchio.
                        Il suo assistente, che conosceva da anni, era cambiato in pochissimo tempo...
                        Un sorriso apparve sotto i suoi baffi.
                        "Allora siamo in tre a volerla, amico mio... Io, tu e 6."
                        Il ragazzo, al sentir il numero 6, assunse un'espressione arrabbiata.
                        "6 ce l'ha tutta per sé..." mormorò, abbassando gli occhi.
                        "Non è giusto. Lei doveva essere mia...tutta mia..."
                        Gero gli posò quindi una mano sulla spalla.
                        ".......L'avrà solo chi se l'aggiudicherà, Ghiller. Avanti... se la vuoi, dovrai lottare contro di me...e contro 6..."

                        * * * * * * * * *
                        Last edited by GT!; 31 January 2007, 15:47.
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                        • Le mani delicate di 6 finirono di legare un'ultima garza sul braccio di 18.
                          Utilizzando pezzi di coperta e alcuni pezzi di stoffa rubati a Gero tempo prima,
                          l'androide aveva amorevolmente bendato le ferite della ragazza.
                          "Grazie..." mormorò 18, già leggermente tranquillizzata.
                          6 la baciò sulla fronte e si mise in ginocchio.
                          18 era seduta sul letto e la testa di 6 era posata dolcemente sul suo ventre, mentre con le braccia cingeva la sua esile vita.
                          "...C'è qualcos'altro che io possa fare, per farti stare meglio?" chiese lui, con tono premuroso.
                          18 ci pensò un po'.
                          "Vorrei..." iniziò, con un filo di voce
                          "Vorrei tanto tornare al posto dove ci siamo dati appuntamento, 6..."
                          Alla richiesta, 6 la prese in braccio, avvolgendola nella giacca.
                          Uscendo molto lentamente, si alzò in volo, che la luna ormai era già alta.
                          Ricordi belli e brutti affiorarono, mentre le pinete e le pianure lentamente svanivano, rivelando il luogo dell'incontro:
                          il Fairy park era chiuso, solo una luce era visibile tra quei coloratissimi esoscheletri.
                          "Andiamo lì..." mormorò 18, incuriosita.
                          Senza fiatare, e ancora preoccupato per la salute della ragazza, 6 obbedì.
                          Con passi lenti, giunse nel punto dove si trovava la luce: era un semplice riflettore, che illuminava una statua.
                          Ed era la statua di un principe, con il volto coperto da una maschera di gatto.
                          L'androide riconobbe quella figura come quella visione che aveva avuto.
                          Sorpreso, si mise quindi a sedere sul suo piedistallo.
                          La ragazza venne posata a terra con delicatezza ed iniziò quindi a guardarsi attorno.
                          "Riesci a reggerti in piedi, 18?" domandò lui, notandone il passo malfermo.
                          "Ce la faccio..." mormorò lei, cercando di sorridere.
                          6 le fece segno di sedersi accanto a lui e subito la ragazza gli fu accanto.
                          Tenendolo sottobraccio, 18 chiuse gli occhi, sospirando.
                          Roku, osservando la sua mano, vide l'anello: le sue perline si erano tutte crepate e molte erano cadute, probabilmente nella sua resistenza contro l'orco.
                          Fece per parlarle, ma 18 lo anticipò.
                          "Non basterebbe nemmeno la mia vita per ringraziarti, 6.
                          Tu... tu hai fatto ogni cosa per me... io... io..."
                          Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime.
                          Nella mente di 6, per un attimo, ritornò l'immagine dei suoi genitori.
                          "Ti ho detto che non devi, 18. Io nemmeno merito i tuoi rin..."
                          Prima che potesse finire la frase, 18 si strinse al suo braccio, pronunciando una frase che avrebbe segnato per sempre la sua vita.
                          "Io ti amo..."
                          Ci fu un silenzio quasi innaturale, dopo quelle semplici parole.
                          6 fissò per un po' il terreno, intontito ed incredulo su ciò che aveva sentito.
                          Diresse quindi lentamente i suoi occhi su di lei.
                          18 aveva anche lei lo sguardo perso nel vuoto, ma il suo viso era rosso e delle lacrime iniziavano già a scendere dai suoi occhi.
                          Il cuore dell'androide ebbe una sensazione simile ad uno scoppio.
                          Un immenso calore iniziò a spargersi su tutto il suo corpo, accompagnato da un devastante dolore ed un'altrettanta inspiegabile sensazione.
                          Afferrando per le spalle la ragazza, sempre con dolcezza, incrociò i suoi occhi.
                          Le sue lacrime non sembravano di dolore...
                          Non riusciva a parlare. Tutta la gola era come atrofizzata, quasi sconvolta dalla notizia improvvisa.
                          Quello che riuscì a fare fu abbracciarla con forza, ben vedendo di non farle male e iniziare a piangere sulla sua spalla.
                          18 lo afferrò da sotto il mento, sollevandogli il volto.
                          Con uno sguardo sereno, ancora bagnato dal pianto, si unì a lui in un candido bacio.
                          In quel silenzio innaturale, e ancora unito alle sue labbra, la mente di 6 si liberò finalmente da quelle catene nere che lo bloccavano, recitando nel pensiero le fatidiche e sofferte parole:
                          --- 18... anch'io ti amo da impazzire...---

                          * * * * * * * * *

                          Dei passi lenti risuonavano lungo un sentiero di montagna.
                          Stretti mano nella mano, la ragazza e l'androide si stavano lentamente recando al loro rifugio.
                          Nessuno dei due aveva fiatato. Non vi era nulla da dire.
                          Per degli attimi infiniti, avevano finalmente esternato il loro affetto.
                          6 non era riuscito a dirle "Ti amo".
                          Tuttavia, i fatti stavolta valevano più delle parole.
                          Non l'avrebbe più lasciata.
                          Ora ne era sicuro.
                          Quella sensazione che aveva iniziato a provare per lei era proprio amore.
                          Non un errore di programma... bensì amore autentico.
                          E forse, con il suo amore, avrebbe potuto perdonarlo...
                          "Ci siamo..." mormorò 18, iniziando a salire, seguita da 6, lungo la parete del monte.
                          Roku l'aiutò gentilmente a salire, fino a giungere entrambi all'entrata della grotta.
                          18 si mise a sedere lentamente sul letto.
                          L'androide le si mise accanto, posandole una mano sulla spalla.
                          "Sai..." iniziò lei, ormai quasi del tutto serena.
                          "Credo che l'orco mi abbia mentito...riguardo a quello che pensano gli uomini."
                          "Davvero?" mormorò lui, rimboccandole la giacca.
                          "...Quello che provo io per te... non può essere solo un'illusione.
                          Anche se sono stata ferita... io... credo ancora che la gente sia buona."
                          "Forse hai ragione..." disse lui, baciandola sulla fronte.
                          "...Inoltre... credo che questa emozione... sia il vero volto del motivo che spinge due persone ad unirsi, non credi?"
                          6 annuì, non mollandole la mano.
                          18 lo chiamò.
                          "6..."
                          "Sì?"
                          "Anche se fosse solo un'illusione... vorresti assieme a me... provarci?" domandò lei,
                          arrossendo vistosamente.
                          Era sincera. Vi era una luce brillante nei suoi occhi.
                          6 allora la baciò, per poi posare la sua testa sul collo.
                          "L'unica persona con cui voglio consolidare la mia unione... sei tu..." mormorò lei cingendogli le mani attorno al collo.
                          L'androide cominciò a baciarla, sentendo lentamente aumentare il calore che portava in sé.
                          La ragazza, leggermente tesa, prima di tacere totalmente, mormorò al suo orecchio.
                          "...Se anche fosse un'illusione... io voglio stare assieme a te... perché ti amo..."
                          Il silenzio della pineta era leggermente scosso dal lieve rumore di respiri affannosi.
                          In quegli attimi, tutto, compresa la mente, perdeva lucidità, non sapeva più dove si trovava. Una sensazione di solitudine, che viene subito cancellata dal sapere di avere una persona amata vicino...
                          E quel dolore leggero, ma non maligno, lasciava posto a sensazioni inspiegabili, ma al contempo sature di gioia e di piacere.
                          In quel breve attimo, quando due corpi tornano ad essere uno solo, la sensazione di cambiamento prese il sopravvento.
                          E quando ognuno iniziò a tornare nel proprio singolo corpo, ecco che come per miracolo che l'unione si stava facendo più solida e forte.
                          Era davvero un miracolo...
                          Il miracolo della vita e dell'amore.
                          Nolite te bastardes carborundorum

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                          • Ho letto sl un paio di rghe, m l'hanno presa x un pacco postale?
                            So ke nn lo faranno precisamente, ma adesso ci manka ke organizzino un minitorneo a iscrizione libera cn posta in palio C18 e siamo a posto
                            sigpic
                            ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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                            • Originariamente Scritto da C18-Crilin 4ever Visualizza Messaggio
                              Ho letto sl un paio di rghe, m l'hanno presa x un pacco postale?
                              So ke nn lo faranno precisamente, ma adesso ci manka ke organizzino un minitorneo a iscrizione libera cn posta in palio C18 e siamo a posto
                              Beh, sai, quando si vuole una persona, a volte la si vuole ad ogni costo!
                              (Uppo il topic, in attesa di commenti)
                              Nolite te bastardes carborundorum

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                              • Originariamente Scritto da GT! Visualizza Messaggio
                                Beh, sai, quando si vuole una persona, a volte la si vuole ad ogni costo!
                                Ho capito...ma....all'anima
                                Vabbè ke 18 è bella...ma...nn è mika la venere del botticelli
                                Tanto tra tt i litiganti, il 4 gode
                                anzi, prima uno ( a lì mortacci sua!)
                                e poi LUI!
                                sigpic
                                ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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