bellissima!!!!! sono senza parole
Annuncio
Collapse
No announcement yet.
Mondi Paralleli
Collapse
X
-
Originariamente Scritto da XeaXiwer Visualizza Messaggioehi! ciao!!!
grazie per i complimenti, tesò. mi sei mancata. *__*
Comment
-
Iniziano i capitoli misti. SSi.
In questa prima parte si accenna di Goku, così vi metto il cuore in pace.
Prima Parte.
GokuBuio. Nulla.
Caldo, afa. Non respirava.
Nella bocca secca c’erano solo rimasugli di sangue che era riuscito faticosamente a sputare. Profonde ferite solcavano il suo corpo, una in particolare in mezzo alla pancia, che perdeva sangue di continuo.
Aveva la mente annebbiata, non sapeva dove fosse e perché. I polmoni sgonfi faticavano a funzionare, proprio come il cuore che tra non molto lo avrebbe abbandonato. Boccheggiava, in cerca d'aria che non c'era. Sapeva solo di essere sdraiato, da qualche, parte ma sdraiato a pancia in giù. Si sentiva troppo pesante per muoversi, ma anche se non lo fosse, braccia e gambe non avrebbero mai risposto. Le ossa dovevano essere rotte; tutto quel dolore non riusciva a sopportarlo. Proprio quello aveva disattivato il suo cervello, ma ci si stava abituando.
Quella doveva essere la morte. Eccolo, lui, il guerriero più forte, adesso soffriva solo e abbandonato in un posto inesistente. Forse era il suo destino, morire di una morte lenta.
Prima moriva, moriva con un colpo solo. Questa volta non sarebbe stato così.
Davanti agli occhi socchiusi gli comparvero immagini, ricordi di un'altra vita. Lui che rideva, lui terrorizzato, lui che piangeva; lui triste, lui pensieroso, l'espressione ingenua; lui in difficoltà, lui stanco, lui preoccupato, lui dubbioso;lui cucciolo, lui ragazzo, lui uomo; e lui felice, lui che combatteva.
Circolavano parole confuse, nella sua testa; tra quelle c'erano anche dei nomi, nomi che non riusci ad associare a qualche faccia. Muten, Piccolo, Goten, Trunks, Gohan, Vegeta, Crilin e Chichi.
Chichi però la ricordava. Chichi era sua moglie. Di lei aveva davvero bisogno, in quel momento. Mai sarebbe stata a guardarlo soffrire in quel modo. Era sicuro che avrebbe fatto qualcosa, qualcosa per salvarlo. Non importava se falliva, lei era sempre determinata a raggiungere i suoi scopi. Forse doveva seguire l'esempio.
Un momento: se lei era sua moglie, lui doveva essere il marito. Di conseguenza, forse avevano dei figli. Ma certo! Riuscì a dare un volto a quei nomi, Gohan e Goten. Quasi sorrise, e lasciò scivolare lacrime. Sentì che stava acquistando un po' di forza, ricordando le persone più care, e la vita che aveva trascorso con loro. Sapeva che non si sarebbero mai arresi così facilmente, ma erano ore che lui lottava. Aveva solo perso energia.
Provò a muovere una gamba, quella sinistra, che riportava meno ferite. La sollevò lentamente, la piegò, gemendo piano. Prese fiato e provò con quella destra. Gli scappò un forte urlo dalla bocca, risuonò in quell'immenso e sconosciuto spazio in cui si trovava. Strinse i denti, e si fece coraggio. Alzò il bacino, stando attendo a non farsi può male del dovuto. Toccò la ferita con le dita, deglutì, e iniziò a girarsi piano, per prepararsi a strisciare.
Non sarebbe andato lontano, e lui lo sapeva, ma non aveva senso stare lì, con le mani in mano, a morire senza nemmeno provare a trovare una via d'uscita. Tenendo sollevato il bacino, con l'ausilio delle braccia doloranti, trascinò quel corpo pesante. La testa gli cadde in avanti, anch'essa troppo pesante, risvegliando molti dolori.
Una lamentala, un gemito, e in fine un urlo. Non ce la faccio, non ce la farò mai, pensò, scoraggiato. Sarebbe morto dopo solo dieci metri, sempre che fosse possibile misurare quel nulla in cui stava soffrendo. Ancora una volta strinse gli occhi e di denti, e si intimò di proseguire. Aveva il fiatone, la testa gli rimbombava. Nelle vene gonfie del collo pulsava sangue caldissimo, così gli sembrava, mentre il cuore tornava a cedere.
Non sarebbe sopravvissuto per molto.
No.
__________________________________________________ ________
non preoccupatevi se non capite niente, verrà chiarito tutto a suo tempo.
Purtroppo devo postare poco per volta, perché ho vari problemi. O.oBoku wa Kira dewanai! ぼくわきらでわない!(Yagami Raito).
Comment
-
Wow puntata molto intrigante mi chiedo cosa abbia potuto ridurre in qst stato Goku(e non farmi fare brutta figura al sayan leggendario )...compliments ^_-I embrace my desire
to feel the rhythm, to feel connected
enough to step aside and weep like a widow
Comment
-
thanks. sempre le solite. *_*
I sogni proibiti di Vegeta
Goku era affaticato, sbuffava, madido di sudore. Sospeso a mezz'aria, si teneva per le ginocchia, cercando di riprendere fiato. Di fronte a lui, invece, Vegeta sorrideva soddisfatto. Aveva messo Kakaroth in difficoltà. Ma il nemico era duro ad arrendersi. Lo fissava, le labbra piegate in un'espressione compiaciuta. Nemmeno il Principe dei Saiyan se ne accorse, mentre scattò verso di lui per assestargli un potente pugno sul naso. L'avversario, che cadeva rapidamente verso il suolo, si bloccò scagliandogli un Ki Blast. Goku lo deviò senza tanti problemi e preparò una Kamehameha.
Vegeta sapeva che se il colpo veniva usato a tutta potenza, per lui era la fine. Combattevano ormai da quattro ore, e lui stava per avere la meglio. Doveva solamente approfittare di una minima distrazione di Kakaroth, e porre fine al duello. Stava per coronare il suo sogno: mettere in ginocchio il Saiyan già Terrestre, e guadagnarsi il titolo di Essere Più Forte.
-Ehi, Kakaroth!--
Goku si fermò e il suo viso si rasserenò per un momento. Gli occhi si allargarono, sembrando colmi di gioia. -Si?-.
-Conosco un delizioso ristorantino a Satan City, ti va di mangiarci qualcosa lì? Sai, per recuperare le forze. Non mi diverto, se siamo così deboli-.
L'altro si fece pensieroso. Si tastò la tuta, in cerca di qualcosa. - Molto gentile, ma come vedi non ho soldi con me. Chichi dice che se me li da li spendo tutti per comprare da mangiare, capisci? Così impoverisco la famiglia. Dice che sono un buono a nulla, sai com'è...-.
Vegeta si finse comprensivo, pensando freneticamente. Poi gli venne l'illuminazione. - La capisco tua moglie, Goku. Ma oggi avevo intenzione di offrire io. Contrariamente a te, io porto sempre con me molti soldi-.
Un largo sorriso si dipinse sul volto dell'uomo. -Ooh, Vegeta, come sei buono! Che gentile!-.
Non farti illusioni, Kakaroth, pensò Vegeta. Non metterai cibo in bocca, credimi. - Allora, accetti?-. Strinse involontariamente il pugno. L'allocco stava per cascarci.
- Senz'altro, Vegeta! Non capita tutti i giorni che tu mi offra del cibo!-. Goku si massaggiò lo stomaco brontolante. - Ne ho proprio bisogno. Appena mi riempio la pancia, ti stendo e vado subito a casa. Non voglio che mia moglie mi faccia la testa grossa con le solite lamentele-. Sbuffò, contorcendo il naso.
Vegeta gli fece cenno di seguirlo. Si diressero verso ovest, volando lentamente. In cuor suo, il Principe dei Saiyan sperava che il compagno non si accorgesse dell'inganno. Bastava parlare di cibo per fargli fare quello che si voleva. Notò la sua beata espressione e gli venne naturale pensare a quanto il leggendario Saiyan fosse stupido.
Bloccandosi a mezz'aria, colpì Kakaroth sulla schiena, con le mani unite. Espanse la sua aura, si trasformò in Super Saiyan e raggiunse Goku che stava precipitando. Quel babbeo goloso non si sarebbe mai aspettato una mossa così improvvisa.
Un potente calciò fece volare l'avversario tra le nuvole. Vegeta si stupì della violenza del calcio che egli stesso aveva tirato, ma tornò a concentrarsi perché la preda aveva terminato il volo e stava per raggiungerlo. Udì i lamenti di Goku, che nel mentre si era fermato. Ansimava in modo vistoso, i denti serrati.
- Sei uno sporco bugiardo, Vegeta! Non avrei mai dovuto fidarmi di te!-.
Vegeta si mise un braccio sull'anca. - Ma senti senti. Sei tu lo stupido che si fida di me, Kakaroth!-.
L'altro strinse i pugni, concentrandosi. Passò velocemente dal normale, al Super Saiyan di terzo livello. Pensando di impaurire l'avversario, gli puntò un dito con fare minaccioso. - Mi hai seccato, Vegeta. Facciamola finita -.
Il Principe senza Popolo rise di gusto. - Credi di farmi paura, eh, Kakaroth? Adesso che sei più forte di me. Sempre un gradino sopra di me, anche due, qualche volta. Ti piace, vero, eh Kakaroth? Il Saiyan di terzo livello che crede di potermi superare per sempre. Ma non è così. Hai finito di essere il più forte, Kakaroth. Ignobile vanitoso-. Ghignò. - Ho una sorpresina per te...Adesso capirai chi è il numero uno...-.
- Ehi, Veggie, tesoro!-.
Bulma cantilenava da ormai molti minuti quella dannata frase. Spaventato e infastidito, il marito balzò giù dal divano, lasciando sfracellare il telecomando ai suoi piedi.
- Dannazione, Bulma!- urlò. -Ti sembra il modo di svegliarmi? Ti sembra il momento? Stavo per sconfiggere Kakaroth una volta per tutte!-. Picchiò i piedi per terra, rabbioso. Era tutto rosso, agitato, i capelli ritti in testa.
A Bulma scappò un risolino. Sulla testa portava un'asciugamani e indossava un accappatoio. Doveva essere passata a fare la doccia, dopo che Vegeta le aveva telefonato mentre lei era a casa di Chichi. Si chiedeva come mai l'avesse interrotta nella vista all'amica, per poi addormentarsi sul divano. Sempre strano, Vegeta. - Mi hai telefonata e mi hai ordinato di venire qui. Ma tu dormivi, e io mi sono fatta la doccia. Ormai è un'ora che stai lì, mi stavo preoccupando-. Sospirò. - Si vede che Goku ti manca, Veggie... Ma lui non c'è più da molti, anni, tesoro. Non tornerà più. Mettiti il cuore in pace-. Si sedette accanto al marito, madido di sudore e con un'espressione contrariata ed un muso lungo. Gli mise una mano fra i capelli, e lui la lasciò fare, senza dire una parola.
Poi scattò. - Non mi manca Kakaroth, sia chiaro - sbottò, girandosi, le braccia conserte. O forse sì. Forse Goku gli mancava.
La donna sorrise, passando a massaggiargli le spalle. - Ti conosco, Vegeta, non provare a raccontarmi bugie. Sei tutto pazzo, tu e i tuoi sogni "proibiti". Sono mesi che li fai. Goku, o Kakaroth, come lo chiami tu, non c'è, amore mio. Semmai tornasse lo sfiderai e avrai possibilità di batterlo, forse-. Per tutta risposta, lui grugnì. - Se hai bisogno di parlarne io sono qui. E' per questo che mi hai chiamato, vero?-.
Vegeta si arrese. Fissò il soffitto, per un momento, in cerca di una scusa per togliersi dai piedi quella donna. Non poteva abbassarsi a così tanto, non poteva dire che senza Kakaroth la sua vita era noiosa, che voleva divertirsi. Si sentiva vecchio, stanco, inutile. Qualche volta andava con Trunks ad allenarsi, ma non bastava, anche perché il figlio mostrava poco interesse per tutto questo. Si era sistemato e aveva un figlio. Che gli importava del vecchio padre incallito?
D'altronde l'unica persona che pensava a lui era Bulma. Aveva anche lei la sua età, ma rimaneva comunque fantastica e...bella. Non che lui ammettesse di amarla, certo, ma faceva di tutto per dimostrarglielo, non importava quanto fosse rozzo il gesto. Insieme passavano notti deliziose, Bulma sapeva come trasformare il broncio del marito in divertimento. E lui aveva imparato a sorridere, ad amare, a rispettare (ehm, cioè). Insomma, stava per diventare un umano a tutti gli effetti, non perdendo ovviamente il suo orgoglio.
La vita di un guerriero però necessitava di avventure, limiti, difficoltà da superare. Non faceva per lui quella vita tranquilla, senza combattimenti e nemici. Aveva pure preso il vizio di guardare la televisione, e si era appassionato di pugilato. Era divertente vedere quei terrestri sudare e sputare sangue per conquistarsi il titolo di campione. E pensare che a lui sarebbero bastati solo gli occhi e la forza del pensiero per stenderli. Bulma lo aveva pure sorpreso a fare il tifo, mentre lei entrava silenziosamente in casa. Addirittura le faceva i complimenti per il vestito, l'acconciatura; era meravigliato da quanto la moglie continuasse a restare giovane. Aveva capito che le donne terrestri avrebbero passato torture, invece di ammettere di avere rughe...o cose del genere, insomma. Molto spesso andava con la donna a fare la spesa, e le comprava pure le riviste di moda e quanto altro. Lo conoscevano tutti in giro, le femmine sopratutto. Doveva ammettere che faceva piacere vedere gruppi e gruppi di donne perdere la testa per lui, ma non si era soffermato mai molto sulla cosa. Quella graziosa terrestre con cui si era messo insieme sapeva essere davvero velenosa. Forse tutte le donne erano così.
- Allora, Principe- rise Bulma. - Parla-.
Tzè, Principe, si disse lui. Principe di chi? Spesso Bulma gli diceva che era lei il suo popolo e la sua terra, per convincerlo a fare una cosa carina. E non era proprio male come cosa, ovviamente, soddisfava eccome. - Si, si, va bene. E' per questo che ti ho chiamato. Ma facciamolo dopo...intesi?-.
Bulma lo guardò stranita, poi si addolcì. Iniziò a giocare con le sue orecchie, a dargli baci dappertutto. Vegeta soffriva di solletico, perciò si trattenne a fatica dallo scoppiare una risata storica. Che strega, quella donna. - Nel mentre che facciamo, Veggie?-.
- Giochiamo, donna. Facciamo quel gioco che tanto ci piace. Seguimi-.
___________________________________________
su, gente, sveglia! commenti, commenti! XDBoku wa Kira dewanai! ぼくわきらでわない!(Yagami Raito).
Comment
Comment