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Dragonball SF (my FF)

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  • grande bk-81 stupenda ff, devo dire che raditz lo odiavo ma adesso mi inizia a piacere, anche se...... diciamo non mi ha mai fatto impazzire... cmq gran bella ff
    Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo…
    Che sia la libertà di volare o solo di sentirsi vivo…



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    • parte 2

      Erano passati appena due ore dal pranzo veloce. In quel arco di tempo Goku e Sedri avevano visitato quasi tutte le località potenzialmente interessanti che non facevano direttamente parte della sezione militare. Certo, chiedere lì sarebbe stato facile, ma anche mille volte più pericoloso, volevano lasciare quelle opzione per ultima. Ormai persino Goku si era calmato e si fidava del suo travestimento.
      Ma la sua serenità riacquistata venne troncata quando vennero fermati nuovamente da quell’energumeno di Ringok, senza preavviso e con aria ostile. La gente li fissava sorpresa e curiosa, prima Goku, poi più con rispetto anche Ringok.
      “Tu sei Son Goku, dico bene?” iniziò il soldato e incrociò le braccia davanti al petto. Goku alzò leggermente i pugni e lo fissò attento.
      “Ehi, ma di che sta parlando?” s’immischiò Sedri, nuovamente trasformata, vedendo che la situazione rischiò di degenerare velocemente. La tensione era ad un tratto quasi palpabile, così come l’energia che venne scaturita dai due guerrieri.
      Ringok la studiò seccato, il suo Scouter gli dava un valore di circa 8.000 punti, un soldato di livello B basso. Fece una breve smorfia, era meravigliato e infastidito.
      “Fuori dalle scatole. Forse non lo sai, ma stavi parlando con un ricercato di livello 2…”
      Goku le fece un cenno, come se volesse dire di allontanarsi e di osservare la situazione da maggior distanza. Poi disse a Ringok: “Quando uno chiede il nome ad un altro, questo dovrebbe prima presentarsi, no?”
      “Oh, scusa la mia scortesia. Sono il capitano Ringok, il miglior cacciatore di taglia dell’impero di Freezer! E tu sei la mia prossima preda, Son Goku!”
      Come chiamati da un cenno, quattro figure uscirono la qualche parte e facendo strane pose ridevano di lui. Goku, pur sentendosi circondato da cinque avversari, non si fece intimorire. Quei quattro soldati non lo preoccuparono, il loro comandante invece si. Quello sorrise e alzò il dito per indicare una direzione precisa.
      “Tu sei abbastanza forte, un combattimento fra noi creerebbe solo distruzione. Vieni, regoliamo i conti là dietro tra le montagne!”
      Goku accettò subito, infatti anche lui si stava appunto preoccupando di questo, cosi lo seguì quando si librò in aria. La gente circostante osservò come i sei guerrieri lasciarono la base, mentre Sedri li seguì da una distanza sicura.
      Ad una distanza di circa trenta chilometri Ringok indicò di atterrare, aveva scelto un radura poco rocciosa, circondata da vasto deserto. Nessuna montagna o collina dietro cui era possibile nascondersi a lungo. Goku atterrò e si tolse bandana e occhiali da sole e si preparò per il combattimento.
      “Finalmente sembri il tizio sulla foto… volevi fare il furbo, vero?”
      “Cosa vuoi dire?”
      Ringok cominciò a ridere. “Ho scoperto il tuo segreto! Sei un Saiyan, giusto? Volevi nasconderlo, ma ti ho scoperto!”
      Goku rimase impassibile. “Non mi sono mai visto come un Saiyan. Allora? Cambia qualcosa?”
      “Certo! Il Signor Freezer mi sarà molto grato se gli porto la testa di un scimmione dopo tanto tempo! Tanfon, Zachar, Molo, Hio! Forza, mostrate e questo scimmiotto cosa vuol dire ribellarsi a Freezer!” rise dando segno ai suoi uomini di entrare in scena.
      “Ma se non so neanche chi sia questo Freezer! Ma lasciatemi in pace!” gridò Goku snervato, ma ormai non aveva scampo. Con grida assordanti i quattro soldati gli saltarono addosso e lui doveva reagire, volente o nolente. Presi per se, nessuno dei quattro sarebbe stato in grado di metterlo in difficoltà, ma uniti un un'unica formazione riuscivano ad affaticare il Saiyan. Mostrando un eccellente lavoro di squadra lo attaccarono da tutte le parti e Goku doveva darsi da fare per parare tutti gli attacchi. Pur essendo in vantaggio alcuni pugni infatti lo stavano raggiungendo, così dopo un po’ si stancò. Con un grido liberò per un momento la sua aura, l’onda d’urto scaraventò via i suoi avversari.
      Mentre Goku si godeva qualche secondo di pausa, Ringok osservò tutto con aria interessata, ma il valore dello Scouter lo sconcertava. La forza combattiva del Saiyan stava cambiando continuamente, per un momento il valore mancava completamente, poi ritornò normale.
      “Niente male… qual ragazzo sembra essere più forte di Vegeta… ma gli manca l’aggressività…. Sarà un bel combattimento…”
      Il secondo attacco dei suoi uomini partì peggio di prima, ormai Goku si era già abituato alla loro velocità e parò tutti gli attacchi. E poi venne il suo turno: ognuno si beccò un colpo violento e cadde a terra, ma solo per poco tempo.
      “Se fossi in voi lascerei perdere. Arrendetevi, sennò prevedo guai per voi…” ordinò Goku, e facendo scroccare le sua dita. In realtà era un bluff, sperava che si arrendessero per evitargli di doverli uccidere. Ma per tutta risposta i quattro si misero in posizione d’attacco e gli saltarono nuovamente addosso, allora Goku dovette fare sul serio. Stavolta i suoi colpi furono più pesanti e cosi li mise K.O. und dopo l’altro scaraventandoli lontani. Finalmente lui e Ringok erano da soli.
      “Sei forte, come un vero Saiyan…” si complimentò il cacciatore. “Ma non li hai uccisi… t’avverto che con me questa pietà non te lo puoi concedere…!”
      “Vedremo… sembra che tu conosca bene i Saiyan… sto cercando gli altri.”
      “Si, li conosco. Ma non ti servirà e niente, dato che i morti non parlano! Incasso la tua taglia anche se consegno il tuo cadavere!”
      Questa frase indicò la fine della conversazione e i due si misero in posizione di combattimento. Secondo la sua intuizione Goku sapeva che lui e Ringok erano più o meno allo stesso livello, il combattimento si preannunciava essere duro. Ma non ebbe il tempo per pensarci, il soldato lo attaccò con una sfera energetica che rimandò subito indietro col suo pugno. L’avversario comparve dietro di lui ed iniziò un violento scambio di colpi che non conobbe un vincitore. Sorpreso Goku notò che un colpo a striscio sulla guancia gli aveva procurato un taglio profondo.
      “Sei bravo ad avvicinarti senza che me ne accorga…” si complimentò.
      “Fa parte del mio mestiere! Sono un cacciatore…”
      Di nuovo i loro pugni si scontrarono con violenza. I due si alzarono in aria dove continuarono a battersi senza sosta. Ringok aspettò un momento propizio per lanciargli contro alcuni raggi energetici da una distanza ravvicinata, ma Goku li parò con una piccola Kamehameha. Nascosta dalle nubi dell’esplosione Ringok lo attaccò frontalmente, ma il suo pugno passò Goku come se fosse aria per poi scomparire. Il vero Goku invece lo colpì con un calcio potente e lo scaraventò a terra dove l’impatto formò un cratere. Pieno di rabbia si alzò e fissò il Saiyan che stava galleggiando sopra di lui.
      “Maledizione… la tecnica del Corpo Fantasma…! Sei in gamba…”
      “Da me si chiama Zanzoken… va bene, vieni! Sto cominciando e divertirmi!”
      Il terzo round durò più di dieci minuti, una volta era Goku in vantaggio, l’altra lo era Ringok, senza che uno poté prevalere sull’altro in modo definitivo. Ma Ringok aveva ancora un asso della manica: lanciò un raggio energetico invisibile verso Goku che ad un tratto non poté più muoversi come se fosse legato da catene fantasma.
      “Muahaha! Come ti piace questa? Ti presento il mio Kekkaiha, la mia tecnica speciale! Con quella catturo ogni delinquente! Ora sei finito, Saiyan!”
      Goku strinse i denti e tese i suoi muscoli, ma questa barriera era davvero resistente. Si trovò impotente davanti agli attacchi del suo avversario che lo colpì pesantemente, quindi cercò di usare l’energia spirituale per proteggere il proprio corpo. Vedendo che questo non bastava, concentrandosi al massimo azzerò l’aura per poi farla esplodere tutta in una volta. Ringok venne scaraventato via dall’onda d’urto, quando si era ripreso si rese conto che Goku si era liberato. Il suo corpo era circondato da un’aura azzurra e lo Scouter indicò una forza combattiva di 50.000, prima che esplodesse. Il Saiyan ansimò, su tutto il corpo aveva riportato dei lividi sanguinanti, la liberazione gli aveva costata molta energia.
      “I… Incredibile! Finora nessuno si è mai potuto liberare…! Il mio Kekkai…”
      Goku vide che il suo avversario era shockato a tal punto da abbassare la guardia e colse l’occasione per scagliarlo a terra con tre colpi. Per finire gli lanciò addosso una Kamehameha perpendicolarmente su di lui che fece esplodere direttamente sopra Ringok.
      Quando i nubi dell’esplosione si erano dissolte atterrò vicino al cratere e guardò dentro. Vide Ringok essere ancora in vita, ma gravemente ferito.
      “Ti propongo di finirla qui. Vattene e non farti mai più vedere davanti a me!” gridò e volle già volare via.
      “A.. aspetta! Non parlerai sul serio…!” fu la risposta, mentre il cacciatore di taglie si alzò a fatica. Usando tutta la forza in corpo galleggiò in aria e atterrò davanti a Goku. ”Non abbiamo ancora finito…”
      “Non dire fesserie! Lascia perdere. Io sono soddisfatto così”
      In quel momento Ringok si accorse che una persona stava osservando la scena, riconobbe Sedri al primo sguardo. Si chiese come mai fosse qui, e da dove sapesse di questa sfida… non si era ricordato di averla vista prima in città. In ogni caso era presente e quindi non importava il perché.
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      • Normalmente sarebbe stato gioioso di avere la sua preda davanti se se, ma nella sue condizioni attuali non poteva sperare di battere nemmeno lei. Il solo pensiero a questa occasione sprecata lo fece perdere anche le ultime forze.
        Goku lo vide e si voltò per rispetto chiamando Sedri a sé per andarsene, e s’incamminò. Si fermò quando la ragazza fissò qualcosa dietro di lui e lanciò un potente raggio energetico che sfiorò appena la sua spalla. Il raggio colpì in pieno Ringok che stava tentando di colpirlo a vigliaccamente a tradimento. Il suo corpo fumante cadde all’indietro, Goku fissò la mezza Saiyan esterrefatto e shockato.
        “Perchè lo hai fatto? Non era necessario ucciderlo!”
        “Lascia perdere, gli ringraziamenti a dopo. Ficcatelo in testa, ci sono dei combattimenti in cui devi eliminare l’avversario. Questo era uno di quelli. Forza, andiamo prima che qualcuno ci scopra.” ribadì Sedri severa.
        Goku annuì debolmente e guardò un’ultima volta verso la salma di Ringok, mentre Sedri tirò fuori da una tasca il cassettino delle capsule. Nel frattempo si era abituata alle capsule terrestri, e con mano abile liberò l’astronave. Senza fare tanti complimenti partirono verso una nuova meta.


        forze combattive attuali:

        Tanfon: 24.000
        Hio: 18.000
        Zachar: 21.000
        Molo: 15.000
        Ringok: 37.000 (max)
        Goku: 50.300 (max)
        Sedri: 8.300
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        • Belleffima anche questa parte cara! ^__^
          Ma su che pianeta si trovano Goku e Sedri ora?
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          • pianeta Vargas... (nome preso cosi alla veloce...) qualcuno indovina da dove l'ho preso?
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            • Originariamente Scritto da BK-81 Visualizza Messaggio
              pianeta Vargas... (nome preso cosi alla veloce...) qualcuno indovina da dove l'ho preso?
              Mhm... Mi ricorda uno scrittore se non sbaglio...
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              • Forse... ma io avevo letto Berserk...

                14. Missione Tarkana (Parte1)

                Dopo un viaggio di dieci giorni gli strumenti di bordo svegliarono i quattro Saiyan dal loro sonno. Vegeta fu il primo a riprendere conoscenza, svegliando gli altri dormiglioni con una chiamata via Scouter.
                “Nappa! Radish! Gohan! Siamo arrivati! Svegliatevi!”
                Era appena in tempo per permettere ai guerrieri di ammirare il pianeta avvicinarsi fino a coprire quasi tutta la loro visuale. Quel mondo era bellissimo, e sicuramente valeva molto: gli oceani erano di un blu splendente; la terra marrone e verde brillava nel buio dello spazio, tutto contornato dalla atmosfera azzurra. Somiglia alla terra, pensava Gohan. All’orizzonte stava scendendo una luna quasi piena.
                “Date inizio alla sequenza d’atterraggio! Coordinate 45.234 a 12.793.” ordinò Vegeta ai suoi uomini. Le capsule cominciarono a scendere ed attraversando l’atmosfera la loro superficie iniziò a arroventarsi, brillando di rosso.
                Il pianeta era popolato da esseri molto simili agli umani, con la differenza che tutti avevano i capelli rossi fuoco e quasi nessuno era più piccolo di due metri. Con la sua grande esperienza sul campo, Vegeta aveva scelto la città più grande; quando i quattro Saiyan si avvicinarono ad essa, era già sera. Gli abitanti della città si meravigliarono dello strano rumore proveniente dal cielo, che interruppe il normale scorrere della vita. Ad un tratto un’esplosione distrusse un grattacielo, come se fosse stato colpita da una cometa, seguito da quattro piccoli terremoti. Grida in preda al panico e sirene d’allarme riempivano l’aria.
                In un raggio di circa duecento metri le quattro capsule Saiyan erano atterrate e lasciavano il loro mezzo di trasporto. Con aria minacciosa galleggiavano sopra i quattro crateri per poi atterrare uno vicino all’altro su una strada di solito molto frequentata. Dopo neanche cinque minuti i primi soldati delle forze militari avevano raggiunto il campo di combattimento e ostacolavano gli invasori alieni.
                “Fermi! In nome del senato!”
                Vegeta, Radish e Nappa li esaminarono e accesero gli Scouter: le forze combattive dei soldati tarkaniani era veramente in media superiore al 1.000.
                “Siete stati veloci… E va bene… Ehi, voi! Siamo i Saiyan! Ora cominceremo a conquistare questo vostro pianeta! Chi ci tiene alla propria pelle dovrebbe lasciare questo pianeta entro le prossime 72 ore!!!” gridò Vegeta verso la folla che rispose con incredulità e risate. Come reazione il Principe alzò la mano e lanciò una sfera energetica verso un altro grattacielo che esplose subito.
                “Non faccio scherzi!!! Chi vuole fermarci si faccia vanti!!! Vogliamo divertirci!”
                In preda al panico i presenti scapparono via gridando, solo due dozzine di membri delle forze dell’ordine restarono sul posto ad affrontare i Saiyan.
                Subito iniziò la prima battaglia: Radish, Nappa e Gohan sconfissero un avversario dopo l’altro, mente Vegeta si tratteneva. Aspettava i pesci più grandi… questi soldati semplici non li degnava neanche di uno sguardo. Il suo desiderio non si era ancora avverato, perciò passò il tempo polverizzando le città circostanti.
                Dopo circa venti minuti finalmente la forza planetare si degnò di mandare tutta l’artiglieria pesante. Tarkana poteva contare su un’armata ben addestrata, provvista di aerei, raggi energetici potenti e altre armi, in più loro stessi erano abbastanza forti per formare truppe speciali con forze combattive di 2.000 a 3.000.
                L’armata attaccò tutta la città con centinaio di bombe distruggendola al posto degli invasori. I Tarkaniani sapevano di aver a che fare con nemici pericolosi, con cui bisogna lottare con tutti i mezzi disponibili. L’attacco durò per più di un’ora senza sosta, dal cielo e dalla terra, finché il comandante pensò che fosse abbastanza. Le nubi si dispersero lasciando intravedere le rovine della città. Si credevano già vincitori, quando alcuni raggi energetici colpirono gli arerei distruggendoli. Purtroppo era vero: in mezzo alla distruzione totale videro i quattro Saiyan, incolumi. Solo le loro armature erano un po’ impolverati. Questo fece imbestialire soprattutto Nappa.
                “La mia armatura!! L’avevo appena pulita… me la pagherete!!!”
                Il gigante si lanciò addosso ai aerei restanti, mentre Radish e Gohan affrontarono l’esercito a terra con più di mille soldati. Ciascun soldato aveva una forza di almeno 1.000, alcuni persino 2.000, moltiplicato per mille la cosa si faceva dura. Mentre loro si battevano con i primi soldati, Vegeta continuò a restare in disparte come se aspettasse qualcosa.
                “All’attacco!!! Distruggete i Saiyan! Per l’onore di Tarkana!!!” gridavano i guerrieri passando all’attacco. Vedendo quell’armata avventurarsi contro di loro anche Radish per un attimo si spaventò, non solo Gohan. Ora dovevano cercare di conservare il sangue freddo.
                “Gohan! Cerca di restare calmo! Occupati di un avversario alla volta… eliminalo con meno colpi possibili! E guardati le spalle!”, istruì suo nipote tra un colpo e l’altro.
                “Ci provo… grazie!” fu la risposta e subito atterrò tre soldati con un solo colpo.
                Oltre ai colpi doveva stare attento anche agli attacchi energetici, schivarli e contrattaccare subito era una vera e proprio prova di forza, ma in qualche modo i due guerrieri riuscivano ad eliminare un soldato dopo l’altro, dopo un’ora il loro numero era già ridotto a meno della metà. Quando anche Nappa si unì a loro dopo un’altra ora la battaglia era quasi finita. Gohan e Radish ansimavano per la fatica, ma erano rimasti quasi incolumi a parte qualche ferita superficiale, ai loro piedi giacevano i corpi dei mille avversari.
                “Uffa… che fatica…! Era divertente, no?” commentò il Saiyan asciugandosi la faccia dal sudore, che insieme alla polvere formò una massa disgustosa. Gohan invece, dopo essersi calmato, sembrò essere depresso: stava fissando le sue vittime. Solo l’incoraggiamento di suo zio riuscì svegliarlo.
                “Bravo, piccolo! Ti sei battuto bene!”
                “G…Grazie…”
                Nappa invece aveva già dimenticato questa battaglia, stava osservando Vegeta che galleggiando in aria, aveva assunto una posa di combattimento.
                “Finalmente… cominciavo ad annoiarmi…”
                Gli altri tre Saiyan seguirono lo sguardo del principe per scoprire quattro figure in cielo che stavano atterrando. Erano soldati Tarkaniani particolarmente robusti e muscolosi con una forza combattiva di ben 5.000 punti, il comandante persino ne aveva 9.000. Se avessero attaccato insieme, avrebbero potuto avere una bella gara per il principe.
                “Noi siamo i guerrieri dell’ordine Tal le Sop! Arrendetevi e lasciate questo pianeta!” gridò il comandante.
                “Non vogliamo!” fu la risposta di Vegeta. “Voi piuttosto, smettetela di blaterare a combattete! Avete l’onore di morire per mano mia!!!”
                Questo era il segnale per gli altri tre Saiyan di ritirarsi per lasciare al loro principe lo spazio necessario per il combattimento. Si sedevano su delle rovine ed osservavano lo spettacolo. I quattro Tarkaniani avevano circondato Vegeta e lo attaccavano ora con dei raggi energetici. Il Saiyan saltò in aria, ma i raggi lo seguirono e li dovette bloccare con le mani, l’esplosione all’impatto era considerevole. Prima che le nubi si potessero dissolvere, i quattro saltarono in aria per attaccare con calci e pugni, ma Vegeta gli parò con una rapidità sorprendente. Con un’onda d’urto li scaraventò infine a terra, solo a fatica potevano evirate un impatto.
                “Incredibile! Ha bloccato tutti gli attacchi… È davvero forte!”
                Mentre tre di loro lo fissavano dal basso, il comandante saltò addosso a Vegeta: il suo corpo era coperto da un’aura rossa, ed iniziò un duello furioso col principe. Il suo Scouter lo avvertì che ora possedeva una forza combattiva di ben 14.000. Il combattimento per circa mezzo minuto era alla pari, finche il Tarkaniano colpì Vegeta di striscio sulla guancia, la sua energia causò una leggera bruciatura. Vegeta era furibondo.
                “Come osi ferirmi, rifiuto?! Te lo farò pagare!!!”
                Con un calcio furioso scaraventò l’avversario a terra per poi caricare la sua tecnica speciale. Gli altri Saiyan avvertirono il pericolo e si prepararono per volare più lontano.
                “Vegeta!!! Ricordati che dobbiamo ancora venderlo questo pianeta!!!”
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                • I quattro Tarkaniani sentirono di essere in pericolo e concentrarono le loro energie a loro volta. Non solo la loro vita, ma l’esistenza della loro razza era nelle loro mani.
                  “Garriik-Haaaa!!!” gridò Vegeta e lanciò un raggio energetico verso terra che sicuramente causerebbe danni molto estesi. Per tutta risposta i Tarkaniani lanciavano un altro raggio verso il cielo, le due energie s’incontravano a metà via. Entrambe le parti cercavano di spingere indietro l’altra, ma entrambi erano perfettamente alla pari, no, i Tarkaniani stavano prendendo il sopravvento.
                  “Ma che diavolo…?! Quelli non possono essere più forti di me…!” scappò a Vegeta totalmente sorpreso.
                  Diede fondo a tutta la sua energia, ma non servì niente: la sua parte del raggio si riduceva sempre di più, finche non dovette interrompere l’attacco. All’ultimo momento riuscì a schivare il raggio saltando al lato per lasciarla sfrecciare verso il cielo, dove esplose in una gigantesca palla di fuoco. Quel raggio avrebbe potuto ferirlo gravemente: questo gli faceva bollire il sangue della rabbia. Gocce di sudore bagnarono la sua fronte voluminosa, e il Principe digrignò i denti.
                  “Maledetti vermi… vi ripagherò con gli interessi…!” sbuffò ed atterrò davanti a loro.
                  I quattro guerrieri deglutivano per la paura vedendo quel Saiyan furibondo di fronte a loro. Erano esausti, quell’attacco di prima gli era costato gran parte delle loro energie. Vegeta invece si era scaldato abbastanza per terminare questa battaglia e li fissava con occhi gelidi. Il comandante bisbigliò con uno dei suoi uomini, quell’uomo si girò e scappò velocemente.
                  “Ehi, e io pensavo che foste guerrieri valorosi! Ora scappate da vigliacchi? Tanto vi farò fuori lo stesso…”
                  “Lo vedremo. Fra pochi desiderai solo di non aver mai messo piede qui!” sorrise il comandante.
                  “Basta! Ne ho abbastanza!”
                  Come un fulmine scattò in avanti e con un calcio alla nuca staccò la testa al primo soldato. Mente il cranio stava ancora cadendo a terra con il taglio della mano spaccò in due il corpo del secondo. Ora il comandate era l’ultimo della lista ad affrontare il Saiyan furibondo, con le ginocchia tremanti alzò la guardia ed aspettò il seguito. Vegeta attaccò con un calcio che spezzò il suo braccio sinistro, poi seguì un fendente dall’alto che lo colpì alla spalla e infine raggiunse il cuore. Per finire lo colpì con una sfera energetica che polverizzò il corpo del Tarkaniano.
                  Con questi quattro guerrieri era stata spezzata la più grande speranza del pianeta; i Saiyan potevano ora continuare la loro missione di distruzione senza troppi intoppi. (a parte alcune truppe dell’armata speciale). In più era prevista un’alta accelerazione in quanto si preannunciava un avvenimento speciale: la luna piena.
                  Last edited by BK-81; 19 May 2007, 17:10.
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                  • azz- adesso voglio sapere cosa combineranno, questi sayan. u.u
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                    Boku wa Kira dewanai! ぼくわきらでわない!(Yagami Raito).

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                    • bellissimo capitolo.... ottimi dialoghi!!!!! quoto con xea che faranno mai sti sayan
                      Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo…
                      Che sia la libertà di volare o solo di sentirsi vivo…



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                      • eh... vedremo... niente di pacifico! Un capitolo per guerrieri, insomma... il più lungo della mia FF
                        sigpic
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                        • Bel capitolo
                          http://i102.photobucket.com/albums/m...4469844891.gif

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                          • Parte 2

                            La luna piena era il modo più efficiente per ricuperare il tempo perduto, trattandosi dell’arma segreta dei Saiyan più terribile.
                            “Gohan, spero che tu sia pronto per la tua prima volta!” sorrise Radish che si stava già entusiasmando. I suoi occhi stavano scrutando l’orizzonte orientale, dove secondo i calcoli in breve sarebbe dovuta sorgere la luna piena di Tarkana. Il bambino invece era indeciso se rallegrarsi o meno, dato che appunto non sapeva cosa sarebbe successo ora. Suo zio gli aveva insegnato in fretta e furia la tecnica segreta del Konkoji, con la quale i Saiyan potevano controllarsi una volta trasformati nei terribili scimmioni giganti, gli Ohzaru. Il controllo mancante è il problema maggiore per i bambini Saiyan, che perdono la capacità di autocontrollo e ricadono in uno stato di semicoscienza pieno di sete di sangue, in cui distruggono tutto e tutti con la loro mole. Ora è giunto il momento per Gohan di dimostrare di potersi controllare e di aver superato tale problema.
                            “Non lo so… come sarà…? Mi sento agitato…” chiese.
                            “Semplicemente favoloso. Vedrai… Ecco, arriva!”
                            I quattro Saiyan si misero in posizione, ognuno su una collina diversa. All’orizzonte ancora buio, tra le stelle, era possibile discriminare uno splendore che pian pianino stava aumentando. Finalmente, tra le montagne lontane, ecco che si stava alzando il primo pezzettino della luna. Minuto per minuto la luna sorgeva fino a risplendere nella sua completa grandezza.
                            Iniziò la grande metamorfosi dei Saiyan: i loro occhi si tingevano di rosso fuoco, i canini si allungavano e i loro corpi si facevano sempre più massicci. I loro volti si tramutavano in musi da scimmia e su tutto il loro corpo cresceva un pelo fitto e scuro. Alla fine la loro statura aveva raggiunto circa venti metri di altezza, ma nonostante ciò le loro armature non si erano frantumate in quanto erano fatti di un materiale speciale molto robusto e elastico. Ora quattro mostruosi scimmioni urlavano nel buio della notte e cominciarono a seminare distruzione e morte.

                            La mattina seguente quella luna portatrice di disfatta tramontò nuovamente, mentre il sole sorgeva per illuminare le tracce del terrore notturno. Pochi minuti dopo la scomparsa della luna la trasformazione terminò e i quattro Saiyan riacquistarono di nuovo la loro vera figura. Intorno a loro solo distruzione, caos e morte, contornato da un silenzio funebre.
                            “Ahhh!, Che forza!!!” gridó Gohan entusiasta, al solo ricordo sentì una pelle d’oca. Si, quella tecnica aveva funzionato: si ricordava delle ultime ore. Radish gli accarezzava la testa e sorrise per dire: “Che ti avevo detto?”
                            Per una volta anche Vegeta era soddisfatto del lavoro svolto e perlustrava la zona per valorizzare lo stato della missione. Nelle ultime nove ore avevano fatto il lavoro di ben tre giorni consecutivi, ormai la conquista del pianeta sarebbe stata solo una faccenda di una settimana al massimo.
                            Nei prossimi quattro giorni già più del 70% del pianeta era ormai caduto in mano loro, seppur disperati i Tarkaniani non si erano arresi e continuavano a lottare con tutte le loro forze fino all’ultimo; tale resistenza piaceva anche al Principe. Pensava di aver ormai la faccenda in pungo, ma non era proprio così…

                            Il quinto giorno Radish e Gohan stavano facendo un volo di ricognizione a nord per cercare di debellare gli ultimi ribelli. Già che c’erano distruggevano anche i villaggi che trovavano. Poi lo Scouter di Gohan diede allarme.
                            “Ehi, Radish! Lo vedi anche tu?”
                            “Uhm… si… una reazione circa trenta Kerai a Nord-Nord-Ovest… meglio controllare…”
                            Alla posizione indicata si trovava un villaggio deserto e qualcosa che sembrava essere una base segreta militare tra il bosco fitto. I due Saiyan atterravano e si guardavano intorno. Di nuovo l’allarme del Scouter, Gohan sentì anche un’aura nemica nelle vicinanze.
                            “Ora la vostra esistenza è giunta al termine… Eh eh eh… Krahl è il vostro peggior incubo…!” sentirono una risata diabolica.
                            Radish e Gohan guardarono nella direzione da cui proveniva quella risata e videro una figura appoggiarsi al muro di una casa in rovina, era un Tarkaniano che Gohan riconobbe subito.
                            “Ma tu sei quel vigliacco del Tal le Sop che era scappato! Che diavolo vuoi ora?”
                            Guardandolo meglio si accorsero che era ferito gravemente, sangue viola colava da più ferite e tinse la terra sottostante. Quando voleva fare un passo in avanti barcollò e dovette appoggiarsi sul muro.
                            “Ahhh…! Ehehehe… potete anche ammazzarmi… ma tanto mi seguirete presto! Crepate come cani…! Muhahahah!!!”
                            Radish voleva già terminare quella risata disgustosa con una sfera energetica, ma si fermò quando il Tarkaniano si zittì di colpo: un artiglio gigante gli aveva perforato il torace e poi strappato in due.
                            “Ma che diavolo é quello…!?”
                            Dall’ombra uscì un essere terribile, alto tre metri, magro, armato con corna appuntite e dieci artigli affilati alla mani. Dalla schiena spuntavano degli tentacoli simili a liane e tutta la pelle era composta da squame rosse. Beh, certo queste cose non sarebbero mai bastate per spaventare un Saiyan, ma quando i due lessero il valore combattivo emesso da quel essere le cose cambiarono, lo Scouter, dopo aver calcolato quel valore, si spense prima che esplodesse. Radish cominciò a sudare per lo spavento, quando capì di trovarsi nei guari fino al collo.
                            “Merda…! Quella creatura ha una forza combattiva di ben 32.000! Noi… dobbiamo chiamare gli altri!”
                            In momenti come questo era contento di essersi procurato un modello di Scouter più moderno, che era dotato di un meconismo di sicurezza. Il vecchio modello sarebbe esploso e basta, quello nuovo si spegneva da solo e poteva essere ancora usato per la comunicazione. Agitato lo accese e chiamò gli altri due Saiyan.
                            “Radish chiama Vegeta e Nappa! Urgente! Abbiamo un problema qua! Rispondetemi!”
                            Dopo interminabili secondi di attesa Vegeta rispose per primo, poi anche Nappa,e i due volavano sapere cosa ci fosse di tanto urgente. Il Saiyan spiegò velocemente la situazione, Vegeta sospirò seccato e rispose che sarebbe venuto, se la cosa era tanto urgente.
                            Per primo Nappa raggiunge la zona, essendo più vicino sorvolò dopo circa dieci minuti quella zona e cercò Radish.
                            “Dio… è peggio di un bambino… cosa sarà di tanto terribile? Quello si spaventa di tutto…” brontolò. Dopo una bréve ricerca lo Scouter risuonò e lo dirigeva verso quel villaggio deserto. Sotto di lui vide esplosioni e alcuni alberi caddero come se fossero stati tagliati di netto, e la polvere si sollevò.
                            “Ehi, Radish! Ci sei?!”
                            Infine lo trovò mentre lottava conto un essere strano, a fatica scansò alcuni colpi di frusta e sembrò di essere nei guai. Lo stesso valeva per Gohan, ma essendo più piccolo di statura scansò meglio i colpi. Suo zio ansimò e ringhiò, un colpo lo aveva già colpito all’occhio sinistro e distrutto lo Scouter, in più temeva di aver perso l’occhio. Aveva altre ferite su tutto il corpo, quei colpi erano taglienti come lame e veloci come un lampo.
                            Una sfera energetica cadde dal cielo e colpì in pieno quel essere sotterrandolo.
                            “Allora, vuoi che ti dia una mano, piccolo?” risuonò la voce possente di Nappa.
                            “Smettila di blaterare! Sta attento che non è mica morto!”
                            “Attento a non fartela sotto!”
                            In quel momento attraverso le macerie alcune fruste sparavano perso l’alto colpendo il Saiyan impreparato al braccio e alle cosce. Sangue rosso sgorgò dalle ferite e Nappa doveva atterrare.
                            “Non te lo avevo detto?! Quella bestia è velocissimo! Dai, aiutaci! In tre forse ce la facciamo…!”, gridò Radish.
                            “Non dire fesserie! Quel coso lo riduco a brandelli!” ribatté Nappa infuriato per poi raccogliere la sua energie nella cavità orale. “Last Scream!!!”
                            Un’ onda energetica enorme fuoriuscì dalla sua bocca per sfrecciare verso l’essere disintegrando ogni cosa su suo cammino. Una esplosione fece tremare tutta la zona come un terremoto di categoria 8 formando un canyon di quasi un chilometro di lunghezza.
                            “Uff… Ehe… come ti è piaciuto, eh?” sorrise Nappa sicuro della vittoria, ma quel sorrise scomparve quando vide un bagliore violastro in mezzo alla polvere prima i essere colpito da una scossa elettrica potentissima. Un pochettino incenerito andò in ginocchio e poco mancava che perdesse l’equilibrio. Finalmente se ne era reso conto.
                            “Maledizione…! Merda! Vegeta! Meglio se ti sbrighi!”
                            “Ah ah, allora anche tu non ce la fai, sbruffone!” pensò Radish non senza soddisfazione, mentre si puliva la faccia dal sangue. Sentire il sapore del proprio sangue non gli piaceva per niente. Ma finche arrivasse Vegeta in loro aiuto dovevano per forza resistere e collaborare, se volevano rimanere in vita con quell’essere di nome Krahl.
                            sigpic
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                            • Cakkio... si mette dura: questo Krahl mi ricorda un pò quell'insetto enorme ke affrontano Nappa e Vegeta prima di arrivare sulla Terra, anke se questo mostro, mette in seria difficoltà i saiyan.
                              http://i102.photobucket.com/albums/m...4469844891.gif

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                              • Grn bel capitolo,bella battaglia,emozionante e ben descritta.Attendiamo tutti con ansia la venuta del principe ...
                                I embrace my desire
                                to feel the rhythm, to feel connected
                                enough to step aside and weep like a widow

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