IL TRIONFO
Stoy disteso al suolo tossiva vistosamente, a causa dei duri colpi che Piccolo gli aveva inferto.
Il suo corpo ormai era ridotto ad uno straccio, pieno di ferite e lividi di ogni genere.
L’allenamento all’interno della stanza speciale aveva dato i suoi frutti al valoroso namecciano, sudore, fatica e sofferenza avevano portato i risultati sperati, avevano creato un nuovo potentissimo guerriero pronto a battersi contro le forze oscure.
La pioggia non accennava a calare di intensità, mentre lo sguardo di Piccolo era fisso su un nemico ormai ad un passo da morte sicura.
La mano del guerriero si distese in avanti a palmo aperto, e pian piano piccole particelle gialle iniziarono a formarsi lungo di essa.
-D…dimmi come hai fatto a tornare in vita-chiese Stoy strisciando verso il suo nemico, che lo guardava dell’alto in basso.
-Sei ostinato eh?Da me non saprai nulla, preparati a raggiungere i tuoi compagni demoni che io stesso ho spedito all’inferno-
In quell’istante il demone si conficcò un dito nella tempia,per poi alzarlo verso il cielo.
-Ma che diavolo stai facendo?-chiese il namecciano
Stoy non rispose mentre dal dito indice scaturì un raggio energetico viola che raggiunse il pianeta Fear in pochi attimi.
-Ho avvisato il mio signore che sei tornato in vita, presto assalirà questo insulso pianeta e tu non potrai fare niente per fermarlo-esclamò a bassa voce lo spietato essere
-Mpf,forse non sai che in vita ci sono tornati anche gli altri guerrieri!-
-Cosa?-quella fu l’ultima parole di Stoy prima di essere travolto da un raggio energetico d’orato, scagliato a distanza zero dal guerriero verde.
E un guardaspalle è stato eliminato,ne restano altri tre, sempre che quel maledetto di Jinkai non ne crei altri…-affermò Piccolo, leggermente sconsolato-non so chi tu sia, non sei della mia specie, ma sta di fatto che ti sei battuto valorosamente contro quel demone, quindi meriti una sepoltura a adeguata-dichiarò il namecciano rivolto verso il corpo senza vita di Kyon.
-ROGAFUFUKEEEN!!!!!-gridava Yamcha,mentre la sua scarica di pugni sbaragliava nemici su nemici.
Lui,Tensing e Rfi erano implacabili, nulla poteva fermare la loro strabiliante avanzata, uno per uno i demoni cadevano come un castello di carta esposto al vento.
La loro potenza e precisione era incredibile, solo inizialmente i demoni si erano riusciti ad opporre ma ora niente e nessuno poteva fermare i tre valorosi terrestri, interamente bagnati a causa dell’acquazzone che si stava scatenando.
Tensing con un abile capriola fece roteare la sua gamba, con la quale mozzo la testa a tre Blades, nel frattempo Yamcha e Rif si esibivano in perfette combinazioni di mosse in coppia che comportavano la morte dei loro nemici.
Ad un tratto però un raggio energetico colpì alla testa Rif che cadde esausto al suolo.
Senza che se ne accorgessero i demoni li stavano stringendo in una morsa dalla quale difficilmente sarebbero usciti, erano interamente circondati da esseri di ogni specie.
Ne avevano sterminati a centinaia, ma sembravano non finire mai, ed ora si trovavano solo in due a combattere.
Rif era a terra stremato da quel colpo, Crili non sapevano nemmeno dove si trovasse, c’era un’unica cosa da fare..-Tensing, non ci lasceremo eliminare da questi quattro idioti vero?-
-Certo che non compagno, che ne sarebbe della nostra reputazione?-
Dopo quelle parole i due si fiondarono contro i nemici.
Un pugno, un calcio, attacchi energetici, questi erano alcune delle infinite possibilità con le quali sterminavano gli invasori.
Il moro terrestre spicco un balzò mentre gridava -Tensing chiudi gli occhi!!!-
Il tre occhi eseguì l’ordine, nel frattempo il compagno eseguì magistralmente il colpo del sole accecando l’intera orda demoniaca.
A quel punto mentre l’esercito di Jinkai non poteva fare affidamento sulla vista, Tensing balzò in aria cominciando a sparare Colpi del cannone a ripetizione, seguito da Yamcha con le sue kameamea.
Giochi di luce d’orati e celesti arricchivano una zona da battaglia cosparsa ormai solo di sangue demoniaco.
Ben presto i due valorosi terrestri prevalsero su i loro avversari, che all’apparenza sembravano insormontabili.
Si sedettero un attimo al suolo per riprendere fiato, la fatica e il numero di demoni li avevano sfiancati e non poco,ma il loro impegno, la loro tenacia e soprattutto la loro costanza e voglia di mettersi in azione aveva avuto la meglio sul male che era approdato su Namec.
-Bene Tensing ce l’abbiamo fatta…non dovrebbero esserci più demoni sul pianeta, giusto?-chiese Yamcha asciugandosi la fronte bagnata di sudore.
-Si le loro aure malvagie sono sparite del tutto, ma non riesco più a percepire l’aura di Kyon, e questo mi preoccupa-
Il moro terrestre, si concentro un attimo e l’istante seguente confermò la tesi dell’amico e immediatamente cominciò ad agitarsi.
-No, non credo che possa essere morto, la sua forza è enorme, nessuno di questi demoni era in grado di ostacolarlo-
-E se ce ne fosse stato qualcuno più forte?-
Il tarlo del dubbio si insinuò nella mente del valoroso terrestre che non voleva accettare un eventuale morte del suo nuovo maestro.
-Nonostante sia letteralmente a pezzi voglio alzarmi per cercare il maestro, inoltre noto con piacere che Piccolo è uscito dalla sua stanza, lo raggiungerò.Tu se vuoi aspetta che Rif si risvegli-
-Lo farò amico, ci vediamo fra poco-
Dopo un breve saluto Yamcha si involò nella direzione in cui percepiva l’aura del compagno guerriero namecciano.
Nonostante i numerosi lividi e ferite che ricoprivano la superficie del suo corpo, il guerriero z sfrecciava alto nei cieli mentre alcune parti della tuta ormai stracciata cadevano al suolo.
Un suolo ormai distrutto, oppure ridotto ai minimi termini a seconda della zona in cui la battaglia era avvenuta.
Molte vittime, forse troppe, in cuor suo Yamcha sperava che non ce ne fossero più di tante, ma sapeva benissimo che si sbagliava.
Ma sapeva anche che lui e i suoi amici avevano fatto il possibile e quattro guerrieri non potevano sorvegliare l’intero pianeta, qualche caduto ci sarebbe sempre stato.
-Maestro Kyon, Jinkai non era in questo gruppo di demoni, non puoi abbandonarci, ci hai preparati benissimo ed ora porteremo a termine la nostra battaglia, costi quel che costi!- le parole del guerriero terrestre erano cariche di coraggio e grinta, ma il suo sguardo tradiva il suo portamento.
Qualcosa lo turbava, e non era piacevole.
Piccolo a passi lenti si dirigeva verso il cadavere di quel ragazzo dai capelli d’orati che fin ora non aveva mai visto,ma qualcosa gli diceva che doveva essere un grande guerriero.
-Povero ragazzo, ucciso brutalmente da quel terribile demone-esclamò Piccolo,guardando con compassione il corpo distrutto del povero Kyon, che aveva dato la vita per la giustizia e per il bene di tutti.
In quell’istante arrivò anche Yamcha e in un misero istante cadde in ginocchio in segno di disperazione.
Piccolo lo guardava con aria seria, non volle dire niente, anche Yamcha pareva muto, ma a parlare erano le sue lacrime che gli scorrevano sulle guance.
Il valoroso terrestre come colto da un atto di rabbia scattò in piedi e si diresse dal suo maestro, no voleva credere a quella fine segnata, pensava ancora che Kyon potesse rialzarsi e tornare alla vita.Ma ormai tutto era inutile.
-Gli concederemo una degna sepoltura, prendi il suo corpo dirigiamoci verso il nostro villaggio-affermò Piccolo.
Yamcha senza dire nulla afferrò il corpo del suo amico nonché maestro e con esso si diresse con Piccolo alla volta del villaggio in cui sostavano.
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