Annuncio

Collapse
No announcement yet.

Cuore di Metallo II

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

  • #61
    Grazie Smartie.......
    Capitolo 7, lacci intorno ai polsi:
    L’allenamento si protrasse a lungo quella sera. Vegeta non mi diede un attimo di tregua e mi fece riposare solo per una quindicina di minuti, ogni ora, concedendomi di bere qualcosa. Lui non sembrava gran che affaticato dai miei attacchi in cui però racchiudevo tutta la mia forza. Dovetti affrontarlo in un estenuante corpo a corpo, in cui impiegammo tutto il tempo a nostra disposizione. Quando mi accorsi di che ora fosse, tagliai la corda senza neanche il tempo di dire qualcosa e, gemendo e zoppicando, raggiunsi infine i miei appartamenti. Mi gettai a capofitto nel letto, sfinita, senza neanche prendermi la briga di levarmi le scarpe o sciogliermi i capelli. Lasciai che il mio corpo martoriato si rilassasse dopo tutto ciò che gli avevo fatto passare e non potei non essere contenta che quel massacro fosse finito.
    - Sei tornata finalmente- mi disse mia madre comparendo sulla soglia della cucina. I miei genitori erano i saiyan più strani che conoscessi: loro non nascondevano spesso i loro sentimenti dietro una maschera di ghiaccio come la maggior parte del nostro popolo. Non mi avevano detto perché si comportassero così, ma mi guardavano male quando mi rivolgevo a loro con la serietà con cui gli altri piccoli saiyan si rivolgevano ai propri genitori. Niscissa si sedette sul letto, poggiando la mano sui miei capelli. Voltai stancamente la testa verso di lei, con un sorriso mesto. Solo allora mia madre scorse i miei lividi e senza fare una piega si diresse verso una mensola da cui estrasse una boccetta verde piena di un liquido chiaro. Mi lasciai sfuggire parecchi tremiti quando il liquido ghiacciato entrò in contatto con le mie ferite, ma dopo pochi minuti la maggior parte delle macchie violacee disseminate sul mio corpo erano già in miglioramento.
    - Ti sei allenata con più foga del solito oggi- mi disse orgogliosa mia madre e io mi limitai ad annuire mentre non riuscivo più a tenere le palpebre aperte e sprofondai in un sonno pesante, in pace con il mondo nonostante il dolore provocato dalle ferite. Ma quella pace che mi pervadeva non era destinato a durare. Anzi. Passò lentamente un anno dallo scontro contro Vegeta. Le mie giornate erano tutte uguali, tranne due pomeriggi a settimana, quando mi recavo negli appartamenti del principe per l’allenamento speciale, anche se prima di iniziare dovevo sempre leggergli un libro di sangue. Compii passi da gigante e imparai finalmente a volare. Quel pomeriggio dove tutto il mio mondo venne stravolto, il cielo era coperto da scuri nuvolosi e un vento gelido soffiava impetuoso. La settimana scorsa avevo compiuto sei anni. Era l’ultimo giorno dell’anno ed era un giorno di festa e tutta la corte dei saiyan era radunata nell’enorme sala del trono. Per quel giorno, tutti i saiyan avevano diritto ad entrare a palazzo e la sala era gremita di gente. Per una volta avevo lasciato la battle suite nera nell’armadio e avevo scelto una battle suite azzurra, con spalline dorate. Mio padre aveva ornato la sua con un mantello blu e mia madre aveva indossato ne una nera con il petto rosso sangue. All’improvviso la porta di spalancò con un rumore tremendo. La maggior parte dei presenti si voltò da quella parte, infastidita. Entrò uno strano figuro. Non era molto alto, ma aveva una lunga coda che ondeggiava a ogni passo. Due terribili occhi rossi come la brace contribuivano a rendere lo spettacolo ancora più inquietante. Dietro di lui, in silenzioso rispetto, avanzavano impettiti due misteriosi personaggi quando colui che era chiaramente il loro signore si fermò al centro della sala, si fermarono alle sue spalle, senza dire una parola.
    - Cosa volete? Chiese Re Vegeta spezzando l’ improvviso silenzio che era sceso nella stanza, mentre si alzava dal prezioso scranno su cui era comodamente seduto.
    - Voglio la vostra lealtà e il vostro rispetto. D’ora in avanti sono il vostro nuovo sovrano- rispose lentamente quella piccola figura, rivolto all’intero popolo. Una nervosa risata beccheggiò tra i presenti a quella assurda affermazione.
    - Cosa ti fa credere che noi saiyan ci faremo comandare da un pagliaccio come te? Rispose il re con un ghigno di superiorità. Il sorriso del suo interlocutore si spense con la velocità di un fulmine. Il suo sguardo indagatore scrutò tutti i presenti. Poi scattò in avanti e posò una mano sulla fronte di una donna saiyan. Poi ci fu un lampo di luce viola e il corpo senza vita di lei cadde bocconi ai suoi piedi. Nessuno capì cosa stesse succedendo fin quando il cadavere toccò terra con un tonfo sordo, con il corpo ricoperto di ustioni, i vestiti logori e lo sguardo vitreo e inoffensivo.
    - Credo che questo vi convincerà a collaborare. Posso uccidervi tutti semplicemente con un gesto e non esiterò a farlo se non foste disposti a obbedire- disse infine quel mostro con una voce piatta e incolore. Passarono alcuni secondi in un silenzio glaciale, poi un urlo straziante si levò dalla folla e una bambina di sei anni da poco compiuti, con lunghi capelli ribelli e una battle suite azzurra si staccò dalla folla per correre dal corpo inerme.
    - Mamma, mamma, nooooo!!!! Urlai disperata gettandomi sul cadavere di mia madre, scuotendolo con forza, ma non ricevetti in risposta che un floscio movimento. Molti tra i presenti erano sorpresi, altri scandalizzati dalla mia condotta e soprattutto dal fatto che mi rivolgessi a mia madre dandole del “tu”. Alla fine, mi arresi all’evidenza, in un atto di cupa disperazione, mentre lacrime d’argento spuntavano sui miei occhi scuri.
    “Siamo in centinaia in questa sala, perché proprio lei? Mi chiesi, sconvolta. Poi, un movimento alle mie spalle attirò la mia attenzione, facendomi voltare di scatto. L’assassino di mia madre si era voltato verso di me e sulla sua faccia comparve un ghigno a dir poco soddisfatto. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Il dolore scomparve e fu la rabbia a divampare, violenta e indomabile. Tutto l’odio che provai per lui in quel momento la racchiusi nella gomitata che lo colpì in pieno viso. Poi mi avventai su di lui e iniziai a tempestarlo di calci e pugni. Ma pochi secondi dopo due mani robuste e viscide mi cinsero le braccia a staccarmi dalla mia vittima. Ingaggiai una lotta furibonda cercando di liberarmi ma il mio aggressore mi torse un braccio, strappandomi un grido di dolore e riducendomi all’obbedienza. Mi girai verso di lui: aveva la pelle azzurra, i lunghi capelli verdi erano raccolti in una treccia accurata che semi-nascondeva un diadema con una grossa perla rosa sulla fronte. Alle orecchie portava due grossi orecchini con la medesima perla del diadema. In quel momento la rabbia scomparve del tutto, lasciando posto al dolore che mi schiacciò il petto come un macigno e le lacrime iniziarono a scorrere da sole, senza che potessi fermarle. Vedendo le lacrime rigarmi le guance, il ghigno sul volto del mio aguzzino si allargò a dismisura. Abbassai gli occhi, cercando di nascondere quelle gocce d’argento.
    - Vi siete fatto male padrone? Chiese intanto l’altro guardaspalle al mostro che avevo aggredito. Era un colosso a dir poco corpulento, dalla pelle rosa fluo.
    - Per così poco? Vuoi scherzare? Chiese l’altro voltandosi verso di me. Poi si avvicinò con una calma glaciale, mentre il mio aguzzino mi diede una ginocchiata sulla schiena, facendomi sputare un fiotto di sangue e costringendomi in ginocchio davanti al suo padrone che si chinò fino a potermi guardare negli occhi. Distolsi lo sguardo, frustrata dalla mia impotenza. Allora lui mi prese il mento con una mano, obbligandomi a guardare nel baratro dei suoi occhi rossi come braci incandescenti.
    - Se sei tanto disperata per la morte della tua mammina non dovevi fare altro che dirlo- disse lui in tono canzonatorio portandomi l’altra mano a pochi centimetri dal mio volto, facendomi correre un brivido lungo la schiena.
    - Addio- disse lui facendo luccicare il suo palmo della mano.
    - FERMATI!!! Urlò una voce. Riuscii a volgere la testa in quella direzione. Poi, colui che mi aveva salvato la vita, si fece avanti tra la folla.
    I want be free... I WILL BE free!
    sigpic
    Cuore di Metallo Capitolo IX, Gohan

    Comment


    • #62
      chi avrà mai chiesto la vita salva per la piccola reika? io dico ilpadre, e voi?
      Myanimelist.net
      Lastfm.it

      Comment


      • #63
        Nn indovinerete mai..........
        I want be free... I WILL BE free!
        sigpic
        Cuore di Metallo Capitolo IX, Gohan

        Comment


        • #64
          sisi mi piace moltissimo
          sigpic
          custodians of the sanctuaryhttp://custodiansofthesanctuary.forumfree.net/
          lela,alex vi stimo

          Comment


          • #65
            che figo l'ultimo capitolo! è il più bello di tutti!! io dico che è stato vegeta!
            sigpic
            I love Ya, Juunana Gou!
            W il pattinaggio artistico!!

            Comment


            • #66
              bellissimo!!sn pienamente d'accordo cn Smartie #17, è stato Vegeta x me!!

              Comment


              • #67
                sisisi secondo me pure!!! reika verrà salvata sicuramente da vegeta!!!
                dyana questo capitolo è bellissimooooooooooo!!!
                Queste gioie violente hanno fini violenti.
                Muoiono nel loro trionfo come la polvere da sparo e il fuoco.
                Che si consumano al primo bacio.

                Comment


                • #68
                  Grazie a tt x gli splendidi commenti
                  I want be free... I WILL BE free!
                  sigpic
                  Cuore di Metallo Capitolo IX, Gohan

                  Comment


                  • #69
                    te li meriti!!!
                    Queste gioie violente hanno fini violenti.
                    Muoiono nel loro trionfo come la polvere da sparo e il fuoco.
                    Che si consumano al primo bacio.

                    Comment


                    • #70
                      vegeta è troppo banale, io dico il padre di reika, il saiyan anomalo, o, al massimo, re vegeta
                      Myanimelist.net
                      Lastfm.it

                      Comment


                      • #71
                        Capitolo 8, schiavi:
                        Il mio salvatore si fece largo tra la folla che si diramava al suo passaggio, aprendogli un varco. Si portò a pochi metri da me, con un’espressione lampeggiante.
                        - Lasciatela stare- sibilò Vegeta, furente.
                        - Dimmi un po’ ragazzino, chi ti credi di essere per permetterti di darmi ordini? Chiese il suo interlocutore alzandosi in piedi, perdendo ogni interesse per me.
                        - Lasciatela libera- ordinò il Principe, sotto lo sbigottimento di tutti, me compresa, che si chiedevano come mai il tanto freddo principe Vegeta lasciasse trapelare così i suoi sentimenti. Per i saiyan, i sentimenti erano solo un segno di debolezza, soprattutto l’amore e l’affetto, così alla fine, riuscivano a provare solo rabbia e odio. Oltre ad un incontenibile orgoglio. Perciò, un fremito indignato attraversò i presenti, a quella manifestazione di sentimenti da parte di colui che sarebbe diventato il loro sovrano. Ma in quel momento Vegeta non se ne accorse, accecato com’era dall’ira.
                        - Che grinta ragazzino, chi ti credi di essere per potermi parlare così?
                        - Io sono il principe di questo pianeta, bifolco!!!! E quella che stai uccidendo è figlia di uno dei più importanti dignitari di corte!!!! Urlò il principe, indignato dal fatto di non essere stato riconosciuto.
                        - Direi che dalla tua reazione ti sta a cuore il destino di questa mocciosa, giusto? Chiese allora quel mostro abbassando lo sguardo su di me.
                        - La cosa non ti riguarda. Ti basti sapere che la voglio viva- disse Vegeta, stringendo i pugni.
                        Quel essere sembrò parecchio infastidito da quel tono. Tornò a puntare la mano aperta verso di me, riportando nell’incerto il mio destino.
                        - Convincimi a non ucciderla, se non vuoi vederla morta. Vediamo quanto riesci a essere convincente- rispose il mostro, implacabile. Vegeta non seppe cosa rispondere e rimase in silenzio, nonostante gli rivolsi uno sguardo supplicante.
                        - Hai perso la lingua? O hai perso interesse per questo microbo? Incalzò l’essere davanti all’ostinato silenzio del principe. Già vedevo un raggio viola passarmi da parte a parte, quando una voce ben più autoritaria di quella dl principe echeggiò per tutta la sala.
                        - Ora basta- disse il Re del mio popolo avanzando in regale compostezza oltrepassando il figlio che, superata la rabbia del momento, abbassò gli occhi, conscio dell’essersi lasciato andare troppo in là salvandomi la vita.
                        - Lascia andare quella bambina e vieni con me. Discuteremo di questa faccenda da un’altra parte- disse sorpassando quel essere senza aspettare risposta e avviandosi lungo il corridoio.
                        - Voi tutti, tornate nei vostri appartamenti- disse infine il sovrano, chiamando a se anche altri saiyan, tra cui mio padre. Dopo aver visto mia madre cadere inerme al suolo, Litzack si era dimenticato come e a cosa servisse respirare. Era rimasto per tutto quel tempo a fissare quel cadavere ricoperto di ustioni per tutto il tempo, senza badare a nient’altro. Gli sembrava di ricordare che una bambina si fosse precipitata su sua moglie, ma forse si sbagliava…….. non aveva sentito ne visto la piccola lotta a cui avevo partecipato e non aveva neanche capito che ero arrivata a un soffio dalla morte. Ma il suo nome, chiamato con tanta solennità dal suo signore, lo riscosse molto di più di quanto non avesse fatto il mio urlo di dolore provocato dall’ essere che ancora mi teneva imprigionata. Io intanto, approfittai di quel momento di confusione e addentai con tutta la mia forza la mano che mi stringeva il braccio destro. Il mio aguzzino, colto alla sprovvista, lanciò un urlo e mollò la presa, consentendomi di liberarmi e di rifugiarmi in un corridoio laterale. Sentii chiaramente dei passi frettolosi avvicinarsi velocemente verso di me.
                        - Lasciala andare Zarbon, quella mocciosa ormai non mi interessa più- ordinò il padrone di quel tizio che abbandonò la caccia, abbastanza risentito di aver perso così una preda tanto facile e si asciugò la mano da me morsa, che era bagnata da un denso liquido blu che intuii fosse il suo sangue. Finita l’adrenalina che mi aveva scossa fino a quel momento, non potei impedire che il dolore si rimpossessasse di me, più acuto di prima, mozzandomi il fiato e appannandomi di nuovo gli occhi con un nuovo velo di lacrime. Iniziai a vagare per i corridoi del palazzo, senza meta, lasciando dietro di me una scia di gocce salate. Senza nemmeno accorgermene, percorsi tutto il palazzo, arrivando agli appartamenti reali. Alzai lo sguardo solo quando sentii dei passi. Era Vegeta, lo sguardo basso, le mani dietro la schiena. A momenti non lo riconoscevo.. ma non avevo voglia ne di vedere ne di parlare con nessuno. Girai i tacchi, tornando sui miei passi, decisa a non farmi vedere in quello stato, non da lui. Ma contro ogni aspettativa, lo sentii avvicinarsi. Iniziai allora a correre, a vuoto e a caso lungo quei corridoi tutti uguali finché non arrivai alla zona più antica e remota del castello. Scorsi una porta davanti a me, con sopra un cartello con su scritto a caratteri rossi:
                        Vietato entrare

                        Pochi secondi dopo la porta era per terra e io correvo lungo la stretta scala a chiocciola che saliva sempre più in alto. Non capivo neanche io perché scappassi in quel modo, ma non mi interessava. Volevo restare da sola. Ormai aveva messo radici in me la convinzione che per non soffrire bisognasse stare da soli. E io avevo intenzione di farlo. Quando raggiunsi infine la cima della torre, trovai una botola chiusa. Bastò un semplice calcio e il legno marcio cedette, consentendomi di uscire all’esterno. Non c’ era altra via di fuga. Mi gettai di sotto, tanto ormai sapevo volare. Ma le emozioni che si agitavano dentro di me, rischiarono di farmi sfracellare al suolo. Quando riuscii a riprendere quota, volai alla massima velocità lontana dal palazzo. Ben presto, la capitale non fu che una macchia all’orizzonte, davanti a me c’erano solo montagne e terra, per chilometri. Continuai a volare, nonostante sentissi le mie forze prosciugarsi velocemente mantenendo quella velocità. Ormai il sole stava calando all’orizzonte ed era tutto tinto di rosso, come se avesse fatto un bagno di sangue. Quando infine crollai ansimante al suolo l’aria si era fatta fresca, le stelle già brillavano nel cielo e la pallida luna mi sovrastava. Quando fui certa di aver seminato chiunque avrebbe potuto seguirmi, presi le ginocchia tra le braccia, appoggiandoci sopra il mento e riprendendo a piangere.
                        Non era così. Una creatura silenziosa mi osservava dall’alto, indecisa sul da farsi. Alla fine decise di scendere e atterrò accanto a me con un tonfo leggero. Nemmeno mi voltai a guardarlo. Non mi importava.
                        - Hai intenzione di finirla? Mi chiese Vegeta sedendosi accanto a me.
                        - Vattene- risposi io, con la voce rotta dal pianto. Il principe non riusciva a capire il perché di tanto dolore. Anche a lui era morta la madre e allora? Però era stato terribile vedere quella donna morire per mano di quel mostro, senza un perché o una minima causa. Era stata scelta a caso, solo per una manifestazione di forza per sottometterli. E il Principe provò ancora quel peso sul petto, un sentimento che lui odiava con tutto se stesso: la pietà. Pietà per quella donna e pietà per quella bambina che piangeva disperata dopo averla persa. Non aveva mai visto un saiyan piangere, lui. Le lacrime le aveva viste solo negli sguardi terrorizzati delle sue vittime, prima di ucciderle. E adesso si ritrovava a pensare se anche le bambine dei pianeti che aveva conquistato piangessero come piangevo io in quel momento dopo aver saputo della morte dei genitori. Cercò di scacciare quei pensieri con una mano, come fossero un insetto fastidioso, poi si rivolse a me.
                        - Piangere non serve a niente, vieni via- disse cercando di mettermi in piedi, ma ottenne in risposta solo la mia ricaduta a terra, dopo che mollò la presa. Allora si trovò davanti a un bivio, il principe. Decidere se tornare al castello, lasciandomi lì, da sola o restare per la notte, tenendole compagnia. In un primo momento ebbe l’impulso di tornare a palazzo. Poi gli tornò in mente lo sguardo lampeggiante che gli aveva rivolto il padre, prima di guidare quel viscido verme lungo il palazzo. E sentì i miei singhiozzi esplodere in quel momento. Era così aspramente combattuto. Alla fine si maledisse in silenzio e si risedette di nuovo vicino a me.
                        I want be free... I WILL BE free!
                        sigpic
                        Cuore di Metallo Capitolo IX, Gohan

                        Comment


                        • #72
                          dunque, questa ff è buona, ma mi stai stravolgendo tutti i personaggi(ribadisco il mio pensiero su vegeta che salva reika), secondo non ho ancora capito se vegeta esploderà oppure no...
                          per il restobene, ma non è il tuo capitolo migliore
                          Myanimelist.net
                          Lastfm.it

                          Comment


                          • #73
                            bellissima ogni episodio e sempre piu bello complimenti
                            sigpic
                            custodians of the sanctuaryhttp://custodiansofthesanctuary.forumfree.net/
                            lela,alex vi stimo

                            Comment


                            • #74
                              Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
                              dunque, questa ff è buona, ma mi stai stravolgendo tutti i personaggi(ribadisco il mio pensiero su vegeta che salva reika), secondo non ho ancora capito se vegeta esploderà oppure no...
                              per il restobene, ma non è il tuo capitolo migliore
                              E tu ke ne sai del comportamento dei xsonaggi prima ke entrassero nella storia originaria? Potrebbe essere che un evento li sconvolga a tal punto ke il loro carattere viene completamente stravolto, nn ci pensi? Vegeta esploderà, a suo tempo.
                              I want be free... I WILL BE free!
                              sigpic
                              Cuore di Metallo Capitolo IX, Gohan

                              Comment


                              • #75
                                vegeta così non me lo aspetto, e non penso che una bambina di sei anni lo cambi a tal punto, specie visto che lui è il crudele principe vegeta, non uno sciocco saiyan di infimo livello(e io detesto entrambe le categorie)
                                Myanimelist.net
                                Lastfm.it

                                Comment

                                Working...
                                X