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Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo:A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)
La Stella Cadente era una nave piuttosto grossa che un tempo era appartenuta ad una ciurma di pirati davvero temibile, ma che ora di piratesco aveva solo la bandiera con disegnato il teschio. Viaggiava molto velocemente in tutte le condizioni climatiche ed era dotata di sette letali cannoni.
Louis la possedeva da sette anni e ne era molto soddisfatto.
“Approssimativamente raggiungeremo l’isola di Yndrek tra tre giorni viaggiando anche di notte. Nel frattempo voi due potete rilassarvi come volete mentre tu Alexander mi darai il cambio alla guida quando sarò stanco.” disse il capitano quando partirono.
“Però vorrei rendermi utile anch’io.” disse Andrew.
“Allora tu e Rechel vi occuperete del cibo. Inoltre tu, Rechel, mi aiuterai a difendere la nave dagli attacchi dei demoni marini.” disse Alexander.
“Va bene.” disse la ragazza senza guardarlo.
Il primo giorno di viaggio fu piuttosto tranquillo e venne dedicato alla pulizia generale della nave. Verso sera Alexander diede il cambio a Louis alla guida della nave e Andrew e Rechel iniziarono a preparare la cena.
I due ragazzi cenarono da soli perché il capitano era andato a riposarsi un po’.
“Abbiamo cucinato come matti per niente!” si lamentò Rechel mentre si serviva una porzione di zuppa.
“No, solo che gli altri due la vorranno mangiare dopo quindi sarà meglio tenerla in caldo.” disse Andrew.
I due ragazzi si sedettero a tavola e iniziarono a mangiare la zuppa.
Dopo un po’ Andrew chiese: “Quando tutta questa faccenda sarà finita cosa farai?”
“Non lo so. So solo che mi piacerebbe aiutare a mantenere l’ordine nella vita di tutti i giorni.” rispose Rechel.
“Potresti fare la cacciatrice di taglie.” suggerì Andrew.
“Sì, può essere un idea. E tu che farai?”
“Per prima cosa andrò a cercare mia sorella. La quinta prova che abbiamo sostenuto in quella specie di tempio mi ha rivelato che lei è ancora viva. Poi proverò a cercare mio zio e gli altri scienziati scomparsi e in futuro potrei aiutarli nelle loro ricerche.”
“E credi che rimarrai da solo per sempre o ti troverai una ragazza?” chiese Rechel.
“Non lo so. E tu allora? Passerai tutta la vita con Alexander?”
“Ti ho già detto che…” Rechel non riuscì a terminare la frase perché in quel momento Alexander, dal ponte, esclamò: “Demoni marini! Ci stanno venendo incontro!”
Rechel e Andrew si sbrigarono a raggiungere il ponte dove insieme ad Alexander c’era già il capitano Louis.
All’orizzonte alcune creature gigantesche si avvicinavano molto velocemente alla nave.
“Ciurma statemi a sentire! Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a preparare i cannoni!” esclamò il capitano.
“Andrew, vai ad aiutarlo! Nel frattempo io e Rechel ci occupiamo di questi bestioni!” esclamò Alexander, poi premette un tasto sul bagwatch e ne tirò fuori un arco.
“Ma non hai frecce!” esclamò Rechel.
“Sicura?” disse Alexander, poi si sfilò i guanti e unì le mani. Dopo qualche secondo ci fu un lampo di luce oscura e Rechel vide comparire tra le mani di Alexander tre frecce nere.
“Ma come hai fatto?” chiese la ragazza, sgomenta.
“Ne parleremo un'altra volta, ora dobbiamo dare il via allo spettacolo.” disse Alexander, poi caricò una freccia e aspettò che i demoni si avvicinarono. Dopo qualche secondo, nel buio della notte, le figure demoniache iniziarono ad assumere contorni più definiti che le facevano somigliare a giganteschi calamari.
Alexander scoccò una freccia contro il demone più vicino colpendolo in pieno e Rechel lo imitò sparando tre proiettili contro un altro di quei mostri. Poi all’improvviso udirono un fortissimo “bum!” e capirono che Louis e Andrew avevano sparato una palla di cannone contro uno dei demoni. In pochi minuti la battaglia venne vinta dai tre ragazzi e dal capitano, o almeno così sembrava fino a quando Rechel e Alexander non sentirono delle urla provenire dal punto in cui si trovavano Andrew e Louis.
Corsero il più in fretta possibile in quella direzione e quando arrivarono videro un gigantesco demone marino che volava via con Andrew tra le zampe. Rechel prese la mira con la pistola, ma Alexander la bloccò.
“Che stai facendo? Dobbiamo aiutarlo!” esclamò la ragazza.
“Sì, ma credo che sia inutile sparare contro quel demone.” disse Alexander.
“Perché?”
“Perché quello non è un demone.”
“Cosa intendi di…” esordì Rechel, ma si interruppe subito quando vide la scritta “Driv” stampata sotto l’ala del demone.
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Il robot volante raggiunse l’isola di Yndrek in meno di tre ore. Se non fosse stato in serio pericolo Andrew probabilmente si sarebbe goduto una vista meravigliosa come quella dell’isola vista dall’alto, con le sue foreste, la spiaggia e i suoi fiumi.
Il demone atterrò sulla spiaggia dove fece bruscamente cadere a terra Andrew. Il ragazzo si rialzò e si trovò di fronte a un uomo basso e tarchiato, coi capelli e i baffi rossi, che indossava un elegante giacca nera e un paio di pantaloni gessati. La cosa più terrificante dell’uomo erano gli occhi che erano di colore rosso fuoco. Intorno all’uomo c’erano parecchi individui che indossavano un camice bianco. Andrew li riconobbe subito come scienziati e vide che due di loro erano Terry e Edgard che un tempo facevano parte del gruppo di scienziati capeggiato da suo zio.
“Le è piaciuto il volo, signorino Andrew Thez?” chiese malignamente l’uomo corpulento.
“Come fa a conoscere il mio nome?” chiese il ragazzo stupito.
“Vedi, quando si è il presidente di un importante organizzazione come la Driv è facile avere accesso a simili informazioni.”
“Quindi lei è il presidente della Driv?”
“Esatto e il mio nome è: Walter Edward Sklen e so parecchie cose sul vostro piano per liberare il mondo dai demoni.” si presentò l’uomo.
“E mi lasci indovinare, mi ha fatto rapire per tendere una trappola a Rechel e ad Alexander, vero?” disse Andrew acidamente.
“Sei sveglio ragazzo, ti faccio i miei complimenti. Ora da bravo seguici con le buone, se non vuoi soffrire un bel po’ mentre attendi i tuoi amici.” disse il signor Sklen.
Andrew lo seguì senza opporre resistenza.
“Tutti questi scienziati le servono per fare esperimenti sui demoni?” chiese il ragazzo dopo un po’.
“Precisamente. Come avrai notato tra di loro ci sono anche due ex colleghi di tuo zio.” rispose Sklen indicando Terry e Edgard.
“Cosa ne hai fatto di lui?”
“Ti riferisci a tuo zio? Non ti preoccupare, è al sicuro.” rispose Sklen, che questa volta sembrava sincero.
“Sa, non capisco perché un uomo dotato di cervello come lei sprechi il suo tempo a fare esperimenti su dei mostri.” disse Andrew, mentre si avvicinavano alla scogliera.
“Se solo avessi il tempo di mostrarti i progressi che abbiamo fatto sono certo che cambieresti opinione.”
“Non credo.” ribatté Andrew, gelido.
“Tu consideri una pazzia il mio tentativo di trasformare i demoni da nemici ad alleati, vero? Io invece credo che i pazzi siate voi a voler far sparire per sempre una simile miniera d’oro. E ora ti consiglio di non parlare più, a meno che tu non voglia subire dolorose torture.”
Gli ultimi due giorni di navigazione passarono senza che accadesse nulla di speciale, a parte qualche raro attacco da parte dei demoni marini. La sera del terzo giorno raggiunsero l’isola di Yndrek, ma per precauzione decisero che avrebbero cercato Andrew solo il giorno successivo.
“Dove potrebbero averlo portato?” chiese Rechel mentre cenavano.
“In molti luoghi, per esempio nella foresta. Comunque penso che sia meglio iniziare a esplorare vicino alla spiaggia.” rispose Alexander.
“Vicino alla scogliera c’è una grotta, potremmo incominciare a cercarlo lì.” propose Louis.
“Sì è una buona idea.” disse Alexander.
“Comunque sarà meglio stare molto attenti, potrebbero aver piazzato delle trappole.” disse Rechel.
“Sarebbe proprio nel loro stile.” commentò Alexander.
“Già, se non sbaglio anche due anni fa ce ne hanno tesa una e ci siamo salvati per puro miracolo.” disse il capitano.
“Comunque se hanno davvero deciso di nascondersi nella grotta vicino alla scogliera devono essere dei veri incoscienti.” commentò Alexander.
“Perché?” chiese Rechel.
“Perché in quella grotta vive l’Idrhackus, il re dei demoni marini.” rispose il capitano Louis.
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Il mattino dopo Rechel, Alexander e il capitano Louis si misero in marcia verso la scogliera. Il paesaggio intorno a loro era meraviglioso ma erano troppo preoccupati per accorgersene. Le onde cristalline si infrangevano sugli scogli e bagnavano la spiaggia dorata. In cielo non c’era neanche una nuvola e una leggera brezza accarezzava il volto dei tre avventurieri.
“Speriamo che quelli della Driv non siano stati così stupidi da tenderci una trappola proprio nella tana dell’Idrhackus.” commentò Rechel.
“Ne sarebbero capaci. Quelli pensano sempre solo ai dettagli inutili, ma alle cose più importanti non ci pensano!” esclamò Louis disgustato.
“Certo che sono davvero incompetenti!” esclamò Rechel.
“E pensare che vogliono prendere il controllo sui demoni.” disse Alexander scuotendo la testa.
Arrivarono alla scogliera in circa cinque minuti e individuarono subito la grotta. Appena vi entrarono udirono subito il brusio di molte voci indaffarate. Camminarono fino a raggiungere il centro della caverna dove un gruppo di scienziati stava lavorando su un robot.
“Signor Sklen, sono arrivati!” urlò uno degli scienziati appena si accorse della loro presenza.
Dopo qualche secondo il signor Sklen comparve davanti ai due ragazzi e al capitano.
“Alexander Bown! Finalmente ho il piacere di conoscerti di persona! E ci sono anche Rechel Desh e Louis Frinder!” esclamò Sklen ironico.
“Dov’è Andrew?” chiese subito Alexander.
“Al sicuro, per ora. E se volete che continui a restarci consegnatemi subito i frammenti del medaglione del sole.” rispose l’uomo.
“E tu come fai a sapere dei frammenti?” chiese Rechel, stupita.
“Ho i miei informatori. E ora da bravi consegnatemi i frammenti.”
“Prima portaci nel luogo in cui si trova Andrew.” disse Alexander.
“Vi ci porto anche subito, se prima mi date i frammenti.”
“Allora prendili!” sbraitò Alexander “Rechel tirali fuori!”
“Ma…”
“Ho detto tirali fuori!”
Rechel tirò fuori i frammenti dalla tasca e li consegnò a Sklen.
“Molto bene, siete stati molto collaborativi. E ora addio!” esclamò l’uomo. Subito il robot che aveva rapito Andrew fece irruzione nella grotta e si lanciò all’attacco di Alexander, che lo evitò e lo colpì invano con la frusta.
Rechel sparò due colpi contro il robot che però non ebbero alcun effetto. Fu il turno di Louis che tentò di attaccare la creatura meccanica con la sua ascia, ma il robot lo scacciò subito via.
“Non riuscirete mai ad ucciderlo!” esclamò Sklen, poi scoppiò a ridere, malignamente.
In quel momento dalle profondità della caverna si udì un ringhio mostruoso. Il robot si distrasse e guardò in quella direzione, così Alexander ne approfittò per legargli la frusta intorno alle gambe metalliche e a farlo a cadere di testa su una roccia appuntita. Sklen non si era ancora ripreso dallo stupore che Rechel li scivolò alle spalle e li puntò la pistola alla tempia. “Un movimento sbagliato e sei morto.” sussurrò la ragazza. Gli scienziati tentarono di aiutare il loro padrone ma Louis si parò di fronte a loro con in mano l’ascia.
“Bene e ora conducici da Andrew, niente scherzi.” ordinò Alexander.
Sklen imprecò ma si affrettò a camminare verso un'altra zona della caverna dove Andrew era legato e imbavagliato. Alexander si affrettò a slegarlo.
“E ora Sklen noi vogliamo uscire da qui, perciò ordina ai tuoi scienziati di non muovere un muscolo o Rechel ti fa saltare le cervella.” minacciò Alexander.
Anche questa volta Sklen obbedì. I tre ragazzi e il capitano camminarono lentamente verso l’uscita tenendo sotto tirò il presidente della Driv e i suoi scienziati. Quando raggiunsero il punto da cui erano entrati videro che era stato ostruito dall’esterno con un pesante masso.
“Che facciamo?” chiese Andrew.
“Facciamolo esplodere.” suggerì Rechel.
“No, non possiamo correre il rischio che l’Idrhackus si risvegli.” obiettò Alexander, poi lanciò un occhiata a Sklen che sorrideva malignamente.
“Siete intrappola!” esclamò l’odioso uomo.
“Non necessariamente!” ribatté Louis poi iniziò a spingere il masso e Alexander e Andrew lo aiutarono.
“Non ce la farete mai! Chi credete di essere? Ercole? Maciste? Oppure Sansone?” esclamò Sklen in tono ironico.
“Zitto o sparo!” esclamò Rechel.
“Fa pure, poi non i lamentare se il mostro che vive nella caverna si sveglia.”
La ragazza si morse il labbro inferiore, infuriata.
Dopo un po’ i due ragazzi e il vecchio riuscirono a spostare il masso di alcuni centimetri sotto lo sguardo stupito di Sklen e degli scienziati. Poi riuscirono a spostarlo ancora creando un passaggio sufficiente per poter passare.
“Scienziati fate esplodere i petardi!” esclamò Sklen e dopo qualche secondo un tremendo frastuono si propagò per tutta la caverna. L’Idrhackus ruggì infuriato e iniziò a correre verso la fonte del rumore.
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Tutti si affrettarono ad uscire dalla caverna, anche Sklen e i suoi scienziati che si diressero subito verso il luogo in cui si trovava il loro elicottero. Rechel si prese la soddisfazione di sparare alla spalla di quell’uomo odioso, poi si affrettò a correre verso la nave seguita da Andrew.
“Dove andate?! Tornate qui, dobbiamo ancora recuperare il frammento!” esclamò Alexander.
I due ragazzi ritornarono indietro. Nel frattempo dentro la caverna il re dei demoni marini stava scrutano con attenzione la sagoma dl robot che aveva le sembianze di uno dei suoi simili.
“A che serve? Tanto gli altri frammenti, tranne il mio, ce li ha Sklen!” esclamò Andrew.
“No, non ce li ha. La nostra era tutta una recita per salvarti. Quelli che gli abbiamo dato erano sassi dipinti.” disse Alexander.
“Bene, però non abbiamo tempo per cerare il frammento ora.” disse Andrew accennando alla caverna.
“Non credo che ci sia bisogno di cercarlo dal momento che ci sta venendo incontro.” disse Alexander.
“Questo vuol dire che il frammento ce l’ha l’Idrhackus?” chiese Rechel.
“Sì, per cui preparatevi a combattere.” rispose Alexander.
In quello stesso momento il masso che ostruiva l’ingresso della caverna venne disintegrato da un gigantesca coda verde e l’Idrhackus fece la sua comparsa. Era una specie di lucertola enorme piena di spine e aculei. In testa aveva due corna ricurve e la sua bocca era piena di denti aguzzi. Incastonato nella testa aveva un frammento del medaglione della luna.
Appena il demone vide i tre ragazzi partì all’attacco, cercando di morderli. Evitarono l’attacco e Alexander colpì il mostro con la spada, ferendolo a una zampa. Poi anche Rechel sparò due colpi contro la stessa zampa, ferendola ancora di più. Allora l’Idrhackus rimase immobile per un attimo, poi, con un lampo di luce verde, leccò la zampa facendo rimarginare le ferite. Poi ripartì all’attacco e ferì Rechel colpendola con la coda irta di aculei e cercò di morderla, ma venne fermato da Alexander che gli conficcò la spada nel palato. Il mostro la sputò e rimarginò la ferita.
“Dannazione! Continua a curarsi!” esclamò Rechel.
“Mantieni la calma, dobbiamo elaborare una strategia.” disse Alexander.
“Secondo me dovreste staccargli la lingua, è con quella che si cura.” consigliò Andrew.
“Giusto!” esclamò Alexander, poi si lanciò all’attacco. L’Idrhackus tentò di morderlo e Alexander ne approfittò per recidergli la lingua. Il mostro non emise nessun lamento. Rimase immobile con la bocca chiusa, poi la riaprì e i tre ragazzi poterono vedere che la lingua si era rigenerata.
Rechel e Alexander lo attaccarono più e più volte senza ottenere risultati. Nella foga dello scontro non si accorsero nemmeno di starsi avvicinano alla nave, ne della scomparsa di Louis. Per questo restarono stupefatti quando sentirono il cannone della nave sparare. Tuttavia si ripresero abbastanza in fretta da evitare la palla di cannone che invece colpì in pieno l’Idrhackus facendolo esplodere in mille pezzi.
I tre ragazzi rimasero per un po’ a osservare i frammenti del mostro per essere sicuri che non fosse più in grado di rigenerarsi. Poi Andrew si avvicinò alla testa del mostro e ne estrasse il frammento del medaglione della luna. Lanciarono un ultima occhiata all’ex re dei demoni marini, poi si sbrigarono a raggiungere la nave per congratularsi con Louis.
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Bellissimo capitolo BRAVO!!!!
Sono stati bravi ad ingannare Sklen , ma man mano con questo viaggio nn stanno facendo fuori tutti i re demoni ???!!!! a che gli serviranno i frammenti se li uccidono pirma i + pericolsi??!!!
Bellissimo capitolo BRAVO!!!!
Sono stati bravi ad ingannare Sklen , ma man mano con questo viaggio nn stanno facendo fuori tutti i re demoni ???!!!! a che gli serviranno i frammenti se li uccidono pirma i + pericolsi??!!!
Bé ma anche se ne ammazzano un po'ce ne sono sempre tantissimi e pensare di ucciderli tutti è assurdo! Senza contare che la Driv farebbe di tutto per impedirlo!
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Tre giorni dopo la Stella Cadente raggiunse il porto di Fwi city.
“Sei sicuro che ti convenga lasciare qui la nave? Se la vedono potresti correre dei rischi dal momento che per molti sei solo un pirata pazzo.” chiese Alexander
“Stai tranquillo, appena scendete vado a nasconderla nel solito posto.” rispose il capitano.
“Allora sarà meglio scendere in fretta. Grazie ancora per l’aiuto Louis, ti sono debitore.”
“Non dire sciocchezze! Mi avete regalato una splendida avventura e la possibilità di ammazzare l’Idrhackus! Cosa potrei volere di più?” esclamò Louis sorridendo.
“Sei sicuro di non volerci accompagnare nella parte finale del nostro viaggio?” chiese Rechel.
“Sì, sono sicuro. Non perché abbia paura, ma perché il mare è il mio elemento e questa è casa mia. Fuori da qui sono come un pesce fuor d’acqua” rispose il capitano.
“Capisco. Allora arrivederci Louis e grazie ancora” lo salutò Rechel mentre scendevano dalla nave.
“Buona fortuna, vecchio!” le fece eco Alexander, in tono ironico.
“Arrivederci.” si limitò a dire Andrew.
Louis li salutò agitando la mano.
“Cerchiamo un albergo” disse Alexander dopo qualche minuto di cammino attraverso il meraviglioso porto di Fwi city che conteneva più di cinquecentomila navi.
“Pensavo che volessi partire subito.” disse Rechel perplessa.
“Diciamo che per non passare un'altra notte nella scomodissima caverna di Louis sono stato costretto a mentire.” disse Alexander.
“Hai fatto bene.” dissero in coro Andrew e Rechel che non avevano dimenticato la scomodità dei giacigli che Louis aveva messo a loro disposizione.
Trovarono un albergo a basso costo e presero una camera tripla per la notte. La stanza si rivelò essere piccola e impolverata, ma se la fecero andare bene lo stesso dal momento che erano troppo stanchi per fare gli schizzinosi.
“Finalmente un letto vero!” esclamò Rechel, riferendosi al fatto che sulla Stella Cadente avevano dormito in delle scomodissime amache.
“Già.” disse Andrew laconico.
“Tutto bene Andrew? Sembri un po’giù di morale.” commentò Alexander.
“Stavo pensando alla Driv, a quello che potrebbe costringere a fare a un uomo brillante come mio zio.” disse Andrew.
“Sospetti che lo stiano costringendo a fare esperimenti sui demoni?” chiese Alexander.
“Non lo sospetto, lo so di certo, me l’ha detto Sklen. La cosa che mi fa più paura è che quegli esperimenti potrebbero rendere i demoni più potenti di quanto già non siano.”
“Se vuoi il mio parere credo proprio che sia quello il vero obiettivo della Driv, creare demone invincibili da sfruttare per conquistare il mondo.” disse Alexander.
“Allora è meglio finire in fretta questo viaggio.” commentò Andrew.
“A proposito qual è l’ultima tappa?” chiese Rechel.
“Il castello di Krenv un luogo molto più pericoloso di tutti quelli in cui siamo stati. I pericoli presenti in quel luogo sono innumerevoli: demoni, trappole, illusioni e molto altro ancora. Inoltre dovete sapere che nel castello vivono i tre dei demoni più pericolosi in assoluto: il Nibr, il Kil e il Rold.” rispose Alexander.
“Cos’è che li rende tanto pericolosi?” chiese Andrew.
“L’intelligenza. Sono gli unici demoni col quoziente intellettivo pari a quello degli uomini. Il Nibr in modo particolare adora mettere alla prova la sua intelligenza con delle sfide di vario tipo.”
“Allora dovrò affrontarlo io.” constatò Andrew.
“Vorresti dire che noi siamo ignoranti?” esclamò Rechel.
“No, il fatto è che, fino a prova contraria, io sono il più intelligente di noi tre.” si affrettò a spiegare Andrew.
“Secchione.” borbottò Rechel. Alexander trattenne a stento una risata.
“D’accordo allora al Nibr ci penserai tu se lo incontreremo.” disse Alexander, cercando di tornare serio “ma per quanto riguarda il Rold dovete lasciarlo a me, è troppo pericoloso per voi.”
Rechel avrebbe voluto ribattere ma appena vide la risolutezza negli occhi scuri di Alexander capì che era meglio fare come diceva lui.
“Vado giù al bar dell’albergo, mi è venuta fame.” disse Rechel.
Uscì dalla stanza e scese le scale. Raggiunse la porta che dava accesso al bar e allungò la mano per ruotare la maniglia ma una frase pronunciata da un uomo che si trovava nel bar la paralizzò: “Siamo della Driv e stiamo cercando questi tre ragazzi che vede nella foto. Per caso li ha visti da qualche parte?”
“No, mi sembra di no…aspetti! Certo che gli ho visti! Alloggiano proprio nel nostro albergo e…”
Rechel si affrettò a risalire le scale e a ritornare in camera a tutta velocità.
“La Driv è qui! Dobbiamo scappare!” esclamò Rechel.
“Ne sei sicura?” chiese Andrew. Alexander rispose per lei: “Certo che è sicura e ora sbrighiamoci a uscire.”
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“Ma non possiamo uscire dall’ingresso principale, gli uomini della Driv ci aspetteranno sicuramente lì!” esclamò Andrew.
“Infatti noi usciremo dalla finestra.” disse Alexander tirando fuori il rampino dal bagwatch.
I tre ragazzi si calarono dalla finestra e raggiunsero velocemente la macchina.
“Eccoli la! Non lasciateli scappare!” esclamò un uomo della Driv.
Alexander accelerò e raggiunse velocemente l’autostrada deserta. Gli uomini della Driv si affrettarono ad inseguirli con delle macchine rosse e sportive con la scritta “Driv” in nero sul cofano. Rechel cercò di fermare la più vicina delle macchine sparandogli alle gomme, ma sbagliò mira e colpì di striscio la carrozzeria del veicolo. Gli uomini della Driv risposero al fuoco e colpirono uno degli specchietti della macchina di Alexander che andò in frantumi.
“Ti aspettano sette anni di disgrazie.” commentò Andrew.
“Dubito che possa andare peggio di così!” esclamò Alexander che aveva i nervi a fior di pelle al pensiero di come avrebbero potuto ridurre la sua macchina.
Rechel sparò una seconda e una terza volta danneggiando una delle macchine che li inseguiva, ma solo superficialmente. Poi, al quarto tentativo, riuscì a beccare le gomme dell’auto. L’uomo che la guidava perse il controllo e andò a sbattere contro la macchina che lo seguiva.
“E due sono andati!” esclamò Rechel “mi sa che questo inseguimento si risolverà nella nostra ennesima vittoria sulla Driv!”
“No, se non riusciamo a oltrepassare quel posto di blocco!” esclamò Andrew. Infatti a circa cento metri da loro c’era un vero e proprio posto di blocco organizzato dalla Driv.
“Pensi di riuscire a superarlo?” chiese Rechel.
“Forse.” rispose Alexander. Il ragazzo aumentò ancora la velocità premendo sull’acceleratore. “Così finiamo per schiantarci!” esclamò Andrew poi chiuse gli occhi, terrorizzato. Ma non avrebbe dovuto preoccuparsi. Alexander infatti riuscì a saltare il posto di blocco azionando il turbo poco prima di schiantarsi contro di esso.
“Rechel, rallentali!” ordinò Alexander.
La ragazza obbedì e sparò contro le due macchine più vicine, riuscendo a perforare le gomme a una di esse.
Dopo mezz’ora riuscirono a distanziare notevolmente le auto della Driv e allora poterono concedersi un po’ di riposo.
“Dobbiamo riuscire a seminarli del tutto, avete qualche idea?” chiese Andrew.
“Meno male che sei il più intelligente di noi.” commentò ironicamente Rechel asciugandosi il sudore che le colava dalla fronte
“Dobbiamo riuscire a raggiungere il castello di Krenv. Una volta lì non potranno più inseguirci a causa del numero eccessivo di demoni.” rispose Alexander.
“E quanto manca a questo castello?”
“Circa tre ore.”
“Tre ore? Ma come pensi di riuscire a tenere a bada quelli della Driv per tutto questo tem…” Andrew non riuscì a finire la frase, troppo sbigottito dall’essere disgustoso che li osservava dall’altro lato della strada. Era indubbiamente un demone ma era molto più rivoltante di quelli che avevano incontrato fino a quel momento. Non aveva carne e i suoi organi vitali erano molto evidenti sotto un sottile strato di muscoli, aveva gli occhi rossi e infossati e i denti molto simili a quelli dei topi. Si reggeva su due zampe lunghe e munite d’artigli mezzi spezzati e un liquido giallastro colava lungo il suo corpo. Ma la cosa più disgustosa era il suo cervello che fuoriusciva dal cranio spaccato.
“Non è possibile, quello non può essere un demone! In tutti questi anni di ricerche non mi è mai capitato di incontrare un essere del genere!” esclamò Alexander.
“Papà…” mormorò Rechel guardando il mostro negli occhi.
“Cosa stai dicendo? Quello è un mostro!” esclamò Andrew.
“Il suo aspetto sarà pure cambiato, ma non posso sbagliarmi è lui!” esclamò Rechel. Alexander la osservò per un po’, stupito. “Un momento, vuoi vedere che…” disse lentamente, mentre un idea si faceva largo nella sua mente. Ma il filo dei suoi pensieri venne interrotto da un forte rumore che annunciava che le auto della Driv li avevano quasi raggiunti. In quel momento il demone aprì la bocca e disse lentamente: “Voi andate…avanti. Ci penso…io alle…auto.”
Per quanto stupito Alexander seguì gli ordini del demone e lo oltrepassò accelerando. Il mostro aspettò che si fossero allontanati di qualche metro, poi passò all’attacco delle auto della Driv. Ne afferrò una e la scaraventò contro le altre, facendone esplodere due o tre, poi uccise gli uomini che gli sparavano contro. All’improvviso un gigantesco tir della Driv si fece avanti minaccioso. Il demone lo raggiunse velocemente e lo sollevò oltre la propria testa. Purtroppo però le sue braccia non erano molto resistenti e dopo qualche secondo fu costretto a mollare la presa. Il tir atterrò violentemente al suolo ed esplose distruggendo le macchine, gli uomini, se stesso e il demone. Quest’ultimo riuscì a rimanere in vita ancora per un minuto, il tempo sufficiente per osservare il volto della ragazza che lo guardava piangendo dal finestrino della macchina nera e a mormorare: “Addio, Rechel.”
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bravoooooo bellissima ti ho mai detto ke sei bravo? (credo di si) cmq se lo vuoi sapere ho finito la prima saga della mia ff
Grazie mille! Appena posso vado a leggermi tutti i capitoli che mi sono perso di Dragonball bs!
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