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Gli Specials di DB Adventure!

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  • EPISODIO 23: INGANNO SVELATO

    Nel frattempo lo scontro tra C-17 e C-18 continuava a mantenersi sostanzialmente equilibrato. Se era infatti vero che il cyborg dai capelli neri poteva ritenersi di un’inezia superiore rispetto alla sorella, questi sembrava comunque riluttante all’idea di colpirla con tutta la forza. Del resto si trattava dell’unica persona per la quale sentiva di provare un affetto profondo e sincero, dunque il conflitto interiore all’idea di averla come avversaria era aspro, e nemmeno la rabbia che provava per il fatto che C-18 si fosse schierata con Ghiller gli rendeva più semplice colpirla. La bionda stava invece attingendo al massimo alla sua potenza, non perché ella fosse maggiormente propensa a nuocere al fratello, ma perché ella era conscia della superiorità di quest’ultimo, e che se non avesse combattuto sul serio sarebbe stata certamente sconfitta. Nondimeno non era sua intenzione ricorrere a tecniche mortali. Tutto quello che voleva fare era sopraffarlo e convincerlo a ragionare, spingendo ad accantonare l’odio nei confronti di Ghiller che ne attanagliava l’animo. “Mmmm…. Si vede che non si tratta di un combattimento mortale! Nessuno dei due affonda i colpi con decisione, per quanto C-18 ci metta una grinta maggiore! Del resto comunque è comprensibile! Quei due hanno condiviso ogni esperienza dall’infanzia ad oggi! E’ più che naturale che cerchino di non ferirsi mortalmente” commentò C-12. “Si ma non è solo questo…” commentò Ghiller. “Che intende dire, maestro?” fece l’androide rivolgendosi al proprio creatore. “Questo scontro è una farsa…” asserì l’albino. “Una farsa?” ripeté l’essere artificiale noto ai guerrieri Z con il nome di Marion. “Quei due stanno soltanto prendendo tempo! Mi hanno ingannato!” affermò egli con espressione corrucciata. “Ma ciò che si sono detti prima del combattimento…” fece C-12. “Una recita… per quanto ben riuscita e capace li per li di ingannarmi! Tuttavia io sono il loro creatore e conosco perfettamente le loro potenzialità! E sono perfettamente in grado di comprendere come nessuno dei due stia realmente cercando di prevalere sull’altro! Stanno solamente aspettando il momento propizio per attaccarmi!” spiegò Ghiller a bassa voce per non farsi sentire dai due gemelli. Tra i due gemelli vi erano un’intesa e un’empatia totali, e pur senza mettersi d’accordo verbalmente, C-17 aveva compreso subito le intenzioni della sorella, e si era adeguato ad esse. “Ho voluto a tutti i costi convincermi che C-18 fosse dalla mia parte! Anche la mente più brillante è indotta ad errore quando il cuore gli si oppone… l’amore per lei mi ha reso stolto… ma non fino al punto da lasciarmi prendere in giro ulteriormente… ve la farò pagare!” pensò tra se e se l’ex assistente di Gero. L’albino sapeva che se si fosse allontanato avrebbe destato sospetti in C-17 e in C-18, dunque si limitò a sfruttare a proprio vantaggio quella recita che i due fratelli avevano ordito. Nel momento in cui entrambi i cyborg si apprestarono ad attaccare, Ghiller utilizzò i suoi poteri di controllo per interdire ancora una volta le capacità motorie di C-18. Questo fu il segnale per C-12, che intervenne colpendo di sorpresa C-17 con un calcio scaraventando al suolo il cyborg dai capelli neri. Approfittando della concitazione, Ghiller lasciò la stanza per tornare al sicuro nella sala comandi. C-18 era ridotta all’impotenza, mentre C-17 avrebbe dovuto vedersela con C-12. “Pensavate di potermela fare? Vi illudevate che non mi sarei reso conto della vostra farsa? Pagherete cara la vostra insolenza!” disse Ghiller attraverso un sistema di diffusione della voce ubicato nella stanza e che gli permetteva di parlare dalla sala comandi. “Dannazione… non siamo riusciti ad ingannarlo! E’ persino più furbo e accorto di quanto pensassi… l’ho sottovalutato!” pensò C-17 rialzandosi. C-18 invece si limitò a ringhiare per il disappunto “C-12! Puoi uccidere C-17! Non mi importa nulla di lui! E la sua morte sarà una punizione anche per C-18 per avermi tradito!” ordinò il malvagio scienziato. “Come puoi pensare che potrò mai perdonarti se uccidi mio fratello?” urlò C-18 allarmata e al contempo furiosa. “Taci! Per averti sono disposto a tutto! Anche a cancellare completamente la tua volontà! Tu sarai mia a qualunque costo!” rispose Ghiller. “Tu… sei solo un…” cercò di ribattere C-18, prima di rendersi conto di non essere più in grado di parlare dal momento che Ghiller gli aveva nuovamente interdetto questa facoltà attraverso il proprio controllo sul suo corpo. “Sono stanco di sentire la tua bocca pronunciare menzogne!” disse il malvagio scienziato. Innanzi al corpo inerme della cyborg dai capelli biondi in quel momento apparve la figura di C-12. “Ti va bene che non ti ammazzo dal momento che il maestro Ghiller tiene a te! Tuttavia non starmi tra i piedi mentre mi occupo di tuo fratello, traditrice!” disse l’androide dai capelli azzurri per poi sferrare un calcio alla cyborg e sbattendola in un angolo dell’enorme stanza dove il combattimento avrebbe avuto luogo. “Lascia stare mia sorella, maledetta!” urlò C-17 scagliandosi contro C-12 cercando di colpirla con un calcio in volo, che però l’androide evitò agilmente, aspettandosi una reazione del genere da parte del gemello di C-18. “Prevedibile…” commentò C-12 per poi contrattaccare con un pugno che però non trovò che l’aria. “Che cosa?” sussultò colei che si era spacciata per un umana di nome Marion. C-17 le apparve alle spalle posandole una mano sulla schiena e colpendola con un raggio di energia alla schiena sbalzandola in avanti e facendola stramazzare a terra, con la parte posteriore della tuta totalmente distrutta e la schiena sulla quale era ben visibile una vistosa bruciatura a deturparne quella pelle perfetta che tanti uomini aveva ammaliato. “C-12… tu sei stata costruita come androide spia… non come macchina assassina! Sei certamente forte, ma non puoi sperare di avere la meglio su di me!” disse C-17. “Non mi sottovalutare!” urlò C-12 per poi protendere le braccia in avanti e scagliare un onda di energia contro il cyborg, che parò il colpo senza difficoltà con una sola mano. “Cosa???” sussultò incredula l’androide dai capelli azzurri. “Adesso ti distruggerò…” disse con risolutezza C-17. C-12 prese a guardarsi attorno in preda al panico alla ricerca di una scappatoia, e il suo volto si illuminò quando vide la salma di C-18. Probabilmente essa rappresentava la sua unica possibilità di vincere. “Mi dispiace se contravvengo ai suoi ordini, maestro Ghiller!” disse l’androide per poi scagliare un raggio di energia contro la cyborg dai capelli biondi. C-17 tuttavia fu rapidissimo a frapporsi tra il colpo e la sorella, deviando l’attacco. La distrazione tuttavia permise a C-12 di cogliere di sorpresa portandosi alle sue spalle. Dalle dita affusolate dell’androide fuoriuscirono ad un tratto degli artigli lunghissimi, con i quali sferrò un fendente contro C-17, il quale però fece valere la sua velocità superiore evitando di essere colpito in pieno, subendo solo dei tagli superficiali all’altezza del petto che gli avevano squarciato la maglietta. “Puoi ricorrere a tutti gli espedienti che vuoi… ma io rimango più forte…” disse il cyborg. “Huhuhu! Sei mio!” ridacchiò C-12 la quale davanti agli occhi di un allibito C-17 iniziò a trasformarsi, assumendo dimensioni gigantesche. “Come è possibile? No… non è reale!” balbettò C-17, che per quanto fosse convinto di trovarsi di fronte ad un illusione si scoprì terrorizzato e incapace di reagire. “Hahaha! Certo che non lo è… è un immagine proiettata dai tuoi occhi al tuo cervello! Tuttavia il fatto che tu ne sia consapevole non ha nessuna importanza! I miei artigli erano avvelenati, e ora sul tuo corpo è in circolo una potente sostanza che influisce sul tuo corpo, inviando impulsi incontrollati di paura al tuo cervello, facendoti cadere in un totale stato di panico!” disse C-12. Quanto diceva l’androide era nullapiù che la verità in quanto C-17 si scoprì troppo terrorizzato per avere controllo del suo corpo. Una paura del tutto irrazionale ma nondimeno incontrollata. “Mmmm…. Ora vediamo in che modo potrei farti a pezzi…” sorrise sorniona l’androide.

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    • Nel frattempo Crilin era stato curato e la bomba all’interno del suo corpo rimossa. L’allievo di Muten correva per i corridoi alla ricerca di Ghiller e di C-18, mentre gli altri, impossibilitati ad usare i loro poteri, si erano ritirati, in quanto in uno scontro sarebbero stati solo d’intralcio. La visione dell’umano che correva nei corridoio era l’immagine che Ghiller si era trovato a vedere quando era tornato nella stanza comandi, e subito si era reso conto di come la bomba non fosse più presente nel corpo di Crilin e come essa fosse stata disinnescata. Ghiller era stato abile a comprendere l’inganno dei due cyborg, ma non l’ulteriore inganno celato dietro di esso, ovvero che l’azione di C-17 fosse solo un diversivo per permettere a Tenshinhan, Yamcha e Dende di liberare Crilin. La genialità di Ghiller era stata sconfitta da una coalizione di menti volte ad un unico scopo, e la situazione pareva sfuggita totalmente al controllo dell’albino, il quale tuttavia nel vedere il proprio nemico libero ebbe una reazione inaspettata. Egli infatti sorrise compiaciuto. “Non so come tu abbia fatto a liberarti… tuttavia se è lo scontro con me che vuoi, lo avrai! Ho deciso di cancellare totalmente la memoria di C-18… dunque nulla mi dissuade più dall’ucciderti! Avrò il piacere di ucciderti con le mie mani!” pensò Ghiller per poi lasciare la stanza comandi per dirigersi verso una misteriosa stanza.
      Intanto lo scontro tra Gohan e l’angelo stava volgendo palesemente a favore del figlio di Goku il quale, in piena collera, riusciva ad attingere al suo massimo potere, sovrastando l’angelo in velocità e in potenza, colpendo ripetutamente la creatura suprema di Ghiller senza che questa fosse in alcun modo in grado di reagire. “Tsk! Il pensiero che qualcuno che non è nemmeno un vero saiyan possa raggiungere una potenza in tal misura superiore alla mia è qualcosa che a stento riesco a sopportare… se quel moccioso si fosse allenato con costanza da quando è nato adesso con tutta probabilità sarebbe in grado di raggiungere un livello inimmaginabile, persino maggiore rispetto a quella che percepisco ora! E’ incredibile come mischiando il nobile sangue dei guerrieri saiyan con quello di creature insulsamente deboli come i terrestri possano nascere esseri tanto spaventosi… e tra questi esseri Gohan è ulteriormente speciale, in quanto mio figlio Trunks, con il quale mi sono allenato per un anno nella stanza speciale, non possiede così tanto talento! La natura opera davvero in maniera imperscrutabile e difficile da comprendere!” pensò Vegeta osservando l’autentico massacro a cui il figlio del suo eterno rivale stava sottoponendo l’angelo. “Huhuhu!” rise ad un certo punto l’angelo, pure con il volto tumefatto e il corpo ricoperto di lividi “Colpisci quanto vuoi! Tanto è tutto inutile! Non basta la mera forza per sconfiggere un messo celeste! Io sono un essere superiore!”. Gohan non si lasciò turbare dalle parole dell’angelo. “Non mi incanti! Ho capito che sei capace di rigenerarti! Tuttavia se riesco a distruggerti completamente non sarai più in grado di ritornare alle tue fattezze originali!” disse il Super saiyan II portando entrambe le mani ad un fianco ed iniziando a caricare la propria Kamehameha. “Non penserai che ti permetterò di…” fece l’angelo, il quale però venne interrotto da una percezione aurea alle sue spalle. “Non sei abituato ad essere messo in difficoltà, non è vero? Non appena la situazione ti sfugge di mano ti viene facile distrarti, messo celeste dei miei stivali!” disse la voce di Vegeta. La creatura di Ghiller ebbe a malapena il tempo di voltarsi che il principe dei saiyan, le cui energie erano tornate al massimo dopo aver ingerito il senzu, lo colpì in pieno con un Final Flash. In quel momento Gohan scagliò la sua Kamehameha. I due attacchi presero in mezzo l’angelo disintegrandolo completamente senza possibilità di scampo in un’esplosione accecante che si sarebbe potuta vedere anche dallo spazio tanto era la sua intensità. “La Kamehameha lanciata da Gohan era talmente potente che avrebbe potuto disintegrare un mostro della potenza di Broly o di Hatchyacht senza possibilità di scampo… in più alla potenza di quel colpo si è aggiunta quella del Final Flash di Vegeta! Quei due volevano proprio essere sicuri che non potesse sopravvivere!” commentò Piccolo. “Ce l’hai fatta Gohan, bravo!” si congratulò Vegeta. “No… ce l’abbiamo fatta! Abbiamo vinto insieme!” disse il figlio di Chichi tornando normale. Vegeta sorrise e tornò normale a sua volta. “Non lo volete proprio capire, non è vero?” disse una voce femminea che fece sobbalzare i due saiyan, ai quali venne il cuore in gola nell’udire ancora colei che credevano di avere disintegrato rivolgersi loro come se nulla fosse accaduto. “No… non può essere!” esclamò Gohan voltandosi di scatto e vedendo nuovamente l’angelo incolume, come se non avesse subito alcun danno in precedenza. “Maledizione!!!” imprecò Vegeta trasformandosi di nuovo in Super saiyan II, imitato da Gohan. “Huhuhu! Cosa vi spinge ancora a lottare? Potete distruggere il mio corpo tutte le volte che volete… tanto è del tutto inutile, come avete avuto modo di notare!” li canzonò la femminile figura alata. I due saiyan digrignarono i denti mettendosi sulla difensiva. Dovevano riconoscere che l’angelo aveva ragione. Se neppure unendo le loro forze in un attacco che era espressione dei rispettivi massimi poteri erano riusciti a distruggere il loro nemico, come avrebbero mai potuto sperare di venire a capo di una battaglia che sembrava non potesse in alcun modo vederli uscire vincitori?

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      • Eh, l'amore rende ciechi e stupidi Ghiller, almeno l'hai capito in tempo, ma non abbastanza
        Adesso vediamo cosa saprai fare per cavartela contro Crilin (vabbé ce la fa tranquillamente )

        Qui non se ne esce. L'angelo è indistruttibile, chissà quale arcano mistero ce la sua immortalità... non è detto che i 2 Ssj rtiescano a scoprirlo, che serva loro un aiuto in più?
        sigpic
        La mia FF (con riassunto) http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=75487
        Altre mie FF http://gamesurf.tiscali.it/forum/sho...42#post1433042

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        • e quando sembra che tutto stia andando per il meglio, C-17 viene sopraffatto dei veleni di quel serpente di marion, Crilin viene liberato ma Ghiller sa già come fermarlo e L'angelo sembra più indistruttibile di Majin Bu.
          Comincio ad avere dei dubbi sul finale positivo di questo special
          "Dici che chi è più debole dovrebbe lasciare che il più forte si prenda la sua vita? E allora... non dire un'altra parola e muori in silenzio!" Dragon Ball Adventure Ep. 90

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          • Finalmente torno a commentare, un episodio davvero interessante, i gemelli non sono riusciti ad ingannare il perfido Ghiller che si dimostra una volta di più veramente astuto. C-17 é in grave difficoltà contro i poteri di Marion, speriamo che trovi una scappatoia.
            Chissà che diavoleria ha in mente Ghiller per poter rivaleggiare contro Crilin...
            L'angelo pare invulnerabile, peggio di Majin Bu, ma un punto debole deve averlo, speriamo che Gohan e Vegeta lo trovino al più presto se no sono guai.

            Continua così!! e non farci aspettare troppo

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            • EPISODIO 24: LA RESA DEI CONTI

              “Chissà dove si nasconde Ghiller! Spero che C-17 riesca a tenere Marion lontana da me… se me la trovassi davanti non saprei davvero che fare!” pensò Crilin mentre percorreva i corridoi della base alla ricerca dell’albino e della sua amata C-18, che era fermamente intenzionato a salvare. Ad un certo punto si ritrovò in un’enorme stanza, cosa che spinse l’allievo di Muten a tendere al massimo i propri sensi, dal momento che un simile posto sembrava il posto ideale per un’imboscata. I suoi denti si digrignarono in un’espressione di odio e disprezzo non appena percepì l’aura di colui che stava cercando. Ghiller era li, e non soltanto non sembrava intenzionato a sfuggirli, ma anzi, aveva tutta l’aria di averlo atteso per uno scontro faccia a faccia. “Oh! E’ arrivato il nostro eroe!” lo canzonò ironico l’uomo dagli occhi scarlatti per poi comparire innanzi a Crilin atterrando dall’alto con un veicolo volante. Sembrava un robot della stessa tipologia di quelli utilizzati dal consigliere Black e da Pilaf contro Goku, solo che non aveva un oblò per la visione esterna, segno di come si trattasse comunque di un modello più avanzato in quanto colui che lo guidava poteva vedere fuori dal veicolo senza bisogno di scoprirsi troppo. “Pensa di affrontarmi con quella cosa? Meglio stare comunque in guardia! Ghiller ha mai dimostrato di non essere uno sprovveduto!” pensò Crilin mettendosi in posizione di guardia. “Immagino sarebbe una perdita tempo chiederti come tu abbia fatto a fuggire! Perché dubito che me lo diresti!” disse l’albino dall’interno del proprio robot di colore nero. “Immagini bene… e visto che hai così tanto intuito penso che tu sappia cosa voglio sapere da te! Dov’è C-18?” fece l’uomo con tono deciso. “Huhu! Stavolta sono io a voler tenere la bocca chiusa! Mi spiace!” disse l’albino. “Te la aprirò io a suon di pugni allora!” rispose Crilin, per poi scagliarsi contro Ghiller. “Come sei prevedibile…” commentò lo scienziato per poi far protendere al proprio robot il braccio in avanti e scagliare un raggio di energia contro l’avversario. Sul volto di Crilin apparve un sorriso compiaciuto mentre il raggio gli passava attraverso e la sua figura si dissolveva innanzi agli occhi di Ghiller. “Una tecnica dell’immagine residua!” constatò l’albino mentre Crilin apparve sopra di lui cercando di colpirlo con un calcio dall’alto. “Prendi!” urlò il migliore amico di Goku, ma il suo colpo non trovò che l’aria dal momento che Ghiller schivò il colpo all’ultimo istante facendo perdere la coordinazione ad un Crilin che si era ormai convinto di aver colpito l’avversario. “Ehi ma cosa....?” fece l’allievo di Muten agitando goffamente le braccia in quanto oramai totalmente scoordinato. Non ebbe nemmeno il tempo di realizzare cosa fosse accaduto che le mani robotiche della macchina di Ghiller si serrarono su di lui e un raggio di luce azzurra partito dalla testa del robot lo avvolse completamente. “Le mie energie… mi stanno abbandonando… è questa luce, ne sono certo! Devo fare subito qualcosa!” e così dicendo compì una violenta rotazione su se stesso allontanando la macchina di Ghiller da se e costringendolo a lasciare la presa scagliandolo lontano, quindi scagliò una sfera di energia contro il robot. Questi però utilizzò i propri propulsori per decollare verso l’alto e mandare a vuoto l’attacco di Crilin che deflagrò contro una parete. “Che succede? Le cose non vanno come avevi previsto?” lo provocò Ghiller. “E’ incredibile… sembra che capisca con anticipo tutto quello che faccio!” commentò tra se e se Crilin. “Come se non bastasse quella strana luce mi ha fatto perdere parte della mia energia… quel pazzo non la smette di sfoderare armi terribili! Meglio concludere lo scontro alla svelta!”. Così dicendo egli sollevò le braccia per poi protenderle in avanti e scagliare una colossale onda di energia dorata. Il Kakusandan. Ghiller evitò l’attacco con facilità, ma con un repentino movimento delle braccia l’allievo di Muten modificò la traiettoria dell’attacco all’ultimo momento. “Non può evitarlo!” esultò Crilin tra se e se, ma il suo entusiasmo venne meno quando il robot dell’albino venne circondato da una barriera di energia che vanificò totalmente l’attacco. “E’ tutto inutile! Non puoi sperare di cogliermi di sorpresa! Le informazioni immagazzinate nella banca dati del mio robot sono capaci di interpretare i tuoi movimenti e il flusso del tuo Ki per prevedere con anticipo ogni tua mossa!” disse Ghiller con tono di trionfo. “Che cosa???” sussultò Crilin. “Oh… non sarei di certo in grado di battere uno dei tuoi amici saiyan, tuttavia per uno come te questo robot rappresenta già un ostacolo insormontabile!” sorrise l’albino per poi scagliare contro il migliore amico di Goku una coppia di missili dalle mani del robot. Con prontezza di riflessi il guerriero riuscì ad evitare di essere colpito. Egli dubitava che dei missili normali sarebbero riusciti a danneggiarlo consistentemente, tuttavia dal momento che il suo avversario era un autentico genio del male era meglio non correre il rischio di avere brutte sorprese. I missili, tuttavia, erano dotati di un sensore di rilevazione termica, e quindi, una volta mancato il bersaglio, tornarono a puntarlo. Crilin non era tuttavia uno sprovveduto, e il fatto che quelle armi avessero un dispositivo di ricerca era il minimo che gli si potesse aspettare da Ghiller. “E’ inutile evitarli a quanto pare…” constatò Crilin per poi espandere la propria aura causando la deflagrazione dei missili. “Tuttavia anche facendo così hai commesso un errore…” ghignò il malvagio scienziato. Infatti non appena i missili esplosero crearono un intenso bagliore di luce che accecò Crilin. “Ah… maledetto!” imprecò l’allievo di Muten potandosi l’avambraccio davanti agli occhi. “Che c’è? Ti piace tanto usare il Tayoken ma quando sei tu ad essere accecato protesti? Sei veramente un piccolo ipocrita!” lo canzonò Ghiller, il quale dall’interno del robot non patì gli effetti abbaglianti prodotti dalla deflagrazione dei missili e con i sensori riuscì a rilevare la posizione di Crilin. “Non hai più scampo!” esultò l’albino con espressione folle per poi far uscire dall’addome del proprio robot un cannone dal quale scaturì un potentissimo raggio di energia azzurra che centrò in pieno il disorientato Crilin in una colossale esplosione di energia. “La vittoria è mia…” sorrise compiaciuto Ghiller.

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              • “Crepa, traditore!” urlò C-12 colpendo C-17 con un violento pugno facendolo stramazzare al suolo. “Non avresti mai dovuto metterti contro il maestro Ghiller! E’ stato un errore che pagherai con la vita!”. L’androide dai capelli azzurri piombò nuovamente sul cyborg colpendolo con ripetuti calci. Ad un certo punto però C-17 riuscì a bloccare con la mano il piede di colei che da umana era conosciuta come Marion e un sorriso divertito solcò il suo volto. “Androidi…” commentò sarcastico il fratello di C-18. Il cyborg scattò in piedi e colpì l’avversaria con un calcio in rotazione che la mandò a sbattere violentemente contro un muro. “Com’è possibile? Non può essere!” esclamò lei con gli occhi sgranati per lo stupore e la paura. C-17 sarebbe dovuto essere incapace di muoversi e totalmente alla sua mercé. “Sei una stupida! Tu sei un’androide spia… le tue capacità ti avrebbero al massimo permesso di fuggire, non certo di sopraffarmi! Sperare che il tuo stupido veleno potesse fermarmi per il tempo necessario a uccidermi è stata una previsione sin troppo ottimistica!” disse il fratello di C-18 per poi contrattaccare e colpire ripetutamente l’avversaria. La forza di C-17 era nettamente superiore, e non ci volle molto al cyborg prima di sopraffarla. “No… non posso tradire la fiducia del maestro Ghiller fino a questo punto!” ringhiò C-12, ormai messa alle strette, per poi portare la mano all’altezza del petto. “Sei più forte di me, ma ciò non mi impedirà di spedirti all’inferno! Ne valesse pure della mia stessa esistenza!” disse lei accumulando energia nel punto dove la sua mano si era posata. “Dannazione… anche lei ha una bomba all’interno del suo corpo!” realizzò C-17 per poi scattare verso C-18 allo scopo di metterla in salvo. “E’ troppo tardi!!! Hahahahaha!!!” rise C-12 per poi attivare la bomba ed esplodere in una violenta deflagrazione. C-17 fece da scudo con il proprio corpo all’inerme sorella per evitare che anche essa venisse coinvolta dell’esplosione. Il cyborg riuscì a salvarsi, ma venne gravemente danneggiato, non riuscendo più nemmeno a rialzarsi. “Maledetta… mi ha colto alla sprovvista! Non immaginavo sarebbe arrivata ad auto eliminarsi pur di farmi fuori! Sfortunatamente per lei, ha fatto male i conti! Ciò non toglie che in queste condizioni io non possa raggiungere Ghiller! A questo punto tutto dipende da Crilin!” pensò il cyborg perdendo i sensi in prossimità della sorella resa silente e immobile dai poteri di controllo di Ghiller, ma dai cui occhi traspariva tutta la tristezza per le sofferenze del fratello, e la gratitudine per il suo sacrificio.
                Nel frattempo la battaglia di Gohan e Vegeta contro l’Angelo si stava tramutando in un vero e proprio massacro. I due saiyan si stavano limitando ormai ad una difesa passiva, nell’attesa di riuscire ad escogitare un modo per colpire efficacemente quell’imbattibile creatura artificiale, che aveva reso vani tutti i loro attacchi con la sua incredibile capacità rigenerativa. “E’ tutto inutile… non potete sperare di sconfiggermi! Dovrebbe ormai esservi sin troppo chiaro come la mia immortalità sia reale!” disse la femminile figura alata. “Basta… chiudi quella bocca! Non importa se dovrò ucciderti dieci, cento o mille volte! Ma non mi farò battere da te!” ringhiò Vegeta. “Hahaha! Ti rendi conto che quello che dici manca completamente di ogni senso logico? Del resto è risaputa la stupidità del tuo orgoglio! Che ti porta a illuderti di realizzare l’impossibile!” lo derise l’angelo. “Ti ho detto di chiudere quella bocca… e soprattutto… di non insultare il mio orgoglio!!!!” urlò il principe dei saiyan per poi scagliarsi con una risolutezza e una ferocia tali contro l’angelo dal cogliere di sorpresa la creatura artificiale suprema di Ghiller. “Incredibile… non ha nessuna speranza razionale di battermi, eppure mi attacca ancora con tanta ferocia e determinazione! E’ un guerriero straordinario che può essere fermato solo dalla morte, e non dalla paura o dallo sconforto” pensò l’angelo, che prima di poter reagire si ritrovò Vegeta addosso. Il principe dei saiyan afferrò per la vita la creatura artificiale ed entrambi precipitarono in acqua da un’altezza siderale. Vegeta colpì ripetutamente l’angelo con dei potenti pugni, ai quali l’angelo rispose con un calcio ben assestato all’addome del saiyan che lo scagliò lontano da se. Fatto questo egli emerse dall’acqua con sollecitudine, atteggiamento che non sfuggì al principe. “Come mai ha così tanta fretta di uscire dall’acqua? Eppure in quanto essere artificiale egli dovrebbe trovarsi in vantaggio, non avendo la necessità di respirare!” pensò Vegeta. Il saiyan riemerse, con un sorriso stampato sul volto. “Tutto a posto?” gli chiese Gohan. “Se è tutto a posto? Direi proprio di si… dal momento che ho finalmente scoperto il suo segreto!” disse il padre di Trunks.

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                • Sei prolifico in questi giorni. Vediamo un po' dove vai a parare con l'acqua.

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                  • No dai ma che culo ci vuole per scoprire cosi la debolezza dell'angelo
                    Dev'essere per compensare la paraculaggine di Goku visto che Vegeta le ha sempre prese, riequilibriamo facendogli avere 'ste botte di fortuna

                    Mamma mai Crili, crepa e falla finita
                    sigpic
                    La mia FF (con riassunto) http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=75487
                    Altre mie FF http://gamesurf.tiscali.it/forum/sho...42#post1433042

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                    • ho trovato un pò frettolosa la parte di 17 e C-12, anche se da una parte ci sta per far andare avanti la storia ed evitare che rallenti troppo.
                      curioso il fattore acqua, non è che va in cortocircuito come una comunissimo ascigacapelli
                      Last edited by goku super sayan III; 07 December 2010, 20:14.
                      "Dici che chi è più debole dovrebbe lasciare che il più forte si prenda la sua vita? E allora... non dire un'altra parola e muori in silenzio!" Dragon Ball Adventure Ep. 90

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                      • Probabilmente vegeta ha visto un filo scoperto a questo punto

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                        • Crilin è proprio sfigato...
                          Prima squartato da Ghiller, poi ricucito, poi violentato (?), e ora malmenato dal robottone.
                          Certo, presumo non basterà un solo raggio per stecchirlo, immalgrado tutto.[.cit]

                          Ma...l'angelo è costruito con la pasta di sale? XD
                          No, perchè se non è Waterproof Ghiller la cappella l'ha fatta bella ampia e grande stavolta! Forse era troppo impegnato a fare fap fap al pensiero di massacrare il piccoletto, e si è scordato questo dettaglio vitale.
                          Dopotutto l'orgoglio precede la distruzione.
                          Last edited by GT!; 07 December 2010, 18:32.
                          Nolite te bastardes carborundorum

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                          • Si ricomincia anche con lo special!

                            A Crilin non gliene va bene una, speriamo che sappia trarsi d'impiccio, confido nella sua esperienza di guerriero.
                            C-17 é finalmente riuscito a configgere C-12, anche se ormai anche lui é fuori gioco.
                            Per Vegeta vale il detto la fortuna aiuta gli audaci, sembra aver finalmente trovato il punto debole dell'invincibile angelo, forza!!

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                            • EPISODIO 25: L’IMPERFEZIONE DI UN EROE

                              “Davvero? Sei riuscito a scoprire il suo punto debole?” chiese Gohan, i cui occhi si illuminarono di una ritrovata speranza. “Credo proprio di si… l’ho capito quando siamo caduti in acqua! Col suo modo di comportarsi si è tradito e mi ha dato modo di scoprire il segreto della sua invincibilità” rispose il principe dei saiyan. “Tsk! Tu farnetichi saiyan! Un emissario dei cieli quale io sono non…” disse l’angelo, il quale non ebbe però il tempo di terminare la frase in quanto Vegeta lo zittì. “Finiscila di recitare la commedia, ammasso di ferraglia! Hai voluto farci credere di ritenerti un essere un vero angelo per rendere più credibile il fatto che tu non avessi nulla da temere! In realtà col tuo comportamento hai tradito il fatto di essere ben consapevole del tuo punto debole, e di aver agito nella speranza che noi non lo potessimo sfruttare!” disse il principe dei saiyan. “Spiegati, Vegeta! Cosa centra l’acqua?” chiese Gohan. “Oh… l’acqua in se non centra proprio nulla! Centra ciò che si trova SOTTO l’acqua!” sorrise Vegeta per poi protendere la mano verso il basso, puntando il suo palmo contro il fondale marino. L’angelo sgranò gli occhi, ormai conscio dell’inutilità di continuare a bluffare, e consapevole di come il principe dei saiyan avesse inequivocabilmente compreso ogni cosa. “No, maledetto! Fermati!” urlò la femminile figura alata tentando di avventarsi su Vegeta prima che egli potesse mettere in atto il suo proposito, venendo però intercettata da Gohan, che le si parò davanti impedendogli di raggiungere il padre di Trunks. “Big Bang Attack!!!” urlò Vegeta per poi scagliare un colpo di devastante potenza contro il fondale marino facendo innalzare delle onde alte decine di metri. Quando la superficie del mare tornò al proprio stato originale, su di essa Gohan vide come su di essa avessero preso a galleggiare una miriade di rottami, come se qualcosa sul fondo marino fosse andata distrutta. “E quelli che cosa sono?” chiese il figlio di Goku. “Non lo so di preciso! So solamente che la nostra amica doveva tenerci molto affinché restassero illesi! Per quello non ha voluto combattere in acqua! Per paura che venissero danneggiati! Dovevano essere sepolti diversi metri sotto il fondo del mare! Tuttavia quando ero in acqua ho notato come dal fondo stesso uscissero delle strane colonne gassose, che ne tradivano la presenza! Mi piacerebbe sapere quale era la loro funzione” rispose Vegeta. “Del gas hai detto? Uhm… ma certo! Forse ho capito! L’angelo è una creatura artificiale, giusto? Dunque costruita con dei materiali inorganici! Ho letto che esistono dei materiali le cui molecole vanno in reazione con certi tipi di gas in modo tale da rilegarsi tra loro in maniera pressoché istantanea quando vengono scomposte! In altre parole noi disintegravamo il corpo dell’angelo, ma il gas, inodore, che permeava nell’aria per mezzo delle turbine che hai distrutto permetteva alle molecole che componevano il corpo stesso di riformare i legami permettendo al corpo di…” spiegò Gohan. “Oh insomma! Falla breve! In pratica senza più quella specie di gas nell’aria lui non dovrebbe essere più capace di rigenerarsi?” chiese Vegeta che provava tedio per le spiegazioni lunghe e dettagliate e fastidio per il sottile saccente compiacimento che percepiva nel tono di Gohan nel dare sfoggio della sua cultura. “In sostanza si” tagliò corto il figlio di Goku, comprendendo come in effetti fossero nel bel mezzo di una battaglia e non in un’aula di scienze. “Immagino che siate convinti di avere la vittoria in tasca, non è vero?” disse l’angelo. Prima ancora che i due saiyan potessero rispondere l’attacco dell’araldo artificiale si abbatté su di loro. Messo alle strette come un animale ferito l’essere artificiale si era scagliato come una furia su Gohan, colto impreparato da quella reazione tanto feroce, colpendolo ripetutamente con una serie di attacchi. Vegeta gli si scagliò in soccorso, ma l’angelo gli si portò alle spalle afferrandolo per la nuca e facendola sbattere violentemente contro quella di Gohan, lasciando tramortiti entrambi i guerrieri dorati. “Avete consumato troppa energia! E siete ridotti ai minimi termini! Anche se sapete come uccidermi ormai siete troppo deboli per farlo!” disse la creatura suprema di Ghiller per poi tempestare di meteore di energia Gohan e Vegeta.
                              “Oh… dunque sei ancora in piedi! Pensavo che uno come te non attendesse altro che una buona occasione per arrendersi” commentò Ghiller con disprezzo vedendo come Crilin fosse riuscito al raggio di energia scagliato dal robot del malvagio scienziato. “Non so che idea tu ti sia fatto di me… ma io non mi arrenderò mai a te! Ti ucciderò, a qualsiasi costo! Perché ti odio per quello che hai fatto sia a me che a C-18! Tra tutte le persone spregevoli che ho conosciuto tu sei certamente il peggiore!” disse l’allievo di Muten pronto, sia pure malconcio, a riprendere la battaglia. “Sei un idiota! Pensi che a me possa interessare qualcosa del tuo odio? Sei tu che hai traviato C-18 portandola a credere alle tue idiozie! Se non fosse stato per te a quest’ora ella mi seguirebbe! Dopo che ti avrò fatto fuori vedrò di riparare al danno che hai combinato riportando 18 dove deve stare! Ovvero al mio fianco!” disse Ghiller per poi scagliarsi con il proprio robot contro Crilin, colpendolo con un violento pugno, e facendolo stramazzare al suolo. “Quel raggio mi ha totalmente debilitato… normalmente non basterebbe un pugno di questo livello a farmi male!” realizzò Crilin. Con la sua astuzia Ghiller aveva totalmente sopperito al divario di forza che li separava, ed ora era il perfido scienziato a trovarsi in vantaggio. “Non posso perdere contro di lui! Altrimenti C-18 sarà condannata per tutta la vita ad essere un burattino nelle sue mani! Lo devo uccidere! Con qualsiasi mezzo!” pensò furente. Era la prima volta che Crilin provava un odio tanto viscerale, quasi oscuro. Non si sarebbe fatto alcuno scrupolo pur di uccidere colui che ai suoi occhi incarnava il diavolo in persona. Egli si alzò in piedi ed attaccò nuovamente Ghiller, ma ogni suo attacco veniva eluso dai sistemi di rilevazione del robot che permettevano all’albino di prevedere ogni mossa dell’avversario. Ogni volta che Crilin veniva atterrato dai violenti colpi del robot, però, si rialzava, retto da una feroce determinazione di non perdere, sorretto dalla forza stessa di un odio che mai gli era appartenuto sino ad allora, ma che in quel momento bruciava ardente nella sua anima. “Oh! Chi lo avrebbe mai detto! Hai tirato fuori gli attributi, piccolo ipocrita! Tuttavia non ti basterà per sconfiggermi! E lo sai perché? Perché anche io ti odio! Perché l’amore di C-18 mi doveva appartenere e invece me lo hai portato via!!!!” urlò Ghiller per poi scagliare un altro potente raggio di energia contro Crilin che si riparò utilizzando entrambe le braccia. L’impeto dell’attacco fu tale da sfondare la parete retrostante. “Crepa! Stupido nano senza naso!” inveii ancora Ghiller atterrandogli sopra con tutto il peso del proprio robot schiacciando al suolo il povero Crilin con una pressione tale da far cedere il pavimento sotto di se. La concitazione dello scontro aveva portato i due a combattere nello stesso luogo dove era avvenuto lo scontro tra C-17 e C-12 e Ghiller, guardandosi attorno realizzò quanto era accaduto. “Oh… dunque la cara numero 12 è riuscita nel suo intento! Peccato che si sia dovuta far saltare in aria! Beh, non importa! Di bambole come lei ne posso costruire quante ne voglio!” pensò Ghiller. Crilin a sua volta, da terra, vide il corpo svenuto di C-17 e quello inerte di C-18, immobile e inerme come una bambola. La consapevolezza che se non avesse trovato un modo per uscire da quella situazione Ghiller lo avrebbe certamente ucciso, il desiderio di uccidere l’albino che prevaricava ogni cosa, il desiderio di salvare C-18 con qualsiasi mezzo. Quale motivo spinse Crilin a compiere quel gesto egli non avrebbe saputo spiegarlo. Fu un istinto di sopravvivenza che lo portò a compiere un gesto rischioso, subdolo, di cui mai si sarebbe creduto capace. Con un balzo felino si portò di fronte a C-18, quindi la afferrò tenendola sollevata con l’avambraccio all’altezza della vita. “Brutto bastardo!” inveii Ghiller nel realizzare sino a che punto si fosse spinto Crilin pur di ucciderlo. Egli stava utilizzando il corpo di C-18 come uno scudo.

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                              • L’allievo di Muten stava giocando una scommessa pericolosa. Se davvero l’albino era innamorato di C-18 come sosteneva, egli non avrebbe mai rivolto i suoi colpi contro di lei, in caso contrario sarebbe stata la fine sia per Crilin che per la bionda cyborg. Normalmente egli avrebbe avuto mille riserve a ricorrere ad un simile espediente, ma quel demonio che lo aveva torturato per puro piacere e che aveva condannato a C-18 ad una vita di sofferenze era stato capace di risvegliare in lui un rancore e un desiderio di vendetta cieco e risoluto. Crilin fu lesto ad approfittare dell’attimo di esitazione e di smarrimento di Ghiller, per scagliare un Kienzan in direzione del robot. Colto in controtempo, lo scienziato non poté evitarlo, e il suo robot venne distrutto. Crilin aveva vinto. Quale amara vittoria però quella ottenuta realizzando che Ghiller aveva perso a causa del fatto che, per quanto malato, il suo amore per 18 era sincero. Quale eroe poteva definirsi tale se per avere ragione del proprio antagonista aveva sfruttato i suoi sentimenti? E per di più utilizzando come uno strumento la donna che diceva di amare. Provò un profondo senso di disgusto per se stesso, per quello che era diventato, e per come il suo odio lo aveva spinto a comportarsi. Era andato contro tutti i suoi principi, e in quel momento comprese perché il fatto che Ghiller avesse utilizzato per lui l’appellativo di “ipocrita” gli avesse bruciato tanto. Perché in fondo lo era davvero, e l’albino lo aveva capito prima di lui. “Sono un debole… non solo come guerriero, ma anche come uomo! Anzi, non mi si addice neppure essere definito tale, perché mi sono comportato in maniera indegna!” pensò Crilin lasciando andare C-18, senza trovare il coraggio di guardarla negli occhi, e leggervi il biasimo, la condanna e la delusione che lei avrebbe provato nei suoi confronti. In quel momento però qualcosa attirò la sua attenzione. Ghiller non era morto nell’esplosione del robot e stava uscendo dalle lamiere per mettersi in salvo. “Tu! Piccolo ipocrita! Che uomo… che razza di uomo sei? Io avrò anche commesso degli errori, ma sono sempre meglio di un patetico verme strisciante come te!” lo accusò Ghiller. “Stai zitto! Se mi sono comportato così è stato solo perché tu mi hai spinto a farlo!” ribatté l’altro. “Ah! Molto comodo da parte tua riversare tutta la colpa su di me! Non riesci ad essere onesto nemmeno quando ti stai apprestando a togliermi la vita? La tua ipocrisia ha davvero del patologico allora!” disse sarcastico Ghiller, che per quanto conscio di non avere praticamente via di scampo non dava segni di paura e non rinunciava a manifestare tutto il proprio disprezzo per il suo rivale. "Sei stato tu a trasformare C-18 in una cyborg! Hai giocato con la sua vita e con quella di suo fratello! E anche con quella del Dr.Gero... un'inconsapevole marionetta nelle tue mani! Provo quasi pena per lui! Tu sei un essere ignobile!" lo accusò Crilin. "Cosa ne sai tu? Io amavo C-18! E tu me l'hai portata via! E poi ti sei servito di lei contro di me!" urlò Ghiller. "Trasformare una donna in una macchina schiava dei tuoi comandi non è amore! Può esserlo solo per la tua mente malata e deviata! Tu sei malato a livello mentale Ghiller! Persone come te non dovrebbero esistere, ma la loro anima dovrebbe essere purificata all'Inferno! Io probabilmente non la merito, ma di certo nemmeno tu!" ribatté Crilin. "Non ti permetto di giudicarmi!!!!" urlò Ghiller per poi estrarre la propria pistola a ioni destabilizzanti, la stessa con cui in precedenza era riuscito a rendere inerme Crilin sopprimendo la sua forza spirituale. Stavolta però il guerriero Z non si fece sorprendere "Kienzan!!!!" urlò per poi scagliare il proprio cerchio di energia tagliando a metà Ghiller e sancendo così la fine della sua vita e dell'incubo che egli rappresentava per se stesso e C-18. Quindi si avvicinò al suo carattere e con un’onda di energia lo disintegrò, riversando in quel gesto tutta la rabbia che provava tanto per Ghiller quanto per se stesso. Quindi cadde in ginocchio e pianse, amaramente. Le stesse lacrime che sgorgarono dagli occhi di C-18. Mai vittoria era stata più amara, e nel momento in cui Crilin aveva appena ucciso il proprio peggiore nemico mai egli si sentiva tanto lontano dal potersi definire un eroe. Un paradosso angosciante e doloroso.

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