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Gli Specials di DB Adventure!

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  • EPISODIO 1: UNA VECCHIA CONOSCENZA

    Città dell’Ovest.
    Una delle principali metropoli del pianeta Terra.
    Come ogni giorno, le sue vie erano percorse da una moltitudine di persone, ognuno con le proprie mansioni da svolgere e i propri posti dove andare. La necessità di narrare questa storia ci spinge tuttavia a focalizzare l’attenzione, in questa moltitudine di gente, su una coppia di persone che camminava l’uno di fianco all’altra. Nessuno di coloro che stava avendo modo di vedere insieme quelle due persone avrebbe potuto comprendere la straordinarietà di tale evento, ma se qualcuno che avesse conosciuto anche uno solo dei due avesse potuto vederli, non avrebbe potuto che restarne di stucco.
    Sulla sinistra, al lato esterno del marciapiede, camminava un uomo di bassa statura, con la testa del tutto priva di capelli e sei puntini sulla fronte. Non era consuetudine per lui muoversi per le vie di una città, in quanto aveva trascorso la maggior parte della sua vita nell’isolamento dell’isola del proprio maestro, il leggendario Muten, presso il quale era solito allenarsi, benché fosse da tempo diventato immensamente più forte dell’eremita delle tartarughe stesso. Proprio la circostanza particolare lo aveva portato a rinunciare alla propria tuta da combattimento, poco consona ad un giro in città, vestendo con un completo piuttosto elegante, il migliore di cui egli disponesse. Portava una camicia di colore azzurrino, sopra la quale sarebbe generalmente andata indossata una giacca, la quale però, complice il caldo di quel giorno, era adagiata sulla spalla sinistra dell’uomo, il quale la sorreggeva con le dita della mano. La giacca era di un bianco candido della stessa tonalità dei pantaloni.
    “Non riesco a credere che stia succedendo davvero! Se questo è un sogno giuro che, malgrado la mia natura mite, potrei uccidere chi avrà la malsana idea di svegliarmi!” pensò Crilin tra se e se. Il suo volto era il ritratto della felicità, per quanto non riuscisse a celare un certo imbarazzo. Il motivo di tanta euforia consisteva nella persona che camminava al suo fianco. Una donna molto bella dai biondi capelli e gli occhi azzurri, vestita in abiti piuttosto sportivi, con un paio di jeans ed un maglioncino nero con le maniche striate. Ella sembrava molto meno coinvolta emotivamente dalla situazione, e si limitava a guardarsi in giro con espressione un po’ annoiata.
    “Finalmente C-18 ha accettato di uscire con me!” continuava a pensare Crilin, il quale, dopo una certa diffidenza iniziale da parte della cyborg, era riuscito a legare con lei. Beh… in realtà egli non avrebbe saputo nemmeno dove andarla a cercare, ed infatti era stata lei a raggiungerlo sull’isola di Muten e praticamente a costringerlo a portarla a fare un giro. Del resto 18 era una donna a cui lo spirito di iniziativa non era mai mancato. Comunque ciò non importava molto a Crilin. Tutto ciò che egli aveva desiderato da un anno a quella parte era di trascorrere del tempo con quella cyborg che gli aveva rapito il cuore, e l’inatteso realizzarsi del proprio sogno non poteva che farlo sentire realmente felice ed emozionato. Il terrestre, tuttavia, sapeva di non poter passare l’intero pomeriggio senza spiccicare parola, quindi, si diede un contegno e cercò di abbozzare una conversazione con una frase banale e di pretesto. “Bella giornata oggi eh?” disse il piccolo terrestre. C-18 sospirò “Si, è una bella giornata esattamente come lo era un quarto d’ora fa quando me lo hai fatto notare l’ultima volta…” disse la cyborg, la quale si rese conto una volta di più di come, nel rapportarsi con l’altro sesso, Crilin fosse un autentico disastro. “Ehm… già!” mormorò Crilin arrossendo, rendendosi conto di come non stesse riuscendo ad essere di compagnia alla cyborg come egli avrebbe desiderato essere. Dunque decise di farsi coraggio e di prendere l’iniziativa, onde evitare che la propria compagna morisse di noia. “Ti va se ti offro qualcosa da bere?” chiese dunque l’allievo di Muten. “Oh… credevo non me lo avresti mai proposto!” chiese C-18 con il classico tono ironico di chi sembrava considerare un miracolo che le si proponesse qualcosa di interessante. “Ti va se andiamo li?” chiese Crilin per poi avvicinarsi all’ingresso di un locale. Non appena Crilin le ebbe dato le spalle, essa sorrise dolcemente, intenerita. Se ella si stava comportando in maniera tanto sbrigativa, quasi severa, nei confronti di C-18 era solo per spronarlo e spingerlo finalmente a vincere le proprie insicurezze. Ciò tuttavia non toglieva che anche la cyborg era molto contenta di stare insieme a quell’uomo così dolce e premuroso.
    “Sai…” commentò Crilin, sedendosi al tavolo assieme a C-18 “Non credevo che, essendo un cyborg tu mangiassi o bevessi!”. “Se magari abbassassi la voce ed evitassi di far sapere cosa io sia a tutto il locale, non la considererei una cattiva idea…” disse la cyborg con tono abbastanza stizzito. “Hai ragione, scusa… hehe!” rispose imbarazzato Crilin. “Comunque si… io tecnicamente non avrei bisogno mangiare o bere, ma al contempo ciò non toglie che farlo sia comunque un piacere! Dopotutto ho delle parti meccaniche all’interno del corpo, ma per il resto il mio organismo è quello di un essere umano!” sussurrò 18. “E sai fare la cacca?” chiese Crilin. Seguirono alcuni istanti di silenzio. “CRILIN! SEI UN IDIOTA! COME TI E’ SALTATO IN MENTE DI CHIEDERLE UNA COSA TANTO STUPIDA?!!” pensò tra se e se Crilin, ritraendosi per l’imbarazzo tanto che per poco non finì direttamente sotto il tavolo. C-18 sorrise, imbarazzata per la goffaggine di Crilin, ma al contempo decisa a non fargli pesare quell’uscita infelice, anche perché, andava detto, era anche una cosa piuttosto buffa e divertente. “Naturalmente” rispose lei. L’allievo di Muten si sentì sollevato nel comprendere come 18 non si fosse arrabbiata, e al contempo la sua vista era stata allietata dal vederla, finalmente sorridere.
    Una volta ordinato le proprie consumazioni, fu C-18 a riprendere il discorso, cercando di portare la conversazione su un piano maggiormente interessante. “Ti va di raccontarmi qualcosa di più sul tuo conto? Su di te non ho altro che dei semplici dati tecnici che il Dottor Gero ha inserito nella banca dati collegata al mio cervello… tuttavia mi piacerebbe che mi raccontassi qualcosa di un po’ meno legato all’aspetto combattivo! Insomma… raccontami quello che vuoi!” disse la cyborg invitando il terrestre a rilassarsi e mettersi a proprio agio.
    Last edited by Final Goku II; 02 February 2009, 21:44.

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    • Pian piano Crilin iniziò a sciogliersi, raccontando speditamente della propria vita. Non si poteva certo dire che l’esistenza del piccolo terrestre non fosse stata interessante e piena di avventure fantastiche. Gli raccontò della sua infanzia al tempio, del suo addestramento presso il maestro Muten, del suo primo torneo Tenkaichi. “Non ci posso credere… quel vecchio pervertito con cui vivi ha sconfitto Goku una volta?” chiese sorpresa C-18. “Hehehe… è vero, ormai il maestro Muten ha abbandonato completamente gli allenamenti! Si può dire che è andato in pensione! Tuttavia, non giudicarlo male! Sembra solo un vecchio pervertito, ma in realtà sa rivelarsi molto saggio, ed è un profondo conoscitore delle arti marziali! Se sono, assieme a Tenshinhan, il più forte essere umano della Terra, lo devo soprattutto ai suoi insegnamenti! Poi sono successe altre cose che mi hanno portato a crescere… è vero, ma alla base di tutto stanno gli insegnamenti del mio maestro!” spiegò Crilin, per poi continuare col proprio racconto, giungendo a raccontare di quando aveva cercato le sfere del drago assieme a Goku e Bulma, contendendole proprio al Red Ribbon, l’esercito per cui lavorava il Dottor Gero, il creatore di C-18. “Dunque anche tu hai avuto a che fare con il Red Ribbon! Sapevo che era stato Goku a distruggerlo, ma non credevo che anche tu ne fossi coinvolto… in ogni caso il fatto che tu abbia avuto delle cattive esperienze con quell’esercito non può che rendermi ancora più sorpresa del fatto che tu possa essere riuscito a non vedere in me una nemica!” commentò C-18. “Tu sei diversa da loro… quella era gente malvagia, proprio come il Dottor Gero… mentre ho capito subito che tu non sei una persona cattiva!” disse Crilin. La donna sussultò, colpita dalle parole del terrestre “Ti ringrazio molto… comunque non riporre troppa fiducia nella mia bontà d’animo… potresti rimanerne deluso…” spiegò 18. “In che senso?” chiese sorpreso Crilin. “Non ha importanza… potresti non saperlo mai, e penso sarebbe meglio così!” tagliò corto la cyborg. “Come preferisci… tuttavia spero che un giorno riporrai abbastanza fiducia in me da sentirti libera di parlarmene! Prima di allora, comunque, non ti farò pressioni di alcun genere!” rispose il piccolo terrestre. “Grazie!” sorrise C-18. “Ma non fermarti… continua a raccontare!” lo invitò lei. Crilin accettò di buon grado e le raccontò anche del secondo torneo Tenkaichi a cui aveva partecipato, sino a giungere al momento della propria morte. “Dunque tu sei morto una volta? E immagino ti abbiano resuscitato con le sfere del drago!” constatò C-18. “Esattamente! Beh… veramente sono morto due volte! La seconda volta è stata per mano di Freezer… un alieno malvagio e potentissimo, che Goku ha sconfitto trasformandosi in Super saiyan per la prima volta, in un impeto di rabbia!” spiegò Crilin. “E’ stata la tua morte a far diventare Goku un Super saiyan? Non lo avrei mai immaginato! Goku ti vuole molto bene a quanto pare!” disse la donna. “Eh si… se non ci fosse stato Goku in tutti questi anni non so proprio come avrei fatto! E adesso che lui è morto beh… se devo essere sincero sono un po’ angosciato dall’idea di non sapermela cavare! Hehehe!” ridacchiò Crilin. “Non devi!” affermò perentoriamente C-18 portando istintivamente la sua mano su quella del terrestre, appoggiata sul tavolo. Era stato un gesto istintivo e naturale, che fece sussultare Crilin. La stessa C-18 non poteva credere di averlo fatto realmente, e la ritrasse, imbarazzata. Seguirono alcuni istanti di silenzio… di imbarazzo, in cui nessuno dei due riusciva a trovare il coraggio di guardare l’altro negli occhi. Fu proprio quell’improvviso imbarazzo, che spinse la cyborg a volgere lo sguardo altrove, che le fece focalizzare l’attenzione sulla televisione del locale, che in quel momento stava trasmettendo il notiziario. E fu proprio un’immagine alla televisione che catalizzò l’attenzione di C-18, la quale sgranò gli occhi incredula, nel vedere la foto di un uomo, probabilmente colui di il giornalista stava parlando. “Non può essere…” pensò la donna, profondamente scossa e turbata. La foto ritraeva un uomo dai lunghi capelli bianchi. Non era vecchio, anzi, quindi non era un bianco figlio del passare del tempo… era proprio un’insolita e particolare chioma albina. Del resto le stranezze di quella persona non finivano li! Un’altra particolarità di quel misterioso figuro erano i suoi occhi dalle pupille rosse scarlatte, che gli davano un che di inquietante, malgrado nella foto avesse un’espressione rilassata e tranquilla. La sua carnagione era chiarissima, in contrasto con la camicia di colore nero che indossava. C-18 sembrò sconvolta nel vedere quella persona ritratta nella foto, al punto che le sembrò di aver visto un fantasma. In un certo senso il paragone calzava, in quanto non solo era convinta che quell’uomo fosse morto molti anni prima, ma egli incarnava anche gli spaventosi incubi che la donna era convinta facessero ormai parte di un passato lontano.

      P.S: La battuta di Crilin sulla cacca non è farina del mio sacco ma è una citazione di un celeberrimo manga... tuttavia trovavo che ci stesse bene!

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      • Naturalmente siamo in tanti ad aver capito chi sia l'albino.... Bel capitolo introduttivo. Forza Final, vogliamo il seguito.

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        • Molto interessante!
          Oddeu! Il primo appuntamento di Crili e C18! E lei se l'è andato a cercare!
          ...
          Povarcc... ehm... che tenerezza!
          Ma... ma Crili! Che cavolo di discorsi fai?! Oh santo cielo!

          Ottimo episodio! Torovò però un paio di errori grammaticali!
          Ora voglio proprio vedere com'è questa storia di Ghiller!
          P.S: La battuta di Crilin sulla cacca non è farina del mio sacco ma è una citazione di un celeberrimo manga... tuttavia trovavo che ci stesse bene!
          Ps. Ma anche no!
          sigpic
          La mia FF (con riassunto) http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=75487
          Altre mie FF http://gamesurf.tiscali.it/forum/sho...42#post1433042

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          • Oh, meraviglioso il primo episodio dello special!!
            Che carini! Il primo appuntamento di C18 e Crilin...beh, certo che lui poteva inventarsi altre scuse per parlare, pur essendo parecchio imbarazzato ...ma è proprio questo che lo rende un tenerone! Però, quell'esilarante quesito sulla cacca non me lo sarei mai aspettata ! Anzi C18 non se l'è presa affatto...è davvero diversa lei!
            Uhm, ecco che qualcuno turba la pace e la serenità della cyborg...molto bene, sono curiosa di sapere come proseguirà la vicenda!!
            "L'uomo non vivrà in questo modo in quanto uomo, ma in quanto in lui c'è qualcosa di divino" Aristotele Mia FF: "Al di là delle apparenze". 59° Cap!

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            • Originariamente Scritto da Final Goku II Visualizza Messaggio
              “E sai fare la cacca?”
              Cough!!! ***GT! Si strangola con le patatine fritte, e il latte che stava bevendo le esce dalle narici***
              Bwah ah ahah!!! Oddio mio, con che frasi se ne esce fuori Crilin, avete forse intenzione di uccidermi??!
              Final, dimmi che quel manga è Dr Slump e Arale, perchè non posso credere ci siano altri manga con battute così demenziali!
              Menomale che 18 l'ha presa sul ridere, va...!

              Originariamente Scritto da Final Goku II Visualizza Messaggio
              “Non devi!” affermò perentoriamente C-18 portando istintivamente la sua mano su quella del terrestre, appoggiata sul tavolo. Era stato un gesto istintivo e naturale, che fece sussultare Crilin. La stessa C-18 non poteva credere di averlo fatto realmente, e la ritrasse, imbarazzata. Seguirono alcuni istanti di silenzio… di imbarazzo, in cui nessuno dei due riusciva a trovare il coraggio di guardare l’altro negli occhi.
              Ullallà! Beh, è così che si comincia: pochi ed insignificanti contatti...e poi di punto in bianco ci si ritrova con una bambina tra le braccia!
              La cosa mi garba assai.
              Molto tenera come scena! Adoro come il piccoletto sia goffo ed impacciato con l'altro sesso, è una cosa che lo rende quasi adorabile!
              Ottima idea finire il capitolo senza lasciare nessun altro dettaglio al merito, lasciandoci solo con una 18 sconvolta da ciò che ha visto!
              Che si verrà a scoprire? Non sto più nella pelle!
              Nolite te bastardes carborundorum

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              • E rufy chiese a B...:
                "Ma tu la fai la cacca?"
                B...:
                "Ovviamente"

                Oda ringrazia per la citazione .

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                • Molto bello questo primo capitolo del 2° special, il primo appuntamento di Crilin con C-18 anche se nn mi sarei aspettato una domanda così da Crilin !??!?!? fortuna che C-18 nn se l'è presa
                  Sai mi è piaciuta soprattutto la parte dove Criln dice di essere l'umano + forte insieme a Ten
                  si ho sempre pensato che fosse Crilin (mi è + simpatico ) ,ma così hai evitato tutti i vari battibecchi sulla questione.... bella scelta
                  Chi sarà questa volta a rovinare tutto?
                  Last edited by GoTeo; 09 February 2009, 18:07.
                  sigpic
                  Il mio primo video adesso rimodernato.... "braccio destro di Dante™"
                  Ed ecco il secondo OSCAR DBA 2007/2008 :"Miglior critico di ff"
                  Mia LongShot con Gogeta_89

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                  • ti prego final posta sono in crisi d'astinenza!!!!!!!!!
                    "Dici che chi è più debole dovrebbe lasciare che il più forte si prenda la sua vita? E allora... non dire un'altra parola e muori in silenzio!" Dragon Ball Adventure Ep. 90

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                    • EPISODIO 2: GHILLER

                      C-18 era rimasta come pietrificata. L’incredulità e lo smarrimento la pervadevano, e la cyborg cadde in un profondo stato di inquietudine ed angoscia. Possibile che un uomo, un comunissimo essere umano, fosse capace di terrorizzare quella donna dall’indomito carattere al punto da renderle insopportabile persino l’idea che questi camminasse sullo stesso pianeta dove viveva lei?
                      Questi sentimenti si tramutarono in sdegno nell’udire in che termini il conduttore del telegiornale parlava dell’uomo nella foto.
                      “Si tratta dell’ennesimo servigio che quest’uomo misterioso rende al genere umano! Nessuno conosce il suo vero nome ne le sue generalità, si sa solo che egli si fa chiamare Ghiller! Con la sua genialità e le sue conoscenze in ambito medico ha creato un vaccino contro l’epidemia che ha sterminato innumerevoli persone nell’arcipelago di Vaniastu, salvando così la vita a migliaia di essere umani! Noi tutti gli siamo molto riconoscenti, e ci sentiamo oltremodo sollevati nel sapere che esistano persone tanto generose e prodighe di aiuti nei confronti degli altri!” disse il giornalista.
                      Nell’udire quelle parole, C-18 fu colta quasi da un senso di nausea. “Ma quale persona generosa? Se lo ha fatto sarà certamente stato per ottenere un tornaconto! Se conoscessi quell’uomo la metà di come lo conosco io, stupido pinocchietto in giacca e cravatta, ti guarderesti bene dal considerarlo una brava persona!” pensò tra se e se la cyborg.
                      Crilin si rese subito conto di come qualcosa avesse cambiato radicalmente lo stato d’animo della cyborg, e premurosamente le si rivolse chiedendole “Ehm… tutto a posto? Qualcosa non va?”. Le parole di Crilin risvegliarono la donna dal torpore angoscioso in cui era caduta. Lei lo fissò con i suoi occhi azzurri, guardandolo dritto negli occhi, leggendovi una sincera premura ed un desiderio ardente di aiutarla qualsiasi cosa la angosciasse. Del resto, quando si era trattato di aiutarla, Crilin non si era mai tirato indietro. La donna dai capelli biondi aveva ancora negli occhi l’indomito coraggio con cui l’allievo di Muten si era opposto a Cell nel vano tentativo di impedirgli di assorbirla. Sapeva che se si fosse confidata con lui, egli avrebbe dato tutto se stesso per proteggerla. Fu tuttavia proprio tale consapevolezza a spingerla a non farne parola con Crilin. Ghiller aveva fatto del male non solo alla cyborg, ma a tutte le persone che la donna aveva amato nella sua vita. Malgrado gran parte dei suoi ricordi fossero stati rimossi in seguito alla sua trasformazione in cyborg, ella non aveva dimenticato il male che quell’uomo aveva fatto a lei e a suo fratello quando ancora erano degli esseri umani. Senza contare tutti gli altri orrori che tormentavano da sempre i pensieri della donna e di cui Ghiller era il principale se non unico responsabile. C-18 era cosciente che se avesse coinvolto Crilin in quella questione, ci sarebbe stata la concreta possibilità che Ghiller facesse del male anche a lui, e questo la donna dagli occhi azzurri non era disposta a permetterlo, pertanto Crilin sarebbe dovuto rimanere allo scuro di tutto.
                      La donna si alzò in piedi di scatto e disse “Mi dispiace, adesso devo andare…”. Detto questo si voltò, apprestandosi ad uscire dal locale. “Dove vai? Se vuoi ti accompagno…” propose Crilin, che non avrebbe voluto separarsi dalla donna proprio quando tra i due stava iniziando a nascere una certa confidenza. “Insomma! Lasciami un po’ in pace! Non mi soffocare!” ribatté duramente C-18. Le dispiaceva trattare così Crilin, tuttavia sapeva di dover essere convincente per levarselo di torno, a costo di farlo soffrire. Era per il suo bene. “Scusami… ciao eh…” disse Crilin, con tono dispiaciuto per aver fatto alterare la cyborg. La donna non aggiunse altro e uscì, lasciando Crilin seduto al tavolo con sguardo perso, mentre di interrogava in merito a dove avesse sbagliato al punto da spingere C-18 ad andarsene in quel modo.
                      “Mmmm…” fece nel frattempo, nella propria abitazione, una donna dai capelli blu, mentre fissava la televisione concentrando la propria attenzione sulla stessa foto che tanta sgomento aveva suscitato in C-18. Sembrava estremamente pensierosa, come se quell’immagine gli ricordasse qualcosa, ma al contempo ella non fosse in grado di focalizzare nitidamente nella propria mente dove avesse già incontrato quell’uomo. “Che succede, Bulma?” chiese un uomo dai capelli neri seduto allo stesso tavolo. “Sono diversi giorni che sento parlare di quell’uomo e che la sua foto viene trasmessa ai telegiornali… si tratta di un uomo estremamente misterioso. Si fa chiamare Ghiller, ma nessuno ha informazioni sul suo passato! E’ come se fosse comparso dal nulla qualche mese fa… eppure, io sono convinta di averlo conosciuto… è stato molto tempo fa!” spiegò la donna rivolgendosi all’amico Yamcha. Al tavolo stavano seduti la padrona di casa, Yamcha in qualità di ospite, e Vegeta, il quale però non prestava particolare attenzione alla televisione, in quanto intento a godere della propria ultima scoperta. “I terrestri saranno anche una razza complessivamente mediocre, ma il fatto che abbiano inventato l’abbinamento tra latte e biscotti gli fa guadagnare qualche punto… davvero una buona idea!” pensava il principe dei saiyan mentre si accingeva a svuotare il quinto sacchetto di biscotti da inzuppare nel latte, contenuto non in una tazza come la maggior parte delle persone, bensì in una pentola, in modo da contenerne un quantitativo più conforme all’appetito del saiyan.
                      In quel momento suonarono alla porta. Bulma uscì dal proprio stato meditabondo e si avviò verso il citofono che collegava l’abitazione alla portineria. “Chi è?” chiese la mamma di Trunks. “Signora Brief, c’è una persona che chiede del signor Vegeta!” disse la portinaia. “Vegeta? Uhm… va bene! Lo mando giù subito!” disse la donna per poi rivolgersi al marito. “Vegeta… chiedono di te!” disse la donna con un’espressione abbastanza sorpresa in volto. La cosa sembrò sorprendere anche il saiyan, conscio del fatto di come fossero ben pochi coloro che conoscevano il suo nome sul pianeta Terra. Chi poteva essere venuto a cercarlo? Generalmente Vegeta non era molto interessato alle visite e al via vai di persone, assai frequente alla capsule corporation, dove Bulma e i suoi genitori ospitavano rappresentati di aziende clienti e filiali, ma il fatto che qualcuno fosse venuto esplicitamente a cercarlo lo aveva oltremodo incuriosito. “Tu hai idea di chi possa essere, Vegeta?” chiese Bulma. “No… sinceramente non ne ho idea!” disse il saiyan alzandosi. “Forse è qualcuno che ti conosce… e in questo caso la cosa non prometterebbe bene! Scusa se te lo ricordo, ma non mi sembra che le tue azioni passate siano quelle che possano rendere una persona particolarmente popolare…” disse Yamcha. “Se la tua voleva essere una frecciata, sappi che hai sbagliato bersaglio! Non rinnego nulla di ciò che ho fatto in passato… se è qualcuno che cerca vendetta mi batterò con lui! Se invece è venuto per parlare con me lo ascolterò… se mi andrà di farlo!” disse il principe per poi uscire dalla stanza. “Vegeta… non cambierai mai…” pensò tra se e se Yamcha.
                      Last edited by Final Goku II; 12 February 2009, 16:56.

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                      • Intanto, altrove, vi era qualcun altro che non era rimasto indifferente alla popolarità acquisita da Ghiller negli ultimi tempi. In una piccola casa tra le montagne, un uomo dai capelli neri spense il televisore che stava guardando, quindi si alzò in piedi, prese il proprio cappotto blu, lungo abbastanza dall’arrivargli sino a metà delle gambe, e uscì, scrutando il cielo con i suoi occhi azzurri, identici a quelli di sua sorella C-18. “Tu sai che io e mia sorella siamo ancora in circolazione, vero Ghiller? Questa tua ostentazione, questo tuo mostrarti al mondo intero… è una sfida che ci stai rivolgendo, non è vero, bastardo? Beh… io raccolgo questa tua sfida! Così finalmente potrò prendermi la soddisfazione di ammazzarti con le mie mani! Esattamente come ho fatto con il tuo amico Gero!” pensò C-17, per poi alzarsi in volo. Doveva assolutamente andare in un posto prima di poter mettere in atto il suo piano di vendetta.
                        “Eccomi! Chi sei, e cosa vuoi da me?” chiese Vegeta, recatosi all’ingresso della capsule corporation per incontrare chi aveva chiesto di lui. Il suo aspetto era quello di un comune terrestre, di sembianze piuttosto piacenti. Era poco più alto di Vegeta, e il suo fisico era piuttosto muscoloso, anche se ben proporzionato. La sua carnagione era leggermente abbronzata, e i suoi capelli biondi, portati lisci e corti. Fissava il saiyan con i suoi occhi di un intenso colore blu, ed il suo volto era solcato da un’espressione che palesava tutto il suo compiacimento di trovarsi di fronte a colui che stava cercando. Anche Bulma e Yamcha assistevano alla scena da poco distante, incuriositi dalla comparsa di quel misterioso personaggio. “Non ho idea di chi possa essere… ma la sua aura è quella di un comune essere umano! Cosa vorrà da Vegeta?” si chiese Yamcha, condividendo i propri pensieri con Bulma, la quale rimase in silenzio, ansiosa di sapere cosa volesse quell’uomo da suo marito. “Tu sei Vegeta, il principe dei saiyan, non è vero?” chiese il biondo. Vegeta rimase oltremodo sorpreso del fatto che un terrestre sapesse così tante cose sul suo conto. Anche nel caso in cui si fosse trattato di qualcuno che lo aveva riconosciuto dalle poche immagini riportate dalla televisione quando lui e Nappa avevano invaso la Terra molti anni prima, ciò non bastava a spiegare come potesse essere a conoscenza del suo lignaggio di principe. Il saiyan, tuttavia, non diede a vedere quanto fosse rimasto sconcertato dalla domanda del proprio interlocutore e chiese con tono provocatorio e sicuro “Si sono io… quanto a te, piuttosto, nessuno ti ha insegnato che ci si presenta quando ci si reca in casa di altre persone?”. Il misterioso essere umano ridacchiò sommessamente e, di rimando, rispose con lo stesso tono canzonatorio usato dal saiyan “Oh… ma quanto siamo educati! Sei diventato proprio un bravo abitante del nostro pianeta, eh, Vegeta?”. Ancora una volta Vegeta non si lasciò innervosire dalle parole di quell’uomo e disse “Cambiare discorso non ti servirà a niente! Mi hai voluto dimostrare come tu sappia molte cose sul mio conto allo scopo di impressionarmi? Beh… hai perso il tuo tempo! Dunque smettila di fare il misterioso e dimmi chi sei!”. Il terrestre annuì ed esclamò “Bene… veniamo al dunque! Il mio nome è Kano, e sono qui per chiederti di batterti con me!”. Bulma e Yamcha rimasero allibiti da tale asserzione. Un comune terrestre aveva avuto l’ardite di sfidare apertamente il principe dei saiyan. Vegeta stavolta non riuscì a celare il proprio stupore. “Hehehe… chiunque sia è certamente un mitomane! Come può pensare di sfidare Vegeta?” commentò Yamcha, convinto di trovarsi in presenza di un folle. Bulma sospirò, e intervenne per dissuadere quell’uomo da ingaggiare una battaglia da cui difficilmente sarebbe potuto uscire vivo. Vegeta era molto migliorato nel rispettare la vita degli esseri umani, ma non avrebbe messo la mano sul fuoco sul fatto che suo marito avrebbe risparmiato qualcuno che si stava dimostrando tanto insolente nei suoi confronti. “Ehm… scusami se mi intrometto, ma non so cosa tu sappia di Vegeta, tuttavia non credo che tu possa ritenerti in grado di…” abbozzò la donna avvicinandosi amichevolmente a Kano, il quale però si voltò di scatto verso di lei, fulminandola con lo sguardo e dissuadendola dall’avvicinarsi ulteriormente. Bulma sentì un brivido correre lungo la sua schiena… non avrebbe saputo spiegare la sensazione che aveva provato nel guardare negli occhi quell’uomo, ma le era stato chiaro di come si trattasse di un individuo pericoloso. “Sono a conoscenza del potere del Super saiyan, e del fatto che Vegeta sia in grado di sfruttare al cento per cento tale potere! Ma nonostante questo io mi ritengo in grado di sconfiggerlo!” ribatté Kano, estremamente sicuro di se. “E sentiamo… quale sarebbe il motivo che ti spinge a volerti battere con me?” chiese Vegeta, il quale dubitava comunque che un normalissimo essere umano potesse tenergli testa, anche se non poteva escludere che in quel momento Kano non stesse mostrando tutto il proprio potere. L’uomo si rivolse a Vegeta e sorrise, quindi candidamente affermò “E’ molto semplice, caro il mio Vegeta! Io ti voglio uccidere!”.

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                        • Accidenti, bello questo 2° capitolo del tuo special. Devo complimentarti sopratutto la descrizione dei sentimeni di c-18. Hai reso vermanete l'odio nei confronti di questo "fantomatico" Ghiller.
                          sigpic

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                          • Intaressante! Ecco dunque che Ghiller si è presentato al mondo come grande "benefattore", ostendando la sua presenza ai 2 cyborg che, evidentemente, sapeva sarebbero caduti nella sua rete!

                            Wo.. wow! E mò sto Kano chi è? E come può pensare di battere Vegeta Ssj (si presuppone FP)?
                            Hmm! Che abbia a che vedere con...
                            sigpic
                            La mia FF (con riassunto) http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=75487
                            Altre mie FF http://gamesurf.tiscali.it/forum/sho...42#post1433042

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                            • grazie per aver ascoltato la mia supplica final
                              capitolo moooolto interessante chissà cosa vorrà quest'individuo da vegeta,
                              che lo abbia mandato ghiller?
                              che sia una specie di cyborg?
                              ma soprattutto cosa stà tramando ghiller?
                              "Dici che chi è più debole dovrebbe lasciare che il più forte si prenda la sua vita? E allora... non dire un'altra parola e muori in silenzio!" Dragon Ball Adventure Ep. 90

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                              • Un secondo episodio superbo, Final!! Davvero meraviglioso !
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                                Uhm, adesso chi sarà questo misterioso e temerario Kano?! Parecchio azzardata la sua ultima affermazione nei riguardi di Vegeta, che poverino si stava godendo tranquillamente una pentola di latte e biscotti !!
                                Sono proprio curiosa di vedere cosa deciderà il nostro principe dei Saiyan!
                                Bravissimo come sempre Final ^^!!
                                "L'uomo non vivrà in questo modo in quanto uomo, ma in quanto in lui c'è qualcosa di divino" Aristotele Mia FF: "Al di là delle apparenze". 59° Cap!

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