Trunks si rialzò debolmente, il suo corpo era pieno di bruciature, e il suo sguardo era quello di un animale braccato. Si era reso conto della propria inferiorità nei confronti del nemico, tuttavia non si sarebbe arreso. Avrebbe lottato fino alla morte. “Non sono ancora sconfitto Darbula! Anf! Anf! Majin Bu non si risveglierà mai! Io non lo permetterò!” disse ansimante il figlio di Vegeta, cercando di trovare le forze per abbattere l’ostacolo apparentemente invalicabile rappresentato da Darbula. Attingendo a tutta la propria determinazione, Trunks si scagliò con tutta la velocità di cui era capace contro il seguace di Babidi, tentando ci colpirlo con un pugno al volto.
Darbula non si fece sorprendere e con un rapido movimento del capo schivò il colpo di Trunks, al quale ne seguirono altri, a ripetizione e in rapida sequenza, ma ognuno di essi veniva schivato con grande abilità dal demone. Il guerriero scarlatto poteva sentire il sibilare dei colpi di fianco alle proprie orecchie, ma manteneva calma, freddezza, evitandoli tutti con la padronanza di un veterano, ridacchiando provocatoriamente, quasi stesse prendendo quello scontro come un gioco. Decine e decine erano i colpi sferrati da Trunks in pochi secondi, ma nessuno di loro era riuscito a sfiorare il malvagio combattente.
Ad un tratto Trunks avvertì un fitto dolore all’avambraccio il quale si immobilizzò… impiegò qualche frazione di secondo per realizzare che Darbula aveva afferrato il suo braccio. Una presa d’acciaio, da cui era impossibile divincolarsi. Un flusso di potenza indescrivibile scorreva in quelle mani che si erano lordate di sangue in innumerevoli stragi. Il muscoloso braccio di Trunks era stato bloccato con la semplicità con cui si blocca la mano di un bambino.
Il giovane saiyan ebbe solo il tempo di abbassare lo sguardo e scorgere un sorriso compiaciuto solcare il volto di Darbula. Poi fu dolore, una fitta violentissima allo stomaco quando Darbula lo colpì con un attacco a mano aperta al bassoventre, per poi sprigionare una forza cinetica tremenda che scagliò Trunks all’indietro di molti metri. Il saiyan dovette impegnarsi allo spasimo per evitare di schiantarsi contro un’altra montagna. Fiotti di sangue sgorgavano dalle ferite aperte dall’attacco del demone, la cui estensione era stata tale da coinvolgere non solo l’addome del figlio di Bulma, ma tutte le sue membra nella loro interezza. Il meticcio ansimava e si teneva il ventre dolorante. Darbula non proferì parole, si limitò a sorridere, sadicamente compiaciuto.
Indomito, il Super saiyan cercò di colpire nuovamente Darbula con un calcio rotante, ma il demone si abbassò di scatto evitandolo, quindi partì al contrattacco, un fulmine rosso fu il suo pugno che si abbatté sulla mascella di Trunks, facendogli vibrare la scatola cranica con una tale violenza che il saiyan per un attimo temette che la sua testa si staccasse dal resto del corpo. Un fiotto di sangue uscì dalla sua bocca spandendosi sul terreno mentre Trunks volò a terra rovinosamente sollevando una fitta coltre di polvere e lasciando un profondo solco per terra. Il saiyan sollevò debolmente il capo per fissare il suo avversario che sorrise nuovamente e gli fece segno con la mano di farsi nuovamente sotto. “Così non otterrò nulla… mi sta letteralmente massacrando! Non avrei mai immaginato di dovermela vedere con un mostro simile!”. Il figlio di Vegeta iniziò a pensare ad una soluzione. L’unico modo per sperare di annientare quel demonio era cercare di coglierlo di sorpresa.
“Beh? Sei già stanco? Figurati come saresti ridotto se avessi fatto sul serio! Sei soltanto un buono a nulla!” lo provocò Darbula.
Quell’epiteto non era stato particolarmente offensivo in se, ma risuonarono nella mente di Trunks come l’eco in una caverna. “Sei un buono a nulla… un buono a nulla… un buono a nulla…” a pronunciare quelle parole martellanti non era la voce di Darbula, bensì quella del padre di Trunks: Vegeta. Erano le stesse parole colme di disprezzo con cui suo padre condannava la sua arrendevolezza nella stanza dello spirito e del tempo. No, stavolta non si sarebbe dato per vinto! Trunks avrebbe distrutto Darbula, a qualsiasi costo.
Il saiyan respirò profondamente, quindi iniziò a muovere rapidamente le braccia, convogliando così nel palmo delle proprie mani un considerevole quantitativo di energia, pronto a scagliare il suo colpo migliore contro il demone. Non si illudeva certo di riuscire a colpirlo, tuttavia quella non era l’intenzione del giovane… egli confidava di spingere Darbula a saltare per evitare il colpo, per poi centrarlo in volo con lo stesso attacco con cui aveva ucciso Cell qualche anno prima.
“Burning Attaaaaack!” urlò Trunks per poi scagliare il proprio globo di energia dorata contro l’avversario. Fatto questo, egli si mosse con la super velocità, per portarsi alle spalle di Darbula, pronto per scagliare l’attacco vero e proprio.
Contrariamente a quanto il saiyan aveva previsto, tuttavia, Darbula non saltò. Egli protese le mani in avanti fermando l’attacco di Trunks per poi deviarlo verso l’alto, lasciando di stucco il figlio di Vegeta, quindi il demone si voltò di scatto e emise dalla bocca una poderosa fiammata che travolse in pieno il saiyan.
“Beh… se non altro il suo agitare le braccia è stato impressionante…” commentò ironico Darbula.
Trunks iniziò a rotolare a terra, in preda ad atroci dolori, mentre le fiamme lo divoravano. Sentiva che per lui era giunta la fine. Ad un tratto il dolore si attenuò… non perché le fiamme attorno a lui si fossero estinte, bensì per il fatto che il figlio di Bulma stava lentamente perdendo i sensi. “Non ce l’ho fatta… il mio viaggio nel tempo non è dunque servito a nulla? E’ stato solo un rimandare l’inevitabile? Era dunque destino che io perissi e che la mia sconfitta sancisse la fine del mio pianeta? Anzi… ancora più atroce è la beffa per me! Majin Bu, se ciò che mi ha detto Kaiohshin è esatto, non si accontenterà della Terra! Distruggerà l’intero universo! E io non ho potuto fare niente… sono un perdente!”.
Darbula non si fece sorprendere e con un rapido movimento del capo schivò il colpo di Trunks, al quale ne seguirono altri, a ripetizione e in rapida sequenza, ma ognuno di essi veniva schivato con grande abilità dal demone. Il guerriero scarlatto poteva sentire il sibilare dei colpi di fianco alle proprie orecchie, ma manteneva calma, freddezza, evitandoli tutti con la padronanza di un veterano, ridacchiando provocatoriamente, quasi stesse prendendo quello scontro come un gioco. Decine e decine erano i colpi sferrati da Trunks in pochi secondi, ma nessuno di loro era riuscito a sfiorare il malvagio combattente.
Ad un tratto Trunks avvertì un fitto dolore all’avambraccio il quale si immobilizzò… impiegò qualche frazione di secondo per realizzare che Darbula aveva afferrato il suo braccio. Una presa d’acciaio, da cui era impossibile divincolarsi. Un flusso di potenza indescrivibile scorreva in quelle mani che si erano lordate di sangue in innumerevoli stragi. Il muscoloso braccio di Trunks era stato bloccato con la semplicità con cui si blocca la mano di un bambino.
Il giovane saiyan ebbe solo il tempo di abbassare lo sguardo e scorgere un sorriso compiaciuto solcare il volto di Darbula. Poi fu dolore, una fitta violentissima allo stomaco quando Darbula lo colpì con un attacco a mano aperta al bassoventre, per poi sprigionare una forza cinetica tremenda che scagliò Trunks all’indietro di molti metri. Il saiyan dovette impegnarsi allo spasimo per evitare di schiantarsi contro un’altra montagna. Fiotti di sangue sgorgavano dalle ferite aperte dall’attacco del demone, la cui estensione era stata tale da coinvolgere non solo l’addome del figlio di Bulma, ma tutte le sue membra nella loro interezza. Il meticcio ansimava e si teneva il ventre dolorante. Darbula non proferì parole, si limitò a sorridere, sadicamente compiaciuto.
Indomito, il Super saiyan cercò di colpire nuovamente Darbula con un calcio rotante, ma il demone si abbassò di scatto evitandolo, quindi partì al contrattacco, un fulmine rosso fu il suo pugno che si abbatté sulla mascella di Trunks, facendogli vibrare la scatola cranica con una tale violenza che il saiyan per un attimo temette che la sua testa si staccasse dal resto del corpo. Un fiotto di sangue uscì dalla sua bocca spandendosi sul terreno mentre Trunks volò a terra rovinosamente sollevando una fitta coltre di polvere e lasciando un profondo solco per terra. Il saiyan sollevò debolmente il capo per fissare il suo avversario che sorrise nuovamente e gli fece segno con la mano di farsi nuovamente sotto. “Così non otterrò nulla… mi sta letteralmente massacrando! Non avrei mai immaginato di dovermela vedere con un mostro simile!”. Il figlio di Vegeta iniziò a pensare ad una soluzione. L’unico modo per sperare di annientare quel demonio era cercare di coglierlo di sorpresa.
“Beh? Sei già stanco? Figurati come saresti ridotto se avessi fatto sul serio! Sei soltanto un buono a nulla!” lo provocò Darbula.
Quell’epiteto non era stato particolarmente offensivo in se, ma risuonarono nella mente di Trunks come l’eco in una caverna. “Sei un buono a nulla… un buono a nulla… un buono a nulla…” a pronunciare quelle parole martellanti non era la voce di Darbula, bensì quella del padre di Trunks: Vegeta. Erano le stesse parole colme di disprezzo con cui suo padre condannava la sua arrendevolezza nella stanza dello spirito e del tempo. No, stavolta non si sarebbe dato per vinto! Trunks avrebbe distrutto Darbula, a qualsiasi costo.
Il saiyan respirò profondamente, quindi iniziò a muovere rapidamente le braccia, convogliando così nel palmo delle proprie mani un considerevole quantitativo di energia, pronto a scagliare il suo colpo migliore contro il demone. Non si illudeva certo di riuscire a colpirlo, tuttavia quella non era l’intenzione del giovane… egli confidava di spingere Darbula a saltare per evitare il colpo, per poi centrarlo in volo con lo stesso attacco con cui aveva ucciso Cell qualche anno prima.
“Burning Attaaaaack!” urlò Trunks per poi scagliare il proprio globo di energia dorata contro l’avversario. Fatto questo, egli si mosse con la super velocità, per portarsi alle spalle di Darbula, pronto per scagliare l’attacco vero e proprio.
Contrariamente a quanto il saiyan aveva previsto, tuttavia, Darbula non saltò. Egli protese le mani in avanti fermando l’attacco di Trunks per poi deviarlo verso l’alto, lasciando di stucco il figlio di Vegeta, quindi il demone si voltò di scatto e emise dalla bocca una poderosa fiammata che travolse in pieno il saiyan.
“Beh… se non altro il suo agitare le braccia è stato impressionante…” commentò ironico Darbula.
Trunks iniziò a rotolare a terra, in preda ad atroci dolori, mentre le fiamme lo divoravano. Sentiva che per lui era giunta la fine. Ad un tratto il dolore si attenuò… non perché le fiamme attorno a lui si fossero estinte, bensì per il fatto che il figlio di Bulma stava lentamente perdendo i sensi. “Non ce l’ho fatta… il mio viaggio nel tempo non è dunque servito a nulla? E’ stato solo un rimandare l’inevitabile? Era dunque destino che io perissi e che la mia sconfitta sancisse la fine del mio pianeta? Anzi… ancora più atroce è la beffa per me! Majin Bu, se ciò che mi ha detto Kaiohshin è esatto, non si accontenterà della Terra! Distruggerà l’intero universo! E io non ho potuto fare niente… sono un perdente!”.
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