nn m dirai ora che Vegeta aveva già incontrato Kakaroth quando erano piccoli?? è un idea carina mi piace =)
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Vuoi rimanere? Perchè fa male, male, male da morire.. senza te! /Tzn.sigpic
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$kҸ ฿ŁΔÇk ϟ sì, esatto. Sono felice che l'idea ti piaccia, anche se azzardata. Spero risulti realistica ^_^.
Eh sì, hai ragione Sheila, povero Trunks XD. Spero ti piacerà anche questo capitolo ^.^.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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Cap.3 'Ritorno al passato' III° parte
Era il giorno in cui il principe sarebbe diventato un semplice mercenario. Un bambino di soli cinque anni in realtà. Aveva saputo da Nappa che era nato il fratellino di Kamy. Sin da piccolo era sempre stato curioso e aveva deciso di andarlo a vedere. Il reparto neo-natale era un luogo in cui non si poteva entrare, i bambini si potevano vedere solo attraverso un vetro. Lui però non aveva intenzione di vederlo da fuori. Voleva vederlo da vicino, scoprire come era fatto un neonato. Perciò si era intrufolato. Quando lo aveva visto placidamente addormentato nella sua culletta era rimasto impalato. Già da bambino era difficile provasse sentimenti come la tenerezza o simili, ma quel moccioso gli fece simpatia. Si avvicinò e lo guardò attentamente. Dormiva succhiando un pollice. Era la fotocopia in tenero del padre, ma Vegeta notò solo che aveva una testa troppo grande in proporzione al piccolo corpo. Il principe lo guardò attentamente, ma sporgendosi per vedere visto la sua altezza minuta di bambino, mosse abbastanza il box da svegliare il piccolo. Kakaroth si mise ad osservarlo con la stessa curiosità che il maggiore sembrava nutrire verso di lui. Batté più volte gli occhioni e inaspettatamente sorrise. Cominciò ad agitarsi allungando le manine verso Vegeta che dubbioso si avvicinò non capendo il perché di quel comportamento così strano. Un grave errore, perché sebbene piccolo e con un energia di solo 2, il mocciosetto aveva forza di volontà da vendere. Si aggrappò al collo del maggiore e si prese praticamente in braccio da solo. Vegeta mise il broncio per quella situazione poco dignitosa, ma goffamente decise di afferrare l’intraprendente fratellino dell’amica. “Certo che sei un bel pestifero”disse convinto Vegeta mentre il piccoletto ridendo muoveva le manine in giro, quasi sempre verso il viso del povero principino. Vegeta assai incavolato scoprì che i suoi problemi erano solo all’inizio. Kakaroth si mise una manina in bocca insalivandola, mentre con l’altra si divertì a tirare i capelli al maggiore scodinzolando con la sua piccola codina saiyan. Il principe lo scrutò torvo, allontando da se quella manina invadente. Kakaroth gli sorrise nuovamente. Assurdo come quel sorriso che al principe quel giorno piacque tanto, mentre in futuro vedendolo sul viso adulto del più giovane lo avrebbe trovato irritante ed ebete. Vegeta era sorpreso quel giorno, ma si ritrovò a pensare che era divertente far giocare quel neonato, che in un certo senso forse si stava affezionando. Ed ecco poi provenire dei passi a rompere l’incantesimo. Vegeta non poteva farsi scoprire in quel luogo a lui vietato, perciò riposò il piccolo nella culla e cominciò a scappar via. Si voltò sentendo quel pianto disperato che mai più avrebbe scordato. Un pianto così profondo e terribile, quasi un presagio della terribile sorte che avrebbe spazzato via l’intera razza saiyan di li a poco. Vegeta si voltò, vedendo che il piccolo Kakaroth piangeva cercando disperatamente di seguirlo, o meglio tendeva le manine verso di lui disperato. “Tornerò a trovarti. Te lo prometto”gli aveva allora detto tristemente il principino, prima di scappare via intristito da quello strano comportamento.
Vegeta si passo una mano sul volto. Gli veniva da ridere a quel ricordo così assurdo visto che piega aveva preso la storia. Ecco la pianta che gli serviva. Ora avrebbero potuto fare l’antidoto per Goku. Però era già un ora tarda. Gli conveniva aspettare il giorno dopo.
La notte era scesa in quel luogo, e la poca luce del giorno era svanita. Tutti dormivano nella stanza dei servi, troppo stanchi da quella giornata. Anche Vegeta era incredibilmente stanco, ma aveva solo fatto finta di dormire. Quando ormai nessuno era sveglio, sgusciò fuori. Cominciò a passeggiare riflettendo. La sua bravura come mercenario lo faceva diventare rapido e silenzioso come un ombra, riuscendo così a non farsi scoprire. Il giorno dopo se ne sarebbero andati nuovamente e lui sarebbe tornato alla sua solita vita e possibilmente non avrebbe mai più visto quel luogo così impregnato di passato, di quello che sarebbe potuto essere, ma non era stato. Perso tra i ricordi e tetri pensieri i suoi passi lo guidarono al secondo piano. Si fermò accorgendosi di essersi fermato davanti alla porta di quella che era stata la sua stanza. Espirò l’aria per cercare di scacciare il dolore che gli opprimeva il petto. Si trovava lì la sera in cui lo avevano portato via, in cui lo avevano strappato da sua madre. La regina Sarah, una donna stupenda. Si diceva fosse anche più forte del re. Lui ne era convinto, visto che era stata lei a insegnargli a combattere. Non dimostrava il suo affetto con parole dolci o atteggiamenti affettuosi, ma con il suo amato figlio Vegeta non c’era bisogno di niente, nemmeno di parole in un intesa perfetta. Lo avevano trascinato via, poco più di un bambino, mentre lui si dimenava cercando di tornare da lei. Quella era stata la prima e ultima volta in cui aveva pianto e l’aveva chiamata “mamma”. Sentiva freddo a ricordare. Appoggiò il capo allo stipite. Quando sentì dei passi. Non ebbe bisogno di mimetizzarsi nell’oscurità, riconosceva quell’aura. “Credevo dormissi”disse guardando torvo Kamy. “Posso dire la stessa cosa di te”rispose lei seria. “Mi hai seguito?”chiese duro Vegeta. Gli dava fastidio quando qualcuno si inseriva tra lui e i suoi ricordi, perché non voleva farsi sentire fragile e perchè considerava la sua intimità, come ogni cosa di suo 'possesso' come off limits a chiunque. “No. A dire la verità mi sono ricordata di un posto dove giocavo sempre da bambina, anzi giocavamo”disse lei ridacchiando, indicando oltre la finestra un posto del giardino quasi invisibile nella notte. Si poteva notare un laghetto le cui acque scure riflettevano le due lune del pianeta. L’ombra scura di un albero sembrava strana, ma solo perché tra le sue fronde era resistita una casetta di legno improvvisata. Vegeta sorrise. “Ti ricordi quando davamo la caccia alle rane?”scherzò aggrappandosi a uno dei suoi pochi ricordi felici; anche se le povere 'vittime' dalla pelle bitorzoluta tremavano ancora al pensiero. “Io mi ricordo di più quando una volta sei riuscito a portare via dai tuoi allenamenti un paio di saybamen e me li hai prestati”rispose lei mentre i suoi occhi si tingevano di un verde esaltato. “Ora sarà meglio andare a riposare sul serio. O domani rischio di creare un altro veleno invece che un antidoto”disse Vegeta avviandosi. “Non osare. Il mio fratellone ne ha bisogno”rispose lei seguendolo.Last edited by veggy fan; 02 July 2010, 10:06.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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che caruccio Veggy! ora capisco xk quel testone di Kakaroth piangeva in Le origini del mito... xD mi sn immaginata la scena ed è davvero tenera ^.^ bella idea Veggy Fan =)Vuoi rimanere? Perchè fa male, male, male da morire.. senza te! /Tzn.sigpic
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E' un sollievo che tu abbia gradito la scena, $kҸ ฿ŁΔÇk ϟ. Sì, diciamo che il pianto di Kakaroth nelle origini del mito rimane molto impresso e perciò mi ha ispirato XP.
Hai ragione Sheila, sono tenerissimi *_*. Felicissima che la scena ti sia piaciuta U_U.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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Cap.4 Genitori I° parte
I servi del grande palazzo reale dei saiyan, che ora si trova nel mondo dei morti, non si svegliavano prima delle sei, quando le tenui luci di un surrogato di alba coloravano quel loro triste destino. Quel giorno invece in un ala del palazzo già si potevano sentire voci alle cinque del mattino. “Levati quei cosi Trunks, sei ridicolo”sbottò Pan alla volta del marito che, per darsi un aria da scienziato, aveva indossato degli stupidissimi occhialini, simili a quelli che si indossano in piscina però con le lenti oscurate, e si apprestava nella preparazione dell’antidoto. “Per me gli stanno bene”disse ridacchiando Vetrunks e il lilla, capendo che perfino suo figlio lo stava prendendo in giro, decise a malincuore di togliersi gli occhialini. Si disse che in fondo con quelle lenti nere che si ritrovava, non vedeva niente. “Silenzio!”sbottò Bra che cercava di concentrarsi. Suo fratello doveva eseguire gli ordini di loro padre, mescolando i vari ingredienti. Però era lei che si doveva occupare di dosare i vari componenti e un minimo errore sarebbe stato fatale. Gohan fino a pochi minuti prima girava intorno a Vegeta e ai suoi figli, in un modo che lo faceva assomigliare a un avvoltoio, nella speranza di poterli aiutare in qualche modo. Kamy e Goten si erano occupati di allontanarlo e con innumerevoli chiacchiere cercavano di distrarlo. Crilin tremava leggermente mentre guardava il lento procedimento da cui dipendeva la vita del suo migliore amico. Piccolo, per tranquillizzarlo, gli aveva messo una mano sulla spalla. Per molti quella strana mano verde, dalle lunghe unghia e dalle quattro dita sarebbe stata qualcosa di inquietante. Crilin invece sentiva solo l’incoraggiamento di un grande amico e sorrise alla volta del namecciano che però non rispose. Anche lui era preoccupato e non perdeva nemmeno uno dei movimenti del principe dei saiyan. Vegeta aveva cercato di convincere tutti a uscire, ma nessuno lo aveva ascoltato. Anche perché la sua voce, di solito così dura e autoritaria, dopo la notte passata in bianco, era impastata di sonno. Il principe aveva il compito più importante. Tirare fuori da quelle foglie, che solo lui poteva toccare, il prezioso liquido essenziale all’antidoto. Vetrunks gli aveva dato un foglietto di carta con le regole della preparazione estrapolate dal libro saiyan e lui le aveva imparate a memoria e passo passo, senza perdere di vista il proprio lavoro, le dettava al figlio. Eppure si sentiva strano. Lui era il grande principe dei saiyan, non poteva avere tentennamenti sulle sue potenzialità di riuscita. Eppure era ben lontano dall’essere perfetto, aggettivo che in bocca di molti era stato storpiato, soprattutto da Cell che si era arrogato ingiustamente quel diritto molti anni prima. Ugualmente, persino Vegeta era ben conscio della mala sorte che lo perseguitava, non riuscendo a celare la propria costellazione di difetti. Aveva dimostrato più volte nella sua a vita di non poter certo vantare il 100% di riuscita come Goku, che sembrava essere protetto dal fato in persona. Nonostante fosse così nervoso, il principe dei saiyan non lo dava a vedere. Non sudava, non tentennava, non tremava, ma lo si poteva leggere nei suoi occhi di ossidiana. La vita di un amico dipendeva da lui e si rese conto che era terribile doversi fare carico della salvezza di qualcun altro. Lui era un inguaribile egoista, nonostante fosse disposto persino a morire per le persone a cui teneva, non la voleva una simile responsabilità. Non c’era tempo per i suoi pensieri. Come sempre nella sua vita non c’era tempo per riflettere. Era considerato un uomo d’azione, in realtà era un uomo perennemente trascinato dagli eventi a cui si opponeva con titanica forza di volontà. Ci volle più di un’ora, tra attesa e nervosismo, nel frenetico lavorio per arrivare al prodotto finale, ma eccolo il tanto agognato antidoto. Con immensa cura Trunks lo travasò in una boccetta di cristallo che suo padre gli porgeva. Bra poi, la chiuse con un tappo del medesimo materiale fissato con la ceralacca. Non potevano permettersi ne andasse sprecata anche solo una goccia. Vegeta la prese con sé. Ora arrivava la parte più importante: portarla a Goku. “Stiamo arrivando Kakaroth”pensò finalmente sicuro il principe dei saiyan. Era tempo di tornare a casa e lasciare quel luogo di ricordi.
“Mi chiedo se separarci sia stata una buona idea. La sfortuna, come al solito si è fatta vedere. Siamo stati intercettati dall’addetto ai servi. Non mi ricordavo esistesse un tipo con una carica così noiosa e dall’aspetto tanto pomposo, sarà una novità. Sono dovuto rimanere a firmare un sacco di cartacce inutili . Gli altri sono alla navicella pronti per ripartire. Oh no. Adesso come faccio a superare tutta questa folla? Sembra che l’intero popolo dei saiyan si sia riunito in piazza davanti a un palco improvvisato fatto di legno. Ascoltano tutti quello che c’è sul palco. Mi copro di più con il mantello, ho un presentimento. “Che sta succedendo?”chiedo a un saiyan abbastanza grasso e pelato accanto a me. “Il grande Spettro è giunto”mi dice estasiato. Nemmeno per il loro re ho mai visto i saiyan così affascinati. Mi fanno quasi schifo, sembrano essersi dimenticati del loro orgoglio. “Perché mai il grande Spettro è venuto?”chiedo io e temo che si legga la punta di ironia nella mia voce. “Lui ha catturato gli amichetti del principe traditore e ora lo sta sfidando”conclude guardando ammirato verso il palco. E’ troppo lontano non riesco a vedere bene. Un attimo. Il “principe traditore”? Devo stare calmo. Mi ci mancava solo questa, perché di sicuro stanno parlando di me. Mi avvicino e vedo tutti i miei compagni in una cella fatta di sbarre al centro del palco. Qualcuno mi deve spiegare come hanno fatto a catturarli. Lo sapevo che non dovevo lasciarli venire, lo sapevo che sarebbe andato tutto a rotoli. Ora mi tocca salvarli, come se non avessi di meglio da fare, come se non bastasse che mi devo abbassare a portare la medicina a quell’idiota di Kakaroth. Quando vedo una figura intimorita nell’ombra. Anche quella figura teme questo comportamento assurdo che i saiyan stanno dimostrando. Di sicuro l’avrà inviata Re Yammer per controllare la situazione negli inferi, anche se a sentir lei l’ultima volta che lo ha fatto è stato secoli fa perché era andato in vacanza. Ora mi spiego perché non è intervenuto prima, di sicuro non si aspettava un colpo di stato simile. Mi avvicino silenziosamente a lei e le metto una mano sulla bocca. Ci manca solo che spaventata com’è si metta a urlare, catturando l’attenzione di tutti. La vecchia sibilla si gira, nonostante io continui a tenerle tappata la rugosa boccaccia, che schifo. E’ proprio lei, la vecchia Baba, l’unica strega viva in grado di viaggiare tra i due mondi. “Sta calma sono Vegeta, mi serve un favore”le sussurro a bassa voce. In poche parole le spiego la mia difficile situazione. “Perciò porta tu l’antidoto a Kakaroth”concludo e le passo la preziosa boccetta. Lei l’afferra, annuisce e si allontana. Anche lei è coperta da un mantello, solo che è verde scuro e con esso copre anche la sfera su cui è seduta, che la fa apparire come una donna eccessivamente grassa. Se il momento fosse più favorevole potrei trovare la cosa estremamente divertente. Adesso che sono vicino la voce dello spettro giunge finalmente alle mie orecchie”.Last edited by veggy fan; 07 July 2010, 10:12.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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“Non ti facevo così codardo. Credevo ci tenessi di più ai tuoi amichetti”mi dice prendendomi deliberatamente in giro.
Devo rimanere calmo. Se adesso accetto le provocazioni e mi butto a combattere rischio solo di metterli ancora di più nei guai. Devo riflettere e fare un piano con cui liberarli. Una volta tanto devo evitare di farmi accecare dall’ira”questi i pensieri di Vegeta.
“Vediamo se questo ti convince”disse allora lo spettro che a furia di provocare sta perdendo la voce. Eppure in quel momento giocò la sua carta più preziosa, catturando completamente l’attenzione del principe dei saiyan. Perché da alcuni saiyan venne spinta su quel palco una figura femminile. Una donna sempre appartenente a quella razza di conquistatori. Aveva uno sguardo duro, freddo, glaciale in quei perfetti e stupendi occhi d’ambra. Una pantera nel corpo di una donna. I capelli neri, mossi, a incorniciarle il viso. Selvatici come lei, e anche se sono lisci e non hanno la tipica consistenza saiyan, ricordano lo stesso una forma vagamente strana in quelle onde che la circondano un po’ dovunque sul viso e sulle spalle. Inutilmente tenuti a bada da una fascia rossa che finisce solo per alzarli in un modo che ricorda lontanamente una coda di cavallo. Due piccole labbra rosse, perfette, in quel momento piegate in un sorriso di scherno. L’avranno anche catturata, ma non riusciranno mai a piegarla, questo sembrano dire. Indossava una battle suit, che sottolinea il suo status di guerriera e Vegeta sa bene che era la più forte nel pianeta. Era ferita in parecchi punti e l’ira a lungo repressa da Vegeta cominciò ad agitarsi nel suo cuore nel dubbio che potessero averla torturata. Eppure nonostante questo rimane bellissima, altera, una vera regina. Dietro di lei altri tre saiyan erano legati e malamente vennero rinchiusi in quella gabbia a cielo aperto insieme agli altri compagni di Vegeta, solo la donna venne tenuta fuori, legata vicino allo spettro. Vegeta non aveva dubbi che quei tre si sarebbero fatti catturare pur di salvare la loro regina, che quei tre nonostante tutto sarebbero rimasti fedeli, che quei tre si sarebbero cacciati nuovamente nei guai. Perché Radisch, Nappa e Turles sembra che non ne possano fare a meno di rischiare la vita, persino ora che sono morti. “Allora non vuoi aiutare proprio nessuno dei tuoi amici?”chiese lo spettro dimostrando di conoscere esattamente i punti deboli di Vegeta. “Allora non ti interessa nemmeno di lei? Va bene”continuò e si preparò a tirare uno schiaffo alla donna. “Non osare toccare mia madre!!!!”urlò il principe dei saiyan e mentre il suo urlo si trasformava in un suono indistinto, i suoi capelli cominciarono a tingersi d’oro. I suoi occhi verdi divennero glaciali ricordando incredibilmente quelli d’ambra della donna. I saiyan accanto a lui rimasero terrorizzati, non aspettandosi che fosse lì, tra loro e vennero abbagliati dalla luce del leggendario ssj. Mentre il popolo dei saiyan rimase allibito a quella dimostrazione di potere; tutti, tranne i tre saiyan più vecchi, rimasero ammutoliti a guardare la regina dei saiyan. “Quella è mia nonna?”mormorò Bra e in un certo qual modo dando voce al pensiero che girava. Perché nessuno si aspettava di vedere la madre di Vegeta.Last edited by veggy fan; 05 July 2010, 11:19.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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Wiii!! la mamma di Veggy!!! =) se ci fosse anche il padre sarebbe fantastico!
"Signora, insieme a suo marito, ha dato vita a un bonazzo incredibile da mangiare con gli occhi..." xD chissà che risponderebbero... rimarrebbero senza dubbio così --> Come scusi? No, niente. xD
Originariamente Scritto da vincenzopan Visualizza MessaggioMa è bellissima! Ancora devo finire di leggere, ma da quel che ho visto è veramente stupenda. Complimenti.Vuoi rimanere? Perchè fa male, male, male da morire.. senza te! /Tzn.sigpic
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vincenzopan non preoccuparti, leggi pure con calma. In ogni caso, dovunque tu sia arrivato, spero che continuerai a seguirmi.
$kҸ ฿ŁΔÇk ϟ concordo con te, ma conoscendo i genitori di Vegeta, probabilmente la loro reazione sarebbe di tentare di fare fuori l'interlocutore con un'onda solo perchè non è un saiyan XP.
Sheila sto camminando con il filo del rasoio in questi capitolo, spero di proseguire per la giusta via. Non avercela a male con me se le 'sparerò' troppo grosse XD.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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Cap.4 Genitori II° parte
“Bene. Il mio proposito di controllare l’ira è andato. “Vuoi morire nuovamente? Ti accontento subito?”dico con tutta l’ira e la malvagità che mi riesce. Voglio schiacciare questo cosiddetto spettro sotto il mio piede. “Se tu mi uccidi tu e i tuoi amichetti farete una brutta fine. Tu invece partecipi a un gioco e se vinci te ne vai via con loro”mi dice quello con finta aria diplomatica. Perché mi dovrei fidare? Non sono nato ieri. Lo riconosco uno sporco bugiardo quando ne vedo uno. “Che vuoi dire con “gioco” serpe?”chiedo io e sento i miei compagni rumoreggiare. Mi sa che oltre a spaventare l’avversario sto spaventando anche loro. Non mi hanno mai visto così incavolato, soprattutto il mio nipotino. Forse è meglio che mi calmi o quando torniamo a casa me li ritrovo tutti pronti per andare in terapia. Guardo di sottecchi mia madre. Sono un uomo adulto, ormai ho mezzo secolo, ma mi guarda seccata. Non abbiamo mai avuto bisogno di parole per capirci e noto con piacere che la regola vale ancora. Perché quello sguardo vuol dire solo una cosa. “Sei un principe e non voglio che parli come uno scaricatore di porto”. Quello sguardo mi ricorda incredibilmente Bulma arrabbiata o Bra se non la porto a fare shopping. Sono convinto che andrebbe molto d’accordo con mia moglie e con sua nipote, sono disposto a scommetterci. “E’ semplice. Devi solo battere il mio guerriero migliore. Ci stai?”mi dice lo spettro. Mi viene da ridere. Io e Kakaroth siamo i più forti dell’universo. Non c’è nessuno con cui io, il principe dei saiyan, mi tirerei indietro. “Accetto”dico sorridendo sardonico. Dall’ombra appare una figura alta, seria, con un incedere marziale. Al suo passo fa ondeggiare un lungo mantello. Proprio sopra la coda, legato alla cintola porta una spada con la medesima effige raffigurata sulla sua battle-suit. Mentre io continuo a guardarlo sconvolto lui sfodera la spada. Credo di essermi imbambolato, ma questo vale per tutti. Mia madre è impallidita, quasi stia per svenire. Io sono disarmato. Almeno così credo. Perché da dietro di me si alza una voce, anzi un vocione. “Altezza prendete!”urla Nappa lanciando mi qualcosa. “Sgancia. Lo sapevo che Nappa diceva il vero quando ha detto che sarebbe servita”mormora Radisch. “Ancora scommettono quei due. Eppure non riesco ad arrabbiarmi, non riesco a provare niente. Mi sento un automa, ma il mio avversario non aspetta i miei comodi e parte all’attacco”.
Baba era arrivata trafelata, ma era riuscita nel suo compito. Chichi si mise quasi a piangere quando vide l’antidoto e volle essere lei in prima persona a somministrarlo al marito. Se Goku avesse saputo che gli avrebbero fatto una puntura, avrebbe preferito morire a causa del veleno. Comunque risultò efficace. Goku si sentì subito meglio, quasi fosse frutto di una magia. Il suo viso da sofferente, divenne quello sorridente e rosato di sempre. Sbadigliò tranquillo come se si risvegliasse da un lungo sonno. Ricordando poi il combattimento, si alzò di scatto facendo terrorizzare tutti. Chichi cadde a terra trascinandosi dietro la povera Bulma. Baba quasi scivolò dalla sua sfera. Videl abbracciò più forte la piccola May. Goku si guardò intorno capendo che non c’era più nessun avversario, ma percependo la fitta della ferita, che seppur non più infetta, era ancora aperta. “Su ora calmati amore. Ti hanno ferito e hai dormito parecchio. Sei stato molto male, ma ora è tutto apposto”disse dolcemente Chichi rialzandosi. Goku si sedette a gambe incrociate sul letto. “Scusa Chichina se ti faccio sempre preoccupare”si scusò lui grattandosi dietro la testa. “Almeno adesso ti sei trovato un lavoro. Prendi il senzu va”disse la bruna porgendogli un fagiolo di Balzar. Goku lo prese immediatamente. May, vedendo il suo amato papà finalmente sveglio, allungò le braccine verso di lui e tra i vari versetti disse: “Papà. Papà”. Costringendo Goku a prenderla in braccio. “Baba secondo te come stanno gli altri?”chiese Bulma preoccupata. Era angosciante non poter sapere nulla.
“Non ci credo. Deve essere uno di quegli incubi che mi tormentano la notte, ma la notte passerà e mi sveglierò e sarò a casa accanto a lei. E’ tutto così assurdo. Sto ancora in piedi e non so come ci riesco. Il mio corpo combatte da solo e nel mulinare di spade non so più quale la mia. Questo clangore sembra cantare una danza di morte e come un ballerino che non riesce più a smettere, io ballo al suo ritmo. La gente urla acclama e incita il mio avversario contro di me e vorrebbero tutti la mia morte. Mi sembra di essere tornato in dietro nel tempo. Quando un mercenario troppo ubriaco o troppo borioso decideva di sfidarmi. Non ho mai perso uno scontro o non sarei vivo per rammentarlo. Quello che ricordo di più era però il ghigno di Freezer. Attendeva con pazienta finché non vincevo, e certe volte mi riducevo davvero male, ma lo faceva solo per potermi rovinare la vittoria con qualche punizione esemplare. Eppure stavolta è tutto così diverso. Questo non dovrebbe essere un mio avversario e io non mi capacito io sono preoccupata”aggiunse Videl. “Vedremo attraverso la mia sfera”disse la vecchia sibilla. “Olla Olla Olla Appari nella Bolla”recitò imponendo le mani davanti alla sua sfera. Però le immagini che appaiono sembrano ghiacciare improvvisamente l’aria nella stanza. “Vegeta…Vegeta sta combattendo contro suo padre!!!”urlò Goku sconvolto.
"Come riesco a combattere, se vorrei fare tutto meno che questo? Perché lui? Perché il destino non la smette di accanirsi? Prometto che se torno a casa da questa avventura, ma ci spero sempre meno, vado da Mirai Trunks e lo abbraccio scusandomi per quelle volte che non sono stato un buon padre. Perché deve finire così? Le persone a cui tengo, la mia famiglia, i miei amici tifano per me e temono come andrà a finire. Non riesco ad avere paura e come se tutto fosse già scritto. Vorrei dirmi che oltre a essere mio padre e anche colui che mi ha fatto più soffrire, quello che mi ha venduto a quel mostro, eppure non riesco a odiarlo. Non voglio farti del male padre. Finiamola con questa follia. Sei sempre stato il mio eroe. Da grande avrei voluto essere come te, ma non sei mai stato un padre. Eri un grande guerriero ai miei occhi e solo per seguire le tue orme mi sono contaminato. Che gloria c’è nello spezzare vite innocenti? E’ facile fare il gradasso con i più deboli, ma è bastato un solo colpo di Freezer per annientarti. Quando ti ho visto tremare e inchinarti davanti a lui la prima volta mi è crollato il mondo addosso, ma tu sei rimasto su quell’assurdo piedistallo che la mia mente di bambino aveva eretto. Mi ero detto che sarei diventato supersaiyan, avrei sconfitto io quel mostro per te. Perché quello che ho sempre voluto era la tua ammirazione. Ho fatto di questa idea il mio chiodo fisso. Per questa ho perso la vita nello scontro su Nameck, per questa ho rischiato di sprecare la mia vita. Non è servito a nulla. Raggiungo livelli del supersaiyan oltre la tua immaginazione, eppure adesso stai tentando di uccidermi. Speravo fossi solo come me. Io esco pazzo per mio figlio Trunks, stravedo per lui e sono orgoglioso di lui, ma nonostante tutto ho dovuto faticare per imparare a dimostrare a volergli bene. Per te invece ha sempre contato solo il tuo popolo, il tuo regno. Allora finiscimi grande re. In fondo io per te non era un figlio, era una macchina da guerra, esattamente come lo ero per Freezer. Fallo davanti a mia madre, fai impazzire di dolore la donna che ti ama più della sua stessa vita. “Eliminami se ci riesci. Il principe dei saiyan non si arrenderà facilmente. In fondo come padre sei stato un fallimento. L’ho avuto qualcuno che è stato un vero padre. E’ stato Nappa””.
Quella parole non le aveva solo pensate, ma dette ad alta voce stupendo tutti, perfino se stesso. Il colosso pelato era svenuto schiacciando quei poveracci di Radisch e Turles che inutilmente tentavano di rialzarlo. Ti sei sfogato e forse hai trovato la forza di batterlo. Il problema però persiste? Potresti davvero eliminare tuo padre? Non puoi smettere di volergli bene nonostante tu abbia detto la più scomoda delle verità. La lama così lucida riflette la luce del sole mentre esegue fluidi movimenti. Un affondo da parte dell’irato avversario, ma tu sei già pronto e mulinando la spada lo pari senza difficoltà. Stavolta tocca a te l’affondo ed il re è costretto a balzare all’indietro per evitarlo. Eppure mantiene la sua solita classe, quella che gli hai sempre invidiato. Finora hai tentato di fare tacere i ricordi, ma ecco che ti balenano in mente quelle volte che ti mandava a chiamare. Lui ti diceva tante cose, parlava di chissà quale futuro di gloria che ti aspettava e tu rispondevi quello che lui voleva sentire, ma la verità era che ti piaceva guardare il vostro pianeta e l’infinito spazio accanto a lui che ogni tanto addirittura ti sorrideva. E’ dura dimenticare i sorrisi orgogliosi che a volte gli scappavano, è dura pensare fossero rivolti solo ai tuoi poteri, avresti voluto meritarteli non per la tua bravura in battaglia, ma semplicemente perché era tuo padre. Le spade si intrecciano nuovamente mentre nella tua mente risuonano le accuse di Paragas. Vorresti sentirlo discolparsi, o anche ammetterlo, ma vorresti sentire quelle parole uscire dalla sua bocca, non nel rumore delle lame che cozzano. Ora che stai trovando la fiducia in te stesso stai combattendo al massimo. Un colpo fortunato. Potresti ferirlo, ma ecco la voce di tua madre. Non è quella vera, ma quella di un ricordo. Il re che conosceva lei era così diverso da quello che ogni giorno vedevi tu. No quello non può essere tuo padre, non ti attaccherebbe mai.Last edited by veggy fan; 09 July 2010, 18:07.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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“Se non fossi in te? Se fossi sotto qualche sorta di incantesimo? Sarà un’idea folle, ma c’è un modo per scoprirlo”pensi. Ti acquatti a terra improvvisamente e con una spazzata velocissima data con entrambe le gambe fai cadere a terra il re dei saiyan. Anche se non stai usando i poteri o uno dei livelli del supersaiyan, il tuo corpo lo stesso è in grado di fare cose impossibili per gli altri saiyan. Appoggi la punta della tua spada alla sua gola, hai vinto. E’ calato il silenzio. Il popolo è esterrefatto, mentre i tuoi amici sperano che non commetterai un errore di cui non finiresti mai di pentirti. La regina piange silenziosamente. Tua madre è una donna forte, ma questo è troppo anche per lei. “Ben fatto Vegeta. Ora per liberare i tuoi compagni devi finirlo, così dicono le regole”dice lo spettro ridendo sguaiatamente. “Prima voglio che mio padre mi dica perché non indossa il ciondolo della casata reale”disse Vegeta serio. “Freezer lo ha schiacciato sotto il piede distruggendolo dopo avermi eliminato”disse il saiyan. “Come pensavo”disse Vegeta buttando la spada. Nessuno credeva a quello che vedeva. “Sei un folle. Avresti potuto vincere e invece hai preferito risparmiarmi e rimanere disarmato. Non credere che io sarò altrettanto buono”disse l’avversario rialzandosi agilmente. “Cosa hai fatto a mio padre e al mio popolo?”disse Vegeta guardando con odio allo spettro, senza badare alle parole del padre. “Che dici?”rispose lo spettro ridendo nervoso. Vegeta si era mangiato la foglia. “Se mio padre fosse in se saprebbe benissimo che il vero ciondolo non può essere distrutto. Nell’ultimo periodo mio padre aveva preso l’abitudine di indossare una copia e tenere in tasca quello vero, temendo un colpo di stato dal popolo stanco dei soprusi di Freezer. Quando attaccò Freezer perse il ciondolo all’interno della base”disse Vegeta serio. “Dimostralo”disse lo spettro sicuro di é ma mai si sarebbe aspettato quel colpo di scena. Vegeta sorridendo infilò la mano nella fessura del collo della sua battle suit e tirò fuori il vero ciondolo. “Si da il caso che io lo abbia trovato tanti anni fa. Perché mio padre ha attaccato esattamente il giorno in cui sono stato arruolato”disse il saiyan avendo vinto quel round. Era stata una fortuna che in quel ritorno al passato, per la prima volta in vita sua, avesse deciso di indossarlo. In quel momento la gemma sul ciondolo si illuminò e ne partì un raggio che colpì il re. Vegeta si spaventò, ma in realtà il ciondolo aveva solo liberato il re dall’incantesimo. “Quello che dice mio figlio è vero. Però non è un caso che lo abbia trovato. Il ciondolo si è fatto trovare”. Si avvicinò al figlio e serio gli disse:“Perciò come padre sarei un fallimento?”. Vegeta abbassò lo sguardo. Cosa poteva rispondergli? “Non sei stato molto “espansivo”. Però non è il momento di parlarne. Dobbiamo fermare lo spettro”. “Penso invece che sia proprio arrivato il momento di parlarne. E’ vero ho fatto i miei errori però non credermi peggio di quello che sono. Quando sbagliavo evidentemente lo facevo in buona fede”. La rabbia di Vegeta non era proprio sbollita. In fondo quel combattimento lo aveva portato al limite e tutti quei dubbi chiedevano a gran voce spiegazione. Non voleva utilizzare un tono polemico, ma fu esattamente in quel modo che chiese:”Se dobbiamo parlare adesso, dimmi se ti sembra giusto sacrificare il proprio figlio. Per salvare quel popolo di ingrati, con pochissime eccezioni, che ti ha lasciato andare a morire da solo, hai preferito vendermi come uno schiavo. Tu non hai idea di quello che ho passato”.
Nemmeno il vento rompeva il silenzio che era sceso. L’intera popolazione saiyan, guardava da un'altra parte facendo finta di non esserci. Bra e Trunks tifavano spudoratamente per loro padre. Vetrunks guardava arrabbiato il suo antenato appena conosciuto. Crilin seguiva appassionatamente la vicenda quasi fosse un telefilm, ma a sorpresa anche Junior era interessato. In fondo anche lui avrebbe voluto chiarirsi con suo padre, ma con Al Satan c’era poco da fare. Quando il namecciano, negli anni nell’aldilà, ci aveva provato aveva scoperto che era malvagio fino al midollo ed era rimasto deluso. Sperava che almeno a Vegeta andasse bene. Pan aveva tappato la bocca a Kamy prima che interrompesse quel momento privato. Se Vegeta si ricordava che c’era un possibile pubblico, si sarebbe nuovamente trincerato dietro il suo orgoglio e possibilmente lo stesso sarebbe valso per suo padre. Anche Gohan sapeva quanto possono essere dolorose le incomprensioni con il proprio padre e come sua figlia evitava interventi disastrosi di Kamy, lui evitava interventi disastrosi dei due suoi zii. Nappa si era messo direttamente a pregare. Aspettava un evento simile da tutta una vita, e oltre.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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