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Dragon Question - Chiedilo a Goku e ai suoi amici!

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  • Scusate, ma dovevo farlo.
    So che non serve a niente, ma quando mi vengono certe idee deliranti non riesco a resistere, quindi beccatevi pure 'sta cosa.

    Solo tre osservazioni:
    1) ho usato la parola "trailer" per parodia nei confronti dei film, ma il contenuto è sempre scritto;
    2) le citazioni non sono identiche al 100%, le ho rielaborate apposta per il trailer;
    3) spero che mi farete sapere cosa ne pensate (se vi ho messo curiosità, se funziona, ecc) perché per me si tratta del primo esperimento di questo tipo, quindi ci tengo ad avere un parere. State tranquilli, comunque, non vi rovinerete nulla dell'intervista vera e propria. XD

    BUONA LETTURA!



    DRAGON QUESTION III
    TRAILER UFFICIALE




    «Sei sicura di non volermi far apparire? Insomma, nell’ultima intervista hai parlato più volte di cose decise dietro le quinte, e io "sono" il dietro le quinte.»
    «Ogni cosa a suo tempo.» Feleset sorride. «I lettori vanno tenuti un po’ con il fiato sospeso.»


    «Chi non muore si rivede» La ragazza saluta gli assistenti.
    «Già» dice Olong, e solleva lo sguardo su di lei. «E direi che evitare i saiyan è il modo migliore per non morire.»


    Il maiale sussulta. «E dai, non te la prendere. È solo innocuo fanservice.»
    Diciotto lo solleva per il collo. «Te lo do io il fanservice.»


    Pual si avvicina all’intervistatrice. «Allora, chi è l’accompagnatore di oggi?»
    «Salve a tutti!»
    Il trio si volta verso l’ingresso.
    «Ehi, quanto tempo!» esclama Pual entusiasta. «Come stai? Come direbbe Fele: chi non muore si rivede!»
    Nella stanza cala il silenzio.
    «Non ti facevo così bastardo» dice Feleset.


    «D’accordo» dice Diciotto. «Risponderò a tutte le domande.»
    «M-ma cara, non credo ch-»
    «… al prezzo di 1000 zeni a risposta.»


    «Aspetta,» dice il gatto, «non abbiamo nessun guardiano oggi?»
    «Oh, sì che ce l’abbiamo.» Feleset fa un sorriso malefico. «Eccolo qui!»
    Gli ospiti sbiancano. «Q-quello…»
    «Chi te l’ha dato?!» Diciotto stringe i pugni.


    «Non capisco perché la gente si inventi certe castronerie su di me.»
    «Beh, perché è tua fan.»


    «Avresti potuto avere un ragazzo alto, dalla chioma folta, coraggioso, carismatico e, beh, magari con il naso.»


    Diciotto incrocia le braccia. «Bulma, Chichi e Videl non sono mie amiche.»


    L’intervistatrice sbuffa, poi si rivolge ai suoi assistenti a bassa voce. «Andate a prendere i soldi, coraggio.»
    «Eh?» sussurra Pual. «Ma dove li prendiamo? Io non ne ho con me.»
    «E io non ho nessuna intenzione di sganciarne» interviene Olong, lo sguardo corrucciato.
    «Non preoccupatevi.» Feleset abbassa ancora il tono. «Nessuno di noi dovrà sganciare nulla. Andate a prenderli di nascosto dalla borsa di Voi-Sapete-Chi.»
    «Di Voldemort?»


    Feleset sorride. «Diciotto, hai mai pensato di fare il cosplay di Re-L Mayer di Ergo Proxy?» chiede. «Ti basterebbe metterti una parrucca nera.»
    «Quindi in pratica basterebbe suo fratello» interviene Pual.


    Olong chiude gli occhi, inspirando profondamente. «E va bene: ho deciso» dice, e si mette eretto, stringendo i pugni. «Queste occasioni capitano una sola volta nella vita. Perdonatemi, ma devo farlo.»
    L’intervistatrice sbatte le palpebre. «Eh?»
    Il maiale avanza di un passo, gli occhi puntati in avanti. «Feleset, di’ ai tuoi utenti che se non mi ameranno dopo questo, mi licenzio.»
    «Oh, no.» Feleset si copre il viso. «Ditemi che non è come penso.»



    DRAGON QUESTION III



    Feleset si copre anche con l’altra mano. «Rettifico: è come penso.»


    COMING SOON



    «Perché ho l’impressione che questa intervista stia prendendo una brutta piega?» Feleset sbuffa, poi si volta a destra. «Olong, ma che ti prende?»
    Il naso del maiale è diventato un rubinetto rosso. «Ditemi che non è un sogno!»



    SOLO SU
    DRAGON BALL ARENA



    sigpic

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    • Tanto non ci saranno tette.
      sigpic

      stupid sexy greedo butt

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      • Originariamente Scritto da Black Ghost Visualizza Messaggio
        Tanto non ci saranno tette.
        Quoto.

        Elusys

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        • Ahahahaah oddio. Il trailer
          http://card.exophase.com/1/812034.png

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          • Divertente
            Sì, mette curiosità, bello il finale stile trailer da film

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            • Grazie a tutti, mi fa piacere che il trailer abbia attirato la vostra attenzione.

              E ora, beh, direi che ci siamo.

              Innanzitutto, questa intervista per me è stata nuovamente una sfida, perché per la prima volta mi sono ritrovata a gestire una coppia dove l'accompagnatore ha oggettivamente un ruolo molto più influente nel manga originale rispetto all'ospite. Se teniamo conto poi che tra i due è anche quello che si presta in maniera maggiore a gag comiche spontanee, è evidente che non ho potuto limitare le battute solo a Diciotto. XD Spero che apprezzerete la scelta e che vi strappi qualche sorriso. Io mi sono divertita molto a scrivere, e questo è ciò che più di ogni altra cosa mi sprona a continuare questo gioco. ^_^

              Non ho particolari osservazioni da fare, le citazioni/allusioni presenti dovrebbero essere comprensibili anche senza conoscere le opere di riferimento, ma in caso di dubbi chiedete pure. ^_^

              Ultima cosa: ammettete che vi voglio bene.


              BUONA LETTURA! ^_^
              sigpic

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              • Feleset si osserva nello specchio del bagno, notando come la sua pelle sia diventata del tutto liscia.
                Qualcuno bussa alla porta. «Hai terminato la trasformazione?»
                «Sì» risponde lei, e sorride alla propria immagine. «Ho seguito le sue istruzioni: anche oggi sono una ragazza-manga in tutto e per tutto.»
                «Bene» dice la persona dietro l’uscio. «Mi raccomando, stai attenta: se incontrassi qualcuno del mio mondo con il tuo vero aspetto entrambi sparireste per sempre.»
                «Lo so, lo so, me l’ha detto molte volte» dice lei, e controlla di avere due capsule in tasca. «Ora può andare, io vado a intervistare il terzo ospite.»
                «Va bene» dice la voce. «Ma sei sicura di non volermi far apparire? Insomma, nell’ultima intervista hai parlato più volte di cose decise dietro le quinte, e io sono il dietro le quinte.»
                «Ogni cosa a suo tempo.» Feleset sorride. «I lettori vanno tenuti un po’ con il fiato sospeso.»
                «Hai ragione, ma non credo che nascondere la mia identità sia questa gran cos-»
                «Oh, insomma, tutti a volermi insegnare a scrivere, eh?!» La ragazza apre la porta e si dirige verso lo Studio del Drago imprecando tra sé e sé.
                «Devo aver toccato un tasto dolente» dice la voce.
                Non appena Feleset spalanca l’uscio della stanza circolare, l’odore di fragole le arriva alle narici. Raggiunge allora la scrivania a forma di radar del drago, dove Olong e Pual stanno giocando a carte.
                «Chi non muore si rivede» li saluta la ragazza.
                «Già» dice Olong, e solleva lo sguardo su di lei. «E direi che evitare i saiyan è il modo migliore per non morire.»
                Feleset inarca un sopracciglio, mentre con la mano lancia la capsula che contiene il portatile. «Codardo.»
                «Rompiscatole.»
                Dei passi nel corridoio attirano la loro attenzione.
                Una donna dal caschetto biondo entra decisa nello studio. Indossa un bikini azzurro, un pareo semitrasparente e ciabatte infradito. I suoi occhi celesti congelano gli intervistatori. «Dove sono i lettini?» esordisce, il tono freddo. «Non vedo nessuna piscina qui.»
                Feleset sbatte le palpebre, chiedendosi cosa stia succedendo, e lancia un’occhiata a Pual, che ha assunto la sua stessa espressione interrogativa.
                «Non capisco» dice la ragazza-manga. «Di che piscina parli? Tu qui dovresti solo rispondere alle domande dei fan.»
                Lei fa un passo avanti. «Questo lo so benissimo, spilungona, ma mi era stato detto che l’intervista si sarebbe svolta in una piscina all’aperto, e di presentarmi in costume da bagno!»
                Feleset si gira verso Olong, che inizia a fischiettare tra sé e sé con gli occhi puntati sul soffitto.
                «E ti pareva.» L’intervistatrice sbatte le mani sulla scrivania. «Olong, si può sapere che cavolo ti è saltato in mente?»
                Il maiale sussulta. «E dai, non te la prendere» dice, e si porta le mani alle bretelle. «È solo innocuo fanservice.»
                Feleset sta per ribattere, ma prima che possa aprir bocca l’ospite bionda si fionda sull’animale e lo solleva per il collo. «Te lo do io il fanservice» sibila, e gli stringe le dita sulla gola. «Che ne dici di un po’ di sano splatter?»
                Olong sbianca. «N-no, Diciotto, per favore! Mi dispiace, davvero, giuro che non lo farò più!»
                «Bah.» La cyborg lo lascia andare, e lui cade sulla scrivania tenendosi la parte dolorante. «Per questa volta farò finta di crederti.»
                «E-ehm.» La ragazza-manga si schiarisce la voce. «Benvenuta, Diciotto. Io sono Feleset, molto piacere» dice, e porge la mano destra alla donna.
                Diciotto osserva il braccio restando immobile.
                «Dai, sii cortese» le dice Pual. «Crilin ti dice sempre di non trattare male le persone gentili, no?»
                «Bada agli affari tuoi» risponde Diciotto, e stringe la mano alla ragazza. «Piacere.»
                Feleset si contorce. «Ma porco di quel Kaiohshin!» impreca, e le sue ossa scricchiolano sotto la presa della donna. «Si può sapere che ti ho fatto di male?»
                «Niente» risponde Diciotto, e le dà le spalle per raggiungere una sfera-pouf. «È solo che non so controllare bene la mia forza. Scusa.»
                Feleset si massaggia la mano. «Ma se me lo dici con quel tono non è che mi sembri così dispiaciuta, eh» mormora, e prende posto sulla sedia girevole della Capsule Corporation.
                Diciotto si siede a sua volta. «Ho detto che mi dispiace. Fattelo bastare.»
                Pual si avvicina in volo all’intervistatrice. «Allora, chi è l’accompagnatore di oggi?»
                Feleset guarda il portatile. «Anche questa volta sono stata democratica, per cui ho scelto quello con più voti.»
                Olong inarca un sopracciglio. «Guarda che sappiamo tutti che se finora hai scelto sempre quello votato a maggioranza è perché stava bene anche a te.»
                Feleset sbuffa. «E dai, insomma, lascia che gli utenti si illudano che il loro voto serva a qualcosa!»
                Pual dà un colpo di tosse. «Guarda che in questo momento ti stanno leggendo.»
                «Di già?» La ragazza-manga sbianca. «Ah, no, ma sì, avete capito male! Intendevo dire che comunque il voto serve sempre, ma dato che sono io che lavoro è giusto che dica anche la mia, ecco!»
                I due assistenti scuotono la testa.
                «Salve a tutti!»
                Il trio si volta verso l’ingresso.
                Un uomo, o meglio, un mezzo uomo dai capelli grigi apre la porta, sfoggiando un costume a fiori e una collana hawaiana.
                «Crilin!» esclama Pual entusiasta. «Come stai? Come direbbe Fele: chi non muore si rivede!»
                Nella stanza cala il silenzio.
                «Non ti facevo così bastardo» dice Feleset.
                Pual sbatte gli occhietti. «Perché?»
                Diciotto si copre il volto con la mano.
                Il nuovo arrivato rimane sulla soglia, le pupille che scrutano lo Studio del Drago. «Cara, mi sa che abbiamo sbagliato posto: qui non c’è nessuna piscina.»
                «È quello giusto, tranquillo» risponde lei, e si guarda il costume. «Il tuo amico porco ha avuto la bella idea di donare un po’ di fanservice ai lettori.»
                «Ah.» Crilin si fissa il petto, poi entra e si dirige di fronte alla scrivania-radar.
                Feleset si rivolge a Olong, il sopracciglio inarcato. «Scusa, ma che bisogno c’era di far arrivare mezzo nudo anche lui?»
                Il maiale sorride. «Beh, sono stato bravo, no? Di solito me ne frego di queste cose, ma essendo un assistente professionale ho deciso di fare un’eccezione: una donna in costume e un uomo in costume, in perfetta par condicio!»
                La ragazza-manga osserva Crilin grattarsi la chioma grigia, poi Diciotto sistemarsi i capelli biondi dietro l’orecchio. «Se lo dici tu...»
                L’uomo accompagnatore porge la mano a Feleset. «Tu sei l’intervistatrice, giusto? Molto piacere!»
                La giovane fissa il braccio immobile. «Ehm, il piacere è tutto mio» farfuglia. «Scusa se non ti stringo la mano, ma per oggi ne ho avuto abbastanza di strette da parte di guerrieri che potrebbero uccidermi con uno starnuto.»
                «Tranquilla, tanto io non ho il naso.»
                «Non è questo il punto.»
                Diciotto sbuffa. «Crilin, potresti sederti? Vorrei iniziare questa cosa, altrimenti non finiamo più.»
                «D’accordo, tesoro.» Il marito si accomoda sulla sfera-pouf dalle quattro stelle.
                Feleset prende il mouse e apre la casella dei messaggi privati di Dragon Ball Arena. «Pual, inizia tu a leggere.»
                «Aspetta,» dice il gatto, «non abbiamo nessun guardiano oggi?»
                «Oh, sì che ce l’abbiamo.» Feleset fa un sorriso malefico, poi estrae la seconda capsula che aveva in tasca e la lancia sulla scrivania. «Eccolo qui!»
                Diciotto e Crilin sbiancano. «Q-quello…»
                «Lo riconoscete, eh?» L’intervistatrice lo prende in mano. «Vi dirò solo tre cose: si chiama telecomando, ha un tasto rosso e posso premerlo quando voglio.»
                «Chi te l’ha dato?!» Diciotto stringe i pugni.
                Olong si porta le mani alle bretelle. «Ovviamente è stat-»
                Feleset gli tappa la bocca. «Non svelare ciò che è dietro le quinte» risponde. «Prima o poi si saprà.»
                «Allora io inizio con le domande» dice Pual. «Posso partire con quelle di Gohan Multiverse
                «Gohan?» domanda Crilin.
                «Oddende, ecco che iniziano» sbotta la ragazza-manga. «I nickname degli utenti possono riguardare i vostri amici, e questo semplicemente perché si trovano su un forum di fan della vostra storia.»
                «Quindi ci sono anche persone con il mio nome?» domanda Diciotto.
                «Beh, considerando come vieni chiamata, direi al massimo con il tuo numero» dice Feleset.
                «Il suo numero?» interviene Olong. «Datelo a me!»
                La ragazza-manga gli dà un pugno in testa. «Scusate, ospiti, l’ho fatto io per voi perché sono più vicina.»
                Crilin ride. «Grazie mille.»
                sigpic

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                • Olong si tasta il capo, gli occhi sull’uomo seduto. «Ma come? Dopo tutti questi anni di amicizia non mi difendi nemmeno da questa serpe?»
                  Lui scuote il capo. «Te la sei cercata.»
                  «Posso leggere, allora?» interviene Pual, e tutti lo guardano annuendo. «Dunque, Gohan Multiverse scrive: Che effetto fa essere un personaggio minore? Non ti senti una totale nullità? Sai che adesso potrei insultarti e tu non potresti neanche reagire?»
                  «Che cosa?!» Diciotto si alza di scatto.
                  «Fermi, fermi!» Feleset si copre il viso con la mano. «Quella non è la domanda per Diciotto, Pual!»
                  Il gatto spalanca gli occhi. «Eh?! Ma come? È arrivata dopo quelle di Radish!»
                  «Era per il pesce d’aprile» spiega Feleset. «Per il pesce del Monte Paoz.»
                  «Sul Monte Paoz c’è un pesce d’aprile?» chiede Crilin, grattandosi la testa.
                  «Lasciamo perdere.» Feleset prende il mouse e apre un nuovo messaggio privato. «È qui che devi leggere, scemo.»
                  «D’accordo.» Il gatto fluttua davanti allo schermo. «Gohan Multiverse scrive: Dicci, com'è stato pestare a sangue Vegeta la prima volta? Non che l'impresa sia eccezionale (Le prende sempre da tutt... Coff, ehm, scusate un attimo: Fele, potresti lasciarmi la coda? Mi stai stritolando.»
                  «Davvero?» Feleset molla la presa. «Scusa, non l’ho fatto apposta.»
                  Pual sospira. «Dunque, dov’ero rimasto? Dicevo: Non che l'impresa sia eccezionale (Le prende sempre da tutti...) ma visto il modo sborone in cui si pavoneggiava, sicuramente ti sarai divertita, non è vero?» Il gatto si dimena. «Fele, lasciami, insomma!»
                  «Ooops, mi dispiace!» La ragazza-manga toglie il braccio. «Non ci ho fatto proprio caso, davvero!»
                  Olong le lancia un’occhiataccia.
                  «Domanda interessante.» Diciotto incrocia le braccia sulla parte superiore del bikini. «Naturalmente è stato molto divertente, non c’è niente di meglio che ferire l’orgoglio di chi si monta la testa in quel modo!»
                  «Beh,» mormora Crilin, «mi pare di ricordare che tu non l’abbia ferito solo nell’orgoglio, quel giorno…»
                  «D’accordo, ma gli ha fatto più male quello delle braccia rotte» dice la moglie, e sorride. «Tra l’altro sono stata doppiamente soddisfatta per il fatto di averlo visto combattere sul serio.»
                  «In che senso?» chiede Feleset.
                  Diciotto punta su di lei i suoi occhi di ghiaccio. «Nel senso che fin troppe persone cercano di avere dei riguardi nei miei confronti solo perché sono una donna. Lui invece mi disse che con me non ne avrebbe avuti, anche perché per lui ero un cyborg, non una vera donna.»
                  «Eh?!» Crilin spalanca gli occhi. «Non me l’avevi mai raccontato! Perché non dovresti essere una vera donna, scusa? Insomma, è vero che sei un cyborg, ma una cosa non esclude l’altra!»
                  «Questo lo so benissimo» dice Diciotto. «Non sono certo io ad aver detto quelle cose.»
                  Crilin abbassa lo sguardo. «Beh, dovrò parlarne con gli altri: non mi piace che si pensino certe cose di te.»
                  «Dai, guarda il lato positivo» interviene Feleset. «Ora sei sicuro che Vegeta non ci proverà mai con tua moglie.»
                  «Ma che lato positivo sarebbe?» sbotta l’uomo. «Non ho mai avuto dubbi su questo!»
                  «Anche perché non avrebbe molte speranze di successo» dice Diciotto.
                  «Va beh, andiamo avanti.» L’intervistatrice passa il computer a Olong.
                  «Evvai, tocca a me!» esclama il maiale, un sorriso malizioso stampato sul volto. «Ho già visto una domanda mooolto interessante!»
                  Feleset si porta una mano tra i capelli. «Fammi indovinare: è quella di Black Ghost
                  «Come fai a saperlo?»
                  La ragazza-manga si copre gli occhi.
                  Olong si schiarisce la voce. «Beh, Black Ghost chiede a Diciotto: Crilin ti ha mai proposto di provare il sesso anale? Com'è andata a finire? Con dovizia di particolari, grazie.»
                  «Ma ancora?» Pual diventa rosso. «Non l’aveva già chiesto a Gohan?»
                  «Se è per questo l’ha chiesto pure a Radish,» mormora Feleset, «e non vi dico chi era l’oggetto in quel caso.»
                  «Ehm.» Crilin sbatte le palpebre. «N-non vi sembra una domanda un tantino personale?»
                  «Ce ne sono altre di questo tipo» dice la ragazza-manga. «Diciotto è considerata da molti la donna più attraente di Dragon Ball, quindi è normale che sia così. Ma non preoccupatevi, le risposte non usciranno da questo studio.»
                  «D’accordo» dice Diciotto. «Risponderò a tutte le domande.»
                  A Crilin casca la mascella. «M-ma cara, non credo ch-»
                  «… al prezzo di 1000 zeni a risposta.»
                  Crilin cade a terra.
                  «Cosa?!» esclama Feleset. «Io non ho nessuna intenzione di pagare per le domande poste da altri!»
                  «Allora fai una colletta sul forum» dice Diciotto. «Non mi interessa il modo in cui ottieni i soldi, basta che me li fai avere. 1000 zeni sono un prezzo più che onesto.»
                  «Beh, tu non sei nelle condizioni di trattare» dice la ragazza-manga, e afferra il telecomando. «Rispondi gratis o ne pagherai le conseguenze.»
                  «A-aspettate, ragazze!» Crilin inizia a sbracciarsi. «Non vi sembra di stare un po’ esagerando? In fondo questa è solo un’amichevole e pacifica intervista, non mi pare che sia il caso di ricorrere a minacce così estreme.»
                  «Non intrometterti, Crilin!» gli dice la moglie. «Questa è una faccenda tra me e lei.»
                  «Mamma mia, quante storie!» interviene Olong. «Perfino Gohan ha risposto a queste domande, che problemi dovreste avere voi?»
                  «Davvero?» domanda Diciotto.
                  «Già, e c’era anche Videl» dice Pual. «Noi siamo stati sbattuti fuori per un po’, ma so di per certo che a una domanda di questo tipo hanno risposto.»
                  Crilin si porta un mano al mento. «Quindi se non rispondessimo rischieremmo di fare una figuraccia di fronte ai nostri fan, giusto?»
                  «E chi se ne importa?» dice Diciotto. «Se non pagano non avranno nulla.»
                  «Dai, cara, non fare così.» Crilin le sorride. «È sempre bello avere delle persone che ti apprezzano, no? E poi non voglio che quei ragazzi pensino che siamo una coppia peggiore di Gohan e Videl, non sarebbe giusto. Insomma, se non possiamo competere con i saiyan a livello di forza fisica, vorrei almeno che scoprissero qualche nostro lato positivo!»
                  La cyborg distoglie lo sguardo. «D’accordo. Come vuoi.»
                  Crilin tira un sospiro di sollievo.
                  «Ma voglio un vestito nuovo per ogni domanda a sfondo sessuale a cui risponderò.»
                  Il marito sussulta. «Cosa?! Per ogni domanda? M-ma chi paga, scusa?»
                  Lei lo fissa, il sopracciglio inarcato.
                  «I-io?» L’uomo si gratta la chioma. «Ma perché, scusa?»
                  Lei continua a fissarlo, gli occhi glaciali.
                  Lui sbuffa. «E va bene, ho capito.»
                  Diciotto sorride, poi si volta verso gli intervistatori. «La risposta è no
                  «Eh? A cosa?» dice Feleset. «Ho perso il filo del discorso.»
                  «Il sesso anale» interviene Olong. «Non l’ha mai fatto.»
                  «Sbagliato.» Diciotto incrocia le braccia. «Il no era riferito alla domanda dell’utente, ovvero: “Crilin ti ha mai proposto di provare il sesso anale?”»
                  «D’accordo, e quindi?» chiede Feleset.
                  «E quindi no, non me l’ha mai proposto.» La donna si sposta una ciocca di capelli. «Gliel’ho proposto io.»
                  Pual sviene sulla scrivania.
                  Nella stanza torna il silenzio.
                  «Crilin, è vero?» chiede Feleset.
                  Lui diventa rosso fragola, e inizia a guardarsi intorno nervoso. «B-beh, non vedo p-perché dovrei n-negare.»
                  Gli occhi di Olong assumono la forma di cuore. «Ci vorrebbero più donne così al mondo!»
                  Feleset gli tira un orecchio. «Non cominciare.»
                  Pual si risveglia. «Ehm, tocca a me?»
                  La ragazza-manga annuisce e gli passa il pc.
                  Il gatto si avvicina allo schermo. «VirusImpazzito scrive: Parliamo di durata.»
                  «Oh, sì!» lo interrompe Olong, e mantiene il suo sguardo estasiato. «Un’altra domanda interessante!»
                  Pual continua a leggere: «Crilin disse che sei una donna, solo con alcuni circuiti impiantati nel cervello: quindi in gran parte sei rimasta umana.»
                  «Eh già.» Olong annuisce. «Vai avanti!»
                  «Eppure nel manga non ti si vede mai invecchiare su un arco cronologico di circa 20 anni; senza contare che anche i dispositivi elettronici in anni e anni subiscono l'usura del tempo.»
                  «Sì sì, d’accordo» dice il maiale. «E quindi, ovviamente vogliamo sapere…»
                  «Quanto è destinata a durare la tua esistenza? Morirai, ti deteriorai artificialmente o cos'altro?»
                  Olong cade a gambe all’aria. «Non era il tipo di durata a cui pensavo!»
                  Pual e Feleset scoppiano a ridere.
                  «Evidentemente non sono tutti pervertiti come te!» dice Crilin, e sorride.
                  «La mia esistenza durerà in eterno» dice Diciotto. «Così ho saputo dal dottor Gero quando ci ha trasformato in cyborg. Infatti anche lui si era fatto trasformare per lo stesso motivo, al di là della potenza che voleva guadagnare. Le nostre parti artificiali sono realizzate in materiali che non si deteriorano facilmente. Ogni tanto per sicurezza vado a farmi controllare da Bulma, ma fino a questo momento non ho mai avuto problemi.»
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                  • «Capisco.» Feleset guarda Olong. «Dai, sei fortunato: la domanda che volevi esiste davvero.»
                    «Ah sì?» Il maiale guarda il pc. «Hai ragione, è la seconda di Gohan Multiverse! Scrive: Ma se i cyborg hanno energia infinita, significa che tu a letto non ti stanchi mai?»
                    Diciotto guarda il maiale. «Già.»
                    Tutti la fissano.
                    «Ehm, tutto qui?» chiede Feleset.
                    «Tutto qui cosa?» domanda la donna in bikini.
                    «La risposta.»
                    «Sì» risponde la cyborg impassibile. «Prossima domanda?»
                    La ragazza-manga sospira, poi guarda il computer. «VirusImpazzito scrive anche: Immagina uno scenario del genere. In un futuro non troppo lontano, tuo fratello 17 diventa ancora più spietato e potente di alcun nemico mai esistito. Nemmeno l'onnipotente Goku alla sua massima trasformazione Saiyan riesce a farci nulla. Tu, infuriata perchè tuo fratello ha ucciso tuo marito, ti getti nella mischia e crei un diversivo mitragliandolo di colpi energetici. Goku, senza nemmeno trasformarsi, uccide tuo fratello con un solo pugno. Sembra fantascienza ma c'è chi ha inventato una storia simile, e ti risparmio il particolare che Goku in questa storia è un bambino. Che ne pensi?»
                    «Ehi, aspettate un attimo!» interviene Crilin sbracciandosi. «Io vengo ucciso?»
                    Feleset inarca un sopracciglio. «Ehm, lo trovi strano?»
                    «Ma sono già morto tre volte!»
                    Olong si porta una mano al mento. «E dopo la quarta morirai pure una quinta, dato che prima o poi la vecchiaia colpisce tutti.»
                    Crilin si mette le mani tra i capelli.
                    «Tanto sono tutte stupidaggini» dice Diciotto. «Quello non è il nostro vero futuro, è solo una cosa inventata.»
                    «Mmm, più o meno» mormora Feleset.
                    «Comunque non ha senso,» dice la cyborg, «non capisco perché mio fratello dovrebbe diventare così potente e spietato, e non capisco perché Son Goku dovrebbe ucciderlo con un pugno senza trasformarsi. Mi sembra una sciocchezza.»
                    «Immaginavo.» Feleset scorre le domande. «Leggiamo le domande di GT!, che è una grande fan di Crilin.»
                    «Oh, ho una fan!» Gli occhi dell’uomo si fanno lucidi per l’emozione.
                    Diciotto lo fulmina con lo sguardo. «E quindi?»
                    «E-e quindi, beh…» farfuglia lui. «N-niente, davvero! Non essere gelosa, cara, lo sai che per me esisti solo tu!»
                    La donna distoglie lo sguardo. «Non ho detto di essere gelosa» dice, le guance leggermente rosse.
                    «Ehm, posso leggere?» Feleset guarda il computer. «La prima domanda è: L'ultima volta che abbiamo visto Crilin era lucido come una palla da bowling. E poi BAM!!! Ecco che ce lo ritroviamo capellone e pieno di lacca!...Non è che qui c'è di mezzo il tuo zampino, 18?»
                    La cyborg incrocia le gambe lisce. «In realtà non proprio» risponde, gli occhi fissi sull’infradito. «A me non dispiaceva pelato, non sono stata io a dirgli di farsi crescere i capelli.»
                    «È stata una mia decisione» interviene Crilin. «Io ho imparato le arti marziali dai monaci del tempio Orinji, che per tradizione si rasavano i capelli e dovevano restare casti. Una volta che ho deciso di sposarmi, quindi, ho capito che avrei dovuto lasciar perdere quell’usanza, per cui ho smesso di radermi.»
                    «Quindi diciamo che Diciotto c’entra indirettamente» dice Feleset.
                    «Per me è stato uno shock» dice Olong. «Ero così abituato a vederlo pelato che i primi tempi faticavo a riconoscerlo!»
                    «Io invece ero convinto che fosse calvo» dice Pual.
                    «Come tutti i fan di Dragon Ball fino alla saga di Bu» dice Feleset. «Chissà cos’è saltato in mente a Toriyama il giorno in cui gli ha disegnato i capelli.»
                    La faccia del drago affrescato assume per un attimo la forma di una trollface.
                    «Beh, comunque c’è la seconda domanda della moderatrice GT!,» prosegue la ragazza, «che scrive a Diciotto: Nel mondo delle fanfiction spesso e volentieri quando si parla della nascita di tua figlia si dice che tu abbia avuto dei problemi durante tutta la gravidanza per via della tua anatomia non proprio uguale a quella di un normale essere umano. Queste dicerie sono veritiere oppure...?»
                    «Non lo sono» dice la cyborg. «E non capisco perché la gente si inventi certe castronerie su di me.»
                    «Beh, perché è tua fan» dice Feleset.
                    «Eh?»
                    La ragazza-manga sorride. «Beh, come posso spiegare? Dragon Ball è un manga che parla soprattutto di lotta e di avventura, quindi si sa pochissimo sulla vita privata dei personaggi. Per questo alcuni lettori si pongono delle domande di vario tipo, e alcuni di loro tentano di dare una risposta attraverso le loro storie.»
                    «Ma che senso ha inventarsi una mia sofferenza?» Diciotto si porta le mani sui fianchi scoperti. «Se davvero sono miei fan, non dovrebbero trattarmi in quel modo.»
                    «Beh, tutte le storie hanno bisogno di un conflitto.» Feleset si attorciglia una ciocca di capelli tra le dita. «Se la trama fosse solo “una donna partorisce una bimba e vive per sempre felice e contenta” nessuno vorrebbe leggerla, non credi?»
                    «Tanto meglio» risponde la cyborg. «È già sufficiente che io abbia accettato di rispondere alle domande indecenti di quei pervertiti.»
                    Crilin fa un sospiro sonoro.
                    «Beh, allora andiamo avanti» dice Feleset. «Light 96 scrive: Ciao Diciotto, sei veramente una bella ragazza e sei anche un personaggio che mi ha sempre affascinato.»
                    La cyborg rimane in silenzio.
                    «Ehm,» le sussurra Crilin, «credo che questo utente meriti almeno un “grazie” per le belle parole.»
                    Lei guarda il marito di sbieco, poi fissa Feleset. «Tsk. Ringrazialo.»
                    «Ok» dice Feleset. «Ti leggo prima la sua seconda domanda: Dì la verita, avresti voluto che il dottor Gero ti avesse creata con più tette? Un po' la invidi Bulma, vero?»
                    La donna si alza in piedi. «E questo sarebbe uno che mi apprezza?!»
                    «Non lo so,» dice Olong, «ma io in compenso apprezzo taaanto il tuo bikini!»
                    «Piantala, porco!» sbotta la donna.
                    «Credo che quell’utente lo faccia apposta» interviene Pual. «Probabilmente gli piace l’idea di farti arrabbiare.»
                    «Che scemenza.» Diciotto torna a sedersi e si sistema i capelli dietro le orecchie. «Comunque no, non avrei mai voluto farmi aumentare il seno dal dottor Gero, mi avrebbe solo intralciato durante i combattimenti. Non mi interessa affatto se Bulma è formosa e io no.»
                    Olong sghignazza. «Ed ecco svelato il vero motivo per cui Vegeta non considera Diciotto una vera donna.»
                    Feleset lo fissa. «Giuro che sono indecisa: dovrei picchiarti o no?»
                    «Ma è ovvio che devi picchiarlo!» dice Pual. «Giudicare le donne dal seno non mi sembra una cosa a tuo vantaggio.»
                    «Ma ha affermato indirettamente che Vegeta preferisce Bulma a Diciotto!» esclama la ragazza, gli occhi manga che luccicano.
                    «E quindi?» interviene Crilin. «Non mi sembra un buon motivo per non picchiarlo.»
                    «Ma insomma!» sbotta Olong. «Si può sapere che razza di amici siete voi due?»
                    «Dai, per questa volta evito» dice Feleset. «Anche perché è giunto il momento di affrontare la vera questione fondamentale di tutta l’intervista.»
                    «Sarebbe?» domanda la cyborg.
                    La ragazza-manga si alza in piedi, il volto sorridente. «Sapete, fin dall’inizio ho capito che si sarebbe giunti a questo. Gli utenti hanno inviato domande molto diverse, è vero, ma alcune di esse possono essere ricondotte a un unico grande interrogativo.» Feleset sposta lo sguardo su Crilin, poi torna a guardare Diciotto. «Vedi, ormai dovresti averlo capito, tu sei considerata davvero una bella donna dai fan. È naturale quindi pensare che, dato il tuo aspetto, avresti potuto conquistare facilmente qualunque tipo di uomo. Insomma, avresti potuto avere un ragazzo alto, dalla chioma folta, coraggioso, carismatico e, beh, magari con il naso.» L’intervistatrice lancia un’altra occhiata di sbieco al marito della cyborg. «Invece sappiamo tutti qual è stata la tua scelta. Per cui, ecco, in poche parole, quello che vorrebbero sapere utenti come Light 96, sssebi e WickerGian è…»
                    «… perché il mezzuomo?»
                    Feleset annuisce. «Esatto, proprio questo!» dice. «Perché il mezz…?» La ragazza si blocca di colpo. «Un momento: chi è che ha parlato?»
                    «… non lo so…»
                    La giovane si guarda intorno alla scrivania-radar. «Si può sapere che cavolo sono ‘ste voci?»
                    «… Saruman ritiene che soltanto un grande potere riesca a tenere il male sotto scacco…»
                    Feleset guarda a sinistra. Pual si è appartato con il portatile e sta fissando lo schermo piangendo per l’emozione.
                    «… ma non è ciò che ho scoperto io…»
                    Feleset si fionda sul gatto. «Che diamine stai facendo?!»
                    «Io ho scoperto che sono le piccole cose, le azioni quotidiane della gente comune che tengono a bada l'oscurità.»
                    Feleset afferra il collo di Pual. «Stupido! Chi ti ha dato il permesso di guardati un film durante l’intervista?!»
                    «… semplici atti di gentilezza e amore…»
                    La ragazza sbatte la testa del gatto sul pavimento. «Non ti permettere più!»
                    «Perché Bilbo Baggins?»
                    Feleset chiude lo schermo.
                    «Nooo!» Pual si mette a piangere, stavolta sul serio. «Hai interrotto il momento più bello!»
                    La ragazza-manga inarca un sopracciglio. «Guarda che quel computer è mio, non puoi usarlo a piacimento.»
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                    • Il gatto abbassa gli occhi. «Lo so, ma mi stavo annoiando!» esclama. «So che ho sbagliato, ma anche Olong ha fatto molte cose per combattere la noia in queste interviste!»
                      Feleset si riprende il portatile e torna sulla scrivania. «Beh, mettersi a sbadigliare interrompendo i monologhi di Gohan mi sembra decisamente meno grave come cosa.»
                      Pual sbuffa. «Almeno dopo posso guardare la fine?»
                      «E va bene,» dice la ragazza, «se ti fai dare una chiavetta da Yamcha poi ti passo tutto il film.»
                      Olong spalanca gli occhi. «Cos’è che deve farsi dare da Yamcha?»
                      «Una chiavetta.»
                      «Una chiav-»
                      «Chiavetta!» Feleset gli tappa la bocca. «Una chiavetta da Yamcha, chiaro?»
                      Pual fluttua davanti a loro. «Ma quindi quel film è scaricato?!» esclama. «Ma non è illegal-»
                      L’intervistatrice toglie le mani da Olong e le mette su Pual. «Che palle, perché non c’è Tenshinhan? Avrei davvero bisogno delle sue quattro braccia in questo momento!»
                      «Eh già,» dice Olong, «immagino cosa potrebbero fare quattro braccia con una ragazza bisognosa.»
                      Feleset sbatte la testa di Pual contro quella del maiale. «Continuiamo l’intervista, per l’amor di Kaiohshin.»
                      I tre si voltano verso le sfere-pouf, notando che i due ospiti li stanno ignorando da tempo, persi nei loro discorsi.
                      «… e poi voglio un pareo di un altro colore» dice Diciotto, guardandosi il velo semitrasparente che le copre il costume. «E una collana di diamanti.»
                      Crilin sospira. «Quella me l’ha chiesta anche Marron, lo sai?»
                      «Sì, e quindi?»
                      Pual guarda Feleset e Olong. «È giunto il momento di rendermi utile» dice, e sorride. «Trasformazione!»
                      Il suo corpo di gatto viene avvolto dal fumo, per poi assumere la forma di un megafono.
                      L’intervistatrice lo prende. «Mi sentiteee?!»
                      Crilin sussulta, mentre Diciotto si volta impassibile in direzione della voce.
                      «T-ti sentiamo, ti sentiamo» risponde l’uomo. «Scusateci, ci siamo un po’ distratti!»
                      Feleset storce il labbro, mentre Pual torna alla sua forma originaria.
                      «Dovete ancora rispondere a tutte le domande» dice Olong, le braccia conserte.
                      «Esatto.» L’intervistatrice guarda Diciotto. «Devi spiegarci perché Bilbo Bagg… ehm, volevo dire, quel tizio lì, il mezzuomo… insomma, Crilin.»
                      La cyborg la fissa con occhi di ghiaccio. «Non vedo come potrei rispondere» dice, e si sistema i capelli. «Lui mi piace. Punto.»
                      «Forse è meglio leggerle direttamente le domande» propone Pual.
                      «Buona idea» dice Feleset, e guarda il portatile. «Sssebi scrive: 18, sei una delle più belle donne mai viste, avresti avuto una fila immensa di grandi valorosi uomini, ma hai accettato di stare con uno come Crilin che al confronto con gli altri è un fallito al contrario di come hanno fatto altre tue amiche (Bulma, Chichi, Videl). Hai mai pensato in tutto l'arco della tua relazione che avresti anche potuto fare scelte migliori?»
                      Diciotto incrocia le braccia. «Bulma, Chichi e Videl non sono mie amiche.»
                      «E dai, non dire così» le dice Crilin. «Lo sai che i miei amici sono anche tuoi!»
                      «Beh, comunque sono tutte sciocchezze» dice la cyborg. «I loro mariti non sono affatto migliori.»
                      L’uomo diventa rosso come un pomodoro. «G-grazie, cara.»
                      «Non è un complimento» dice lei. «È che i saiyan non mi sono mai piaciuti.»
                      Crilin si mette a giocare con la collana hawaiana. «B-beh, ma avresti comunque potuto scegliere un terrestre migliore di me, no?»
                      «Uno come Tenshinhan» dice Feleset.
                      La cyborg inarca un sopracciglio. «Quel terzo occhio è orribile, mi ricorda una telecamera.»
                      «Allora uno come Yajirobei» dice Crilin.
                      «Voglio un uomo, non un cumulo di lardo.»
                      «Allora uno come Yamcha!» esclama Pual.
                      «O uno come me!» Olong si batte una mano sul petto.
                      Tutti fissano gli assistenti.
                      «Devo anche rispondere?» chiede Diciotto.
                      A Feleset scende una gocciolina dalla fronte. «Stavolta puoi anche evitare.»
                      Il maiale incrocia le braccia. «E va bene, Diciotto, abbiamo capito che sei abbastanza decisa sui tuoi gusti in fatto di maschi. Meglio porre la questione in maniera più interessante» dice, e si avvicina al pc. «Light 96 scrive: Sappiamo tutti che all'inizio Crili ti faceva pena per la sua inutilità.
                      Hai incominciato a rivalutarlo una volta finiti a letto o ha fatto schifo anche in quel contesto?
                      »
                      «Ehi!» L’uomo stringe i pugni. «Ora inizio a pensare che qualche fan sia solo invidioso della mia situazione!»
                      «Solo ora?» chiede Feleset.
                      La cyborg distoglie lo sguardo. «Non ha fatto schifo» dice. «In nessun contesto.»
                      La testa di Crilin si fa nuovamente rosso incandescente. «T-tesoro, oggi sei davvero in vena di compliment-»
                      «Non è un complimento» lo interrompe lei. «È solo che non c’è nessun altro con cui posso fare confronti.»
                      «Ok, d’accordo,» dice lui, «ma se fossi insoddisfatta te ne accorgeresti comunque, no?»
                      Lei non risponde.
                      «Ehm, andiamo avanti» dice Feleset.
                      «Leggo io» si propone Pual. «WickerGian chiede: Quando hai capito di esserti innamorata di Crilin e quindi di intraprendere una relazione con lui?
                      Non hai badato per niente al suo aspetto fisico oppure ti ha creato qualche problema??
                      »
                      «Ancora con questa storia dell’aspetto?» dice la donna.
                      «Sì, beh, concentrati sulla prima parte.» Feleset sorride. «Quando ti sei innamorata? A quello non hai ancora risposto.»
                      Le guance della cyborg si fanno leggermente rosse. «D-devo proprio?»
                      «Ma guarda» interviene Olong. «Non si imbarazza sul sesso, ma si imbarazza sull’amore.»
                      «Bada agli affari tuoi.» Diciotto lo fulmina con lo sguardo.
                      «Beh, se volete posso rispondere io» dice Crilin. «Sarà difficile convincerla a parlare, dato che su questo argomento è molto timida.»
                      La cyborg rimane in silenzio.
                      «Va bene, rispondi tu» dice Feleset. «In fondo è a questo che dovrebbe servire l’accompagnatore, anche se non so perché si ritrova sempre a fare tutt’altro.»
                      Crilin sorride. «Diciotto ha capito di essersi innamorata di me dopo qualche mese che ci frequentavamo. Ci siamo fidanzati ufficialmente circa un anno dopo la morte di Cell.»
                      Feleset ricambia il sorriso. «Che carini!»
                      «Beh, che dite,» interviene Olong, «leggiamo l’ultima domanda?»
                      Crilin lo guarda. «Il fatto che sia tu a volerla leggere non fa pensare bene.»
                      Il maiale ride, poi si avvicina al computer. «Feleset, posso evitare di leggere il nome di chi l’ha inviata? Ogni volta mi crea problemi.»
                      Pual sorride. «Scommetto che è di nuovo sssebi.»
                      «Ecco, bravo, l’hai detto» dice Olong. «Beh, quel tizio che se non cambia nick vede lui scrive: Sei il sogno erotico di molti ragazzini che ti seguono, potresti regalare loro una descrizione sufficientemente dettagliata dei tuoi rapporti sessuali (durata, periodicità, pose preferite, ecc.). Grazie! xD»
                      Diciotto incrocia le braccia. «No.»
                      Feleset sbatte le palpebre. «Eh?»
                      «No, non voglio regalare loro nessuna descrizione sufficientemente dettagliata dei miei rapporti sessuali.»
                      Alla ragazza-manga scende una gocciolina dalla tempia.
                      «Ho risposto alla domanda» dice la cyborg. «Quindi abbiamo finito. Crilin, andiamo.»
                      «Un attimo!» L’intervistatrice porta la mano avanti. «Avevi detto che avresti risposto a tutto, non puoi rovinare il finale così!»
                      Diciotto la fissa. «Infatti ho risposto a tutto» dice. «Se non sei soddisfatta delle mie risposte non è un problema mio.»
                      «Crilin, dille qualcosa!» interviene Olong imbronciato.
                      L’uomo si gratta la chioma. «Eh eh, ragazzi, mi spiace, ma in fondo non ha tutti i torti. Insomma, su questi argomenti ha già detto molte cose, no?»
                      Feleset stringe i pugni. «Beh, risponderà anche a queste ultime, dato che io possiedo l’unica arma in grado di fermarla» sbotta, e si rivolge alla donna. «Rispondi, Diciotto, altrimenti io premerò…»
                      «Altrimenti premerai cosa?» domanda la cyborg, e sorride.
                      La ragazza-manga guarda la scrivania, poi spalanca gli occhi. «Dov’è finito?! Accidenti!»
                      «Cercavi questo?» chiede la donna, e le mostra il telecomando.
                      «Ehi, ce l’ha rubato!» esclama Pual. «Ma come ha fatto?»
                      Lei rimane impassibile. «Niente di più semplice» dice, e lo frantuma con la mano. «Ho approfittato del vostro litigio sul film per recuperarlo con la supervelocità.»
                      «Wow.» Feleset sbatte le palpebre. «Non ce ne siamo nemmeno accorti.»
                      Crilin sorride. «Beh, se devo essere sincero molte volte perfino io non scorgo i suoi movimenti…»
                      La ragazza-manga sospira, gli occhi che contemplano il portatile. «E va bene,» dice, rivolta alla cyborg, «quanto vuoi per rispondere seriamente all’ultima domanda?»
                      «3000 zeni.»
                      «Cosa?!» esclama Feleset. «Ma è il triplo di quello che hai chiesto per le altre!»
                      «Grazie, conosco anch’io la matematica.» Diciotto appoggia la schiena sulla sfera-pouf. «Chiedo quel prezzo perché a quella domanda avevo già risposto, e inoltre è particolarmente intima.»
                      L’intervistatrice sbuffa, poi si rivolge ai suoi assistenti a bassa voce. «Andate a prendere 3000 zeni, coraggio.»
                      «Eh?» sussurra Pual. «Ma dove li prendiamo? Io non ho soldi con me.»
                      «E io non ho nessuna intenzione di sganciarne» interviene Olong, lo sguardo corrucciato.
                      «Non preoccupatevi.» Feleset abbassa ancora il tono. «Nessuno di noi dovrà sganciare nulla. Andate a prenderli di nascosto dalla borsa di Voi-Sapete-Chi
                      «Di Voldemort?» chiede Pual.
                      Feleset cade a terra. «Tu segui troppi fantasy.»
                      «Senti chi parla.»
                      «Beh, io ho capito» dice Olong. «Ma non è rischioso? Insomma, so che sono soldi rubati, ma se lei ci scopriss-»
                      «Sono talmente tanti che anche se ne prendete 3000 non si accorgerà della differenza» dice la ragazza-manga. «Andate, coraggio.»
                      Olong e Pual deglutiscono, poi si avviano verso l’uscita.
                      «Mi devi le mutandine di qualche utente carina» mormora il maiale, e si chiude la porta alle spalle.
                      I due ospiti osservano l’uscio.
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                      • «Dove sono andati?» domanda Crilin.
                        «A prendere i soldi» risponde Feleset, e guarda la cyborg. «Intanto, se ti va, puoi approfittare della loro assenza per rispondere alla domanda. So che è sempre imbarazzante parlare di queste cose di fronte ai propri amici.»
                        «Loro non sono miei amici» dice Diciotto, e distoglie lo sguardo. «E comunque d’accordo, risponderò. Ma al primo passo falso ti faccio fuori, chiaro?»
                        Feleset si porta una mano al mento. «Beh, sarebbe quasi un onore essere ammazzata da un personaggio di Dragon Ball, ma ci tengo ancora troppo alla mia vita.»
                        «E fai bene» interviene Crilin. «Non è che sia tanto bello essere uccisi, eh.»
                        La ragazza-manga sorride. «Stavo per chiederti se parli per esperienza, poi mi sono risposta da sola.»
                        Crilin sospira. «Spiritosa.»
                        Diciotto incrocia le braccia. «Beh, com’era la domanda di quel tizio? Le mie pose preferite?»
                        Feleset controlla il computer. «Sì, e anche la durata e la periodicità dei tuoi rapporti sessuali. Più in generale, una loro descrizione dettagliata.»
                        Lo sguardo della donna si fa glaciale. «La durata dipende da vari fattori» dice, il tono freddo. «Io ho energia inesauribile, dunque non ho nessun problema di questo tipo. Le variabili più importanti che possono influenzarla riguardano il tempo che abbiamo a disposizione e… Crilin.»
                        L’uomo si gratta la testa. «B-beh, ecco, insomma» farfuglia. «Per quanto sia uno dei terrestri più forti della Terra ho pur sempre dei limiti, no?»
                        Diciotto continua: «Anche la periodicità può variare. Quando Marron era piccola difficilmente riuscivamo ad avere rapporti più di una volta alla settimana. Ora invece riusciamo anche tutte le notti, escludendo quelle in cui il vecchio non dorme.»
                        A Feleset scende una gocciolina dalla tempia. «Ma devi proprio esprimerti come un soldato che fa rapporto?» mormora. «Insomma, un po’ di pathos!»
                        «Non capisco di che parli» dice la cyborg, il volto disteso. «Per quanto riguarda le pose preferite: mi piace stare sopra.»
                        La ragazza-manga inarca un sopracciglio. «Chissà perché ci avrei scommesso.»
                        «Beh, però non è così scontato!» interviene Crilin. «Molte volte anch’io voglio dominare!»
                        Le due donne lo fissano.
                        «Ehm, ok» mormora lui. «Alcune volte voglio dominare.»
                        Le due donne continuano a fissarlo.
                        «E va bene, va bene.» Crilin prende fiato. «Rare volte voglio dominare.»
                        La porta dello Studio del Drago si apre, e i due assistenti tornano operativi.
                        «Ecco qui» dice Pual, e vola verso Diciotto consegnandole un rotolo di banconote. «Contali pure, ci sono tutti.»
                        La donna lo afferra e lo analizza. «Benissimo» dice, e si alza in piedi. «È una sfortuna che abbia dovuto indossare questo dannato costume. Ora non so dove infilarmelo.»
                        Feleset tappa la bocca a Olong.
                        «Ma cosa fai?» le chiede Pual. «Stavolta non ha detto niente!»
                        La ragazza-manga gli lancia un’occhiata di sbieco. «Meglio prevenire che curare.»
                        «Beh, allora noi andiamo» dice Crilin, e si solleva a sua volta dalla sfera dalle quattro stelle. «Alla fine è stato divertente, dai. Mi ha fatto piacere conoscerti.»
                        Feleset lascia andare Olong, gli occhi manga che iniziano a luccicare. «Che bello, un personaggio di Dragon Ball ha trovato piacevole conoscermi!» esclama. «Certo, avrei preferito che a dirmelo fosse stato un saiyan, ma nella vita non si può avere tutto.»
                        «Grazie tante, eh…» mormora Crilin.
                        «Allora, andiamo o no?» La cyborg si affianca al marito, le braccia conserte.
                        «C-certo, certo!» risponde lui, e si mette sull’attenti.
                        Feleset sorride. «Diciotto, hai mai pensato di fare il cosplay di Re-L Mayer di Ergo Proxy?» chiede. «Ti basterebbe metterti una parrucca nera.»
                        «Quindi in pratica basterebbe suo fratello» interviene Pual.
                        Feleset si copre il viso con la mano. «Ma no!»
                        La porta si spalanca con un calcio.
                        Una donna in bikini oltrepassa la soglia, gli occhi in fiamme. Avanza nello studio, il passo deciso, e punta contro il gruppo il suo…
                        «Ma che è quello, Lunch?» Feleset inarca un sopracciglio.
                        La nuova arrivata sussulta. «Che domande sono, capo?» sbotta. «Questo è uno schioppo, non vedi?»
                        «Eh?» Alla ragazza-manga scende una goccia dalla fronte. «Ma non è un’arma medievale?»
                        La donna glielo punta contro. «Non prendermi in giro! Il resto mi è stato sequestrato, quindi per oggi dovrò accontentarmi!»
                        Crilin nel frattempo si avvicina alla guardiana. «Ehm, ciao Lunch, quanto tempo» mormora. «A giudicare dal tuo abbigliamento direi che anche tu sei stata ingannata dall’idea della giornata piscina.»
                        Lei lo ignora, guardandosi intorno minacciosa. «Allora sei tu!» esclama di colpo, gli occhi fissi sulla cyborg. «Ridammi immediatamente i miei soldi, ladra!»
                        Il trio di intervistatori sussulta.
                        «I tuoi?» risponde Diciotto, e fissa ciò che ha in mano. «Non mi risulta proprio.»
                        Olong trema. «Ma cos’è, il circolo delle Bionde Avare Arroganti Anonime?»
                        Lunch solleva l’arma. «Forse non ci siamo capiti: consegnami i soldi o sparo.»
                        Il resto del gruppo si allontana verso la porta, lasciando le due donne al centro dello studio.
                        Diciotto si scosta i capelli dal viso. «In tal caso, spara pure.»
                        «Come hai detto?» Lunch fa un passo verso di lei. «Guarda che io non scherzo!»
                        «Nemmeno io.»
                        BANG!
                        Tutti spalancano gli occhi.
                        Dallo schioppo sono fuoriusciti cumuli di fango, che hanno ricoperto la cyborg dalla testa ai piedi.
                        «Dannazione» impreca Lunch a denti stretti. «Ecco cosa succede a nascondere le armi in giardino.»
                        Feleset inarca un sopracciglio. «A quanto pare la crisi è arrivata pure in Dragon Ball.»
                        Diciotto rimane rigida. Il suo sguardo di ghiaccio si sposta sulla pelle sporca, per poi concentrarsi sul denaro stretto tra le dita. «Crilin, prendi» sibila, e gli lancia il rotolo con i 3000 zeni.
                        Il marito lo afferra al volo, poi deglutisce.
                        La cyborg punta i suoi occhi su Lunch. «Maledetta idiota» dice, e si toglie il pareo con un gesto. «Sai quanto mi piaceva questo bikini? Non posso perdonare chi me lo sporca! Accidenti, ne ho soltanto altri quattro!»
                        «Ok, questa era sottile» mormora Feleset.
                        Lunch le dà le spalle, decisa a riprendersi i soldi dalle mani di Crilin, ma Diciotto la anticipa con uno scatto e le afferra un braccio; glielo porta dietro la schiena, poi la spinge sul pavimento fangoso a pancia in giù.
                        «Molla subito quell’arma» le sibila all’orecchio, e si mette a cavalcioni su di lei per tenerla bloccata a terra.
                        «Mai!» risponde Lunch.
                        «Perché ho l’impressione che questa intervista stia prendendo una brutta piega?» Feleset sbuffa, poi si volta a destra. «Olong, ma che ti prende?»
                        Il naso del maiale è diventato un rubinetto rosso. «Donne sexy che lottano nel fango in bikini…» mormora, gli occhi luccicanti. «Ditemi che non è un sogno!»
                        «Non è un sogno!» interviene Pual. «Infatti se non la smetti di guardare morirai dissanguato!»
                        Lunch nel frattempo tenta di sollevarsi, ottenendo come unico risultato di sporcarsi i capelli con il fango che cade da quelli di Diciotto.
                        «Insomma, Olong!» sbotta Feleset. «Anche se la scena ti piace, non c’è bisogno di fare così! Prendi esempio da Crilin: di sicuro si sta divertendo almeno quanto te, eppure non ha perso neanche una goccia di sangue dal suo nas-» La ragazza fissa l’uomo. «Ah, giusto.»
                        Olong chiude gli occhi, inspirando profondamente. «E va bene: ho deciso» dice, e si mette eretto, stringendo i pugni. «Queste occasioni capitano una sola volta nella vita. Perdonatemi, ma devo farlo.»
                        L’intervistatrice sbatte le palpebre. «Eh?»
                        Il maiale fa un passo avanti, gli occhi puntati sulle donne che continuano a lottare. «Feleset, di’ ai tuoi utenti che se non mi ameranno dopo questo, mi licenzio.»
                        «Cosa?»
                        Olong si esibisce in un ghigno. «Pual, prendo in prestito la trasformazione che ti ha reso famoso.»
                        Il fumo lo invade, e il maiale lascia posto a un paio di forbici.
                        «Oh, no.» Feleset si copre il viso. «Ditemi che non è come penso.»
                        Olong si avvicina di spalle a Diciotto.
                        «Giuro che non so se fermarlo o meno» mormora Crilin.
                        ZACK!
                        L’elastico del reggiseno si taglia in due.
                        «Ma che diamine…?!» Diciotto si alza in piedi. «Chi è stato?!»
                        Feleset si copre anche con l’altra mano. «Rettifico: è come penso.»
                        Lo Studio del Drago viene avvolto dall’oscurità.
                        Tutti si guardano attorno spaesati.
                        «Ehi!» si sente urlare Olong. «Chi ha spento la luce?»
                        Feleset sbatte le palpebre, vedendo solo nero.
                        Una voce metallica risuona da un altoparlante. <ATTENZIONE: NELLO STUDIO DEL DRAGO SI È VERIFICATO UN BLACK OUT A CAUSA DI UN GUASTO TECNICO. DRAGON QUESTION SI SCUSA PER IL DISAGIO.>
                        La ragazza-manga tira un sospiro di sollievo.
                        «Ma che significa?!» sbraita Olong.
                        «Ecciù!» Lunch fa risuonare lo starnuto per tutto lo studio. «Dove sono? Cosa c’è qui?»
                        Diciotto lancia un grido. «Ma dove tocchi, porca!»
                        Olong scivola sul suo stesso sangue e sbatte la testa contro il muro.
                        Crilin prende il braccio di Feleset. «Te li restituisco» le sussurra, e le mette in mano i 3000 zeni. «Ma mi raccomando, quando sarà il mio turno trattatemi un po’ meglio.»
                        L’intervistatrice sospira, poi prende il cellulare e scrive una nota: “Una delle prossime volte organizzare una lotta nel fango tra super saiyan.”
                        Diciotto raggiunge il marito. «Tsk. A volte vorrei che ci fossero più persone a non considerarmi una vera donna.»



                        DRAGON QUESTION III – THE END




                        sigpic

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                        • Bellissima!
                          Devo dire che ancora una volta sei riuscita a creare un contesto e un'atmosfera decisamente divertenti, anche se forse avresti dovuto fiutare il pericolo di mettere due "shipping" forse un p&#242; troppo vicine (Nelle prime tre interviste ci siamo gi&#224; giocati Gohan X Videl e Crilin X 18, e l'averle messe un p&#242; troppo vicine forse ha leggermente appesantito la cosa, ma &#232; comunque una sottigliezza).
                          Detto questo, voglio un disegno della scena finale.

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                          • Grazie mille!

                            Sì, beh, ogni volta cerco di tirare fuori qualche elemento nuovo, sfruttando non solo i personaggi ma anche l'ambientazione e i vari strumenti che ho a disposizione (Gohan si è presentato in veste da avvocato, Diciotto in bikini, chissà i prossimi ).
                            Poi ho voluto finalmente far entrare in azione i poteri trasformisti dei miei assistenti, che avevo conservato apposta per le occasioni speciali.
                            Per quanto riguarda la decisione di mettere due coppie sposate abbastanza vicine, tieni conto che è anche il risultato delle vostre votazioni, quindi in questo caso la "colpa" non è solo mia. So che tu non volevi Crilin, ma d'altra parte mi è impossibile accontentare tutti, tranne nel caso di Satan dove avete votato tutti la stessa cosa.

                            Per i disegni di Dragon Question: sai che li vorrei anch'io, e sai a chi devi chiederli.
                            sigpic

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                            • E anche stavolta &#232; un successo
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                              • Mi associo ai complimenti di Final Goku. L'unica pecca &#232; che il contenuto maggioritario delle domande (sesso + Crilin) ha reso l'intervista un po' monotona, la bravura di Feleset &#232; stata quella di cercare di rompere questa monotonia dovuta agli eccessi degli utenti con gli intermezzi degli assistenti e con varie frecciatine che strizzano l'occhio al manga.
                                Mi permetto di dire "eccessi degli utenti" perch&#232;, immaginando che 18 avrebbe scatenato la depravazione generale, mi sono astenuto dal fare domande che vertono direttamente sulla "vita di coppia".

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