-Finalmente t'ho trovato, Dio.
Garrincha guardava l'essere luminoso, lo guardava, e più faceva questo, più stava male. Era troppo luminoso per i suoi occhi, troppo...
-Ahahaha, e così...così sei arrivato sin qui. Be', sei uno sciocco.
L'essere luminoso inscurì, dopochè le gambe di Garrincha esplosero.
-Ahaaaahhhhhhhh!
Sprazzi di sangue rosso invasero quel profondo bianco celeste, divino: il nulla assoluto si tinse di materia. Le gambe non c'erano più, ma il dolore s'aggrappò al cuore di Garrincha.
-Maledetto, ho ancora la mia spada!
Dio sorrise. O almeno, si pensò così.
-Vedi, Garrincha, hai sbagliato tutto. Se ti fossi allenato per ancora qualche decennio, saresti potuto batterti normalmente con me. Ahitè, ora.
Garrincha emanò rabbia dal volto, prese la spada e volò telepaticamente contro Dio.
-Yahhhhhhhhhhhhh!
La katana andò in frantumi. Si spezzò, e alcune schegge andarono nell'occhio di Garrincha, che si tinse di rosso. Il suo proprietario cadde, e tutto si spezzò.
-Vedi, Garrincha, io sono Pipwolf, e tu non mi puoi battere. Alcuni mi considerarono eretico, ma io li uccisi, tutti! Così ora farò con te.
Garrincha ora aveva paura. Esplose. Un turbinio di sangue, interiora e budella si sparse per quel luogo divino, per poi scomparire in un turbinio di vento, il vento del nulla, che danno arrecca e danno toglie.
Il nulla si compose nel nuovo Garrincha, a cui furon tolte le mani prima di venir vivo, e l'intelletto. Venne posto davanti un computer, non era nel nulla! Era nella sua dimora! E là dovette rimanere, sino alla fine, ciclicamente, come noi vediamo e leggiamo.
Garrincha guardava l'essere luminoso, lo guardava, e più faceva questo, più stava male. Era troppo luminoso per i suoi occhi, troppo...
-Ahahaha, e così...così sei arrivato sin qui. Be', sei uno sciocco.
L'essere luminoso inscurì, dopochè le gambe di Garrincha esplosero.
-Ahaaaahhhhhhhh!
Sprazzi di sangue rosso invasero quel profondo bianco celeste, divino: il nulla assoluto si tinse di materia. Le gambe non c'erano più, ma il dolore s'aggrappò al cuore di Garrincha.
-Maledetto, ho ancora la mia spada!
Dio sorrise. O almeno, si pensò così.
-Vedi, Garrincha, hai sbagliato tutto. Se ti fossi allenato per ancora qualche decennio, saresti potuto batterti normalmente con me. Ahitè, ora.
Garrincha emanò rabbia dal volto, prese la spada e volò telepaticamente contro Dio.
-Yahhhhhhhhhhhhh!
La katana andò in frantumi. Si spezzò, e alcune schegge andarono nell'occhio di Garrincha, che si tinse di rosso. Il suo proprietario cadde, e tutto si spezzò.
-Vedi, Garrincha, io sono Pipwolf, e tu non mi puoi battere. Alcuni mi considerarono eretico, ma io li uccisi, tutti! Così ora farò con te.
Garrincha ora aveva paura. Esplose. Un turbinio di sangue, interiora e budella si sparse per quel luogo divino, per poi scomparire in un turbinio di vento, il vento del nulla, che danno arrecca e danno toglie.
Il nulla si compose nel nuovo Garrincha, a cui furon tolte le mani prima di venir vivo, e l'intelletto. Venne posto davanti un computer, non era nel nulla! Era nella sua dimora! E là dovette rimanere, sino alla fine, ciclicamente, come noi vediamo e leggiamo.
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