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  • "Come nel primo canto v'ebbi a dire
    Per una selva oscura mi trovai
    Che nel pensier mi fa rabbrividire.
    Quivi sospiri, pianti ed alti guai
    Parole d'ira, e suon di man con elle
    Sì che parea d'esser in tramvai.
    Nel quale il passegger vede le stelle
    Imperocchè viene compresso al punto
    Che dalle fuaci gli escon le budelle.
    Ma poi, che fui ai piè d'un colle giunto
    Ove finìa la valle sopra detta,
    Che m'avea di paura il cor compunto,
    Vid'io, giuso dalla vetta,
    Arrivando in corsa ratta e folle,
    Un tal che pedalava in bicicletta.
    E tosto che innanzi a me fermarsi volle
    Con parole alate e faccia lieta gridommi:
    <Benvenuto a questo colle!
    Io son nomato Pippo e son poeta,
    Or per l'Inferno ce n'andremo a spasso
    Verso un'oscura e dolorosa meta.
    Laggi&#249; poi pregheremo Satanasso
    Acciocch&#232; sia con noi tanto cortese
    Da farci uscir dal dolore passo>
    Poscia, che una mano nella sua mi prese,
    Con lieto volto e parole alate aggiunse
    <Vieni, andiamo a quel paese!>
    Ed ecco, con le grandi ali spiegate,
    Verso di noi venir tre messaggere,
    Come colombe dal dis&#236;o chiamate.
    Onde il poeta a me: <Sar&#224; mestiere
    Seguir lo lor invito a cuor giocondo,
    Poich'essi sono amici, e son sinceri.
    Perci&#242;, se vuoi discender nel profondo
    Inferno, ors&#249; poniamoci in cammino:
    Io sar&#242; primo e tu sarai secondo>"

    [Inferno di Topolino, Canto I]

    E' a memoria, quindi non affidabile al 100%

    Ma godibile

    Molto godibile
    Myanimelist.net
    Lastfm.it

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    • Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
      "Come nel primo canto v'ebbi a dire
      Per una selva oscura mi trovai
      Che nel pensier mi fa rabbrividire.
      Quivi sospiri, pianti ed alti guai
      Parole d'ira, e suon di man con elle
      Sì che parea d'esser in tramvai.
      Nel quale il passegger vede le stelle
      Imperocchè viene compresso al punto
      Che dalle fuaci gli escon le budelle.
      Ma poi, che fui ai piè d'un colle giunto
      Ove finìa la valle sopra detta,
      Che m'avea di paura il cor compunto,
      Vid'io, giuso dalla vetta,
      Arrivando in corsa ratta e folle,
      Un tal che pedalava in bicicletta.
      E tosto che innanzi a me fermarsi volle
      Con parole alate e faccia lieta gridommi:
      <Benvenuto a questo colle!
      Io son nomato Pippo e son poeta,
      Or per l'Inferno ce n'andremo a spasso
      Verso un'oscura e dolorosa meta.
      Laggiù poi pregheremo Satanasso
      Acciocchè sia con noi tanto cortese
      Da farci uscir dal dolore passo>
      Poscia, che una mano nella sua mi prese,
      Con lieto volto e parole alate aggiunse
      <Vieni, andiamo a quel paese!>
      Ed ecco, con le grandi ali spiegate,
      Verso di noi venir tre messaggere,
      Come colombe dal disìo chiamate.
      Onde il poeta a me: <Sarà mestiere
      Seguir lo lor invito a cuor giocondo,
      Poich'essi sono amici, e son sinceri.
      Perciò, se vuoi discender nel profondo
      Inferno, orsù poniamoci in cammino:
      Io sarò primo e tu sarai secondo>"

      [Inferno di Topolino, Canto I]

      E' a memoria, quindi non affidabile al 100%

      Ma godibile

      Molto godibile
      Madonna, quella storia è da nobel.

      L'apparenza inganna. Può sembrare un luogo comune, ma è un luogo comune proprio perché è vero. [Miles Edgeworth]
      Last edited by ~Snake Eater; 07 May 2009, 08:54.
      sigpic
      Too proud to show your true face, eh? But a sporting hunt, it was.
      Spoiler:
      Snake-Strife

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      • Originariamente Scritto da Snake Strife Visualizza Messaggio
        Madonna, quella storia è da nobel.
        C'è da meravigliarsi su come faccia a saperla a memoria, sa meglio l'inferno di topolino che quello di Dante


        ''Le camicie rosse ricucirono il paese, le camicie nere lo portarono alla guerra, le camicie verdi vi si son pulite il culo, gli stilisti dello stivale sono quelli più apprezzati, quando c'era lui i treni partivano in orario, quando c'era lui ci deportavano in orario, quando c'era lui non c'eravamo noi, che se c'eravamo noi saremmo stati impallinati, allora votami e vedrai, ti trovo un posto di lavoro, votami e vedrai, che non ti farai male, votami e vedrai, da domani ti vorrò bene, figliolo, una volta qui era tutta campagna elettorale.Vuoi fare il cantante? Ti servirà una spinta. Vuoi fare l'assessore? Ti servirà una spinta. Vuoi fare carriera? Ti servirà una spinta. Sull'orlo di un burrone avrò bisogno di una spinta''

        ''non guardare Devilman diventi violento, non leggere Spiderman, diventi violento, non ascoltare Method Man, diventi violento, figurati cos'è restare un giorno in parlamento''

        Caparezza - il secondo secondo me

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        • Vi Veri Veniversum Vivus Vici.

          Attribuita al Dr. Faust di Christopher Marlowe.
          sigpic

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          • Originariamente Scritto da sssebi Visualizza Messaggio
            C'è da meravigliarsi su come faccia a saperla a memoria, sa meglio l'inferno di topolino che quello di Dante
            "Nel mezzo del cammin di nostra vita
            Mi ritrovai per una selva oscura
            Ché la diritta via era smarrita
            Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
            Esta selva selvaggia e aspra e forte
            Che nel pensier rinnova a paura.
            Tant'è amara ch poco più è morte!
            Ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
            Dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.
            I' non so ben ridir come v'intrai,
            Tant'era pien di sonno a quel punto
            Che la verace via abbandonai.
            Ma poi, che fui a i piè d'un colle giunto,
            Là dove terminava quella valle,
            Che m'avea di paura il cor compunto,
            Guardai in basso, e vidi le sue spalle
            Illuminate già de' raggi del pianeta
            Che dritto mena altrui per ogne calle.
            Allor fu la paura un poco queta..."

            [La Divina Coimmedia, Inferno, Canto I]

            I primi diciannove versi li so, poi altri sparsi qua e là; ma questo è il pezzo più lungo che so a memoria(errori ce ne saranno comunque)

            Originariamente Scritto da Lelouch Visualizza Messaggio
            Vi Veri Veniversum Vivus Vici.

            Attribuita al Dr. Faust di Christopher Marlowe.
            Devo leggerlo, mi irrita conoscere solo la versione di Goethe

            Per curiosità...com'è?
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            • E allora dài
              Gioca con me
              Fare l’amore è molto semplice
              Non c’è
              Nessun perché
              Prendilo com’è
              E quando ormai non ti soddisfa più
              Buttami via come sai fare tu
              Non c’è
              Nessun perché
              Dedicalo a me!

              [Vasco - Gioca con me]

              Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
              "Come nel primo canto v'ebbi a dire
              Per una selva oscura mi trovai
              Che nel pensier mi fa rabbrividire.
              Quivi sospiri, pianti ed alti guai
              Parole d'ira, e suon di man con elle
              Sì che parea d'esser in tramvai.
              Nel quale il passegger vede le stelle
              Imperocchè viene compresso al punto
              Che dalle fuaci gli escon le budelle.
              Ma poi, che fui ai piè d'un colle giunto
              Ove finìa la valle sopra detta,
              Che m'avea di paura il cor compunto,
              Vid'io, giuso dalla vetta,
              Arrivando in corsa ratta e folle,
              Un tal che pedalava in bicicletta.
              E tosto che innanzi a me fermarsi volle
              Con parole alate e faccia lieta gridommi:
              <Benvenuto a questo colle!
              Io son nomato Pippo e son poeta,
              Or per l'Inferno ce n'andremo a spasso
              Verso un'oscura e dolorosa meta.
              Laggiù poi pregheremo Satanasso
              Acciocchè sia con noi tanto cortese
              Da farci uscir dal dolore passo>
              Poscia, che una mano nella sua mi prese,
              Con lieto volto e parole alate aggiunse
              <Vieni, andiamo a quel paese!>
              Ed ecco, con le grandi ali spiegate,
              Verso di noi venir tre messaggere,
              Come colombe dal disìo chiamate.
              Onde il poeta a me: <Sarà mestiere
              Seguir lo lor invito a cuor giocondo,
              Poich'essi sono amici, e son sinceri.
              Perciò, se vuoi discender nel profondo
              Inferno, orsù poniamoci in cammino:
              Io sarò primo e tu sarai secondo>"
              Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
              "Nel mezzo del cammin di nostra vita
              Mi ritrovai per una selva oscura
              Ché la diritta via era smarrita
              Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
              Esta selva selvaggia e aspra e forte
              Che nel pensier rinnova a paura.
              Tant'è amara ch poco più è morte!
              Ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
              Dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.
              I' non so ben ridir come v'intrai,
              Tant'era pien di sonno a quel punto
              Che la verace via abbandonai.
              Ma poi, che fui a i piè d'un colle giunto,
              Là dove terminava quella valle,
              Che m'avea di paura il cor compunto,
              Guardai in basso, e vidi le sue spalle
              Illuminate già de' raggi del pianeta
              Che dritto mena altrui per ogne calle.
              Allor fu la paura un poco queta..."
              36 versi a 19. Vince Topolino.
              C.v.d.

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              • "I patrioti parlano sempre di morire per il proprio paese, mai di uccidere per il proprio paese."
                Bertrand Russel

                "Io ho un sogno. Avere un sogno!"
                Homer Simpson

                "Panta rei" (Tutto scorre)
                Eraclito

                "E' inevitabile, Signor Anderson."
                Agente Smith
                Last edited by Archie Hicox; 07 May 2009, 22:57.

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                • Come colui che con lena affannata
                  Arranca fino a che si sente lasso
                  Così noi cominciammo la scalata...
                  Ed affrontammo il periglioso passo
                  Premendo sui pedali con cadenza
                  Sì che il piè fermo sempre era il più basso.
                  Aspro era il colle, ed aspra la pendenza,
                  Ma proseguimmo impavidi, e in tal modo
                  Ci ritrovammo al punto di partenza.
                  Io cominciai: "Poeta, che è quel ch'i odo?
                  Parvemi di sentire un fischio asmatico"
                  Ed egli a me:"Non vedi? È stato un chiodo
                  Che mi s'è conficcato in un pneumatico!
                  Per la miseria! Con le gomme a terra,
                  Il nostro andar diventa problematico"
                  Allora la mia destra ratta affera
                  Un serpe che vedevo penzolare
                  E in tondo cerchio i' annoda e serra.
                  Indi un ruggito udimmo risuonare
                  Ond'io chiedevo a Pippo:"Cosa accade?"
                  Ed egli confortommi:"Non tremare
                  Qui ci conviene lasciare ogni viltade!"
                  Ma non potè finire il suo sermone,
                  E cadde come corpo morto cade.
                  Or mentre mi chiedevo la ragione
                  Che Pippo fe' svenire di repente
                  Innanzi a noi piantossi il fier leone.
                  "Oh tu che vai fra la perduta gente,
                  -disse quel desso- Senza lo fanale
                  E senza gemma catarifrangente
                  Inchioda i freni e fermati al segnale!
                  Dieci fiorini mi dovrai pagare,
                  Per infrazioni al codice stradale!"
                  Ed io a lui:"Leon, non ci scocciare!
                  Oggi il ciclista per la strada puote
                  Far ciò che vuole, e niun lo sa multare!"
                  Quinci volgemmo le veloci rote,
                  E in un baleno fummo colaggiù
                  Ove s'udìan le dolenti note.
                  Come talor, danzando lo spirù,
                  Le umane genti guizzan spiritate,
                  Finché le gambe non le reggon più.
                  Similemente l'anime dannate
                  Su la trista riviera d'Acheronte
                  Si contorcevan come forsennate!
                  Sospinte dalla sferza di Caronte
                  Che urlava:"Guai a voi, anime prave!
                  Le pene dell'inferno ormai son pronte!"
                  Ma mentre salivam sulla sua nave
                  Gridocci:"Chi son questi sbafatori
                  Che vivi stanno tra le genti ignave?"
                  "Io sono quei che colse laude e allori,
                  -risposi a lui- Cantando in rima pura
                  Le donne, i cavalier, l'armi, gli amori."
                  Ed egli a me:"Per Bacco! Questa oscura
                  Valle è la sede adatta per poeti,
                  Ladron, bugiardi e simile lordura!"

                  [Inferno di Topolino, Canto II]
                  Dragonball Sagas La mia FanFiction

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                  • Ma la finite di copiare citazioni da google spacciandole per roba di memoria?

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                    • Libero di non credermi, volessi farmi figo citerei qualcosa di ben pi&#249; impegnativo, che so...un canto del De Rerum Naturae, non l'Inferno di Topolino o la Divina Commedia che sono semplicissimi da memorizzare per la musicalit&#224; dei versi...che poi al massimo copierei direttamente il testo dal supporto cartaceo, di Google non mi fido

                      Su, su, non prendere le cose di petto, poi finisce come quando non ho niente da fare e faccio il Bravo con Jenny
                      Myanimelist.net
                      Lastfm.it

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                      • Denny Crane!
                        - Denny Crane su Denny Crane


                        Gi&#224; Nicco, la tua parte Brava &#232; una sorta di Mr.Hyde, ma almeno non ci si annoia.
                        Last edited by ~Snake Eater; 08 May 2009, 18:26.
                        sigpic
                        Too proud to show your true face, eh? But a sporting hunt, it was.
                        Spoiler:
                        Snake-Strife

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                        • Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
                          Libero di non credermi, volessi farmi figo citerei qualcosa di ben più impegnativo, che so...un canto del De Rerum Naturae, non l'Inferno di Topolino o la Divina Commedia che sono semplicissimi da memorizzare per la musicalità dei versi...che poi al massimo copierei direttamente il testo dal supporto cartaceo, di Google non mi fido

                          Su, su, non prendere le cose di petto, poi finisce come quando non ho niente da fare e faccio il Bravo con Jenny
                          Hm, hm. Fai pure il Bravo anche con me, per quello che mi preoccupa.

                          Ah, è De Rerum Natura. Il dittongo fa figo, è vero, ma non mettiamolo anche dove non serve a niente.

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                          • Poffarbacco, non me lo ricordavo o_O

                            E oggi di fare il Bravo non ne ho voglia, &#232; una cos&#236; tranquilla giornata

                            Per&#242;, per non essere troppo OT...

                            Da' un mantello a Ipponatte, e una corta tunichetta,
                            sandali e babbucce; e di oro
                            sessanta stateri, da un'altra casa.
                            [Ipponatte, uno dei suoi coliambi pervenutici]
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                            • Originariamente Scritto da Guren Visualizza Messaggio
                              Ma la finite di copiare citazioni da google spacciandole per roba di memoria?
                              Io non ho detto che &#232; roba di memoria. Il Nicco l'ha detto.

                              Comunque...

                              Tosto che dalla nave fummo scesi
                              Ponemmo il piede in una stretta gola
                              E fummo tra color che son sospesi.
                              Una ventata di sbadigli vola
                              Sul Limbo ove rinchiusi son gli eletti
                              Che fanno tristi gli anni della scuola!
                              Sospesi per le chiome sono ai tetti
                              E intorno si raduna un'infinita
                              Schiera di reverenti giovinetti
                              Qui spesso una gran voce viene udita:
                              "Onorate i signor della favella!
                              Tre palle un soldo! Inizia la partita!"
                              A tale grido che a giocare appella,
                              Ogni scolaro in fila si dispone
                              A palla arrotolando la pagella...
                              E chi bersaglia Ovidio e chi Platone,
                              Ma soprattutto quella scolaresca
                              Colpisce nel sedere Cicerone!
                              "Poeta-io cominciai-non ti rincresca
                              Svelarmi chi mai sia quella frenetica
                              Vecchia che oscilla in guisa s&#236; grottesca"
                              Allora mi rispose con bisbetica
                              Voce la strega appesa per un piede
                              E bofonchi&#242;:"Io sono l'Aritmetica
                              Ebbi per padre il siculo Archimede
                              Che mi nutr&#236; con succo di radici
                              Or son punita come qui si vede.
                              Tutti i ragazzi a me son inimici
                              Qui nell'Inferno con le mani pronte
                              Fan le vendette dei miei malefici."
                              Poich&#233;, marciando, valicammo un ponte,
                              Vedemmo all'ombra d'una quercia annosa
                              Quattro dannati attorno ad una fonte;
                              Oscura, lutulenta e limacciosa
                              Pareva l'acqua che, con un paniere
                              Forato, essi attingevan senza posa.
                              "Io della scienza sono il dispensiere,
                              -disse un vegliardo dall'aspetto bieco-
                              E qui c'&#232; la fontana del sapere.
                              Se non mi riconosci, io son lo Greco,
                              Maestro e padre son d'ogni favella
                              A cominciar da questi che vien meco.
                              Egli &#232; latino, e Cesare s'appella,
                              Ha il viso truce ed &#232; piuttosto bullo
                              S&#236; che ai ragazzi porta sempre jella.
                              &#200; amico di Lucrezia e di Lucullo,
                              Ama parlar di storia con Catone,
                              E spesso fa dei versi con Tibullo.
                              Il terzo che tu vedi &#232; un imbroglione,
                              Il pi&#249; seccante degli amici miei,
                              Che quando ha torto vuole aver ragione.
                              Egli &#232; il Sofisma, e padre di costei
                              Che non ti saprei dire ben chi sia
                              E forse non lo sa neppure lei!
                              So che si fa chiamar Filosofia,
                              Per&#242; se vuoi seguire il mio consiglio
                              Non ragionar con lei ma passa via!"
                              In quella, il cielo balen&#242; vermiglio;
                              Poi tosto nella tetra valle oscura
                              Di lampi e tuoni fuvvi uno scompiglio.
                              E piovvero strumenti di tortura
                              Sul cranio della livida masnada
                              Che agli studenti tanti guai procura!

                              [Inferno di Topolino, Canto III]


                              Oggi mi sento dantesco.
                              Dragonball Sagas La mia FanFiction

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                              • Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
                                Poffarbacco, non me lo ricordavo o_O
                                De + ablativo.
                                Ablativo di Natura: 1° declinazione, Natura.

                                Ci arrivo pure io che sono allo scientifico, pensa te.
                                sigpic

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