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Davvero un film pregevole. La regia di Jones è superba, e si vede che il tocco è lo stesso di Moon. Ottimo Gyllenhaal, m'ha stupito. L'idea comunque è molto originale, e almeno è ancora possibile sperare in qualcosa di innovativo di 'sti tempi.
Kon ha sempre mostrato una certa mano nel fondere realtà e finzione/sogno/ricordi: lo si nota dalla fluidità e della ricercatezza nel gestire il passaggio dall'una dimensione all'altra, dal collegamento figurativo che lega l'una all'altra, senza mai comunque cedere al fascino e alla faciloneria dello stupire con grandi effetti (forse vi cede un po' in Paprika).
Quì abbiamo una ragazzina, timida e sognatrice, che per amore di un uomo effetivamente sconosciuto, inseguirà nel corso di tutta la sua vita questo fantasma. Attraverso un flashback veicolato attraverso lo trumento del film nel film assisteremo alla vera e proprio odissea di questa "ragazzina che deve crescere", senza però mai rinunciare all'idealismo infantile, di un amore che in quanto tale va ricercato, esaurendo in esso il suo stesso senso. Così, che sia la dura realtà o la fantastica finzione dei suoi film, Chiyoko consacrerà la sua intera esistenza a quel sogno, legata da un destino che la vedrà martire, in una spirale di odio per la sofferenza della sua vita ma anche di amore per la felicità che una vita così transfigurata in una matrice sovra-naturale può conferire. E' un viaggio senza ritorno che lei non esita a intraprendere.
Non è affatto male, anche se mi aspettavo qualcosa più sul tipo "La signora ammazzatutti" invece è ben diverso, è più incentrato sugli avvenimenti che sulle motivazioni.
Voto: 6.5
Il film è discreto e ha saputo intrattenermi, ma ha i suoi problemi. Primo fra tutti è Evans. Non dico sia stato un pessimo attore, semplicemente per quanto avesse potuto provarci avrebbe sempre incontrato lo stesso limite: lui non è Steve Rogers. E' vero che Rogers era un novellino agli inizi come lo è stato qui nel film, ma riusciva ad imporsi e ad avere carisma non solo per quello che faceva ma anche per quello che era, e purtroppo Evans è solo riuscito ad essere Cap per quello che faceva. Il secondo difetto è l'aver dovuto trasformare tutta la storia di Cap ai tempi della guerra in "le origini del supereroe". C'è molto ma molto di più da raccontare su Cap, mentre in 2 ore s'è potuto solo stringere tutto in modo da fare il salto dagli anni 40 ai tempi nostri. Avrei diviso tutto in 2 film, fossi stato io a deciderlo.
Non m'è piaciuto come hanno trattato Bucky. Non ha per niente fatto la spalla di Cap come avrebbe dovuto, ma è sembrato solo un supporto all'Howling Commando. Infatti anche questo avrei voluto mostrare nel film, cioè il casino coi russi durante la Guerra Fredda e la sua trasformazione in Soldato d'Inverno. Spero almeno lo possano introdurre in un Captain America 2, per forza ambientato nei tempi nostri.
Mi sono piaciuti sia il concept dell'uniforme di Cap, che risulta fedele e allo stesso tempo non ridicola (le alette dipinte sul casco sono il top), sia l'essere riusciti a rappresentare i poteri di Cap coi giusti limiti. Dal trailer avevo capito usasse la pistola, ma l'ha usata una sola volta, quindi il Cap che combatte è stato fedele.
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Ora mi manca solo Thor e posso aspettare gli Avengers in santa pace
Bucky torna, ne sono sicuro. Quello che gli succede nel film è niente in confronto a quello che gli è successo nel fumetto, e da lì ne è uscito vivo
Magari fosse solo caduto in mare da quell'altezza. Nel fumetto è sull'aereo del Teschio Rosso con Cap. Cap cade dal mezzo e finisce nelle acque ghiacciate mentre Bucky esplode letteralmente insieme all'aereo in volo.
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