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  • Originariamente Scritto da Daredevil Visualizza Messaggio
    Ieri sera al cinema ho visto anche il terzo. Decisamente meglio del secondo, ovviamente grazie al fatto che abbia finalmente un plot diverso, e anche perchè Mr. Chow ha un ruolo praticamente da main.

    6,5.

    PS: Alcuni si sono persino alzati applaudendo come se fossero stati davanti all'ultimo capolavoro di Kubrick...
    Visto ieri sera e concordo, caruccio dai, poco meglio del 2o anche grazie al finale.
    ObsCorey89
    Originariamente Scritto da Phantasmagoria detto "Milf Hunter"
    è chiaro che la descrizione "milf hunter" è puramente goliardica, serve solo non essere handicappati per capirlo
    sigpic

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    • Originariamente Scritto da Dragon Slayer Visualizza Messaggio
      Non è tanto un paragone con Social Network e Benjamin Button che sono opere di natura diversa, quanto più un confronto tra il Fincher moderno di Zodiac e Millenium rispetto al classico di Game, Seven e Fight Club.
      Questo perché Millenium non è un brutto film. Questo perché Fincher non è più in grado di elaborare, dissezionare e comporre a proprio piacimento opere ambiziose e fortemente stratificate. Millenium è un film solido, con una regia che non si permette mai cali e scorre bene nonostante la durata non indifferente, ma purtroppo non graffia, non fare il passo successivo.
      La trama è sì solida, ma non davvero compiuta. Questo perché Fincher non riesce a costruire lo svolgimento narrativo con la maestria che gli ha permesso di rivoluzionare il thriller degli anni '90, scade dei cliché, nella struttura da classico poliziesco, non riesce ad organizzare bene i contenuti. Il lavoro degli interpreti è lodevole [soprattutto della Mara] ma abbastanza inutile, perché i personaggi stessi sono statici, superficialmente caratterizzati, e hanno anche poco da dire. Senza contare tutti gli elementi appena abbozzati e non trattati con la dovuta cura, vedi i vari personaggi dell'enorme famiglia che fatichi anche a riconoscere, la pessima integrazione di comprimari quali la figlia del detective e l'astio nei confronti della religione di quest'ultimo, la storia d'amore non dovutamente approfondita, il cattivo di turno stereotipato e privo di contestualizzazione.
      Probabilmente era un lavoro troppo ambizioso, più adatto a un serial che non a un lungometraggio autoconclusivo, eppure sono dell'idea che il Fincher degli anni d'oro avrebbe tirato fuori qualcosa di ben più memorabile rispetto a questa fredda e accademica pellicola.
      È un film che consiglierei comunque agli amanti dei thriller investigativi, in quanto sotto questo aspetto è sicuramente ben diretto, tuttavia non credo incontrerebbe i gusti di chi cerca un racconto completo.

      Il voto complessivo è un 5,5.
      Ma questi difetti non vengono decontestualizzati pensando che è tratto da un libro?
      Il fatto che la trama non sia compiuta e i personaggi facciano cagare può al massimo essere colpa di Larrson, non di Fincher.
      Che poi io non sia d'accordo è un altro discorso.
      http://card.exophase.com/1/812034.png

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      • Originariamente Scritto da Light 96 Visualizza Messaggio
        Ma questi difetti non vengono decontestualizzati pensando che è tratto da un libro?
        Il fatto che la trama non sia compiuta e i personaggi facciano cagare può al massimo essere colpa di Larrson, non di Fincher.
        Che poi io non sia d'accordo è un altro discorso.
        E perché mai? Io il libro nemmeno l'ho letto, difatti non l'ho mai citato, ma se decidi di realizzare un film tratto da un'opera cartacea hai il dovere di aggiustare e adattare ciò che non va.
        Il fatto che Larrson abbia toppato o meno come scrittore non preclude il fallimento della pellicola.
        Il discorso del serial l'ho tirato fuori perché mi sembra chiaramente un'opera che avrebbe beneficiato di una struttura ad episodi, in modo da poter caratterizzare l'immane mole di personaggi e di far lievitare meglio il thriller.
        M'illumino d'immenso.
        Shepard

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        • Only God Forgives, di N.W. Refn.

          Ero indeciso se fare questa recensione. Quando sono uscito dal cinema ero piuttosto perplesso e dubbioso, stordito da un'opera estremamente ermetica e fredda. Ora credo di aver focalizzato meglio il quadro generale, e provo a dare una dimensione all'ultima fatica del danese.
          Il film si presenta come un revenge movie, ma in realtà abbandona ben presto questo sentiero per immergersi in un viaggio introspettivo e oscuro, un rapporto torbido tra madre e figlio e l'esegesi di un uomo che si crede dio. Ebbene, inutile prenderci in giro: se odiate Refn, potete smettere leggere qui. Questa è molto probabilmente la sua pellicola più personale e intimista, nel quale il suo stile dilatato assume la sua sfera più radicale, rimandando ai Lynch, ai Jorodowsky e ai Miike, cercando di fondere queste influenze nel suo percorso d'autore.
          Parlare della storia è abbastanza inutile, in quanto la sceneggiatura è evanescente e può essere riassunta in poche righe. L'obiettivo che Refn si pone è quello di mettere in risalto il proprio cinema di essenze, ma questa volta non c'è il sentimentalismo di Drive o l'esuberanza di Bronson, la sua regia è gelida e senza cuore, totalmente estraniante da qualsiasi sentimento ed empatia. I personaggi sono molto distanti dallo spettatore, costretto a percorrere un viaggio disturbante ma allo stesso tempo immerso in una sorta di macabra sacralità, quasi ricordano Kitano nella loro apatia e nella loro dimensione fortemente caricaturale.
          Le chiavi di lettura che il regista offre sono molteplici, la mera vendetta viene messa da parte per esaltare altri aspetti, l'arte della violenza stessa che già ha trattato più volte in passato, ma anche il timore referenziale provato dal personaggio di Gosling che qui appare in tutte le sue ombre, succube di quella figura matriarcale così imponente, uno scontro affettivo che affonda le proprie radici nel sangue e nel dolore. Qui però purtroppo si incappa forse nell'esagerazione, dovuta soprattutto a un rapporto lasciato troppo a se stesso che non riesce a comunicare molto. Il poliziotto rappresenta il classico personaggio senza storia e senza identità che Refn ama tanto inserire nella maggior parte dei suoi film, una figura difficile da identificare, una reincarnazione divina oppure un semplice giustiziere con un certo retrogusto sadico?
          Come ho detto all'inizio, questo Solo Dio Perdona è quindi un viaggio, una pellicola che cerca di trascendere lo spazio tempo e si immerge in un limbo allucinogeno, un effetto che il regista riesce a creare grazie ad un impianto di illuminazione davvero incredibile, un contrasto di ombre e colori sorprendente che crea un'atmosfera surreale, quasi ipnotica. Il concept di fondo è quello di voler raggiungere una sorta di nowhere, un punto di incontro tra inferno e paradiso, giorno e notte, bene e male, quindi la scelta di Bangkok, una meta dove la cultura orientale si mischia a quella occidentale, è indubbiamente azzeccata.
          Eppure non si può ignorare uno spettro di stanchezza nella pellicola, che nonostante i soli 90 minuti sembra accusare i tempi più volte, ma soprattutto si respira una certa aura di pretenziosità nell'opera. È naturale chiedersi se questo viaggio abbia davvero comunicato qualcosa, o se sia stato un vortice vacuo e inconsistente, dando così ragione alle feroci critiche di manierismo e pomposità. Non c'è una vera morale, non c'è nemmeno una vera crescita degli attori, è un labirinto nel quale temo che perfino il regista stesso si sia perso.
          È difficile quindi fare un bilancio di questo film. Da una parte abbiamo una direzione artistica matura e valorizzata, dall'altra un'analisi esistenziale discutibile e non priva di forzature. Si può dire di tutto e di più: pomposo, visionario, autoreferenziale, innovativo, sconclusionato, profondo. Qua Nicolas è controverso come non mai. Di certo siamo lontani dalla naturalezza con cui un maestro come Lynch si addentra nel mondo della mente.
          Se già Refn non vi piace lo odierete a morte, se lo amate rimarrete incantanti, se invece simpatizzate e basta come me... beh, ci si vede nel limbo.

          Voto: 6/10
          Last edited by Dragon Slayer; 06 June 2013, 02:29.
          M'illumino d'immenso.
          Shepard

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          • alien e aliens belli tutti e 2. con questa fanno 2 volte che inizio l'intera saga. prima di qualche anno fa non sapevo che faccia avessero questi alienozzi ma un amico di mio fratello ci prestò la quadrilogy completa in dvd e quindi colsi l'occasione. l'unica pecca, non dei film però, è che li sto riguardando oggi dove gli effetti speciali sono migliori ed essendo abituato così non posso apprezzarli come capolavori. pazienza, l'importante è che siano ottimi film da vedere.

            ps: i primi 20-30 minuti del primo sono sempre di una noia mortale

            sigpic

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            • Originariamente Scritto da Roscio360 Visualizza Messaggio
              alien e aliens belli tutti e 2. con questa fanno 2 volte che inizio l'intera saga. prima di qualche anno fa non sapevo che faccia avessero questi alienozzi ma un amico di mio fratello ci prestò la quadrilogy completa in dvd e quindi colsi l'occasione. l'unica pecca, non dei film però, è che li sto riguardando oggi dove gli effetti speciali sono migliori ed essendo abituato così non posso apprezzarli come capolavori. pazienza, l'importante è che siano ottimi film da vedere.

              ps: i primi 20-30 minuti del primo sono sempre di una noia mortale
              che cosa mi tocca leggere ..
              Senza musica la vita sarebbe un errore
              Friedrich Nietzsche

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              • Originariamente Scritto da Dragon Slayer Visualizza Messaggio
                E perché mai? Io il libro nemmeno l'ho letto, difatti non l'ho mai citato, ma se decidi di realizzare un film tratto da un'opera cartacea hai il dovere di aggiustare e adattare ciò che non va.
                Il fatto che Larrson abbia toppato o meno come scrittore non preclude il fallimento della pellicola.
                Il discorso del serial l'ho tirato fuori perché mi sembra chiaramente un'opera che avrebbe beneficiato di una struttura ad episodi, in modo da poter caratterizzare l'immane mole di personaggi e di far lievitare meglio il thriller.
                Da quando i film tratti da libri superano i libri stessi?
                La struttura ad episodi ci sarà, ci sono altri due libri e, di conseguenza, altri due film.
                L'autore meditava su una serie di 12 volumi ma è morto durante la stesura del quarto.
                Negli altri film si svilupperanno meglio le vicende amorose dei protagonisti e la loro psicologia, nonchè si scoprirà di più sul loro passato.
                http://card.exophase.com/1/812034.png

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                • Originariamente Scritto da Light 96 Visualizza Messaggio
                  Da quando i film tratti da libri superano i libri stessi?
                  Shining.

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                  • How about no

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                    • Originariamente Scritto da Daredevil Visualizza Messaggio
                      Shining.
                      ma manco per finta ..
                      Senza musica la vita sarebbe un errore
                      Friedrich Nietzsche

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                      • Ah io non ho visto il film, però stesso in questo topic molti degli utenti hanno più volte ripetuto che Kubrick ha praticamente tirato il meglio dal libro di King e ne ha aggiunto altro.

                        Opinioni decisamente contrastanti, vedo.

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                        • Ah quindi neanche l'hai visto. Ok

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                          • Originariamente Scritto da Dargil Visualizza Messaggio
                            Ah quindi neanche l'hai visto. Ok
                            No, infatti avrei dovuto continuare a scrivere (figura di merda, lo ammetto). Ma pensando che fosse oggettiva la superiorità del film (e non solo qui l'ho letto, eh), avevo pensato fosse una di quelle verità assolute del mondo del cinema. Leggerò di nuovo i post passati con cognizione di causa, anche se di Kubrick ho molto altro da recuperare.

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                            • Da quel che so Shining (film) stravolge ciò che c'è nel libro mettendo in risalto la distruzione del nucleo familiare e prendendosi alcune licenze, ma non avendo letto il libro parlo per sentito dire e quindi il mio è un giudizio incompleto, non ho mai capito quali delle due opere fosse migliore dell'altra. So di alcune tensioni che si erano generate tra King e Kubrick, dove lo scrittore affermava che il regista si era preso troppe libertà andando a cambiare il senso dell'opera, Kubrick poi, essendo una persona piuttosto irruente e che non si teneva NIENTE, si pose veramente male nei confronti dell'affermazione di King
                              Dragon Slayer riguardo Devil's Third
                              Originariamente Scritto da Dragon Slayer
                              No seriamente, 'sto gioco ha tutto. [...] Il troione che se lo porta a letto HBO SEX RANDOM [...] Mancano solo il KGB e gli alieni, AIP

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                              • Il libro è uno dei tanti libri di King, andato eccessivamente in risalto per le critiche nate da una bambinata di Kubrick all'epoca

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