Io di Deaver ho letto Pietà per gli insonni e mi ha colpito molto. Mi piace tanto il suo stile...
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Consigli letterari
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In questa lunga e noiosa estate ho letto molto,libri come:
Divina commedia;Zanna bianca,Le avventure di Huckleberry Finn,Se questo è un uomo...
ma quello che mi appassionato di più e stato questo:
Spoiler:
The adventures of Thomas Sawyer
Mi ha colpito molto questo libro poichè narra di un ragazzo libero,felice di giocare anche se è adolescente,come un bambino di 2 anni,faceva di tutto andava in cerca di tesori in case con varie apparizioni,noi adesso invece siamo più "Chiusi" rispetto a lui e quella libertà mi ha colpito molto.
Poi ho avuto la fortuna di trovare il libro con le mitiche illustrazioni di Claude Lopointe.
Voto:
9.5 lo consiglio vivamente a tutti.Last edited by Snake Bar; 06 September 2010, 21:56.
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Originariamente Scritto da Guren Visualizza MessaggioIl libro della giungla non l'hai letto?
Il messaggio inserito è troppo corto per poter essere inviato. Per favore allunga il tuo messaggio di almeno 5 caratteri.Last edited by Snake Bar; 06 September 2010, 21:56.
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I classici li ho letti in terza o quarta elementare, ora li trovo troppo vecchi, anche se consiglio vivamente Il richiamo della foresta e Robinson Crusoe, anche se probabilmente la maggior parte dell'utenza li avrà letti.
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Originariamente Scritto da mr. utente Visualizza MessaggioHai visto il film o spoiler?Zitta, non rivelare niente!
Come leggere Dr Jekyll e Mr Hyde.sigpic
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Durante quest'estate ho letto abbastanza:
Su consiglio di sentinel L'Aleph di Borges e devo dire che mi è piaciuto molto, sebbene il parere possa variare molto da racconto a racconto; comunque un ottimo libro, che mi sento di consigliare a tutti
Poi ci sarebbe Storie di Ordinaria Follia di Bukowski: insomma, è un autore senza compromessi nelle cui storie lo squallore la fa da padrona e che ruota sempre intorno a tre argomenti (sesso, alcol e corse di cavalli), però, come dire, riesce a trasmettere un'umanità veramente impressionante, come raramente capita di leggere; se si è troppo sensibili o facili a scandalizzarsi lo si prende male, però secondo me è tra i più bei libri che abbia mai letto
I Canti di Maldoror del Conte di Lautréamont: un poema in prosa che è un compendio della malvagità tipica di un certo maledettismo dai tratti satanici; sebbene sia anche questo un libro veramente pesante da digerire, la potenza espressiva delle immagini e del linguaggio sono eccezionali
Il lupo della Steppa di Herman Hesse: me l'aveva consigliato mia madre e anche qui non sono rimasto affatto deluso; di Hesse avevo letto solo Siddharta in precedenza, e non è che lo avessi apprezzato particolarmente, ma questo è un libro decisamente diverso...insomma, al di là dei meriti prettamente artistici (che ci sono), credo che il valore aggiunto di questo romanzo sia nella sua capacità di porre domande al lettore (e nel grande valore che si dà all'ironia)
Addio alle Armi di Ernest Hemingway: la mia prima esperienza con Hemingway non è stata fruttuosa, ho trovato questo libro abbastanza noioso e soprattutto monotono, c'è lo stesso identico schema delle azioni che si ripete costantemente identic a sé stesso per tutto il romanzo, almeno credo. L'ho lasciato perdere a un centinaio di pagine dalla fine
Guida Galattica per Autostoppisti: su consiglio di un amico; libro molto buono, che sa far ragionare senza essere pesante o montarsi la testa con l'idea di essere portatore di chissà quali messaggi, e questo è un grande valore; certo, la comicità inglese non è molto facilmente assimilabile, ma non intacca lo spessore e la comicità del testo
Aspettando Godot di Samuel Beckett: un testo teatrale imperscrutabile, che sembra sottindere qualcosa senza che si possa capire di cosa si tratti (ammesso che di qualcosa si tratti, visto che potrebbe benissimo non riferirsi a niente), e che deve figurare tra i capolavori del teatro novecentesco
La vita è Sogno di Calderòn del al Barca: altro testo eccezionale; per quanto il barocco non sia un momento artistico di mio gradimento, questo capolavoro teatrale resta degno di grande stima, specie per la portata delle riflessioni e il modo in cui l'autore riesce a gestirle e a legarle in maniera eccezionale alla trama; unica pecca: lo stile letterario, ma quella è una questione molto delicata
Attualmente sto leggendo Così Parlò Zarathustra di Nietzsche (ma è un libro troppo complesso per essere letto d'estate) e Capriccio Italiano di Edoardo Sanguineti (che è di uno sperimentalismo spaventoso)
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Originariamente Scritto da Paolo Vespa Visualizza MessaggioIo di Deaver ho letto Pietà per gli insonni e mi ha colpito molto. Mi piace tanto il suo stile...sigpic
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Ho finito di leggere I promessi sposi. Se il libro fosse preso solo per la storia che racconta non sarebbe sicuramente uno dei libri più famosi di tutti i tempi. A rendere grande l'opera di Manzoni è tutto quello che c'è dietro, dalla ricerca storica alle riflessioni che l'autore fa spesso nel corso del romanzo. In particolare il suo stile di scrittura è davvero un piacere da leggere.
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Anche tutta la buona volontà non oserei mai dire che Manzoni abbia un modo di scrivere piacevole, anzi
Se poi veniamo a considerare la quantità di ispirazioni letterarie classiche, partendo dall'obbligo del manoscritto quando si scrive un romanzo storico passando per i lunghissimi flashback che supportano l'ingresso in scena dei personaggi che hanno il primo precedente storico nelle Storie Persiane (che sono un romanzo ellenistico), e concludendo con l'impianto provvidenzialistico che pervade l'opera alla pari del romanzo greco appena nominato, insomma, di grossi motivi per ammirarlo non ce ne sono
Quanto alla ricerca storica, considerando il substrato culturale marcatamente illuminista dell'Italia ottocentesca che praticamente non ha risentito dell'ondata romantica (e che Beccaria fu su nonno) anche essa viene a ridimensionarsi, e per quanto riguarda le riflessioni, non possiamo certo dire che siano argute quanto quelle di autori come Sterne e Melville che pure scrissero e pubblicarono in periodi decisamente vicini ai Promessi Sposi; ma anche non volendo considerare autori stranieri (visto che l'arguzia non è certo una caratteristica dei romanzieri italiani che di solito puntano più sul patetismo e l'immedesimazione), basta considerare il caso delle Operette Morali di Leopardi che senza vantarsi di chissà quale valore, ugualmente mettono in scena una serie di scenette allegre, fresche, e al tempo stesso decisamente pregne dal punto di vista dei contenuti in uno spazio che confrontato ai promessi sposi è irrisorio
Oltre al dubbio valore storico dell'opera che di certo non è stata il collante culturale dell'unità d'Italia
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Originariamente Scritto da Buddha94 Visualizza MessaggioHo finito di leggere I promessi sposi. Se il libro fosse preso solo per la storia che racconta non sarebbe sicuramente uno dei libri più famosi di tutti i tempi. A rendere grande l'opera di Manzoni è tutto quello che c'è dietro, dalla ricerca storica alle riflessioni che l'autore fa spesso nel corso del romanzo. In particolare il suo stile di scrittura è davvero un piacere da leggere.
Riconosco solamente la sua grande importanza storica, nient'altro.
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