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I consigli letterari di Francesco Tenni.

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  • #31
    Due poeti: Tennyson e Seferis.

    * E' una singolare lacuna che, nel nostro paese, non esistano edizioni recenti e tradotte di due importanti poeti quali Alfred Tennyson (il poeta più di rilievo dell'epoca vittoriana, in Inghilterra) e Ghiorghios Seferis (poeta greco del Novecento, premio Nobel per la Letteratura, la fama del quale, per quanto concerne la Letteratura "neo-greca", è paragonabile a quella di Costantino Kavafis).

    Esistono edizioni, ormai datate ed incomplete, uscite negli anni Cinquanta del Novecento e, di questi due poeti, si può leggere qualche testo, tradotto nella nostra lingua, in qualche antologia, sovente non semplicemente reperibile sulla scena libraria.

    Per ovviare alla suddetta lacuna, propongo due edizioni, in Lingua inglese, degli Autori che qui si suggeriscono.

    -Alfred Lord Tennyson, Selected Poems, edited by Aidan Day, Penguin Books, London, 1991. Testo apprezzabile, raccoglie le migliori poesie di Tennyson ed aiuta a farsi un'idea, piuttosto approfondita, della poetica dell'Autore di età vittoriana.

    - George Seferis, Collected Poems, translated, edited, and introduced by Edmund Keeley and Philip Sherrard, revised Edition, Princeton University Press, Princeton, New Jersey, 1995. Edizione che raccoglie un notevole numero delle poesie di Seferis, splendidamente tradotte, in Inglese, e raccolte, cronologicamente, nello scorrere delle diverse raccolte del poeta. Un'unica pecca. E' assente il testo a fronte, naturalmente in Greco moderno. Il lettore dovrà cogliere la poetica di Seferis, dunque, soltanto attraverso la pur apprezzabilissima traduzione dei curatori.

    Questi testi, come altri che indicheremo in avvenire (speriamo!) sono reperibili in qualsiasi libreria che si occupi di edizioni internazionali o su Internet.
    Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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    • #32
      Originariamente Scritto da Francesco Tenni Visualizza Messaggio
      Giulio M. Facchetti, L'enigma svelato della Lingua etrusca. La chiave per penetrare nei segreti di una civiltà avvolta per secoli nel mistero, Newton & Compton Editori, Roma, 2000. E' un testo di "fantalinguistica", per mutuare l'espressione dalla cosiddetta "fantaarcheologia". Ad ogni modo è di gradevole lettura, a patto che non si prenda per oro colato tutto il suo contenuto.



      Questo l’ho letto!
      Sarà anche fantalinguistica, ma io l’ho trovato molto suggestivo.
      Comunque, sì, si legge bene ed è abbastanza accessibile a tutti.

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      • #33
        All'Ammiraglio Byrd.

        Grazie della tua opinione, Ammiraglio Byrd! Riscrivici a breve, se hai altro da dirci.

        Il testo in questione, in effetti, è piuttosto affascinante. Facendo parte, nondimeno, di una rassegna linguistica scienifica, era necessario indicarne il carattere un po', se così vogliamo dire, "empirico".

        Grazie del tuo intervento!

        Riscrivici a breve.

        Saluti!

        Francesco Tenni
        Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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        • #34
          Due scrittori e poeti: Hardy e Wilde.

          * Tutti conoscono Thomas Hardy (1840-1928) per la sua opera straordinaria di romanziere. Non tutti sanno che Hardy fu, anche, un grande poeta. Non solo grazie a I dinasti, opera poetica sull'epopea napoleonica (pubblicata, qualche anno addietro, dall'Editore Passigli di Firenze), ma, soprattutto, per le poche ed indimenticabili poesie d'amore che scrisse per la giovane moglie morta prematuramente. Sono testi profondissimi e strepitosi, venati di malinconia e di trasporto. Oltre alle vette di perfezione stilistica e metrica, nella poesia di Hardy si può sentire, davvero, l'amore che quest'uomo provava per la sua moglie giovinetta. Siamo di fronte a poesie intensissime. E' una lettura che strazia e che commuove. Consigliata a tutti, disponibile, in Italia, grazie all'opera meritoia di un piccolo, valente, Editore.

          - Thomas Hardy, Poesie d'amore, con prefazione di Eugenio Montale, a cura di G. Singh, Sovera Editore, Roma, 2003.

          Chi sia interessato all'opera poetica di Oscar Wilde, può rivolgersi al testo che citiamo di seguito, e che raccoglie il meglio dell'opera in versi del grande Autore d'Oltremanica. Wilde è, senza esagerazioni, uno dei geni della cultura europea occidentale "contemporanea". Ed è, inoltre, uno degli scrittori e poeti più dissacranti ed originali dell'intera Letteratura mondiale. Da Il ritratto di Dorian Gray, ai suoi tanti aforismi, raccolti e dispensati qua e là, alle sue opere di teatro, alle sue poesie, vediamo dispiegarsi, di fronte a noi, pure pillole di genialità, incastonate in una assolutizzante personalità di un uomo che visse tutte le contraddizioni della natura umana in maniera sorridente e, allo stesso tempo, pensosa.

          - Oscar Wilde, Ballata del carcere e altre poesie, a cura di Franco Buffoni, Mondadori, Milano, 1999 (1991).

          Colgo l'occasione di queste due brevi recensioni per porgere un saluto a Madoka87, nostra intelligente e sensibile lettrice.
          Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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          • #35
            Sylvia Plath.

            * A chi ami la figura della sfortunata e disperata poetessa americana Sylvia Plath, offriamo una breve e non esaustiva (ma rappresentativa della personalità della poetessa stessa) rassegna di opere (disponibili, in Italiano, e semplicemente reperibili nel nostro "spazio librario").

            - Sylvia Plath, Lady Lazarus e altre poesie, a cura di Giovanni Giudici, Mondadori, Milano, 1998 (1976). Un agile volumetto che contiene tutte le più celebri poesie di Sylvia Plath. Uno strumento utile per avvicinarsi alla sua poesia.

            - Sylvia Plath, I capolavori, con un saggio di Joyce Carol Oates, Mondadori, Milano, 2004. E' una raccolta, piuttosto ponderosa, di tutte le opere più celebri di Sylvia Plath.

            - Sylvia Plath, Opere, a cura di A. Ravano, Mondadori ("I Meridiani"), Milano, 2002. E' la raccolta "completa" delle opere di Sylvia Plath, uscita nella prestigiosa collana "I Meridiani", di Mondadori.

            - Sylvia Plath, Diari, a cura di Frances McCullough e Ted Hughes, prefazione di Ted Hughes, Adelphi, Milano, 1999 (1998). Trattasi degli intensissimi e commoventi diari di Sylvia Plath. Un'opera che non si può non leggere, se ci si vuole addentrare, appieno, nei significati più nascosti della poesia "plathiana".
            Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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            • #36
              Ted Hughes.

              * Suggeriamo qualche testo del poeta inglese Ted Hughes, marito della poetessa americana Sylvia Plath, che visse tutta la disperazione della moglie, causata, anche, dalla non semplice situazione del nucleo familiare, e che, dalla morte di lei, dedicò quasi tutto il suo tempo e, successivamente, la sua opera, alla riflessione ed al ricordo della poetessa scomparsa. Rimorso, può essere, amore che si riaccende quando la persona amata (non adeguatamente, forse - ma chi può dirlo? E chi siamo, noi, per giudicare? -, nella vita), non c'è più.

              - Ted Hughes, Cave Birds. Un dramma alchemico della caverna, a cura di Enesto Livorni, Milano, Mondadori, 2001 (1978). E' un'opera ove lo stile del poeta si perfeziona all'estremo. In mezzo a creature fantastiche, soprattutto volatili, si dipana la storia "di un crimine e di un'espiazione". Ted Hughes fu influenzato, nella scrittura di questi versi, dalla visione diretta di un gruppo di circa venti disegni di uccelli di Leonard Baskin.

              - Ted Hughes, Fiori e insetti. Qualche uccello e un paio di ragni, a cura di Nicola Gardini, con un saggio di Derek Walcott, Mondadori, Milano, 2000 (1986). Una sorta di "bestiario minimo", stilisticamente perfetto, che studia, nei versi, la contrapposizione tra la frenesia feconda del mondo animale (e "micro-animale") e la sterilità dell'uomo moderno.

              - Ted Hughes, Lettere di compleanno, traduzione e note a cura di Anna Ravano, introduzione di Nadia Fusini, Mondadori, Milano, 2000 (1999 - 1998). E' il libro più intenso di Ted Hughes. L'11 Febbraio 1963 la moglie, Sylvia Plath, si suicida, lasciando al poeta due figli ed un dolore che non gli permette più di scrivere. Per trentacinque anni, Ted Hughes lotterà, senza "cantarlo", con il dolore della scomparsa di Sylvia Plath. Dopo tutti questi anni, Ted Hughes scrive, per la amata moglie, versi limpidi e scabri. E' una sorta di "canzoniere moderno" dedicato all'amata scomparsa, che aggiunge, dopo Beatrice e Laura, il nome di Sylvia Plath al pantheon della lirica d'amore. Questi versi, composti, idealmente, per i compleanni di Sylvia Plath, sembrano essere una sorta di "liberazione" (mai totale, naturalmente) del poeta dal dolore che ha covato per così tanti anni e, contemporaneamente, un intensissimo omaggio alla moglie scomparsa, mai dimenticata, sempre viva e presente nel cuore e nel pensiero.

              Ogni volta che leggo questi versi di Ted Hughes, che consiglio vivamente a tutti, non posso far altro che pensare a Paola. E capisco che è sempre troppo presto per riuscire a liberarsi dal dolore, e che non si riesce ad averla vinta, in alcun luogo, contro i fantasmi.
              Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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              • #37
                Poesia cinese.

                * A chi sia affascinato dalla delicatezza e dall'originalità della poesia cinese (di quella classica e non solo), suggeriamo i seguenti testi:

                - AA. VV., Poesie cinesi d'amore e di nostalgia. I versi più significativi di tre millenni di poesia cinese, cura e traduzione di Girolamo Mancuso, Newton & Compton, Roma, 1995. Un'ottima antologia, efficacemente tradotta.

                - AA. VV., Poesia cinese dell'epoca T'ang, a cura di Leonardo Vittorio Arena, BUR, Milano, 1998. Offre una scelta di testi limitata, cronologicamente, ma è un testo da non trascurare.

                - Bei Dao, Speranza fredda, a cura di Claudia Pozzana, Einaudi, Torino, 2003. Un libro di versi importante di uno dei più affermati poeti cinesi (dissidenti, vive a Parigi) contemporanei.
                Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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                • #38
                  Charles Baudelaire.

                  * A coloro che amano la poesia di Charles Baudelaire, il più grande poeta francese, genio multiforme, precursore e "capo-di-fila" del Simbolismo francese, si offre una rassegna di alcune sue opere, tradotte in Italiano e semplicemente accessibili al pubblico.

                  - Charles Baudelaire, I Fiori del Male, traduzione, introduzione e note di Gesualdo Bufalino, Mondadori, Milano, 1998 (1983). E' l'edizione più straordinaria, nel nostro Paese, del capolavoro di Baudelaire. La traduzione di Bufalino è poetica. Nel senso, Bufalino non solo traduce, ma riscrive i testi di Baudelaire, dando vita, quasi, ad altre poesie. E' un traduzione d'Arte. Operazione, può essere, discutibile, visto che l'opera è rivolta al grande pubblico, ma dall'esito stupefacente ed indimenticabile. Mi diceva, anni addietro, uno dei miei Maestri (non il migliore. Era un uomo debole, ma, ad ogni modo, è stato uno dei miei Maestri, e da lui, qualcosa ho imparato) che, dopo la traduzione di Bufalino, sembra inutile, per qualsiasi traduttore, cimentarsi con I Fiori del Male baudelairiani. Qualsiasi traduzione sarà inferiore a quella bufaliniana. E non aveva torto. Bufalino, d'altro canto, oltre che scrittore, fu, anche, poeta, e ci ha lasciato, tra l'altro, una preziosa raccolta poetica intitolata L'amaro miele, pubblicata, qualche anno addietro, da Einaudi.

                  - Charles Baudelaire, I Fiori del Male, introduzione di Giovanni Macchia, traduzione e note di Luciana Fezza, BUR, Milano, 2000 (1980). Anche in quest'edizione, la traduzione è opera di una poetessa che, nondimeno, si mantiene molto più vicina di Bufalino al dettato baudelairiano originario. Questo rende il testo affidabile.

                  - Charles Baudelaire, I Fiori del Male, traduzione e cura di Antonio Prete, Feltrinelli, Milano, 2003. Edizione solida, curata da uno dei più importanti specialisti di Baudelaire italiani.

                  - Charles Baudelaire, Lo spleen di Parigi. Piccoli poemi in prosa, a cura di Giuseppe Montesano, Mondadori, Milano, 1996 (1992). Naturale completamento dei Fiori del Male, l'operetta introduce, in Europa, la pratica del poemetto in prosa, già sperimentata da altri Autori, ma elevata al rango di genere letterario dall'exploit di Baudelaire.

                  - Charles Baudelaire, La Fanfarlo, traduzione e note di Giuseppe Montesano, introduzione di Bernard Howells, Mondadori, Milano, 2001 (1996). Opera "giovanile", in prosa, utile per capire l procedimento psicologico che portò il poeta alla scrittura de I Fiori del Male.

                  - Charles Baudelaire, Scritti sull'arte, cura e traduzione di G. Guglielmi e di Ezio Raimondi, Einaudi, Torino, 2004. Baudelaire,oltre che grandissimo poeta fu, anche, critico d'Arte. Questo volume raccoglie molte recensioni ai vari Salons (e non solo) che il nostro Autore recensì e commentò nel corso della sua vita.

                  - Charles Baudelaire, Diari intimi, traduzione di Lucia Zatto, introduzione di Bertrand Marchal, Mondadori, Milano, 1999 (1987). Pubblicati, per la prima volta, nel 1887, raccolgono appunti inediti divisi, in tre gruppi, probabilmente, dal poeta.

                  - Charles Baudelaire, Paradisi artificiali. Del vino e dell'hashish. Il poema dell'hashish. Un mangiatore d'oppio, introduzione di Massimo Colesanti, postfazione di Enrico Malizia, traduzioni di Segio De La Pierre (Del vino e dell'hashish e il poema dell'hashish) e di Paolo Guzzi (Un mangiatore d'oppio), Newton & Compton Editori, Roma, 1996. Una celebre opera baudelairiana, ispirata da Thomas De Quincey.

                  Molte altre sono le opere che ci ha lasciato Baudelaire. Se Dio vorrà, ne parleremo, nel tempo, in interventi successivi a questo.
                  Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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                  • #39
                    "Letteratura europea e Medio Evo latino".

                    * A chi interessino la cultura e la Letteratura europee che, dal cosiddetto Tardoantico, si svilupparono nel Medioevo, il suggerimento di lettura imprescindibile è un grande classico, opera di un maestro, insuperata, negli anni, per perizia filologica e per vastità di informazione. E' un libro che dovrebbe essere letto da tutti, allargandone il bacino di utenza ai non specialisti dell'argomento, essendo educativo ed interessantissimo.

                    - Ernst Robert Curtius, Letteratura europea e Medio Evo latino, La Nuova Italia, Scandicci / Firenze, 2000.
                    Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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                    • #40
                      Poeti bizantini.

                      * A coloro ai quali interessi la Letteratura poetica di Bisanzio, il suggerimento di lettura si rivolge ad un testo (in due volumi) che raccoglie una non trascurabile mole di testi e di testimonianze letterarie. E' un libro che non dovrebbe mancare nella biblioteca di chiunque si interessi di cultura bizantina e di chiunque sia lettore di poesia (anche se, dal punto di vista strettamente "poetico", i testi raccolti sono, come appare naturale, disomogenei).

                      - Raffaele Cantarella, Poeti bizantini, 2 volumi, a cura di Fabrizio Conca, BUR, Milano, 1992.
                      Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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                      • #41
                        Sylvia Plath

                        Le poesie di Sylvia Plath sono molto intense, con pochi fronzoli, molto profonde.
                        La Plath forse può apparire pesante col suo mal di vivere (si suicidò infilando la testa nel forno), ma merita sicuramente di esser letta; a me personalmente commuove molto la sua storia.

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                        • #42
                          Risposta all'intervento.

                          Grazie per il tuo intervento, Ammiraglio Byrd! E' bello sentire come la pensano gli Utenti riguardo alle personalità letterarie ritratte, brevemente, nei "consigli".

                          Saluti!

                          Francesco Tenni
                          Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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                          • #43
                            Tennyson e l'archeologia della Grecia antica.

                            * Qualche tempo addietro, si è parlato del poeta inglese Alfred Tennyson. Consigliamo, delle sue poesie, un'altra edizione, minuta e "portatile", ma accurata e, tipograficamente, graziosa. Naturalmente, non è un'edizione italiana, ed i testi del poeta sono, soltanto, in Lingua originale.

                            - Alfred Lord Tennyson, Selected Poems, selected by Michael Baron, Phoenix Poetry, The Orion Publishing Group, London, 2002 (1996).




                            * Chi sia interessato all'archeologia della Grecia antica, interpretata in chiave innovativa ed a 360°, può rivolgersi ad un testo che è un must per gli specialisti e che è una lettura accattivante per gli appassionati. Il saggio, dell'archeologo inglese Anthony M. Snodgrass, affronta le difficoltà interpretative del cosiddetto "Medio Evo ellenico", periodo privo di grandi testimonianze e, per questo, misterioso. Periodo nel quale, nondimeno, si svilupparono le saghe omeriche dell'Iliade e dell'Odissea, dunque denso di fascino e legato, materialmente e culturalmente, all'età micenea. Da questi "secoli bui" nascerà la civiltà di Pericle e di Platone, che saprà fronteggiare e sconfiggere l'invasione del "colosso persiano".

                            Il testo ha suscitato, nel tempo, polemiche e prese di posizione di fronte alle tesi trattate dall'Autore. Non espongo le tesi stesse, visto che lo spazio della "recensione" non me lo permetterebbe. Mi permetto di affermare che, da linguista (da strapazzo) condivido, quasi in toto, le argomentazioni di Snodgrass.

                            Il saggio è disponibile solo in Lingua inglese.

                            Inspiegabilmente non è stata effettuata, ancora, una traduzione italiana per il largo pubblico. Questo, può essere, per il fatto che gli specialisti se lo leggono in Inglese e, per gli altri, gli Editori ritengno non sia necessario preparare un'edizione italiana. Pazzie del roboante mercato letterario...

                            - Anthony M. Snodgrass, The Dark Age of Greece. An archaeological Survey of the eleventh to the eighth Centuries B. C., Routledge, New York, 2000 (1971).

                            Il testo è semplicemente reperibile in ogni libreria che tratti edizioni straniere e su Internet.
                            Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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                            • #44
                              Letteratura bizantina.

                              * Corroboriamo il discorso, iniziato ieri, sulla Letteratura bizantina, suggerendo altri due testi interessanti:

                              - AA. VV., Bisanzio nella sua Letteratura, a cura di Umberto Albini e Enrico V. Maltese, Garzanti, Milano, 2004. Testo esemplare, che raccoglie una mole enorme di materiale, curato da due importanti studiosi italiani.

                              - AA. VV. (o Syntipas?), Novelle bizantine (Syntipa Biblos). Il libro di Syntipas, introduzione, traduzione e note di Fabrizio Conca, BUR, Milano, 2004. E' una raccolta omogenea. Non è detto che l'Autore non sia uno solo. Può essere un libro di racconti "a cornice", scritto nel corso di differenti "strati temporali", o l'Autore (o la figura principale tra gli Autori) può essere il personaggio, probabilmente storico, di nome Syntipas. E' una sorta di Decameron bizantino, tradotto, dal siriaco, nell'XI secolo. Il libro offre legami alla tradizione araba ed a quella persiana.
                              Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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                              • #45
                                Antropologia.

                                * A chi sia interessato, od a chi si occupi direttamente di Antropologia, suggeriamo i seguenti testi. Premetto che non mi sono mai esaltato molto per le Scienze antropologiche (nella loro accezione più ristretta), ma occorre ammettere la di esse estrema utilità, anche in rapporto alle Scienze linguistiche (oltre che, naturalmente, a molte altre discipline, scientifiche ed umanistiche).

                                - Francesco Remotti, Prima lezione di antropologia, Laterza, Roma-Bari, 2002 (2000). E' un testo che fa parte della serie delle "prime lezioni" della Laterza. Utile, veloce da leggere, interessante, è adatto a tutti i tipi di lettore.

                                - Ugo Fabietti, Antropologia culturale. L'esperienza e l'interpretazione, Laterza, Roma-Bari, 2001 (1999). E' il manuale di riferimento per chiunque si interessi di Antropologia culturale. L'Autore, uno specialista nel settore, è, oltre che Antropologo, Storico di enorme erudizione, specialmente nel campo della Preistoria. E' un libro essenziale per chi sia interessato all'argomento.

                                - Pier Paolo Viazzo, Introduzione all'antropologia storica, Laterza, Roma-Bari, 2002 (2000). E' un libro estremamente interessante, una sorta di manuale di Antropologia storica, scienza di recente fondazione, che applica, per essere un po' semplicistici, i criteri dell'Antropologia culturale allo studio storico. E' un testo dai vastissimi orizzonti, che apre molti spunti di studio e che dovrebbe essere letto da chiunque non si accontenti delle strutture "classiche" della scienza.

                                - Yehuda Elkana, Antropologia della conoscenza, introduzione di Aldo G. Gargani, Laterza, Roma-Bari, 1999 (1989-1987-1986-1983-1981). E' un testo fuori della normalità, interessantissimo e semplice da leggere. Si occupa di analizzare e studiare la storia della scienza attraverso criteri antropologici(culturali e storici, in maniera assolutamente originale) e non solo scientifici.

                                Piuttosto di recente, specialmente per quel che riguarda il nostro paese, si è sviluppata, nell'ambito degli studi umanistici, una "nuova" scienza, definita "Antropologia storica del Mondo antico". Sviluppatore di questo "nuovo" settore di studi, derivato dai lavori, in Francia, di Jean-Pierre Vernant e di Pierre Vidal-Naquet (molti dei quali pubblicati, nel nostro paese, da Einaudi), è stato il Professor Riccardo Di Donato. Della sua cospicua, esaustiva, produzione, in questo settore di studi, elenchiamo alcuni testi fondamentali.

                                - Riccardo Di Donato, Per una Antropologia storica del Mondo antico, La Nuova Italia, Scandicci / Firenze, 1990. Testo base sull'argomento.

                                - Riccardo Di Donato, I Greci selvaggi. Antropologia storica di Ernesto De Martino, Manifestolibri, Roma, 1999. Testo piuttosto interessante, dedicato ad Ernesto De Martino, antropologo di fama mondiale.

                                - Riccardo Di Donato, Geografia e storia della letteratura greca arcaica. Contributi a una antropologia storica del mondo antico, La Nuova Italia, Scandicci / Firenze, 2001. Il libro, nel titolo, si lega all'opera classica del Dionisotti sulla Letteratura italiana. Affronta, in chiave antropologica, questioni di Letteratura greca arcaica.

                                -Riccardo Di Donato, Hierà. Prolegomena ad uno studio antropologico della religione greca, Plus, Pisa, 2001. E' un'interpretazione, in chiave antropologica, della religione greca.

                                Si è voluto, in questa sede, offrire al lettore qualche indicazione sull'argomento esposto. Naturalmente, numerossissimi ed in veloce aggiornamento sono gli studi antropologici. Chi volesse aggiungere testi di sua conoscenza a questo elenco, farà cosa gradita, nonchè, soprattutto, utile.

                                Approfitto di questo spazio per rivolgere un caloroso saluto all'Ammiraglio Byrd, che so non essere stato bene. Tutti noi gli auguriamo di rimettersi a breve!
                                Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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