Dopo un risultato elettorale così netto ho deciso di buttare giù alcune considerazioni che possano servire come spunto di riflessione. Direi che è il modo migliore per ricomporre (o creare da zero) un'opposizione che non c'è.
E voglio cominciare dai funerali: il primo è quello del Partito Socialista, che mi ha fatto lo stesso effetto fumogeno della Rosa nel Pugno. Non sentirò la mancanza di Boselli, e tantomeno la sentirò per gente come Bobo Craxi o Gianni De Michelis. Certo, fa uno strano effetto vederlo andare tanto a fondo dopo una storia particolarmente ricca di successi (anche grazie alle mafie, meglio essere chiari su questo punto). Credo che l'ombra di Craxi padre continuerà a stagliarsi ancora a lungo su questo partito, o per lo meno, continuerà finchè i soliti noti non revisioneranno per intero la sua vita ed inizieranno a riconsiderarlo eroe nazionale scrivendolo sui libri di storia (come già anticipato da esponenti del PDL). In Italia succederà anche questo. In fondo, se un mafioso può essere definito eroe...
Il secondo funerale a cui partecipo con dolore sincero è quello del Partito Comunista Italiano. Si, lo so, era la Sinistra Arcobaleno, ma vi prego di non farmi ridere, chè ai funerali non sta bene. In realtà avevo già dato per scontata la sua morte, particolarmente dopo essere diventata l'ombra rosa pallido di sè stessa, ma credo che dopo i risultati elettorali il funerale abbia quell'aria di ufficialità che stentavamo a riconoscere dopo i funerali di Berlinguer. Forse non abbiamo voluto riconoscerla. La certezza è una sola: la sinistra italiana ha parecchio bisogno di riformarsi, di ritornare alle radici: dov'è finita la critica spietata e incalzante? Che fine ha fatto il dialogo con quelli che un dialogo non possono instaurarlo perchè senza voce?
Non dispero comunque: 5 anni di dittatura possono compattare parecchie cose, anche una sinistra allo sfascio uccisa dal suo bisogno inspiegabile (o spiegabilissimo, a seconda dei punti di vista) di spostarsi sempre più a destra.
Il funerale che più mi pesa (e prima o poi peserà anche a voi, credetemi) è quello della Repubblica delle Banane, o, come alcuni si ostinano a chiamarla, Italia. Non so cosa aspettarmi da 5 anni di governo Berlusconi, per il semplice fatto che un meccanismo di auto-difesa dentro al mio cervello mi impedisce di ragionare su un simile incubo ad occhi aperti. Qui il conteggio dei corpi dev'essere ancora quantificato, ma non ho dubbi che saranno parecchi. Come faccio a saperlo? Esperienza. Il lupo potrà perdere il pelo, ma se ti chiami Berlusconi continuerai a delinquere, mentire, diffamare, minare le fondamenta dello stato di diritto e, bonus!, non perderai neanche il pelo! Miracoli della chirurgia estetica.
Due appunti a questo funerale, più che appunti magari potrei chiamarle sensazioni. La prima, funesta, è l'uscita dall'Unione Europea entro e non oltre il 2010. Detta così non fa molta paura, ma se ci sprecate un paio di neuroni anche un muro capisce che cosa succederebbe: saremmo sommersi nella merda, ben al di sopra delle nostre povere teste. Dopo, non ci sarebbero nè un Prodi nè un Ciampi a riportarci a galla, mettetevelo in testa.
La seconda sensazione, che potrebbe annullare la prima, è la seguente: secondo ribaltone della Lega. Non è poi tanto fantascientifico: il potere dà alla testa, e cosa non darebbe alla testa nella mente malata di Bossi? Il boom elettorale potrebbe spingerlo a rivalutare certe situazioni e a battere i pugni sul tavolo al posto del nano. E tutti sappiamo che al nano non piace la gente che batte i pugni, a meno che non sia lui. Insomma, prendetela con le pinze, ma non la vedo poi tanto impossibile. E poi: tra l'uscire dall'UE e tornare alle urne o sorbirci un governo Lega-PD-IDV e rimasugli di sinistra so già cosa preferisco.
Vorrei aggiungere qualcosina sulla situazione siciliana ma me ne mancano le forze e la volontà. È difficile parlare di qualcosa che ti tocca tanto profondamente e che ti imbarazza in modo terribile, ma credo mi tocchi anche questa: signori, la mafia ha rivinto. Lasciate ogni speranza, ogni sogno, ogni tentativo di ristabilire un minimo di spina dorsale in quell'isola di giunchi che si chinano ad ogni soffio di vento che è la stramaledetta Sicilia. Sarà il gusto della dominazione che permea l'atmosfera da queste parti da... beh, da sempre, ma ci siamo ricaduti ancora una volta, ancora una volta il cambiamento sembrava possibile e ancora una volta abbiamo voluto credere ad una luna di carta. Ci siamo infranti per l'ennesima volta di fronte al muro di omertà di una terra dannata che ha bisogno del suo bastone tanto quanto l'asino, vinti ancora una volta da una mentalità impossibile da comprendere. A quei siciliani che, come me, hanno provato vergogna di fronte ad un risultato elettorale imbarazzante, che hanno creduto di poter cambiare qualcosa anche solo per un secondo, dico: abbiamo perso. Ma non importa. Perdere è una questione di metodo, come scrisse Sepùlveda. Contentatevi di potervi ancora guardare allo specchio senza arrossire. E non disperate mai, o troppi sacrifici, troppo sangue, graveranno sulle nostre spalle. Resistete, resistete, resistete.
A tutti gli altri: verrà il giorno in cui ad abbassare la testa sarete voi. L'unico motivo per cui Dio vi ha concesso lunga vita, recita un proverbio brasiliano, è perchè così un giorno potrete assistere alla mia vittoria.
Opinioni, commenti, pensieri?
E voglio cominciare dai funerali: il primo è quello del Partito Socialista, che mi ha fatto lo stesso effetto fumogeno della Rosa nel Pugno. Non sentirò la mancanza di Boselli, e tantomeno la sentirò per gente come Bobo Craxi o Gianni De Michelis. Certo, fa uno strano effetto vederlo andare tanto a fondo dopo una storia particolarmente ricca di successi (anche grazie alle mafie, meglio essere chiari su questo punto). Credo che l'ombra di Craxi padre continuerà a stagliarsi ancora a lungo su questo partito, o per lo meno, continuerà finchè i soliti noti non revisioneranno per intero la sua vita ed inizieranno a riconsiderarlo eroe nazionale scrivendolo sui libri di storia (come già anticipato da esponenti del PDL). In Italia succederà anche questo. In fondo, se un mafioso può essere definito eroe...
Il secondo funerale a cui partecipo con dolore sincero è quello del Partito Comunista Italiano. Si, lo so, era la Sinistra Arcobaleno, ma vi prego di non farmi ridere, chè ai funerali non sta bene. In realtà avevo già dato per scontata la sua morte, particolarmente dopo essere diventata l'ombra rosa pallido di sè stessa, ma credo che dopo i risultati elettorali il funerale abbia quell'aria di ufficialità che stentavamo a riconoscere dopo i funerali di Berlinguer. Forse non abbiamo voluto riconoscerla. La certezza è una sola: la sinistra italiana ha parecchio bisogno di riformarsi, di ritornare alle radici: dov'è finita la critica spietata e incalzante? Che fine ha fatto il dialogo con quelli che un dialogo non possono instaurarlo perchè senza voce?
Non dispero comunque: 5 anni di dittatura possono compattare parecchie cose, anche una sinistra allo sfascio uccisa dal suo bisogno inspiegabile (o spiegabilissimo, a seconda dei punti di vista) di spostarsi sempre più a destra.
Il funerale che più mi pesa (e prima o poi peserà anche a voi, credetemi) è quello della Repubblica delle Banane, o, come alcuni si ostinano a chiamarla, Italia. Non so cosa aspettarmi da 5 anni di governo Berlusconi, per il semplice fatto che un meccanismo di auto-difesa dentro al mio cervello mi impedisce di ragionare su un simile incubo ad occhi aperti. Qui il conteggio dei corpi dev'essere ancora quantificato, ma non ho dubbi che saranno parecchi. Come faccio a saperlo? Esperienza. Il lupo potrà perdere il pelo, ma se ti chiami Berlusconi continuerai a delinquere, mentire, diffamare, minare le fondamenta dello stato di diritto e, bonus!, non perderai neanche il pelo! Miracoli della chirurgia estetica.
Due appunti a questo funerale, più che appunti magari potrei chiamarle sensazioni. La prima, funesta, è l'uscita dall'Unione Europea entro e non oltre il 2010. Detta così non fa molta paura, ma se ci sprecate un paio di neuroni anche un muro capisce che cosa succederebbe: saremmo sommersi nella merda, ben al di sopra delle nostre povere teste. Dopo, non ci sarebbero nè un Prodi nè un Ciampi a riportarci a galla, mettetevelo in testa.
La seconda sensazione, che potrebbe annullare la prima, è la seguente: secondo ribaltone della Lega. Non è poi tanto fantascientifico: il potere dà alla testa, e cosa non darebbe alla testa nella mente malata di Bossi? Il boom elettorale potrebbe spingerlo a rivalutare certe situazioni e a battere i pugni sul tavolo al posto del nano. E tutti sappiamo che al nano non piace la gente che batte i pugni, a meno che non sia lui. Insomma, prendetela con le pinze, ma non la vedo poi tanto impossibile. E poi: tra l'uscire dall'UE e tornare alle urne o sorbirci un governo Lega-PD-IDV e rimasugli di sinistra so già cosa preferisco.
Vorrei aggiungere qualcosina sulla situazione siciliana ma me ne mancano le forze e la volontà. È difficile parlare di qualcosa che ti tocca tanto profondamente e che ti imbarazza in modo terribile, ma credo mi tocchi anche questa: signori, la mafia ha rivinto. Lasciate ogni speranza, ogni sogno, ogni tentativo di ristabilire un minimo di spina dorsale in quell'isola di giunchi che si chinano ad ogni soffio di vento che è la stramaledetta Sicilia. Sarà il gusto della dominazione che permea l'atmosfera da queste parti da... beh, da sempre, ma ci siamo ricaduti ancora una volta, ancora una volta il cambiamento sembrava possibile e ancora una volta abbiamo voluto credere ad una luna di carta. Ci siamo infranti per l'ennesima volta di fronte al muro di omertà di una terra dannata che ha bisogno del suo bastone tanto quanto l'asino, vinti ancora una volta da una mentalità impossibile da comprendere. A quei siciliani che, come me, hanno provato vergogna di fronte ad un risultato elettorale imbarazzante, che hanno creduto di poter cambiare qualcosa anche solo per un secondo, dico: abbiamo perso. Ma non importa. Perdere è una questione di metodo, come scrisse Sepùlveda. Contentatevi di potervi ancora guardare allo specchio senza arrossire. E non disperate mai, o troppi sacrifici, troppo sangue, graveranno sulle nostre spalle. Resistete, resistete, resistete.
A tutti gli altri: verrà il giorno in cui ad abbassare la testa sarete voi. L'unico motivo per cui Dio vi ha concesso lunga vita, recita un proverbio brasiliano, è perchè così un giorno potrete assistere alla mia vittoria.
Opinioni, commenti, pensieri?
Comment