Discussione nata da una costola della news "Oggi non si gioca alla guerra", topic con cui la redazione si è simbolicamente unita al cordoglio dei familiari delle vittime dell'attentato di ieri.
E' chiaro che in situazioni del genere le parole perdono di significato e a mala pena riescono ad esprimere (e "trattenere") i profondi smottamenti che simili tragedie suscitano in noi.Ci sarebbero mille considerazioni da fare...
Questa guerra non sarebbe mai dovuta cominciare.
Ne sono convinto.Ma abbandonare un popolo al suo destino, senza un governo stabile, senza un'Autorità legittimitata dalla sua stesse gente ad intervenire...privo di una qualsivoglia struttura in grado di sostenere il peso di un "Risorgimento" dopo la devastazione, a mio parere sarebbe irresponsabile e nocivo per il popolo stesso.
Il ritiro immediato di tutte le truppe sarebbe un suicidio.Andarsene tutti, ma farlo senza peggiorare i danni inflitti da una vera e propria invasione, dettata pià da obbiettivi economici che umanitari.
"I nostri Ragazzi sanno a cosa vanno incontro e sono pagati per quello...il gioco vale la candela"..?
Questa considerazione (fatta non ricordo da chi)mi ha colpito molto.A parte le vocazioni personali che spingono un uomo a sacrificare la propria vita fino al sacrificio estremo (com'e' stato detto) per qualcosa di più Grande, mi piacerebbe sottolineare che i concorsi per le forze armate, da noi come negli U.S.A. sono spesso l'ultima e l'unica possibile occupazione per regioni che raggiungono tassi di disoccupazione disarmanti, e per tutte quelle realtà che non offrono scelte, ma le impongono.
Ho fatto il Volontario in Ferma Annuale a Roma, Cecchignola...le camerate erano piene di Siciliani, Calabresi, Pugliesi, Sardi e Campani.
Qualsiasi stipendio o gratificazione monetaria non vale una Vita, a prescindere dai rischi di una professione.
Invito tutti a vedere "Leoni per Agnelli" di Robert Redford (Con lo stesso R.R., Tom Cruise etc), uscito al cinema un paio d'anni fà.
Credo che offra molti più spunti di riflessione interessanti
E' chiaro che in situazioni del genere le parole perdono di significato e a mala pena riescono ad esprimere (e "trattenere") i profondi smottamenti che simili tragedie suscitano in noi.Ci sarebbero mille considerazioni da fare...
Questa guerra non sarebbe mai dovuta cominciare.
Ne sono convinto.Ma abbandonare un popolo al suo destino, senza un governo stabile, senza un'Autorità legittimitata dalla sua stesse gente ad intervenire...privo di una qualsivoglia struttura in grado di sostenere il peso di un "Risorgimento" dopo la devastazione, a mio parere sarebbe irresponsabile e nocivo per il popolo stesso.
Il ritiro immediato di tutte le truppe sarebbe un suicidio.Andarsene tutti, ma farlo senza peggiorare i danni inflitti da una vera e propria invasione, dettata pià da obbiettivi economici che umanitari.
"I nostri Ragazzi sanno a cosa vanno incontro e sono pagati per quello...il gioco vale la candela"..?
Questa considerazione (fatta non ricordo da chi)mi ha colpito molto.A parte le vocazioni personali che spingono un uomo a sacrificare la propria vita fino al sacrificio estremo (com'e' stato detto) per qualcosa di più Grande, mi piacerebbe sottolineare che i concorsi per le forze armate, da noi come negli U.S.A. sono spesso l'ultima e l'unica possibile occupazione per regioni che raggiungono tassi di disoccupazione disarmanti, e per tutte quelle realtà che non offrono scelte, ma le impongono.
Ho fatto il Volontario in Ferma Annuale a Roma, Cecchignola...le camerate erano piene di Siciliani, Calabresi, Pugliesi, Sardi e Campani.
Qualsiasi stipendio o gratificazione monetaria non vale una Vita, a prescindere dai rischi di una professione.
Invito tutti a vedere "Leoni per Agnelli" di Robert Redford (Con lo stesso R.R., Tom Cruise etc), uscito al cinema un paio d'anni fà.
Credo che offra molti più spunti di riflessione interessanti
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