Andrew, arrivano molte informazioni constrastanti e tra loro contraddittorie circa la questione dell'energia, ma non prendiamoci in giro dai. Fino a quando non si riuscirà a sostituire la fissione con la fusione gli elogi al nucleare saranno chiacchiere. Visto che in Italia non ho mai trovato materiali significativi in tal proposito vi fornisco un po' di materiale in inglese, sperando che riusciate a leggerlo con dimestichezza. Riguardo alle tue ultime osservazioni noto la sconsideratezza di alcune conclusioni che non tengono in considerazione cose come i costi di esternalità, e mi preoccupa fortemente questa minimizzazione del problema scorie (che tra l'altro rappresenta un esempio di esternalità, che è invece enorme. Tra l'altro dicendo che gli altri paesi usano le centrali e sono fighi e noi siamo dipendenti non stai dicendo granchè sulla correttezza dell'uso del nucleare, che è stata a mio avviso storicamente una scelta discutibile. Continuerò a sostenere, portando magari più argomentazioni, che la ricerca sulle energie rinnovabili poteva essere assolutamente proficua e risolutiva. La ricerca sul nucleare alimentava anche interessi extra energetici, ma sorvoliamo su questo aspetto. Mi preme sottolineare quanto sia giusto il tuo disappunto circa la nostra dipendenza energetica, ma a mio avviso non c'è dubbio che il nucleare sia non dico una falsa soluzione, ma sicuramente una soluzione molto discutibile tra altre. Almeno fino a quando non si riesca a impiegare la fusione nella pratica delle centrali. Ma sappiamo quanti problemi ci siano in tal proposito. E non parliamo dei pericoli, anche qui minimizzazione. D'altra parte, come pure l'articolo che vi consiglio fa notare, l'avidità di uno sguardo economicista porta anche a ciò: già nel 1986 su "The economist" dicevano che l'uso pratico del nucleare fosse sicuro quanto una fabbrica di cioccolata. Qualche settimana dopo accadde l'incidente di Chernobyl, ma vabbè, è stato un caso isolato vero? Ma che vuol dire caso isolato? Sono casi isolati determinanti, anche se accadesse un solo incidente nei prossimi 50 anni potrebbe essere di una pericolosità tale che uno ne verrebbe a centinaia. E che razza di argomentazione sarebbe:
Dai Andrew, ma quando mai! Innanzitutto il regime pazzo potrebbe tranquillamente subentrare in futuro in uno qualsiasi dei paesi con centrali. Inoltre un qualsiasi dittatore sociopatico non potrebbe certamente costituire un rischio più elevato di un qualsiasi sistema dirigenziale Italiano. E parliamo di condizione reale eh, non di potenzialità. Lo sappiamo che abbiamo delle grandi teste italiane che lavorano anche all'estero col nucleare. Ma una cosa sono i singoli, un'altra è la realtà delle nostre gestioni. Stiamo litigando già in anticipo sulle collocazioni di centrali e scorie, e già ci sono mafie e forzature. Dai, è vergognoso!
Ma ancora, a parte questo, insisto nel dire che l'alternativa c'è, è valida e invito dunque tutti quanti a leggere con attenzione l'articolo:
The Future of Energy Supply: Challenges and Opportunities (di Armaroli e Balzani).
L'articolo ovviamente è concentrato sul problema dei fossili, ma quello che ci interessano sono i dati circa il nucleare e circa l'alternativa.
"Un solo incidente grave causato da un regime pazzo che certamente non è in un paese occidentale."
Ma ancora, a parte questo, insisto nel dire che l'alternativa c'è, è valida e invito dunque tutti quanti a leggere con attenzione l'articolo:
The Future of Energy Supply: Challenges and Opportunities (di Armaroli e Balzani).
L'articolo ovviamente è concentrato sul problema dei fossili, ma quello che ci interessano sono i dati circa il nucleare e circa l'alternativa.
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