Originariamente Scritto da cattivocervello
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Beh diciamo che esistono migliaia di precisazioni da fare, non ti appesantirò il discorso. Il fatto che esista una parallela crisi finanziaria, che banalmente viene sintetizzata "nello spread", non vuol assolutamente dire che la situazione è la medesima. Diciamo che i motivi per cui ci arriviamo sono decisamente diversi. In massima approssimazione intanto le origini sono diametralmente opposta. Loro hanno uno stato (tutte le altre incluse) che poggiandosi su un breve periodo di espansione velocissima, ha fatto il passo piu lungo della gamba, (spagna irlanda portogallo) pensando che il benessere non sarebbe finito e di poter restituire il debito, o semplicemente imbrogliando come la grecia. Noi viceversa, partiamo da un lungo processo di crescita che poi è stato via via eroso da una politica sprecona e da gente troppo attaccata ai benefici. E non parlo in maniera ipocrita solo dei palazzi di roma, ma anche di tanti altri in giro per l italia. Lavoratori e imprenditori compresi. Insomma una società vecchia e stanca che sta finendo i risparmi in buona sostanza, abituata ai suoi benefici e che non riesce a tenere bene d occhio le priorità. Questo fa si che la ricetta di spagna e company debba per forza di cose essere diversa dalla nostra. Per loro paradossalmente può essere anche piu facile. Quando si ha un sistema a molla che al massimo è frenato da uno o due strozzature, con una popolazione che non è arroccata nelle proprie posizioni spesso la ricetta è facile. L irlanda per esempio che hai nominato, ha quasi risolto. Sostanzialmente aveva un problema bancario, ha riassorbito le spese, riincentivato le ricche multinazionali e stop. Il gioco è fatto.
Noi viceversa dovremmo scardinare una mentalità che ahimè non è facile da scardinare. Ora non sto a spiegartela perchè diventa un walltext infinito, ma diciamo che le terapie d urto non sortirebbero alcun risultato, se non quello di abbattere un sistema industriale pieno di eccellenze. La politica da adottare è quella di levare un po quì e un po la, e reinvestire in settori altamente competitivi. Solo che il farlo in questo stato è veramente gravoso, abbiamo avuto decenni e decenni per pensarci e farlo alla leggera, ma finchè non siamo arrivati allo sfascio ce ne siamo infischiati. Insomma sostanzialmente bisogna togliere un pò agli statali, un po a quelle categorie come i metalmeccanici, pesantemente protetti dai sindacati, e girare tutto alle nuove generazioni.
Un ultima precisazione poi sul tuo ragionare su flussi finanziari ($) anzichè su economia reale (pane)
Cavolo se hai ragione. Tieni ben presente una cosa però, ragionare su economia reale e non su cartaccia, viene solitamente preso come pretesto, ah l italia è solida, ha una buona economia reale. Non è affatto così! Non piu, da tanto. E in molti in ambito economico chiedono continuamente un ritorno alla coltivazione all allevamento ecocompatibile e all industria ecologica. E mica perchè siamo hippies eh, è perchè sono settori che rendono veramente in maniera egregia e danno lavoro! Altro che megafabbriche di automobili!
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