è bellissima!!!!!!!Sei davvero bravissima a descrivere i sentimenti di chichi ke nella storia il + delle volte vengono ignorati!!
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Mondi Paralleli
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grazie mille.
Originariamente Scritto da -Goku Super Sayan 4-Sai non sembra essere la tua prima: sembra che scrivi da una vita^^
E' la mia prima fanfiction, però io scrivo da quasi tre anni. E' una mia passione, perché non impegarla anche in DragonBall? :PBoku wa Kira dewanai! ぼくわきらでわない!(Yagami Raito).
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2 capitolo:
Goten padre di famiglia- Ehi, papà!!- strillò Sakura. - Questa qui mi ha rubato l'aranciata!-. Ma Goten non era lì in salotto con loro, e per farsi sentire, la bimba urlò di più: - PAPA'A'A'A'A'A'!!! Esci fuori, uffa!.
Le bimbe erano sedute su un lungo divano bianco, morbido e ricco di cuscinetti imbottiti, i cui colori si intonavano perfettamente con quelli dell'ampio salotto. Pareti bianche, tende bianche scostate ai lati delle finestre per far entrare la luce di quel meraviglioso giorno, un largo tappeto candido con in mezzo un tavolo di vetro. Nella parte opposta c'era l'angolo tv, con tanto di cuscini, e l'angolo giochi che le bimbe avevano fatto. Un delizioso profumo di fiori proveniente dal curatissimo giardino rendeva il salotto un ambiente incantevole.
La gemellina, con fare maligno, allontanò il bicchiere sempre di più. - Sei una frignona-.
- E tu sei cattiva -. Sakura storse il naso e si imbronciò. - Datti una mossa, papà-.
Con la faccia disperata di un cane abbandonato, Goten spuntò da dietro la porta. Portava un grembiule macchiato di sugo, braccia, viso e capelli infarinati. Si tolse i guanti, impaziente, si tolse la farina di dosso e poggiò il grembiule su una sedia, vicino alle piante. Passò una mano fra i capelli e sorrise. - Kira, dalle subito l'aranciata. Se continui a rubargliela alla fine rovescerete tutto sul pavimento, mi sono spiegato?-.
Queste bambine, pensò poi, mi faranno diventare pazzo. Osservò Sakura bere di fretta la bibita.
- Davvero buona buona – commentò lei, leccandosi le labbra. Esibì un sorriso a vent’otto denti. - Gotty, siediti qui - propose, indicando lo spazio tra lei e Kira. - Ci coccoliamo -.
Kira, invece, pensava a cosa stesse cucinando suo padre in quel momento. - Papy, fai la pizza, vero?-. Goten annuì, fiero, e lei esplose in un "hurrà" mentre lui si accomodava.
- Gotty...- fece Goten. - Ma quanti nomignoli mi date! Avevo già Gattino, Topolone, Peluche, Coniglietto, Ciabattina e chi ne ha più ne metta-. La voce si fece piagnucolosa. - Io mi chiamo Goten -.
- Lo so, papy - rispose Sakura, allungandosi per stringergli il collo. - Però a noi piace. Goten è scomodo-.
La gemellina osservò: - Hai così tanti muscoli, papà. - Li accarezzò. - Sei così bello bello. Ma perché la mamma ti ha lasciato?-.
Il figlio di Goku sospirò. Sakura e Kira avevano solo sette anni e facevano queste domande quasi ogni giorno. Non soffrivano molto, quelle bimbe, anche se la madre era sempre lontana e veniva a trovarle sporadicamente. Guardarle gli ricordava la donna della sua vita. Avevano lunghi riccioli arancioni, proprio come lei, degli occhioni verdi e un nasino simpatico. Amava guardare quelle angiolette scese dal cielo proprio per lui, per portare gioia nel suo cuore. ll resto lo avevano preso tutto da lui.
Una morsa gli impedì di respirare. Facile non era, ricordare i momenti fantastici vissuti insieme e poi, bluf, un amore interrotto, perché lui allora non era abbastanza BELLO e RICCO per lei. Erano quelle le cose che contavano nell'amore? In quello con la A maiuscola? La risposta era che lui si era illuso, sempre. Una bellissima modella non sarebbe mai stata interessata a lui. L'amore, però, acceca, inganna, non permette di vedere la realtà. Sapeva di essere stato superficiale, in vita sua, ma ormai era maturo, era un UOMO. E quell'esperienza, il divorzio, gli aveva insegnato davvero molto.
Anche nel matrimonio lui non si trovava proprio al settimo cielo. Dopo i primi mesi di coccole, sogni e speranze, la donna era rimasta incinta di Sakura e Kira. A lui non era mai dispiaciuto, anzi, era davvero felice. Tutto cambiò quando la pancia si fece più evidente e per la modella fu impossibile continuare a sfilare. Stupida, era stupida e basta: aveva cominciato a stramaledire il marito, a minacciare di uccidere la bambine. Alla fine erano scesi a patti: lei avrebbe dovuto partorire e lui crescere le creaturine. Così è stato. La madre si era trattenuta per altri mesi, aveva chiesto e ottenuto il divorzio. Per tre anni venne a trovare le gemelle due volte a settimana, poi smise, venendo una volta ogni tre mesi. Da allora non aveva mai avuto una donna. L'unica sua ragione di vita erano quelle due meravigliose creature.
Un urlo delle bimbe lo tirò fuori dai pensieri, pensieri che facevano rinascere incubi. - Rispondi!- esclamarono all'unisono.
Lui, scosso, rispose: - Me lo avete chiesto settantamila volte, tesorine. Non state esagerando? -. Le bambine fecero no con la testa, mostrando un lungo muso. - E va bene. Mamma mi ha lasciato perché...perché non sono ricchissimo e non sono abbastanza bello. - Sosprò, poi sorrise. - Voi mi trovate bello, vero?-. Sollevò Kira, poi Sakura, e le coprì di baci. Che piccole angiolette.
- Quando avrò un ragazzo?- disse Sakura.ì, all'improvviso. Quel suo sorrisetto non permetteva niente di buono.
Goten avvampò e tossì. Che domande faceva la figlia? Adesso avrebbero chiesto anche...
- Da dove vengono fuori i bambini, papà? - aggiunse Kira.
Ecco. Il povero Goten era in trappola. - Ragazze, mi fate mille domande insieme -. Sperava tanto di salvarsi, ma se quelle due viperette aprivano bocca...
- Allora rispondi prima alla mia- rise Sakura, compiaciuta.
- Non ti puoi dileguare, papà-. Gli occhi di Kira luccicarono.
Adesso Goten sudava, per davvero. Non aveva la minima voglia di spiegare certe cose. - Ragazze...la pizza-.
- Ma papà. Tu non l'hai messa in forno. Hai solo impastato-.
- Ok, mi arrendo-. Giocherellò con i capelli delle bimbe e le strinse forte. Le baciò in fronte e cominciò a rispondere, cercando di stare calmo. - Un ragazzo lo avrai, Sakura, adesso sei troppo piccola. Devi pensare a crescere, a studiare e a diventare forte-. Prese fiato. - Allora...come nascono i bambini...E' un processo magico, tesoro, una cosa che nasce dall'amore tra due persone. Da piccoli capirlo è complicato, però quando si cresce diventa tutto chiaro. Hai capito bene? Anche tu, Sakura?-.
Soddisfatte, le bambine lasciarono andare il padre.
Per un attimo, dopo aver sistemato e messo la pizza nel forno, si fermò ancora a fissarle. Capitava, qualche volta, di restare imbambolato. Non sembravano due guerriere, le cucciole: erano così innocue, ma quando combattevano si trasformavano del tutto. Doveva davvero molto alla sua irrinunciabile mamma Chichi: lei si occupava delle nipotine e del loro studio, quando lui era a lavorare come medico, dopo lunghi e difficili anni di studio. Abitavano in centro, nella casa che l'ex moglie aveva lasciato. Quando lui era lontano, le bambine andavano dalla nonna, sempre felice di accoglierle.
Goten tirò un sospiro, gli occhi lucidi. Era così triste e debole: il divorzio era stato davvero un colpo durissimo. Se non fosse per Sakura e Kira, pensò, si sarebbe arreso. Lo squillare del timer lo distolse dai pensieri, e corse in cucina.
Poco dopo, il padre di famiglia portò a tavola la pizza fumante. Sakura e Kira erano già sedute e armeggiavano con forchetta e coltello, impazienti.
- Arriva la pizza!- disse Goten, sorridendo. - Fame, eh?-.
Ma le bambine avevano già la bocca piena; Kira stava litigando, nel frattempo, con un pezzo di mozzarella che continuava a caderle dalla forchetta. Riuscì a recuperarlo e ficcarselo in bocca. - Noi ci trasformeremo in Super Sayan, papà?-.
Sakura rise di gusto. - Ahha, immagina, tu con i capelli rizzati in testa -.
-Eh già- ammise Goten - se arriverete a quel punto, dovremo tagliare i capelli -.
Kira mise il muso e terminò la pizza. - I miei capelli non si toccano, papà. Sono così belli! -.
- A ha!!. Vedi che anche tu pensi ai capelli? Non sono l'unica che pensa all'aspetto-.
Gli venne naturale deglutire. Si sarebbe scatenata una lotta, a questo punto, se non le avesse calmate. Doveva ammettere che erano davvero molto forti... Probabilmente si sarebbero anche trasformate, se ce ne fosse il bisogno... - Voi siete delle signorine, l'aspetto è importante. Sakura, dai, non incolpare la tua sorella. Io adoro i vostri capelli...-. "Mi ricordano vostra madre", avrebbe voluto aggiungere.
Kira e Sakura si calmarono, finalmente, e passarono a bere il succo.
- Andiamo a trovare la nonna- propose Goten, di punto in bianco, augurandosi che non stesse accadendo niente di brutto. Aveva delle brutte sensazioni...
Le bambine acconsentirono.
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Ecco fatto. Non è granché lungo. Quando un argomento fila, fila. se non fila, non fila. ^^Boku wa Kira dewanai! ぼくわきらでわない!(Yagami Raito).
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