Originariamente Scritto da Blade II
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Sono felice che il fatto che Brando sia divenuto più forte di Yamcha grazie alla pietra ti sia piaciuto ! Mi auguro che anche questo ti piaccia!
Capitolo 55. Momentanea vittoria
Un innaturale silenzio regnava incontrastato nella stanza completamente avvolta dal letale lenzuolo di puro e cristallino ghiaccio e i flebili respiri di coloro che vi dimoravano, lasciavano lenti ed evanescenti le insensibili labbra dei proprietari, andando a formare delle piccole nuvolette cotonate nell’aria circostante. Essi non sapevano quanto tempo potesse essere trascorso all’interno di quelle pareti lisce e splendenti come i più bei e pregiati specchi, ogni istante che passava pareva sprofondare nell’infinito baratro di un’eternità che non conosceva calore, ma solamente immensa e glaciale solitudine. Il predone del deserto era immobile, accasciato presso la porta in legno chiaro con la sommità di vetro, le membra somigliavano a quelle di un cadavere defunto da più giorni e i capelli d’onice ricadevano ribelli e scompigliati sulla fronte bruna e sulle gote solcate da varie cicatrici. Ogni suo organo vitale soffriva nella morsa di minuscole stalattiti che come pugnali aguzzi perforavano lentamente i tessuti e le carni, il muscolo cardiaco rallentava nel frattempo ed inesorabilmente i suoi battiti, riducendo conseguentemente l’afflusso di sangue al corpo e l’ossigenazione. Poco distante da questi si stagliava la snella ed elegante figura dell’essere luminoso che, con le braccia spalancate e il volto contratto in un’espressione d’estasi, aveva recuperato il suo inseparabile e affascinante kriss dalla misteriosa aura preparando un ulteriore e micidiale attacco. Una moltitudine di lucenti cunei galleggiavano a mezz’aria, emanando sinistre saette che come dardi solari si riflettevano sul bel pavimento, mentre fieramente ritto dinanzi all’avversario c’era il giovane e insolitamente temerario Brando che con lo sguardo ricolmo di sfida fissava indagatore quelle lame.
-Or dunque, coraggioso eroe, non vai farneticando più sul grande potere che la gemma ti ha generosamente donato, il tuo intelletto non è più in grado di formulare gli accorati e saggi consigli che fino a poco prima mi rivolgevi dispendiosamente? Probabilmente non hai ancora compreso che nulla può distogliere la mia volontà da ciò che deve essere compiuto? Sappi, giovane scellerato, che le arcane profezie non possono commettere alcun errore e che presto o tardi io otterrò qualsiasi cosa bisogni, affinché la mia ragione non conosca limiti…- e facendo riecheggiare nell’austero ed inospitale ambiente una lieve risata, che pareva quasi provenisse da un incantevole miraggio, ei compì un leggiadro gesto con le affusolate dita di una mano per far sì che immediatamente si scatenasse sull’esterrefatto biondo una bufera di penetranti e dolorose spine. Istintivamente quest’ultimo portò innanzi a sé gli avambracci per tentare di proteggere almeno il viso e gli occhi, rassegnato a subire l’imminente attacco e credendosi già spacciato e non in grado di respingere una tale micidiale pioggia. Quand’ecco che, improvvisamente, un largo e lucente scudo si estese dall’antico ciondolo fino a coprire del tutto la snella figura del ragazzo che stava iniziando ad essere scossa da tremiti e brividi di paura sempre più forti. Ambedue i presenti spalancarono increduli le bocche per alcuni istanti, mentre un acuto nervosismo cominciava a farsi strada nello spietato essere di luce che ringhiò appena quando vide che la sua tecnica era stata completamente disintegrata all’impatto con quella strana ed eterea barriera, che pareva piuttosto uno dei mistici fasci dell’aurora boreale.
-Ah! Le tue misere frecce non hanno potuto nulla contro l’infinita potenza della fede! E sarà con questa che riuscirò a distruggerti, chiunque o qualunque cosa tu sia veramente e di quale materia sia costituita la tua spoglia corporale! Adesso ho compreso da donde sgorga l’immane potenza della pietra…la sua rivelazione è avvenuta nel momento in cui, piegato a piangere e a disperarmi per una fine tanto crudele e infida, ho riposto le mie ultime speranze nelle preghiere…e sono stato ascoltato! Una forza d’animo totalmente nuova mi ha invaso e inebriato come il profumo del più bell’unguento d’oriente, mi ha trasformato e infuso coraggio come solo i genitori o gli amici più cari sanno fare, e ha fatto sì che finalmente capissi che non si può vivere solamente di passioni, viaggi o lussi, ma anche di sacrifici, proprio come quell’uomo stava per perdere la sua vita pur di tentare di salvare la mia. Non dovrei forse essergli grato per ciò? Sono più di questo poiché sto dimostrando, principalmente a me stesso, che nulla vale la viltà in confronto a qualcosa che ci sostiene giorno per giorno, attimo per attimo e che avevo pressoché dimenticato…- e detto questo egli lasciò che le palpebre si calassero sulle iridi di uno straordinario colore turchese, per poi distendere lentamente le braccia dinanzi a sé e aprire d’un tratto i palmi verso l’avversario che aveva assunto una tipica posa da combattimento con le gambe piegate, facendo sì che i morbidi lembi candidi della tonaca e i lunghi boccoli della sua chioma sfiorassero il suolo. Un accecante bagliore cominciò indi a diffondersi rapidamente dalle mani del biondo all’atmosfera tutt’attorno, ricoprendo come un immacolato e consistente manto ogni cosa si trovasse all’interno della gelata camera, riuscendo a confondere e velare l’arguta e infallibile visuale del sapiente che in un momento di sorpresa scosse il capo cercando di mantenere elevata la guardia. Improvvisamente però un grido emerse da quell’ammasso di densa nebbia e come una lancia scagliata dal migliore lanciatore Brando fendette l’aria, infrangendosi con forza contro il petto dell’insolito nemico che preso alla sprovvista non poté difendersi, andando a sbattere su una parete il cui strato di ghiaccio si sbriciolò. Attonito e indignato si rialzò sostenendosi sulle salde gambe decidendo dunque di inoltrarsi in quella fitta foresta di nube, ma non fece in tempo a muovere due soli passi che un potente calcio gli offese la guancia sinistra presso le labbra biancastre provocandogli la fuoriuscita di un pieno rivolo di sangue. A quell’attacco senza preavviso ne seguì un altro della stessa modalità il quale contribuì a far affluire ancora più liquido all’antecedente ferita, poi un micidiale destro si abbatté sul suo stomaco mentre alcune gocce di saliva miste alla rosea linfa vitale scivolarono dal mento diafano fino a raggiungere la pelle d’ambra dell’avambraccio del giovane combattente, il cui pugno era ancora incastonato tra le pieghe della nivea veste dell’altro.
-Non sei capace di alzare un dito su di me, per caso? Ora non sei più tu a detenere le redini del gioco e questo ti ferisce in maniera molto maggiore delle mie offensive, vero?- gli sussurrò il biondo avvicinandosi al pressoché invisibile volto dell’essere.
-Pensi forse di intimorirmi, sciocco? Debbo purtroppo ammetterlo e sì, mi fa parecchio male il fatto che questa idilliaca situazione stia sfuggendo al controllo dei miei elaborati calcoli. Ma dì la verità…ti stavi riferendo a codesto fenomeno, precedentemente?- domandò il rosso trattenendo a stento dei gemiti di dolore causati dalle dure nocche dell’avversario che premevano sempre più a fondo sul suo addome.
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