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  • Goge finalmente ho potuto leggere un'altra tua sublime opera!!
    Devo dire che il tuo stile avvolgente e misterioso mi è mancato, ora però ho letto il racconto....splendido, non c'è che dire!
    La descrizione della notte è bellissima, i particolari stupendamente valorizzati senza gravare sulla scorrevolezza del racconto...un lavoro meraviglioso!
    Però la parte finale, della donna che muore fra le braccia dell'uomo, con il taglio alla gola, mi ha sorpreso...ma mi è piaciuto tantissimo!!
    "L'uomo non vivrà in questo modo in quanto uomo, ma in quanto in lui c'è qualcosa di divino" Aristotele Mia FF: "Al di là delle apparenze". 59° Cap!

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    • GAAAAHHH....

      Bello, molto bello, un piccolo errore di un se al posto di un lui all'inizio, ma nel complesso ottimo lavoro, dal finale inaspettato, ma molto buono...Bentornato, grande scrittore!
      Myanimelist.net
      Lastfm.it

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      • Complimenti, la tua ultima opera è di gran lunga la migliore di molte che hai postato.
        è un misto di sensazioni dolci e delicate e visioni più forti, decise, dipinte con tinte calde ma nello stesso tempo da brivido... la ragazza poi... mi è sembrato di vederla...

        Grande Gogeta! e bentornato.
        "I was born and raised from the sea..." =Sonata Arctica=
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        • Originariamente Scritto da Lynd Visualizza Messaggio
          Goge finalmente ho potuto leggere un'altra tua sublime opera!!
          Devo dire che il tuo stile avvolgente e misterioso mi è mancato, ora però ho letto il racconto....splendido, non c'è che dire!
          La descrizione della notte è bellissima, i particolari stupendamente valorizzati senza gravare sulla scorrevolezza del racconto...un lavoro meraviglioso!
          Però la parte finale, della donna che muore fra le braccia dell'uomo, con il taglio alla gola, mi ha sorpreso...ma mi è piaciuto tantissimo!!
          quanto mi sono mancati i tuoi commenti!!!!!

          Originariamente Scritto da Dante™ Visualizza Messaggio
          Wow, non ho capito bene tutto, ma è bello, cazzo se è bello!
          Che spettacolo! Sai, per un momento mi è sembrato di rileggere Richard Matheson, il chè è tutto dire, fidati!
          Sei grande, la pausa a quanto pare ti ha fatto bene!
          allora dovrei fare una pausa di una centinaia di anni :P
          a parte scherzi, grazie mille
          Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
          GAAAAHHH....

          Bello, molto bello, un piccolo errore di un se al posto di un lui all'inizio, ma nel complesso ottimo lavoro, dal finale inaspettato, ma molto buono...Bentornato, grande scrittore!
          non me n'ero accorto dell'errore!! Grazie
          GRANDE SCRITTORE!!!! GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEE così mi fai piangere!!!


          Originariamente Scritto da Oplita XXX Visualizza Messaggio
          Complimenti, la tua ultima opera è di gran lunga la migliore di molte che hai postato.
          è un misto di sensazioni dolci e delicate e visioni più forti, decise, dipinte con tinte calde ma nello stesso tempo da brivido... la ragazza poi... mi è sembrato di vederla...

          Grande Gogeta! e bentornato.
          grazie mille sonp contento del tuo commento ^^
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          • Goge davvero bello rileggere un'altra tua favolosa opera con il tuo stile....
            l'ultima frase è qualcosa di ...
            Originariamente Scritto da Gogeta_89 Visualizza Messaggio
            L’ultime stelle si spensero. Era la notte, imperturbabile, di un angelo.
            nn so nemmeno come dirlo.... DI SUBLIME

            p.s.:approfitto dell'occasione per dirti che stò aspettando i disegni finiti da parte di ladygt poi verrò a postarli qui
            sigpic
            Il mio primo video adesso rimodernato.... "braccio destro di Dante™"
            Ed ecco il secondo OSCAR DBA 2007/2008 :"Miglior critico di ff"
            Mia LongShot con Gogeta_89

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            • bravissimo è stupendo complimenti!!!!! che bella storia...di nuovo bravissimo!!!!
              Visitate la mia galleria e lasciate tantissimi commenti.... sarete contraccambiati!!! ^_^

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              • Originariamente Scritto da GoTeo Visualizza Messaggio
                Goge davvero bello rileggere un'altra tua favolosa opera con il tuo stile....
                l'ultima frase è qualcosa di ...

                nn so nemmeno come dirlo.... DI SUBLIME

                p.s.:approfitto dell'occasione per dirti che stò aspettando i disegni finiti da parte di ladygt poi verrò a postarli qui
                grazie tantissime
                per quanto riguarda i disegni me n'ero quasi dimenticato XD mah, speriamo bene allora ^^

                Originariamente Scritto da elle93 Visualizza Messaggio
                bravissimo è stupendo complimenti!!!!! che bella storia...di nuovo bravissimo!!!!
                grazie mille
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                • sorpresa!!

                  Sorpresa!!
                  Per tutti coloro che apprezzano le mie opere, ecco un altro piccolo assaggio; questo è un paragrafo di un libro che sto scrivendo (e stampando mano a mano che esce fuori per non rischiere di perderne nemmeno una virgola XD ) eh... niente, spero di piaccia, buona lettura!!
                  Mi raccomando, i commenti sono importanti, perché potrei modificare qualcosa nella mia maniera di scrivere e diraccontare

                  ***

                  “In fondo non sono che questo vento che soffia gelido sulle fronde degli alberi. Non sono che questo suono di foglie spettinate, di acqua increspata da un soffio . Come il sospiro del tempo viaggio, mi fondo con l’aria, sento ogni particella d’essa pervadermi il corpo intero, avverto questo smembrarsi nell’aria. Sono in piedi sull’erba, a guardare una grande e pallida luna, come un lupo. Non ululo. Il silenzio è infatti solo apparente. Con una forza di cui non ero a conoscenza dialogo con quei crateri, con quei mari lunari. Cosa ti chiedo, o pallido disco eterno nel cielo? Chiedo di donarmi l’amore? Chiedo forse di donarmi l’eterna felicità? Salute? Gioia? No, o Luna crescente, non sono quel tipo di essere umano. Forse lo sai, ma non sono nemmeno un uomo. Quegli uomini che ambiscono di possederti, come una squallida amante, non ti conoscono davvero, credimi. Vogliono solo il tuo male, la tua scomparsa. Come la terra. Questo atomo di male immerso nell’universo, in origine puro è libero, è stato oppresso dal sentimento del nulla, della devastazione. Così che bombe ne deturpano la superficie giorno dopo giorno, ora dopo ora, attimo dopo attimo. Così che ora somiglia sempre di più a te, o pallida luna crescente. Sempre più crateri pieni di nulla, solo sconfinati mari desertici, inghiottiti qua e la da una immensa impersonalità oceanica. All’uomo il suo spazio non basta, non è mai bastato, non basterà mai.
                  Non gli bastò il suo corpo, volle un piccolo territorio. Non gli bastò questo, volle zone sempre più grandi e sconfinate. Si scontrò con altri uomini, che desideravano lo stesso. Giunse ad accordi su accordi, dopo scontri su scontri, guerra contro paci, paci contro guerre, per giungere a conquistare tutta la sua superficie.
                  Ora vogliono te. Fuggi, o pallida luna crescente, fuggi! Liberati da queste catene che ti legano inesorabilmente alla terra! Guarda, guarda, guarda quanto sei vicina al mio volto, non ti sembra di cominciare ad avvertire la puzza delle nostre auto? Non senti le grida di paura della terra? Non la senti? Sta urlando contro di te. Come una sorella maggiore in preda al panico, ti supplica di non entrare in quella stanza buia, di non lasciare che qualcuno ti ci porti all’interno. Maledizione, sciogli questi vincoli di gravità! Smetti, smetti di gravitare attorno a quest’atomo nero del male immerso nell’universo! Non senti la terra che urla, si dispera, si pente? Perché ti legò ad essa? Perché? Ora non riesce a liberarti. Devi agire, combattere da sola.
                  PERCHE’ NON RISPONDI! Luna! Rispondimi! Non lo senti il grido disperato di un Angelo distrutto! L’uomo è di gran lunga più forte di me, è indistruttibilmente potente, per quanto possa gettare nel sonno eterno uno, dieci, cento, mille uomini essi risorgono, risorgono in giovani vite pure ed innocenti, che a loro volta a breve si riprodurranno! Maledettissima Luna, fuggi! Non voglio che i tuoi occhi debbano piangere.”
                  Ma la luna non rispose. L’Angelo rimase in cima alla collina per un tempo che non avrebbe saputo ben specificare. Strinse i pugni , serrò le palbebre scuotendo la testa. Non poteva accettarlo, non voleva accettarlo. Cosa gli stava succendo? Proprio lui, l’Angelo più spietato, s’era tutto in un tratto rammollito. Perché amava la luna? Perché voleva salvarla? In fondo non era per sua natura portato all’assassinio, alla morte, al sangue?
                  “ Non riesco mai a liberarmi dal tuo pensiero. Da quando sono su questa vile terra, non riesco a scollarmi di dosso questa sensazione come ... di vergogna. Maledizione, vergogna! Tu sei impiantata lì, e tutte le notti avverto il tuo sguardo addosso. Mi osservi, non è vero? Mi spii, mi segui ovunque, non mi lasci libero di respirare! Sono rare le nottio in cui la tua presenza non è avvertibile. Ogni tanto, nascosta nel lembo oscuro della notte, fai capolino, per poi nascere nuovamente.Perché mi segui? Perché? E perché ti amo? ...
                  Tutte le notti... tutte le volti... porre fine alla vita di un uomo è diventata, per colpa tua, una cosa impossibile. Fino a poco tempo fa lasciavo agli uomini la paura scolpita nei loro volti, come orribili maschere di cera, che si scioglievano assieme ai loro corpi oramai privi di anima. Gliela rubavo, l’anima, nei modi più tremendi che la mia forma umana potesse concepire! Poi il tuo sguardo si è posato su di me, e non riesco più a mietere vittime! Mi sento colmo di sangue, come un palloncino troppo pieno... lo so! Ne sono convinto! Un altra goccia di sangue umano versata mi ucciderà!”
                  Calò la testa, ad osservare l’erba che cullava i suoi piedi nudi. La vista gli si era annebbiata improvvisamente; era come se fossero immersi in una bolla d’acqua, che improvvisamente esplose nel silenzio, bagnandogli il volto di lacrime. Esse precipitarono al suolo, schiantandosi contro i gentili fili d’erba, mossi dal vento gelido della notte.
                  “E’ questa la fine di un Angelo? ... è così che soffrono gli uomini? ...piangono ... piangere ... che parola meravigliosa. Noi angeli non la conoscevamo, prima. Pensavamo che gli uomini fossero un ammasso di carne e sangue con un cervello. Invece, sentono cose come questa ... credevo che il dolore fisico fosse la sofferenza più atroce, ma adesso che so piangere , non è più così. Basta. Così va bene. Ti ucciderò, ti porterò via con me, o luna. La mia morte sarà anche la tua.”
                  A poco a poco, sentì la sua essenza disperdersi, come fosse davvero del vento. Non sorrise, non pianse. Nell’espressione più asciutta, lasciò che il destino si compisse. Si dissolse in tante bolle lattiginose, nere, come atomi visibili ad occhio nudo. Essi disordinatamente liberi, si innalzarono al cielo, per poi sparire nella coltre della notte.
                  Quella notte, chiunque avesse alzato gli occhi il cielo, avrebbe notato il miracolo dei miracoli. La faccia della luna non era più così bianca, così pallida. Una striscia si estendeva trasversalmente sulla sua superficie, proprio come una specie di macchia. Brillava di un rosso cupo, vivo.
                  Era sangue.
                  E sembrava essere appena colato giù da una ferita aperta. Il cielo, dio, la morte, la vita, un angelo. Da quel momento l’incubo della morte non abbandonò mai, per nessuna notte, la mente degli uomini, che ebbero per sempre impressa nelle loro iridi la maschera della luna insanguinata.


                  Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons
                  Last edited by Gogeta_89; 12 June 2008, 19:51.
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                  • Mi ispira...è ben fatto, non ci ho capito una mazza ma fa nulla
                    Embrace your dreams, and...whatever happens, protect your honour...of SOLDIER!
                    [Zack Fair, Crisis Core: Final Fantasy VII]

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                    • basta che ti piaccia esteticamente :P purtroppo non conoscendo la storia intera è difficle comprendere i singoli episodi ^^

                      grazie mille comunque
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                      • ...altri commenti gente??
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                        • Wow Goge questa sorpresa è stata graditissima...è meravigliosa, sento di ammirare sempre più il tuo stile, le atmosfere particolari, la sofferenza e il dolore...contrastati all'amore, anche se qui l'oggetto amoroso è rappresentato dalla Luna. Leggere per me è stato stupendo, perchè mi sono sentita coinvolta, mi è sembrato di vedere per un attimo l'Angelo che piangeva, gli uomini con il sangue sgorgante a fiotti, e infine la macchia sanguigna sulla pallida luna...che bel contrasto però, sublime direi...
                          Sei bravissimo, e questo paragrafo è fantastico...!!
                          "L'uomo non vivrà in questo modo in quanto uomo, ma in quanto in lui c'è qualcosa di divino" Aristotele Mia FF: "Al di là delle apparenze". 59° Cap!

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                          • troppo gentile Lynd ^^
                            sono contentento che tu mi segua, i tuoi commenti sono sempre una carica di adrenalina
                            Clicca qui per download di immagini, programmi e quant'altro in piena sicurezza.

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                            • Questa volta nn ho capito tutto ,ma devo dire che è stato qualcosa di meraviglioso un capitolo con un'ispiarzione ed un sentimento senza pari, davvero bravo!!

                              P.s: ladygt nn sono riuscito + a sentirla spero di sapere qualcosa al + presto
                              P.s.s: Goge nn c'è niente che devi modificare nella maniera in cui scrivi
                              sigpic
                              Il mio primo video adesso rimodernato.... "braccio destro di Dante™"
                              Ed ecco il secondo OSCAR DBA 2007/2008 :"Miglior critico di ff"
                              Mia LongShot con Gogeta_89

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                              • Ragazzi belli, eccomi, nonostante gli esami, a postarvi qualcosa; questo è l'inizio di un romanzo che non so se porterò a termine, in quanto sono stato accusato di razzismo. Per prevenire questa accusa, vi dico che è comunque un racconto verosimile, non voglio attaccare nessuno, al posto del nemico descritto nel racconto poteva esserci chiuqneu altro, e le proteste sarebbero arrivate comunque, quindi...:P inoltre il contenuto è un pò forte in qualche punto, quindi spoilerizzo. Ne ho scritti altri tre di paragrafi, ma non so se li posterò ^^ Cominciate a leggere questo, se vi va!


                                Spoiler:
                                Non tutti si rendono conto della puzza

                                <<Ma che lingua parla questo?>>

                                Te ne saresti reso conto solo molto dopo, amico mio.
                                Ricordo che vidi trascinare via per i capelli una mia compagna di classe. Vidi i suoi bei capelli ricci e lunghi stendersi per offrire resistenza alle nodose mani del sequestratore. Questa si disperava, urlava, tirando fuori una voce che non immaginavo possedesse. La tir&#242; fuori dalla porta, dove il muro cel&#242; un poderoso schiaffo che le raggiunse la guancia destra. Probabilmente svenne, non la sentii pi&#249;. Il mio professore,istintivamente si alz&#242;, sentendosi minacciato da vicino. La sua figura panciuta e rotonda fece uno schianto tremendo per terra, colpita da un colpo di fucile. No, non un proiettile, era il manico ad essere impattato contro la sua fronte. Si mise a carponi, e fu a quel punto che quella bestia, sotto lo sguardo attonito ed impotente di tutti noi ragazzi, prese a calci le parti basse dello sfortunato insegnante, al punto che pensai “ma che vuole, fargliele uscire dalla bocca?”. Lo fece alzare, forte dell’appoggio di un compagno che dalla porta minacciava tutti con un mitragliatore nero come la loro identit&#224;. E lo sbatt&#233; fuori come la ragazza di prima. Sbrait&#242; qualcosa in quella lingua sconosciuta, e nessuno di noi cap&#236; cosa volesse da noi. Eravamo tutti terrorizzati a morte, nessuno capiva cosa stesse succedendo. Io ero appena appena un po’ pi&#249; lucido degli altri, e riusc&#236; a sentire la traduzione fornita dall’altro pazzo vicino all’ingresso. Non esitati a ripetere ad alta voce quello che l’interprete aveva detto. Che strano accento, pensai. Non mi risulta nuovo. Sicuramente non era italiano.
                                Avevo la sfrenata voglia di ribellarmi. Anche se sapevo che questo forse avrebbe causato la mia morte. Ma non potevo sopportare d’essere trattato come uno schiavo o un animale. Poi, per&#242;, osservai gli sguardi dei miei compagni di classe, uno pi&#249; terrorizzato dell’altro. Capii che non potevo rischiare che venissero uccisi tutti. Certo, li odiavo, ma non al punto di desiderare la loro morte. E Filippo, dov’era? Lui mi serviva, mi serviva la sua presunta belligeranza, la sua passione per le armi e per il combattimento. Ma nel suo sguardo non ritrovai che il vuoto. Forse anche lui stava pensando. E Roberto? Roberto, il suo amico, cos&#236; bravo a combattere. Su di lui non avevo dubbi: stava tremando come non so cosa. Bene cos&#236;. Tra l’altro, devo confessarlo, una certa paura investiva anche me. Cos&#236;, dato che quello continuava ad urlare, trascinai in piedi con me il mio compagno di banco, e mi misi a capofila. Per fortuna, tutti gli altri mi imitarono, e quello che aveva picchiato il professore si calm&#242; un attimo. Prese a usare il fucile come un indicatore direzionale, intimandomi di uscire dall’aula scolastica. Lo feci, e mi ritrovai nel corridoio. Quello che prima aveva fatto l’interprete, puntando il fucile alla tempia e stringendomi il braccio, mi condusse all’imbocco delle scale che portavano in palestra. Mi spinse, facendomi rotolare per la prima (per fortuna corta) rampa di scale.
                                A quel punto realizzai che uno dei due da quella esperienza non ne sarebbe uscito vivo. Ma al momento, non potei che continuare a fare le scale, e ritrovarmi nella piccola palestra del Liceo Labriola. Quella che delle due era la pi&#249; piccola, con qui e l&#236; colonne. Tutti fummo costretti a piazzarci con la schiena al muro, in piedi, a guardare le colonne e l’ingresso alla palestra. Oltre noi, erano gi&#224; presenti ad occhi e croce altre due classi. Quando l’estensione del muro non era pi&#249; sufficiente, i ragazzi che dopo arrivarono furono misi a sedere proprio ai nostri piedi. Incollati alle gambe, e guai a scostarsi. Si finiva con il manico del fucile che rendeva livida la fronte. Tre di loro (tre che non avevo ancora visto. Ma per occupare una scuola di cinquecento elementi come minimo presenti sicuramente oltre ai cinque fino ad ora elencati, sicuramente ce n’erano altri. Forse anche la palestra adiacente era stata gi&#224; riempita.) rimasero di guardia. Cos&#236; disciplinati da rimanere con il fucile puntato contro di noi come delle statue. Solo che non ne avevo mai viste di cos&#236; terrorizzanti. Con tutta la cattiveria che questo mondo potesse immaginare, i ragazzini di prima (tredici, quattordici anni al massimo senza contare quelli che avevano frequentato la primina, quindi di dodici anni) furono messi in prima fila, ad osservare proprio la bocca di quelle armi. Sentivo i loro timidi lamenti di paura. Soprattutto le ragazzine. Ed una puzza che aleggiava nell’oramai angusto spazio rivelava che la paura s’era manifestata nella pi&#249; fetida delle maniere. Ma nemmeno quello smuoveva le statue di granito, che non si mossero che per colpire sulla fronte un ragazzino che stava piangendo, nel suo maglione nero e camicia bianca. La puzza era insopportabile, altre allo sfogo di qualche piccoletto la davanti si aggiungeva il sudore, anche il mio ovviamente. Non avevo idea di come agire.

                                <<Scusatemi, volevo … >>

                                Le mie parole tremolanti non ebbero risposta alcuna. Anzi una s&#236;; le tre tremende bocche di fuoco vennero puntate contro di me. E da quella distanza (nemmeno cinque metri) nessuno avrebbe potuto sbagliare il bersaglio. Loro lo fecero apposta a sparare una raffica poco sopra la mia testa. Tutti si misero le mani sulla testa, io non ebbi nemmeno la forza di muovermi. Quando la polvere mi ricoprii il capo, e sentii il suo peso sulle narici, mi ripetei mille volte “sei un fottuto stronzo”. Lo facevo per darmi forza di reagire, e per non cedere al pianto o alla paura. Certo, le gambe richiedevano a gran voce una corsa disperata, ma dove? La palestra adiacente era sicuramente occupata, e comunque il suo ingresso era lontano da me, impedito tra l’altro dalla marmaglia umana l&#236; sparsa. L&#236; dove ero entrato, i tre “nemici” presidiavano ogni sospiro. Scappare, non era possibile.
                                Data la loro risposta alle mie parole, riusc&#236; a capire ben poche cose; fra di loro probabilmente l’unico traduttore era quello che aveva prelevato la mia classe. Non avevano intenzione di comunicare con noi. Quindi, eravamo ostaggi. Per&#242; ci tenevano a non farci fuori. Almeno, non ancora. Lo capii quando una ragazzina, nel pieno delirio della paura, prov&#242; la disperata corsa verso l’uscita, con le mani sul viso, i capelli che svolazzavano nell’aria viziata. Nonostante le sue grida, quello che le era pi&#249; vicino non si scompose. Con le mani ricoperte dai guanti, colp&#236; probabilmente un nervo, che fece svenire la ragazzina spaventata. Inoltre, il suo corpo privo di sensi fu trattato con cura, e risposto fra le braccia di altre ragazzine, che on fecero niente per risvegliarla. “Fate bene, fate bene. Fatela dormire, non c’&#232; bisogno che veda tutto questo”.
                                Quindi, a noi ci tenevano. Avrebbero potuto trucidare quella disgraziata. Invece quasi non le tolsero un capello. Cos&#236;, tentai di ragionare a mente fredda, cosa che era alquanto impossibile per me.

                                <<L’ho sempre detto che sei un cacasotto, eh?>>

                                Era Filippo. Alla mia destra, il suo sussurro giunse al mio timpano come una campana. Una speranza. C’era lui con me, avrei potuto contare su di lui. Tentando di non farci sentire dai tre sequestratori, continuammo a comunicare con il tono di voce pi&#249; basso che potevamo. Filippo era un po’ pi&#249; basso di me, cos&#236; potei notare il sudore che gli colava dalla testa rasata. Proprio come un militare, come il suo fisico largo, quasi da Rugbista.

                                <<Ora voglio vedere quanto sei veramente un soldato.>>

                                Sorrise amaramente. Se non altro, non avremmo passato quel che ci restava da vivere con la paura sovrana. Ci lasciavano parlare. Bene, non ci sentivano. O Forse, erano troppo preoccupati a tenere sotto controllo cento o pi&#249; potenziali nemici per cercare di capirci.

                                <<Tu hai capito da dove vengono?>>

                                Mi guard&#242; come se fossi impazzito. Come avevo fatto a non capirlo prima? Un turbante dai colori scuri che lasciava liberi gli occhi. Una sorta di tuta militare, come quelle che si vedono nei campi di addestramento di Al-Qāida. La paura mi aveva ottenebrato il cervello. Allora, la questione era ancora peggio di quanto pensassi io.

                                <<Credo che ce l’abbiano con la nato.>>

                                La sede della Nato di Bagnoli. E’ proprio vicina al mio Liceo tutt’oggi. Forse quei quattro pazzi volevano la liberazione di qualche loro compagno imprigionato. O forse, non era che l’azione terroristica classica. Con terrore, rividi nella mia mente, come in un lungo ma rapido Flash-Back le immagini di due torri che si sgretolano nel nulla.


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