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Bellissimo questo capitolo...questo "clone" (visto che non so come chiamarlo) è bravo...ma che cazzo...è un Jedi?
Belle descrizioni...e ben descritti i sentimenti di Jeng
Embrace your dreams, and...whatever happens, protect your honour...of SOLDIER!
[Zack Fair, Crisis Core: Final Fantasy VII]
Lama contro lama. Erano fortissimi, erano due belve feroci, due sabbipodi del deserto, che si affrontavano da qualche minuto, ma anche se si affrontavano da poco tempo, era come se si conoscessero da sempre, ognuno riusciva a prevedere le mosse dell’altro, e a contrattaccare abilmente, nessuno dei due si stancava o sfaticava, erano in perfetta forma, due vulcani di energia, uno chiarissimo, sfolgorante come il sole nel deserto, mentre l’altro era oscuro, color porpora, minaccioso.
Chiunque osservasse il combattimento poteva capire subito le condizioni dei due guerrieri; da un lato c’era Jeng, giovane, forte, veloce, e anche parecchio incavolato, una furia del lato oscuro, mentre dall’altra un guerriero misterioso, un clone di Jango Fett, che per ragioni ignote era abilissimo nelle tecniche jedi come l’utilizzo della spada laser, e in più, provava sentimenti, gli stessi sentimenti che lo avevano spinto ad attaccare il sith.
Tutteddue sospesi in aria non smettevano neanche per un secondo di menarsi con attacchi di ogni genere e sorta, ad una stoccata di 223 rispondeva una parata di Jeng, ad ogni fendente del sith corrispondeva un contrattacco furioso del clone dinnanzi a lui.
Le due spade laser che cozzavano tra di loro producevano lampi che illuminavano la foresta accompagnati dai fulmini della pioggia, i rumori di attrito fra le due lame faceano fuggire gli uccelli rifugiati nei rami e alcuni scoiattoli scappavano in mezzo ai rami, terrorizzati.
Le due spade roteavano come due falci, colpendosi in più punti, dimostrando l’eleganza, la maestria e la bravura dei due.
223: Non te l’aspettavi eh?
Jeng: Cosa? Che sei un completo idiota???HAHAHAHA!
223: AAAAAARGH!!!!!!!!!!!!!
Con un ruggito 223 balzò in aria, con i lunghi capelli che venivano schiacciati dalla pioggia, e spingendosi con le gambe atterrò sicuro di se su un ramo.
223: Prova a venire qui!
Jeng sorrise: “Te ne pentirai amaramente!”
“Non credo proprio” rispose il clone ridendo e insultando il sith, che, furioso, balzò con la spada rossa sguainata, e nello stesso istante 223 si mise in posizione di guardia.
“CREPA!” urlò a squarciagola Jeng mentre roteando la lama si preparava ad infliggere un fendente aereo.
223: HA!
Ma la rossa lama del sith non arrivò a colpire il clone, che prontamente si diede uno slancio fortissimo con le gambe, compiendo capriole aeree, rifugiandosi su un ramo più in alto, dunque la spada di Jeng tagliò in due il ramo, spezzato in due parti, i cui pezzi volarono qua e la nello scenario.
“Ci sei cascato!” Tuonò la voce nella volta della foresta, la voce di 223
Jeng era completamente fregato, era così lanciato che non trovava un appiglio sul quale tenersi, perciò si concentrò, permise alla forza di guidare le sue mosse, le sue azioni, e proprio come pensava l’oscurità gli permise di atterrare in orizzontale sul tronco principale della pianta mestosa.
“Invece sono io che ti ho fottuto!”
Lanciandosi in orizzontale Jeng compì una capriola aerea fino a rimbalzare più e più volte sul tronco dell’albero, e quando fu arrivato quasi alle radici si diede lo slancio finale, che lo fece volare come un delfino, per raggiungere 223.
“Arrivo bastardo!” Ruggì il sith
“Ti aspetto…” Rispose 223 con tono calmo e pacato, ma anche molto serio e determinato.
Viaggiando a velocità incredibile Jeng era giunto in 2 secondi fino alla volta della foresta, ma un ammasso di rami e foglie bloccava la sua avanzata, e quel cumulo di “immondizia” era un’oltraggio alla sua spada, ringhiò un’imprecazione e pose la mano sinistra in avanti, creando particelle rosse fuoco.
Jeng: Arrivo clone!!!!!!
Dalla mano del sith furiuscirono scariche di fuoco, come serpenti sontuosi che viaggiando verso la preda si attorcigliavano tra di loro, e in meno di qualche secondo distrussero l’ammasso di rami che bloccavano il passaggio del sith, rami, foglie e anche animali vennero carbonizzati e spazzati via, un’intera porzione della volta boschiva sparì, per far posto a 223, che si lanciò in picchiata verso Jeng con la lama sguainata, e quando si incontrarono un lampo rosso e blu esplose con un botto devastante, distruggendo e spazzando via alberi su alberi, pezzi interi di foresta, bruciati, e nel bel mezzo di quell’apocalisse i due guerrieri diedero il via ad una furiosa battaglia in mezzo ai detriti fluttuanti.
Lanciati come belve si colpivano senza pietà esibendosi in capriole aeree, roteando le lame e menando colpi violentissimi verso l’avversario, tuttattorno a loro centinaia di pezzi di rami, detriti e fogliame erano sospesi in aria che volteggiavano, come se volessero accompagnare con una danza quello scontro.
Ad ogni fendente o stoccata un ramo veniva tagliato, bruciacchiato, scagliato via lontano, ad ogni bagliore tutta la foresta veniva abbagliata, e i cloni che stavano nelle cannoniere, lassù nel cielo, guardavano per un attimo di sotto, incuriositi dal fenomeno, chiedendosi chi si stesse battendo laggiù; ad ogni incrocio delle due lame i due colori si sovrapponevano, creando una “X” infiammata visibile per molte decine e decine di metri.
Il comportamento dei due era molto simile, infatti sia 223 e sia Jeng erano creature cariche di odio, che sferravano attacchi furiosi al solo scopo di eliminare l’avversario.
Ma ci fu un cambio di scena, preso dalla rabbia Jeng colpì violentemente 223 con un calcio rotante allo stomaco, il clone, benchè ben addestrato, non resistì all’attacco di un sith armato di oscurità, quindi lasciò andare la spada laser e cadde inesorabilmente verso il fango, creando una mini esplosione che infangò e sporcò tutti i tronchi la vicino, ad occhi sgranati, piangenti, osservò quella creatura carica di odio scendere in picchiata e atterrare con un tonfo vicino a lui, e nello stesso istante tutta la massa di detriti lo seguì, crollando e precipitando al suolo, sembrava che la natura stessa avesse paura di quegli occhi carichi di malvagità.
“Siamo giunti alla fine, per quanto potente tu possa essere, e per quanto abilmente la tua lama possa mettermi in difficoltà….non mi batterai mai, sono un sith!” Ringhiò Jeng verso 223 steso al suolo.
“Ti sbagli, tu non sei un sith, tu sei la persona a cui ho voluto più bene!” Lo interruppe una terza voce, proveniente da un ombra, inginnocchio accanto al corpo dell’ormai defunto Kamer.
“Chi cazzo sei?” Urlò il sith
L’ombra non rispose, si limitò ad alzarsi lentamente, mentre toglieva la mano dalla fronte di Kamer.
“E’ sempre così, voi sith pensate sempre a voi stessi, e se tu, invece di fare lo sbruffone, avessi realmente aiutato Kamer, lui non sarebbe morto!” Urlò a squarciagola l’individuo nascosto.
“Ma insomma vuoi uscire fuori?” Chiese spazientato Jeng
L’ombra uscì allo scoperto, con la spada laser in mano, col volto rigato dalle lacrime, singhiozzante e sofferente
“Sono colui che era il tuo migliore amico…..ma il tuo egoismo e bramosia di potere ha fatto di te un essere spregevole, hai rovinato tutto……e purtroppo adesso dovremo combatterci!!!!!!!” Gridò Sery, amareggiato, distrutto, pronto ad affrontare un amico.
Ottimo! L'ultima parte mi ha colpito...un solo errore riscontrato per me:
“Ti sbagli, tu non sei un sith, tu sei la persona che ho voluto più bene!”
non sarebbe meglio
“Ti sbagli, tu non sei un sith, tu sei la persona a cui ho voluto più bene!”?
Poi ho una domanda...sulla prima riga dici che sono due sabbipodi...ti sei confuso o cosa?
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[Zack Fair, Crisis Core: Final Fantasy VII]
Grazie del commento!
No, non ho detto che c'erano due sabbipodi, era come una metafora, per dire che erano feroci come i sabbipodi del deserto
Ora modifico la parte finale
Buon capitolo, interessante e ben desritto... sinceramente devo dire che la metafora dei Sabbipodi non è gran cosa ma per il resto va tutto bene.
piccola curiosià: L'unico attore UMANO partecipante ad entrambe le trilogie è Ian McDiarmid, interpretnte l'imperatore nell ep.VI e Palpatine-Imperatore in tutta la prima trilogia.
Il riso abbonda nella pancia dei cinesi,La vita è bella quando dura poco, Il cane del vicino è sempre più verde.
Jeng: Ma davvero? Saresti venuto davvero per batterti con me, il tuo migliore amico?
Sery: TU NON SEI IL MIO MIGLIORE AMICO! IL MIO MIGLIORE AMICO E’ MORTO, TU NON SEI LUI E PURTROPPO NON LO SARAI MAI!!!!!!!
I gridi e le urla del Jedi si estesero per tutto il pianeta, facendo fuggire gli uccelli rintanati negli alberi, anche la pioggia scrociante come gli applausi che avevano accompagnato la nascita dell’impero si arrestò di colpo, l’acqua smise di bagnare il pianeta Ohuar, e molte goccioline rimasero sospese a mezzaria per poi scomparire dissolte, e il sole, fino a poco tempo fa oscurato dalle astronavi, fu rivelato in tutta la sua splendente bellezza, in tutta la sua luminosità, abbagliando di chiarezza l’intero territorio boscoso, dove prima c’erano aereonavi e cannoniere, ora c’era solo il cielo splendente, e moltissimi di quei velivoli pilotati dai droidi vennero bersagliati senza pietà da raffiche blaster dei cloni, esplodendo con fortissimi boati e precipitando al suolo scagliandosi nella foresta, aumentando il bagliore del sole con i lampi e le fiammate, che come lingue e artigli protesi verso la preda, cominciarono a bruciare la foresta, corrodendo e ardendo ogni ramo, foglia o tronco d’albero.
Lassù nel cielo un’initero esercito di navi droidi venne sconfitto, colpito a morte dalla crudeltà e freddezza dell’esercito repubblicano, la loro sconfitta a prima vista sembrerebbe opera degli avversari, ma in realtà quel giorno l’esercito droide venne battuto perché il gruppo dei separatisti nascosti su Mustafar inviarono un segnale elettronico e disattivarono tutti i droidi della galassia, dichiarando la fine delle Guerre dei Cloni.
A Coruscant un sith aveva completamente sterminato tutti i jedi, padawaan e bambini compresi, trucidati, perforati, bersagliati, mutilati, ustionati, semplicemente eliminati come sedie o tavoli, stesi per terra in sale e stanze piene di sangue e buchi nelle pareti, dove pochi minuti prima c’era l’inferno, o forse è questo l’inferno? O magari il vero inferno deve ancora venire?
Nell’enorme sala del Senato, quel giorno, nasceva il mestoso e potente Impero Galattico, senza ribellioni, senza insulti, senza rivolte, senza violenza…..semplicemente accompagnato da applausi scroscianti, urla di approvazione e ovazioni per colui che era il nuovo imperatore della galassia.
E, in un piccolo e sperduto pianeta boscoso, un jedi e un sith, due amici, due fratelli, stavano per darsi battaglia.
Jeng: Ho intenzione di darti un’ultima possibilità, se scappi potrai rifugiarti dove vuoi nell’orlo esterno, ma se resti qui assaggerai la mia lama.
Al sentire queste parole Sery spalancò gli occhi, che vennero pervasi di lacrime, e scoppiò in un urlo terribile
Sery: IO NON HO INTENZIONE DI SCAPPARE! COMPIERO’ IL MIO DOVERE DI JEDI, PROTEGGERE LA PACE!
Dalla mano di sery scaturì un fascio luminoso bianco/azzurro, mentre da quella di Jeng una lingua di fuoco rossa.
Mezzo secondo dopo un pezzo di incrociatore ammaccato e fumante precipitò e cadde in mezzo ai due squarciando il suolo; ma venne lacerato in mille pezzi quando un lampo azzurro lo colpì, liberando la via e lasciando passare un Sery scatenato, che balzò contro il sith brandendo la spada laser.
Le due lame si incrociarono e nello stesso istante il pezzo di nave esplose con un boato echeggiando la violenza delle due lame.
Bel preludio...capitolo più corto ma che non perde di intensità...non penso ci sia altro da dire...bravo!
Ti ringrazio molto!
Piccola curiosità:
Per scrivere Diario di un Jedi: Ordine 66 ho letto due libri di Star Wars per capire meglio come descrivere il mondo di questo film nei minimi particolari
Ah, bene...bravo! Io di Star Wars ho solo visto i film...
"Fare o non fare, non c'è provare!" by Yoda, che idolo...ma comunque Mace Windu rulez XD
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[Zack Fair, Crisis Core: Final Fantasy VII]
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