Annuncio

Collapse
No announcement yet.

Nuovo Torneo di One Shot

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

  • Ecco la mia

    Il Torneo Mondiale

    Una folla che rumoreggia.
    Un grande spazio adibito per la più emozionante serata che la città ricordi.
    Un presentatore pronto ad annunciare gli scontri.
    E due persone che si guardano continuamente in cagnesco, maledicendosi per aver accettato di partecipare insieme.
    Un mix perfetto per una bella giornata.
    Nel grande edificio l’ansia era palpabile.
    Le coppie si guardavano l’un l’altro mentre decidevano quale strategia adottare per gli scontri.

    Il presentatore, tranquillo come pochi, prese il microfono per annunciare il primo scontro delle eliminatorie.
    "Una grande arena per il più incredibile scontro mai visto a Satan City!
    I primi a partecipare sono il misterioso Vegeta e l’affascinante C18, che si scontreranno con il grande Mr Satan, campione mondiale e con Consuelo, la sua meravigliosa patner, per riuscire a superare le eliminatorie!
    Avanti ragazzi, che vincano i migliori!"


    I partecipanti salirono sull’arena e lo scontro ebbe inizio.
    Vegeta strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche, mentre con la gamba destra compiva movimenti rapidi e circolari e portava le mani dritte davanti a se.
    Il rumore assordante lo stava facendo lentamente impazzire.
    Non era possibile.
    Come aveva fatto a ritrovarsi in quella situazione?
    Al suo fianco C18 compiva movimenti simili ai suoi, solo più eleganti.
    Il principe guardò davanti a sé.
    I suoi avversari erano lì.
    Alti, aggraziati e terribilmente esperti.
    Come potevano minimamente competere con loro?
    Un ruggito gli sfuggì dalle labbra, mentre il suo corpo si spostava velocemente di lato.
    Come aveva fatto Bulma ad incastrarlo?
    L’aveva iscritto a tradimento, ecco come aveva fatto.
    Gli aveva rivelato la verità solo quando era troppo tardi per tirarsi indietro senza fare la figura del codardo.
    Dannata donna!
    Mai avrebbe pensato che si sarebbe trovato in quella situazione.
    Lui, il grande principe dei saiyan che collaborava con la stessa versione femminile di Emilio che gli aveva spaccato le braccia!
    Impossibile.
    Inoltre era consapevole del fatto che si stava rendendo ridicolo.
    Probabilmente Kakaroth avrebbe riso di lui per decenni.

    C18 si muoveva con velocità ed efficienza, anche se la sua inesperienza, in confronto alla coppia che le stava davanti, si vedeva.
    Si stava letteralmente rendendo ridicola.
    Non riusciva a tenere il passo con i suoi avversari e per di più stava cooperando con Vegeta.
    Uno degli uomini che più odiava al mondo.
    Colui che aveva lasciato che Cell l’assorbisse solo per cullare il suo ego.
    Una rapida mossa di lato ed un giro su se stessa, per tornare a fissare i loro avversari ed il principe al suo fianco.
    Non erano abituati a collaborare, loro due, cosa diamine era venuto in mente a Bulma e Crilin?
    Perché li avevano convinti a tentare?
    Sentiva in lontananza le urla di incitamento del marito, soffocate dal rumore acuto che le esplodeva nelle orecchie.
    Ah, ma gliel’avrebbe fatta pagare, per averla coinvolta!
    L’aveva ingannata.
    Non solo l’aveva iscritta a quel torneo senza dirle nulla.
    Ma l’aveva anche iscritta in coppia con Vegeta.
    Un grugnito accompagnò i suoi movimenti, mentre pensava ad un modo per vendicarsi del marito.

    Vegeta stava acquistando velocità nei suoi giri.
    Con un agile salto si portò vicino a C18, che nel frattempo lo guardava con un sopracciglio alzato.
    Adesso avrebbe stupito tutti.
    Stava preparando la sua tecnica migliore.
    Dopo che aveva scoperto che sua moglie lo aveva iscritto si era allenato duramente, per riuscire a dimostrare che lui era il migliore.
    E finalmente era riuscito a imparare una difficilissima tecnica.
    Era pronto.
    Senza attendere oltre sollevò una mano, per incitare la platea a guardarlo.
    Quando tutti gli occhi furono puntati su di lui, il passo che aveva faticosamente imparato ebbe inizio.
    Iniziò a camminare all’indietro, ma sembrava quasi che scivolasse.
    Il Principe stava replicando perfettamente un Moonwalking.
    La folla proruppe in un grido di gioia.
    La musica era sempre più assordante.

    C18 alzò un sopracciglio, sarcastica.
    Fece un perfetto salto in aria, eseguendo una piroetta in volo sotto lo sguardo sbalordito degli avversari.
    Quando raggiunse il punto più alto, con un colpo di bacino eseguì una perfetta capriola, atterrando sulle mani.
    Con un leggero colpo eseguì una seconda capriola che la fece tornare in posizione eretta.
    Un ultima piroetta per completare il tutto e quindi si fermò a braccia spalancate, mentre la folla rumoreggiava ad un volume sempre più alto.

    Con un grugnito il Principe e l’affascinante cyborg si rimisero in posizione, riprendendo a muoversi il più in sincronismo possibile.
    Dovevano assolutamente vincere quel torneo, anche se questo significava collaborare.
    Non avrebbero dato a Bulma e Crilin la soddisfazione di vederli perdere e rendersi ridicoli.
    ____________________________________

    Bulma e Crilin, nel frattempo, osservavano lo scontro insieme a tutti gli altri amici.
    “Bè, Crilin, direi che se la stanno cavando bene!”
    L’uomo sorrise, tronfio di orgoglio
    “Guarda che mia moglie sa fare bene tutto!”
    Gli altri scoppiarono a ridere, mentre Goku si portava una mano alla testa, ridendo
    “Urka, ma perché avete voluto fare questo scherzo?”
    Crili sorrise in maniera diabolica, i suoi denti scintillarono nella penombra dell’arena.
    “Così impara ad umiliarmi a Budokai Tenkaichi 3!”
    “E tu, Bulma?”
    La donna dai capelli blu scosse la spalle
    “Oh, mi piace vedere in quanti modi possono umiliare il suo ego”
    Tutti scoppiarono a ridere, l’atmosfera era allegra e divertente.
    Tranne per i due che in quel momento si stavano dando da fare sull’arena.

    Fuori dall’edificio un grande striscione verde portava scritto, in inchiostro nero:
    “Torneo mondiale di Rock and Roll”








    Spoiler:
    Come avrete notato, Vegeta chiama C18 "versione femminile di Emilio" ecco, nel caso non sappiate cosa significa, vi informo che Emilio è un robottino di qualche anno fa, quando io ero ancora piccola, che aveva un grande successo commerciale.
    Eccolo:

    In pratica Vegeta le ha dato dell'ammasso elettronico
    Last edited by Shira; 14 August 2009, 15:20.
    sigpic
    ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

    Comment


    • Ottima la tua fanfic C-18!!Mi è piacuta tantissimo leggerla!Mi sembra che sia un continuo della scorsa!XDCrillin si vendica mentre Bulma ha trovato un altro modo per umiliare per l'ennesima volta il marito!XD
      La mia prima FF!http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=89182

      Comment


      • Son contenta che ti piaccia ^_^
        Sì, in effetti è quasi un continuo della scorsa XD
        sigpic
        ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

        Comment


        • Detective Conan Memorie

          Era una bellissima giornata invernale, e mentre Conan si scaldava inarcando il corpo verso la stufa che teneva Kogoro, Ran era affacciata alla finestra dell’agenzia, guardando il vuoto.
          Conan la osservava, ma non sapeva come agire. Tutt’ad un tratto Ran si voltò e si mise a sedere anche lei per riscaldarsi. Qualche istante dopo, quasi ad intervalli regolari, tornava alla finestra e poi nel soggiorno.
          Conan la guardava perplesso, ma senza pensarci ancora su due volte, gli andò incontro per capire cosa è che la crucciava.
          “Ran per caso c’è qualcosa che non va?”
          Ran sorrise teneramente, si inginocchiò per raggiungere l’altezza di Conan, e gli accarezzò il capo con la mano. Conan non riusciva a capire ancora, e continuò imperterrito a seguire Ran con lo sguardo.
          Sembrava che qualcosa o qualche evento particolare, in questa giornata la turbasse. Conan si mise sul divanetto del soggiorno, a fianco di Goro, e iniziò a pensare. Mentre lo faceva, il piccolo si lasciava cadere alla sua destra, dove sentiva il fievole calore della stufa.

          - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

          Buio… freddo… un freddo gelido. Conan si trovò improvvisamente in uno spiazzo coperto di neve. Il piccolo pensò subito che era un sogno, quindi si sedette, puntò la mano verso il viso e si pizzicò per verificare se era realmente un sogno.
          Il dolore era presente, ma Conan non capiva. Come mai ora si trovava in quel luogo desolato, senza che nessuno lo abbia trasportato o caricato, se fino ad un attimo fa era seduto placidamente sul divano affianco a Goro?
          Conan iniziò a riflettere, si guardò un attimo attorno, e setacciò il territorio.
          Era completamente solo, circondato solamente da candida neve che ricopriva tutta la zona. Seguirono ore di silenzio, di solitudine di rassegnazione, poi, improvvisamente, un flash forte che accecò gli occhi di Conan.

          - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

          Conan riaprì gli occhi e si ritrovò nuovamente nell’agenzia assieme a Goro e Ran, che guardava ancora il vuoto. Il piccolo detective si sentiva angosciato da questa situazione, e iniziò a chiedere chiarimenti.
          “Cosa succede? Perché siete così silenziosi, perché avete lo sguardo perso nel vuoto?! Dannazione ditemelo!”
          Conan digrignò i denti e sbatté la mano sul tavolo, creando un silenzio ancora più angosciante di prima. Ran abbassò il capo, chiuse gli occhi e fece cadere una lacrima che si frantumò sul davanzale della finestra.
          Conan era terrorizzato. Non sapeva come reagire, aveva forse esagerato?
          No.
          Conan si sforzò nuovamente di ricordar dare, ma una nuova e pesante sonnolenza colpì il piccolo ragazzino che cadde nuovamente insonnolito sul divano.

          - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

          Freddo… un terribile freddo. Dei rumori meccanici che assordavano le orecchie di Conan. Intorno a lui solo buio e urla. Cosa stavano a significare questi flash, questi ricordi?
          Conan si stava rassegnando… Corse verso il vuoto ondeggiando le mani verso il nulla più profondo.
          Si sentiva impotente di agire. Un urlo più grande degli altri scosse tutto, Conan si voltò. Cerco di raggiungere quelle urla, ma non poteva. Si lascio cadere per terra, e si rassegnò a sentire quelle urla di dolore impotente di agire.
          Improvvisamente, attorno a tutte quelle voci, Conan riconobbe una voce. Era quella di Megure. C’era stato un omicidio. Il piccolo detective iniziò a ricordare un evento simile, ma non fece in tempo, che un nuovo flash lo trasportò
          nuovamente nell’appartamento di Goro.

          - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

          “Dannazione! Ran, mi vuoi spiegare cosa successe quel dannato giorno? Mi stai solo complicando le cose così ! Mi stai facendo soffrire !”
          Ran scosse le spalle, si girò improvvisamente, come in preda al panico, e abbracciò Conan. Quei momenti non sembravano finire, al piccolo detective gli batteva il cuore.
          Le urla ritornarono.
          Conan non riusciva a resistere. Alzò le braccia verso quelle di Ran, gli afferrò le mani, e con durezza la respinse.

          - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

          Un nuovo flash. Conan era terrorizzato. Non ne poteva più.
          Le urla si facevano sempre più intense, e rimbombavano in quella che sembrava una stanza chiusa.
          Il piccolo detective si lasciò andare alla pazzia, ma una strana luce comparve nel vuoto. Quella luce sembrava avere una forma, anzi un volto. Era Ran.
          Conan quando la riconobbe, non si avvicinò a lei, ma guardandola bene, vide nel suo volto felicità.
          Quasi involontariamente, i piedi del ragazzino, iniziarono a muoversi e a camminare a piccoli passi verso quella che sarebbe stata la luce.
          Era Ran, e da vicino sembrava più umana che nella realtà in cui tornavo.
          “Shinichi. Quando finirai di parlare di Sherlock Holmes? Ti ricordo che siamo venuti qui per passare una bella giornata. Se volevi proprio parlare di questa persona, puoi anche definirmi la tua ex. Fidanzata.”
          “Perché attualmente lo sei?”
          Conan non capiva. Si guardava attorno sempre più terrorizzato. Inarcò il capo e si sedette per terra, in segno di resa.
          Le parole scorrevano come ferite laceranti, del passato, che non finivano mai.
          Ad un tratto cessò tutto.
          Un silenzio angosciante che chiuse tutto, come battenti di una finestra.
          Conan era sempre più terrorizzato.
          Un tonfo sordo, un rumore meccanico.
          Subito dopo comparì un’altra luce.
          Era Goro.
          Conan si avvicinò. Non aveva nessuno sguardo perso. Il piccolo detective rimase ad osservarlo, girandogli attorno.
          Goro sembrava infastidito e con voce brusca disse: “Sei appena arrivato e già dimostri una grande maleducazione ! Perché mi giri attorno?”
          Conan si mise la mano in petto, spaventato dalle parole improvvise di Goro.
          Sembrava che gli rispondesse in modo razionale.
          Conan per verificare che non era un’altra montatura, si avvicinò a quello che sembrava essere il suo zio, e gli assestò un calcio.
          Goro, con un urlo straziante, iniziò a saltare da una parte all’altra mantenendosi, tra le mani, la parte colpita da Conan.
          “Ma sei diventato scemo tutto ad un tratto?! Sono qui per aiutarti.”
          Conan era perplesso. *Uno stolto come Goro come poteva capire la situazione precaria in cui mi trovavo?*
          Il piccolo ragazzino sembrava fidarsi, e seguì, per quanto gli sembrasse irrazionale, Goro, che proseguiva nel vuoto assoluto.
          Una luce fioca iniziò a delineare un paesaggio, anzi sembra un’attrazione.
          Era un Luna Park.
          Conan venne colpito, e iniziò a ricordarsi tutto.
          Un nuovo flash colpì Conan.

          - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

          Conan si guardò attorno. Non si trovava più nel salotto dell’agenzia di Goro, ma bensì in quello di Agasa. Avanzò guardingo, sospettoso più che mai.
          Passo dopo passo, il corpicino di Conan si stava irrigidendo dalla paura.
          Un rumore, un muoversi di passi.
          C’era qualcuno in casa.
          Conan si bloccò. Si girò di scatto per vedere chi fosse.
          Non c’era nessuno.
          Conan si voltò nuovamente e notò delle telecamere. *Il Dott. Agasa non installerebbe mai delle telecamere in casa sua, ma allora questa casa di chi è?*
          Il piccolo detective proseguì, ma inciampò in un filo. Lo guardò e sorrise, come quando scopre un caso.
          “Agasa l’ho scoperta! E’ lei che ha instaurato questa buffonata. E’ nel suo stile. Ecco cos’è che mi ha dato ieri sera. Era un tranquillante. Lei mi ha tenuto sveglio fino a tarda sera, per farmi poi addormentare. Ha allestito dei vari scenari in cui io avrei dovuto agire, e lei poi mi manipolava con degli affetti sonori installati nella stanza chiusa in cui mi trovavo. Sicuramente non poteva accendere, o farmi trovare degli oggetti che emettevano luce, perché ai lati della stanza c’erano gli altoparlanti che le permettevano di farmi sentire i suoni non è vero?
          Poi quelle immagini di persone che conosco non erano altro che ologrammi proiettati da lei, su una piccola telecamera a circuito chiuso installata agli angoli della stanza. Ecco perché mi trovavo sempre al centro della stanza. Perché se mi avesse messo in uno degli angoli o ai lati lei aveva paura che io, tentando di trovare un interruttore della luce, avrei scovato i suoi apparecchi.
          Poi, quando vide che mi ero arreso, mi ha proiettato Goro il quale fungeva da aiutante. Ma dato che lei sa che io non amo molto mio zio, si illudeva che non lo avrei seguito. Invece per disperazione l’ho seguito! Ahah…”
          Ci fu un momento di silenzio, poi nell’altra stanza, si iniziarono a sentire dei passi lenti e goffi.
          Conan sorrise. Si guardò alle spalle e come aveva intuito, l’artefice di tutto era Agasa.
          “Complimenti… Anche questa volta sei riuscito a capire tutto. Ma una sola cosa non hai recepito.”
          “Cosa?!”
          “Quelle immagini erano per farti ricordare la tua sparizione Shinichi. Il luogo che ho tentato di farti vedere era il Luna Park in cui hai incontrato gli Uomini in Nero che, in seguito, ti hanno somministrato l’APTX4869. Ecco perché ti ho anche mostrato Ran…”
          “Hey! Anche quello era tutto frutto suo? Lei è…”
          “Eheh… Shinichi lo so.”

          Fine

          NB. Scusate se ho dedicato poco tempo alla "consegna", ma spero che vi accorgiate che l'aiutante di Conan è Goro. Avevo un'altra idea in mente, ma avrei dedicato troppo tempo e quindi avrei saltato anche questa manche, ma mi dispiaceva, quindi ho dovuto postare questa, modificando leggermente il finale. Spero vi piaccia lo stesso.
          Last edited by Gohan96; 16 August 2009, 11:17.
          sigpic

          Comment


          • Le shots che avete postato finora sono davvero interessanti e piacevoli da leggere . Però, siccome starò via per circa dieci o dodici giorni, forse non potrò dare le mie valutazioni assieme agli altri due giudici. Se possibile, dunque, leggerò e valuterò le altre shots appena tornerò -_^!
            A presto!
            "L'uomo non vivrà in questo modo in quanto uomo, ma in quanto in lui c'è qualcosa di divino" Aristotele Mia FF: "Al di là delle apparenze". 59° Cap!

            Comment


            • Ecco la mia:

              PREMESSA: Questo racconto comincia dopo la fine del GT, ovvero dopo la partenza di Goku. Vegeta è morto di vecchiaia, mentre Trunks e Goten vengono colpiti da un virus che li rende totalmente paralizzati. Purtroppo, succede un imprevisto. Due anime infernali riescono a scappare, e tornano sulla terra, con l’obbiettivo di distruggere colui che era stato il più grande salvatore della terra: Goku. Il solo pronunciare il nome di quel guerriero negli inferi, luogo dalla malvagità temuto persino da Kaioshin, bastava per suscitare l’ira di tutte le anime infernali, che si trovavano esiliati in quel posto proprio a causa di Goku. Ma adesso, era partita un’ultima offensiva verso la terra, e stavolta era solamente Gohan a contrastare l’attacco di colui che un tempo lui stesso aveva sconfitto, e dall’altro cyborg che il dottor Gero aveva creato. I due androidi perfetti. Cell e Super 17, pronti ad eliminare l’ultimo pilastro che si innalzava a difesa della terra.


              IL GUERRIERO DIVINO

              Gohan si trovava di fronte a due esseri creati da una mente malata. Purtroppo la loro potenza era superiore alla loro malvagità.
              “ Bene bene! Ci rincontriamo, Gohan… Peccato che stavolta non c’è paparino ad aiutarti… Questa volta sarai tu a morire per mano mia, puoi starne certo!” disse Cell, pervaso dall’adrenalina. Gohan, dopo molti anni di allenamento, era riuscito a raggiungere lo stadio del Super Saiyan di 4 livello, grazie alla ricrescita della coda. Espanse al massimo l’aura, facendo rabbrividire Cell, ma non Super 17, che si mise a ridere. “ Davvero Cell credevi di avere una possibilità contro il figlio di Goku? Ti credi l’essere perfetto, ma in realtà hai tanti di quei difetti…” disse l’androide che un tempo aveva messo in seria difficoltà il padre di Gohan. Per tutta risposta, Cell si mise ad urlare. “ Anche io mi sono allenato molto in questi anni, stupido ammasso di ferraglia! E pensare che un tempo eri un mio componente, e adesso sei l’androide perfetto! Hai fatto strada da quando ti ho assimilato e sbraitavi come un pazzo!”. Questo fu il primo errore di Cell. Aveva concentato l’attenzione contro un “ammasso di ferraglia” che odiava dal profondo del cuore, mentre Gohan, che non aveva intenzione di stare a sentire i loro discorsi, colpì Cell con un micidiale uppercut, facendolo finire a terra. “Che idiota…” . Evidentemente anche Gohan, come l’androide, credeva che Cell fosse un idiota, infatti si rivolse a 17 con tono irrisorio. “ Non crede davvero di battermi… Deve tenersi fuori dal combattimento! Il mio unico interesse sei tu!” Ma questa volta era stato Gohan a commettere un errore. “ Gohan… non capisci che per te è finita? Tu puoi fare di Cell quello che ti pare, ma non con me. Sebbene io sia inferiore a te, non vuol dire che tu abbia già la vittoria in pugno.. Ricorda che noi abbiamo mille risorse!” Poi, con meno entusiasmo, aggiunse: “ E poi ho deciso di coalizzarmi con quel sottospecie di insetto bicolore cornuto… Anche se quando ti uccideremo lui morirà… Devo essere io a seppellire l’ultimo Saiyan!”. In quel momento, Cell, che aveva atteso che Gohan abbassasse la guardia, partì all’attacco, scagliando una Kamehameha al figlio di Goku, che con una piroetta, la evitò. L’onda centrò in pieno 17, che assorbì tutta l’energia. Con la supervelocità si portò alle spalle di Gohan, e lo colpì con un pugno alle costole. Mentre il figlio di Goku si riprendeva dallo stordimento, vide Cell caricare una Kamehameha. Gohan temeva che Super 17 potesse assorbire ancora energia, quindi gli si parò davanti, ma questo fu un altro errore. Con una ginocchiata nella schiena, fece piegare il Saiyan in due dal dolore, e poi lo colpì con una Dark Energy Ball. A completare la sequenza, la Kamehameha di Cell.
              Gohan era in palese svantaggio. Doveva inventarsi qualcosa al più presto. Purtroppo i due androidi, assetati di sangue e di vendetta, non gli davano il tempo di riflettere. Super 17 lo colpì con un pugnò al volto. Il Saiyan barcollò per qualche secondo, poi evitò i Ki blast che Cell gli stava scagliando. Ancora una volta Super 17 assorbì l’energia, e la scaricò sottoforma di una sfera gigante contro Gohan, che abile, cercò di evitarla, ma si sentiva totalmente paralizzato. Si era scordato di Cell, che con la coda gli stava portando via tutta l’energia. Questo fu l’errore fatale. Completamente privo di forze, si accasciò al suolo, mentre la potentissima sfera di Super 17 lo colpiva in pieno. Non era rimasto più nulla di Gohan, solo uno straccio del suo vestito. Tutto faceva pensare alla morte di Gohan, e con questo, la fine dei terrestri e del loro pianeta. Ma ancora c’era una faccenda da risolvere. Cell e Super 17, per nulla contenti di aver agito insieme, avevano deciso di combattere. Il vincitore sarebbe stato il dominatore incontrastato dell’universo. Proprio mentre stavano per scagliarsi uno contro l’altro, un boato assordante attirò la loro attenzione. Un’abbagliante luce bianca si avvicinava sempre di più a loro. Si poteva cominciare a vedere un uomo. L’incertezza era negli occhi dei due androidi. Chi poteva essere? Forse… Un dio?
              No, non era un dio. Ma poteva sembrare tale. L’uomo teneva sulle braccia il corpo svenuto di Gohan. Lo posò delicatamente a terra, per poi rivolgere tutto l’odio del suo sguardo a quegli esseri malvagi. In quel momento Cell e Super 17 capirono di essere spacciati. Il male non poteva avere la meglio sul bene. E colui che avevano di fronte glielo stava per dimostrare. Il nome di quell’uomo era diventato col passare degli anni leggenda, era amato da tutti per il suo animo nobile e cristallino, e con questo si era conquistato la fiducia dell’intero universo. Nessuno era mai riuscito ad eguagliare la sua potenza, pronta a essere liberata contro quegli esseri crudeli e abbietti. Son Goku era tornato. Tornato per proteggere il figlio. Tornato per respingere l’ultima offensiva contro la terra. Tornato per proteggere tutti i terrestri. Super 17 e Cell erano morti ancor prima di aver capire cosa era successo. Lo Ryuken di Goku li aveva condannati. E Goku fu felice, di aver ancora una volta salvato la terra.
              .. io vedrò la mia vita attraverso i tuoi okki.. Il figlio diventa padre.. e il padre... divento il figlio...

              Comment


              • La settimana di ferragosto è stata un po' tiranna di tempo. E' possibile una proroga di massimo un paio di giorni?

                Comment


                • Ok! Dò tempo fino a Venerdi 21 alle ore 12.00!

                  Comment


                  • grazie per il tempo in più in questi giorni sono mancato per questo http://gamesurf.tiscali.it/forum/sho...27#post1694627

                    Comment


                    • vorrei ricordare che Gohan 96 è stato bannato quindi lui mi ha chiesto di chiederti di posticipare di due settimane. Cmq ecco la mia ff.

                      UN'ALLEATA INSOSPETTABILE
                      "Signori e signore all'ascolto.Sono lieto di annunciare che tra due giorni si terrà il nuovo torneo nazionale Budokai Tenkaichi. Vi aspettiamo numerosi e soprattutto vi aspetta il grande Mr Satan che sarà lieto di sfidare chiunque riuscirà a raggiungere le finali. Grazie a tutti e buona giornata. Ora diamo il telegiornale!E poi daremo un tele........" La tv si spense improvvisamente dopo che un uomo aveva premuto il pulsante rosso del telecomando. L'uomo aveva addosso una BattleSuite. Era muscoloso e aveva i capelli neri sparati sopra la testa. Il nome dell'uomo era Vegeta. "Sì!Questa volta vincerò io!Stavolta sono pronto per sfidare Kakaroth al torneo e vincere. Devo solo allenarmi al massimo e poi vincerò da solo e Kaaroth verrà umiliato!" "Da solo no!" disse una voce femminile alle sue spalle. Vegeta si girò e vide Bulma,la donna che amava e che aveva sposato. "In che senso,donna?""Nel senso che quest'anno il torneo è Tag" rispose Bulma. A Vegeta gli sembrò che il mondo gli crollasse addosso. Mettersi in coppia con qualcuno?Giammai!
                      Però poteva essere la sua unica possibilità di battere Kaaroth. Così iniziò a rimuginare.
                      "Con chi mi posso mettere nel Tag?"pensò Vegeta. Con un sospiro uscì dalla Capsule Corporation e si recò alla Kame House.
                      Lì incontrò Gohan,il figlio di Kaaroth,il moccioso che odiava.Fece un'altro sospiro e atterrò vicino a lui. Doveva chiederglielo.
                      -------------------------------------------------------------------------
                      Intanto nella Kame House C18 si stava allenando tirnado pugni a un grosso sacco da boxe. Sapeva che avrebbe partecipato al Tag anche se non aveva la minima idea della persona con la quale sarebbe stata in coppia. Infatti Crili aveva deciso,per una volta,di non unirsi a lei ma di fare coppia con Goku. I due non erano un granchè insieme e C18 pensò,con un piccolo sorriso,che senza di lei il pelato non avrebbe avuto possibilità.
                      All'improvviso un'urlo squarciò il delicato velo della tranquillità che avvolgeva la casa.
                      La cyborg si lanciò fuori dalla porta pronta a combattere ma quello che vide non fu un pericoloso nemico.
                      Il principe dei sayan era in piedi,i capelli biondi e il corpo circondato dalle scosse elettriche. Il suo viso nascondeva uno sguardo feroce e crudele. Davanti a lui c'era Gohan,anche lui ssj2,che lo guardava con espressione stupita.
                      "Vegeta,stavo scherzando!"disse il figlio di Kakaroth
                      "Non me ne importa nulla!Come hai osato dire che mi batterai a occhi chiusi nel torneo? Potresti pagarla cara,sai? Che ne dici di un FF nello stomaco?".La cyborg si avvicinò al principe e tentò di farlo ragionare. "Dai Vegeta,lo sai che Gohan stava scherzando!"disse 18. "Senti,legame di circuiti io quel tipo non lo sopporto,va bene?" Detto questo il sayan ritornò normale. "Insieme di circuiti,eh?Bhè,che ne dici se collaboriamo nel torneo Tag?Ti farò vedere che non sono un'insieme di circuiti!" esclamò a voce alta la cyborg "D'accordo ma se perdiamo ti umilierò pubblicamente,ok?" rispose il principe. "Va bene" I due si strinsero la mano
                      --------------------------------------------------------------------------
                      "E ora,sul ring..........C18 e Vegeta Vs Crili e Goku" annunciò il presentatore
                      Vegeta era eccitatissimo "Finalmente ti farò ufficialmente fuori Kakaroth"
                      C18,invece aveva pensieri ben diversi "Vediamo di che pasta sei fatto,Crili!"
                      "1,2,3.....VIA!"urlò il conduttore.
                      --------------------------------------------------------------------------
                      Immediatamente Vegeta raggiunse lo stadio di ssj2 seguito a ruota da Kakaroth. Un calcio del principe raggiunse la faccia di Goku che però non si scompose e caricò un'onda energetica. Vegetà si gettò di lato e scagliò delle piccole sfere d'energia poi si alzò in volo. Goku lo raggiunse e lo afferrò per le spalle. Il calcio di Kaaroth colpì Vegeta nel fondoschiena che subito venne scagliato in aria. Ma prima che Goku potesse colpirlo nuovamente, Vegeta scagliò un Final Flash che travolse il sayan. Infine il principe si buttò in picchiata e,tenendo per una mano Kaaroth,lo fece atterrare fuori dal ring.
                      Aveva vinto!
                      --------------------------------------------------------------------------
                      C18,intanto stava distruggendo di pugni Crilinin. Lo amava,ma sul ring non aveva pietà.Crili si mise in piedi a fatica e caricò una serie di Kienzan.La moglie li evitò e salì sopra a uno. Non appena arrivò vicino al pelato lo colpì con un'onda. Crili cadde per terra senza nessuna difficoltà. Era già sicura di aver vinto quando il ragazzo si alzò e le arrivò alle spalle per poi colpirla con una Kamehameha. La cyborg si fece travolgere ma approffittò della curvatura dell'onda per allungare una mano e spingere Crili nell'erba. Aveva vinto.Guardò verso l'altra estremita del ring e vide Vegeta che riceveva gli applausi del pubblico.
                      Sì,forse questa collaborazione era servita a qualcosa.......
                      http://card.exophase.com/1/812034.png

                      Comment


                      • Non male la tua fanfic Gogetto!E anche la tua Kal-el!
                        La mia prima FF!http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=89182

                        Comment


                        • Grazie!!! Anke la tua è molto carina!!!
                          .. io vedrò la mia vita attraverso i tuoi okki.. Il figlio diventa padre.. e il padre... divento il figlio...

                          Comment


                          • ANGELI E DEMONI

                            “Dove siete?”
                            La creatura rosa avanzava trotterellando fra le rocce, i guanti ancora ricoperti di sangue.
                            “Dai, mi sto stancando di giocare, ho fame…”

                            “Dannazione, se non stesse cercando di mangiarmi, sarei grato a quell’orrore rosa per aver ucciso l’insulsa creatura che aveva osato controllarmi!”
                            Darbula se ne stava rannicchiato all’interno di una fessura nella roccia; il suo improbabile compagno era appena dietro lui, pensoso sul da farsi.
                            “Spero che Gohan stia bene, non sono affatto sicuro che fosse capace di sopravvivere a quell’attacco…”
                            Gohan era stato scagliato via da un attacco di Bu pochi minuti prima. Kaiohshin era riuscito ad attutire il colpo grazie alle sue capacità, tuttavia non era certo del fatto che ciò fosse bastato ad assicurare la salvezza del ragazzo.
                            “Non distrarti, divinità da quattro soldi. La tua vita è ora per te una preoccupazione più che sufficiente.”
                            “Taci, demone, non so neppure se sia più giusto starsene rintanati qui con te o mostrare all’essere qui fuori dove ti nascondi.”
                            “Non hai che da provarci. Mostrami che sei più dannoso che utile, e sarò ben lieto di privare questa dimensione della sua più alta divinità.”
                            Il demone pronunciò le ultime parole con evidente tono di scherno, e non aveva torto. La più alta carica dell’universo se ne stava rintanata dietro il mantello del sovrano della dimensione oscura (colpevole oltre tutto di aver da poco assassinato il suo attendente), totalmente incapace di affrontare la situazione in cui si trovava.
                            Bu si era svegliato, aveva colpito Darbula, scagliato via Gohan per poi, fortunatamente, rivolgere la sua attenzione verso Babidy. La diatriba tra il mostro e il figlio del suo creatore aveva dato a Kaiohshin un breve attimo per darsi alla fuga, tuttavia Bu aveva risolto il suo piccolo e fastidioso problema sin troppo presto.
                            Non credette certo che Darbula, in quel momento, intendesse salvarlo. Il fatto che fosse uscito dalle macerie dove la creatura lo aveva spedito e che l’avesse colpita un attimo prima che afferrasse la divinità era stato semplicemente un caso. Il demone cercava vendetta e, per un colpo di fortuna di Kaiohshin, quella si era abbattuta su Majin Bu al momento giusto.
                            Il fatto che dal cratere fumante non provenissero però urla di dolore, ma solo un allegra e macabra cantilena,
                            “Ora ti mangio, ora ti mangio, ora ti…”
                            aveva persuaso sia Darbula che Shin del fatto che forse avrebbero fatto meglio a cercare un rifugio.

                            “Quell’essere è assurdamente forte. Persino ora che ho riacquisito i pieni poteri, non sono capace di danneggiarlo.”
                            “Allora non mi ero sbagliato, ecco perché mi eri parso stranamente debole nel confronto con Son Gohan. Avevo già saggiato il suo potere prima della vostra battaglia, e non lo ritenevo in grado di competere con te. Eppure è stato capace di metterti alle strette.”
                            “Pensavi davvero che Babidy avrebbe rischiato su di me il suo sortilegio potenziante? Non scordare che nel mio mondo ricopro una carica paragonabile alla tua. Ha sigillato la mia forza, per rendermi controllabile. Comunque, pare che neanche così possa sconfiggere quell’essere. Neppure nell’impossibile eventualità che unissimo le forze, potremmo avere ragione di lui.”
                            Shin sapeva bene che il suo vecchio avversario aveva ragione. L’idea di combattere al suo fianco lo ripugnava (del resto, il sentimento era reciproco), tuttavia l’avrebbe fatto volentieri, se fosse servito per mettere fine all’esistenza di Bu. Purtroppo, capiva sin troppo bene che anche quella scomoda alleanza sarebbe risultata inutile.
                            “Purtroppo non possiamo neppure sperare in Son Goku e Vegeta…”
                            “Quegli idioti sarebbero il tuo asso nella manica? Ho seguito un po’ il loro scontro, mentre ero sepolto sotto quella montagna. Erano così presi dalla loro lotta che non hanno badato affatto a ciò che stava succedendo qui. Quando l’incantesimo si è sciolto, alla morte di quel putrido e viscido essere, l’altro ha sconfitto quello assoggettato, poi è crollato al suolo esausto. Immagino tu li abbia già individuati. Del resto, a che sarebbero serviti? Quello più forte avrà avuto all’incirca metà della mia potenza, e l’altro, una volto finito il sortilegio, era sì e no un terzo del suo avversario. Due così non sarebbero stati utili a niente, se non a distrarlo e permettermi la fuga.”
                            “Non ti facevo un tale vigliacco. Stai pensando solo a scappare, non è vero?”
                            Darbula fisso il suo interlocutore, e per un attimo Kaiohshin non fu più certo di quale fosse il posto più sicuro, se l’anfratto o il cielo dove volava Bu.
                            “Davvero credi che il tuo essere ancora vivo sia dovuto a qualcosa di diverso dal non voler attirare l’attenzione di quel mostro? Non dimenticare con chi stai parlando, inutile moccioso. Mi chiedo come tu possa davvero essere un Kaiohshin. I tuoi avi erano miei pari, questo aveva sempre mantenuto l’equilibrio fra i nostri mondi. Non sai che fortuna sia stata, per te, il fatto che io abbia passato gli ultimi millenni al servizio di Babidy. Con te come massima autorità, far sprofondare questo universo nel mio sarebbe stato sin troppo facile.”
                            Kaiohshin non rispose. C’era sin troppa verità nelle parole del demone. Non era degno di essere un Kaiohshin, l’essere supremo, se non aveva le capacità per proteggere quanto i suoi predecessori gli avevano affidato. Negli ultimi secoli stava man mano prendendo spazio in lui l’idea che, nell’ultimo attacco di Bu, si fosse salvato l’unico indegno di continuare a ricoprire quel ruolo.
                            “Lo so che non sono utile, non serve certo che sia tu a ricordarmelo. Tuttavia ora sono qui, e devo tentare tutto ciò che è in mio potere per riuscire ad uccidere Bu!”
                            “Ma sentilo, parla come se invece di millenni avesse vissuto pochi giorni. Intanto non capisco bene come conti di ucciderlo. Poi continui a scordare una cosa: se anche lo elimini, poi cosa conti di fare con me? Sai bene che la presenza di quel mostro è l’unica cosa che mi frena dal richiamare le mie armate e prendere possesso del tuo universo. Sai, in tutta questa merda, vederti in una condizione peggiore della mia è decisamente consolante. Sei tra il martello e l’incudine, come dicono su questo pianeta. La tua sola fortuna, al momento, sta nel fatto che il martello pare voglia “mangiare” l’incudine prima di abbattersi su di te.”

                            “Basta, mi sto stancando, uffa. Se non venite fuori entro poco tempo, spazzo via tutto!”
                            “Il grassone fa sul serio. Inoltre, temo proprio che per tutto intenda l’intero pianeta!”
                            “Ora sei tu quello con le spalle al muro. Io sono il dio di questo universo, posso sopravvivere nel suo vuoto. Tu cosa conti di fare?”
                            Darbula parve leggermente preoccupato all’idea. C’era la nave di Babidy, ma pensare di raggiungerla senza che il mostro lo prendesse era pura follia.
                            “Dannazione, se solo potessi usare la mia saliva…”
                            “Hai visto anche tu com’è fatto il suo corpo. Sarebbe sufficiente che stacchi un pezzo di se stesso per salvarsi…a meno che…”
                            Kaiohshin stentava a credere all’idea folle che gli era appena balenata nella mente.
                            “A meno che cosa? Parla!”
                            “A meno che io non contenga e blocchi il suo corpo con la telecinesi giusto il tempo necessario a far sì che la pietrificazione abbia effetto.”
                            “Sei impazzito? Non hai tutto quel potere!”
                            “Se gli sono vicino e lo tengo nel campo visivo abbastanza a lungo, potrei riuscire. Ma avrei bisogno che tu lo tenga impegnato.”
                            “Mi stai proponendo un piano sucida, idiota di un dio! Se pensi davvero che…”
                            Ma Kaiohshin non lo stava ascoltando. Fissava con orrore un punto alle spalle di Darbula.
                            “Pare che non avremo molta scelta…ci ha trovati.”
                            Last edited by Majin Broly; 20 August 2009, 18:15.

                            Comment


                            • Più che prendere tempo, Darbula stava semplicemente evitando di farsi ammazzare. Il suo corpo era coperto di lividi, e probabilmente due o tre costole erano andate. Per fortuna sembrava che il mostro si divertisse nel picchiarlo, evitando così di dare il colpo di grazia.
                              Kaiohshin, nel frattempo, stava fermo in aria, a breve distanza dai due, le mani tese verso Bu, gli occhi fissi su di lui.
                              Il compito più arduo per Darbula, oltre quello di sopravvivere, era proprio il cercare di non allontanarsi mai troppo da Kaiohshin, impresa assai complessa, considerando che il suo avversario poteva tranquillamente spedirlo a mezzo mondo di distanza con un pugno.
                              Fortunatamente sembrava che Bu non avesse intenzione di scagliarlo via, forse per evitare di dargli di nuovo l’occasione di nascondersi.
                              Ad un tratto, gli occhi di Kaiohshin brillarono. Il momento era giunto.
                              “Ora!”
                              Darbula sputò in faccia al mostro, mentre la divinità imponeva le mani, usando le sue speciali facoltà per bloccare ogni movimento della creatura.
                              Lentamente, il corpo di Bu iniziò a pietrificarsi.
                              Il suo volto paffuto rimase congelato in un’espressione di stupore, mentre i suoi arti fremevano nel tentativo di liberarsi dalla presa di Shin.
                              La divinità iniziò a perdere sangue dal naso, mente sulla fronte e sul collo divennero visibili delle grosse vene pulsanti.
                              Darbula fissava la scena, esausto, sperando ardentemente che l’inetto cui aveva dato ascolto possedesse davvero il potere sufficiente per portare a termine l’operazione.
                              Quasi non credette ai suoi occhi quando vide il mostro, interamente pietrificato, precipitare inerme al suolo, frantumandosi in migliaia di pezzi.
                              Anche Kaiohshin stramazzò a terra, sfinito per lo sforzo. Sdraiato sulla roccia polverosa, non riuscì a trattenere un debole sorriso, guardando i frammenti di Majin Bu sparsi intorno a lui.
                              Darbula atterrò al suo fianco. Era coperto di lividi e ferite, tuttavia, confrontato alla divinità, sembrava quasi in perfetta salute.
                              “Sai cosa accadrà ora, non è vero?”
                              “Sì, ma ho fatto tutto il possibile per debellare la minaccia più grave. Qui esistono molti validi guerrieri, so che un giorno uno di loro renderà questo universo di nuovo libero dal tuo dominio.
                              Avanti ora, fa ciò che devi, estingui la mia stirpe.”
                              Darbula sorrise, poi protese una mano aperta verso la stremata figura al suolo.
                              “Con piacere.”
                              Un raggio luminoso attraversò l’aria, poi il demone cadde a terra.
                              “M-ma cosa…”
                              Dietro di lui si ergeva Gohan, il corpo straziato. Portandosi alle spalle di Darbula, era riuscito a ferirlo mortalmente prima che quest’ultimo potesse infliggere il colpo di grazia a Kaiohshin.
                              Ora il demone si trovava col petto premuto contro la nuda roccia, il volto esattamente di fronte a quello del suo odiato nemico. Non fosse stato per un singolare, macabro sorriso, il viso di Darbula era esattamente ciò che ci si aspettava da qualcuno che stava per morire.
                              Gohan crollò a sedere, ormai davvero sfinito. Kaiohshin, ancora disteso, osservò il volto del demone, ormai prossimo alla morte.
                              “Il tuo tempo non ha neppure avuto inizio, mio antico nemico. Come vedi, i guerrieri di questo mondo non ti hanno concesso neanche un secondo per assaporare la vittoria.”
                              Il sorriso non scomparve, ma le labbra si dischiusero per pronunciare le ultime parole.
                              “Ti sbagli, Kaiohshin. Certo, non era la vittoria che sognavo, ma comunque ora mi godrò una piccola rivincita. Hai forse dimenticato cosa accade alle mie vittime, quando muoio?”
                              Kaiohshin rimase paralizzato. Fissò Darbula, ormai morto, poi si guardò attorno. C’erano solo lui e Gohan, in quella distesa di pietra, eppure sentiva distintamente una cantilena, allegra e macabra al tempo stesso, via via sempre più vicina.
                              “Ora ti mangio, ora ti mangio, ora ti…”
                              Last edited by Majin Broly; 20 August 2009, 18:19.

                              Comment


                              • Tempo scaduto!

                                I giudizi saranno postati Martedi (devo uscire questo fine settimana)

                                A presto!

                                Comment

                                Working...
                                X