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  • Cap.10 Donne saiyan II° parte

    Kamy era veramente nervosa. Lo si capiva dai suoi occhi. Aveva sempre avuto la caratteristica di cambiare colore all’iride, ma era raro che tra i tanto colori divenissero rossi e che cambiassero a quella velocità. “Io voglio andare a cercare la mia diciottina”ripeté per l’ennesima volta il redivivo più scocciante dell’universo. “Crilin, sono impazziti tutti. Ci faranno fuori se non restiamo in un riparo sicuro”rispose sbuffando Elly per l’ennesima volta. “Anche la mia adorata 18?” domandò lui con le lacrime agli occhi. “Non è per offenderti. Ti ricordo però che era una cyborg del Dottor Gero un tempo”. Sottolineò Kamy. “Siete insensibili”mormorò allora il neo saiyan. Quando alla porta qualcuno aveva bussato.


    “Accidenti a Re Yammer!!!! Voglio andare sulla Terra!!!!”. Un urlo risuonò in tutto l’aldilà. “Vostra altezza…cercate di capire…”cercò di inserirsi una giovane saiyan di nome Lory. Kamy non era l’unica che morta, aveva continuato a crescere. La giovane principessa dei saiyan, migliore amica di quest’ultima, era arrivata alla pericolosa età dell’adolescenza. Veki era la sorella di Vegeta. Non ci voleva un genio per capirlo. La parentela si notava subito, bastava guardare la sua postura o il suo modo di fare. Era alta meno del fratello, ma solo perché anche lei come Kamy era cresciuta con tempi del tutto relativi. Almeno apparentemente lei e suo fratello erano uguali. Conoscendoli non si assomigliavano per niente. Aveva lunghi capelli lisci corvini mentre i suoi occhi erano marroni e molto vivaci. Possedeva la bellezza di sua madre, e quel colorito leggermente abbronzato che le dava l’aria di chi ha viaggiato molto nello spazio. Lei e Vegeta da bambini litigavano sempre, facendosi i tipici scherzi che intercorrono tra fratelli e sorelle soprattutto se coetanei. Perciò era rimasta abbastanza pungente nei suoi confronti, forse in questo era veramente come suo fratello. Se offendeva qualcuno in quel modo ironico e incredibile, era quasi certo che fosse legata incredibilmente a quella persona. Suo fratello dal canto suo rispondeva a tono, e c’era un legame molto forte tra loro. Ecco perché, vedendolo così abbattuto, aveva avuto la pensata di tornare almeno un giorno in vita. Da piccola aveva sempre cercato di batterlo. Contando sulla sua forza, sui suoi poteri e sull’effetto sorpresa. Non c’era mai riuscita, e la cosa la seccava parecchio. Ecco perché nell’aldilà, insieme a Kamy e a Lory, aveva continua ad allenarsi sempre e comunque. Ricordava con rabbia quella volta che ha batterla era stata la coda del fratello, mulinata a tutta velocità e usata come diversivo per nascondere i veri attacchi. Ecco perché lei aveva allenato soprattutto la coda e ora l’aveva così resistente da aver perso il tipico punto debole della sua razza. Era allenata quasi quanto quella di Goku, solo che al contrario del saiyan terrestre, non ci poteva sollevare grandi pesi. Lory era una saiyan di infimo livello. Era stata imposta a Veki per controllarla. Inutile visto che le due erano diventate amiche e Lory aiutava la principessa nelle sue folli idee. Le due furono improvvisamente abbagliate. Vegeta, combattendo contro il serpente, era riuscito a batterlo attraverso una terrificante manifestazione di energia del potere reale. L’animale simbolo però non era stato visto dal serpente per un motivo fortunato, ma niente affatto banale. La fenice infatti aveva accumulato abbastanza energia per fare qualcosa di incredibile, che nessuno si sarebbe mai aspettato. Il potere reale era nato dall’amore, ma ovviamente era anche legato al popolo dei saiyan. Visto che i componenti della razza erano stati sterminati, il potere aveva cominciato a incanalare una parte di energia a ogni sua manifestazione. Ecco perché le due giovani saiyan, se l’erano vista davanti nell’aldilà. La creatura aveva guardato nel cuore di tutti i saiyan e si era resa conto che tra tutti il cuore più puro lo possedevano le due giovani. Le due saiyan rimasero meravigliate mentre le ali nere delle fenice le circondavano di fiamma color pece. Tutto questo poteva avvenire grazie alla natura intrinseca dell’animale simbolo. Essendo la fenice il simbolo della rinascita e della vita, la vita fu ridonata alla due. Non era difficile accorgersene visto che le aureole erano scomparse e avevano di nuovo un corpo. Ora, come Kamy, potevano andare a venire dall'aldilà.



    “Chi è?”aveva chiesto Crilin innocentemente, rischiando di essere linciato. “Tsk…La persona più bella, intelligente e modesta del creato”rispose una voce femminile dall’esterno, mentre un'altra ridacchiava divertita. Gli occhi di Kamy si illuminarono mentre si affrettava ad aprire la porta. “Veki!”urlò abbracciando la sua migliore amica di sempre. “Entra. Anche tu Lory? Come fate a essere vive”aveva detto eccitata. “Prima presentaci no?”aveva detto saggiamente Elly. Dopo le dovute presentazioni e le dovute spiegazioni, le quattro saiyan si resero conto di avere abbastanza in comune da creare una pericolosissima squadra. Lo sguardo di Crilin, preoccupato dalla piega che le cose stavano prendendo, passava da una all’atra. “Io direi che è ora che quel serpente ce la paghi”sbottò seccata Lory. Normalmente era la più calma, ma tra i saiyan è una caratteristica relativa. “Mi riporterò indietro il mio Junior” disse rimarcando il concetto Elly. “Direi inoltre che è ora di andare alla ricerca di Vegeta”sopraggiunse Kamy. “Si, magari. Così evito che quell’imbranato di mio fratello ne combini un'altra delle sue”sbottò Veki. Le quattro posero le mani in centro, pronte all’azione.



    Bra stava seduta in un angolo della grande casa buia. La Capsule corp era stata rimessa in piedi da poco, ma lei non la sentiva più come casa sua. Non tanto perché ormai non ci abitava più, ma perché senza i suoi genitori era triste e vuota. L’oscurità non le era di nessun conforto. Un tempo nelle ombre avrebbe visto la protezione di una figura silente. Ora non c’era più. Nessuno l’avrebbe salvata. Nessun padre geloso l’avrebbe protetta. Eppure, mentre le lacrime le solcavano il viso, non riusciva a crederci. Quando nell’ombra apparve una figura ben diversa da quella che si aspettava. “Pan?”chiese dubbiosa. Eppure l’amica sembrava diversa. Una strana luce rossa negli occhi. “Preparati a combattere”.


    “”Dai, non fare lo stupido. Siamo amici da tutta la vita”dico, parando l’ennesimo colpo. Che si è bevuto Trunks oggi? Ah, non lo so. Ma se il nostro Brief crede che mi lascerò battere se lo scorda. Umh. Dove sarà mai papà quando serve? Mentre combatto di continuo un occhiata a Goshin. Proprio oggi Bra doveva lasciarmelo? Il mio piccoletto si diverte dalla culla a guardare lo scontro. Batte le manine e fa strani versetti. Di sicuro pensa che stiamo giocando. Accanto a lui, ecco due altri bambini che in questo finimondo sono rimasti in se. Vetrunks ha lo sguardo corrugato. Di sicuro è preoccupato per lo strano atteggiamento di suo padre. Tiene in braccio May. La mia sorellina è arrivata in lacrime da me dicendo che nostra madre e nostro nonno hanno dato di matto. Di mio padre e mio fratello nessuna traccia. Sono tutti impazziti. Ma non mi lascerò certo sconfiggere”.
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    • ok allora vorrà dire che commenterò sempre XD cmq nn è giusto che sia l'unica a seguirti... uff... chi nn legge nn capisce nnt V.V
      Vuoi rimanere? Perchè fa male, male, male da morire.. senza te! /Tzn.
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      • Ne sono davvero contenta ^_^. In fondo praticamente ormai questa storia è tutta ad personam per te xD. Beh, che ti devo dire. Evidentemente era troppo lunga, poco fantasiosa o mal scritta per le altre persone. A me basta ti faccia passare dei bei momenti piacevoli mentre la leggi.
        [Mi dispiace però, le rece di Shila erano belle e quelle di Nappa mi aiutavano a migliorare].
        Last edited by veggy fan; 06 July 2011, 16:09.
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        • a me piace tantissimo... forse xk il personaggio principale è Vegeta che semplicemente amo... evidentemente agli altri piacciono altri personaggi... -.-"
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          • Cap.11 Le mie gemme I° parte


            “Goku dopo essere partito con il drago era tornato. Era passato circa un mese da quel giorno e il sole si stava affacciando sulle colline, mostrando una rosata alba. Chiunque sarebbe rimasto incantato, ma non Goten che tornato tardi il giorno prima dalla festa in onore del ritorno dell’eroe, stava ancora morendo di sonno. Si fece udire uno sbadiglio formato gigante. Si grattò la testa, ma nessun odore di cibo veniva dalla cucina e il suo stomaco reclamava. Sua madre era ancora a letto. La cosa non quadrava. Doveva spingere la donna a cucinare. Doveva piantarla di passare tutto il tempo con il padre a fare le fusa. Anche lui era felice fosse tornato, ma sembravano due piccioncini in luna di miele. Bleah. “che cosa c' è mamma?”chiese alla donna che stanca, stava dolcemente raggomitolata tra le coperte. “nulla figliolo...”mormorò e corse a vomitare come sempre da un po’ di tempo. “cosa succede?” chiese raggiungendola preoccupato. Era stufo di quella situazione. “Fattelo dire da tuo padre…”rispose lei chiudendo con un calcio all’indietro la porta del bagno. Goten spaventato corse dal padre che stava confabulando con Gohan. Strano che suo fratello non fosse a casa propria con la moglie Videl. (E’ domenica). “papà! Cos’ ha la mamma?”chiese al genitore che fischiettava contento. Quest’ ultimo lo guardò e gli scompigliò i capelli. “ehm…ora proprio lo stavo dicendo a tuo fratello Gohan...”. Come faceva a essere così contento? Mamma era troppo buona e stava male. Poteva essere una malattia gravissima e lui rideva. “che cosa cavolo succede?!!!!”sbottò il giovane inferocito. “ehm...vedi...figliolo...tua madre è...è incinta!”disse abbassando lo sguardo l’eroe della terra. Quasi fosse stata una colpa. Goten non si capacitava. Passava lo sguardo da Goku a Gohan con sguardo vacuo. Gohan scoppiò a ridere e disse: “bhe...presto avremo un fratellino o una sorellina!”. Era felicissimo. Aveva già sperimentato gioie e dolori da fratello maggiore, ma almeno ora non avrebbe dovuto anche fare da padre surrogato. Goten si riprese e sorrise “Bhè come Trunks, solo che ormai Bra è grande (ed è anche la mia stupendissima ragazza Nd Goten). Che bello!”e volò dalla mamma abbracciandola. La donna infatti era scesa. Ancora traballante con la faccia verdognola. “come lo chiamiamo?”chiese speranzoso staccandosi dall’abbraccio. “Ma…”iniziò Gohan. “E’ femmina. Non sono ancora riuscito a dirtelo…”si inserì Goku. “Nessun nome con la G o vie elimino a tutti”minacciò Chichi, però il suo tono era dolce e sorrideva bonaria. “May!!!”urlò Goten come un invasato. Quel nome gli era sempre piaciuto. I Son erano felicissimi. Decisero di avvertire Bulma che finalmente si poteva dire tutto agli altri. In fondo l’azzurra e Vegeta sapevano già tutto. Fu Chichi a chiamare. “Pronto?”rispose con voce assonnata Bulma. Quella mattina si era concessa di restare ancora un po’ a letto. “Amica mia. Sono Chichi!”urlò la bruna. Era scattato il via. Ora nessuno avrebbe più fermato la lingua della Brief. Sarebbe stato un miracolo se non lo diceva in mondo visione alla televisione. “Adesso hai avuto la conferma che non sia quella dei poteri dei nostri scimmioni?!” sbraitò e Vegeta, che stava facendo colazione, sbuffò. Non credeva nelle sciocchezze terrestre, ma di più nei loro poteri. (Ricordo che si era scoperto dell’arrivo di May perché Gogeta, ossia i due “scimmioni” saiyan, aveva percepito l’aura NdA). “Sono proprio sicura...ho fatto il test ed è positivo!”. L’urlo si propagò dalla piccola casetta dei Son. Il viso di Goku si fece dubbioso. I due figli risero a bassa voce. Loro padre era anche più ingenuo di loro. “A casa mia alle 10. Dobbiamo dare la notizia”. Un ordine quello della scienziata. “Tra due ore dobbiamo andare da Bulma perchè ci ha invitato!”. Un ordine quello di Chichi. Due donne con i pantaloni, a discapito dei loro mariti. Goten era felice. Sin da bambino aveva invidiato il suo migliore amico perché era diventato un fratello maggiore e lui no. “ehm..io non posso venire...sapete...devo uscire...con Videl…Oggi è il giorno del nostro anniversario da quando ci siamo conosciuti”disse arrossendo Gohan. Che adulto lo era sono nel fisico. Al consenso dei genitori filò a casa propria.


            Casa Brief

            “Cosa?Davvero?”gridò Trunks. “E’ meraviglioso. Avrà un fratellino o una sorellina!”urlò Bra con gli occhi luccicanti. Vetrunks sbuffò. “Mamma perché io non ne ho?” “Non essere geloso. Primo o poi forse anche tu ne avrai uno” disse la madre Pan e guardò Trunks che sorrise complice alla moglie.
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            • ehi no aspetta... mi sono persa qualcosa o siamo tornate indietro nel tempo??? O.ò mi manca la parte della macchina del tempo veggy fan!! XD
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              • Allora, questo è un ricordo di Goku che nel sonno, depresso com'è, si ricorda di quando è nata la figlia. Spero che ora sia chiaro. Questo è un capitolo di spiegzione.
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                • aaaaaahhh ora ho cpt XD grazie
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                  • Cap.11 Le mie gemme II° parte

                    Il tempo passava. Il pancione di Chichi si ingrandiva ogni giorno di più. Le radiografie fecero intendere che era femmina, come stabilito dall’inizio. Goten era felicissimo. Così avrebbero potuto chiamarla May come diceva lui. Chichi cambiava umore spesso, come è normale per una donna incinta, ma in fondo era felice. Aveva sempre desiderato una bambina. Goku era la povera vittima maltrattata. Non si riusciva più a sfamarla. Goten e Gohan in paragone non sapevano cosa fossero le voglie. Orami Chichi era al nono mese e il pancione le rendeva difficilissimo muoversi. Era una fresca mattinata di inverno quando Chichi si svegliò e gridò a Goku che le dormiva accanto: “Gokuuu!!!Sto per partorire!!!!!”.Goku si svegliò e preoccupato guardò la moglie. Lo stesso sguardo che aveva alla nascita di Gohan, lo stesso che assumeva quando il panico lo faceva sragionare. ''Cosa dovrei fare?!!!''. La voce più alta di tonalità del normale. Vedendo lo sguardo interrogativo del marito Chichi gridò: “Portami all’ospedale!!!”. “Ospedale...ospedale...SI!!”disse Goku preoccupato. Fortunatamente la paura e la confusione gli fecero dimenticare il suo innato terrore per quei posti e per le siringhe dei medici. In men che non si dica si teletrasportarono.

                    Il telefono, il suo squillare. Simile e diverso da una sveglia. Ugualmente fastidioso. Erano appena le 5 di mattina. Goten era rimasto a dormire a casa del fratello, in fondo erano attaccate le due dimore. Non si erano accorti che da circa mezz'ora Goku e la madre erano andati via. “Uff...ma chi è a quest’ora?”chiese un assonnato Gohan alzandosi. Videl si voltò dall’altra parte continuando a dormire. Nella stanza accanto Goten aveva sentito finalmente il telefono e sbadigliando vistosamente si era diretto verso la camera da letto di Gohan e Videl. “Pronto?”disse Gohan sottovoce. La sua amata mogliettina non amava essere svegliata a quell’orario improponibile di mattina. Il marito lo sapeva fin troppo bene. “Gohan...sei tu?” disse la voce di Bulma semi-nascosta da un fruscio. “Bulma...? Ma sei tu? Non riesco a sentirti bene!”rispose impastato Gohan ancora mezzo addormentato “Lo so...senti sono in viaggio,sto andando in ospedale…”. Aggiunse la donna. “Ospedale?!!!!!!!”urlò il primogenito Son saltando sul letto. “Ehm...dovete andare subito, tu, tua moglie e Goten. Tua madre sta partorendo”. Le ultime parole prima che cadesse la linea con un rumore sordo. Gohan guardò frastornato il ricevitore ed intanto rifletteva su quello che aveva appena ascoltato. Appena capì cosa avesse appena detto Bulma un ampio sorriso si dilagò nella sua faccia. “Videl amore, svegliati”. Spiegò brevemente quello che stava succedendo. La donna, con uno scatto alla gtsayagirl, salto in piedi. Goten, che aveva capito tutto, era corso a vestirsi. Dopo un po’ erano tutti pronti. “Ok, Ok”rispose il poveraccio inforcando gli occhiali. Usciti di casa tutti e tre presero il volo. Videl sorrise pensando che il tempo trascorreva, ma tutto rimaneva immutato. Negli stessi cieli da ragazza aveva volato con i due son a lato, invece ora era una donna matura ormai nonna.


                    “Papà!!!”. Goku sorrise vedendo suo figlio corrergli incontro tempestandolo poi di domande sulla madre, sulla sorella e se la nascita era già avvenuta. In fondo anche se si era terrestrizzato suo figlio gli assomigliava ancora tanto. “Piano e respira...ancora non ha partorito ma i dottori dicono che succederà tra poco”. Gohan, che li aveva raggiunti, lo interruppe. “Possiamo andare da lei?”chiese.
                    “No...non fanno entrare nemmeno me!”rispose esausto. Aveva posto alle infermiere quella domanda infinite volte. “Comunque...”, ma fu interrotto di nuovo. “Come sta?”chiese Bulma. Sembrava una contraddizione, tra l’assonnato e l’eccitato. “Non ha ancora partorito...”ma anche stavolta non finì. In quel momento vide un gruppo di medici ed infermiere correre verso la camera di Chichi. La famiglia Son, più Bulma, andò in quella direzione e fermò un infermiera. “Cosa sta succedendo?”chiese Goku tremante. Che le stessero facendo del male? “Voi siete parenti?”chiese squadrandoli. “Si..io sono il marito!mormorò confuso. Quella acida stava per ribattere. “Lasciali stare. Sono con me”intervenne Marron, che lavorava lì come infermiera già da un po’” “Goku, sta partorendo…se vuoi tenerle la mano mentre tua figlia nasce, ti faccio entrare io”. Si offrì gentilmente. Il saiyan la guardò sconvolto. A Gohan gli avevano dovuto dare i sali, ed essendo svenuto non aveva assistito. Con Goten era morto. Era la sua occasione. Annuì. Lo spinsero tutti dentro. “Quanto può durare un parto?”chiese Goten a Bulma. “Non so...dipende...con Trunks durò due ore!”.

                    Il resto dei Brief arrivò in ritardo. Vegeta ci aveva messo troppo a parcheggiare. Il piccolo Vetrunks e sua figlia Bra che urlavano il ritardo non erano stati di aiuto. Trunks poi, divertendosi alla scena, non era intervenuto in aiuto di Vegeta. Pan poi aveva urlato anche più forte per rimproverare il figlio, con lo stesso modo di fare che utilizzava con Gill da ragazzina, trapassando i timpani al principe dei saiyan. Alla fine c’è l’avevano fatta.
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                    • XD semplicemente una scena comica Veggy Fan XD ahahahah
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                            Intanto in sala parto...
                            “Uff...uff...ufff...ahhh...”. Sbuffava Chichi sotto lo sguardo sorpreso e preoccupato di Goku che intanto se ne stava in disparte. Il dottore lo guardò e gli disse: “Scusi signor Son..le sembra il caso di starsene lì impalato?". Tenga la mano a sua moglie insomma!”urlò in aggiunta medico facendogli venire voglia di piangere. “Si, si...”mormorò il saiyan avvinandosi pian piano. Le diede timido la mano e la donna gliela afferrò con forza. “Chichina, ci sono io…”mormorò disperato. Quando la donna cominciò a urlare, i dottori iniziarono a fare la consueta procedura per il parto. Goku non sapeva se era normale, se non lo era, ma rischio di stritolare la mano della povera moglie. Perché gridava così? Perché doveva spingere? Che doveva fare lui?!!!

                            Mentre Chichi urlava disperatamente e il dottore gridava: “Stà per nascere”, Goku svenne...c' erano due motivi:uno era la tensione accumulata, l' altra era stata la vista di un oggetto che lui aveva sempre odiato:la siringa. I dottori si scambiarono sguardi disperati e lo presero posandolo nel letto accanto.

                            Intanto fuori erano tutti (tranne Vegeta) tesissimi. Ad un punto un infermiera paffutella uscì raggiante dalla sala operatoria. Tutti, tranne Vegeta,anche se in qualche modo si avvicinò per sentire, la circondarono. “Come sta?”si alzò in una sola voce. “E’ nata una bella femminuccia. Ma ha un difetto” mormorò quella ancora sconvolta. Tutti trattennero il fiato. “Parla della coda” tranquillizzò la figlia di Crilin. A quel punto una sonora risata spezzò la tensione. Una risasta alla quale si unì perfino Vegeta.

                            Le visite le avevano già fatte tutto. Il tempo era passato, la piccola la stavano visitando. La donna, mentre i figli trepidanti, ridevano guardando il padre svenuto; decise di svegliare il consorte. “Goku…vai a casa, sei stanco”disse accarezzandogli la guancia. “No...starò qui con te!”rispose serio lui.
                            “Noi andiamo”disse frettolosamente Gohan portandosi via il fratello. Ormai quei due erano diventati mielosi in maniera pazzesca. “Com'è?”chiese con il suo fare ingenuo l’uomo. “E’ uguale a me stavolta, però ha la coda...ho deciso di non tagliarla...sei d' accordo?”chiese Chichi mentre i loro volti si avvicinavano.
                            “Tutto quello che fai tu è perfetto” . Le loro parole erano sussurri, le loro labbra si stavano sfiorando...ma in quel momento la porta di spalancò ed entrò Bulma con dietro Vegeta. “Chichi!!Come va?”chiese l'azzurra abbracciando l'amica che si era appena staccata da Goku.” Benissimo cara...”. Le due donne iniziarono così a confabulare. Goku si allontanò, ma venne afferrato da Vegeta.
                            “Kakaroth! Davvero sei svenuto per la vista di una siringa?”. Goku alla domanda sbiancò. Oh no. Ecco, ora pagava per tutte le volte in cui aveva fatto scherzi a Vegeta con i vermi. “Se ne avessi una potrei batterti al momento”. In realtà il più grande lo sapeva da Nameck, ma il Son su certi punti pareva dotato di memoria e breve termine e prenderlo in giro era per lui sempre cosa buona e giusta. “Ehm...forse”mormorò alla ricerca di una via d’uscita. La pena era una cosa che il principe dei saiyan non conosceva, ma fece un eccezione per il momento; cambiò discorso.
                            “Tu sei padre per la terza volta...io di figlio ne ho due...siamo ben sistemati, no? !”disse dandogli un (quasi) amichevole pugno su una spalla.
                            Mentre Marron rientrava con la piccola, Vegeta prese la moglie e la pilotò fuori, mentre quella inferocita voleva continuare a parlare. “Ho lo stomaco debole. Non resisterei”rispose semplicemente, con fare enigmatico. Chichi prese la figlia in braccio. “Oh...guardala Goku...è bellissima. Questo è il simbolo di una nuova vita. Non mi abbandonerai più e questa figlia la cresceremo insieme. Tienila tu, amore!” disse porgendola al padre. Lui, titubante, la prese delicatamente come se fosse fatta di vetro. Aveva fatto esperienza con Gohan, ma era passato tanto tempo. Goku la accolse tra le sue possenti braccia. E la guardò; aveva gli occhini nerissimi, i capelli lunghi lisci alle volte prendevano la consistenza dei suoi e una piccola codina si muoveva tra le gambe grassoccie.
                            “E’ davvero bellissima...”biascicò Goku. Chichi gli cinse la schiena con le braccia e disse: “E’ logico che è bellissima...è tua figlia!”. Lui scosse il capo. “No, è bellissima perché è identica alla sua meravigliosa mamma. Siete le cose più importanti che possiedo”disse appoggiando la cucciola nella culla. “Chichi...ti giuro che non vi abbandonerò mai più...”disse avvicinandosi alle labbra della moglie, la quale però lo abbracciò stringendolo forte. Iniziò a singhiozzare. “Te lo giuro”disse semplicemente lui, bloccando il fiume di lacrime e parole di lei. Asciugandogli le lacrime con dei teneri baci. Stettero abbracciati per parecchio. “Lo giuro a te e lo giuro alla piccola May Son”. “Suona bene e ti amo”rispose la mora dolcemente. “...Ti amo anche io Chichina...”rispose lui, mentre la donna riprendeva la piccola. Poi si coricò nel letto per allattarla. “Buona notte...May...”disse uscendo. La piccola gli sorrise.
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                            • Passarono così 7 mesi. Un pianto disperato risuonava per la casa. Goku, pur avendo un sonno profondissimo, non poté ignorare le urla della bambina nel lettino davanti al proprio letto. Avrebbe voluto girarsi dall’altra parte e riprendere sonno. Non poteva però ignorare il pianto a squarciagola della figlia May. Sembrava che quella bambina non dormisse mai. Si voltò verso la sua consorte, ma, purtroppo per il saiyan, Chichi dormiva profondamente. Era una di quelle poche volte che la donna assumeva un’aria definibile “dolce e rilassata”. Goku decise di non svegliarla. Si alzò lui e, una volta presa in braccio la bambina, cominciò a cullarla camminando avanti e indietro. Finalmente la bambina si addormentò. Goku la poggiò nel lettino delicatamente. Quasi avesse paura, con un semplice tocco, di rompere quella creaturina così tenera. Quasi si fosse dimenticato che fino a un momento prima era un mostriciattolo urlante spaccatimpani. Goku guardò l’orologio. Erano le otto del mattino e il suo stomaco aveva cominciato a brontolare animatamente. Chichi era così stanca, tenere a bada la figlia la stava stremando. Decise di lasciarle dormire. Si affacciò alla finestra e respirò l’aria pulita, l’aria che sapeva di casa, dei suoi amati Monti Paoz. Non è da stupirsi se il giorno dopo, quella piovosa mattina di primavera, il Son cascasse dal sonno.
                              La piccola May, come visto, si era dimostrata subito una piccola, ma adorabile, peste. Goku stravedeva per la minore. Eppure lui era lì al primo passo.
                              “Ahahah!!Bravissima May!!!”urlò Goku avendo visto i goffi passetti della piccina. Poi prese in braccio la piccola che intanto rideva felice.
                              “Goku!Mettila giù! Le girerà la testa! !”disse Chichi amorevolmente andandogli affianco. “ok Chichina...”disse, continuando però a tenere la bimba in braccio. “Tanto tra poco saprai volare vero piccina?” disse facendo buffe smorfie. Chichi rise insieme alla piccina. Una risata così stupenda e cristallina che parve risuonare.”


                              “Chichi!!!!!!!!!”urlò un uomo disperato. Goku si alzò seduto, mentre sentiva ancora quella risata risuonare come quello che ha perduto. L’oscurità pulsa mentre lo avvolge. Hanno appena smesso di correre. Il Demon Prince alle loro calcagna, una meta e una missione sconosciuta seguendo una creatura sconosciuta. Terra, ancora fredda terra. Da quanto non dormiva in un letto? Gohan aveva voluto andare a controllare, ma il lupo glielo aveva impedito. Forse aveva capito che voleva restar solo. I pensieri continuarono a proseguire nel suo capo movimentati.
                              “Oh amore mio. Uno stupido incantesimo non può dividerci ora. Ci eravamo ritrovati e stavolta sarebbe stato per sempre. Te lo avevo promesso e io mantengo sempre le promesse. Dato che tu mi hai insegnato le cose meravigliose che si possono scoprire mantenendo una promessa nei tuoi confronti. Da piccoli mi hai fatto promettere di sposarti e mi hai reso l’uomo più felice del mondo. Con te sono cresciuto, ho sentito questa splendida magia colorata salirmi dentro il petto e rendermi diverso. L’amore, non mi potevi insegnare niente di più bello. Perché con te sono semplicemente io, non devo essere un eroe, non devo dimostrare niente. Sei così bella ai miei occhi. Siamo un tutt’uno. Uno stupido incantesimo non può portarmi via tutto. Abbiamo sempre sconfitto tutto insieme. Lo faremo anche stavolta. Ti amo troppo e nessuno mi impedirà di mantenere la parola. Noi due, insieme, cresceremo May. Costi quel che costi!!!!!!!!!!”.
                              La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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                              • alleluia il dormiglione si è svegliato... ma ti devo confessare una cosa.. mi sono persaaa!!! D: che stavano facendo prima che Goku si mettesse a sognare?? XD
                                Vuoi rimanere? Perchè fa male, male, male da morire.. senza te! /Tzn.
                                sigpic

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