Cap.10 Donne saiyan II° parte
Kamy era veramente nervosa. Lo si capiva dai suoi occhi. Aveva sempre avuto la caratteristica di cambiare colore all’iride, ma era raro che tra i tanto colori divenissero rossi e che cambiassero a quella velocità. “Io voglio andare a cercare la mia diciottina”ripeté per l’ennesima volta il redivivo più scocciante dell’universo. “Crilin, sono impazziti tutti. Ci faranno fuori se non restiamo in un riparo sicuro”rispose sbuffando Elly per l’ennesima volta. “Anche la mia adorata 18?” domandò lui con le lacrime agli occhi. “Non è per offenderti. Ti ricordo però che era una cyborg del Dottor Gero un tempo”. Sottolineò Kamy. “Siete insensibili”mormorò allora il neo saiyan. Quando alla porta qualcuno aveva bussato.
“Accidenti a Re Yammer!!!! Voglio andare sulla Terra!!!!”. Un urlo risuonò in tutto l’aldilà. “Vostra altezza…cercate di capire…”cercò di inserirsi una giovane saiyan di nome Lory. Kamy non era l’unica che morta, aveva continuato a crescere. La giovane principessa dei saiyan, migliore amica di quest’ultima, era arrivata alla pericolosa età dell’adolescenza. Veki era la sorella di Vegeta. Non ci voleva un genio per capirlo. La parentela si notava subito, bastava guardare la sua postura o il suo modo di fare. Era alta meno del fratello, ma solo perché anche lei come Kamy era cresciuta con tempi del tutto relativi. Almeno apparentemente lei e suo fratello erano uguali. Conoscendoli non si assomigliavano per niente. Aveva lunghi capelli lisci corvini mentre i suoi occhi erano marroni e molto vivaci. Possedeva la bellezza di sua madre, e quel colorito leggermente abbronzato che le dava l’aria di chi ha viaggiato molto nello spazio. Lei e Vegeta da bambini litigavano sempre, facendosi i tipici scherzi che intercorrono tra fratelli e sorelle soprattutto se coetanei. Perciò era rimasta abbastanza pungente nei suoi confronti, forse in questo era veramente come suo fratello. Se offendeva qualcuno in quel modo ironico e incredibile, era quasi certo che fosse legata incredibilmente a quella persona. Suo fratello dal canto suo rispondeva a tono, e c’era un legame molto forte tra loro. Ecco perché, vedendolo così abbattuto, aveva avuto la pensata di tornare almeno un giorno in vita. Da piccola aveva sempre cercato di batterlo. Contando sulla sua forza, sui suoi poteri e sull’effetto sorpresa. Non c’era mai riuscita, e la cosa la seccava parecchio. Ecco perché nell’aldilà, insieme a Kamy e a Lory, aveva continua ad allenarsi sempre e comunque. Ricordava con rabbia quella volta che ha batterla era stata la coda del fratello, mulinata a tutta velocità e usata come diversivo per nascondere i veri attacchi. Ecco perché lei aveva allenato soprattutto la coda e ora l’aveva così resistente da aver perso il tipico punto debole della sua razza. Era allenata quasi quanto quella di Goku, solo che al contrario del saiyan terrestre, non ci poteva sollevare grandi pesi. Lory era una saiyan di infimo livello. Era stata imposta a Veki per controllarla. Inutile visto che le due erano diventate amiche e Lory aiutava la principessa nelle sue folli idee. Le due furono improvvisamente abbagliate. Vegeta, combattendo contro il serpente, era riuscito a batterlo attraverso una terrificante manifestazione di energia del potere reale. L’animale simbolo però non era stato visto dal serpente per un motivo fortunato, ma niente affatto banale. La fenice infatti aveva accumulato abbastanza energia per fare qualcosa di incredibile, che nessuno si sarebbe mai aspettato. Il potere reale era nato dall’amore, ma ovviamente era anche legato al popolo dei saiyan. Visto che i componenti della razza erano stati sterminati, il potere aveva cominciato a incanalare una parte di energia a ogni sua manifestazione. Ecco perché le due giovani saiyan, se l’erano vista davanti nell’aldilà. La creatura aveva guardato nel cuore di tutti i saiyan e si era resa conto che tra tutti il cuore più puro lo possedevano le due giovani. Le due saiyan rimasero meravigliate mentre le ali nere delle fenice le circondavano di fiamma color pece. Tutto questo poteva avvenire grazie alla natura intrinseca dell’animale simbolo. Essendo la fenice il simbolo della rinascita e della vita, la vita fu ridonata alla due. Non era difficile accorgersene visto che le aureole erano scomparse e avevano di nuovo un corpo. Ora, come Kamy, potevano andare a venire dall'aldilà.
“Chi è?”aveva chiesto Crilin innocentemente, rischiando di essere linciato. “Tsk…La persona più bella, intelligente e modesta del creato”rispose una voce femminile dall’esterno, mentre un'altra ridacchiava divertita. Gli occhi di Kamy si illuminarono mentre si affrettava ad aprire la porta. “Veki!”urlò abbracciando la sua migliore amica di sempre. “Entra. Anche tu Lory? Come fate a essere vive”aveva detto eccitata. “Prima presentaci no?”aveva detto saggiamente Elly. Dopo le dovute presentazioni e le dovute spiegazioni, le quattro saiyan si resero conto di avere abbastanza in comune da creare una pericolosissima squadra. Lo sguardo di Crilin, preoccupato dalla piega che le cose stavano prendendo, passava da una all’atra. “Io direi che è ora che quel serpente ce la paghi”sbottò seccata Lory. Normalmente era la più calma, ma tra i saiyan è una caratteristica relativa. “Mi riporterò indietro il mio Junior” disse rimarcando il concetto Elly. “Direi inoltre che è ora di andare alla ricerca di Vegeta”sopraggiunse Kamy. “Si, magari. Così evito che quell’imbranato di mio fratello ne combini un'altra delle sue”sbottò Veki. Le quattro posero le mani in centro, pronte all’azione.
Bra stava seduta in un angolo della grande casa buia. La Capsule corp era stata rimessa in piedi da poco, ma lei non la sentiva più come casa sua. Non tanto perché ormai non ci abitava più, ma perché senza i suoi genitori era triste e vuota. L’oscurità non le era di nessun conforto. Un tempo nelle ombre avrebbe visto la protezione di una figura silente. Ora non c’era più. Nessuno l’avrebbe salvata. Nessun padre geloso l’avrebbe protetta. Eppure, mentre le lacrime le solcavano il viso, non riusciva a crederci. Quando nell’ombra apparve una figura ben diversa da quella che si aspettava. “Pan?”chiese dubbiosa. Eppure l’amica sembrava diversa. Una strana luce rossa negli occhi. “Preparati a combattere”.
“”Dai, non fare lo stupido. Siamo amici da tutta la vita”dico, parando l’ennesimo colpo. Che si è bevuto Trunks oggi? Ah, non lo so. Ma se il nostro Brief crede che mi lascerò battere se lo scorda. Umh. Dove sarà mai papà quando serve? Mentre combatto di continuo un occhiata a Goshin. Proprio oggi Bra doveva lasciarmelo? Il mio piccoletto si diverte dalla culla a guardare lo scontro. Batte le manine e fa strani versetti. Di sicuro pensa che stiamo giocando. Accanto a lui, ecco due altri bambini che in questo finimondo sono rimasti in se. Vetrunks ha lo sguardo corrugato. Di sicuro è preoccupato per lo strano atteggiamento di suo padre. Tiene in braccio May. La mia sorellina è arrivata in lacrime da me dicendo che nostra madre e nostro nonno hanno dato di matto. Di mio padre e mio fratello nessuna traccia. Sono tutti impazziti. Ma non mi lascerò certo sconfiggere”.
Kamy era veramente nervosa. Lo si capiva dai suoi occhi. Aveva sempre avuto la caratteristica di cambiare colore all’iride, ma era raro che tra i tanto colori divenissero rossi e che cambiassero a quella velocità. “Io voglio andare a cercare la mia diciottina”ripeté per l’ennesima volta il redivivo più scocciante dell’universo. “Crilin, sono impazziti tutti. Ci faranno fuori se non restiamo in un riparo sicuro”rispose sbuffando Elly per l’ennesima volta. “Anche la mia adorata 18?” domandò lui con le lacrime agli occhi. “Non è per offenderti. Ti ricordo però che era una cyborg del Dottor Gero un tempo”. Sottolineò Kamy. “Siete insensibili”mormorò allora il neo saiyan. Quando alla porta qualcuno aveva bussato.
“Accidenti a Re Yammer!!!! Voglio andare sulla Terra!!!!”. Un urlo risuonò in tutto l’aldilà. “Vostra altezza…cercate di capire…”cercò di inserirsi una giovane saiyan di nome Lory. Kamy non era l’unica che morta, aveva continuato a crescere. La giovane principessa dei saiyan, migliore amica di quest’ultima, era arrivata alla pericolosa età dell’adolescenza. Veki era la sorella di Vegeta. Non ci voleva un genio per capirlo. La parentela si notava subito, bastava guardare la sua postura o il suo modo di fare. Era alta meno del fratello, ma solo perché anche lei come Kamy era cresciuta con tempi del tutto relativi. Almeno apparentemente lei e suo fratello erano uguali. Conoscendoli non si assomigliavano per niente. Aveva lunghi capelli lisci corvini mentre i suoi occhi erano marroni e molto vivaci. Possedeva la bellezza di sua madre, e quel colorito leggermente abbronzato che le dava l’aria di chi ha viaggiato molto nello spazio. Lei e Vegeta da bambini litigavano sempre, facendosi i tipici scherzi che intercorrono tra fratelli e sorelle soprattutto se coetanei. Perciò era rimasta abbastanza pungente nei suoi confronti, forse in questo era veramente come suo fratello. Se offendeva qualcuno in quel modo ironico e incredibile, era quasi certo che fosse legata incredibilmente a quella persona. Suo fratello dal canto suo rispondeva a tono, e c’era un legame molto forte tra loro. Ecco perché, vedendolo così abbattuto, aveva avuto la pensata di tornare almeno un giorno in vita. Da piccola aveva sempre cercato di batterlo. Contando sulla sua forza, sui suoi poteri e sull’effetto sorpresa. Non c’era mai riuscita, e la cosa la seccava parecchio. Ecco perché nell’aldilà, insieme a Kamy e a Lory, aveva continua ad allenarsi sempre e comunque. Ricordava con rabbia quella volta che ha batterla era stata la coda del fratello, mulinata a tutta velocità e usata come diversivo per nascondere i veri attacchi. Ecco perché lei aveva allenato soprattutto la coda e ora l’aveva così resistente da aver perso il tipico punto debole della sua razza. Era allenata quasi quanto quella di Goku, solo che al contrario del saiyan terrestre, non ci poteva sollevare grandi pesi. Lory era una saiyan di infimo livello. Era stata imposta a Veki per controllarla. Inutile visto che le due erano diventate amiche e Lory aiutava la principessa nelle sue folli idee. Le due furono improvvisamente abbagliate. Vegeta, combattendo contro il serpente, era riuscito a batterlo attraverso una terrificante manifestazione di energia del potere reale. L’animale simbolo però non era stato visto dal serpente per un motivo fortunato, ma niente affatto banale. La fenice infatti aveva accumulato abbastanza energia per fare qualcosa di incredibile, che nessuno si sarebbe mai aspettato. Il potere reale era nato dall’amore, ma ovviamente era anche legato al popolo dei saiyan. Visto che i componenti della razza erano stati sterminati, il potere aveva cominciato a incanalare una parte di energia a ogni sua manifestazione. Ecco perché le due giovani saiyan, se l’erano vista davanti nell’aldilà. La creatura aveva guardato nel cuore di tutti i saiyan e si era resa conto che tra tutti il cuore più puro lo possedevano le due giovani. Le due saiyan rimasero meravigliate mentre le ali nere delle fenice le circondavano di fiamma color pece. Tutto questo poteva avvenire grazie alla natura intrinseca dell’animale simbolo. Essendo la fenice il simbolo della rinascita e della vita, la vita fu ridonata alla due. Non era difficile accorgersene visto che le aureole erano scomparse e avevano di nuovo un corpo. Ora, come Kamy, potevano andare a venire dall'aldilà.
“Chi è?”aveva chiesto Crilin innocentemente, rischiando di essere linciato. “Tsk…La persona più bella, intelligente e modesta del creato”rispose una voce femminile dall’esterno, mentre un'altra ridacchiava divertita. Gli occhi di Kamy si illuminarono mentre si affrettava ad aprire la porta. “Veki!”urlò abbracciando la sua migliore amica di sempre. “Entra. Anche tu Lory? Come fate a essere vive”aveva detto eccitata. “Prima presentaci no?”aveva detto saggiamente Elly. Dopo le dovute presentazioni e le dovute spiegazioni, le quattro saiyan si resero conto di avere abbastanza in comune da creare una pericolosissima squadra. Lo sguardo di Crilin, preoccupato dalla piega che le cose stavano prendendo, passava da una all’atra. “Io direi che è ora che quel serpente ce la paghi”sbottò seccata Lory. Normalmente era la più calma, ma tra i saiyan è una caratteristica relativa. “Mi riporterò indietro il mio Junior” disse rimarcando il concetto Elly. “Direi inoltre che è ora di andare alla ricerca di Vegeta”sopraggiunse Kamy. “Si, magari. Così evito che quell’imbranato di mio fratello ne combini un'altra delle sue”sbottò Veki. Le quattro posero le mani in centro, pronte all’azione.
Bra stava seduta in un angolo della grande casa buia. La Capsule corp era stata rimessa in piedi da poco, ma lei non la sentiva più come casa sua. Non tanto perché ormai non ci abitava più, ma perché senza i suoi genitori era triste e vuota. L’oscurità non le era di nessun conforto. Un tempo nelle ombre avrebbe visto la protezione di una figura silente. Ora non c’era più. Nessuno l’avrebbe salvata. Nessun padre geloso l’avrebbe protetta. Eppure, mentre le lacrime le solcavano il viso, non riusciva a crederci. Quando nell’ombra apparve una figura ben diversa da quella che si aspettava. “Pan?”chiese dubbiosa. Eppure l’amica sembrava diversa. Una strana luce rossa negli occhi. “Preparati a combattere”.
“”Dai, non fare lo stupido. Siamo amici da tutta la vita”dico, parando l’ennesimo colpo. Che si è bevuto Trunks oggi? Ah, non lo so. Ma se il nostro Brief crede che mi lascerò battere se lo scorda. Umh. Dove sarà mai papà quando serve? Mentre combatto di continuo un occhiata a Goshin. Proprio oggi Bra doveva lasciarmelo? Il mio piccoletto si diverte dalla culla a guardare lo scontro. Batte le manine e fa strani versetti. Di sicuro pensa che stiamo giocando. Accanto a lui, ecco due altri bambini che in questo finimondo sono rimasti in se. Vetrunks ha lo sguardo corrugato. Di sicuro è preoccupato per lo strano atteggiamento di suo padre. Tiene in braccio May. La mia sorellina è arrivata in lacrime da me dicendo che nostra madre e nostro nonno hanno dato di matto. Di mio padre e mio fratello nessuna traccia. Sono tutti impazziti. Ma non mi lascerò certo sconfiggere”.
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