Vegeta fu sorpreso quando vide Yamato riassorbire la propria copia dopo che l’ebbero raggiunta.
“Hanno abilità davvero uniche, se riuscissi in qualche modo ad apprenderle forse potrei in qualche modo compensare il teletrasporto di Kakaroth.”
<< Bene, la mia copia mi ha informato del fatto che Sai ha fornito ad Orochimaru la lista dei ninja della squadra speciale. Probabilmente è il prezzo che Danzo, il capo della Radice, ha pagato a quel traditore per l’alleanza in un futuro colpo di stato al villaggio. Ora lo scopo della nostra missione è recuperare anche Sai e costringerlo a rivelare i piani di Danzo. >>
Proseguirono lungo la strada indicata da Yamato, e man mano che si avvicinavano, Vegeta era sempre più convinto che fosse la direzione giusta.
“Inizio ad avvertire debolmente l’aura di Kakaroth. Mi chiedo cosa possa essergli accaduto. Certamente nessuno su questo mondo può sconfiggerlo, che cosa starà facendo?”
Giunsero infine alla base di una parete rocciosa che si ergeva in una landa arida. Yamato si concentrò per individuare l’esatta posizione del suo obbiettivo.
<< Devono essere in profondità, al di sotto di questo rilievo roccioso. >>
Vegeta si fece avanti, puntando la mano verso il punto indicato da Yamato.
<< Bene, vorrà dire che ora avranno una nuova e ampia finestra sul soffitto. >>
Il capitano posò delicatamente la mano sul braccio del saiyan, come a volergli chiedere di desistere.
<< Aspetta, ti prego. Potresti ucciderli o ferirli, e nel caso non li colpissi ma non li trovassimo subito, potrebbero fuggire e capire che li abbiamo trovati tramite Sai, e a quel punto nessuno di noi otterrebbe ciò che vuole. Conosco un altro modo. >>
Il ninja compose dei sigilli con le mani, le poggiò a terra e una voragine si aprì poco distante loro.
<< Prego, ora abbiamo un ingresso. >>
Vegeta, ormai non più stupito, si calò nel foro, seguito dal resto della squadra.
Una volta giunti sul fondo della buca, Yamato usò la stessa tecnica, ed iniziò ad aprire la strada di fronte a loro, fino a che non si trovarono di fronte a della robusta roccia.
<< Penso che ora tu possa lasciarmi agire come voglio. >>
<< No, non farla saltare in aria, ci scopriranno! >>
<< Mi hai preso per uno stupido? Ho capito che vuoi essere furtivo, ma sono stanco di vederti fare tutti quei gesti complicati anche per le cose più semplici! >>
Vegeta infilzò senza fatica le dita nella pietra, poi spalancò le braccia. Lentamente sì aprì una spaccatura nella parete, e il saiyan continuò a fare delicatamente pressione fino a che lo squarcio non fu sufficientemente grande da farli passare.
<< Allora, sono stato sufficientemente silenzioso per i tuoi gusti? >>
Yamato era senza parole, e si limitò ad annuire.
Si ritrovarono in un lugubre corridoio, debolmente illuminato dalla luce delle torce appese alle pareti.
<< Da questa parte, avverto la presenza del seme. >>
Il gruppo si ritrovò di fronte ad una porta. Yamato la scassinò silenziosamente e l’aprì.
All’interno c’era Sai.
<< Trovato. >>
L’esterno era decisamente fresco se paragonato alla cappa di caldo opprimente che si respirava nei tunnel. Non appena l’avevano trovato, Sai aveva tranquillamente confessato di stare lavorando per Danzo, così da coinvolgere Orochimaru in un colpo di stato contro la Foglia e al contempo raccogliere informazioni sul ninja per sbarazzarsi agevolmente di lui ad operazione conclusa.
L’avevano legato e condotto di nuovo all’esterno, così da poter organizzare le prossime mosse.
Naruto era ancora furioso.
<< Come hai potuto! È il tuo villaggio, e Orochimaru è il peggior traditore della Foglia! >>
<< Proprio tu me lo chiedi? Tu, che per tutto il tragitto non hai fatto che difendere Sasuke Uchiha, affermando che per te è come un fratello? Io sto eseguendo una missione che porterà alla sconfitta di un traditore, tu vuoi salvarne uno, non pensi che sia contraddittorio? Ho incontrato Sasuke nella base, lo sai? Per lui non significhi assolutamente nulla. >>
<< Ora basta! >>
Ad urlare era stato Vegeta.
<< Sono stato sin troppo paziente con voi! Là sotto c’è Kakaroth, e ho tutte le intenzioni di trovarlo! Non mi frega assolutamente nulla dei vostri compiti, tradimenti e roba varia, ora spacco questa cavolo di montagna e … >>
Si mossero tutti all’improvviso, tranne Vegeta, che restò fermo sul posto. Una decina di kunai piovvero attorno a Sai, nel punto in cui prima il gruppo stava discutendo. Alcuni si conficcarono al suolo, i restanti rimbalzarono sul corpo del saiyan.
<< Il tizio con gli occhiali … sai, odio essere interrotto. >>
Kabuto era comparso davanti a Sai.
<< Sai, pare che tu sia stato catturato, mi pare ci si possa fidare di te ancora per un po’. >>
Il ninja si voltò verso Vegeta.
<< L’ipotesi del sommo Orochimaru era corretta da quello che sembra, sei come l’altro. Nel caso fossi ricomparso, il mio maestro mi ha detto di chiederti di unirti a noi, come il tuo compagno. Sono certo che troverai quanto abbiamo da offrirti decisamente di tuo gradimento. >>
Vegeta scoppiò in una sonora risata, che incrinò l’espressione sicura di Kabuto.
<< Sai, avrei potuto anche darti retta, ma se c’è una cosa che non sopporto è l’essere preso in giro. Con me puoi avere anche visto giusto, ma non esiste assolutamente alcuna possibilità che quell’agnellino di Kakaroth si sia unito ad uno come il tuo capo. Comunque sembri sapere qualcosa, per ora ti voglio vivo. >>
In un attimo si portò alle spalle di Kabuto e afferrò entrambe le braccia del ragazzo. Si udì un sonoro crack, seguito da un urlo di dolore.
<< Bene, ora vediamo se hai voglia di scappare. Avanti, dimmi dove si trova Kakaroth! >>
Naruto fece un passo avanti, arrivando a pochi metri da Kabuto e Vegeta.
<< E non dimenticarti di Sasuke, voglio sapere dove si trova! >>
Nonostante il dolore, il ragazzo si sforzò di sorridere in maniera beffarda.
<< Avrete le vostre informazioni, ma temo che sarete entrambi delusi. Si trovano tutti e due nella parte più profonda della base, nel settore dei laboratori. Naruto, tu fallirai. Sasuke è ormai completamente votato alla vendetta, ti ucciderà se solo ne avrà l’occasione, e per quanto riguarda il tuo amico, beh … penso che dovrai parlarne direttamente col sommo Orochimaru. >>
La stretta di Vegeta sulle braccia spezzate si serrò.
<< Prega solo che sia vivo. Se mi avete privato della mia vendetta, non hai la minima idea di quanto potrà sembrati allettante l’idea di una morte rapida. >>
Un brivido scese lungo la schiena di Kabuto. Per la prima volta qualcuno gli aveva fatto provare un terrore superiore a quello che provava per Orochimaru, escluso l’essere nel laboratorio.
Yamato fece crescere dei rami attorno al corpo di Kabuto, così da bloccarlo completamente.
<< Ora sappiamo dove andare. Vegeta, cerca solo per un po’ di seguire i miei metodi, e sono certo che ognuno di noi otterrà ciò che vuole. >>
In quel momento però, il corpo di Sai si divise in decine topi di inchiostro, che si infilarono tra le pietre circostanti.
<< Maledizione, era una copia! Sakura, Naruto, muoviamoci, anche lei Vegeta. Se Sai riferisce ad Orochimaru quanto sta per avvenire, potremmo non trovarli più! >>
Sai si aggirava nei corridoi alla ricerca della stanza di Sasuke, riflettendo su quanto aveva appreso dalla propria copia d’inchiostro.
“Perché la volontà di Naruto di riportare Sasuke a casa è così forte? Come un fratello …”
Il giovane estrasse un piccolo quaderno dallo zaino. Ogni pagina da un lato del quaderno lo raffigurava mentre avanzava metaforicamente nel suo addestramento alla Radice, sconfiggendo avversari ed impossessandosi ogni volta delle loro armi. L’altro lato ritraeva un giovane biondo intento nella stessa impresa.
“È dunque questo che si prova per un fratello? È questo quello che provavo anche io?
Arrivò alla pagina centrale del quaderno, dove le due storie si univano.
Cosa voleva disegnare in quella pagina? Non riusciva più a ricordarlo, come non ricordava cosa fossero i sentimenti. Tutto era scomparso il giorno in cui la malattia aveva portato via suo fratello.
Sai sfogliò di nuovo la storia del ragazzo biondo, mentre altri topi di inchiostro gli portavano informazioni sulla posizione di Sasuke.
“La missione sta procedendo secondo i piani, l’omicidio di Sasuke Uchiha è alla mia portata, e tutti credono che io sia qui invece per allearmi con Orochimaru, la copertura ordinatari dall’onorevole Danzo. Allora perché esito? Perché non riesco a smettere di pensare a Naruto, e alla sua incrollabile fede in Sasuke?”
Era ormai vicino alla porta dietro la quale si trovava il suo obbiettivo, e sentiva i dubbi assalirlo sempre più violentemente. Aprì leggermente la porta, così da far entrare i suoi serpenti d’inchiostro. Sasuke sembrava addormentato.
<< Chi sei? >>
Il ragazzo non si era neppure voltato, continuando a restare sdraiato sul letto.
<< Mi hai scoperto, ma ormai ho il vantaggio dell’iniziativa. >>
<< Cosa vuoi? >>
<< Avrei dovuto ucciderti, ma ho deciso che tornerai con me alla foglia. Voglio scoprire la natura del legame che ti unisce a Naruto Uzumaki. >>
<< E mi avresti svegliato per una sciocchezza simile? >>
Sai fece appena in tempo a mettersi al riparo. La stanza era esplosa in un boato fragoroso e ora la luce del sole entrava limpida nel sotterraneo.
“Hanno abilità davvero uniche, se riuscissi in qualche modo ad apprenderle forse potrei in qualche modo compensare il teletrasporto di Kakaroth.”
<< Bene, la mia copia mi ha informato del fatto che Sai ha fornito ad Orochimaru la lista dei ninja della squadra speciale. Probabilmente è il prezzo che Danzo, il capo della Radice, ha pagato a quel traditore per l’alleanza in un futuro colpo di stato al villaggio. Ora lo scopo della nostra missione è recuperare anche Sai e costringerlo a rivelare i piani di Danzo. >>
Proseguirono lungo la strada indicata da Yamato, e man mano che si avvicinavano, Vegeta era sempre più convinto che fosse la direzione giusta.
“Inizio ad avvertire debolmente l’aura di Kakaroth. Mi chiedo cosa possa essergli accaduto. Certamente nessuno su questo mondo può sconfiggerlo, che cosa starà facendo?”
Giunsero infine alla base di una parete rocciosa che si ergeva in una landa arida. Yamato si concentrò per individuare l’esatta posizione del suo obbiettivo.
<< Devono essere in profondità, al di sotto di questo rilievo roccioso. >>
Vegeta si fece avanti, puntando la mano verso il punto indicato da Yamato.
<< Bene, vorrà dire che ora avranno una nuova e ampia finestra sul soffitto. >>
Il capitano posò delicatamente la mano sul braccio del saiyan, come a volergli chiedere di desistere.
<< Aspetta, ti prego. Potresti ucciderli o ferirli, e nel caso non li colpissi ma non li trovassimo subito, potrebbero fuggire e capire che li abbiamo trovati tramite Sai, e a quel punto nessuno di noi otterrebbe ciò che vuole. Conosco un altro modo. >>
Il ninja compose dei sigilli con le mani, le poggiò a terra e una voragine si aprì poco distante loro.
<< Prego, ora abbiamo un ingresso. >>
Vegeta, ormai non più stupito, si calò nel foro, seguito dal resto della squadra.
Una volta giunti sul fondo della buca, Yamato usò la stessa tecnica, ed iniziò ad aprire la strada di fronte a loro, fino a che non si trovarono di fronte a della robusta roccia.
<< Penso che ora tu possa lasciarmi agire come voglio. >>
<< No, non farla saltare in aria, ci scopriranno! >>
<< Mi hai preso per uno stupido? Ho capito che vuoi essere furtivo, ma sono stanco di vederti fare tutti quei gesti complicati anche per le cose più semplici! >>
Vegeta infilzò senza fatica le dita nella pietra, poi spalancò le braccia. Lentamente sì aprì una spaccatura nella parete, e il saiyan continuò a fare delicatamente pressione fino a che lo squarcio non fu sufficientemente grande da farli passare.
<< Allora, sono stato sufficientemente silenzioso per i tuoi gusti? >>
Yamato era senza parole, e si limitò ad annuire.
Si ritrovarono in un lugubre corridoio, debolmente illuminato dalla luce delle torce appese alle pareti.
<< Da questa parte, avverto la presenza del seme. >>
Il gruppo si ritrovò di fronte ad una porta. Yamato la scassinò silenziosamente e l’aprì.
All’interno c’era Sai.
<< Trovato. >>
L’esterno era decisamente fresco se paragonato alla cappa di caldo opprimente che si respirava nei tunnel. Non appena l’avevano trovato, Sai aveva tranquillamente confessato di stare lavorando per Danzo, così da coinvolgere Orochimaru in un colpo di stato contro la Foglia e al contempo raccogliere informazioni sul ninja per sbarazzarsi agevolmente di lui ad operazione conclusa.
L’avevano legato e condotto di nuovo all’esterno, così da poter organizzare le prossime mosse.
Naruto era ancora furioso.
<< Come hai potuto! È il tuo villaggio, e Orochimaru è il peggior traditore della Foglia! >>
<< Proprio tu me lo chiedi? Tu, che per tutto il tragitto non hai fatto che difendere Sasuke Uchiha, affermando che per te è come un fratello? Io sto eseguendo una missione che porterà alla sconfitta di un traditore, tu vuoi salvarne uno, non pensi che sia contraddittorio? Ho incontrato Sasuke nella base, lo sai? Per lui non significhi assolutamente nulla. >>
<< Ora basta! >>
Ad urlare era stato Vegeta.
<< Sono stato sin troppo paziente con voi! Là sotto c’è Kakaroth, e ho tutte le intenzioni di trovarlo! Non mi frega assolutamente nulla dei vostri compiti, tradimenti e roba varia, ora spacco questa cavolo di montagna e … >>
Si mossero tutti all’improvviso, tranne Vegeta, che restò fermo sul posto. Una decina di kunai piovvero attorno a Sai, nel punto in cui prima il gruppo stava discutendo. Alcuni si conficcarono al suolo, i restanti rimbalzarono sul corpo del saiyan.
<< Il tizio con gli occhiali … sai, odio essere interrotto. >>
Kabuto era comparso davanti a Sai.
<< Sai, pare che tu sia stato catturato, mi pare ci si possa fidare di te ancora per un po’. >>
Il ninja si voltò verso Vegeta.
<< L’ipotesi del sommo Orochimaru era corretta da quello che sembra, sei come l’altro. Nel caso fossi ricomparso, il mio maestro mi ha detto di chiederti di unirti a noi, come il tuo compagno. Sono certo che troverai quanto abbiamo da offrirti decisamente di tuo gradimento. >>
Vegeta scoppiò in una sonora risata, che incrinò l’espressione sicura di Kabuto.
<< Sai, avrei potuto anche darti retta, ma se c’è una cosa che non sopporto è l’essere preso in giro. Con me puoi avere anche visto giusto, ma non esiste assolutamente alcuna possibilità che quell’agnellino di Kakaroth si sia unito ad uno come il tuo capo. Comunque sembri sapere qualcosa, per ora ti voglio vivo. >>
In un attimo si portò alle spalle di Kabuto e afferrò entrambe le braccia del ragazzo. Si udì un sonoro crack, seguito da un urlo di dolore.
<< Bene, ora vediamo se hai voglia di scappare. Avanti, dimmi dove si trova Kakaroth! >>
Naruto fece un passo avanti, arrivando a pochi metri da Kabuto e Vegeta.
<< E non dimenticarti di Sasuke, voglio sapere dove si trova! >>
Nonostante il dolore, il ragazzo si sforzò di sorridere in maniera beffarda.
<< Avrete le vostre informazioni, ma temo che sarete entrambi delusi. Si trovano tutti e due nella parte più profonda della base, nel settore dei laboratori. Naruto, tu fallirai. Sasuke è ormai completamente votato alla vendetta, ti ucciderà se solo ne avrà l’occasione, e per quanto riguarda il tuo amico, beh … penso che dovrai parlarne direttamente col sommo Orochimaru. >>
La stretta di Vegeta sulle braccia spezzate si serrò.
<< Prega solo che sia vivo. Se mi avete privato della mia vendetta, non hai la minima idea di quanto potrà sembrati allettante l’idea di una morte rapida. >>
Un brivido scese lungo la schiena di Kabuto. Per la prima volta qualcuno gli aveva fatto provare un terrore superiore a quello che provava per Orochimaru, escluso l’essere nel laboratorio.
Yamato fece crescere dei rami attorno al corpo di Kabuto, così da bloccarlo completamente.
<< Ora sappiamo dove andare. Vegeta, cerca solo per un po’ di seguire i miei metodi, e sono certo che ognuno di noi otterrà ciò che vuole. >>
In quel momento però, il corpo di Sai si divise in decine topi di inchiostro, che si infilarono tra le pietre circostanti.
<< Maledizione, era una copia! Sakura, Naruto, muoviamoci, anche lei Vegeta. Se Sai riferisce ad Orochimaru quanto sta per avvenire, potremmo non trovarli più! >>
Sai si aggirava nei corridoi alla ricerca della stanza di Sasuke, riflettendo su quanto aveva appreso dalla propria copia d’inchiostro.
“Perché la volontà di Naruto di riportare Sasuke a casa è così forte? Come un fratello …”
Il giovane estrasse un piccolo quaderno dallo zaino. Ogni pagina da un lato del quaderno lo raffigurava mentre avanzava metaforicamente nel suo addestramento alla Radice, sconfiggendo avversari ed impossessandosi ogni volta delle loro armi. L’altro lato ritraeva un giovane biondo intento nella stessa impresa.
“È dunque questo che si prova per un fratello? È questo quello che provavo anche io?
Arrivò alla pagina centrale del quaderno, dove le due storie si univano.
Cosa voleva disegnare in quella pagina? Non riusciva più a ricordarlo, come non ricordava cosa fossero i sentimenti. Tutto era scomparso il giorno in cui la malattia aveva portato via suo fratello.
Sai sfogliò di nuovo la storia del ragazzo biondo, mentre altri topi di inchiostro gli portavano informazioni sulla posizione di Sasuke.
“La missione sta procedendo secondo i piani, l’omicidio di Sasuke Uchiha è alla mia portata, e tutti credono che io sia qui invece per allearmi con Orochimaru, la copertura ordinatari dall’onorevole Danzo. Allora perché esito? Perché non riesco a smettere di pensare a Naruto, e alla sua incrollabile fede in Sasuke?”
Era ormai vicino alla porta dietro la quale si trovava il suo obbiettivo, e sentiva i dubbi assalirlo sempre più violentemente. Aprì leggermente la porta, così da far entrare i suoi serpenti d’inchiostro. Sasuke sembrava addormentato.
<< Chi sei? >>
Il ragazzo non si era neppure voltato, continuando a restare sdraiato sul letto.
<< Mi hai scoperto, ma ormai ho il vantaggio dell’iniziativa. >>
<< Cosa vuoi? >>
<< Avrei dovuto ucciderti, ma ho deciso che tornerai con me alla foglia. Voglio scoprire la natura del legame che ti unisce a Naruto Uzumaki. >>
<< E mi avresti svegliato per una sciocchezza simile? >>
Sai fece appena in tempo a mettersi al riparo. La stanza era esplosa in un boato fragoroso e ora la luce del sole entrava limpida nel sotterraneo.
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