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DB - La storia mai raccontata!

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  • Kodinya proseguì per alcuni minuti con foga entusiasta un pestaggio furioso e cruento ai danni del Capitano: su questa fase taceremo, ed ognuno di voi lettori potrà immaginare nella propria mente il susseguirsi delle botte, magari pensando a come sfogherebbe la propria collera gonfiando di botte una persona che gli sta prepotentemente sulle scatole. Sta di fatto che, al termine del linciaggio, Sauzer era pieno di lividi bluastri che trasparivano attraverso le lacerazioni dell’undersuit viola, mentre della corazza non restava più nulla. Il viso era uno spettacolo raccapricciante, con il sangue amaranto scuro che affiorava da ferite sulla fronte e ai lati della bocca, gli occhi cerchiati di blu-nero e un grosso bernoccolo rigonfio sopra l’orbita dell’occhio destro; dalla bocca semichiusa si intravedevano alcune finestrelle nere, corrispondenti ai denti che erano saltati. Il danno doveva essere stato ancora più incisivo per la stabilità mentale del combattente, che versava in stato confusionale, dovuto al fatto che non si era mai trovato in così grosse difficoltà in combattimento. D’altro canto, non è che Kodinya non avesse subito colpi: ma, in confronto al nemico, aveva incassato meravigliosamente bene ogni offensiva.
    Jiaozi osservò, tra il divertito e lo sconvolto: «Questa donna è una furia cieca ed isterica! È decisamente meglio averla come alleata, che come nemica!»
    Yamcha a sua volta replicò: «In realtà credo che, tra i due, Sauzer sia dotato di un maggior assortimento di tecniche… non a caso è un guerriero di altissimo rango, a quanto sembra!»
    Tenshinhan aggiunse: «Però la ragazza ha dalla sua il fatto di essere più forte… e, oltre a questo, è arrabbiata a morte…» Il pensiero del treocchi era supportato dalla considerazione che, in una situazione analoga, anche lui si sarebbe comportato allo stesso modo per vendicare Jiaozi. «E può darsi che ci siano anche vecchie ruggini tra i due, che noi non conosciamo…»
    Il braccio destro del Re colse quel brevissimo attimo di pausa per tentare una nuova offensiva; con lo sguardo spiritato di una persona che non era ben presente a sé stessa, sibilò: «La classe non è acqua! Èpée de noblesse!» E, ancora una volta, la lunga spada di energia si accese attorno al suo braccio. Balzò in modo sorprendentemente agile verso la guerriera, e iniziò a rivolgerle un fendente dopo l’altro, che la donna riusciva a schivare solo grazie alla sua velocità superiore. L’abilità del guerriero d’élite nella scherma era talmente innata che si esibiva in quest’arte con movimenti naturali ed automatici, senza che la riduzione di lucidità mentale influisse sul suo stile. Da abile ed impulsivo moschettiere, scelse di eseguire una finta; spinse la spada di punta in direzione dello stomaco della donna, che indietreggiò per schivare la stoccata; a quel punto Sauzer si spinse nel tentativo di decapitarla, ma la ragazza, più rapida, si spostò in modo che fu la spalla destra a ritrovarsi sulla traiettoria del taglio: la lama energetica prima spezzò la spallina dell’armatura, poi penetrò in profondità fin dentro l’osso, ed in un secondo una larga apertura attraversava la parte alta del braccio, da cui fluiva abbondante il sangue di Kodinya. «Bastarda la miseriaaa…!!» imprecò la donna dal dolore che, unito alla lesione, rendeva l’arto superiore inutilizzabile in battaglia. «Ahahah!» rise sguaiatamente il guerriero. «Il primo braccio è andato…!» esclamò, lasciando presupporre che uno dei suoi prossimi obiettivi immediati sarebbe stato quello di colpire l’altro braccio.
    «Hai commesso la tua ultima mossa sbagliata, merda…» ringhiò la donna abbassando lo sguardo e stringendosi il braccio invalido. «Ma finché mi resta la mia velocità, nulla è perduto…» A queste parole, Sauzer si mise sulla difensiva: non riuscì però a vedere che Kodinya, a super velocità, portatasi alle sue spalle, gli sferrò una pedata con la punta del piede alla nuca. «Mi basta un braccio solo, coglione!» disse, sollevando il braccio sinistro e caricando tutta l’energia residua di cui disponeva in un colpo di grazia che sarebbe dovuto risultare fatale al Capitano; la guerriera sapeva che, perdendo sangue, da quel momento in poi si sarebbe indebolita; e ciò significava che ben presto lei sarebbe potuta finire alla mercé del nemico, e di conseguenza Kapirinha non sarebbe stata vendicata né resuscitata, com’era previsto dagli accordi. Quella che rimaneva era la sua sola ed ultima chance di mettere fine a quello scontro… con pensieri simili che le si concentravano in testa in meno di un secondo, Kodinya effettuò una torsione del busto portando all’indietro il braccio sinistro, riversandovi tutta la propria aura. «GAAARRICK…. CANNOOON!! MASSIMA POTENZAAAA!» urlò la donna, dalla cui mano sinistra proiettata in avanti scaturì la famosa onda viola di energia spirituale, in voga nel mondo dei Saiyan fin da tempi immemorabili. Il colpo si abbatté impietoso su Sauzer, i cui occhi sbarrati riflettevano la luce che incombeva sempre più verso di lui, mentre la sua bocca balbettava confusamente: «N-no… no, ti prego, no… non voglio morir…» Ma non arrivò a concludere il concetto perché, travolto dall’attacco, finì polverizzato. Fu così che l’uomo che aveva guidato per anni l’invincibile braccio armato di Cooler morì come un patetico codardo, spazzato via definitivamente da quella tecnica Saiyan che Kodinya aveva appreso anni addietro da Vegeta. Strano sentimento… adesso Kodinya avvertiva una forte spossatezza, dovuta sia all’ultimo attacco lanciato che alla sua condizione fisica debilitata; allo stesso tempo, era proprio felice, perché quello era il giorno in cui la famosa Squadra Sauzer aveva cessato di esistere… e la parte migliore era che a chiudere la partita era stata lei, la donna su cui i vertici dell’impero non avrebbero voluto scommettere! «Che figlio di puttana, però…! Non ne voleva proprio sapere di morire!!» rantolò, scendendo verso terra lentamente.
    A quella vista, i quattro allievi adolescenti esplosero in grida di festeggiamento. Fu Ganja a dare inizio al casino: «Gyeeeaaaaaahhh! Abbiamo vinto!!» esultò portando i pugni in alto in segno di trionfo.
    Soya commentò: «Dire che è stata eccezionale è riduttivo… la sminuisce! E la morte della sua amica non è stata vana.»
    Poi Kaya, Ganja, Ramen ed Ivanovich si presero sotto braccio e cominciarono a ballare sgambettando viva-cemente varie canzoni:
    «We are the champions, my frieeends!!»
    «Senza pensieri, la tua vita saràààà… chi vorrà, vivrà… in libertà… Hakuna Matata!!!»
    «Piantatela!» li rimproverò Soya. «…o l’autore di questa storia sarà citato in giudizio per violazione dei diritti d’autore!!» Loro non la piantarono, ed andarono avanti con altre canzoncine ancora, sulle quali glissiamo perché non vale la pena di seguire la loro baldoria, ma soprattutto l’autore non desidera in alcun modo che qualcuno gli faccia causa per ripetuta violazione dei diritti d’autore. Crilin tornò in quel momento, annunciando la vittoria di Gohan sul figlio di Freezer e chiedendo quali fossero le ultime svolte da quelle parti: «Ehehe… buon sangue non mente!» commentarono Tenshinhan, Yamcha e Jiaozi in riferimento allo scontro di Gohan; così gli amici si scambiarono due rapidissimi resoconti degli ultimi sviluppi delle loro vicende. In quel momento Kodinya scese dai terrestri reggendosi la spalla copiosamente insanguinata: ancor più pallida del naturale, con gli occhi infossati e cerchiati di nero, continuava a perdere molto sangue. Stancamente imprecò, dolorante: «Porco cazzo! Io vado a ricoverarmi in una medical machine per guarire da questa ferita, anche se vorrei assistere alla battaglia di Vegeta… sento che ci sta dando dentro con Cooler. Adesso voialtri… datevi una mossa, e andatemi a recuperare la bambolina dall’Oltretomba…»
    «Lascia stare la medical machine e prendi uno di questi» disse lanciandole un senzu, che avrebbe assicurato all’alta guerriera una magica guarigione immediata. «E poi andiamo tutti a seguire la grande potenza del tuo amico Vegeta!»
    Kodinya lo acchiappò al volo, e lo esaminò con calma. «E se fosse velenoso? Un modo per sbarazzarvi anche di me e non correre ulteriori rischi?? Badate che al primo sintomo di malessere faccio in tempo ad ammazzare qualcuno di voi…»
    Yamcha replicò sbalordito ancora una volta dalla diffidenza della donna: «Scherzi?? Guarda che qua ti ado-riamo tutti!!» disse, indicando gli allievi delle due scuole che la guardavano con gli occhi letteralmente a forma di cuoricini che pulsavano.
    Tenshinhan da parte sua aggiunse: «E poi, ne abbiamo mangiati anche noi… ricordi? Anche tu hai visto co-me ho salvato Crilin prima!»
    «Già… è vero» replicò, guardando il senzu. Poi, senza ulteriori indugi, lo inghiottì ricevendone in un secondo i prodigiosi effetti. «Perfetto! Sei guarita perfettamente, com’era prevedibile!» osservò Yamcha.

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    • Poi Tenshinhan, teso sul da farsi, commentò: «Incredibile a dirsi, ma siamo riusciti a sconfiggere i tirapiedi di quel Cooler!»
      «Già! Incredibile davvero! Sappiate che quei tre stronzi erano famosissimi, per essere davvero i più forti guerrieri di cui disponeva Cooler… a parte me! Ma questa è un’altra storia…» ghignò Kodinya, intimamente compiaciuta. «Cooler e Vegeta stanno già combattendo… com’era prevedibile, era palese che non ci avrebbero messo molto a venire alle mani! Non ci resta che fare affidamento sul Principe dei Saiyan e sperare che si riveli all’altezza!»
      Così il gruppetto si involò in direzione del campo di battaglia ove si stava svolgendo quello che, a tutti gli effetti, sarebbe stato il combattimento finale, che avrebbe segnato il destino della Terra e di molti altri pianeti. Crilin e Yamcha avanzarono una richiesta all’alta guerriera, affiancandola nel breve spostamento: «Scusa, volevamo chiederti un favore… potresti evitare di usare un linguaggio volgare e triviale? Sei diseducativa…»
      «Cazzomenefrega!? Scordatevelo, signorine…!» rispose Kodinya; seccamente, ma per la prima volta con un sorriso un po’ più sereno di quanto lo fosse stato negli ultimi anni.

      *****************************
      L’ANGOLO DELL’AUTORE
      E fu così che i nostri eroi riuscirono a disfarsi degli uomini di Cooler; ora non resta che seguire lo scontro finale tra i due esseri più forti dell’universo.
      Non mi pare che ci siano precisazioni importanti su quanto accaduto in questo capitolo. Dico solo, per chi non lo ricordasse, che la Tecnica della ninna nanna è quella usata dal maestro Muten nei panni di Jackie Chun contro Goku, nella prima serie; e poi in questo capitolo viene finalmente spiegata l’origine della super potenza di Kodinya.
      Vabbè, le poche citazioni sono molto famose (We are the champion, Hakuna Matata), immagino non ci sia bisogno di dire altro. Alla prossima!!

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      • Ahahah, che coincidenza
        Io mi devo leggere ancora il capitolo 35, sono un po' indietro... Ora comunque vado a dormire, domani (iniziano le VACANZE!) lo leggo xD

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        • Letto il capitolo 35! Assolutamente il mio capitolo preferito, la storia sugli antenati è assolutamente eccezionale, potresti fare una fanfiction incentrata solo su quello xD. Scherzi a parte, ti faccio davvero i miei complimenti, capitolo fantastico, a dir poco.

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          • Letto il 39!
            Sono contento che sia stata data una spiegazione al mostruoso power up di Kodinya, così come della citazione alla prima parte di DB: ottima idea ripescare una tecnica surreale ma assolutamente divertente, tra l'altro collegandola bene alla storia (il nuovo maestro della tartaruga dovrà pur essere a conoscenza di tutti i trucchi del mestiere del vecchio ) inserendola nel godibile siparietto Piccolo-Crilin

            Particolarmente ben scritta la seconda e ultima fase della battaglia tra i due più potenti guerrieri dell'esercito di Cooler, ho trovato poi divertenti gli ultimi scambi di battute del capitolo

            E, incredibile ma vero, i nostri terrestri ne sono usciti ancora vincitori, non solo grazie ai costanti allenamenti ma anche alla loro capacità, (forse ereditata da Goku), di crearsi almeno tanti alleati quanti nemici ovunque vadano.
            sigpic

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            • Ho letto pochi capitoli,ma mi bastano per dire che questa fanfic è SUUUUUUPEEEEEEEER (citazione di Franky,One Piece),davvero molto bello lo scontro tra Kodinya e Sauzer,poi sono morto dalle risate leggendo la citazione del Re Leone (Hakuna Matata XD) e il relativo rimprovero di Soya riguardo ai "diritti d'autore".
              Se già aver letto solo i capitoli 37,38 e 39 mi ha davvero appassionato,leggerò sicuramente tutti i capitoli precedenti,e comincerò a seguire per bene la Fanfic,per cui puoi ufficialmente annoverarmi come tuo lettore .
              Prossimamente... Dragon Ball R.S., il DB alternativo!

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              • Wow, un altro lettore che mi segue, ma soprattutto mi dà modo di scambiare opinioni!

                Cavoli, hai cominciato a leggere dagli ultimi capitoli!? Non avevo mai sentito di questo modo di avvicinarsi ad una fanfiction, ad ogni modo benvenuto e sappi che ogni commento sarà gradito. (specie se mi citi Franky SUUUPER ) Fammi sapere come procede la tua lettura, anche commentando capitoli pubblicati un bel po' di tempo fa.

                Posto subito il prossimo capitolo!

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                • Cap. 40: Il Re è Nudo.

                  Mentre gli amici di Goku stavano ancora disputando le ultime battute dei loro scontri, Vegeta aveva deciso di tenere fede al suo augurio di condoglianze rivolto a Cooler. Con un primo pugno aveva atterrato il Re, e immediatamente lo aveva raggiunto a terra per ingaggiare un breve combattimento corpo a corpo, che però non si dilungò per l’incapacità di Cooler di tenervi testa.
                  Pugno dopo pugno, calcio dopo calcio, nel giro di alcuni minuti Cooler finì senza respiro. Il Re si ritrovò gattoni, sudato e agitato, poggiando le mani al suolo ed ansimando. Era un dato di fatto che non sarebbe riuscito a contrastare il Saiyan, così come lo stesso Vegeta si rese conto ben presto che avrebbe potuto umiliare il nemico come e quando voleva; tuttavia scelse di proposito di prendersela comoda: «Sai che non ho usato ancora la mia massima potenza, vero? Posso senza dubbio ucciderti, e stai certo che lo farò…» e qui lanciò un sorriso sinistro, carico di con-vinzione e sicurezza di sé. «Però, odio tanto te e la tua famiglia che preferisco giocare un po’ e mostrarti – com’è che amava dire tuo fratello? Ah sì…! L’orrore più temibile dell’Inferno! Ahahahahah!» concluse Vegeta profondendosi in una sonora risata.
                  «Tu… Tu sei completamente folle, Vegeta!!» lo insultò il Re, con gli occhi sbarrati al colmo dell’indignazione.
                  «Mi tocca darti ragione! Quando mi trasformo in Super Saiyan, vengo colto dall’eccitazione e dall’euforia… una sensazione che cresce man mano che combatto! Dammi qualche minuto di tempo e mi implorerai di farla finita!»
                  «No! Non ti impl…» iniziò a rifiutarsi Cooler, ma non ebbe il tempo di formulare la frase che il Principe dei Saiyan gli piombò addossò attanagliandolo all’altezza dell’addome con una presa serrata tra le cosce. Quindi Vegeta ruotò su sé stesso e con un’acrobazia scagliò energicamente il fratello di Freezer contro un’alta e voluminosa roccia giallo ocra, che si frantumò al suo passaggio frenandone la picchiata e crollando su sé stessa. Vegeta bombardò i massi che co-privano Cooler con una miriade di raggi lanciati dalle due braccia che si spingevano in avanti e poi arretravano ad ogni colpo sparato come un’inarrestabile mitragliatore: era il suo famoso Renzoku Energy Dan, che ridusse in polverone e fumo marrone le rocce, facendone sparire una buona quantità come pulviscolo al soffio del vento; sotto le rocce, raggiunto dagli attacchi d’energia, il nemico ricomparve; adesso esibiva segni di scottature e graffi sul corpo, anche su quelle regioni in precedenza coperte dall’armatura, di cui ora non rimaneva che il ricordo. Cooler adesso appariva frastornato e frustrato, e proprio infierendo sul suo stato psicologico Vegeta si gettò a capofitto contro il nemico insistendo oltre con la sua offensiva. Con una violenta testata al petto lo spinse indietro di molti metri; portandosi sopra di lui a super velocità gli diede una martellata a due mani sulla testa. «Dal tuo stile, mi accorgo che non sai andare oltre le percezioni dei tuoi sensi… È un peccato, visto che percependo la mia forza tremeresti ancor più dalla paura!» disse, aprendogli il palmo della mano destra a pochi centimetri dalla faccia e lan-ciando una sfera d’energia dorata. Cooler, nonostante lo shock per l’esplosione, si fece venire una trovata: astutamente e lentamente, in silenzio, trovandosi semidisteso avvolse la coda at-torno alla caviglia del Principe dei Saiyan, che svettava fiero davanti a lui. Al momento giusto strinse la presa come un serpente tra le due spire, e tirò la gamba. Vegeta se ne accorse e lo derise sorridendo sornione: «Carina come idea…» Il Principe sollevò la gamba, e dopo qualche secondo di tira e molla tra i due, Vegeta strattonò la coda e si liberò, per poi afferrare l’appendice dell’alieno e sbatacchiarlo da una parte all’altra. Quando si stufò di quella tortura, gettò via l’avversario con disprezzo, come un sacco della spazzatura.
                  Fu allora che Piccolo fece la sua comparsa sul campo da battaglia: reggeva tra le braccia Gohan addormentato. «Buondì, muso verde!» lo salutò Vegeta, baldanzoso. «Ci ritroviamo, a quanto sembra…!»
                  “Quindi anche Vegeta è un Super Saiyan, come sospettavo.” notò il namecciano “Non che la cosa mi faccia piacere… ma, in questo momento, è ciò di cui la Terra ha estremo bisogno…”
                  Anche Cooler vide arrivare Piccolo e, rialzatosi, non poté che interrogarlo, stringendo il pugno con determinazione: «Tu, namecciano! Che novità mi porti…? Che fine ha fatto mio nipote??»
                  Piccolo fu asettico: «Mi dispiace dovertelo dire, ma dimenticalo… Tanto uno come te non ha bi-sogno di consolazioni…» Anziché un’isterica reazione esplosiva come chiunque si sarebbe aspettato dal fratello di Freezer, Cooler abbassò il capo, compunto, in silenzio. Tuttavia Piccolo non conosceva la misericordia, quindi ribatté: «Non so se il tuo dolore funereo sia sincero o sia tutta una sceneggiata, ma anche se fosse vero… beh, non susciteresti la mia compassione! Sei un essere perfido… Non perdonerò mai il modo in cui hai trattato quei due bambini, istigandoli ad un immotivato astio reciproco!»
                  In realtà Cooler era interiormente addolorato per la morte di Kreezer, in modo sincero e sentito. «Non mi aspetto che un misero plebeo come te possa capire cosa sono i sentimenti e i legami familiari, infatti! Non era mio figlio, ma un giorno sarebbe potuto divenire mio erede, se in fu-turo non avessi avuto figli miei. Peccato... aveva ottime potenzialità, e gli avrei permesso di svilupparle se avessi avuto il tempo di forgiarlo a mia immagine, e fargli dimenticare l'infanzia viziata che gli aveva assicurato quello scellerato di suo padre.»
                  «Se avete terminato i convenevoli…» si intromise Vegeta. «…io avrei una tortura da completa-re!»
                  «Vegeta…» lo ammonì Piccolo pacatamente. «Non esagerare. So che hai abbastanza potenza da sconfiggerlo subito: quindi uccidilo subito, senza indugiare oltre.»
                  «Non tollero intromissioni di nessuno! O taci e te ne stai in disparte a fare da scenografia, op-pure il prossimo sarai tu!» replicò il Saiyan adirato. Piccolo ringhiò; considerò che, nonostante tutto, Cooler perdeva energia progressivamente, e presto sarebbe stato annichilito; pertanto decise di tacere, ed assistere in disparte allo scontro, malgrado lo infastidisse l’idea di obbedire ad un ordine proveniente da Vegeta. Gli pesava dover riconoscere che il Principe aveva più di un coltello dalla parte del manico, ma il demone dalla pelle verde non avrebbe potuto agire al-trimenti.
                  Il Super Saiyan riprese, rincarando la dose: il battibecco con Piccolo lo aveva innervosito, e a farne le spese sarebbe stato il figlio di Re Cold, sul quale Vegeta avrebbe sfogato il nervoso. Quel martirio durò per alcuni minuti, durante i quali Vegeta continuò a riversare la rabbia e il disprezzo contro l’ultimo esponente di una famiglia che aveva usato, sfruttato e tradito non solo lui per circa un trentennio, ma tutto il suo popolo, per un millennio, per decine e decine di generazioni; alla luce di questi trascorsi, quanto era piacevole vedere il volto del sovrano de-formarsi ad ogni botta, il suo corpo nudo coprirsi di escoriazioni, in preda della sofferenza fisica e dell’umiliazione interiore, per non parlare delle fratture e delle emorragie interne? Il tutto senza mai infliggere alcun colpo realmente mortale. Per parte sua Vegeta, sebbene incarnasse la forza e la violenza del guerriero leggendario, cercava di mantenere un dominio sulle proprie capacità, chiaramente intenzionato a dispensare dolore.
                  Poco dopo arrivò il drappello dei combattenti terrestri al gran completo: Yamcha e Crilin con le due gemelle Kaya e Ganja sulle spalle, la sorella maggiore Soya, Tenshinhan, Jiaozi, Ramen e Ivanovich; con loro anche Kodinya, ormai loro alleata. Guidati da Crilin, andarono a poggiare i piedi su un’altura rocciosa che Piccolo aveva eletto come sua tribuna; il guerriero dalla pelle verde spiegò che Vegeta era enormemente più forte del fratello di Freezer, ma ciononostante preferiva seviziare il nemico piuttosto che porre rapidamente fine alla sua esistenza.
                  I cinque allievi delle due Scuole fecero gruppo fra di loro, spaesati e disorientati davanti allo spettacolo che si offriva ai loro occhi, ciliegina su una sconcertante torta a cui ormai assistevano da buona parte della mattinata. Li lasciava straniti persino Piccolo: chi diavolo era quello spilungone dalla carnagione verde? Non un altro nemico, sicuramente: si intuiva dal modo in cui si relazionava con i loro maestri. Soya sfatò le perplessità degli altri quattro, richiamando alla memoria gli eventi del ventitreesimo Tenkaichi, il più vicino nei suoi ricordi: «Majunior! Ecco chi è! Aveva combattuto al torneo Tenkaichi! Era fortissimo, nonché un grande esperto...»

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                  • Sul suo pianeta, Re Kaioh era particolarmente euforico per la piega che gli eventi stavano prendendo: «Siamo alla svolta! I tuoi amici, contando su intelligenza e coraggio, hanno vinto tutte le sfide che si sono trovati davanti! Quindi ora sulla Terra non è rimasto un solo scagnozzo di Cooler in grado di creare difficoltà… grazie anche ad un pizzico di fortuna, non lo nego…» Bubbles saltellava e mugugnava festoso.
                    «Eheheh…» ridacchiò Goku. «In effetti devo ammettere che la fortuna non guasta mai, in cir-costanze simili!»
                    «È vero che resta in giro ancora l’alieno più pericoloso… però dobbiamo festeggiare la sconfitta di tutti gli altri: quindi ti regalerò non una, ma la bellezza di due battute!»
                    «No, la prego, Re Kaioh!» si lagnò il Saiyan deceduto, parando le mani in avanti.
                    «Come no??» mormorò indispettita la divinità dalla pelle azzurra.
                    «Ehm… cioè…» Goku provò ad arrampicarsi sugli specchi conscio di quanto Re Kaioh fosse permaloso, e si offendesse facilmente quando si insinuava qualcosa in merito alla sua abilità in materia di freddure. «…perché è ancora presto per cantare vittoria… Cooler è ancora in circola-zione e, come tutti quelli della sua famiglia, non è un personaggio da sottovalutare!»
                    «Hai ragione, figliolo…» acconsentì il dio, mentre Goku tirava un sospiro di sollievo. «Allora te ne faccio una sola! Sai come si chiama l’eroe più mediocre del mondo? Su-per-giù!»
                    Per un attimo gli occhi di Goku si illuminarono. «Ma di quale mondo è? È forte?? Mi piacerebbe molto conoscerlo ed affrontarlo!»
                    «Non è un granché… insomma… su-per-giù!» E qui Re Kaioh scoppiò a ridere.
                    «Allora in tal caso preferirei affrontare Vegeta… possiamo tornare a seguire il suo combatti-mento?»

                    L’arrivo di quel pubblico servì per dare a Cooler un attimo di tregua: una breve sosta che, nell’intenzione di Vegeta, doveva servire a mortificare psicologicamente il potente sovrano: cosa poteva esserci di peggio per lui, essere superiore, se non essere sconfitto e svergognato da-vanti a un pubblico di plebei, per mano di un Super Saiyan? In particolare, poi, il Principe dei Saiyan chiamò a gran voce la sua ex collega: «Guarda come ti sistemo il Re! La cosa ti farà piacere, spero!» Ovviamente il Saiyan non stava ostentando i suoi risultati eccellenti per un puro sentimento altruistico, ma era animato solo dall’intento di deridere un avversario messo alle strette.
                    «Vi conoscete? come mai?» chiese Cooler con uno sguardo sospettoso, rialzandosi a fatica e con un occhio semichiuso...
                    «Eravamo colleghi, una volta… ci siamo conosciuti nello spazio! Hai altre domande? Fornirti delle risposte sarà l’ultimo favore che ti faccio, prima di donarti la morte!» spiegò Vegeta.
                    “Cazzo di merda, Vegeta… che minchia mi combini?? Quello mi ammazza, se sa che non gli ho mai rivelato dove abitavi…” imprecò la donna fra sé, resistendo alla tentazione di urlare come una forsennata. La paura ingeneratale dal re era tale da impressionarla nonostante egli fosse quasi sconfitto; il viso della ragazza cominciò ad arrossarsi. Quel “coglione” di Vegeta (tale era nella sua mente, in quegli istanti) stava rischiando di realizzare quella che era stata la sua ansia per più di un anno. Nel frattempo, Cooler ebbe qualche secondo per rimettere ordine fra i suoi pensieri; Kodinya proveniva da un pianeta che prima era appartenuto a Freezer, ma poi era passato sotto la sovranità di Cooler stesso, quando ancora le due parti dell’impero erano go-vernate separatamente. Dunque, in quegli anni i due erano stati colleghi… «E magari siete stati anche amici, in passato! Tu sapevi che questa scimmia viveva qui?!» sbottò il Re adirato, pun-tando un dito verso Kodinya. Prenderla in contropiede era l’unico sistema affinché la donna reagisse seguendo le sue emozioni, senza ragionare troppo. Infatti, ella arrossì: sulla sua car-nagione naturalmente lunare, l'imbarazzo assumeva una tinta rosea in corrispondenza delle guance, sul naso e sulla punta delle orecchie. «La tua reazione emotiva ti tradisce… i miei so-spetti erano più che fondati! Perché non hai parlato?» domandò il Re montando su tutte le furie. «Volevi forse proteggerlo? Non è certo così che farai carriera nel mio esercito!» La ragazza abbassò la testa e arrossì ancor più intensamente, come da sempre le accadeva quando rice-veva rimproveri dall’alto. Aveva voltato le spalle al suo sovrano alleandosi coi terrestri, ma l’abitudine la induceva a sentirsi avvilita davanti ad un rimprovero plateale.
                    «Lasciala stare!» volle zittirlo Vegeta. «Sono o non sono io il tuo obiettivo, il tuo nemico morta-le??» Cooler non prestò orecchio alle parole del Saiyan, dato che in quel momento gli interes-sava interrogare la sua subordinata: era un uomo di potere, e tale era ostinato a rimanere an-che se il nemico Saiyan era in procinto di avere la meglio su di lui. Per questo l’alieno si sollevò in alto, ignorando il Saiyan come se fino ad un attimo prima non stesse combattendo contro di lui. «Fammi un rapporto! Cosa sta accadendo? Perché i terrestri sono ancora vivi?? Dov'è il Ca-pitano Sauzer??»
                    «Sauzer è morto. L'ho ucciso io...» dichiarò con coraggio, ancora rabbiosa, fra i denti.
                    «Come? Come hai osato?? Era il mio uomo più valente, il mio servitore più fedele e devoto!» Nonostante i danni e le lesioni, Cooler – oltre ad essere fornito di forza bastevole a far fuori tutti i presenti tranne Vegeta – continuava a parlare con tono autoritario e perentorio. Tuttavia si rese conto di quanto quella notizia gli suonasse inverosimile: «Ma come hai fatto?»
                    «Sono più forte di lui. È stato lui a farmi arrabbiare, uccidendo la mia collega...»
                    «Dunque ti ho sempre sottovalutato: non sospettavo che una del tuo pianeta potesse arrivare a questi livelli di potenza, anche se sei la più forte esponente del tuo popolo! Ciò non toglie che hai violato la legge: eri a conoscenza del divieto, per voi ufficiali, di attaccare ed uccidere i colleghi più potenti! Sauzer invece era senza colpa: ha ucciso un soldato inferiore! Non importa il mo-vente.» “Dura lex, sed lex” avrebbe potuto aggiungere Cooler, se fosse stato un cultore di massime latine.
                    «Nella mia immensa magnanimità, ti offro la possibilità di rimediare: stermina questi terrestri. La mia élite di guerrieri dovrà essere vendicata. Avranno usato sicuramente mezzi disonesti e sleali per vincere… è impossibile che li abbiano sconfitti lealmente! Quando questa storia sarà finita e quando avrò sconfitto il tuo amico Vegeta, adotteremo tutti i provvedimenti del caso...» Le crudeli parole dell’alieno, udite da tutti i presenti, scatenarono l’ansia collettiva: se la donna avesse deciso di piegarsi alla volontà del suo capo, solo Piccolo e Gohan si sarebbero salvati, mentre il destino degli altri sarebbe stato segnato. Gli amici di Goku, consapevoli della propria impotenza, non riuscirono a fare altro che stringere i pugni e sudare freddo, mentre i loro allievi apparivano ancora più atterriti, anche se cercavano di mascherare la paura con espressioni determinate. Addirittura Kaya, posto che una delle due gemelle doveva necessariamente aprire bocca nei momenti più inopportuni, saltò in avanti insultando Cooler con disprezzo: «Ah stronzo! Ah dittatore! Ah fascioooo!!» Il monarca ignorò la provocazione di quella misera plebea, perché voleva che la sua subordinata gli mostrasse fedeltà alla sua causa uccidendo tutti, anche i più insignificanti. Piccolo ringhiò, appoggiandosi Gohan ancora dormiente sulla spalla, credendosi destinato ad eliminare a malincuore quella guerriera di cui non sapeva praticamente nulla, per poi finire ucciso da Cooler in persona se quel dannato Vegeta non fosse intervenuto al più presto. Però il Principe dei Saiyan, dalla sua posizione, si era avvicinato per sentire le baggianate che il fratello di Freezer stava proferendo.
                    «Non posso farlo… ho promesso loro che non li avrei uccisi, e del resto hanno battuto la Squa-dra Sauzer senza barare.» fu la risposta di Kodinya, che sillabò con coraggio ogni parola, cer-cando di non lasciar trasparire l’intesa che si era venuta a creare con i terrestri. Il tono neutro che usava nel parlare, però, venne interpretato dal monarca come una diserzione. «Hai ucciso Sauzer, e adesso rifiuti di eseguire gli ordini del tuo sovrano! Ti rendi conto che tali gravissime colpe fanno di te una traditrice!?» si sfogò il Re, furente, finendo per tossire sangue, dati i danni ricevuti in combattimento. «Questa insubordinazione ti costerà cara…» disse infine, lasciando presentire col proprio timbro vocale che, da lì a pochi nanosecondi, avrebbe tirato fuori il peggio di sé.

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                    • Un sonoro tonfo riecheggiò nell’aria: Vegeta a super velocità gli aveva sferrato un poderoso calcio sulla testa dall’alto, sbattendolo per l’ennesima volta al suolo. «Adesso basta! Hai giocato per un’ultima volta a fare il Re, ora smettila!» Scese verso Cooler, e piazzatosi davanti a lui prese la sua decisione: era spinto più che altro dall’idea che, avendo raggiunto lo stadio di Super Saiyan da poco tempo, e non avendolo mai utilizzato in un combattimento serio, a forza di giocare si sarebbe consumato ben presto, perdendo poco per volta quella schiacciante superio-rità che lo avvantaggiava rispetto al suo nemico. «Adesso basta… come guerriero posso dire di essere soddisfatto del nostro combattimento! L’orgoglio che ti derivava dall’appartenenza alla tua famiglia è stato fatto in mille pezzi, perché per la prima volta hai conosciuto qualcun altro che non solo può combattere alla pari con te, ma ti è superiore e di molto…» Il viso di Cooler si contrasse per le umilianti constatazioni del Principe. «E, alla luce della storia che mi hai narrato prima, la cosa più interessante di questa situazione sai qual è? È il fatto che questa persona sia un Saiyan! Non ho nemmeno dovuto usare la mia massima potenza, per sovrastarti! Aumenterò volentieri ancora, se vuoi… così avrai l’onore di morire con un colpo degno della massima forza di Vegeta, il Super Saiyan!» Per Cooler la scena era quasi mortificante: un Saiyan era padrone della sua vita, e stava per giustiziarlo davanti ad un pubblico di infimi terrestri e ad una soldatessa insubordinata. “Quasi” mortificante, abbiamo detto: per Cooler restava un’ultima carta; se l’avesse servita bene, la partita sarebbe stata ancora tutta da giocare. Non era ancora giunta l’ora della fine. «Sei pronto, Sua Maestà? Big…» iniziò a dire Vegeta, nel cui palmo si accumulava l’energia del colpo di grazia.
                      «Aspetta! La sfida non è ancora finita! Posso offrirti uno scontro migliore, Vegeta!» intimò Coo-ler. Il Super Saiyan si fermò. Piccolo, che malgrado la grande distanza sentiva ogni parola, fu colto da stupore. Cooler ridacchiò un po’, compiaciuto di aver attratto l’interesse del Principe. «Capisco: è la classica risata di delirio prima della morte…» sogghignò Vegeta.
                      Il primogenito di Re Cold si rialzò, con fatica maggiore che mai. Poi disse: «Se sei un vero Saiyan, ho una notizia che stimolerà la tua ambizione… Questo non è ancora il mio stadio più potente! Posso accrescere la mia forza…»
                      «Cosa? Non raccontare menzogne… Prima hai già raggiunto il 100% delle tue possibilità! Che altro vuoi fare?» lo contestò sardonicamente il Principe. «Ho visto coi miei occhi e provato sulla mia pelle tutte le versioni di Freezer… e tu non sei tanto diverso dal suo ultimo stadio! La tua evoluzione si ferma qui, lo so! A questo stadio, sei più debole di tuo fratello!!»
                      «Si vede che non mi conosci: questo stadio l’ho superato ormai da un po’…» spiegò con sguardo orgoglioso, con le palme delle mani verso sé stesso, come a volersi puntare i riflettori addosso. «Secondo te, come è possibile che io riesca a sfoderare la mia forza al 100% senza gonfiarmi i muscoli?»
                      «Gonfiare… i muscoli?» replicò sbalordito Vegeta che non capiva, poiché non aveva assistito alla mutazione finale di Freezer nella lotta contro il Super Saiyan Goku.
                      «Non lo sai? Questo è il nostro vero aspetto! Mio fratello, in questo stadio, poteva sprigionare la sua massima potenza solo adattando il corpo alla nuova forza. A me tutto questo non serve… perché io sono abituato a vivere in questo stadio. Non provo fatica, a differenza sua! E questo perché posso mutare ancora, ed evolvere in un essere superiore! Lasciami fare, Vegeta… e otterrai un nemico degno di questo nome! Con le mie nuove sembianze, andrò oltre ogni limite!» ghignò Cooler sinistramente. Con quale orgoglio e pienezza di sé Cooler era solito ripensare alla propria trasformazione definitiva, che lo rendeva l’essere più potente della sua famiglia! I suoi rapporti con Freezer erano sempre stati tesi, in quanto entrambi vivevano in competizione continua per la conquista del trono, che sarebbe spettato non al primogenito, ma al più potente ed abile in combattimento. Con suo sommo disappunto, quando raggiunsero entrambi la piena maturità fisica, il primogenito Cooler aveva dovuto ammettere che Freezer gli era superiore, a parità di livello evolutivo; il secondogenito non mancava mai di farglielo pesare, al punto da vantarsi che solo loro padre, il nobile Re Cold, era in grado di metterlo al tappeto in duello. Di una cosa Cooler andava fiero, però: se non altro, aveva avuto l'onestà intellettuale e l'umiltà di riconoscere che l'allenamento è fondamentale, se si vuole migliorare! È stato allenandosi strenuamente, impegnandosi e sottoponendosi a dura prova che scoprì una nuova forma di potenziamento... uno stadio evolutivo latente, verso il quale ogni membro della famiglia sarebbe innatamente portato, ma che solo i più perseveranti sarebbero stati in grado di raggiungere… e Freezer, nella sua superbia e pienezza di sé, non aveva motivo per perseverare. Il figlio minore di Re Cold, infatti, si considerava arrivato al top: che utilità avrebbe avuto, potenziarsi ulteriormente? A Cooler dispiaceva che anche suo padre fosse in sintonia col fratello minore su questo argomento: il vecchio Re riteneva che la loro famiglia fosse già la più forte dell'universo; per di più, coloro che erano immediatamente inferiori ad essi, erano già loro dipendenti! Così, dopo la fallita missione terrestre di Freezer e suo padre, Cooler – nell’ascendere al trono – si rammaricava sinceramente per lui: la sua ostinazione aveva portato Re Cold ad una brutta e prematura fine. Che amarezza: gli eventi non avevano permesso a Cooler di perfezionare il suo nuovo stadio, in tempo utile per poterlo mostrare al genitore. In fin dei conti, il nuovo Re reputava cosa buona e giusta che della mia famiglia fosse lui l'unico superstite. Ormai era il più forte in assoluto, e la legge di natura imponeva che fosse lui a dominare l'universo. La verità, però, era che la razza a cui appartenevano Cooler e i suoi parenti non otteneva grandi possibilità di miglioramento negli allenamenti fisici, proprio come accadeva ai terrestri. Il segreto della loro forza era la predisposizione genetica: erano forti perché tali nascevano, e lo sviluppo fisico della maturazione permetteva di accrescere naturalmente la loro forza. Il caso dei Saiyan – un popolo in grado di incrementare in modo esponenziale la propria potenza di base - era una situazione unica, che a buon diritto giustificava la nomea di “razza guerriera” per antonomasia. L'unico modo per superare i limiti della propria potenza, per una creatura ostinata e superba come Cooler, era quello di allenarsi non per sviluppare una potenza superiore a parità di stadio evolutivo col fratello, bensì quello di accedere ad un nuovo livello evolutivo, per spiazzare il genitore e surclassare definitivamente il fratello. Era l’insegnamento che si trasmetteva nella sua famiglia di generazione in generazione, risalente al sommo capostipite Frost, che lo aveva tramandato al figlio Chilled: “Ricordati, figlio mio! Noi non saremo mai sconfitti… in caso di bisogno, possiamo trasformarci e raggiungere una potenza che travalica ogni limite conosciuto!”
                      Davanti alle rivelazioni del Re, Piccolo si rivelava come di consueto più cauto e strategico del Saiyan, avvertendolo a gran voce: «Vegeta! Non cascarci! Uccidi subito quel mostro!! Dagli il colpo di grazia, prima di dovertene pentire!»
                      «Che intendi fare, Principe dei Saiyan? Darai retta ad un qualsiasi namecciano… o cederai al desiderio? Se io non mi trasformassi ancora, non potresti dire di aver sfidato il miglior combat-tente dell’universo alla sua massima potenza… Lo sai che uno come me non lo troverai più, neanche girando nello spazio per un milione di anni! Accetta la mia proposta… al tuo posto, ne sarei onorato!» La voce di Cooler, chiara e limpida, risuonava alle orecchie del Super Saiyan come un invitante e seducente canto di sirena ammaliatrice.
                      La brama di affrontare un avversario dalla potenza superiore su un piatto della bilancia, la ne-cessità di eliminare un nemico insidioso quanto prima e dare la lezione definitiva a quella fami-glia, riscattando l’onore del popolo Saiyan, sull’altro piatto… a quale delle due esigenze dare la prevalenza? Se non fosse stato un Saiyan dotato di grande raziocinio, Vegeta avrebbe ceduto immediatamente, senza resistere; invece il dilemma se lo pose, seppur invano: la sentenza era già scritta. «Muso verde! Mi sembrava di essere stato chiaro! Non accetto ordini da nessuno, io!» urlò, un po’ per riaffermare la propria autonomia in contrasto coi suggerimenti di chiunque, un po’ per genuino interesse verso un nemico che gli prometteva fuochi d’artificio.
                      Piccolo replicò, sotto gli occhi ansiosi dei terrestri: «Abbi buon senso per una volta, dannato testone! E se migliorasse a tal punto da metterti in crisi??»
                      «Non arriverà mai al punto da eguagliare un Super Saiyan! Di quanto vuoi che migliori?» Vegeta si girò verso il Re: «Eheheh… sembra che tu conosca bene noi Saiyan! Forza… trasformati, allora! Se non ti sfidassi al massimo della tua potenza, non sarei degno del titolo di Principe dei Saiyan, e dello stato di Super Saiyan che mi caratterizza! Ma soprattutto voglio vedere la mas-sima potenza di questo essere che si fregia del titolo di signore assoluto dell’universo, e scon-figgerlo nel suo stadio finale, per non avere rimpianti come guerriero!»
                      Con una risata di trionfo, Cooler si portò in alto verso il cielo, gridando: «Ti ringrazio, Vegeta! Oggi mi hai regalato la vittoria!! Ahahahahah!» Queste furono le sue ultime parole prima che l’alieno, avvolto da un’aura d’energia di un blu intenso, lanciasse un urlo profondo e sonoro che rimbombò per tutta la depressione di Zambookah, coprendo ogni altro suono. Iniziò così la me-tamorfosi.

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                      • «Dannazione! La sua aura è tanto colossale da scuotere il mondo! Sovrasta persino quella di Freezer quando venne sulla Terra!» commentò Yamcha, rievocando nella memoria i fatti di oltre due anni prima.
                        Crilin avrebbe voluto mangiarsi le mani per la propria impotenza: «Chi se lo aspettava che si sarebbe trasformato ancora?! Accidenti a Vegeta! Aveva la vittoria in pugno, eppure ha per-messo tutto questo!»
                        «Questo perché quel maledetto idiota combatte solo per appagare il suo egoismo!» spiegò Pic-colo, amareggiato. «Non gliene importa niente della salvezza del mondo!»
                        «Stiamo ben attenti…» ammonì severo Tenshinhan. «Fra pochi secondi comparirà il mostro di gran lunga più pericoloso che abbia mai minacciato il nostro pianeta…»
                        Nel frattempo, il processo di mutazione si stava compiendo. Nonostante non fosse a contatto con il suolo e galleggiasse a decine di metri nell’aria, la sua aura si comunicava all’aria e alla materia tutta, scatenando ovunque cataclismi sismici. Fu allora che Gohan si destò dal suo tor-pore e chiese a Piccolo di essere poggiato a terra, facendosi spiegare cosa stesse accadendo. Nel giro di nemmeno un interminabile minuto, Cooler crebbe di statura, e la muscolatura di-venne nel complesso ancora più imponente e massiccia. In corrispondenza delle placche ossee color ghiaccio che ricoprivano le spalle, si sollevarono delle escrescenze cornee; degli spuntoni ossei fuoriuscirono dagli avambracci e delle placche cornee blu comparvero su avambracci e stinchi, così come una copertura cornea color ghiaccio rivestì la punta della coda del Re. Il casco osseo che ricopriva il cranio si modificò: da esso si sollevarono quattro corna, due laterali e due puntate all’indietro. I suoi occhi si tinsero di un rosso acceso ed intenso, presagio di crudeltà. Ora che la trasformazione era completa, il Re piombò pesantemente sul terreno, davanti al suo sfidante. «Adesso il mio livello di combattimento è molto più alto… circa il doppio rispetto a prima! Sembra che voi Saiyan non siate i soli a saper travalicare i vostri limiti!» e qui il sovrano ridacchiò sommessamente. «Chissà come evolveranno ora le sorti del nostro scontro…! Quanto a voi…» si voltò, puntando il dito verso i cospiratori terrestri e Kodinya. «Prima vi costringerò tutti a prosternarvi davanti al sommo Re Cooler, e poi vi ucciderò… imparerete sulle vostre fragili pelli cosa significa tramare contro il vero essere più potente delle galassie!»
                        «Interessante… davvero interessante, Cooler!» commentò Vegeta, che sentì un brivido caldo di eccitazione corrergli lungo la colonna vertebrale; se avesse avuto ancora la coda, in quel mo-mento avrebbe scondinzolato come forse mai in vita sua.
                        «Soddisfatto, eh? Non solo la mia energia è stata ripristinata e raddoppiata, ma osserva il mio stato fisico…» disse, articolando le braccia e la coda con compiacimento. «La trasformazione è anche più efficace di quanto pensassi… tutti i danni che mi avevi inferto sono guariti! Motivo in più per andare orgoglioso di questo stadio evolutivo…»
                        «Meglio!» strinse le spalle Vegeta, beffardo. «Che piacere avrei avuto a lottare contro una mezza salma tutta ammaccata, quale eri fino a poco fa?»
                        «Ah, dimenticavo… la mia trasformazione ha un effetto collaterale: divento ancora più violento, e ambisco a vedere l’espressione della mia vittima in preda al dolore ed alla sofferenza! La vera battaglia comincia adesso: tu conoscerai il dolore, e sarà una vera gioia per me vederti piangere ed urlare come all’Inferno! Soffrirai… e verrai ridotto in pezzi!!»


                        ********************************
                        L’ANGOLO DELL’AUTORE.
                        Il titolo, che si richiama a una famosa fiaba di Andersen (“I vestiti nuovi dell’Imperatore”), rappresenta lo stato di inferiorità in cui Cooler si ritrova per buona parte del capitolo. L’ultima frase che avete appena letto è presa direttamente dal film di Cooler: l’alieno la pronunciava subito prima di trasformarsi davanti a Goku.
                        L’aspetto finale di Cooler lo conoscete, è quello visto nel film; però immaginatelo senza la mascherina da-vanti alla bocca, col suo solito viso (il “mio” Cooler è abbastanza logorroico ed altisonante, quindi DEVE po-ter parlare). Le altre caratteristiche a cui si fa riferimento (rigenerazione dei danni, aumento della potenza di circa il doppio) sono mie invenzioni: il film non dice nulla a riguardo, ma a me per il proseguimento della storia serviva che Cooler potesse finalmente combattere in piena forma e al massimo della sua vera potenza.
                        Scusate se ho usato il termine “fascio”, ma mi sembrava il modo più divertente con cui una come Kaya po-tesse esprimere l’insulto del “dittatore” a Cooler. Anche se nel mondo di Dragon Ball non c’è mai stato un regime fascista (o almeno, lo spero per loro: anche se in effetti ci sarebbe potuta essere una dittatura militare del Red Ribbon, o dell’Hitler del film di Janenba). :-D

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                        • Grandissimo capitolo, veramente piacevole da leggere.

                          Forse il miglior combattimento che hai descritto.
                          Coerenti e interessanti le riflessioni introspettive di Cooler, nonchè la spiegazione del perchè goda di una trasformazione in più.
                          Perfettamente in linea col suo essere un sovrano più maturo del fratello.

                          E non credo che Vegeta abbia stoppato Cooler proprio un attimo prima che attaccasse l'insubordinata solo per caso

                          Tra l'altro, Vegeta dice alcune frasi che l'odiato rivale Goku aveva pronunciato a Freezer o comunque nel combattimento con lui; giusto perchè i due, per quanto caratterialmente diversi, condividono proprio l'orgoglio in battaglia.

                          Ah, come dimenticare il renzoku energy dan: l'attacco più infame di budokai tenkaichi 2
                          A me la battuta sul fascio ha fatto ridere, ce la vedo proprio quella burina di Kaya dire una roba del genere


                          Bene, attendo il pestaggio del principe
                          Last edited by Ssj 3; 04 January 2014, 02:33.
                          sigpic

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                          • Originariamente Scritto da Ssj 3 Visualizza Messaggio
                            Tra l'altro, Vegeta dice alcune frasi che l'odiato rivale Goku aveva pronunciato a Freezer o comunque nel combattimento con lui; giusto perchè i due, per quanto caratterialmente diversi, condividono proprio l'orgoglio in battaglia.
                            E' una cosa voluta. In effetti Vegeta si trova nella stessa situazione di Goku Super Saiyan su Namecc, ossia schiacciante superiorità sul nemico. Ho semi-citato la battuta di Goku in quanto volevo che nelle parole di Vegeta si rispecchiasse allo stesso tempo la somiglianza tra i due (entrambi dicono stop ai combattimenti, in quanto soddisfatti), ma anche la differenza (Vegeta è deciso ad uccidere il nemico senza pietà).
                            Avevo pensato di specificarlo nelle curiosità di fine capitolo, ma poi ho pensato fosse meglio lasciare al lettore il piacere di rendersene conto da solo.

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                            • Ho letto i primi capitoli,piu` o meno fino alla fine della rimpatriata tra Vegeta e Kondinya, cioe` alla fine dello scontro Vegeta e Kodinya VS Peyote Team.
                              Allora,prima di tutto,sono rimasto sorpreso dal leggere la "scopata" di Kodinya (o Kondinya?) e Vegeta,in senso buono.
                              Sai,il concetto del Sesso e` un grosso Tabu` in una storia destinata ad un pubblico dai 14enni in su` ,ma nella maggior parte dei casi l'autore della storia probabilmente pensa:"Se scrivo una storia che puo` leggere un bambino di 10 anni o poco piu`,non psso fargli leggere contenuti di sesso." per cui limitano fortemente gli accenni ad esso,una fanfic del forum di Dragon Ball Multiverse intitolata "Dragon Ball RZ" e` un esempio,piccolo,ma pur sempre un esempio.
                              Con cio` sia chiaro,non sto affatto dicendo che tu hai fatto dei pesanti accenni al sesso!
                              Anzi,hai solo specificato il necessario,e cio` e` una prova del tuo enorme valore come scrittore,se un po` come un uomo sul ciglio di un precipizio.
                              Sei talmente in gamba che hai sia il coraggio di avvicinarti al bordo,sia l'equilibrio di non cadere.
                              In conclusione,quello che voglio dire e` hai TALENTO. MOLTO talento (e io non sono un impossibile ma neanche uno facile da accontentare).
                              Inoltre sono molto ben scritti gli scontri di Vegeta e Kodinya/Kondinya (?) con il Peyote Team,ma soprattutto molto originali e in stile One Piece (il mio manga preferito alla pari con Dragon Ball),adesso vista la passione la voglia che mi trasmettono i capitoli della tua fanfic,vedro` di mettermi presto in pari con la Fanfic e di seguirla per bene.
                              Ah e un'altra cosa,nel capitolo in cui per la prima volta appare Kodinya (?) hai messo sotto spoiler un suo disegno fatyo da te,come hai fatto?
                              Prossimamente... Dragon Ball R.S., il DB alternativo!

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                              • Chiariamo che si chiama Kodinya.

                                Ti ringrazio! Mi hai fatto un sacco di bei complimenti davvero! Anche se sono solo uno scrittore amatoriale, questa è la prima storia lunga che scrivo in assoluto.
                                Sulla parte "erotica" della storia ho scelto appositamente di non approfondire troppo i dettagli perchè mi sembravano fuori luogo. E' pur sempre Dragon Ball, e già anche solo accennare il tema è una scelta molto spinta! (i riferimenti sessuali di Toriyama di solito si fermano ad un umorismo da scuole medie tipo sulle tette o sul sedere - ma a me fa ridere ugualmente )

                                Non è un caso che ogni tanto si intraveda una comicità alla One Piece: anche io seguo quel manga e evidentemente ne ho assorbito un po' lo humour che dal punto di vista delle gag non è troppo dissimile da quello di Toriyama.

                                Ti ringrazio per aver scelto di seguire la mia storia, aspetto i tuoi commenti! Se hai perplessità chiedi pure.

                                Ultima cosa:
                                Per mettere un disegno (o anche una parte di testo scritto) sotto spoiler, puoi farlo solo dalla pagina a cui puoi accedere dal pulsante "post reply" sotto l'ultima risposta del topic. Lì vedrai una serie di altri pulsanti: per inserire uno spoiler devi selezionare la parte del testo da nascondere e poi, mentre è selezionata, cliccare il tasto spoiler. Quando posti la risposta, automaticamente avrai realizzato una casella spoiler.

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