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DB - La storia mai raccontata!

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  • Originariamente Scritto da VirusImpazzito Visualizza Messaggio
    Chiariamo che si chiama Kodinya.

    Ti ringrazio! Mi hai fatto un sacco di bei complimenti davvero! Anche se sono solo uno scrittore amatoriale, questa è la prima storia lunga che scrivo in assoluto.
    Sulla parte "erotica" della storia ho scelto appositamente di non approfondire troppo i dettagli perchè mi sembravano fuori luogo. E' pur sempre Dragon Ball, e già anche solo accennare il tema è una scelta molto spinta! (i riferimenti sessuali di Toriyama di solito si fermano ad un umorismo da scuole medie tipo sulle tette o sul sedere - ma a me fa ridere ugualmente )

    Non è un caso che ogni tanto si intraveda una comicità alla One Piece: anche io seguo quel manga e evidentemente ne ho assorbito un po' lo humour che dal punto di vista delle gag non è troppo dissimile da quello di Toriyama.

    Ti ringrazio per aver scelto di seguire la mia storia, aspetto i tuoi commenti! Se hai perplessità chiedi pure.

    Ultima cosa:
    Per mettere un disegno (o anche una parte di testo scritto) sotto spoiler, puoi farlo solo dalla pagina a cui puoi accedere dal pulsante "post reply" sotto l'ultima risposta del topic. Lì vedrai una serie di altri pulsanti: per inserire uno spoiler devi selezionare la parte del testo da nascondere e poi, mentre è selezionata, cliccare il tasto spoiler. Quando posti la risposta, automaticamente avrai realizzato una casella spoiler.
    In realtà intendevo come hai fatto a caricare il disegno sul computer e immetterlo nello spoiler.
    Scusa la mia ignoranza/inesperienza,purtroppo sono un utente mooolto alle prime armi (per caricare un immagine la prendo da Google immagini).

    Edit: mi ero sbagliato sul disegno,non e` sotto spoiler,pardon.
    Comunque mi piacerebbe sapere come caricare un disegnoda mettere come immagine nei post
    Last edited by Vegeth SSJ3 Full Power; 06 January 2014, 02:10.
    Prossimamente... Dragon Ball R.S., il DB alternativo!

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    • Sfruttando l'influenza ho letto tutti i capitoli in due giorni e devo dire che ho trovato la tua Fanfic molto piacevole sia per quanto riguarda il lato dei combattimenti, sia per quanto riguarda la parte introspettiva dei vari personaggi; menzione d'onore va sicuramente alla tue verve comica che in certi passaggi mi ha strappato più di qualche sorriso

      Mi permetto, avendo letto tutti i capitoli in breve tempo, di segnalarti qualche incongruenza che ho notato:
      - in uno dei capitoli nel quale narri il ritorno di Freezer sulla terra fai dire a Yamcha, mi sembra, che i terrestri hanno sconfitto i membri della squadra Ginew sul pianeta di Re Kaioh, salvo poi affermare più volte che non prendi in considerazione quei Filler;
      - in uno degli ultimi capitoli che ho letto Cooler afferma che Cold è più forte di Frezeer, ma dallo scontro che hai descritto mi pare di intuire proprio il contrario.

      Inoltre ti vorrei dare un consiglio personale da patito di rapporti di forza tra i personaggi quale sono; potresti inserire più spesso tramite battute dei personaggi o tramite la voce del narratore qualche paragone di forza come hai fatto nel caso di Gohan facendogli affermare di aver raggiunto il padre.
      Sempre rimanendo in tema sono rimasto un po' sorpreso dell'enorme potenza raggiunta da Gohan allenandosi, tra l'altro, saltuariamente, ma, d'altronde se Piccolo nel corso del manga ottiene dei power up difficilmente giustificabili non vedo perché il personaggio con più potenziale dell'opera deve essere da meno
      Non mi aspettavo la squadra Sauzer così "debole", nel film avevano sconfitto Gohan con relativa facilità e creato qualche grattacapo addirittura a Piccolo, mentre tu hai preferito porli al non troppo distanti dalla squadra Ginew.

      Per concludere non vedo l'ora di godermi l'atto finale di Re Cooler vs Principe Vegeta

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      • Ti ringrazio per essere diventato un mio lettore e commentatore attivo! E complimenti per questo pazzesco tour del force di lettura!

        Adesso vengo a rispondere alle incongruenze da te sollevate.

        Originariamente Scritto da marco ss3 Visualizza Messaggio
        - in uno dei capitoli nel quale narri il ritorno di Freezer sulla terra fai dire a Yamcha, mi sembra, che i terrestri hanno sconfitto i membri della squadra Ginew sul pianeta di Re Kaioh, salvo poi affermare più volte che non prendi in considerazione quei Filler;
        Oddio, ma davvero ho scritto una battuta del genere?? Non me lo ricordo proprio! Le cose sono due; o hai letto di fretta quel passaggio e hai capito male, oppure ho scritto io una cosa sbagliata. Se davvero la battuta incriminata esiste, puoi ignorarla tranquillamente: quello è uno dei passaggi only anime più incongruenti che ci siano e non lo tengo assolutamente in considerazione (un miglioramento simile per i terrestri in così pochi giorni? bah!).
        NB: è vero che di massima non tengo in considerazione l'anime, ma questo vale soprattutto per le scene incongruenti con il manga. Qualche scena "innocua" e non difforme dal manga l'ho tenuta (tipo Chichi che vuole partire per Namecc con Muten e Yajirobei, e infatti quella navicella spaziale è usata da Vegeta in questa fanfiction).

        Originariamente Scritto da marco ss3 Visualizza Messaggio
        - in uno degli ultimi capitoli che ho letto Cooler afferma che Cold è più forte di Frezeer, ma dallo scontro che hai descritto mi pare di intuire proprio il contrario.
        In realtà Cooler rievoca con la memoria quando Freezer lo facese rosicare facendogli presente che in vita sua era stato sconfitto solo da Re Cold - stessa affermazione fatta da Freezer contro Goku. Un confronto diretto tra Freezer e suo padre risale ad un passato che potrebbe essere più o meno lontano (per dire, anche risalente a trenta anni prima chi lo sa). Può anche darsi che con il tempo il rapporto di forza tra padre e figlio si sia invertito (per la maturazione fisica di Freezer e/o per l'invecchiamento di Re Cold), a cui si deve aggiungere il power up di cui Freezer ha potuto giovarsi, ossia la trasformazione in robot.

        Originariamente Scritto da marco ss3 Visualizza Messaggio
        Inoltre ti vorrei dare un consiglio personale da patito di rapporti di forza tra i personaggi quale sono; potresti inserire più spesso tramite battute dei personaggi o tramite la voce del narratore qualche paragone di forza come hai fatto nel caso di Gohan facendogli affermare di aver raggiunto il padre.
        Sempre rimanendo in tema sono rimasto un po' sorpreso dell'enorme potenza raggiunta da Gohan allenandosi, tra l'altro, saltuariamente, ma, d'altronde se Piccolo nel corso del manga ottiene dei power up difficilmente giustificabili non vedo perché il personaggio con più potenziale dell'opera deve essere da meno
        Non mi aspettavo la squadra Sauzer così "debole", nel film avevano sconfitto Gohan con relativa facilità e creato qualche grattacapo addirittura a Piccolo, mentre tu hai preferito porli al non troppo distanti dalla squadra Ginew.
        Proverò ad essere più preciso, anche se in generale preferisco dare un'idea più generale e meno ragionieristica dei rapporti di forza, e lasciare che siano i fatti a parlare per i numeri! Ad esempio per Cooler mi interessava mostrare come fosse ai livelli di un Super Saiyan, ma più debole di Freezer e quindi di Goku e di Vegeta.
        Per Gohan, mi interessava mostrare come con l'allenamento fosse riuscito a innalzare il suo livello di base (non arrabbiato) a quello che aveva raggiunto su Namecc durante la sua ultima sfuriata.
        Per Sauzer e i suoi, anche questa è stata una scelta voluta. Mi sono attenuto ad alcune coordinate presenti nel manga: i livelli di Zarbon e Dodoria sono già eccezionali rispetto alla media dell'esercito (altrimenti non sarebbero le due guardie del corpo e fedeli consiglieri diretti di Freezer), mentre i Ginew sono forze definite d'èlite, quindi deve essere quello il livello di riferimento per posizionare i Sauzer su una gerarchia delle forze. D'altro canto, volevo che Sauzer fosse più forte di Ginew, ma più debole di Kreezer (che a sua volta è il più debole della sua sacra famiglia, la cui forza deve per dogma rimanere ineguagliabile!).

        Detto ciò, presto arriverà il prossimo capitolo... spero di leggere tuoi commenti - positivi, negativi o dubbi che siano.

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        • Ecco il prossimo capitolo... il titolo dice praticamente tutto!

          Cap. 41: Toro Scatenato.

          «Se sei d’accordo» continuò a parlare Cooler «stavolta eviterei fin dall’inizio i soliti giochetti di riscaldamento, e combatterei seriamente fin da subito!»
          «Ottimo! Tanto ci siamo già scaldati a sufficienza… non c’è motivo di trattenersi!»
          «Che lo spettacolo abbia inizio!» si incitarono, reciprocamente ma in coro, i due contendenti, ripartendo nuovamente all’attacco. Seguì uno scambio accanitissimo di pugni e calci: Vegeta difficilmente riusciva a metterne a segno qualcuno, mentre il fratello di Freezer – oltre a parare i colpi dell’avversario – riuscì a infliggere una ginocchiata, poi una gomitata ed un colpo di karate. Lo stesso Cooler si meravigliava di quanto fosse stupefacente quella metamorfosi: era passato da una grave inferiorità ad una sovrastante posizione di vantaggio nei confronti del nemico. Fu sufficiente quell’offensiva scatenata per permettere a Vegeta di capire che la vittoria non sarebbe stata così scontata, né facile da conseguire; tanto più che si era consumato molto, mantenendo lo stadio di Super Saiyan per tutto quel tempo. Dopo essere stato forzatamente spinto ad indietreggiare per metri e metri, il Principe dei Saiyan capriolò decisamente all’indietro e dichiarò: «Ora va molto meglio, Cooler! Però… cosa accadrà, se ti lancio il mio colpo più potente, quello con cui poco fa stavo per distruggerti?»
          «Non ti resta che provare… sono tutto tuo!» replicò Cooler, apparentemente senza difendersi, facendosi a sua volta beffardo come lo era stato Vegeta nel round precedente.
          Infastidito dall’atteggiamento presuntuoso del Re, il Super Saiyan sollevò la mano destra orientandola verso il nemico e, avvolto da un’aura dorata, gridò: «BIG BANG… ATTACK!!!» Un’enorme, potentissima esplosione d’oro deflagrò con un rimbombo che investì tutta l’area circostante; il boato si spanse per decine di chilometri, trasmettendo ovunque dei terribili scossoni tellurici. Il bersaglio era stato centrato in pieno; che fine avrebbe fatto? Una spessa coltre di fumo e polvere lo avvolgeva.
          «Dinamitico al cuboo!» esclamarono le due gemelle con tanto d’occhi, come se stessero vivendo in prima persona dentro un film di fantascienza. Soya comprese in quell’esatto momento cosa intendeva Crilin quando sosteneva che il defunto Son Goku aveva una potenza tale da distruggere il mondo: dunque esistevano davvero combattenti la cui sola forza era in grado di mettere in crisi il pianeta intero.
          «Vegeta ha fatto passi da gigante…» osservò Crilin trepidante.
          «….ma temo non sia sufficiente!» completò Tenshinhan, scettico sulla base delle percezioni che captava. Infatti, quando un leggero venticello cominciò a diradare il polverone, iniziò a comparire Cooler. «Sorpresa… o forse non tanto?» interrogò sibillino il Re, avvicinandosi a Vegeta con aria minacciosa.
          «N-non capisco… era il mio attacco migliore…» ansimò, leggermente sudato, il Principe dei Saiyan.
          «Strano che tu non comprenda: fino a poco fa sembravi un grande esperto, molto sicuro di te… O forse non vuoi accettare l’idea che adesso sono io il più forte?»
          «Dannazione…!» borbottò Piccolo, serrando il pugno. «Sentite quanto è diminuita l’aura di Vegeta?? Invece Cooler è ancora in perfetta forma! Vegeta ha praticamente perso…» concluse secco e cupo il namecciano, mentre gli sguardi di tutti gli altri erano pervasi da acre tensione. Che ne sarebbe stato di loro e del mondo intero, se Vegeta avesse perso la sua battaglia, come era verosimile presagire?
          «Credo che sia il mio turno, Vegeta! Assaggia la potenza del Re dell’universo!! L’attacco speciale dell’essere la cui potenza trabocca da ogni recesso del suo corpo… COOLER ENERGY STORM!!» Con queste parole, Cooler diede il via ad una tecnica di elevata complessità: da tutto il suo essere si sprigionava una stratosferica bufera di energia spirituale, manifestantesi sotto forma di un irresistibile contraccolpo d’aria; allo stesso tempo, dalle mani e dagli occhi del Re scaturivano raggi ed esplosioni energetiche che grandinavano ineluttabilmente addosso a Vegeta. Quest’ultimo, ben presto, cominciò a soccombere e a ricevere ferite da quel caotico turbine di attacchi. Un colpo vagante colpì la rupe dalla quale Piccolo, Gohan, Crilin e tutti gli altri stavano osservando il combattimento, e d’impulso ognuno degli spettatori spiccò una volata verso l’alto per sfuggire alla rovina della roccia… tutti tranne Kaya e Ganja che non sapevano volare e, nel momento in cui tentavano di spiccare un balzo verso l’alto da vere atlete, lo sbriciolarsi della rupe fece loro mancare la terra sotto i piedi, e le due finirono inghiottite sotto le rocce. Il putiferio fu tale che nessuno ebbe modo di preoccuparsene, e le pietre che nascondevano le due gemelle vennero anche colpite da ulteriori colpi d’energia. La tempesta si prolungò ulteriormente per alcune fatali decine di secondi, forse alcuni minuti, durante i quali tutti i combattenti, dal più forte al più debole, finirono spazzati, rotolando per aria di centinaia di metri. Passato il finimondo, in quella zona del mondo non rimaneva essere vivente, animale o vegetale, ad eccezione dei due contendenti. Vegeta versava in condizioni critiche: l’undersuit presentava lacerazioni diffuse, e l’armatura era andata in pezzi. Nell’animo si sentiva anche peggio: doveva riconoscere che la massiccia offensiva del re era solo l’assaggio di quello che sarebbe accaduto nei minuti a seguire; al solo pensiero, il suo viso diveniva una maschera di frustrazione. Cooler continuò il suo contrattacco: a super velocità impercettibile, il figlio di Re Cold fece una giravolta e, con la coda come una frusta, abbatté Vegeta al suolo. Adesso il Principe era lungo disteso al suolo; il fratello di Freezer gli piombò addosso con perfidia, affondando il ginocchio nel ventre del Saiyan, all’altezza del diaframma. Il Saiyan sputò un abbondante fiotto di sangue scuro, e perse la trasformazione. Nel frattempo tutti gli altri, tranne le due gemelle, erano sopravvissuti: non avevano subito colpi energetici, ma per via di quel vento prolungato ciascuno di essi si era ritrovato trascinato a centinaia di metri di distanza, attanagliati dalla terribile angoscia scaturita da quel turbinio. Era stato automatico per gli allievi e i maestri ritrovare il campo di battaglia: anche se non era certo saggio presenziare a quella battaglia, davanti ad un mostro simile ogni angolo del mondo aveva il destino indifferentemente segnato. Tanto valeva essere presenti e assistere coi propri occhi agli eventi che avrebbero determinato l’esito finale! Quindi, radunatisi sul posto, assistevano alla disfatta di colui che fino a pochi minuti prima dominava lo scontro; colui che una volta tanto avrebbe dovuto indossare i panni dell’eroe, ma che da tale ruolo si allontanava minuto dopo minuto.
          Soya, in particolare, arrivata come tutti sulla scena del combattimento, venne gravata da improvviso senso di responsabilità ed una fosca paura. Comparve davanti agli occhi la paurosa visione di un cumulo di pietre color ocra da cui sbucavano un paio di gambe che calzavano pantaloni di tuta rossi rovinati. Ecco dov’erano finite, ecco perché non si vedevano più, ecco perché non accennavano a ritornare dopo la tempesta… Gli occhi le si riempirono di lacrime, e comprensibilmente divenne una fontana di lacrime che si agitava come una forsennata: “Le mie sorelleeeeeeeeee!! Perché?? Che avevano fatto di male???” Fu Crilin a placcarla immediatamente, cercando di consolarla ma soprattutto costringendola a mettersi in disparte. Yamcha strizzò gli occhi e digrignò i denti in un impeto di rabbiosa disperazione: le gemelle, quelle due scapestrate affezionate ed in gamba che, nel bene e nel male, avevano fatto irruzione nella sua vita, erano state annichilite come creature innocenti, vittime di quel dannato carnefice. La constatazione che le due gemelle erano passate a miglior vita addolorò Yamcha, ed atterrì Ramen ed Ivanovich, terrorizzati all’idea che loro stessi sarebbero potuti essere i prossimi a fare quella fine.

          «Re Kaioh! Non posso più stare qui impalato!» protestò Goku scalpitando. «Vegeta è stato sconfitto! Sono sicuro che potrei fronteggiare alla grande quel mostro… con l’allenamento che ho seguito qui, sono molto migliorato rispetto ai tempi di Freezer! Devo…»
          «È fuori discussione! Non pensarci nemmeno! Ciò che hai in mente è una trasgressione che va contro tutte le leggi dell’universo. Poi chi lo sente Re Enma??» disse tutto d’un fiato il Dio. Al contrarsi del viso di Goku in un broncio deluso, la divinità aggiunse con maggiore pacatezza: «Cerca di capire… ormai sei un defunto! Non appartieni più al regno dei vivi. Non puoi pretendere di intervenire ogni volta che un essere potente minaccia di compiere un’ingiustizia verso i deboli! L’universo deve imparare a difendersi dalle angherie anche da solo… è questa la crudele realtà.» spiegò con grave severità l’essere dalla pelle azzurrina. L’insegnamento era chiaro: la pace non è mai un valore acquisito definitivamente, perché le forze del male ordiscono senza sosta piani per far prevalere l’ingiustizia; dunque le forze del bene hanno il dovere di non adagiarsi mai, battersi continuamente e non aspettare l’eroe di turno che salverà la situazione. Ma non sempre è facile adeguarsi a questi dettami…

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          • «Ottimo! Cercherò sì di distruggerti, ma con moderazione! Così stasera cenerò con i resti del tuo cadavere! Poi, manderò giù la cena bevendoci sopra un bell’amaro invecchiato trent’anni, vecchio stile: dopo tutto, per l’ultimo Saiyan nonché il Principe, è un digestivo confacente… AHAHAH!» rise istericamente Cooler, riportandosi in posizione eretta davanti al Saiyan malconcio, per poi mollargli un calcio al fianco. «Come sai, il forte interesse che provo mi spinge a dedicarmi a te intensivamente, Principe delle Scimmie! Con calma, però… perché prima il Re ha degli affari urgenti da sbrigare!» si compiacque poi, ammiccando al gruppetto dei superstiti! «Voglio evitare che mi scappi, topolino… un - due - tre - quattro!» esclamò, scandendo ad ogni numero un raggio blu dal dito indice, mettendo fuori gioco i quattro arti del Saiyan.
            Posto ciò, in tutta ostentata tranquillità l’alieno si diresse verso il variegato pubblico che seguiva il duello. Solo allora Vegeta, lontano dai luminosi occhi rossi del nemico, cominciò a versare calde lacrime di disperazione.

            “Mannaggia al cazzo! Sapevo che Cooler ci avrebbe fottuti tutti! Se non può farcela Vegeta, non può farcela nessuno!” imprecò tra sé Kodinya, realisticamente pessimista.
            «Eccoci qua, signori!» ruggì Cooler, fissando soprattutto i quattro terrestri più forti ed il namecciano. «Non avreste dovuto sfidare la mia autorità! Riaffermerò la mia sovranità… potenzierò l’impero! La mia grandezza rinascerà su questo pianeta, qui ed oggi!!» Poi squadrò tutti i presenti, cercando di dare un ordine coerente alla furiosa crudeltà del suo impulso omicida. «Dunque! Cominciamo a fare piazza pulita dei vermi inutili! Voi tre avete tutta l’aria di essere degli insignificanti…» Si riferiva a Soya, Ramen ed Ivanovich, i quali rimasero impietriti dalla paura più ancora di tutti gli altri. La loro sorte era scritta. Cooler puntò la mano verso i tre malcapitati, e articolò le dita con angosciosa lentezza, quasi la sua mano fosse una tarantola dalle zampe pelose che zampettava addosso alla sua preda. Il risultato di questa mossa fu che i tre giovani vennero sollevati dalla forza mentale del nemico e avvertirono di essere in potere del terrificante mostro; iniziarono ad gemere per via del truce dolore.
            «F-Fermo, Cooler!! Non farlo, ti scongiuro!!» gridò Crilin in preda al panico più totale.
            «Ahahah! Implorami, miserabile… così mi piaci, quando fai il servile! » rispose il Re, al quale in quello stato era più che mai ignota ogni forma di compassione. Le idee che aveva sempre professato rimanevano identiche, ma la trasformazione aveva cambiato totalmente i suoi metodi, rendendo l’alieno un essere sadicamente ed accanitamente spietato. «È inutile che tu faccia l’altruista, tanto fra alcuni minuti vi ritroverete all’Inferno!»
            Lo spettacolo era straziante, ma la squadra degli amici di Goku sapeva di non poter fare nulla per contrastare quanto stava accadendo… Concentrando la sua abnorme forza spirituale nella mano, Cooler chiuse le dita come a voler artigliare un frutto maturo o un uovo, per spappolarlo crudelmente con forza. Soya istintivamente urlò: «Crilin... Crilin, AIUTOOOOO!»
            Il crescendo della sua voce si concluse in una rumorosa ed improvvisa esplosione collettiva del trio, delle quali rimase un irriconoscibile ammasso di frammenti pulviscolari e carni bruciacchiate. «Dannato bastar-do...» fu l'unico commento mormorato da Piccolo davanti a quella ostentazione gratuita di atrocità. Gli occhi di Jiaozi in un secondo cominciarono a versare copiosi fiumi di lacrime, Tenshinhan visse quel momento con amara frustrazione e delusione per sé stesso: “Tratta i tuoi allievi come se nella vita non avessero altra guida che te” gli aveva raccomandato il suo maestro redento prima di dargli l’addio… che guida sarebbe potuta essere un maestro incapace di proteggere i suoi discepoli? Il più addolorato, però, era Crilin: fra le persone appena assassinate c'era Soya, la sua Soya, quella Soya che per lui era il top, il cui semplice nome scandito lettera per lettera mille volte gli aveva ispirato un senso di dolcezza. Quella Soya che non si faceva scrupoli a mollargli un gancio al mento come modo per manifestargli il suo disappunto; la stessa Soya, suo pensiero, anima sua, che negli ultimi istanti della sua giovane vita aveva urlato verso di lui una richiesta di aiuto rimasta necessariamente inascoltata, per colpa della costante inadeguatezza del giovane uomo. Crilin si infuriò fino ad avere le lacrime agli occhi, povera anima dannata, al punto giusto da perdere la testa e attaccare a testa bassa il mostro: «Che tu sia maledetto, Cooler!!! Ti odio! Sei l'unico al mondo che non potrò mai perdonare... mai!!!»
            «È la guerra, amico mio... e in guerra è inevitabile che muoiano degli innocenti!» rispose ghignando il Re.
            A quelle parole, il pelato perse totalmente il controllo: sollevando la mano verso l’alto, plasmò e lanciò alla volta del tiranno galattico una miriade di Kienzan in sequenza, la cui fulmineità d’attacco lasciò sconvolti i suoi tre amici terrestri, nonché Gohan, Piccolo e Kodinya. “Soya... il tuo ricordo sarà il fuoco che alimenta ogni mio gesto...”
            “Ma che fa, non si scansa?? Non teme di finire affettato?” si chiese dubbioso Tenshinhan fra sé. Purtroppo, tuttavia, se Sauzer era riuscito a contrastare e deviare le lame circolari con la propria forza spirituale, Cooler non ebbe alcuna difficoltà a dissiparli a colpi di braccia e gambe come fossero di schiuma, generando una pioggerella di scintille. «Non erano un granché, sai? La tecnica è buona, ma l’energia è piuttosto scadente! Dovresti essere forte almeno come mio fratello per danneggiarmi seriamente!» osservò Cooler rivolgendosi al basso combattente, rimasto ansimante e privo di energie. «Una dimostrazione interessante... non pensavo che esistessero umani capaci di attacchi di questo tipo! Mi ricorda una delle tecniche speciali di Freezer! Normalmente, trovandomi davanti dei validi guerrieri, seguirei i metodi di mio padre e proporrei loro di arruolarsi fra le mie file. Tuttavia, con voi non lo farò: non mi interessa quale addestramento voi abbiate seguito, se è vero che avete sconfitto i miei uomini; ma tra un attimo sarà stato tutta fatica inutile, perché oggi la vostra vita si concluderà in un infelice fallimento! Vi pentirete di aver confidato in quel Vegeta contro di me!» Questa loro tacita alleanza con Vegeta, o per meglio dire la speranza nella sua vittoria, era interpretata dal suscettibile monarca come un’implicita sfida nei suoi confronti, proprio verso di lui, che non tollerava oppositori di sorta. Quanto era godurioso vedere quei visi più che terrorizzati! Essere Re comportava anche questo: la cupa disperazione doveva essere la vera pena che tutti gli insubordinati, i ribelli, i riottosi e i cospiratori avrebbero dovuto scontare, più ancora di tutte le punizioni corporali. «Un altro con il quale mi voglio divertire è la piccola peste mezzosangue, che mi ha privato dell’affetto del giovane Kreezer! Tuttavia, prima…» Si fermò un attimo: la prima vittima sarebbe stata… «Tu, soldatessa!» esclamò il sovrano additando Kodinya. La acchiappò per un braccio e la strattonò, scagliandola al suolo. «Come hai osato mettere in discussione la mia autorità?! Ahahah!»
            «Che facciamo??» disse Crilin in preda al panico; si sentiva in parte responsabile di ciò che la donna avrebbe subito di lì a poco. «Come possiamo aiutarla?!?»
            «Cosa vuoi che facciamo, stupido?!» replicò Piccolo, a sua volta nervoso. «Nessuno di noi ha un briciolo di possibilità di danneggiarlo!!» Già… anche se Gohan fosse stato in grado di mantenere un minimo di lucidità nel combattere nello stato di scimmione mannaro, divenendo di fatto il più potente dei superstiti, la sua forza non sarebbe stata nemmeno paragonabile a quella del fratello di Freezer (tralasciando il fatto che la coda gli era stata tagliata). Sarebbe diventato solo un bersaglio gigante, quindi più facile da colpire.
            Mentre l’alta guerriera provava a rimettersi faticosamente in piedi, Cooler piombò sul suo braccio destro, schiacciandoglielo all’altezza del bicipite, causandole la frattura dell’osso. Poi afferrò la mano e strappò il braccio dal punto di frattura. «Ahahah! Sei così fragile…! Potrei smontarti pezzo dopo pezzo! Però…» e qui sparò un raggio dal dito, cauterizzando la ferita. «… non voglio che mi muori dissanguata! Ho altri progetti per te, ora!» concluse, sogghignando sommessamente. Il monarca composto ed austero di poco prima era stato sostituito da un mostro a dir poco sanguinario, crudele e sadico, affamato dell’altrui sofferenza; consapevole del fatto che nessuno di quei deboli esserini avrebbe osato sfidarlo, si accingeva a dare alla sua subordinata un’esemplare lezione di obbedienza e fedeltà. Crilin e gli altri osservavano con rammarico le punizioni che venivano inflitte alla loro alleata. Cooler limitava i danni di proposito, sapendo che non era possibile alcun confronto verosimile tra lui e l’alta guerriera.

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            • Si dice che sia la necessità ad aguzzare l’ingegno; è ciò che doveva essere accaduto quando Gohan decise di impegnarsi nel trovare una soluzione. «Io un’idea ce l’avrei…» iniziò, e subito illustrò l’idea agli amici. «Che ne pensate? Tu, Piccolo?» domandò infine il figlio di Goku, interpellando in particolare il suo maestro, desideroso di riceverne l’approvazione.
              «Ma Kodinya potrebbe morire, nel frattempo…» obiettò Crilin. «È necessario qualche minuto, ma soprattutto molta circospezione per mettere in pratica questo piano!»
              «Se dovesse morire, la riporteremo in vita con le Sfere del Drago! E coì anche tutti i vostri allievi! Si possono riportare in vita molte persone contemporaneamente, no?» replicò il bambino con candore.
              Crilin guardò gli altri amici; poi, per non essere stato lui a farsi venire in mente quell’idea, chiese retorica-mente in tono di rimprovero: «Siamo degli imbecilli, vero?»
              Yamcha rispose: «Temo proprio di sì…» mentre Tenshinhan e Jiaozi arrossirono, abbassando lo sguardo.
              «Rimane il fatto che il tuo piano è pericolosissimo, Gohan… se Cooler ti scopre, sei spacciato, come mini-mo.» contestò ancora Piccolo.
              «Mi basta riuscirci, non mi interessa sopravvivere! Tra noi sono l’unico che può spuntarla con Vegeta…» disse con tono seriamente eroico e determinato il piccolo meticcio. «E poi, se ci riesco, vinceremo sicuramente. Potrete riportarmi in vita con le Sfere del Drago!» esclamò in conclusione, e per essere sicuro di non ricevere ulteriori nuove obiezioni dagli altri si allontanò, lasciando evincere che aveva intenzione di agire di testa sua; ma non senza essersi fatto dare un senzu e avere investito Piccolo di un fascio di energia. «Questa è buona parte della mia energia… so che la userai come si deve!»
              Prima di accingersi a mettere in atto la sua parte del piano, Piccolo comprese come i tempi del piccolo, pa-vido Gohan dell’età di cinque anni erano ormai un’epoca conclusa. Sparito Gohan, si rivolse ai quattro terrestri: «Forza… diamoci una mossa e proviamoci! Non abbiamo nulla da perdere, ormai!» Tenshinhan, Yamcha, Jiaozi e Crilin si posero alle spalle e ai lati del namecciano, poggiandogli le loro mani addosso; dopo aver caricato al massimo la propria energia, gliela cedettero, conservandone per loro stessi una minima quantità che avrebbe consentito loro quantomeno di galleggiare in aria. «Più di così non posso ottenere!» affermò Piccolo, una volta compiuta l’operazione. «Proverò a fare un po’ di resistenza… Gohan, Vegeta, siamo nelle vostre mani!»

              *****************************************
              L’ANGOLO DELL’AUTORE.
              Il titolo del capitolo è preso da un film con Robert De Niro (appunto, Toro Scatenato, in inglese Raging Bull). Mi sembra che rappresenti bene il modo di agire di Cooler nel suo nuovo stadio. La sua tecnica Cooler Energy Storm è una mia invenzione, che non esiste nel film originale.
              Quanto al Kienzan di Crilin, so che molti lo considerano una grande tecnica perché ha ferito Freezer (che è stato colto alle spalle e a sorpresa): in realtà io penso che sia una tecnica che permetta di ferire mortalmente nemici molto più forti di colui che la lancia; allo stesso tempo, però, un nemico molto più forte può esserne ferito se ha la guardia abbassata; se sta attento, però, può trovare un modo per neutralizzarlo.

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              • Mio dio,e` una figata come capitolo!
                Te lo devo dire,Virus,la tua fanfic va bene in meglio!Veramente!
                Prossimamente... Dragon Ball R.S., il DB alternativo!

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                • Capitolo maestoso, soprattutto da quando Cooler si scatena in poi; mette ansia pure al lettore

                  Il monarca mette i brividi, per la sua forza, ma soprattutto per la sua lucida follia!
                  Hype per il prossimo, spero arrivi il prima possibile
                  sigpic

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                  • Anche se non ho sentito la voce di tutti i miei lettori, vado avanti... questo è lo scontro finale, la tensione è altissima!

                    Cap. 42: Il Principe e il Re.

                    Piccolo era ormai carico, ed aspettava solo il momento più opportuno per attaccare Cooler, pur consapevole della scarsa utilità che avrebbe avuto ogni sua mossa. “Concentrerò tutta l’energia che ho in corpo nella gamba… se sarò fortunato, riuscirò a spostare quel mostro di qualche metro…”
                    Nel frattempo Gohan approfittava del tempo e della dedizione con cui il mostruoso sovrano infieriva sulla sua subordinata disertrice - trascurando Vegeta - per avvicinarsi con estrema cautela al Principe dei Saiyan, anche prendendo una traiettoria che raggiungeva il Saiyan purosangue girando alla larga. “Povera ragazza, c’è da averne compassione!” pensò il bambino. “Cooler è ancora più pazzo di suo fratello…”
                    Il figlio di Goku si meravigliò nel constatare che Vegeta, impossibilitato a muoversi, aveva il viso rigato da calde lacrime di sofferenza più interiore che fisica. Certamente non accadeva spesso di cogliere Vegeta divo-rato dalla disperazione, cosa che l’ultima volta era accaduta – non a caso – proprio davanti al fratello di Coo-ler. Era inutile… in Cooler, il Principe dei Saiyan riviveva la schiacciante superiorità che già Freezer aveva fat-to pesare abbondantemente su di lui. Era come se l’incubo si ripetesse e lo gettasse nell’angoscia più cupa. “Vegeta mi ha aiutato, contro Kreezer… a modo suo, è vero, ma ora è giusto che io mi sdebiti!”

                    Della povera Kodinya rimaneva solo l’ombra, rispetto alla combattente che aveva sopraffatto con tanta ag-gressività il Capitano Sauzer. La guerriera si sentiva la colonna vertebrale tutta sconnessa e scassata; è chiaro che erano stati sufficienti pochi colpetti dalla forza trattenuta a ridurla in condizioni pietose. Malamente distesa a terra, non aspettava che il colpo di grazia del Re, il quale volutamente tardava a finirla. Con la pun-ta ossea della coda, il sovrano la inchiodò al suolo trafiggendola per la coscia destra con la dura punta ossea della coda. «Non ti resta molto sangue, soldatessa… non dirmi che sei giunta al capolinea così presto!» la sbeffeggiò Cooler, guardandola soffrire dall’alto mentre ella, passivamente, accettava ogni dolore o botta inferta, con poco fiato persino per mugolare di dolore. Poi ritrasse la coda portando la punta insanguinata alle sue labbra nere, e la leccò con sguardo malignamente compiaciuto: «Ha un sapore eccezionale…»
                    Il Re era talmente dedito alla sua sadica attività di martirio da non accorgersi di Piccolo che, con tutta la for-za e velocità che aveva in corpo, gli piombò addosso sulla schiena con una ginocchiata precisamente centra-ta sulla regione in mezzo alle scapole del monarca. «Ma che diavolo…? È stagione di insetti molesti??» si stizzì il fratello di Freezer, come punto da una zanzara, per poi rendersi conto di avere appena subito quello che voleva essere un attacco in piena regola. «Ah, sei tu, quello di Namecc! Beh, in effetti attaccare alle spalle è una vigliaccata tipica della plebaglia infelice!» Con un salto all’indietro, il namecciano si collocò in posizione d’attacco. Anche se la sua resistenza sarebbe stata inutile dal punto di vista dei danni che avrebbe potuto infliggere, Gohan avrebbe avuto qualche minuto in più per attuare la sua parte del piano.
                    «Ahaha! Sei un bravo ragazzo, simpatico… perché hai deciso di morire così presto?» domandò Cooler a Pic-colo; sembrava che la trasformazione gli avesse conferito anche il dono di una inaspettata ironia. «Voglio concederti un unico tentativo prima di metterti al tappeto in modo definitivo. Lancia il tuo colpo migliore, namecciano… vediamo se riuscirai anche solo a scalfirmi!» Piccolo decise di accogliere l’invito del nemico, la cui spacconeria risultava utile al suo intento.

                    Riuscito ad avvicinarsi di soppiatto a Vegeta, Gohan si inginocchiò per potergli parlare a bassa voce. «K-Kakaroth…» sussurrò il Saiyan purosangue; la sua vista annebbiata e il suo disperato stato confusionale lo facevano straparlare, tanto che scambiò il figlioletto per il genitore. «Vai via… lasciami solo… non tollero la tua… presenza.» mormorò poi a mezza voce, faticosamente, cercando di camuffare l’amarezza con un simu-lato disprezzo, la cui vista annebbiata lo faceva straparlare. Anche in quello stato, il suo orgoglio - per quan-to ferito - restava una dote che non lo avrebbe abbandonato.
                    «Vegeta, non sono Kakaroth…» negò il bambino. «Sono Gohan… voglio aiutarti a vendicarti contro Cooler…»
                    «Non accetterò… il tuo aiuto… moccioso…» si stizzì Vegeta, ancora parlando a fatica. «Sei diventato davvero pres-» colpetto di tosse «… presuntuoso… lo sai?» concluse sogghignando.
                    Gohan si irritò, non tanto per l’insulto, quanto il fatto che Vegeta si mostrasse poco collaborativo: «Che vuol dire che non lo accetti? Non vuoi più vivere??»
                    «Non è questo... è che non voglio accettare aiuto da voi miserabili... non sarei felice, se vincessi grazie… a voi…» ridacchiò in modo soffocato.
                    «Ma ti sei ammattito?? Guarda che il destino di questo pianeta dipende da te! Non è il momento di agire da egoisti!» Gohan si arrabbiò, anche se in realtà era preparato a questo atteggiamento: immaginava che rag-giungere Vegeta di nascosto sarebbe stata la parte facile del piano, mentre cercare di convincerlo a collabo-rare sarebbe stato il difficile. Per questo prima, davanti agli altri amici, si riteneva l’unico in grado di persua-dere Vegeta a cambiare atteggiamento.
                    «Che vuoi che me ne importi… se questo pianeta viene annientato...? Sono un Saiyan…»
                    «Anche mio padre era un Saiyan… Anche quando ha scoperto che questo non era il suo mondo di origine, non lo ha mai rinnegato… l’ha sempre difeso da qualsiasi attacco nemico!»
                    «Toccante… eh eh… ma io non sono Kakaroth... » aggiunse il Principe, tossendo sangue.
                    «È la tua ultima parola? Sono contento di non essere un vero Saiyan, se essere Saiyan significa essere coc-ciuti al limite della stupidità!» Gohan fu colpito da un lampo di genio... “Ma certo! Ecco l’argomento giusto da usare!” pensò. Era ora di mettere in scena una piccola recita.
                    «Quindi non te ne frega nulla se tu, il Principe Vegeta, l’ultimo vero esponente della razza Saiyan, sarai an-nientato come un debole idiota e non potrai dimostrare la tua capacità geniale! Benissimo! Non ti importa se quel mostro confermerà di essere il più potente dell'universo! Se vincerà lui, agli occhi di tutte le razze dell'universo sarà dimostrato che Freezer e la sua famiglia erano imbattibili, che hanno fatto bene a sotto-mettere gli altri popoli, visto che l'esperienza dei Saiyan insegna che chi non serve fedelmente, muore... bel risultato, davvero! Dov’è il tuo orgoglio Saiyan in questo momento? Quell’orgoglio che desideravi tanto che mio padre trovasse, comportandosi in maniera spietata come te!»
                    Quelle parole toccarono nell’intimo l’orgoglio del Principe. E se il figlio di Kakaroth gli stesse offrendo una possibilità concreta di uscire vincitore dallo stadio d’impotenza che lo attanagliava al suolo? «Che diavolo ha in mente, marmocchio??» domandò Vegeta tutto d’un fiato. Gohan gli mostrò tra il pollice e l’indice, con un sorrisetto trionfante, il senzu che gli aveva portato: «Con questo, potrai combattere utilizzando le forze di cui disponevi poco fa… ed anche di più. Nessun altro di noi ti disturberà in battaglia, perché sappiamo be-nissimo di avere una forza insufficiente…»

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                    • Piccolo accolse l’invito di Cooler preparando una delle sue tecniche più efficaci. Era un colpo potente, ma che risultati avrebbe prodotto? Se non altro, avrebbe permesso a Gohan di guadagnare quella trentina di secondi in più, tempo necessario per il caricamento del colpo. Cooler avrebbe avuto la pazienza di attende-re? Era meglio distrarlo con delle chiacchiere futili: ormai l’euforia crudele e la sicurezza di sé lo rendevano diverso dal monarca posato e razionale che era stato fino a poco prima. «Sai, Cooler…? Ho ideato questa tecnica per uccidere Son Goku…»
                      «Anche tu volevi ucciderlo? Abbiamo qualcosa in comune allora…»
                      «Diciamo di sì… poi però…»
                      «Permettimi di bloccarti, amico mio!» lo interruppe con un ruggito derisorio. «Conosco questo trucco: il debole sciocco che cerca di guadagnare tempo! Datti una mossa, o ti ucciderò direttamente senza attendere oltre. Tanto ti ucciderò lo stesso…!»
                      «Obbedisco, Sua Maestà!» ringhiò sarcastico il demone dalla pelle verde, sulla cui fronte pulsavano le vene a causa dell’ingente sforzo. «Makankosappo!!» annunciò infine, slanciando di scatto le dita indice e medio appaiate all’indirizzo del tiranno: da esse scaturì un luminoso raggio d’energia dorata, avvolto da una spirale violacea… il temibile Raggio demoniaco della luce omicida trapassante. Altrettanto di scatto, Cooler allargò le braccia ed esibì il petto fieramente gonfio. Il raggio entrò in collisione con il torace del Re, indubbiamente lo colpì; eppure, si schiantò in una pioggia di scintille roventi.

                      No, non doveva accadere di nuovo, come con Freezer. Vegeta non doveva e non poteva permettere che la disperazione gli avvelenasse l'anima come era accaduto in quell'orribile, tremenda, indimenticabile occa-sione. Per questo Vegeta accettò di lasciarsi guarire; quindi masticò ed inghiottì il senzu, che procurò imme-diatamente il suo effetto miracoloso. Le ferite svanirono all’improvviso, cancellate da una rimarginazione istantanea; i quattro arti si rinvigorirono, acquisendo un ottimo tono muscolare; anche l’addome, che appa-riva schiacciato a causa della ginocchiata subita, tornò al suo normale tono. Pure le lesioni più gravi guariro-no: il Saiyan avvertì pienamente che le sue forze non si erano solo rigenerate, ma erano aumentate note-volmente. Era il famoso Zenkai Power, sulla cui efficacia - unita all’abilità strategica di Vegeta – Gohan faceva speranzoso affidamento. Sì… era il principe dei Saiyan: poteva farcela.

                      Concluso l’attacco, Cooler fissava il namecciano; il suo sguardo preannunciava le nuove beffe che era pronto a rivolgere allo sfidante. «Il nome che hai dato alla tua tecnica parla di effetto trapassante… ma io non vedo buchi nella mia corazza fortificata!» Per la seconda volta, l’abissale divario che separava Cooler da ogni altro gli permetteva di neutralizzare tecniche come il Kienzan o il Makankosappo, studiate per sconfiggere nemici ancor più forti di colui che le lanciava. «Sono troppo forte! C’è troppa differenza tra noi! Potrei uccidervi tutti in pochissimi secondi, tale è la mia velocità d’attacco… se siete vivi, è perché io ho DELIBERATO che mo-rirete lentamente e soffrendo! Ahahahahahah! E ora…»
                      Il volto di Piccolo divenne una maschera di furore impotente, e la fronte gli si imperlò di sudore freddo. «… il delitto di lesa maestà è punito con la pena di morte!» gridò infine il fratello di Freezer, deciso a giustiziare Piccolo; ancor prima che potesse compiere qualsiasi gesto, tuttavia, un attacco massiccio lo investì con una potenza inaudita, scaraventandolo lontano di molti metri. Con la furia di un bisonte e con un vigore rinnova-to, Vegeta aveva assalito bestialmente Cooler, e da Super Saiyan lo fissava con i suoi occhi verde acqua cari-chi di odio e desiderio di riscatto.
                      «Altolà, mostro! Prenditela con qualcuno al tuo livello!» gli intimò, puntandogli addosso l’indice accusatore. Pur con l’uniforme da combattimento lacerata in più punti, Vegeta riusciva ad inculcare soggezione nei suoi uditori; lo stesso Cooler non rimase indifferente a quell’atteggiamento, ma ne apparve seccato. Lanciò alcu-ne rapide occhiate significative a Kodinya, a Piccolo e Gohan e ai terrestri: desiderava che la sua amica ve-nisse allontanata dal campo di battaglia e che allo stesso modo tutti loro ne stessero alla larga. Anche Cooler capì il significato di quegli sguardi ed atteggiamenti; puntò il palmo della mano verso la soldatessa, deciso a farla finita, quasi a voler fare un torto al Super Saiyan. Ancora una volta Vegeta si mostrò più rapido di lui, e con un poderoso pugno alla guancia lo fece arretrare tanto che il Re dovette frenarsi facendo leva sulle gambe e creando attrito con il terreno.
                      «Il tuo nemico sono io, e nessun altro!» tuonò adirato il Principe. «Dimenticati dell’esistenza di questi rifiuti e concentrati sul nostro duello!»
                      Piccolo, con le spalle protette da Vegeta, ne approfittò per trarre in salvo Kodinya e caricarsela in spalla; la ragazza si lamentò e gemette per i dolori che la pervadevano in tutto il corpo.
                      Cooler interrogò Vegeta: «Che novità è questa? Come hai fatto a riprenderti?? I Saiyan non hanno poteri speciali rigenerativi o curativi, questo lo so per certo!»
                      «Magia…!» rispose Vegeta. «Quello che conta sul serio…»
                      Kodinya, per quanto malandata, si sentì in vena di fare una battuta: «Scommetto che ora dice una delle sue frasi fighe da Saiyan… ahah…»
                      Il Principe infatti completò: «… è che noi Saiyan diventiamo più forti, quando ci riprendiamo dalla morte!»
                      «Ahah… eccola lì… questa era una delle mie preferite… ahah…» ridacchiò stancamente e con dolore Kodin-ya, ad occhi socchiusi.
                      «Sembra che tu lo conosca molto bene, eh?» sogghignò Piccolo, portandola addosso di peso.

                      Vegeta sembrava determinato a concludere presto e definitivamente la battaglia. «Bada bene, Cooler! Non ho rinunciato al proposito di sconfiggerti al massimo delle tue forze! Altrimenti, non sarei degno della mia razza guerriera! Giocheremo a carte scoperte! Basta con le tue solite ciance altisonanti…!»
                      «Ottimo! Le definisci “ciance altisonanti”… e tu saresti un nobile?? Un vero aristocratico deve sempre aspi-rare alla perfezione! Per questo non aspiro alla vita eterna, a differenza di mio fratello… non mi interessa rimanere in eterno nell’universo. Trovo molto più affascinante consegnarmi per l'eternità alla Storia e, da lì entrare nella leggenda… ed essere ricordato come Cooler, l'Eccellente, l'essere più potente mai esistito, al cui ricordo tutti i visi si contrarranno per il terrore. La mia vita sarà sufficientemente lunga da permettermi di assaporare lo splendido sentimento della supremazia su tutti i popoli, su tutti i pianeti! La vittoria che conquisterò qui ed oggi erigerà in mia memoria un monumento eterno più duraturo di qualsivoglia metallo del cosmo!»
                      «Sei solo un megalomane! Per i miei gusti, parli un po’ troppo: quasi quasi, preferivo Freezer! Anche se siete entrambi ugualmente bastardi…»
                      «Lo prenderò per un complimento, nonostante il paragone con Freezer. Il sangue non è acqua! Ma se le pa-role non ti bastano più e pretendi fatti concreti… presto sarai accontentato!» rispose il primogenito di Re Cold. Dai lati del suo viso scaturì una maschera facciale che avrebbe protetto il suo viso, adombrandolo e lasciando che rilucessero sinistramente solo i suoi occhi rossi. Da quel momento in poi, il monarca sarebbe stato un mostro muto, bramoso di perseguire obiettivi di gloria facendo mostra della sua incredibile potenza combattiva.

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                      • Kodinya, Piccolo e Gohan si riunirono ai quattro umani. Messo piede a terra, Kodinya ebbe un fremito e non riuscì a trattenere un colpo di tosse: dalla sua bocca fuoriuscì un getto di sangue, sintomo di chissà quante membra sconquassate.
                        «Buone notizie, Kodinya!» disse Crilin andandole incontro, imitato dagli altri amici. «Dei due senzu che ci restano, uno è tutto tuo, mentre l’altro lo terremo di riserva per Vegeta! Te lo meriti: senza di te, può anche darsi che a quest’ora saremmo in partenza per l’Altro Mondo!» Era solo merito del fatto che Cooler volesse punire esemplarmente la guerriera, se aveva tralasciato momentaneamente di uccidere gli amici di Goku.
                        Yamcha aggiunse: «Fortunatamente sei sopravvissuta!»
                        La donna masticò il fagiolo e si sentì subito meglio. «Puoi dirlo, stallone… ho avuto un culo pazzesco!»
                        Yamcha scosse la testa; Crilin, costernato, osservò: «Mi spiace che il braccio non ti sia ricresciuto… ma i sen-zu non hanno proprietà rigenerative per intere parti del corpo mancanti…»
                        «Cazzo vuoi che ti dica… diventerò mancina!» ribatté la donna sorridendo e fingendo ottimismo. «Sempre meglio della lapide, no?»
                        Con la riunione del gruppo, i superstiti, sfuggiti ai pericoli del campo di battaglia, si posero ad assistere al combattimento che prometteva di cambiare le sorti dell’universo. “Vegeta… fatti coraggio ed in bocca al lupo…” augurò mentalmente Kodinya. “… tanto lo so che sopravvivi sempre, tu!”

                        I due nemici giurati, tacitamente d’accordo, iniziarono a prendersi a pugni e calci; il miglioramento di Vegeta era stato netto e considerevole, ed ora riusciva a tenere perfettamente testa all’alieno. Il confronto si asse-stò per alcuni minuti su un formidabile ed assatanato corpo a corpo, nel quale ognuno dei contendenti ri-versò la propria risolutezza cercando di scrutare la vera potenza nemica. Di tanto in tanto, sia Vegeta che Cooler interrompevano lo scambio di colpi fisici per lanciare onde di energia, nel tentativo di indebolire l’avversario. Una cosa, però, era chiara ad entrambi: ora le loro forze si equivalevano, o tutt’al più differivano di poco. La battaglia non sarebbe stata solo uno scontro fra due grandi potenze, ma anche fra due menti eccelse del combattimento. Per questa ragione, Cooler ritenne opportuno ricorrere ad uno stratagemma. Muovendosi a velocità rapidissima, il tiranno lasciò nell’aria una trentina di immagini residue, ciascuna nell’atto di compiere una mossa diversa dall’altra; tutte circondavano Vegeta.
                        «Pazzesco! Che abilità…» commentò Kodinya. «Ha lasciato degli ologrammi… non ho mai visto questa tecni-ca usata a livelli simili…»
                        «Cooler si crede scaltro, ma non è nulla che possa spiazzare Vegeta…» ribatté Piccolo.
                        Infatti il Super Saiyan, senza un minimo di esitazione, si diresse alla volta di una delle copie del Re che stava per lanciarsi in picchiata a tutta forza. Con un calcio effettuato ruotando su sé stesso, Vegeta abbatté verso il basso il nemico. Cooler precipitando pensava: “Non ha esitato un attimo nell’individuarmi! Deve avere la capacità di presentire i movimenti dell’avversario! Una tecnica notevole… se fosse vero, ciò andrebbe a suo vantaggio…”
                        Desideroso d’ottenere la conferma del suo sospetto il Re, poco prima di impattare al suolo, capriolò su sé stesso e, a super velocità, raggiunse il Saiyan fingendo una gomitata al ventre; all’ultimo momento, mante-nendo la super velocità si scansò per infliggere al Saiyan una martellata a due mani. Vegeta avvertì il movi-mento nemico, lo afferrò saldamente per il polso destro e, spiazzandolo, lo scaraventò nuovamente al suolo.
                        “Devo stare molto attento…” pensò Cooler rialzandosi. “Ora so che riesce a prevedere i miei movimenti; ciò significa che trucchi come le finte e le immagini residue non lo traggono in inganno! Soprattutto, lui inten-zionalmente non me ne ha fatto parola, quindi non deve sapere che io so!”

                        **********************
                        L’ANGOLO DELL’AUTORE.
                        L’idea che Cooler possa non subire effetti dal Kienzan o dal Makankosappo è mia; nel manga non viene mai detto che questi colpi possano essere neutralizzati, ma io ho immaginato di sì, e la cosa mi sembra verosimi-le. È un po’ come quando Jiaozi non riusciva ad utilizzare i suoi poteri telecinetici su Nappa, per via dell’eccessiva differenza tra le loro forze.

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                        • Buon capitolo, la mia parte preferita è stata la battuta di Kodinya, ma anche "l'obbedisco, sua maestà" del leggendario Piccolo

                          Mi aspettavo almeno qualche bruciatura da makankosappo, in fondo non c'era solo la sua energia in quel colpo, o no?

                          Un appunto: in un capitolo (uno dei più incongruenti, ma vabb&#232 del manga, mirai Gohan e Trunks constatano che se ci fossero stati ancora i senzu il braccio del mestizio sarebbe ricresciuto.
                          Quindi, Kodinya non dovrebbe diventare mancina per forza

                          Molto interessante la fase preliminare dello scontro finale, dà un'aria tattica senza ridurre il tutto a "sono diventato più forte di te, quindi automaticamente di distruggo" e che rende almeno un po' incerto l'esito del confronto.
                          sigpic

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                          • Originariamente Scritto da Ssj 3 Visualizza Messaggio
                            Mi aspettavo almeno qualche bruciatura da makankosappo, in fondo non c'era solo la sua energia in quel colpo, o no?
                            Fondamentalmente in quel colpo c'erano Piccolo+Gohan (+ i quattro terrestri, la cui somma delle potenze è molto ben inferiore al solo Gohan). Ho pensato che quando Piccolo funge da diversivo contro Freezer, riesce a farlo volare via con un calcio, solo perchè Freezer era fuori guardia, ma non gli lascia nemmeno un livido. Per fare ottenere una bruciatura seria a Freezer è stata necessaria la Genkidama, mentre qua il rapporto di forze tra Cooler e Piccolo è tale da rendere il namecciano una vera nullità contro il Re. In proporzione c'è molta più differenza tra l'attuale Cooler e l'attuale Piccolo, di quanta ce ne fosse tra il Piccolo di Namecc e il Freezer che si è buscato la Genkidama.

                            Originariamente Scritto da Ssj 3 Visualizza Messaggio
                            Un appunto: in un capitolo (uno dei più incongruenti, ma vabbè) del manga, mirai Gohan e Trunks constatano che se ci fossero stati ancora i senzu il braccio del mestizio sarebbe ricresciuto.
                            Quindi, Kodinya non dovrebbe diventare mancina per forza
                            Mi ricordo anche io di quel capitolo. Nello scrivere la mia storia, però, ho pensato che:
                            - quella frase era formulata da Trunks del futuro (che non ha mai usato un senzu in vita sua) e Gohan si limita a dargli una risposta del tipo "vabbè, ma ormai è inutile piangerci sopra". Non reputo la risposta di Gohan come una affermazione decisiva sui poteri dei senzu, mi pare una cosa detta tanto per sdrammatizzare senza entrare nel merito.
                            - nel merito, mi sono chiesto: se ad uno viene amputato un braccio, siamo sicuri che i senzu potrebbero ricreare DA ZERO intere ossa, muscoli e tendini? un conto è se l'osso o l'organo è rotto o spezzato in parti: in quel caso il senzu dovrebbe solo saldare le parti. Ma ricrearle da zero... insomma, ho optato per la soluzione che hai potuto leggere.

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                            • Tra l'altro quel capitolo è un palese errore dell'autore,corretto con lo Special TV in cui non si fanno riferimenti a proprietà rigeneranti dei Senzu.
                              Prossimamente... Dragon Ball R.S., il DB alternativo!

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                              • Ecco qua un nuovo capitolo! Nuovo e determinante, oserei dire...

                                Cap. 43: Scacco Matto!

                                “Cooler non lo ammetterebbe mai, ma sento di essere più forte di lui! Non di molto, lo so… ma posso farcela!” Questo fu il commento mentale di Vegeta, il cui volto impassibile celava ogni spiraglio di sicurezza di sé, attento a non mettere il Re al corrente dei suoi pensieri. Il primogenito di Re Cold schizzò dal basso a velocità impressionante, tanto che solo Vegeta riuscì a scorgerne gli spostamenti. Arrivato a distanza ravvicinata rispetto al Super Saiyan, con dei rapidissimi movimenti delle braccia lanciò dalle dita delle mani una serie di raggi di energia azzurri, di portata più ampia rispetto ai tradizionali Cooler Beam dall’effetto perforante. Il Principe tentò di respingerli, ma la loro velocità era tale che qualcuno gli sfuggì e lo colpì in particolare al viso; a differenza dei soliti raggi, questi ultimi avevano la particolarità di produrre delle piccole esplosioni una volta a contatto con il loro bersaglio. Il Re approfittò di quei nanosecondi di stordimento dell’avversario per infliggergli un pugno disarmante ad altezza dello sterno; subito dopo, un calcio alla bocca dello stomaco; infine afferrò a due mani il braccio sinistro di Vegeta all’altezza del bicipite, sbattendolo con ferocia verso terra, preparandosi a scendere in picchiata con la punta del piede pronta a colpirlo. Il Principe, che non era certo alle prime armi, approfittò dell’impatto con la superficie per darsi lo slancio con le braccia e fare tre o quattro acrobatiche giravolte all’indietro. Quindi sfruttò una parete per spingersi ancora una volta in avanti a tutta velocità contro Cooler, che nel frattempo aveva mancato il destinatario del suo calcio. Raggiunse il mostro a piedi uniti e lo colpì dritto alla nuca.
                                «Questo combattimento rischia di andare avanti per le lunghe… le loro forze sono troppo simili…» commentò Tenshinhan.
                                «Non esattamente.» lo smentì Piccolo. «L’aura di Vegeta è un po’ più forte. E non dimentichiamo l’aspetto psicologico…»
                                «Giusto!» lo appoggiò Gohan. «Quando ha mangiato il senzu, Vegeta non vedeva l’ora di riscattarsi dal KO di poco fa!»
                                «Invece, Cooler sarà incazzato come una belva in questo momento…» affermò Kodinya sulla base della conoscenza che aveva del proprio sovrano. «Sapete quanto egli odi i Saiyan, ed è costretto ad affrontarne uno che gli dà del filo da torcere!»
                                «Mondo boia, che scontro epocale si sta perdendo il nostro Goku!» esclamò infine Yamcha.

                                «E… ehh… ETCHOOOM!!» starnutì fragorosamente Goku, nell’Aldilà. «Non mi starò mica raffreddando?»
                                «No! Era una notifica!» rispose Re Kaioh allegro.
                                «Eh?» chiese Goku inarcando un sopracciglio.
                                «Uno dei tuoi amici ti ha citato in un commento!! AHAHAH!» e qui la divinità scoppiò a ridere.

                                Vegeta aveva di nuovo aggredito il nemico, furibondo per l’attacco di poco prima. Ancora una volta, lo stadio di Super Saiyan lo rendeva sovreccitato: un effetto che si accresceva di pari passo con l’accanimento della battaglia. «Sulla Terra ho imparato un nuovo modo di dire, Cooler: prendere il toro per le corna!» Con queste parole, il Principe dei Saiyan bloccò il nemico afferrandolo per il corno centrale sinistro e gli fece esplodere sul volto una bomba di energia spirituale; dopo avergli incrinato la maschera protettiva, lo afferrò anche per l’altro corno e lo sbatacchiò a ripetizione per diverse volte, vincendo la resistenza opposta dal fratello di Freezer. Infine lo lasciò andare, e quegli andò a collassare indietro di qualche decina di metri.
                                Vegeta incalzava; approfittando degli attimi di spaesamento, balzò a mezzo metro dal monarca frastornato. Lo guardò con un ghigno assatanato, poi sollevò l’avambraccio con l’indice ed il medio congiunti verso l’alto.
                                Percependo l’incremento vertiginoso della sua energia interiore, Piccolo, Gohan e gli altri si allarmarono: «Presto! Tutti per aria! Vegeta sta per lanciare un attacco catastrofico!!» gridò il namecciano; tutti, egli compreso, seguirono il suo ammonimento.
                                Il Principe dei Saiyan non lasciò scampo al nemico. «HAAAAH!» Con questo grido sovrumano, rilasciò pro-prio davanti a Cooler una deflagrazione di energia ad elevatissima intensità e ad amplissimo raggio; scatenò così una Bakuhatsuha degna della miglior tradizione Saiyan. Era una tecnica che il popolo di Vegeta, e in particolare Nappa, Radish e Vegeta negli ultimi anni, utilizzavano per compiere devastazioni su vaste superfici dei pianeta invasi. Per alcuni secondi, un interminabile sconvolgimento tellurico ebbe come epicentro l’ormai totalmente inaridita depressione centrale di Zambookah, una zona fortunatamente disabitata e lontana dalla civiltà. Da lì gli scossoni si propagarono intensamente in buona parte del mondo, stravolgendo le vite serene degli esseri umani intenti alle loro attività quotidiane. Come spesso capita in occasione di eventi simili, gli animali di tutte le parti del mondo avvertirono con una sensibilità ben maggiore gli stravolgimenti che si stavano verificando in qualche parte del mondo di cui non avevano conoscenza: stormi di uccelli si levarono in volo in ogni dove, mentre i branchi di erbivori e carnivori, dinosauri compresi, entrarono in subbuglio. Tale e tanta era la potenza del Super Saiyan!
                                «Dannazione!!» imprecò Tenshinhan serrando i denti, dopo essersi portato con tutti gli altri ad una certa altezza. «E quello sarebbe il nostro eroe?? È folle tanto quanto il nemico!»
                                «P-però…» balbettò Jiaozi mezzo stordito. «… forse n-ne varrà la pena, Ten!»
                                «Già…» assentì Crilin. «Cooler avrà subito seri danni da un attacco simile! Non sarà più quello di prima…»
                                L’unico che taceva era Piccolo. Il namecciano, infatti, aveva fortemente bisogno di rassicurarsi vedendo coi propri occhi che il mostruoso essere era stato realmente provato dalla violenza dell’esplosione entro la quale era stato coinvolto. Diradatosi lo stratosferico polverone, Vegeta ricomparve in versione Super Saiyan, levitando ad un paio di metri dal suolo. Di Cooler, nemmeno l’ombra. Il Principe dei Saiyan si voltò a scatti guardandosi attorno, poi volse lo sguardo verso i suoi spettatori. Li trovò con gli occhi puntati verso il cielo, coi volti terrorizzati; a sua volta in Super Saiyan si volse verso lo stesso punto del cielo. Vi trovò Cooler: il quale, a super velocità, spinto da un’insuperabile impulso alla lotta per la sopravvivenza, era riuscito ad evitare di finire nell’occhio del ciclone. Approfittando del tumulto, si era portato negli strati superiori dell’atmosfera e lì aveva atteso di recuperare almeno una parte delle sue forze prima di preparare l’attacco finale. Adesso, a poche centinaia di metri di altezza, sovrastava il campo di battaglia, con il dito indice della mano destra puntato verso l’alto. Sopra di esso, un gigantesco sole arancione fiammeggiante era percorso e attraversato da improvvise scariche elettriche azzurrine. Era la tecnica della Supernova, versione iper potenziata di quella Death Ball con cui Freezer e i suoi consanguinei avevano più e più volte nella storia posto fine in massa all’esistenza di molte civiltà. Mai il pianeta Terra aveva vissuto in maniera ravvicinata un attacco che incombeva così drammaticamente sul suo futuro. L’obiettivo primario in base al quale Cooler si apprestava a lanciare quella devastante tecnica non era quello di minacciare l’esistenza del pianeta, come molti avrebbero potuto pensare. Questo sarebbe stato un modo di agire tipico di Freezer, che suo fratello maggiore avrebbe giudicato un comportamento da subdolo vigliacco. Il ragionamento del primogenito di re Cold, invece, era diverso: il suo intento primario era nuocere al Super Saiyan colpendolo direttamente. Sapeva che quello era un colpo che Vegeta non avrebbe potuto semplicemente schivare senza mettere in pericolo l’esistenza del mondo in cui si trovava: anche se non aveva alcun interesse ad agire da eroe… se la Terra fosse stata distrutta, egli stesso non sarebbe comunque sopravvissuto!
                                “Cosa si inventerà Vegeta…?” si domandò Kodinya, sconvolta come tutti gli altri. “Se quel colpo avesse successo… che Vegeta ne esca vivo o morto, siamo tutti fottuti! Noi e tutti gli altri miliardi di poveracci che vivono su questo pianeta!”
                                La Supernova era ormai pronta. Il malvagio mostro alieno sollevò verso di essa entrambe le palme delle mani, poi le slanciò di scatto in avanti, lasciando che la sfera d’energia venisse scaraventata verso la superficie del pianeta. Vegeta digrignò i denti, ruggì: non c’era molto da inventarsi in una situazione simile… se non cercare di respingere l’attacco. La sfera si approssimava via via, e la sua vicinanza bastava a creare un ampio campo d’energia che faceva frantumare il terreno, sollevando decine di pietre che a mezz’aria di trasformavano in pulviscolo. Il Principe dei Saiyan era solo, al cospetto dell’imponente e maestoso attacco definitivo, mediante il quale il Re si preparava a travolgere ogni cosa, vivente e non, che si trovava sulla superficie del pianeta e anche sotto di essa, fin dentro al suo nucleo. Vegeta piegò le gambe, poi distese le braccia in avanti.
                                Gli amici di Goku erano terrorizzati e fremevano, quasi respinti dall’intensità dell’energia sprigionata.
                                «V-vuole… vuole affrontare quella sfera con le sue mani?? A mani nude??» domandò Yamcha.
                                «Evidentemente… non è riuscito a trovare di meglio per salvarsi…!» rispose Tenshinhan, riparandosi il viso con il braccio.

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