Originariamente Scritto da VirusImpazzito
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La mia FanFic: Vegeta si sposa!! (no romance)
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Bene! Visto che l'intro è piaciuta a molti, pubblico il primo capitolo della storia. Il titolo è:
Cap. 1 - LO STATO PARANOICO-DEPRESSIVO DI VEGETA
Se i familiari di Goku avevano trovato un equilibrio, non può dirsi lo stesso degli abitanti della Capsule Corporation.
Bulma, ormai presidentessa, divideva la sua vita tra ufficio e casa, dovendo esercitare la professione di madre di un simpatico mocciosetto mezzo-saiyan. In uno dei suoi momenti di pausa, si era messa a leggere una stupidissima rivista di gossip, che le aveva dedicato un servizio con tanto di foto alle-gate (era una V.I.P. lei, non si scherza mica!). Stando alla rivista, alla Capsule Corporation viveva ormai da anni il fidanzato della presidentessa, un nullatenente e nullafacente mangiapane a tradi-mento tutto muscoli e poco cervello dalla pettinatura assurda, anche se con un fascino ed una figosi-tà non indifferente. A Bulma non piaceva che si parlasse in questi termini di Vegeta… cioè, tutto ciò era vero, per carità! Le dava fastidio che la verità dura e pura venisse sbandierata ai 4 venti... Del resto si rendeva conto che questa situazione precaria non poteva durare per sempre, e per questo decise di parlargli di loro due, del loro rapporto e di tutti quei bla-bla che piacciono tanto alle fem-mine ma di cui a Vegeta non importava una mazza (e non solo a lui!).
In effetti, non si poteva dire che Vegeta fosse esattamente tranquillo. Il Principe dei Saiyan, o me-glio il Principe del niente, passava le sue giornate a rimuginare, sbuffare restando sdraiato sul letto nella stanza che gli era stata concessa dai Bulma e famiglia… non usciva mai, non si faceva mai sentire né vedere, non aveva relazioni con nessuno. L’unico evento a cui non aveva rinunciato era stata la partenza di Trunks per la sua epoca (ormai ti abbiamo sgamato, Vegeta: sappiamo che ci tieni a quel ragazzo!!). E come faceva per il cibo? Bulma aveva capito che il Principe pasteggiava di notte, quando tutti dormivano, perché ogni mattina il frigo era in condizioni disastrose, come se una banda di delinquenti lo avesse saccheggiato…. Probabilmente, il suo pasto notturno iniziava quando per tutta la casa rimbombava il cavernoso brontolio del suo capiente stomaco. E inoltre, da buon Principe, non trascurava mai di dedicare alcuni minuti della giornata all’igiene corporea: si vede che era beneducato, nonostante tutto! Quando si lavava, Vegeta si ritrovava quasi per istinto a cantare. Esatto, avete letto bene: Vegeta cantava. Sempre la stessa canzone, sempre le stesse parole:
“I walk a lonely road, the only one that I have ever known/ don’t know where it goes, but it’s home to me and I walk alone… I walk this empty street, on the Boulevard of Broken Dreams…”. Direi che il testo è già tanto eloquente da descrivere al meglio lo stato d’animo del Principe, immutabile e impassibile, che dopo la doccia quotidiana ripiombava nell’oscurità della sua mente.
Su cosa meditava Vegeta, durante tutta la giornata? Una fitta selva di pensieri affollava la sua testa: “Accidentaccio a te, Kakaroth! Come cavolo ti sei permesso di salvare me, Vegeta, il principe dei Saiyan!! E’ stato un affronto che non potrò mai perdonare! Prima tu muori per salvarmi! Poi quel verme di Cell trafigge il moccioso coi capelli lillà! Come se non bastasse, quel piscialetto di tuo fi-glio ha osato superarmi per sempre!! Dannati, come vi siete permessi di fare questo? A me, il prin-cipe dei Saiyan! Vi rendete conto della gravità della cosa!? Ma lo sgarro più grosso me l’hai fatto tu, Kakaroth, brutta specie di zuccone! Avevamo un conto in sospeso. Dovevo ucciderti con queste mani, con le mie stesse mani – e si guardò le mani, che avevano ancora indosso, dopo mesi, i guanti del Cell Game…. Infatti non si era mai svestito della divisa Saiyan - e invece di affrontarmi, hai voluto fare l’eroe e te ne sei andato! E il nostro scontro? Te ne sei infischiato altamente, maledet-to!! Accidenti a te, non ti perdonerò mai, stavolta mi hai offeso davvero! E ORA COSA FARO’?!”
Direi che il suo stato mentale era molto grave… pensate che è riuscito a trascorrere mesi e mesi ri-muginando sempre, sempre e sempre su questi argomenti: Cell, Trunks, Gohan; e poi, Kakaroth, Kakaroth e Kakaroth. Il bello era che, ogni volta che arrivava a chiedersi “Cosa farò?”, riavvolgeva il nastro e riprendeva sempre coi soliti pensieri, come un disco incantato che ripete all’infinito la stessa lamentela….
Gli furono necessari alcuni mesi per riuscire ad andare avanti e a fare un passo in avanti coi suoi de-liri mentali. A poco a poco era infatti riuscito a prendere in mano le redini del suo subconscio e a ragionare sulle sue passioni: “Un giorno vorrei riuscire a sconfiggerti, maledetto! Un giorno… ma quando?? Ma certo, il giorno in cui morirò!! E’ vero, per quanto noi Saiyan possiamo essere lon-ge,,i prima o poi la nostra ora arriva!! E per quel giorno, Kakaroth, sarò pronto, arriverò all’Aldilà e ti sconfiggerò, ti rovinerò, ti schiaccerò!! Però prima ovviamente mi allenerò; mi alle-nerò come non mai, andrò oltre ogni limite immaginabile e per te sarà la fine!! NON VEDO L’ORA DI MORIRE!”
(prosegue a pag.4 di questo stesso topic....)Last edited by VirusImpazzito; 11 October 2006, 18:24.
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Stupendo! Continua cosìsigpic
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ehi,virus...e se mi candidassi per fare certe scenette che mi fanno morire?
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