Mah, per come la vedo io, proprio perché la loro rivalità è la migliore della storia del tennis (sulla quale l'esito dei confronti sul cemento, in assoluta parità, pesa pochissimo, considerando che il livello dello svizzero su questa superficie è indubbiamente superiore) entrambi sono riusciti ad innalzare l'asticella a dei livelli assurdamente alti, che trascendono la concezione di specialista.
Soprattutto Nadal, che a Wimbledon nel giro di un anno passò dal rischiare l'eliminazione contro Kendrick (2006, secondo turno) a costringere Federer al quinto set (2007, finale).
Ti consiglio "Wimbledon", di Clerici (colui che, peraltro, ha coniato l'espressione "erba battuta", relativamente al progressivo rallentamento del fondo dello slam inglese ).
Non posso che quotare l'invito a godere semplicemente di questi fenomeni, a prescindere che si parteggi per il "Divino" (il più talentuoso, secondo John McEnroe, uno del quale il tennista a cui accenni implicitamente vorrebbe tramandare le gesta sportive ai propri figli , nonché riconosciuto come più completo dallo stesso Nadal) o per l' "Arrotino" (considerato da CHIUNQUE possegga più di un neurone il più grande tennista di sempre sulla terra battuta, che, per quanto a ben vedere rimanga un'affermazione difficilmente contestualizzabile, mai come in questo caso diventa una riflessione onnicomprensiva) .
Soprattutto Nadal, che a Wimbledon nel giro di un anno passò dal rischiare l'eliminazione contro Kendrick (2006, secondo turno) a costringere Federer al quinto set (2007, finale).
Ti consiglio "Wimbledon", di Clerici (colui che, peraltro, ha coniato l'espressione "erba battuta", relativamente al progressivo rallentamento del fondo dello slam inglese ).
Non posso che quotare l'invito a godere semplicemente di questi fenomeni, a prescindere che si parteggi per il "Divino" (il più talentuoso, secondo John McEnroe, uno del quale il tennista a cui accenni implicitamente vorrebbe tramandare le gesta sportive ai propri figli , nonché riconosciuto come più completo dallo stesso Nadal) o per l' "Arrotino" (considerato da CHIUNQUE possegga più di un neurone il più grande tennista di sempre sulla terra battuta, che, per quanto a ben vedere rimanga un'affermazione difficilmente contestualizzabile, mai come in questo caso diventa una riflessione onnicomprensiva) .
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