Griff conosceva bene quella storia. Fu una situazione improvvisa, nata in seguito agli attacchi via mare dei pirati. Erano gruppi distaccati, perciò i due Regni li ignoravano credendo che la sola Boletaria potesse risolvere il problema. Quello che non potevano sapere era che si trattava della rinascita della Lega Piratesca 200 anni dopo la sua distruzione, disintegrata da quel nefasto meteorite che aveva fatto disperdere le poche flotte sopravvissute per terra alla ricerca di fortuna o clemenza. Gli anni erano passati e nuovi avventurieri erano nati, solo che questa volta le leghe erano due -una per sponda- e per giunta nemiche. La guerra nacque proprio tra le due che si fronteggiarono in terra, ironicamente per il possesso dei mari di Boletaria. Fu allora che i due Regni mandarono dei soccorsi alle guardie Salamanca, che intanto avevano reclutato molti abitanti dei villaggi circostanti. Ciò che successe dopo era noto a tutti e i pirati si estinsero in quella che era ricordata come la guerra del Sale e del Grano.
<<Capisco. La cosa avrà giovato a tutti, auguro. Complimenti per la bevanda, spero non le spiaccia se l’accompagno con alcune bacche.>>
Osmund parve imbarazzato <<Sarebbe un onore, quel retrogusto amaro continua a farmi dannare.>>
<<Ne sono certo.>> disse Griff mentre gettava un paio di bacche nel calice. Il colore passò dal viola scuro al rosso scarlatto. Una volta assaggiato Griff voleva complimentarsi con sé stesso, per quanto sapesse che c’erano cose più urgenti da fare.
<<Delizioso.>> finì di sorseggiare la coppa <<Comunque. Io e il mio socio abbiamo bisogno di informazioni su quei banditi.>>
Tutti si rabbuiarono, Griff se ne accorse.
<<Ne sappiamo quanto voi, non li abbiamo mai visti.>>
“E io sono un prete” pensò Griff. Era impossibile che non li avessero nemmeno notati, senza nessun contatto di sorta.
<<Osmund, suvvia, sa che non è vero.>>
<<Sto dicendo la verità. Non abbiamo niente a che fare con loro, tantomeno sappiamo dove si trovino.>>
Griff capì che non c’era altra scelta.
<<Prima mi hai parlato di 2 figli… dov’è il secondo? Se non era abbastanza grande per partecipare alla guerra del Sale e del Grano, sicuramente non sarà morto con il fratello. Questo villaggio è stato costruito quando eravate ancora giovani e fertili. Intorno a me vedo delle splendide fanciulle e un mucchio di bambini vivaci, ma nessun ragazzo ormai uomo, questo come me lo spiegate?>>
L’aria era pesante e gli anziani si scambiavano sguardi nervosi tra di loro. Griff non sapeva quanto sarebbe durato quel silenzio, se Kaim non l’avesse infranto.
<<Non c’è più bisogno di mentire. Dal primo momento in cui abbiamo intravisto il villaggio integro abbiamo capito che i banditi hanno a che fare con voi. Sono i vostri figli, non è così?>>
Un’anziana si alzò <<Non sono loro i banditi! Sono quegli altri venuti da fuori che ce li hanno portati via…>> urlò tremante, prima di essere sorretta da Osmund.
<<Non è stata colpa loro, ancora ragazzi e attratti da una vita diversa. Quella gente venne da noi pochi mesi fa, erano in dieci ma non sembravano banditi. Dissero che non ci avrebbero fatto del male e così fu; non toccarono né noi né il nostro bestiame. Tyrek e Loras decisero di seguirli senza che riuscissimo a fermarli in tempo. Purtroppo non sapevamo che razza di individui fossero quegli stranieri…>>
Kaim scosse la testa, poi guardò Griff.
<<Abbiamo corso un grande pericolo per sentirvelo dire. Non siamo giunti fin qui per uccidere dei ragazzi, ma hanno violato delle leggi e assassinato delle persone innocenti, questo non possiamo ignorarlo. Ora, noi sappiamo che si nascondono nelle rovine, ma non possiamo rischiare di cadere in una trappola. Osmund, non era da cose come queste da cui stavi fuggendo?>>
Osmund non rispose alla domanda, ma chiuse gli occhi. Dopo un altro gelido silenzio, promulgò.
<<A nord del torrente… seguite l’imboccatura. Al diramarsi delle strade, prendete quella che si immerge negli alberi.>>
Griff si alzò verso la porta. Kaim era già uscito.
Il sole gli trafiggeva il cielo di foglie sopra la testa, mentre gli animali ne ostacolavano la corsa e il vento gli smuoveva i capelli. Forse era avventato, ma il tempo era poco e i nemici evidentemente troppi, consapevolezza probabilmente acquisita anche dal compagno silenzioso, il che poteva portare ad una sola conclusione: la faccenda si stava rivelando grave.
Arrivarono alle rovine quando il sole si trovava alle loro spalle e gli animali iniziavano a rintanarsi nelle tane. La rovine riguardavano quello che un tempo era un maniero; non particolarmente ampio e quasi totalmente spogliato dei suoi mattoni, escluso un piccolo torrione inclinato alla cui destra si trovava un ampio stagno. Kaim si aspettava un commento da parte di Griff, anche solo una delle sue tante frasi inutili, ma non venne accontentato.
<<Staranno sicuramente in allerta dopo che le loro vedette non sono tornate. Abbiamo a che fare con nove avversari a detta del vecchio Osmund, io ne conto quattro intorno al campo…>> Kaim interruppe per sforzare la vista <<ecco, uno sorveglia l’entrata del torrione, a quanto vedo occupato da altri due, prevedibile. Non riesco a vedere gli altri due, tu->> si interruppe quando vide che il compagno continuava a fissare il vuoto.
<<Griff, che cosa ti prende?>>
<<Ripensavo alla vedetta che ho sgozzato l’altra sera.>>
“Dei, fate che non dica sul serio” <<Se anche fosse stato uno di quei ragazzi, non potevi saperlo, per il resto è stata una loro scelta e si tratta di uomini ormai, lo dovresti sapere meglio di->> Griff alzò la mano facendogli segno di fermarsi.
<<Un altro su quell’albero, diciassette passi davanti a noi, ecco dove si trovava il bastardo>> si voltò a guardare sorridente Kaim <<Non c’è bisogno di fare il caloroso, trovo solo un peccato che l’unica cosa che abbia trovato al di fuori di quel villaggio sia stata la mia lama.>>
Kaim non riuscì a trattenere una risata di risposta <<Per un attimo ho temuto stessi provando dei sentimenti.>>
<<Lo sappiamo che sono io quello con il cuore tra i due>> si rigirò verso l’accampamento <<Otto… non riesco a trovare il nono. Potrebbe essersi separato dal gruppo, ma questi non sono degli idioti, altrimenti quel villaggio sarebbe in fiamme. Qualcuno li ha assoldati, lo stesso che vuole che facciano quegli assalti sulla via principale. Avrai capito anche tu che c’è qualcosa di strano dietro questa storia.>>
Kaim annuì <<Lasciare intatto quel villaggio è stato fin troppo strano, potrebbero essere mercenari come noi.>>
<<Potrebbero, si. In quel caso la faccenda diventerebbe dannatamente complicata.>> grugnì <<Niente, non riesco a trovare il nono. A meno che il bastardo non sia andato a pisciare, questi sono in otto. Come vogliamo agire?>>
<<Quello sull’albero è tuo. E’ isolato e una volta eliminato non avvertirà della nostra presenza. Io mi occupo di quelli sul torrione; quello a terra è facile, quelli sopra un po’ di meno, ma dovrei cavarmela velocemente. Una volta eliminata la loro retroguardia, bersaglia quelli al centro di frecce, io farò lo stesso con uno degli archi di quelli sul torrione. Se qualcuno fugge, allora andremo a caccia.>>
Griff annuì senza aggiungere altro, estraendo il suo coltello e separandosi dal compagno.
Era essenziale che Griff eliminasse quello sull’albero, altrimenti Kaim non si sarebbe potuto dirigere al torrione. Stette nascosto nell’erba ad aspettare fissando la vedetta, che allarmata si girò verso Kaim, come se lo avesse intravisto. Guardò a fondo, ma ciò che vide fu impossibile da decifrare visto che Griff lo assaltò alle spalle, lacerandogli la gola da un orecchio all’altro. Kaim partì subito verso il suo obiettivo, continuando a girare in mezzo alla radura. La sua vittima stava guardando verso la foresta, la lancia appoggiata sul muro. “Fin troppo facile” pensò Kaim, che produsse un suono di proposito. Il mercenario era dotato di esperienza tale da non andare direttamente dalla fonte di rumore, quanto piuttosto di armarsi e avvicinarsi di poco, abbastanza perché il pugnale di Kaim lo raggiungesse alla gola, facendolo crollare sul terreno a spegnersi. Nascose il corpo nella radura e salì le scale a chiocciola che, vista la forma, rappresentavano un grosso vantaggio per la sua copertura. Arrivato sull’orlo, riuscì a distinguere un mercenario appoggiato verso il bordo, alle spalle uno scudo abbastanza liscio da riflettere il compagno che intanto stava limando delle frecce, seduto sopra e dietro la posizione di Kaim.
<<Capisco. La cosa avrà giovato a tutti, auguro. Complimenti per la bevanda, spero non le spiaccia se l’accompagno con alcune bacche.>>
Osmund parve imbarazzato <<Sarebbe un onore, quel retrogusto amaro continua a farmi dannare.>>
<<Ne sono certo.>> disse Griff mentre gettava un paio di bacche nel calice. Il colore passò dal viola scuro al rosso scarlatto. Una volta assaggiato Griff voleva complimentarsi con sé stesso, per quanto sapesse che c’erano cose più urgenti da fare.
<<Delizioso.>> finì di sorseggiare la coppa <<Comunque. Io e il mio socio abbiamo bisogno di informazioni su quei banditi.>>
Tutti si rabbuiarono, Griff se ne accorse.
<<Ne sappiamo quanto voi, non li abbiamo mai visti.>>
“E io sono un prete” pensò Griff. Era impossibile che non li avessero nemmeno notati, senza nessun contatto di sorta.
<<Osmund, suvvia, sa che non è vero.>>
<<Sto dicendo la verità. Non abbiamo niente a che fare con loro, tantomeno sappiamo dove si trovino.>>
Griff capì che non c’era altra scelta.
<<Prima mi hai parlato di 2 figli… dov’è il secondo? Se non era abbastanza grande per partecipare alla guerra del Sale e del Grano, sicuramente non sarà morto con il fratello. Questo villaggio è stato costruito quando eravate ancora giovani e fertili. Intorno a me vedo delle splendide fanciulle e un mucchio di bambini vivaci, ma nessun ragazzo ormai uomo, questo come me lo spiegate?>>
L’aria era pesante e gli anziani si scambiavano sguardi nervosi tra di loro. Griff non sapeva quanto sarebbe durato quel silenzio, se Kaim non l’avesse infranto.
<<Non c’è più bisogno di mentire. Dal primo momento in cui abbiamo intravisto il villaggio integro abbiamo capito che i banditi hanno a che fare con voi. Sono i vostri figli, non è così?>>
Un’anziana si alzò <<Non sono loro i banditi! Sono quegli altri venuti da fuori che ce li hanno portati via…>> urlò tremante, prima di essere sorretta da Osmund.
<<Non è stata colpa loro, ancora ragazzi e attratti da una vita diversa. Quella gente venne da noi pochi mesi fa, erano in dieci ma non sembravano banditi. Dissero che non ci avrebbero fatto del male e così fu; non toccarono né noi né il nostro bestiame. Tyrek e Loras decisero di seguirli senza che riuscissimo a fermarli in tempo. Purtroppo non sapevamo che razza di individui fossero quegli stranieri…>>
Kaim scosse la testa, poi guardò Griff.
<<Abbiamo corso un grande pericolo per sentirvelo dire. Non siamo giunti fin qui per uccidere dei ragazzi, ma hanno violato delle leggi e assassinato delle persone innocenti, questo non possiamo ignorarlo. Ora, noi sappiamo che si nascondono nelle rovine, ma non possiamo rischiare di cadere in una trappola. Osmund, non era da cose come queste da cui stavi fuggendo?>>
Osmund non rispose alla domanda, ma chiuse gli occhi. Dopo un altro gelido silenzio, promulgò.
<<A nord del torrente… seguite l’imboccatura. Al diramarsi delle strade, prendete quella che si immerge negli alberi.>>
Griff si alzò verso la porta. Kaim era già uscito.
Kaim
Il sole gli trafiggeva il cielo di foglie sopra la testa, mentre gli animali ne ostacolavano la corsa e il vento gli smuoveva i capelli. Forse era avventato, ma il tempo era poco e i nemici evidentemente troppi, consapevolezza probabilmente acquisita anche dal compagno silenzioso, il che poteva portare ad una sola conclusione: la faccenda si stava rivelando grave.
Arrivarono alle rovine quando il sole si trovava alle loro spalle e gli animali iniziavano a rintanarsi nelle tane. La rovine riguardavano quello che un tempo era un maniero; non particolarmente ampio e quasi totalmente spogliato dei suoi mattoni, escluso un piccolo torrione inclinato alla cui destra si trovava un ampio stagno. Kaim si aspettava un commento da parte di Griff, anche solo una delle sue tante frasi inutili, ma non venne accontentato.
<<Staranno sicuramente in allerta dopo che le loro vedette non sono tornate. Abbiamo a che fare con nove avversari a detta del vecchio Osmund, io ne conto quattro intorno al campo…>> Kaim interruppe per sforzare la vista <<ecco, uno sorveglia l’entrata del torrione, a quanto vedo occupato da altri due, prevedibile. Non riesco a vedere gli altri due, tu->> si interruppe quando vide che il compagno continuava a fissare il vuoto.
<<Griff, che cosa ti prende?>>
<<Ripensavo alla vedetta che ho sgozzato l’altra sera.>>
“Dei, fate che non dica sul serio” <<Se anche fosse stato uno di quei ragazzi, non potevi saperlo, per il resto è stata una loro scelta e si tratta di uomini ormai, lo dovresti sapere meglio di->> Griff alzò la mano facendogli segno di fermarsi.
<<Un altro su quell’albero, diciassette passi davanti a noi, ecco dove si trovava il bastardo>> si voltò a guardare sorridente Kaim <<Non c’è bisogno di fare il caloroso, trovo solo un peccato che l’unica cosa che abbia trovato al di fuori di quel villaggio sia stata la mia lama.>>
Kaim non riuscì a trattenere una risata di risposta <<Per un attimo ho temuto stessi provando dei sentimenti.>>
<<Lo sappiamo che sono io quello con il cuore tra i due>> si rigirò verso l’accampamento <<Otto… non riesco a trovare il nono. Potrebbe essersi separato dal gruppo, ma questi non sono degli idioti, altrimenti quel villaggio sarebbe in fiamme. Qualcuno li ha assoldati, lo stesso che vuole che facciano quegli assalti sulla via principale. Avrai capito anche tu che c’è qualcosa di strano dietro questa storia.>>
Kaim annuì <<Lasciare intatto quel villaggio è stato fin troppo strano, potrebbero essere mercenari come noi.>>
<<Potrebbero, si. In quel caso la faccenda diventerebbe dannatamente complicata.>> grugnì <<Niente, non riesco a trovare il nono. A meno che il bastardo non sia andato a pisciare, questi sono in otto. Come vogliamo agire?>>
<<Quello sull’albero è tuo. E’ isolato e una volta eliminato non avvertirà della nostra presenza. Io mi occupo di quelli sul torrione; quello a terra è facile, quelli sopra un po’ di meno, ma dovrei cavarmela velocemente. Una volta eliminata la loro retroguardia, bersaglia quelli al centro di frecce, io farò lo stesso con uno degli archi di quelli sul torrione. Se qualcuno fugge, allora andremo a caccia.>>
Griff annuì senza aggiungere altro, estraendo il suo coltello e separandosi dal compagno.
Era essenziale che Griff eliminasse quello sull’albero, altrimenti Kaim non si sarebbe potuto dirigere al torrione. Stette nascosto nell’erba ad aspettare fissando la vedetta, che allarmata si girò verso Kaim, come se lo avesse intravisto. Guardò a fondo, ma ciò che vide fu impossibile da decifrare visto che Griff lo assaltò alle spalle, lacerandogli la gola da un orecchio all’altro. Kaim partì subito verso il suo obiettivo, continuando a girare in mezzo alla radura. La sua vittima stava guardando verso la foresta, la lancia appoggiata sul muro. “Fin troppo facile” pensò Kaim, che produsse un suono di proposito. Il mercenario era dotato di esperienza tale da non andare direttamente dalla fonte di rumore, quanto piuttosto di armarsi e avvicinarsi di poco, abbastanza perché il pugnale di Kaim lo raggiungesse alla gola, facendolo crollare sul terreno a spegnersi. Nascose il corpo nella radura e salì le scale a chiocciola che, vista la forma, rappresentavano un grosso vantaggio per la sua copertura. Arrivato sull’orlo, riuscì a distinguere un mercenario appoggiato verso il bordo, alle spalle uno scudo abbastanza liscio da riflettere il compagno che intanto stava limando delle frecce, seduto sopra e dietro la posizione di Kaim.
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