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Torneo di One Shot 2012

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  • <<Quindi ho provato qualcosa.>> e ti metti a fissare il dottore.
    <<Cos&#236; pare, ma non &#232; un dato certo. In qualche modo, quella cittadina aveva rievocato in te la Heaven.>> ti chiedi per un attimo come faccia a saperlo con tale certezza, diario a parte <<Ovviamente non un processo definito, ma un insieme di tante situazioni che hai vissuto durante la tua carriera a bordo. Tu provi indifferenza per le persone, eppure non riesci a non pensarci. La ragazzina &#232; l’esempio pi&#249; pratico, ma anche il cameriere o il vecchio erano per te spunto di pensiero e riflessione. Io credo che tu provi qualcosa per gli altri, ma che non riesca ad esprimerlo pienamente. Il mio grosso dilemma &#232; se tu creda di essere malato per alienarti o, viceversa, ti alieni perch&#233; sei malato. A livello medico non presenti nessun difetto, per&#242; il cervello umano &#232; sempre pieno di sorprese. Pensa a Charles Whitman, militare in carriera che ebbe l’idea di fare il tiro a segno dalla cima dell’universit&#224; del Texas. Nessun vero sintomo se non il congedo con disonore, ma quello fa pi&#249; parte del lato burocratico, che quello psicologico. Lui appariva sano, ed invece esaminando il suo cadavere gli trovarono un tumore avanzato al cervello. Certe cose risulteranno sempre inevitabili, od incalcolabili. Devi ricordartele come certezze nella vita.>>
    Lo fissi stranito. Bell’esempio il suo. Avevi letto un articolo sul quel tizio durante il viaggio per le Fuji, sai che non se lo sta inventando.
    <<Ma perch&#233; ho scritto queste cose? Voglio dire, io so… io sapevo di avere un problema, eppure ero venuto con l’idea di riprendermi da quella storia. Le spiego meglio: ero affranto prima di partire, pi&#249; gli incubi e tutto il resto. La cosa peggior&#242; quando mia moglie mi disse di aver programmato il viaggio, ed era senso di colpa. Mai, assolutamente mai avrei potuto gettare tutto all’aria, visto che lo stavo facendo per lei. Dubito che lo sappia, ma io->>
    <<Lo so invece. Tu provi ancora dei sentimenti per tua moglie e per tua figlia, me lo dicesti tu stesso. E questo per me &#232; stato il punto fondamentale, ad oggi. La prova che ti incrimina.>>
    Ti senti confuso <<… che cosa? Il fatto che io sia empatico nei confronti della mia famiglia sarebbe un pretesto per incriminarmi?!>> le vene ti si gonfiano, le tempie iniziano a battere.
    <<So che la cosa risulta difficile, ma nell’ottica generale risulterebbe tutt’altro che indifferente. Facciamo finta: durante il tuo raptus omicida alla nave, tentasti a tutti i costi di trovare un modo di andartene per rivedere tua moglie e tua figlia. So che era appena nata.>>
    <<No, non ha assolutamente senso. Mi avete trovato ferito, questo non potete negarlo.>>
    <<Certo, ma non si pu&#242; negare che le ferite potessero essere state applicate da te stesso…>>
    <<Cosa diavolo dice? Avevo un braccio spezzato!>>
    <<… come &#232; vero che potrebbe avertele applicate il “nazista” con cui ipoteticamente avresti lottato.>>
    La testa ti gira <<No… no no no. Non star&#242; qui a sentire le tue stupidaggini vecchio. Voglio uscire. Come diavolo si apre questa porta>> e ti dirigi verso essa. E’ chiusa. Con il bagno ha funzionato, vale ritentare. Ma niente, il calcio non ha effetto. Qualcuno l’ha bloccata come si deve. La chiave. Ti giri verso il vecchio <<Dammela. Non costringermi a farti del male. Dammi subito la chiave.>>
    <<Non &#232; cos&#236; facile. Sei ancora un sospettato. E’ il mio lavoro, mi dispiace.>> dice. Si vede che le botte di prima non gli sono bastate, cos&#236; ti dirigi verso di lui.
    <<Ehi EHI fermo, datti una calmata. Ma non ti vedi? Dai di matto appena si parla della tua famiglia o ti si dice di aver mentito. Io sono dalla tua parte, ma tu stesso sai che non posso lasciarti andare cos&#236;. Siediti e continua a leggere. Non ti manca molto, anzi, siamo ormai alla fine del tuo manoscritto, visto che il resto delle pagine &#232; assente.>>
    Basta con queste bugie <<No, voglio darci un taglio con questa sceneggiata. Pensi davvero che questa storiella dell’essere sospettato funzioni con me? So che mi stai mentendo dalla prima volta che ci siamo visti. Ho letto i fascicoli della Heaven. Io stesso ho contribuito alle indagini su richiesta degli agenti che, a quanto pare lei non lo sa, erano americani. Proprio cos&#236;, furono degli americani a salvarci, visto che passavamo proprio in acque sotto la loro giurisdizione. Ed il mio diario. Perch&#233; mancano delle pagine? Posso anche essere malato a livello psicologico, ma mai distruggerei qualcosa di cos&#236; importante per me. E' stato lei, vero? Cosa avevo scritto in quelle ultime due pagine? La smetta con questa storia e con le sue accuse da quattro soldi. Che cosa vuole veramente? Perch&#233; siamo rinchiusi in questa stanza?>>
    Pare aver funzionato, vista l’espressione sulla sua faccia <<Io… hai ragione, perdonami. All’inizio volevo usarti per creare un identikit psicologico, un’idea per un mio progetto, qualcosa che in futuro sarebbe servito nel campo delle indagini. Lo ammetto e ne vado fiero. Non c’&#232; niente di male in quello che voglio fare. Ma pi&#249; ti vedevo e pi&#249; la cosa mi affascinava. Voglio solo aiutarti, per davvero. Ma non nascondo che voglio anche studiarti. Le ultime due pagine del tuo diario non erano altro che l'inizio di ci&#242; che sta avvenendo qui e ora. La verit&#224; gi&#224; la conosci, solo che non l'accetteresti senza il dovuto riepilogo, ne sono certo, nonostante non sappia il tuo vero dilemma. Tutte le pagine passate non erano altro che menzogne, come quelle che hai letto poco fa. In ogni caso non ti costa niente, rimanere a parlare con me e tentare di risolvere il tuo problema. Ti ho portato io qua dentro. E’ la tua stanza. Sei svenuto l’altra sera, dopo che te ne sei andato all’improvviso, nel mezzo della cena in onore della Blue Heaven e delle sue vittime. C’ero anche io. Non ti costringer&#242; a rimanere qui, e in ogni caso ti ridar&#242; le pagine del tuo diario. Ti chiedo di farlo per te.>>
    <<Ci siamo parlati altre volte? Oltre a ieri sera e alla seduta.>>
    <<Diverse, ma niente di veramente significativo. Mi dimenticavi ogni volta, che cosa curiosa. Ho provato comunque a fartelo ricordare, ma non funzionava, e tu eri cos&#236; dannatamente riservato. Cos&#236; ho deciso di approfondire la tua psiche man mano, visto che almeno ricordavi la nostra seduta, provando un impulso di fiducia, o quasi, nei miei confronti. Non so perch&#233; questa volta te lo sia dimenticato. Forse il discorso di ieri ha cambiato qualcosa.>>
    <<Chi mi dice che ieri sera ci siamo davvero incontrati?>>
    Usa un filo di voce, come se ti stesse dicendo un segreto <<L’hai scritto sul tuo diario>> e lo indica.
    Cosa ti costa, veramente. Forse sei solo curioso, forse &#232; qualcosa di pi&#249; importante. Quando ha nominato il diario e la sua ultima parte hai sentito voglia di nasconderti sotto il letto. Che cosa buffa. Fallo per la tua famiglia, glielo devi. Ti siedi.
    <<Bene. Facciamola finita allora. Spero che il suo progetto abbia successo>> non credi alle tue parole << visto che qui cade tutto a pezzi. Dove eravamo arrivati… ecco, apra le orecchie.>>

    ***

    7 Agosto. Che serata squallida. A Sano hanno detto che &#232; stata organizzata in memoria delle vittime della Blue Heaven. Certo. Scoprire di avere nel proprio hotel uno dei sopravvissuti di quella vicenda aveva mandato in modalit&#224; viagra il direttore che ora si trovava tra le mani una miniera d’oro. Sano gi&#224; se lo immagina. Chiedergli una foto ed una dedica da incorniciare all’entrata. “Colui che &#232; fuggito dal paradiso”. Molto simpatico. La gente poteva farcisi le foto. Chiss&#224; se avrebbero realizzato gadgets o altro.
    <<Come si sente, signore?>> avanza il cameriere.
    <<Come se stessi per affondare. La mia presenza presumo sia indispensabile questa sera.>>
    <<Se questo la disturba, allora, ahim&#232; si. Lei stasera &#232; necessario. Si faccia forza, per questa gente lei &#232; un eroe.>> facendo dietro front tra le richieste degli altri tavoli.
    Il direttore ci aveva azzeccato, almeno. Tantissime, troppe persone sono presenti alla cena. Per fortuna non aveva chiesto a Sano di fare un discorso, sarebbe stato abominevole. Aveva anche avuto il tatto di lasciarlo sedere solo, in disparte, senza che fosse al centro dell’attenzione con tutti quei pezzi grossi. Forse Sano si sente a suo agio, l&#236;. Ma ovviamente si sbaglia.
    <<Eccola, cercavo proprio lei!>> questo dannato dottore. Si siede.
    Sospira <<Molto bene. L’ho trovata, finalmente. Lei &#232; proprio un tipo fuggiasco, sa? E’ dalla nostra seduta che non la rivedo.>>
    <<Avevo da fare. Credevo che la seduta fosse l’unica situazione in cui dovevamo incontrarci, anche se non ricordo di cosa abbiamo parlato precisamente.>>
    <<Vuole dire che si &#232; dimenticato tutto?>>
    <<Non proprio. Non so il motivo, ma a volte ho dei vuoti di memoria, che siano avvenimenti o persone.>>
    <<Capisco... una cosa pericolosa. Stia attento se non vuole essere sfruttato. Comunque no, non basterebbe una seduta. Per niente. Se si fosse trattato di ordinaria amministrazione, lei avrebbe dovuto vedere la mia faccia almeno 3 volte alla settimana, per un paio di anni. Non mi tratti cos&#236;, avanti, io sono suo amico.>>
    Quella parola per Sano ha perso significato da tempo. Quando era stata l’ultima volta in cui aveva pensato ad una persona come sua amica? <<Ah, capisco. Prima fa il suo lavoro per conto del governo e ora vuole approfittarsi di me. Vuole scrivere un libro? Posso consigliarle qualche titolo, se per questo.>>
    Ride <<Non faccia cos&#236;, io voglio davvero aiutarla. Anche se avevo per davvero l'idea di un manoscritto, ha indovinato. So che se non si supera la barriera umana non potr&#242; fare al meglio il mio lavoro. Sono venuto a parlare con lei da persona a persona, non da psicologo a paziente. Mi venga in contro.>>
    Del resto c’&#232; poco altro da fare per Sano. <<Va bene. Avanti, cosa vuole sapere, Sam.>>
    <<Sono incuriosito da questa faccenda della memoria, non ha paura di dimenticare le cose?>>
    Last edited by Dargil; 02 August 2012, 04:10.

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    • <<Paura? No, ma non sarei un buon marito ed un buon padre se lasciassi un fatto simile senza soluzione. Non essendo niente di grave, tento di scrivere le mie giornate in un diario, anche se ad oggi sono arrivato a decine di diari diversi.>>
      <<Capisco. Ingegnoso. Mi sento un po' malvagio, ma lei in realt&#224; me ne aveva gi&#224; parlato. Mera curiosit&#224;, chiedo scusa. Mi parli della sua famiglia.>>
      Malvagio, certo, molto conveniente <<Non ho niente da dirle sulla mia famiglia. Li amo con tutto me stesso e tutto quello che ho fatto fino alla Blue Heaven era per loro. Anche il fatto per cui oggi sia qui, a parlare con lei, lo faccio solo ed unicamente per loro due. Non voglio essere un peso per le mie ragazze. Abbiamo finito?>>
      <<No, per&#242; capisco il suo disappunto, quindi passiamo oltre. Mi ha parlato solo del passato, eppure non mi ha ancora descritto com’&#232; il mondo ai suoi occhi, ora, dopo l’incidente e dopo questa strana sindrome che l’ha colpita.>>
      <<Non credo le piacerebbe.>>
      <<Potrei stupirla.>>
      <<Come desidera. Da piccolo mi raccontarono una storia, intitolata “La forma della vita”.
      “Un giorno il Bruco chiese alla Lumaca <<Saggia Lumaca, tu che sai molte cose, sai dirmi qual &#232; la forma della vita?>>
      La Lumaca ci pens&#242;, poi rispose <<Be’, giovane Bruco, la vita &#232; rossa, come un pomodoro.>>
      Il Bruco si agit&#242; <<No signora Lumaca! Non le ho chiesto il colore della vita. Voglio saperne la forma.>>
      La Lumaca torn&#242; quindi a ripensarci, e disse <<Be’, giovane Bruco, la vita &#232; dolce, come un barattolo di miele.>>
      Il Bruco si agit&#242; ancora di pi&#249; <<No signora Lumaca! Non le ho chiesto il sapore della vita, ma la forma!>>
      Cos&#236; la Lumaca ci pens&#242; molto di pi&#249; di prima <<Be’, giovane Bruco, la vita &#232; profumata, come una rosa.>>
      Il Bruco perse il controllo <<No! Non ho chiesto il profumo della vita.>> e scoppi&#242; a piangere <<Lei non &#232; saggia, continua a non rispondere alla mia domanda, me ne vado!>> e si allontan&#242;.
      La Lumaca lo guard&#242; andare via, poi disse <<Oh, giovane Bruco. Sai gi&#224; la risposta. Felicit&#224;, tristezza, paura, rabbia. Puoi vederli, sentirli ed assaporarli. La vita &#232; fatta di tante forme da scoprire ed esplorare.>>”


      <<Escludendo che il racconto &#232; incompleto, sa cosa ne penso io, Sam? Che quella lumaca &#232; la bugiarda pi&#249; grande mai esistita. Il discorso sulle sensazioni ed i sensi… &#232; solo l’autoconvincersi di avere qualcosa da assaporare e condividere. E’ falso. Questo non accade in un mondo grigio. Alla Heaven forse non sar&#242; di certo stato in quello che voi chiamate un mondo normale, ma l&#236; potevo sentire ed assaporare ogni cosa. No, non le dir&#242; com’&#232; il mondo ai miei occhi, semplicemente perch&#233; &#232; senza colori e l’unico modo che ho di vederlo &#232; piangere.>> Sano si alza <<Piangere lacrime blu, come il paradiso che mi &#232; stato tolto. Molto conveniente, vero?>> per poi andarsene. Sam guarda il vuoto, senza fare niente.

      ***

      <<Non c’&#232; un’annotazione finale, si conclude qui. Dubito fosse nelle ultime due pagine, c'&#232; ancora spazio. Ironico, se la storia dell’essere sospettato fosse stata vera, quest’ultima frase mi avrebbe incriminato.>> ti senti dire, anche se avresti voluto saperne di pi&#249;. Ma in fondo sai di sapere tutto, ora.
      <<Lo so. Come puoi capire, questa nota finale &#232; piuttosto malinconica. Ma sincera, te ne sarai accorto. Questo come ti fa sentire?>>
      <<Colpevole, se la colpa non sa di niente. Tutto questo... tu, io, la stanza. Sta succedendo per colpa mia, vero? E' una specie di punizione.>>
      <<E' la verit&#224;. Cosa puoi dirmi sul tuo disturbo?>>
      <<E’ falso, molto probabilmente. Non ne ho la certezza. Io… sono giunto alla conclusione di non poter fare niente per quelle persone. Ho provato diverse volte a farla finita>> alzi le mani << ma non andavo mai fino in fondo. Io voglio bene alla mia famiglia, ma il senso di apatia nei confronti di quella storia… &#232; la cosa che mi fa impazzire. Non posso fare niente per quelle vittime, ma posso soffrire per loro.>> e per un attimo ti senti veramente realizzato.
      <<Finalmente l’hai capito, proprio come pensavo. Non devi pi&#249; soffrire. E’ finita, torna a casa>> tirando fuori un mazzo di chiavi.
      <<No, dottore. L’ho sempre saputo. Tutto quanto. Ed &#232; per questo che non posso tornare indietro.>>
      <<Cosa?>>
      <<Potr&#242; anche stare in pace con me stesso, ma non posso dimenticare quelle vittime. Ho fatto la mia scelta.>>
      <<No, non puoi farlo per davvero. Guardati! Sei quasi morto su quella nave ed oggi sei qui con le fasce ai polsi. Questo non &#232; abbastanza?>>
      <<Lo sarebbe se riportasse in vita quella gente, ma non lo &#232;. Devo assumermi le mie responsabilit&#224;.>>
      <<Lo stai facendo. L'hai sempre fatto. Le tue sofferenze derivano tutte da questo e tu l'hai saputo in ogni circostanza. Pensi che quel vecchio sia sparito nel nulla? La risposta la sai, eppure quella ragazzina oggi potr&#224; vivere una nuova vita. Questo per te non &#232; abbastanza?
      <<... no. Non &#232; la stessa cosa. Tentare di aiutare qualcuno oggi non &#232; lo stesso di quello che avrei dovuto fare sulla Heaven.>>
      <<E mai lo sar&#224;, ma non puoi nemmeno continuare a soffrire per qualcosa di irreparabile. Oltretutto salvasti tutto il resto dell'equipaggio, attivando le scialuppe di salvataggio. Prendine atto.>>
      <<Ma lo faccio! Sto prendendo atto delle mie azioni da quando mi hanno appeso a quella finestra. Il problema &#232; che &#232; tutto bianco o nero. Salvo o condanno. Non voglio. Non voglio avere questa responsabilit&#224;. E' meglio per tutti che io stia in disparte, da solo, lontano.>>
      <<E' cos&#236; quindi? Pensi che isolarti ed evitare il prossimo sia la soluzione? Questa tua stupida fuga &#232; un insulto a quelle morti. Non &#232; cos&#236; che devi fare Sano, e non devo essere io a fartelo notare. Il mondo continua a girare, la realt&#224; a sussistere>> bussa per terra <<e tu non puoi farci niente. L'inevitabilit&#224; c'&#232; e basta. Dai un peso alle tue azioni. Non riesci a dimenticarti di loro? Salva il mondo allora! Vai in giro ed aiuta la gente. Scala qualche palazzo per gli orfanotrofi. Brucia qualche parlamento per la societ&#224;. Dona il tuo sangue, salva i panda, pulisci le spiagge francesi. Fai qualcosa per gli altri, per il mondo ma soprattutto, fai qualcosa per te. Tu non ti meriti questo, non puoi gettare via la tua vita dopo essere sopravvissuto a mille persone. Sarebbe disumano.>>
      Qualcosa si muove dentro di te. Per un attimo ti senti commoso come ti succedeva da piccolo vedendo Amuro Ray sul suo Gundam. E te ne stai zitto. Vorresti controbattere, ma l'eco di quelle parole ti riempie il cervello. Forse ha ragione.
      <<Aiutare per dimenticare. Mi chiedo se sia la cosa giusta. La prospettiva della vita &#232; pi&#249; contorta del riflesso di uno specchietto retrovisore, eh?>>
      Sta in silenzio col volto serio fisso su di te.
      <<Sarebbe pur sempre un atto di tua volont&#224;, come quello che avresti dovuto assumere con quell'assassino. Con gli occhi aperti. Alle volte penso piuttosto che sia pretenziosa come una sgualdrina, la vita.>>
      Lo guardi serio anche tu.
      Ridete entrambi. Una risata lunga, c'&#232; qualcosa di pacifico l&#236; in mezzo.
      <<Penso di avere capito. Rifletter&#242; su questo, ma non fermer&#242; la mia pena.>>
      <<L'importante &#232; che sia tu a sceglierlo. Tu e tu soltanto. Ho capito di non poterti salvare, questo mi rattrista. Ma mi basta sapere che avrai coscienza delle tue azioni. Hai gli occhi aperti.>> ti guarda e chiude gli occhi. Sorride.
      Sei felice. Ti alzi e vai verso la porta. Esci da quel luogo e per un breve istante ti giri e non vedi niente l&#236; per terra. Poi la porta si chiude. Giorno, ma la luce &#232; tenera. Ti dirigi al parcheggio ed attivi il comando. Un furgone risponde. Ci sali e ti prepari al tuo viaggio.

      Una volta dissi che non credevo a ci&#242; che la Lumaca insegnava. Le diedi della bugiarda e rifiutai ogni sua parola. Mentii. 467 persone sono morte, altre 567 disperse, mai ritrovate. Amo la mia famiglia e so che loro provano lo stesso per me, ma non posso fermarmi qui. A bordo di questa macchina, tento di addentrarmi in un mondo grigio, senza colori. Non posso riportare in vita nessuno e questo mi tormenter&#224; per sempre. Ma devo guardare avanti e tentare di fare ci&#242; che posso per chi ha la mia stessa visione del mondo. Perch&#233; &#232; ingiusto pensare che il mondo sia solo bianco, nero e grigio. Il mio mondo un tempo ne aveva uno bellissimo, di colore. Non era per tutti, ma io lo comprendevo. Da quell’esperienza ho imparato che le persone sono un insieme infinito di colori diversi. A volte puoi abbinarli, cos&#236; nascer&#224; qualcosa di unico. E’ il principio della vita. Non creder&#242; nel raid razzista che mi hanno urlato all’orecchio per ore. Non creder&#242; di trovarmi in mezzo a persone senza umanit&#224;. Non creder&#242; che quei morti siano dimenticati per sempre. La mia storia non &#232; finita. E’ appena iniziata. E la tua?


      Sano si allontana verso il lungomare, guardando l’infinito blu distendersi nel mondo. Prova fastidio nel vedere quella scena, ed un tic gli fa chiudere l’occhio destro, per un breve istante.
      Last edited by Dargil; 02 August 2012, 04:27.

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      • Avviso di aver ultimato le votazioni del precedente turno, quindi, le votazioni che avevo lasciato incomplete, ora ci sono tutte, sempre allo stesso post (pag. 20).

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        • Io la sto terminando e spero di riuscirci. Eventualmente chiedo una proroga. Adesso sono pi&#249; o meno ad un quarto.
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          • Originariamente Scritto da Light 96 Visualizza Messaggio
            Io la sto terminando e spero di riuscirci. Eventualmente chiedo una proroga. Adesso sono più o meno ad un quarto.
            Io ho fatto ancor meno, ma se la consegna è per l'1 sono a postissimo. Questi giorni non devo far nulla in particolare, quindi posso completare la One-Shot in tutta tranquillità.

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            • Io come al solito quando ho tempo me la prendo troppo comoda. >_<

              Spero di riuscirci, far&#242; il possibile.
              sigpic

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              • PREMESSE
                Spoiler:
                1)Non conosco l'anime di DB, n&#232; gli OAV n&#232; tantomeno la serie GT, quindi se avessi per caso modificato avvenimenti gi&#224; narrati in uno di questi ambiti si tratta di un'operazione involontaria. Conosco solo il manga, e su quello mi son basato.

                2)Uno dei personaggi principali della shot sar&#224; il Fat Bu post scontro con Kid Bu. Non essendo stata chiarificata la vera identit&#224; di questo dallo stesso Toriyama, io l'ho considerato come il Fat Bu originale e non quello che ha gi&#224; espulso Evil Bu (in pratica, nel racconto non si vedr&#224; il Fat Bu pura bont&#224; bens&#236; lo stesso Fat Bu fuoriuscito dalla sfera all'inizio della saga di Bu).

                3)Ci sar&#224; un'ulteriore piccola chiarificazione a fine racconto. Se la postassi qui rovinerei la lettura.
                Last edited by TOB; 31 July 2012, 02:21.

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                • QUANDO È TROPPO È TROPPO


                  PROLOGO

                  La porta d’ingresso si spalancò.
                  «Ah, finalmente siamo a casa! Entrate, entrate pure!»
                  Un piccolo cagnolino sgattaiolò vivacemente all’interno dell’abitazione, abbaiando e scodinzolando felice. Saltellava di qua e di là senza sosta, al settimo cielo.
                  L’uomo scoppiò in una gioiosa risata. «Ti piace questo posto, non è vero? Beh, perlomeno ora hai un tetto sulla testa. Nessuno oserà mettere nuovamente a repentaglio la tua vita finché starai qui con me, piccoletto».
                  Si voltò verso l’ingresso. «Ehi, e tu che ci fai ancora lì fuori? Vieni, forza!»
                  «Okay, Satan».
                  Un grosso individuo rosa comparve sulla soglia. Indossava un minuscolo gilet che lasciava la parte alta del suo corpo quasi interamente scoperta, dei pantaloni bianchi eccessivamente larghi, un lungo mantello color porpora ed una cintura nera con al centro incisa una misteriosa M.
                  Si trattava di Majin Bu.
                  Il mostro procedette lentamente, guardandosi intorno con curiosità.
                  L’atrio era assolutamente immenso. Ogni cosa trasmetteva all’osservatore un’immediata sensazione di lusso e sfarzo, a partire dall’enorme lampadario di cristallo che troneggiava sul soffitto fino ad arrivare alle robuste pareti di candido marmo.
                  Ma tutto questo a Majin Bu non interessava.
                  Guardò il suo migliore amico con un sorriso stampato sulle labbra. «Sono molto contento di essere qui con te».
                  Il campione del Tenkaichi rise nuovamente, imbarazzato. «Oh, ma certo, ma certo! Anche io sono felice che tu sia venuto a vivere nella mia umile dimora, ah ah! Ma ora bando alle ciance, vieni, ti mostro la tua stanza. Scommetto che ti piacerà un sacco!»
                  Majin Bu trotterellò al fianco di Satan, senza obiettare.
                  Il cagnolino abbaiò gioioso e saltò addosso al mostro rosa, che lo tenne tra le braccia e lo coccolò grattandogli la nuca.
                  Majin Bu era felice. “Sono veramente fortunato.
                  “Ho due amici che mi vogliono bene ed amano giocare con me. Non pensavo che ciò potesse essere più divertente del distruggere e dell’uccidere. Mi sbagliavo, ed è tutta colpa di quei cattivoni di Bibidy e Babidy. Mi han portato sulla cattiva strada, manipolandomi per i loro scopi.
                  “Ora posso finalmente affermarlo senza dubbi: quella non era vera vita”.
                  Tutt’a un tratto, qualcuno bussò alla porta.
                  Satan si arrestò immediatamente, ed assunse un’espressione sconsolata. «Dev’essere lei! Oh, no, speravo se ne fosse dimenticata! E ora che faccio? Che faccio?»
                  Majin Bu non riusciva a capire cosa stesse succedendo. «Ehi, c’è qualcosa che non va?»
                  Satan si riscosse e fissò Majin Bu spalancando gli occhi. «Non è niente, Bu! Sta’ tranquillo, è tutto a posto! Va’ pure in fondo a questo corridoio e goditi la nuova camera, io ti raggiungerò subito!»
                  Sentì nuovamente bussare, questa volta con più forza.
                  Satan si allarmò. «A-arrivo!»
                  Corse in direzione della porta d’ingresso e la aprì il più in fretta possibile. Era completamente pervaso dal panico.
                  “Satan… perché ti comporti così?” pensò la creatura rosa, preoccupata. Decise che la sua camera poteva aspettare e rimase immobile, intento ad osservare la scena.
                  Una donna attraente, bionda e snella, entrò a passo deciso nell’atrio. Il suo sguardo di ghiaccio vagò per qualche tempo nella stanza, finché si soffermò proprio su Majin Bu.
                  Le sue labbra si contorsero in un ghigno. «Tsk, ti sei davvero tenuto il grassone allora».
                  Si voltò verso Satan. «Lo sai che quest’essere ha ucciso Vegeta, ferito gravemente Gohan e annientato un’infinità di terrestri innocenti, non è vero? Per non parlare di ciò che ha fatto il suo alter ego, Super Bu. Tu sai quanto sia pericolosa questa creatura.
                  «Eppure, lo tieni in casa come fosse un docile animale domestico. Aveva ragione Vegeta; avremmo dovuto annientarlo ore fa, dopo lo scontro con Kid Bu».
                  Satan non osò rispondere. Rimase in silenzio, ammutolito dalla paura.
                  La donna osservò di nuovo la maestosità e la ricchezza che la circondavano. «Vedo che ti tratti proprio bene. Deve fruttare parecchio essere il campione mondiale del torneo di arti marziali più famoso del globo, non è vero?»
                  Inaspettatamente, Satan prese coraggio e si decise a proferir parola. «S-senti, C-18, se sei v-venuta qui p-per i soldi devo avvertirti che n-non…»
                  18 lo fulminò con lo sguardo. «Che non son giunta fin qui invano, giusto? O volevi forse dire che non puoi darmi ciò che mi spetta? Sai, odio particolarmente chi non tiene fede ai patti e non so quale potrebbe essere la mia reazione se tu non potessi soddisfare la mia richiesta adesso…».
                  Satan impallidì, e subito indietreggiò d’un passo. Deglutì.
                  «M-ma certo, lo so bene! Ah ah ah - gulp - ! Ho lasciato i d-dieci…»
                  «Venti».
                  «C-certo, i venti milioni di zeny nella c-camera accanto. Ora, se vuoi scusarmi…»
                  Satan sparì in un lampo dietro una porta a sinistra dell’ingresso. Il cagnolino saltò giù dalle braccia di Bu e seguì l’uomo, probabilmente anch’esso intimorito dalla nuova arrivata.
                  Nell’atrio rimasero C-18 e Majin Bu, soli.
                  Il mostro rosa era decisamente arrabbiato. «Ehi, tu, perché infastidisci Satan?»
                  Il cyborg scosse il capo con fare sprezzante. «Non sono cose che ti riguardano. Io e lui abbiamo fatto un accordo, ed ora deve rispettarlo».
                  «Ma a Satan non piace quest’accordo. Devi lasciarlo in pace!»
                  C-18 rise. «A me non interessa ciò che pensa lui. Le possibilità sono due; o mi paga ciò che deve, o io lo decapito. Chiaro? Tu non immischiarti, questo è un affare che riguarda solo me e quello sbruffone».
                  Majin Bu non voleva che venisse alzato neanche un dito contro Satan. I suoi amici erano intoccabili.
                  «Se vuoi far del male a Satan, dovrai vedertela con me!»
                  «No, Bu!»
                  La creatura si voltò, sorpresa.
                  Satan aveva fatto capolino dalla stanza in cui era entrato. «L-lei ha ragione, le devo dare ciò che le spetta».
                  L’uomo si diresse dall’androide con in mano un sacco pieno di mazzette.
                  «E-ecco. Contali pure, se vuoi».
                  18 afferrò gli zeny e sorrise. «No, so bene che non stai tentando di fregarmi. In ogni caso, se tornassi a casa e scoprissi che qui manca qualcosa, sai già che cosa succederebbe».
                  Dopodichè la donna uscì dall’abitazione a tutta velocità.
                  Satan tirò finalmente un sospiro di sollievo e si appoggiò alla parete, esausto. «Uff, quel cyborg è agghiacciante. È l’unica donna che sia mai riuscita a tenermi testa. Dannazione, venti milioni… Sono rovinato!».
                  Majin Bu era ancora dubbioso.
                  Non riusciva a comprendere il comportamento dell’amico. «Perché non hai voluto il mio aiuto, Satan? Potevo sistemarla io. Ho visto come ti sei preoccupato al suo arrivo».
                  Satan fissò il mostro rosa con sguardo malinconico. «Bu, tu sai quanto io ti voglia bene. Son sicuro che in fondo non vorresti far del male ad una mosca. Ma è passato davvero poco tempo da quando non facevi altro che distruggere città, e... beh, diciamo che in questo caso potevo cavarmela da solo. Certo, quella specie di robot femmina non mi va molto a genio, ma non voglio assolutamente che si faccia del male a causa mia… o tua. Dopotutto è un’amica dei veri eroi della galassia, Goku e Vegeta.
                  «Io avrò sempre bisogno del tuo aiuto, Bu, specialmente ora che Videl ha deciso di andare a vivere da Gohan. Ma in questo caso semplicemente non era necessario che intervenissi».
                  Con un sorriso, Satan concluse il discorso e si diresse in camera sua, stanco per tutto ciò che aveva passato negli ultimi giorni e desideroso di una bella dormita.
                  Majin Bu rimase di sasso. Non riusciva a muoversi, e non sapeva che cosa pensare.
                  “Satan non si fida… di me?”

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                  • PART 1 - UN EROE INCOMPRESO

                    «Eh eh eh, ho già capito le tue intenzioni».
                    Vegeta stava riflettendo tra sé e sé a voce alta, osservando la sagoma di Goku allontanarsi velocemente dal ring con il piccolo Ub sulle spalle fino a sparire in lontananza, diretta chissà dove.
                    Majin Bu era piuttosto incuriosito. «Perché Goku ha detto di voler allenare quel bambino?»
                    Piccolo rispose, tenendo sempre lo sguardo fisso all’orizzonte: «Avrà capito che la Terra ha bisogno di un nuovo combattente. Oramai noi veterani stiamo invecchiando, Goten e Trunks si sono adagiati su questo lungo periodo di pace ed hanno perso preziosi anni d’allenamento e d’esperienza in battaglia…»
                    I due giovani si guardarono l’un l’altro, imbarazzati.
                    «…ma il pianeta necessita comunque di un paladino che la difenda a lungo ed efficacemente. E quel ragazzo, essendo la reincarnazione del forte Kid Bu, ha tutte le carte in regola per poter assicurare tranquillità a tutti i terrestri».
                    Vegeta sorrise a quelle parole. «Pff, è innegabile che quello sciocco di Kakaroth voglia anche confrontarsi con un nuovo avversario alla sua altezza. Allenerà Ub, e poi lo sfiderà. È un saiyan dopotutto.
                    «Sapete, quel Goku che voi tutti tanto osannate in realtà è solo uno sporco egoista, pronto a mentire pur di realizzare i propri scopi. Tsk, addestrare un nuovo paladino della Terra, ma a chi vuole darla a bere?»
                    Majin Bu ascoltava tutti quei discorsi rimanendo in silenzio.
                    Più capiva ciò che Goku aveva fatto, più non riusciva a capacitarsi del perché.
                    “Ma hanno davvero intenzione di affidare il loro futuro nelle mani di quel… bambino?
                    “Non mi pare che la sua forza fosse tanto straordinaria. Anzi, in realtà dubito anche che sia davvero la reincarnazione di Kid Bu. Se così fosse, mi aspettavo perlomeno che mettesse in difficoltà Goku, invece il saiyan è riuscito a tenergli testa senza nemmeno trasformarsi.
                    “E come potrebbe quel piccoletto esser considerato un degno avversario? Probabilmente anche Goten e Trunks potrebbero sconfiggerlo con facilità una volta divenuti super saiyan, figuriamoci i loro genitori. Ed è chiaro che l’allenamento non potrà incrementare di molto la forza di Ub, essendo quest’ultimo un semplice terrestre alla stregua di Crilin o Yamcha.
                    “Inoltre, la vita di un essere umano ha una durata esigua se confrontata con l’eternità dell’universo. A chi si affideranno quando per quel ragazzino sarà giunta la fine? E se nessun’altro avesse forza sufficiente a ricoprire il ruolo di paladino? I nuovi nemici avrebbero via libera, ed allora per la Terra sarebbe la fine”.
                    Majin Bu abbassò il capo, triste.
                    “Nessuno qui mi considera davvero.
                    “Son dieci anni che Satan non fa altro che assegnarmi compiti ingrati. Cucinare, lavare i pavimenti, far la spesa, accudire il cane. Dannazione, io sono nato per combattere, non per svolgere sciocche faccende domestiche!
                    “Ma so anche che Satan vuole solo il mio bene. È mio amico, quindi sopporto le sue richieste senza lamentarmi. D’altronde, se lui non avesse supplicato Vegeta di risparmiarmi tempo fa, io non sarei più tra i vivi. Gli devo molto.
                    “Questo però è troppo. Come possono affidare il destino del pianeta nelle mani di un bambino sconosciuto quando qui c’è un essere immortale, forte ed esperto nel combattimento? Io sarei il paladino perfetto. Immune all’invecchiamento ed alle ferite corporali, capace di una forza superiore a quella di un saiyan, desideroso di nuove battaglie. Posso difendere tutti, e posso farlo meglio di Ub.
                    “E nessuno s’è degnato anche solo di propormi il compito… Nemmeno Satan, l’unico che davvero s’è sforzato di capirmi in tutti questi anni…”
                    «Ehi, Bu, mi chiedevo…»
                    Il filo dei pensieri venne spezzato dalla voce di Satan.
                    Majin Bu era al settimo cielo. “Ehi, forse ora ha capito!”
                    Una grande speranza si risvegliò nella creatura rosa. Si rivolse al suo amico con un grande sorriso sul volto. «Dimmi pure, Satan».
                    Il campione del Tenkaichi si grattò la testa. «Ecco, mi chiedevo se avessi il tempo di andare a prendere un po’ di cibo per Bee. È tutto il giorno che mi salta addosso in cerca di qualcosa, e credo voglia un po’ dei suoi croccantini, ma proprio ieri sono finiti gli ultimi rimasti. Puoi fare un salto al mercato? Fa in fretta, o il tuo scontro comincerà mentre sei via!»
                    Majin Bu era sorpreso. Un’immensa delusione crebbe dentro di lui.
                    Senza riuscire a celare la sua tristezza, rispose contrariato: «Certo, vado subito».

                    ***

                    Majin Bu volava rapido a circa duecento metri d’altezza dal terreno, lontano da quel mondo che tanto lo ignorava. Aveva appena portato un grosso carico di frutta fresca all’affamato Satan, ed ora si stava dirigendo velocemente a casa di Bulma.
                    “Ora basta. Devo convincere tutti che io posso farcela. Sono io quello giusto per questo compito”.
                    Giunto a destinazione, Majin Bu si lanciò in picchiata sull’abitazione.
                    L’impatto provocò un grosso foro sul soffitto e la creatura si ritrovò all’interno di una piccola stanza, circondato da detriti.
                    Vegeta si trovava proprio lì, a torso nudo, intento ad allenarsi.
                    Erano nella camera gravitazionale.
                    Il saiyan rimase allibito. «Tu… che ci fai qui!? E perché sei entrato in questo modo?»
                    Majin Bu si scrollò, alzandosi dal punto in cui era precipitato. «Devi allenarmi».
                    Vegeta strabuzzò gli occhi. «Io… cosa!? E ti pare questo il modo migliore di presentarti per chiedermi un favore?»
                    «Voglio dimostrarvi il mio valore. Anche io posso difendere la Terra, non c’è bisogno di affidarsi a quell’Ub. Quindi voglio allenarmi, diventare più forte, e so che tu puoi aiutarmi in questo».
                    Il saiyan si infuriò. «Ma se hai appena danneggiato la camera, come pensi che potrei aiutarti ora?! Anche solo una fessura nella parete disattiva l’attrazione gravitazionale, dato che potrebbe rivelarsi pericolosa. Ora ci troviamo solo in una comunissima stanza, ed è tutta colpa tua! E chissà quanto tempo richiederà la riparazione!
                    «Inoltre, come credi che una creatura come te possa aumentare il proprio livello combattivo? Noi saiyan, così come i terrestri, siamo organismi dotati di muscoli, ossa, vene, cervello, ed è in questo che risiede la nostra forza spirituale. Con l’allenamento riusciamo ad incrementare la capacità massima esercitata dalle nostre funzioni naturali. Noi nasciamo piccoli ed indifesi per poi crescere e fortificarci in età adulta. Il miglioramento del corpo è nelle nostre corde.
                    «La tua forza spirituale invece deriva direttamente dalla magia di Bibidy, ed è probabilmente immutabile. Tu non sei un soggetto in crescita; rimarrai in eterno identico a come sei nato, a meno che non ricorri a quella dannata tecnica d’assorbimento che tanto ci ha fatto penare in passato. Non possiedi muscoli da allenare, ossa da irrobustire, né un cervello da affinare. Tutto il tuo essere deriva dalla magia, e solo tramite essa potresti diventare più forte. Peccato che Babidy e Bibidy siano ormai morti e non possano aiutarti.
                    «È per questo che Kakaroth confida in Ub. Quel ragazzino può facilmente migliorarsi pur possedendo già in sé le enormi potenzialità di Kid Bu. Se ben addestrato potrebbe raggiungere una forza inimmaginabile, a differenza tua, che sei invece destinato a non mutare in eterno.
                    «Io non posso allenarti. Rassegnati».
                    Quelle parole colpirono Majin Bu con la forza di un ciclone. La nuda, crudele verità gli si parò dinnanzi agli occhi limpida come l’acqua.
                    Egli era divenuto inutile ormai, relegato al compito di mero servetto di Satan. L’addestramento avrebbe facilmente portato gli altri combattenti a superarlo, e questo limite lo rendeva un individuo di secondo piano nel disegno di difesa del pianeta.
                    Ma Majin Bu si rifiutò di arrendersi all’evidenza. La sua forza era sufficiente, non era necessario possederne di più, ed inoltre la sua vita eterna sarebbe stata un vantaggio non indifferente.
                    La creatura rosa fulminò Vegeta con lo sguardo. «Dovrei essere io il paladino della Terra! Come fate ancora a non capirlo? Come potete ignorarmi così?»
                    Con un misto di ribollente rabbia e cupa malinconia nell’animo, Majin Bu volò in alto passando attraverso l’apertura sul soffitto, per poi scomparire nella volta celeste.
                    Vegeta abbassò il capo. «Tsk, illuso».

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                    • PART 2 - LA STORIA SI RIPETE

                      La porta d’ingresso s’aprì lentamente, e Majin Bu entrò nell’abitazione.
                      Bee gli corse subito incontro e pose le zampe anteriori sulla morbida pancia della creatura, scodinzolante. Sembrava avesse voglia di giocare, ma Majin Bu non era proprio in vena.
                      Un rumore di passi affrettati risuonò nell’atrio, proveniente da chissà quale zona dell’immensa casa. Lo scalpiccio si faceva sempre più vicino, sempre più deciso.
                      Poco tempo dopo, Satan arrivò nell’atrio. Aveva lo sguardo furente.
                      «Bu! Dannazione, che fine avevi fatto? Devi avvisarmi quando vuoi uscire di casa! Quante volte dovrò ripetertelo, eh?»
                      Sbuffò. Poi, respirando profondamente, cercò di darsi una calmata.
                      «Senti, perché ora non vai a fare un po’ di spesa? Tra poco ceneremo, e nella dispensa non c’è nulla».
                      Majin Bu stava tremando. Dense volute di fumo fuoriuscivano dai fori della sua pelle, ed un fischio acuto penetrò le orecchie dei presenti.
                      «Bu…?»
                      Il braccio della creatura rosa si allungò, rapidissimo. Un pugno raggiunse il volto di Satan e lo colpì, riducendo la sua testa ad una nera poltiglia. Fiumi di sangue sgorgarono dal collo dell’uomo, sporcando il pavimento lucido di cera.
                      Il suo corpo, oramai senza vita, cadde a terra con un tonfo sordo.
                      Il fischio si spense. Il fumo si diradò. Nella stanza cadde un silenzio di tomba, rotto solo dai tristi guaiti del cane.
                      Majin Bu osservò la propria mano. Era macchiata di sangue.
                      “Che… che cosa ho fatto?”
                      Bee era scosso da tremiti. Fissava spaventato l’assassino di Satan, senza spostarsi di un centimetro.
                      Majin Bu sentì qualcosa scivolargli sulla guancia. Si toccò il viso, e la sua mano si bagnò.
                      Era una lacrima. “Sto… piangendo?”
                      La creatura rosa guardò ancora una volta il corpo inerme dell’amico.
                      Era un incubo. Un orrendo incubo.
                      “Negli ultimi mesi che abbiam passato insieme, ho iniziato a dubitare di te. Strane idee hanno assalito la mia mente. Il sospetto che tu non mi considerassi più un compagno, ma semplicemente un tuttofare, s’è rafforzato sempre più fino a trasformarsi in un’ossessione.
                      “La vecchia vita da combattente e da distruttore, in cui ero io il protagonista, ha continuato a farsi spazio nei miei pensieri. Dopo dieci lunghi anni passati solamente con te e con Bee ho iniziato a sentirmi inutile, emarginato ed ignorato. Un antico ed oscuro desiderio di violenza m’ha involontariamente investito.
                      “La mia natura è malvagia quanto quella del mio creatore. Non son riuscito a trattenere la mia indole, sebbene lo volessi con tutto il cuore.
                      “Quel Goku… come ha potuto ignorarmi? Come ha potuto considerare quel bambino più capace di me? E Vegeta, tramite quali assurdi motivi ha cercato di giustificare l’addestramento di un terrestre a difesa del pianeta! E quali giustificazioni ha apportato solo col fine di non allenarmi, incentrato egoisticamente ed unicamente sul proprio corpo!
                      “Quei due saiyan hanno liberato il mio desiderio d’attenzione, rimasto sopito per tutti questi anni. Hanno risvegliato la mia ira, la mia indole distruttiva, il mio odio. Se solo m’avessero preso in giusta considerazione, tutto ciò non sarebbe mai accaduto.
                      “Satan… sono arrivato ad ucciderti a causa loro. Non avevo motivo di dubitare di te. Sei il mio migliore amico, e lo rimarrai per sempre.
                      “Vendicherò la tua morte, stanne certo. Quei saiyan non la passeranno liscia!”
                      Majin Bu proruppe in un angoscioso grido di dolore e rabbia. I gettiti di fumo provenienti dal suo corpo si fecero ancora più intensi di prima, ed il fischio ancor più acuto.
                      Bee fuggì a gambe levate in un’altra stanza.
                      Majin Bu liberò lentamente la propria ira, e sentì le proprie forze venir meno. Finché, esausto, si accasciò al suolo, ansimante.
                      Tutt’a un tratto, preoccupato, alzò lo sguardo.
                      Il fumo s’era raggruppato sul soffitto in una sorta di piccola e densa nube nera. Questa si muoveva e contorceva continuamente, quasi fosse un essere vivente.
                      “…Non di nuovo!”
                      In pochi istanti, la nube assunse le sembianze di uno strano individuo grigio. Indossava degli abiti identici a quelli di Majin Bu, ma era estremamente più magro di quest’ultimo.
                      Egli lo conosceva bene. Quello era Evil Bu. «Ciao! Ci rivediamo, grassone!»
                      Majin Bu cadde in preda alla più profonda delle angosce.
                      “No, questo non doveva accadere!
                      “Sono arrivato ad incolpare i saiyan per la mia inettitudine, come sono sciocco! I miei pensieri più malvagi probabilmente si son trasferiti nel mio alter ego, quindi ora avrà intenzione di uccidere Goku e Vegeta!
                      “L’unico da incolpare per la morte di Satan… sono io. L’ho ucciso con le mie mani. Ho ancora il pugno macchiato del suo sangue… il sangue del mio migliore amico”.
                      Iniziò a piangere, ormai privato di ogni speranza.
                      Evil Bu era troppo forte. Non gli restava che arrendersi.
                      La creatura grigia atterrò, fissando il grassone con un ghigno sul volto.
                      «Questa volta non correrò il rischio di assorbirti di nuovo. La tua ingenuità non può far altro che male, quindi mi limiterò a disintegrarti».
                      L’ultima cosa che Majin Bu vide fu il braccio disteso di Evil Bu, la sua mano spalancata di fronte al volto.
                      Sorrise. “Mi dispiace molto, Satan. Spero di incontrarti, nell’aldilà”.
                      Un lampo di luce, poi tutto si fece nero.
                      Il nulla.

                      ***

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                      • ***

                        &#171;Forza, figliolo, puoi fare di meglio!&#187;
                        &#171;*anf anf* Sto gi&#224; dando il massimo, pap&#224;!&#187;
                        Vegeta e Trunks stavano allenandosi in una prateria lontano da casa lottando senza esclusione di colpi. Il ragazzo non aveva alcuna voglia di combattere, ma da quando la camera gravitazionale fu danneggiata da Majin Bu Vegeta non aveva alternative, cos&#236; si serviva del figlio in attesa del completamento delle riparazioni.
                        Trunks cerc&#242; di bloccare i pugni del padre, ma uno fu troppo rapido e lo colp&#236; in pieno viso.
                        Cadde a terra, solcando il terreno per qualche metro prima di fermarsi.
                        Tent&#242; di rialzarsi, tastandosi il viso. &#171;Dannazione, pap&#224;! Lo sai che sono fuori allenamento, non posso sopportare colpi del genere!&#187;
                        Vegeta sbuff&#242;. &#171;Non fare la femminuccia, Trunks! Forza, combatti!&#187;
                        Il giovane sput&#242; a terra, indispettito. &#171;Io me ne torno a casa. Sono stanco, e non capisco nemmeno perch&#233; ti ostini a fare tutto questo. Cavatela da solo&#187;.
                        &#171;Tu… che cosa?&#187;
                        Trunks vol&#242; via a tutta velocit&#224;, senza fornire ulteriori spiegazioni.
                        Vegeta era stupito. “Non pensavo mi avrebbe disobbedito cos&#236; spudoratamente. Tsk, &#232; un illuso se pensa che mi dimenticher&#242; di questo torto. Una bella punizione non gliela toglie nessuno”.
                        Il saiyan si sedette per terra, pensieroso. &#171;Ed ora come mi alleno?&#187;
                        &#171;Puoi sempre sfidare me, principe dei saiyan&#187;.
                        Vegeta si alz&#242; di scatto e si volt&#242; in direzione della voce.
                        Ci&#242; che vide fu sconcertante. &#171;Tu…!&#187;
                        Di fronte a lui c’era Evil Bu.
                        Il mostro sorrise. &#171;S&#236;, sono proprio io.
                        &#171;Quanto tempo &#232; passato dall’ultima volta che ti sei ritrovato a combattere una minaccia? Non sai pi&#249; neanche come si percepisce l’aura di un nemico in avvicinamento?&#187;
                        Vegeta non riusciva a credere ai propri occhi. “Ma come diavolo &#232; potuto accadere? Perch&#233; lui &#232; qui? Questo Bu &#232; quello uscito dal corpo di…&#187;
                        Un atroce sospetto lo folgor&#242;. &#171;Dov’&#232; finito il grassone? Che ne hai fatto?&#187;
                        Evil Bu scoppi&#242; in una sonora risata. &#171;L’ho fatto fuori, &#232; ovvio. Sai gi&#224; che dopo la separazione mi porto via quasi tutta la forza del Majin originario, quindi &#232; stato molto semplice eliminarlo.
                        &#171;Proprio come sar&#224; semplice eliminare te&#187;.
                        Vegeta fu colpito da quelle parole.
                        Ricordava ancora molto bene come fu surclassato da Majin Bu, e come fu costretto a dare la vita per tentare di ucciderlo. Ma nemmeno quello sforzo tanto estremo riusc&#236; ad abbatterlo definitivamente.
                        Il saiyan si infuri&#242;. &#171;Son passati lunghi anni da quel momento! Ora sono molto pi&#249; forte di prima!&#187;
                        &#171;Ne sei sicuro?&#187;
                        Vegeta zitt&#236;. Non sapeva come controbattere.
                        Evil Bu ne approfitt&#242; per proseguire.
                        &#171;Il potenziamento derivante dal controllo di Babidy diede i suoi frutti. Riuscisti a raggiungere il livello di Son Goku in un batter d’occhio. Ma quella forza non fu comunque sufficiente a sconfiggermi.
                        &#171;E adesso credi davvero di esser riuscito a superare il livello di quel Bu utilizzando solamente la camera gravitazionale? Ormai sei giunto al limite delle tue capacit&#224; da tempo, mio caro. Senza contare il fatto che in questo lungo periodo di pace sicuramente le tue sessioni d’allenamento sono diventate molto pi&#249; brevi.
                        &#171;Mi sbaglio, forse?&#187;
                        Vegeta rest&#242; a bocca spalancata, incredulo. &#171;M-ma tu hai solamente parte del potere di Majin Bu, e sicuramente ora la mia forza supera di gran lunga la tua!&#187;
                        Un ghigno si stamp&#242; sul volto di Evil Bu. &#171;Beh, verifichiamo subito&#187;.
                        Vegeta inizi&#242; a provare timore. Si trasform&#242; in super saiyan. &#171;Maledizione!&#187;
                        Evil Bu si lanci&#242; alla carica.
                        Con un calcio sped&#236; l’avversario in volo a molti metri di distanza. Poi, senza dare il tempo a Vegeta di riprendersi, gli fu addosso ed un pugno bast&#242; per scaraventare il saiyan di nuovo verso terra.
                        Vegeta precipit&#242; al suolo creando una grande voragine all’impatto.
                        Non riusciva pi&#249; a rialzarsi. Era gi&#224; sfinito.
                        Evil Bu atterr&#242; al suo fianco. Pieg&#242; le ginocchia, finch&#233; il suo volto non incontr&#242; gli occhi del saiyan disteso a terra.
                        &#171;Sei patetico. Sai solo darti arie, ma &#232; quando entri in azione che dimostri davvero di che pasta sei fatto.
                        &#171;Per dieci, lunghissimi anni, io, il grande Majin Bu, l’essere destinato sin dalla nascita a dominare l’intera galassia con la paura ed il terrore, sono stato ignorato da una patetica combriccola di idioti. Satan non ha fatto altro che sfruttarmi come un qualsiasi schiavo, e sia Goku che voialtri avete affidato il vostro futuro ad un piccolo, insulso terrestre chiamato Ub invece di ricorrere alla mia infinita potenza. Beh, ora ne ho abbastanza.
                        &#171;Uhm… vediamo se riesci ad ignorare anche questo&#187;.
                        Evil Bu prese tra le mani la testa di Vegeta.
                        Inerme, il saiyan non pot&#233; evitare che il suo cranio andasse in frantumi, schiacciato dalla morsa della creatura.
                        Il Majin lasci&#242; andare il corpo. &#171;Bu due, Vegeta zero&#187;.
                        Last edited by TOB; 01 August 2012, 17:18. Motivo: errore di battitura

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                        • ENDING

                          &#171;Bene, per oggi pu&#242; bastare&#187;.
                          Ub si asciug&#242; la fronte col braccio, affaticato dall’estenuante allenamento impartitogli da Goku.
                          Erano giorni ormai che il ragazzino assecondava le richieste del saiyan senza ancora comprenderne bene le ragioni. Goku gli aveva spiegato quanto fosse importante per la Terra un paladino forte e di buon animo, ma Ub credeva ancora di non essere all’altezza di un tale fardello.
                          “Devono aver sbagliato persona. Ma finch&#233; quest’uomo gentile mi aiuta negli allenamenti quotidiani non avr&#242; di che lamentarmi; ho bisogno di pi&#249; potere possibile se voglio difendere il mio villaggio” pensava.
                          Goku sorrise. &#171;Sei un vero portento! Quanti anni hai detto di avere?&#187;
                          Ub arross&#236;. &#171;Dieci…&#187;
                          &#171;Wow! Alla tua et&#224; ero ben poca cosa rispetto a te, e mi ero gi&#224; allenato per anni! Sei un talento nato, non a caso possiedi lo stesso spirito di Kid Bu&#187;.
                          Il bambino aggrott&#242; la fronte. &#171;E chi sarebbe questo… Bu?&#187;
                          Il saiyan apr&#236; la bocca per rispondere, ma subito si blocc&#242;.
                          Aveva avvertito qualcosa.
                          All’improvviso, un’ondata di strano gel rosa apparve alle spalle di Goku e lo ricopr&#236; completamente, oscurandolo alla vista di Ub.
                          Il ragazzino si preoccup&#242; per il maestro. &#171;Signor Goku!&#187;
                          Poco distante, a qualche passo da Ub, un essere grigio con degli strani pantaloni eccessivamente larghi atterr&#242; poggiando lentamente i piedi al suolo. La massa gelatinosa che aveva avvolto Goku vol&#242; in direzione dell’individuo fondendosi con esso.
                          Il maestro era sparito nel corpo di quell’essere.
                          Ub grid&#242;. &#171;Goku!&#187;
                          Gli abiti della creatura iniziarono a mutare, e diventarono identici a quelli indossati dal saiyan appena assorbito. Le sue mani furono dotate di cinque dita, ed un naso gli crebbe dove prima non c’era altro che uno spazio vuoto tra gli occhi e la bocca.
                          Il mostro osserv&#242; il suo nuovo corpo, ridendo.
                          &#171;Goku &#232; davvero un portento! Se mi fossi scontrato con lui, probabilmente non sarei riuscito a farla franca. Quanta potenza!
                          &#171;E ora come dovrei esser chiamato? Evil Bu non mi pare appropriato. Uhm… magari Saiyan Bu?&#187;
                          Ub, ancora incredulo per ci&#242; che si stava verificando davanti ai suoi occhi, ricord&#242; le parole che poco prima aveva scambiato con Goku. “Quindi sarebbe questo il Bu di cui il maestro parlava?”
                          Evil Bu stava ancora ridacchiando, quando improvvisamente assunse un’espressione seria.
                          Fiss&#242; Ub dritto negli occhi.
                          Il ragazzino si sent&#236; raggelare il sangue.
                          La creatura grigia inizi&#242; a parlare: &#171;E cos&#236; tu sei il famigerato Ub, il nostro salvatore, non &#232; vero? Mi aspettavo qualcosina di pi&#249; dalla reincarnazione di Kid Bu. Tu sei un normalissimo terrestre, Goku deve aver preso un enorme granchio&#187;.
                          Ub non riusciva a reagire. Quell’essere aveva annientato il suo maestro in un batter d’occhio, come avrebbe potuto lui anche solo sperare di sopravvivere?
                          Evil Bu continu&#242;. &#171;Ma forse sono io a sbagliarmi. Forse tu sei davvero l’essere pi&#249; forte dell’universo, ed io dovrei inchinarmi al tuo cospetto. In tal caso, non ti dispiacer&#224; una piccola zuffa tra amici, non &#232; vero?
                          &#171;Non fare sul serio con me, non voglio morire&#187;.
                          La creatura esplose in una risata.
                          Poi, si lanci&#242; all’attacco.

                          ***

                          &#171;Pensi che dovremmo ricorrere nuovamente alle sfere di Neo Namek?&#187;
                          &#171;S&#236;, &#232; necessario. Dovremo resuscitare Vegeta ed estrarre Goku dal corpo di Bu. La loro esperienza non potrebbe rivelarsi pi&#249; preziosa di ora. Inoltre non possiamo ignorare il fatto che Bu potrebbe…&#187;
                          &#171;Sst, s’&#232; svegliato!&#187;
                          Ub apr&#236; gli occhi. Era intontito, ma stava bene.
                          Si rialz&#242; senza sforzo. Tutte le ferite che aveva subito sembravano scomparse.
                          Incuriosito e sorpreso, si guard&#242; intorno.
                          Si trovava in un’immensa prateria punteggiata qua e l&#224; da alture rocciose. L’atmosfera era estremamente tranquilla e silenziosa, e tutto trasmetteva all’osservatore una piacevole sensazione di serenit&#224;.
                          Ad un certo punto, il suo sguardo cadde su due strani individui.
                          Uno era alto e snello, l’altro anziano e con la schiena curva. Entrambi possedevano due orecchie a punta e dei vestiti inusuali. Non sembravano umani.
                          Ub si mise in guardia, sospettoso. &#171;Chi siete voi due?&#187;
                          L’individuo anziano sorrise. &#171;Io sono il Sommo Kaiohshin, e questo che vedi alla mia destra &#232; invece Kibitoshin, nato dall’unione del Kaioshin dell’Est e Kibith, suo fedele assistente&#187;.
                          Ub strabuzz&#242; gli occhi. &#171;La… unione!?&#187;
                          Il vecchio sospir&#242;. &#171;&#200; una storia lunga. Lasciamo stare.
                          &#171;Sappi che ora ti trovi in un luogo sacro, normalmente precluso agli esseri umani come te cos&#236; come a qualsiasi altro abitante della galassia che non faccia parte della famiglia Kaiohshin. Ti trovi qui ora perch&#233; non sei un comune terrestre, ed il tuo compito in questo mondo non &#232; ancora stato terminato&#187;.
                          Ub era scettico, e non credeva ad una sola parola di ci&#242; che gli era stato detto.
                          Si tast&#242; il corpo, in cerca delle ferite ricevute poco prima.
                          Sparite, senza lasciare traccia. &#171;Ehm, voi… dove mi avete trovato? Sono certo di non aver perso i sensi in questo posto, quindi dovete avermici portato. E come mi avete curato cos&#236; in fretta?&#187;.
                          Ora fu Kibitoshin a parlare. &#171;Uno dei miei poteri consiste nel guarire i danni del corpo, e rendere le carni nuovamente integre. Ti ho guarito appena mi son teletrasportato qui con te, ma sei rimasto incosciente ed abbiamo aspettato che ti svegliassi. Probabilmente eri ferito troppo gravemente per poterti subito rimettere in piedi, eri in fin di vita dopotutto&#187;.
                          Ub guard&#242; i suoi interlocutori.
                          Poi, proruppe in una sonora risata.
                          Si tenne la pancia con le mani, e lacrime d’ilarit&#224; gli scesero dagli occhi. &#171;Potere di guarigione… teletrasporto… luogo sacro…&#187;
                          Il Sommo Kaioshin si spazient&#236;. &#171;Senti, piccolo insolente, se noi due non t’avessimo trovato quando Bu ti lasci&#242; quasi senza vita nei pressi del tuo villaggio, ora non potresti pi&#249; parlare tra i vivi. Chiaro? Quindi abbi un po’ di rispetto!&#187;
                          Ub torn&#242; immediatamente serio.
                          Ricordava di esser stato picchiato da quella creatura grigia, e di essersi sentito morire. Tutto il corpo gli faceva male e non riusciva a muovere un solo muscolo, finch&#232; tutto si oscur&#242;. Pensava fosse la fine.
                          Invece eccolo l&#236;, a chiacchierare con due tizi dalla pelle viola sotto un cielo dotato di innumerevoli lune.
                          Dopotutto, forse non stavano mentendo.
                          Ub chin&#242; il capo. &#171;Chiedo scusa, ho esagerato. Vi ringrazio per avermi salvato ed avermi portato qui.
                          &#171;Ma… perch&#233; l’avete fatto?&#187;
                          L’anziano Kaioshin sorrise. &#171;Goku aveva ragione.
                          &#171;Il tuo immenso potenziale ed il tuo buon cuore fan di te il miglior candidato per il ruolo di paladino terrestre. Anzi, che dico, paladino galattico!
                          &#171;Da oggi, vivrai sotto la nostra tutela ed imparerai a combattere come un vero guerriero. Sarai addestrato da Kibitoshin nelle arti marziali e, una volta ottenuta una forza sufficiente, verrai mandato a sconfiggere Majin Bu, tornato nuovamente a terrorizzare i terrestri&#187;.
                          Ub si intimor&#236;.
                          Era solo un bambino, non voleva tali responsabilit&#224;. &#171;Non credo che ne sar&#242; capace…&#187;
                          Kibitoshin si avvicin&#242;.
                          Appoggi&#242; una mano sulla spalla del bambino. Poi, guardandolo negli occhi, disse: &#171;Questa sar&#224; la tua seconda occasione, Kid Bu. Non deluderci&#187;.

                          the end

                          ----------------------------------------------------------------------------------------------------
                          Spoiler:
                          Ho considerato Evil Bu ovviamente come una comparsa di DB e quindi non un personaggio principale. Spero di non esser penalizzato per questa scelta (so che Bu potrebbe sembrare fuori traccia, ma la sua controparte Evil mi sembrava in tema). Inoltre ho cercato di rendere chiara la sensazione di "inutilit&#224;" provata dal protagonista.

                          E, in fin dei conti, diciamocelo; un p&#242; inutile lo &#232; diventato una volta entrato sotto l'ala protettiva di Satan, non &#232; vero? O almeno a me cos&#236; &#232; parso.

                          Boh, spero in bene.
                          Last edited by TOB; 31 July 2012, 10:21.

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                          • Domani dovrei chiudere anche io.
                            Tanto il termine &#232; sempre mezzanotte.
                            Al massimo accelero un po'.
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                            • Sono in vacanza e il mio tempo di scrittura &#232; scandito dalla mia batteria del portatile perch&#232; la zona wi-fi del campeggio non dispone di prese elettriche.
                              Molto probabilmente potrebbe servirmi una piccola proroga se non dovessi consegnare oggi l'elaborato.
                              http://card.exophase.com/1/812034.png

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                              • Nella prossima manche potrei avere dei problemi a postare la shot, dato che domani parto per dieci giorni di mare. Mi porto comunque dietro il portatile ed una chiavetta internet, ma le occasioni che avr&#242; per controllare il topic saranno ben poche.

                                Cercher&#242; comunque di controllare almeno una volta al giorno per leggere la traccia e provare a scrivere la shot nei tempi morti della giornata, ma come potete ben capire non posso garantire nulla.

                                Spero di farcela. Magari, ma forse chiedo troppo, si potrebbe allungare un pochino il periodo concesso ad una decina di giorni invece di sette. Ovviamente ci&#242; potrebbe creare qualche problema agli altri utenti, e se cos&#236; fosse (ripeto: ovviamente) non considerate nemmeno la mia richiesta.

                                EDIT: anche perch&#232;, se allungaste il periodo a dieci giorni, non potrei comunque garantirvi che farei in tempo. Potremmo farlo SOLO se per nessuno comportasse neanche il minimo problema.
                                Last edited by TOB; 01 August 2012, 14:02.

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