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Dio esiste?

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  • Più che andare incontrovertibilmente a cercare una passione per spiegare ciò che "la fredda mente" fa compiere, direi di considerare che svolgere un dovere, anche se la voglia effettiva di farlo manchi, porti ad una condizione di "sollevamento psicologico". In generale, far del bene perché lo si vuole (passionalmente) allieta la mente, far del bene perché lo si deve (razionalmente) solleva la mente da un peso. E' così che la vedo.
    Comunque questo non mi pare c'entri granché :P
    No, la morale non può essere spiegata in un unico verso, in un unica corrente di pensiero. Lo stesso sentimentalismo è molto più complesso e già sarebbe importante distinguere passioni da motivazioni. In certi casi di base c'è un bisogno da soddisfare e si ricorre alla ragione per cercare conferme, dall'altra vi è in principio la ragione che da vita a un processo motivazionale estremamente complesso. Attribuire tutta la buona morale al soddisfacimento del proprio io è alquanto banale e limitativo...
    E infatti non ho mai detto che tu hai messo il discussione che loro abbiano agito facendo del bene, semplicemente voglio far notare che "far del bene" + "essere credente" non è sempre = "ipocrisia". Chi crede, e lo fa per bisogno personale, perché riconosce nei principi etici e morali professati da un credo una certa affinità ideologica, può compiere quel bene sia strumentalizzandolo come passcard per accedere al "Paradiso", sia perché avverta un impulso altruistico che con l'ipocrisia non ha nulla a che vedere.
    Io credo in Dio, mi piace, in generale, ciò che professa la religione Cristiana, ma IO se do 0,50€ a qualcuno che elemosina, se mi sento di proteggere qualcuno da infamie illecite, se voglio aiutare chiunque creda di poterlo fare, non è perché voglia apparire alla luce di Cristo o bere un caffè con San Pietro. Quindi come IO svolgo un bene nel rispetto del mio pensiero e delle mie regole morali, con la consapevolezza di dover, tuttavia, sminuire il tutto ad un "bisogno mentale di far del bene" (che sia anonimo o meno, conta poco: se faccio un favore a qualcuno, che lui mi ringrazi o meno, che appaia il mio nome nel Cast degli aiuti della sua vita o non appaia, a me interessa assolutamente poco; mi basta sapere di aver fatto del bene per rallegrarmene o allietarmi l'animo), come fai a dirmi con certezza (quindi dimostrandolo) che lo stesso bene finalizzato ad un posto in cielo sia stato mosso dai Santi o, in generale, chiunque altri sia religios ed avverta il bisogno di rendersi utile alla comunità?
    Nel caso avessi frainteso (come ha già spiegato in modo esaustivo WWJ) allora si può passare oltre.
    Chiaramente non posso generalizzare e dire che tutti quelli che credono fanno solo un bene meschino e ipocrita... provo a rispiegare il concetto con altre parole:
    tu stesso hai parlato di principio altruistico. Questo principio altruistico, tu stesso l'hai separato dalla fede. Se centrasse con la fede sarebbe appunto un principio ipocrita e meschino. Ma tu hai messo questo principio "laico" presente nel bisogno di un fedele di fare del bene perchè è giusto farlo nei nostri criteri morali e non perchè ce lo dice la bibbia (ad esempio). Ed'è appunto quello che dico io. È un bene che si può fare senza la fede, è un principio di bene che ha a che fare col nostro mondo e non con il regno dei cieli. Quindi, il bene che hanno fatto questi religiosi lo potevano fare anche non essendo religiosi. Mentre il male che hanno fatto c'è stato solo per colpa del loro fanatismo.
    Rispetto il tuo pensiero, ma, se non mi dici per quali precise motivazioni "credere sia dannoso", continueremo con uno sterile scambio di opinioni (benché l'intero topic sia destinato a protrarsi in questo modo, ma almeno qui parliamo di "banali" sillogismi e rapporti causa-effetto).
    Da un punto di vista istituzionale penso sia abbastanza evidente, quindi evito le osservazioni sull'influenza negativa delle religioni nella vita di uno stato. Mi fermo sui singoli.
    Innanzitutto spesso il credo è influenzato dalla religione. Ognuna avrà le sue follie, i cristiani la mortificazione di tante cose belle della vita, i tabù, i pregiudizi, ecc i testimoni di geova hanno le loro manie, non tocchiamo il discorso del sangue, l'islam ha le sue leggi assurde e la religione in sè è talmente impegnativa che metà giornata se la prende.. ma va bene... tralasciamo tutto questo, prendiamo un credo più semplice, più basilare. Un semplice credo.
    Io ritengo che sia assolutamente importante accettare la vita (si, in questo mi piace Nietzsche, ma non sono un suo seguace come pensavate, ho le mie idee punto e basta) nonostante sia sofferenza. Dire si alla vita nonostante il dolore. La morte qui gioca un ruolo importante. Spesso Dio rappresenta la paura dell'ignoto e della morte. In una società che richiede consapevolezza è fondamentale capire che l'ignoto fa parte del nostro mondo, accettarlo, accettare che non possiamo avere tutte le risposte e che alcune cose non le possiamo sapere. Non dobbiamo trovare a tutti i costi una risposta. Dobbiamo riconoscere che abbiamo dei limiti e dobbiamo accettarli. Così come accettare la morte, l'idea che dovremo sparire, lasciare posto ad altri. Potrei anche essere felice di sapere che non finisce, che c'è altro dopo la vita. Ma non mi riguarda, mi devo concentare sulla vita pensando che prima o poi morirò e non so cosa c'è dopo. Molto probabilmente non c'è nulla, si muore e basta... magari c'è qualcosa, ma non posso saperlo e non ha senso parlare di credere. Credere implica autoconvincimento. Posso anche pensare che dopo la vita potrebbe esserci qualcos'altro, ma autoconvincersi è diverso. Se applichiamo questi autoconvincimenti alla quotidianità per me ci allontaniamo da ciò che ci riguarda e da ciò che è reale... e se l'autonconvincimento è sbagliato e quindi se l'accettazione della vita non è davvero consapevole i miei studi mi portano fin ora a pensare che si è maggiormente portati alla crisi.
    Questo bisogno di credere andrebbe analizzato e curato con la nostra realtà.
    Che può anche essere magica, ma questo è un invisibile assolutamente terreno, io condanno l'autoconvincimento in qualcosa di cui non possiamo sapere proprio un bel niente.
    Credere non mi limita. Dio non mi limita. Il mio credo non mi limita. Dio mi è sfogo psicologico, rappresenta, per me, un ausilio per guardarmi avanti ottimisticamente, e un ausilio non è mai una limitazione (considerando che nessuno, anche in termini concreti, basti a e da s&#233.
    Sisi, un credo di questo tipo può anche essere positivo se non si ha la forza di trovare questa serenità lavorando nel concreto... è una soluzione di vita un pò labile e buffa ma in mancanza di forza di accettazione umana mi sta benissimo... finchè non danneggia gli altri puoi crearti gli stratagemmi che ritieni più opportuni per vivere al meglio tuttavia la fede spesso porta inconsapevolezza nei singoli e danni nelle società.
    Per me non è essenziale "crearsi dei nuovi valori", quanto invece "crearsi dei valori", molto semplicemente. Ora che quei valori creati siano riciclo di concetti già introdotti da una corrente religiosa o siano principi scaturiti da personalissimi processi mentali cambia effettivamente poco: è il credere in un valore che conta, essenzialmente.
    Mi sembra un pò un errata interpretazione di eterno ritorno.. non ho capito bene a cosa ti riferisci... guarda che se alla vita gli togli le possibilità diventa un inferno dei fatti accaduti... questo denuncia Niet... noi viviamo grazie alle possibilità, al continuo rinnovarsi. Che è quello che fa anche l'arte, quando un quadro non è mai uguale. E appunto Nietz condanna la scienza perchè uccide le possibilità, si dimentica della sua origine Dionisiaca... non ho proprio capito a cosa ti riferisci con quest'uscita su Niet...
    Comunque, anche prendendo la tua frase separata dal contesto non capisco proprio... a quali valori ti riferisci? è molto vaga e non ho ben capito
    La mia intuzione...ecc (non ci stava il resto del quote sorry)
    Quindi tu sostieni che i meccanismi stessi, le leggi fisiche che studiamo sono i risultati del progetto intelligente... e che il continuo moto impetuoso dell'universo, la sua continua ricerca di stabilità, il "labile" equilibrio che permette ai pianeti di esistere è voluto... a me sembra un modo elegante di giustificare l'evoluzione ma privo comunque di perchè. Appurato che i pianeti e l'uomo non sono stati creati come si affermava in passato, ma sono frutto di una lunga evoluzione ci raccontiamo che questa stessa evoluzione è volontà di Dio... una bella storiella, non c'è male, ma è palese sia che è una favola costruita SULLA realtà e non DALLA realtà, solo per farla tornare... diciamo che l'ipotesi potrebbe anche essere corretta, perchè no... ma non ci riguarda... quindi perchè crederci?

    io non ho ancora capito perchè ultimamente si aprono così tanti topic che mettono in discussione l'esistenza di Dio e guarda caso sono sempre aperti da utenti atei. non è che avete dei dubbi voi stessi e ne cercate conferma quà?
    Io non sono ateo ma agnostico, suppongo però che vedere ancora nel 2009 gente che crede a certe cose (pure convinta ) provoca un amara increduilità che porta poi ad aprire thread per capire come diamine fa la gente ad affermare, credere e pensare certe cose...
    Last edited by IISNT; 30 January 2009, 17:37.

    Comment


    • Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
      No, la morale non può essere spiegata in un unico verso, in un unica corrente di pensiero. Lo stesso sentimentalismo è molto più complesso e già sarebbe importante distinguere passioni da motivazioni. In certi casi di base c'è un bisogno da soddisfare e si ricorre alla ragione per cercare conferme, dall'altra vi è in principio la ragione che da vita a un processo motivazionale estremamente complesso. Attribuire tutta la buona morale al soddisfacimento del proprio io è alquanto banale e limitativo...

      Chiaramente non posso generalizzare e dire che tutti quelli che credono fanno solo un bene meschino e ipocrita... provo a rispiegare il concetto con altre parole:
      tu stesso hai parlato di principio altruistico. Questo principio altruistico, tu stesso l'hai separato dalla fede. Se centrasse con la fede sarebbe appunto un principio ipocrita e meschino. Ma tu hai messo questo principio "laico" presente nel bisogno di un fedele di fare del bene perchè è giusto farlo nei nostri criteri morali e non perchè ce lo dice la bibbia (ad esempio). Ed'è appunto quello che dico io. È un bene che si può fare senza la fede, è un principio di bene che ha a che fare col nostro mondo e non con il regno dei cieli. Quindi, il bene che hanno fatto questi religiosi lo potevano fare anche non essendo religiosi. Mentre il male che hanno fatto c'è stato solo per colpa del loro fanatismo.

      Da un punto di vista istituzionale penso sia abbastanza evidente, quindi evito le osservazioni sull'influenza negativa delle religioni nella vita di uno stato. Mi fermo sui singoli.
      Innanzitutto spesso il credo è influenzato dalla religione. Ognuna avrà le sue follie, i cristiani la mortificazione di tante cose belle della vita, i tabù, i pregiudizi, ecc i testimoni di geova hanno le loro manie, non tocchiamo il discorso del sangue, l'islam ha le sue leggi assurde e la religione in sè è talmente impegnativa che metà giornata se la prende.. ma va bene... tralasciamo tutto questo, prendiamo un credo più semplice, più basilare. Un semplice credo.
      Io ritengo che sia assolutamente importante accettare la vita (si, in questo mi piace Nietzsche, ma non sono un suo seguace come pensavate, ho le mie idee punto e basta) nonostante sia sofferenza. Dire si alla vita nonostante il dolore. La morte qui gioca un ruolo importante. Spesso Dio rappresenta la paura dell'ignoto e della morte. In una società che richiede consapevolezza è fondamentale capire che l'ignoto fa parte del nostro mondo, accettarlo, accettare che non possiamo avere tutte le risposte e che alcune cose non le possiamo sapere. Non dobbiamo trovare a tutti i costi una risposta. Dobbiamo riconoscere che abbiamo dei limiti e dobbiamo accettarli. Così come accettare la morte, l'idea che dovremo sparire, lasciare posto ad altri. Potrei anche essere felice di sapere che non finisce, che c'è altro dopo la vita. Ma non mi riguarda, mi devo concentare sulla vita pensando che prima o poi morirò e non so cosa c'è dopo. Molto probabilmente non c'è nulla, si muore e basta... magari c'è qualcosa, ma non posso saperlo e non ha senso parlare di credere. Credere implica autoconvincimento. Posso anche pensare che dopo la vita potrebbe esserci qualcos'altro, ma autoconvincersi è diverso. Se applichiamo questi autoconvincimenti alla quotidianità per me ci allontaniamo da ciò che ci riguarda e da ciò che è reale... e se l'autonconvincimento è sbagliato e quindi se l'accettazione della vita non è davvero consapevole i miei studi mi portano fin ora a pensare che si è maggiormente portati alla crisi.
      Questo bisogno di credere andrebbe analizzato e curato con la nostra realtà.
      Che può anche essere magica, ma questo è un invisibile assolutamente terreno, io condanno l'autoconvincimento in qualcosa di cui non possiamo sapere proprio un bel niente.

      Sisi, un credo di questo tipo può anche essere positivo se non si ha la forza di trovare questa serenità lavorando nel concreto... è una soluzione di vita un pò labile e buffa ma in mancanza di forza di accettazione umana mi sta benissimo... finchè non danneggia gli altri puoi crearti gli stratagemmi che ritieni più opportuni per vivere al meglio tuttavia la fede spesso porta inconsapevolezza nei singoli e danni nelle società.

      Mi sembra un pò un errata interpretazione di eterno ritorno.. non ho capito bene a cosa ti riferisci... guarda che se alla vita gli togli le possibilità diventa un inferno dei fatti accaduti... questo denuncia Niet... noi viviamo grazie alle possibilità, al continuo rinnovarsi. Che è quello che fa anche l'arte, quando un quadro non è mai uguale. E appunto Nietz condanna la scienza perchè uccide le possibilità, si dimentica della sua origine Dionisiaca... non ho proprio capito a cosa ti riferisci con quest'uscita su Niet...
      Comunque, anche prendendo la tua frase separata dal contesto non capisco proprio... a quali valori ti riferisci? è molto vaga e non ho ben capito

      Quindi tu sostieni che i meccanismi stessi, le leggi fisiche che studiamo sono i risultati del progetto intelligente... e che il continuo moto impetuoso dell'universo, la sua continua ricerca di stabilità, il "labile" equilibrio che permette ai pianeti di esistere è voluto... a me sembra un modo elegante di giustificare l'evoluzione ma privo comunque di perchè. Appurato che i pianeti e l'uomo non sono stati creati come si affermava in passato, ma sono frutto di una lunga evoluzione ci raccontiamo che questa stessa evoluzione è volontà di Dio... una bella storiella, non c'è male, ma è palese sia che è una favola costruita SULLA realtà e non DALLA realtà, solo per farla tornare... diciamo che l'ipotesi potrebbe anche essere corretta, perchè no... ma non ci riguarda... quindi perchè crederci?


      Io non sono ateo ma agnostico, suppongo però che vedere ancora nel 2009 gente che crede a certe cose (pure convinta ) provoca un amara increduilità che porta poi ad aprire thread per capire come diamine fa la gente ad affermare, credere e pensare certe cose...
      Un altro da stimare questo quì.
      The middle of the world Il mio foro, entrate numerosi!

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      • Originariamente Scritto da Ssj 3 Visualizza Messaggio
        Il Vecchio Testamento, per un cristiano, va interpretato e riinterpretato sotto l'ottica del Nuovo.
        Questo non è scritto da nessuna parte, nemmeno nella "prefazione" del Nuovo.
        E comunque, se hai ancora da ridire, sappi che teoricamente nulla vieta che i diluvi e le catastrofi siano accaduti veramente, anche se magari non proprio come ci vengono descritti
        .
        Ripeto: inerranza della Bibbia = veridicità di tutto quello che è scritto per ispirazione deivina degli scrittori della Bibbia. Ergo tutto quello che è scritto, è una grande vaccata.
        Fatto sta che con il Vangelo gran parte di ciò che è stato scritto prima è stato modificato, ergo ogni ragionamento che punta a distruggere il cristianesimo basandosi sul non-intervento di Dio ai nostri giorni, è da buttare.
        Scusa l'ignoranza, ma a cosa alludi?
        P.S. Non crederai certo che i quattro Vangeli siano stati scelti senza criterio, vero? Sono gli unici ad avere molti brani in comune e ad aver mostrato qualche prova della loro veridicità basandosi su descrizioni dei luoghi, censimenti (non affidabilissimi, ma vabbè) e cose simili, se leggi gli altri ti accorgi tranquillamente della differenza.
        QUesta te la potevi risparmiare: se vuoi ti cito tutte le incongruenzze presenti nei Vangeli.

        Comment


        • Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza Messaggio
          Questo non è scritto da nessuna parte, nemmeno nella "prefazione" del Nuovo.
          Già. Lasciamo stare.
          Ripeto: inerranza della Bibbia = veridicità di tutto quello che è scritto per ispirazione deivina degli scrittori della Bibbia. Ergo tutto quello che è scritto, è una grande vaccata.
          E tu ne hai le prove.
          Scusa l'ignoranza, ma a cosa alludi?
          Alludo al fatto che nel Vangelo viene detto più volte che le punizioni divine non esistono.
          QUesta te la potevi risparmiare: se vuoi ti cito tutte le incongruenzze presenti nei Vangeli.
          Cita pure.
          Last edited by Ssj 3; 30 January 2009, 22:10.
          sigpic

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          • Originariamente Scritto da Ssj 3 Visualizza Messaggio
            E tu ne hai le prove.
            Non c'è bisogno di prove per rilegare la storia dell'Arca ad un racconto dei fratelli Grimm.
            Alludo al fatto che nel Vangelo viene detto più volte che le punizioni divine non esistono.
            Contraddicendo l'Antico, ma se l'Antico è falso cade tutta la sacralità della Bibbia.
            Cita pure.
            Cito solo alcune:

            Chi portava la croce?
            Matteo, Marco, Luca: Simone di Cirene.
            Giovanni: Gesù stesso.

            Quali sono state le ultime parole pronunciate da Gesù sulla croce?
            Matteo, Marco: <<Dio mio, Dio mio, perch&#232; mi hai abbandonato?>>.
            Luca: <<Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito>>.
            Giovanni: <<Tutto &#232; compiuto!>>.

            Dopo essere risorto a chi appare per primo Ges&#249;?
            Matteo: le due Marie.
            Marco: solo a Maria Maddalena.
            Luca: Cleopa e un altro uomo.
            Giovanni: solo Maria Maddalena.

            Quante volte Ges&#249; appare dopo essere risorto?
            Matteo, Luca: due volte.
            MArco: tre volte.
            Giovanni: quattro volte.

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            • Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza Messaggio
              Non c'è bisogno di prove per rilegare la storia dell'Arca ad un racconto dei fratelli Grimm.
              Ma queste non sono prove.

              Contraddicendo l'Antico, ma se l'Antico è falso cade tutta la sacralità della Bibbia.
              Appunto, quindi non resta che interpetare l'Antico sotto l'ottica del Nuovo. O almeno, constatare che nel Nuovo Testamento siano avvenuti dei grossi cambiamenti.
              Cito solo alcune:

              Chi portava la croce?
              Matteo, Marco, Luca: Simone di Cirene.
              Giovanni: Gesù stesso.

              Quali sono state le ultime parole pronunciate da Gesù sulla croce?
              Matteo, Marco: <<Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?>>.
              Luca: <<Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito>>.
              Giovanni: <<Tutto è compiuto!>>.

              Dopo essere risorto a chi appare per primo Gesù?
              Matteo: le due Marie.
              Marco: solo a Maria Maddalena.
              Luca: Cleopa e un altro uomo.
              Giovanni: solo Maria Maddalena.

              Quante volte Gesù appare dopo essere risorto?
              Matteo, Luca: due volte.
              MArco: tre volte.
              Giovanni: quattro volte.
              Ma questo non è nulla, sono dettagli, considerando che è un racconto che può essere stato tramandato inizialmente in maniera orale da persona a persona (correggimi se sbaglio). L'importante è che i discorsi, le idee, i significati restino gli stessi. Ed è ciò che avviene.
              sigpic

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              • Originariamente Scritto da Kabu Visualizza Messaggio
                La religione &#232; il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. &#200; l'oppio dei popoli....(cit.)

                A parte le citazioni colte...

                Io ritengo che sia piuttosto infruttuoso discutere di religione con una persona che crede, perch&#232; il presupposto della sua fede &#232; strutturato per resistere ad ogni attacco della logica.
                San Tommaso non voleva credere senza vedere... ma la sua fu esattamente una mancanza di FEDE, che nel suo significato racchiude il concetto di dover credere senza alcuna prova fisica, materiale o logica dell'esistenza di Dio.

                Un non credente invece vede la situazione dall'esterno, analizza il credo vedendone la struttura sociale, le leggi igieniche, le dottrine etiche che vi sono racchiuse.
                E' inutile spiegare ad un mussulmano che il divieto di mangiare carne e bere vino &#232; semplicemente una norma igienica dovuta al clima caldo in cui viveva; per loro &#232; la parola di dio, non si mette in discussione analizzando il motivo pratico della sua dottrina.

                Karl Marx aveva capito una grande cosa... che ogni credo religioso non &#232; nient'altro che il modo migliore in assoluto per obbligare l'uomo a comportarsi bene senza dovergli spiegare perch&#232;...

                Ovviamente tutto ci&#242; &#232; stato indispensabile finch&#232; la grande massa della popolazione &#232; rimasta ad un livello di sviluppo tale da non poter decidere di comportarsi bene per sua scelta, non avendo piena coscienza di s&#232; e delle sue azioni. Ma essendo cresciuta a dismisura in questo ultimo secolo l'autocoscienza della societ&#224;, grazie all'istruzione ed alla comunicazione globale... la religione perde apparentemente la sua utilit&#224; sociale, trasformandosi in un vuoto involucro di riti... L'uomo ormai vuole comprendere il motivo di ogni azione che compie, tende a costruirsi un'etica personale senza farsela calare dall'alto, perch&#232; sente di poterlo fare.

                E' davvero in grado di farlo in realt&#224;?

                Probabilmente non del tutto, ma ormai Dio &#232; morto... e non torner&#224; in vita.
                Abbiamo deciso di camminare con le nostre gambe, e dobbiamo continuare a camminare.
                per imparare ad andare in bicicletta hai bisogno delle rotelle...
                Ma le rotelle esistono.
                vuoi sapere quale leccornia preferisco
                Spoiler:
                budella!

                "sò 76 anni che faccio ì pizze"![cit-zen della pizza]

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                • Originariamente Scritto da TURBO PIZZA!!!!!!!!!!!!!! Visualizza Messaggio
                  per imparare ad andare in bicicletta hai bisogno delle rotelle...
                  Ma le rotelle esistono.
                  Cioè? ...
                  sigpic

                  Comment


                  • Originariamente Scritto da Kabu Visualizza Messaggio
                    Cioè? ...
                    giuro che non l'ho capito neanche io cosa volesse dire...
                    Last.fm
                    Rockstadium

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                    • Originariamente Scritto da Ssj 3 Visualizza Messaggio
                      Ma queste non sono prove.
                      No, appunto. Non ce n'è bisogno.
                      Appunto, quindi non resta che interpetare l'Antico sotto l'ottica del Nuovo. O almeno, constatare che nel Nuovo Testamento siano avvenuti dei grossi cambiamenti.
                      Allora non ci siamo capiti: il Nuovo non è una reinterpretazione o una correzione dell'Antico, non è scritto da nessuna parte. L'Antico e il Nuovo vanno presi così come sono, e per di più hanno molto poco in comune.
                      Ma questo non è nulla, sono dettagli, considerando che è un racconto che può essere stato tramandato inizialmente in maniera orale da persona a persona (correggimi se sbaglio). L'importante è che i discorsi, le idee, i significati restino gli stessi. Ed è ciò che avviene
                      .
                      No, se teniamo presente quello che ho detto finora circa l'inerranza della Bibbia.

                      Comment


                      • Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza Messaggio
                        No, appunto. Non ce n'è bisogno.
                        Teoricamente, se volessi smentire scientificamente, dovresti per definizione portare prove, e non opinioni. Ma le prove chiaramente non si possono ottenere.
                        Allora non ci siamo capiti: il Nuovo non è una reinterpretazione o una correzione dell'Antico, non è scritto da nessuna parte. L'Antico e il Nuovo vanno presi così come sono, e per di più hanno molto poco in comune.
                        Certo che non hanno molto in comune, dato che la "legge" del Nuovo indica al fedele un nuovo stile di vita da seguire.
                        "Non dovete pensare che io sia venuto ad abolire la legge di Mosè e l'insegnamento dei profeti. Io non sono venuto per abolirla ma per compierla in modo perfetto." Alla luce di questo, però, non si può nemmeno dire che i due testamenti siano del tutto separati.
                        No, se teniamo presente quello che ho detto finora circa l'inerranza della Bibbia.
                        Restano dettagli.
                        sigpic

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                        • Io sostengo, come sostenni circa un anno e mezzo fa, che mi sembra cosa difficile che domani spunti sul Corriere della Sera la testata "Ragazzi di un forum di Gamesurf.it provano l'esistenza di Dio", o, analogamente, l'inesistenza. Ma per di pi&#249; io mi chiedo se questa discussione sia inutile non solo fatta qui, ma fatta in generale. Chi pu&#242; dire che Dio esista o no? Ci sono fatti che ci fanno presupporre una soluzione e fatti che fanno presupporre l'altra. Per fare un'esempio, come mai popoli di zone completamente diverse del pianeta hanno tutti ipotizzato che esiste una divinit&#224;? Questo dimostrerebbe che, nonostante non ci siano rapporti fra popoli, l'idea di Dio sia innata nell'uomo e quindi vera. Ma poi uno rimane sbalordito di fronte ai calcoli della scienza, a incredibili misteri (incredibili fino a poco tempo fa) risolti, a come l'uomo abbia potuto toccare la Luna, che fino ad ora era stata toccata solo da Astolfo, per recuperare il senno del paladino Orlando. Certamente una miriade di esempi sono disponibili dall'una e dall'altra parte. Certo &#232; che, almeno per ora, trattiamo cose pi&#249; grandi di noi. Se vogliamo convertire questo problema in un problema scientifico, diremmo:"il Big Bang &#232; esistito davvero?"; Per quanto ci sforzassimo di raggiungere la verit&#224;, come disse Cusano, vi dev'essere proporzione su ci&#242; che si conosce e ci&#242; che si vuol conoscere: se noi conosciamo il mondo finito, che &#232; l'universo, come presupponiamo di poter conoscere Dio, che, come lo intendiamo noi, &#232; infinito? Tra il finito e l'infinito non c'&#232; proporzione; e peraltro neanche conosciamo tutto il mondo finito. Se poi non ammettiamo l'esistenza di Dio, neanche ci si pone il problema. Il succo &#232; sempre uno: non arriveremo mai a verit&#224;. E se troveremo mai qualcosa che spieghi tutto, sar&#224; un fenomeno basato sulla fisica, per forza: altrimenti sarebbe Dio, e Dio, come ho gi&#224; ripetuto, non &#232; conoscibile.
                          "The world is yours."

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                          • Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
                            Se dici che è così, avrai evidentemente letto più di me (Simposio, Apologia di Socrate, Critone, Fedone) in merito.
                            Simposio, Apologia di Socrate, Fedro, Parmenide, Sofista(il sofista a metà perchè poi mi si è strappato il libro)

                            Sulla questione "se io immagino di avere 1.000 talleri, non ho 1.000 talleri"....la moderna economia ti consente di usare quei 1.000 talleri immaginari pur non avendoli

                            Sulla questione "Dio esiste?"...non ho una risposta, ma se non altro concordo con Wittgenstein quando afferma che: "3.031 Si diceva una volta che Dio può creare tutto, ma nulla che sia contro le leggi logiche. - D'un mondo "illogico" non potremmo infatti dire come parrebbe."
                            Myanimelist.net
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                            • Che Dio esista o non esista, i principi del cristianesimo e di molte altre religioni sono per la maggior parte buoni e possono contribuire a un mondo migliore, e anche vero che il nome di un dio viene spesso speculato per guerreo cose altre ingiuste,che sia meglio o peggioavere undio è una questione morale e suggettiva, alcuni lo scelgono, alcuni lo impongono, e la seconda è sbagliata...
                              Il mio livello di stupidità:

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                              • Scusate l'OT ma... Deval il tuo avatar è anti-epilettici?
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